CASTEL GANDOLFO E ABRUZZO: UNA PICCOLA COMUNITA' A PAVONA E UNA GRANDE AMICIZIA CON CROGNALETO

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Negli anni '40 un uomo lasció un paese piccolo ma molto bello in mezzo alle montagne abbruzzesi per assicurare alla sua famiglia un futuro migliore. Il paese che lasciava era Crognaleto (te) e quello che lo accoglieva Pavona di Castel Gandolfo. Poco alla volta altri lo raggiunsero e oggi gli abitanti di Pavona originari di Crognaleto sono circa 200, e rappresentano un gruppo unito e positivo. Questo ha creato una bella amicizia tra i sindaci delle due cittá, e il 19.10.2013, in occasione della Sagra delle Castagne, il sindaco di Crognaleto Giuseppe D'Alonzo ha voluto offrire alla Città di Castel Gandolfo un attestato di benemerenza per avere accolto una parte importante della sua comunità, mentre il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi lo ha ringraziato insieme ai concittadini abruzzesi per aver portato a Pavona la tenacia, l'impegno, l'onestá e la simpatia del popolo abruzzese. L'impegno di entrambi é stato quello di rafforzare sempre di più questo legame.




APRILIA: I DEBITI DI ACQUALATINA NON SI SCARICANO SUI CITTADINI

Redazione

Aprilia (LT) – Si sono conclusi i lavori del Consiglio Comunale convocato dal Presidente Bruno Di Marcantonio, al termine del dibattito sulle interrogazioni e dei punti all’ordine del giorno, tutti approvati. Tra di essi, di particolare rilievo ha avuto la proposta di deliberazione sul tema della gestione del servizio idrico integrato, approvata in seguito ad un ampio dibattito e confronto tra le forze politiche rappresentate in aula consiliare.

Il Consiglio ha ribadito fermamente la volontà già espressa dallo Statuto Comunale, cui è stato recentemente inserito il concetto di “acqua bene comune”, ovverosia che la gestione del servizio idrico integrato debba essere realizzata senza finalità lucrative, in quanto servizio pubblico di interesse generale e che sia necessario avviare un percorso di ripubblicizzazione finalizzato al superamento dell’attuale forma privatistica.

A tal proposito, nel corso della recente seduta di Conferenza dei Sindaci dell’Ato4, il Comune di Aprilia è stato insieme ad altri dieci Comuni firmatario di un documento che ha espresso contrarietà alla delega al Presidente Armando Cusani per avviare una trattativa esplorativa con il socio privato sulla sua eventuale disponibilità a cedere le quote del pacchetto societario di Acqualatina.

Il Consiglio Comunale, in relazione a ciò, ha quindi deliberato la necessità di «un’esplorazione sistematica e imparziale delle condizioni economiche, finanziarie e patrimoniali in cui versa l’attuale gestore, ai fini di una serena valutazione dei costi e dei benefici di un’eventuale acquisizione delle quote detenute dal socio privato, previa manifestazione di interesse da parte dello stesso».

«Come già ampiamente espresso nei tavoli di competenza e più volte ribadito – ha commentato il Sindaco Antonio Terra – non vogliamo che, dietro alla facciata della ripubblicizzazione del servizio idrico, per la quale si è espressa favorevolmente la grande maggioranza degli italiani attraverso un Referendum, si nasconda l’opportunità di scaricare sugli enti locali, ovverosia su tutti i cittadini, la forte situazione debitoria che parrebbe aver accumulato Acqualatina, almeno stando a quanto riportano autorevoli media locali. Per questo motivo, ogni decisione in merito va assunta solo dopo aver chiarito i rapporti del gestore con i Consorzi di Bonifica, la Depfa Bank e le sue risorse umane. Infine, siamo sempre più convinti che debba essere un coordinamento di Comuni e non il Presidente Cusani a gestire le attività allo stesso oggi delegate».




APRILIA: SANITA' PUBBLICA, CARENZE E DISSERVIZI…IL TAVOLO CONTINUA

Redazione

Aprilia (LT) – Si è tenuto questa settimana un tavolo tecnico presso l’Ufficio del Gabinetto della Presidenza della Regione Lazio, chiesto ed ottenuto dai Sindaci dei Comuni di Aprilia, Cisterna, Cori e Rocca Massima per discutere con i referenti dell’Amministrazione regionale le annose problematiche relative alla sanità pubblica, ambito nel quale si riscontrano quotidianamente carenze e disservizi.

La decisione di chiedere la convocazione di un tavolo tecnico in Regione è scaturita nel corso di un vertice, tenutosi presso l’ufficio del Sindaco di Aprilia Antonio Terra cui ha preso parte anche il direttore del distretto sanitario, dottor Belardino Rossi, chiamato dagli amministratori locali a relazionare sulla situazione attuale della sanità del nord pontino.
Leggi la nota sull'incontro

All’incontro in Regione, presieduto dal capo di gabinetto del Presidente Zingaretti, dottor Maurizio Venafro, hanno preso parte i Sindaci di Aprilia Antonio Terra, di Cisterna Antonello Merolla, di Cori Tommaso Conti e l’Assessore di Rocca Massima Gino Battisti.

Nel corso del vertice i rappresentanti dei Comuni del distretto sanitario hanno rappresentato le problematiche riscontrate sul territorio, evidentemente causate non solo da assenza di strutture ospedaliere pubbliche, ma anche da difformità di fondi pubblici messi a disposizione rispetto ad altre aree della provincia pontina demograficamente meno rilevanti. All’uopo, è stata chiesta alla Regione un’azione di riequilibrio delle risorse messe a disposizione, al fine di dotare l’azienda sanitaria di strumenti e risorse umane necessarie per fronteggiare le lunghe liste di attesa e per garantire prestazioni specialistiche oggi ridotte all’osso.

Gli amministratori locali sono stati informati dell'istituzione da parte del Presidente Nicola Zingaretti, tramite la Direzione Regionale per l’Area dell’Integrazione sociosanitaria, di un gruppo di lavoro per fornire le linee di indirizzo ai direttori delle aziende sanitarie e che tale coordinamento terrà conto di quanto sollevato dai Sindaci. Le parti saranno pertanto riconvocate dallo stesso gruppo di lavoro sulla sanità regionale.




CASSINO: SI PARLA DI CABINOVIA

Redazione

Cassino (Frosinone) – “Abbiamo discusso del progetto che la Leintner Spa ha presentato per aprire un confronto interno al fine vagliare tutte le opportunità legate alla realizzazione di una cabinovia.” A dichiararlo è stato il capogruppo de I Democratici, Danilo Picano, a margine della riunione di gruppo che si è tenuta nel pomeriggio ed avente ad oggetto proprio il progetto per la realizzazione della cabinovia. “Ho convocato la riunione – ha continuato Picano – con l’intento di discutere dei tanti vantaggi che derivano dalla realizzazione di quest’opera che senza ombra di dubbio rappresenta una grande opportunità turistica e non solo per la città. Data l’importanza dell’opera è ovvio che la cabinovia sia oggetto di interesse e discussione all’interno della città, ma credo che sia necessario visionare il progetto prima di arrivare a conclusioni affrettate. Come già sottolineato dal sindaco, infatti, dalla realizzazione della cabinovia l’ambiente trarrebbe notevoli vantaggi dal momento che ci sarebbe un abbassamento importante della soglia di inquinamento dovuto ad un considerevole risparmio, rispetto a quanto prodotto dai pullman che costantemente si recano a Montecassino, nel consumo di CO2.

Con la cabinovia, infatti, che riesce a veicolare da Cassino a Montecassino circa 2000 persone l’ora, ci sarebbe un abbassamento giornaliero di emissione di CO2 nell’aria di circa 30.000 kg, dal momento che per lo spostamento dello stesso numero di persone occorrerebbero 40 pullman da 50 posti. Stessa cosa dicasi per le perplessità avanzate circa la stazione di partenza individuata all’interno della villa comunale perché, sempre leggendo il progetto, è evidente che la realizzazione dell’opera prevede un limitatissimo consumo del suolo e soprattutto un impatto minimo, praticamente inconsistente, sull’area verde che rimane priorità di tutti preservare. Si tratta, quindi, di un progetto che alla valenza turistica unisce la salvaguardia dell’ambiente; punto, quest’ultimo, per il quale questa Amministrazione ha sempre lavorato e lo dimostrano i tanti progetti, a partire dalla raccolta differenziata e di mobilità ecosostenibile (vedasi bike sharing), messi in campo. Io credo ci debba essere maggiore disponibilità ad approfondire le questioni prima di esprimere pareri che, a volte, sembrano scaturire più da prese di posizione che da reali ragionamenti effettuati sul tema trattato. Ed è questo che come centrosinistra, e contestualmente come amministratori, noi vogliamo fare. Superare quelle posizioni di stallo che spesso sono legate a pregiudizi che non trovano poi riscontro nella realtà dei fatti.

La realizzazione di quest’opera, senza dubbio, è una grande opportunità per la città e questo è percepito anche dai cittadini che spesso, anche solo per conoscenza legata ai racconti dei nonni, discutono della vecchia cabinovia che c’era a Cassino prima della guerra. Il nostro compito è, quindi, quello di analizzare i progetti che vengono presentati e valutarli attentamente per poi, una volta come in questo caso appurati i notevoli vantaggi (ricordiamo che la cabinovia verrà realizzata con un Project Financing e quindi a costo zero per l’Ente) sia in termini turistici che ambientali, fare in modo che la città venga dotata di un’opera importante e che rappresenta un’attrattiva unica nel suo genere. Tutto questo senza dimenticare che l’opera è in grado di intercettare un flusso turistico che oggi è diretto solo in Abbazia, offrendo, di fatto, ai turisti la possibilità di far visita non solo al monastero, ma anche ai luoghi culturali ed ambientali della nostra città con enormi vantaggi per le attività produttive e commerciali di Cassino.




FROSINONE, CARABINIERI IN AZIONE: FROSINONE E ANAGNI, TRA UNA REPRESSIONE DI UN FURTO E UN RIMPATRIO

Redazione

Frosinone – Il controllo del territorio provinciale da parte dell'Arma dei Carabinieri.

 

COMPAGNIA DI FROSINONE

– nel pomeriggio di ieri a Patrica venivano tratti in arresto due minori di etnia rom di 15 e 16 anni, con l’accusa di “concorso in tentato furto in abitazione”. I due ragazzi, il più piccolo residente a Pofi e l’altro nel capoluogo ciociaro, poco prima delle 16.00, dopo aver scavalcato la recinzione di un’abitazione di periferia, i cui proprietari erano momentaneamente assenti, con un grosso cacciavite avevano tentato di scassinare una finestra. La scena veniva però notata da un Carabiniere della Stazione di Ferentino, che libero dal servizio ed in abiti civili, stava rientrando a casa. Il militare provvedeva immediatamente a bloccare i due giovani ed a chiamare la Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Frosinone per i rinforzi. In pochissimi minuti giungevano sul posto due equipaggi dell’Arma, uno della Stazione di Supino e l’altro del NORM della Compagnia di Frosinone che unitamente al collega operavano l’arresto dei minori ed il sequestro del cacciavite. I due, dopo le formalità di rito, venivano associati presso un centro di prima accoglienza di Roma;

COMPAGNIA DI ANAGNI

– decorsa notte i militari della Compagnia di Anagni, eseguivano uno specifico servizio coordinato di controllo del territorio finalizzato a prevenire e contrastare i reati in genere. L’attività, svoltasi prevalentemente in Anagni, Ferentino, Morolo e Acuto mediante specifici controlli sia nei centri storici che nelle periferie, permetteva di avanzare proposta per l’emissione della misura di prevenzione del rimpatrio con foglio di via obbligatorio nei confronti di un 37enne di Ferentino già censito, sorpreso mentre si aggirava con fare sospetto nei pressi di abitazioni isolate della periferia di Acuto.

Nella circostanza venivano altresì conseguiti i seguenti risultati con l’impiego di 10 militari e 5 automezzi:

– eseguite 6 perquisizioni personali;

– controllate 36 persone e 22 autoveicoli;

– elevate 5 contravvenzioni al C.d.S.;

– controllati 3 esercizi pubblici;

– eseguiti nr.8 controlli con l’etilometro.
 




ROMA, CORTEI ANTI AUSTERITY, NIERI AL SAN GIOVANNI PER VISITARE IL POLIZIOTTO COLPITO DA INFARTO

Redazione

Roma – Questa mattina domenica 20 ottobre il Vice Sindaco di Roma Capitale Luigi Nieri, accompagnato da Rossella Matarazzo, consigliere del Sindaco di Roma sul tema della sicurezza, ha fatto visita al poliziotto colpito da infarto mentre era in servizio nel corteo di ieri.

“Ho voluto portare personalmente il sostegno, la gratitudine e la vicinanza di Roma Capitale all’agente, colpito da un grave problema di salute mentre era impegnato a svolgere con dedizione il proprio lavoro al servizio della collettività – dichiara Luigi Nieri – Le sue condizioni sono stabili, ma è ancora sotto osservazione. Ho scambiato alcune parole con lui e la sua famiglia e gli ho rivolto un grandissimo augurio di pronta guarigione, e un invito in Campidoglio da parte del Sindaco, dove avremo il piacere di incontrarlo”.

“È anche grazie al suo impegno e a quello di tanti operatori dell’ordine pubblico e della Polizia Locale che le manifestazioni di questi giorni si sono svolte senza grandi complicazioni. Ne approfitto dunque per rivolgere un plauso alle forze dell’ordine che hanno dato prova di grande responsabilità nonché un ringraziamento a tutti coloro che stanno intervenendo per ripristinare il decoro, attraverso la pulizia della città, che hanno garantito i servizi essenziali per la città e, infine, a tutti coloro che hanno manifestato democraticamente le proprie ragioni e hanno rivendicato pacificamente i propri diritti – ha aggiunto Nieri”.

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19/10/2013 ROMA, COME LA GRECIA: MANIFESTAZIONE ANTI AUSTERITY. BOMBE CARTA, SASSI, ASSALTI ALLE ISTITUZIONI



FRASCATI: COSA VISITO? VILLA TORLONIA

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Redazione

Frascati (RM) – Se si passa per Frascati non si può non visitare il magnifico giardino pubblico di Villa Torlonia di Frascati. La villa è sita nella zona settentrionale del Tuscolo, sui Castelli Romani. L’edificio merita sicuramente una visita per la sua bellezza, e per la storia che lo caratterizza. La costruzione di Villa Torlonia risale al 1563, quando Annibal Caro, un noto letterato italiano che si stava dedicando alla traduzione dell’Eneide, acquistò un terreno dall’Abbazia di Grottaferrata, sul quale costruì una villa, che battezzò “Caravilla”. A firmare il progetto fu l’architetto Nanni di Baccio Bigio. Nel decennio successivo alla sua costruzione, Villa Torlonia passò prima nelle mani della famiglia Cenci, poi in quelle del cardinale Tolomeo Galli di Como. Il proprietario successivo fu il cardinale Scipione Borghese, che era alla ricerca di una villa degna di ospitare papa Paolo V Borghese. In tale occasione villa Torlonia subì vari rimaneggiamenti, per poter competere con Villa Aldobrandini. Ad occuparsi di questi lavori fu l’architetto Flaminio Ponzo. Nei secoli successivi furono molti altri ancora i proprietari della Villa. Lavori di rimaneggiamento eseguiti nel 1622 portarono alla rimozione di tutti gli arredi e dei suppellettili più antichi, che vennero trasferiti a Villa Ludovisi, nella vicina Roma. Bombardamenti relativi al secondo conflitto mondiale hanno danneggiato la villa al punto che venne completamente distrutta, ed al suo posto fu costruita una palazzina residenziale. Il bellissimo parco è visitabile dal pubblico. 

Successivamente per 34.000 scudi la villa venne acquistata dal Duca di Gallese, Giovanni Angelo Altemps che la diede al Cardinale Ludovico Ludovisi nipote del Papa Gregorio XV. Il Papa Ludovisi predilesse questa villa dove passava molto del suo tempo libero. La famiglia Ludovisi chiamò Carlo Maderno, il più importante architetto del tempo, per lavori di adattamento ed ampliamento del nucleo edilizio più antico; nel 1622 tutti i reperti antichi presenti nella villa, circa 50 pezzi, furono trasferiti alla Villa Ludovisi di Roma, poi divenuto museo romano.

Nel 1661 la villa venne acquistata da Pompeo Colonna, poi finì per eredità a Lucrezia Colonna che la donò nel 1680 a Giuseppe Lotario Conti. La famiglia Conti vendette la villa alla famiglia Cesarini-Sforza che nel 1841 passò alla famiglia Torlonia. Tutti questi personaggi e famiglie hanno nel tempo profuso ricchezze per realizzarvi opere di straordinaria bellezza che il sito meritava e che ancora oggi sono fruibili. 

Nel bombardamento di Frascati dell'8 settembre 1943 il fabbricato della villa subì ingenti danni tanto che fu completamente demolito e venne ricostruito un edificio residenziale, mentre il parco divenne pubblico in seguito ad una permuta nel 1954, tra il Comune di Frascati ed il Duca Andrea Torlonia, del Parco della villa in cambio della Tenuta Quadrato.

Il piccolo edificio che si trova ancora all'ingresso del nuovo condominio è la "caravilla" di Annibal Caro, come ricorda la lapide murata, che entro le sue modeste facciate contiene poche stanze su due piani. L'altro edificio, la villa, quella nominata nelle cronache e riprodotta nelle stampe e nelle foto prima della sua distruzione, ubicata nell'angolo nord – ovest della vasta area, ha avuto inizio intorno al 1580, per volere del proprietario di allora, il Cardinale Tolomeo Galli. Di questo primo nucleo si ha notizia solo attraverso una pianta che si trova nell'Archivio di Stato di Firenze: si tratta di una costruzione a perimetro rettangolare nella quale uno spazio quadrato d'angolo costituisce apparentemente un cortile da cui si accede all'edificio principale e a locali, forse di servizio, contenuti in corpo laterale che forma una "L" con il primo. L'edificio principale contiene una sala centrale, d'ingresso, e più stanze intorno a questa; l'indicazione di due scale fa pensare a un secondo piano e forse a un piano sottostante, ma non altro possiamo immaginare riguardo all'impianto dell'edificio né al suo aspetto esterno. Anche dei successivi lavori di trasformazione operati dai nuovi proprietari, i Borghese, si hanno scarse notizie. Si tratta certamente di importanti interventi – eseguiti contemporaneamente alle grandiose opere nel giardino – che modificano totalmente le strutture dell'edificio. Le numerose stampe dell'epoca ce ne mostrano l'aspetto esterno; l'edificio a pianta quadrangolare, di tre piani, ha la parte centrale del prospetto principale rivolto a nord più alta, distinta dalle parti laterali da due lesene bugnate e arricchita da due ordini di tre arcate. Avanti all'ingresso è un grande terrazzamento, che termina verso valle con un alto basamento sagomato, al centro del quale è collocata la fontana a quattro tazze detta "del candeliere", l'uno e l'altra opera di Flaminio Ponzio, ancora oggi esistenti. Le successive trasformazioni dovute ai Ludovisi ampliano ancora e abbelliscono la villa che così assume presumibilmente la consistenza e l'aspetto che conservava ancora prima della distruzione. L'edificio si arricchisce di due ali posteriori laterali mentre la facciata volta a est accoglie nella parte centrale, leggermente rientrante, un secondo ingresso a quota superiore. La facciata a nord non appare modificata: le foto della fine dell'Ottocento mostrano infatti un prospetto del tutto simile a quello delle più antiche stampe. La struttura determina internamente numerosi ambienti e ampi saloni che nel tempo si erano arricchiti di pregevoli decorazioni e pitture – e fra queste al piano nobile gli stemmi dei Ludovisi – purtroppo anch'esse andate inevitabilmente perdute. Al piano nobile nel salone principale risulta un "Trionfo di Bacco" e in una stanza adiacente "La Forza che corona la Mansuetudine" di Maffeo Mucci, eseguita nel 1732, mentre nella volta di altre due sale, grottesche della scuola degli Zuccari.

 

Il giardino

E' certamente il giardino più ricco di motivi architettonici di piante e di acque fra quelli delle ville intorno. Le prime grandi opere che trasformano il terreno – lasciato libero nella sua maggiore estensione per l'ubicazione marginale della villa – nel grande parco son dovute agli architetti Flaminio Ponzio, Carlo Maderno e Giovanni Fontana, chiamati dal Cardinale Scipione Borghese, i quali nei primi anni del 1600 realizzano la spettacolare cascata d'acqua a monte della villa. Da una grande peschiera a quota più alta ha inizio il gioco delle acque che scendono in vasche degradanti accompagnate lateralmente da movimentate scalee, e terminano in un più ampio bacino delimitato da balaustre. Nei terrazzamenti superiori folti boschetti sono ai lati della cascata; i terrazzamenti inferiori accolgono giardini all'italiana con aiuole a disegni geometrici per colture basse e fiorite. Davanti alla villa è la terrazza belvedere con la fontana "del candeliere" disegnata dal Ponzio. Al Maderno si deve ancora, per incarico dei Ludovisi, i successivi proprietari dopo gli Altemps, il lungo grandioso fronte che conclude ancora oggi la cascata – detto il teatro delle acque -, costituito da una lunga parete alla base del declivio, scandita da numerose nicchie, intervallate da pilastri, arricchite da elementi decorativi quali statue e vasi. E' presumibile invece che la grandiosa scala a quattro rampe incrociate, che dà accesso al giardino a fianco della villa, sia stata realizzata durante la proprietà dei Conti nel periodo in cui era papa Innocenzo XIII, della stessa famiglia; questo per analogia con soluzioni adottate nello stesso periodo in un altro palazzo della famiglia Conti a Poli. Nell'Ottocento il parco subisce le trasformazioni dettate dal nuovo gusto: il giardino all'italiana viene sostituito da gruppi e file di alberi intersecati da sentieri; al centro il viale di platani che, salendo verso il piazzale antistante il lungo fronte del Maderno, gode in tutto il suo percorso della vista della catena d'acqua. Le stampe più antiche e i più recenti disegni forniscono eloquenti immagini dello splendido giardino che le descrizioni, numerose soprattutto del secolo scorso, esaltano come uno dei più grandi e belli della zona. Di quel giardino, oggi parco pubblico, rimangono le opere architettoniche: la scalea, la cascata, il teatro delle acque – privo però delle statue e dei vasi che ne decoravano le nicchie – e un bel folto di alberi, mentre è andato inevitabilmente ed irrimediabilmente perduto il fascino di un giardino ideato e vissuto per tanti diversi usi.




ROMA, COME LA GRECIA: MANIFESTAZIONE ANTI AUSTERITY. BOMBE CARTA, SASSI, ASSALTI ALLE ISTITUZIONI

Alberto De Marchis

Roma – Adesso ci venissero a raccontare che l’Italia non si sta comportando come la Grecia perché gli italiani sono stati ridotti in povertà grazie agli enormi sacrifici economici che hanno dovuto subire.

Era il febbraio del 2012 quando si faceva il bilancio di una vera e propria rivoluzione: 68 agenti e 70 dimostranti rimasti feriti negli scontri, per i quali sono stati effettuati 137 tra arresti e fermi. I Black Bloc – tra i 500 e i 700, secondo la polizia – hanno approfittato della protesta popolare per ingaggiare una battaglia violentissima con la polizia a colpi di sassi, bombe artigianali e molotov. E la capitale con diversi i palazzi distrutti, 48 i focolai di incendio in altrettanti negozi e uffici, spenti dopo ore dai vigili del fuoco. La politica sconfitta dopo il drammatico voto del Parlamento sul nuovo piano di austerità.

Oggi a roma c’è stato un vero e proprio caos: bombe carta, lanci di sassi, uova e bottiglie, barricate con i cassonetti della spazzatura e scontri con le forze dell'ordine. I primi 12 manifestanti sono gia stati fermati. Roma centro in tilt durante il corteo anti austerity, partito alle 14 di oggi pomeriggio da piazza San Giovanni e organizzato dai movimenti del diritto ad abitare. In più di 70mila dimostranti, secondo gli organizzatori, vi hanno partecipato. La giornata in generale è stata ad altissima tensione ma fino a serata inoltrata gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine sono stati più contenuti del previsto.

Le maggiori frizioni si sono registrate dapprima davanti alla sede di Casa Pound, poi davanti alla sede del Ministero dell'Economia, dove ci sono state cariche di alleggerimento da parte delle forze dell'ordine in via XX Settembre, nei confronti di alcuni manifestanti incappucciati che hanno ingaggiato una sassaiola contro i blindati. Due carabinieri sono rimasti lievemente feriti nel corso degli scontri avvenuti nei pressi del ministero del Lavoro a via Flavia. Almeno 12 i manifestanti per gli scontri davanti al ministero dell'Economia e in via San Martino della Battaglia. Alcuni incappucciati hanno lanciato bombe carta contro i blindati schierati davanti il ministero dell'Economia, e sono iniziate le cariche delle forze dell'ordine. Lanciati anche fumogeni e pietre.
Il corteo in coda, prima degli scontri, è stato spezzato in sostanza da due gruppi di incappucciati. Il primo ha assaltato i blindati davanti al Ministero dell'Economia e delle Finanze, il secondo ha proseguito verso via Goito dove si è fronteggiato con le forze dell'ordine. Cassonetti sono stati dati alle fiamme in via Boncompagni, a Roma, la stessa strada dove un gruppo di una decina di incappucciati aveva sfondato le vetrine di una filiale Unicredit. Alcuni incappucciati hanno sfondato la vetrina dell'agenzia Unicredit di via Boncompagni, armati di spranghe e transenne. La vetrina è stata presa anche a sassate. Al passaggio degli incappucciati diversi i cassonetti dati alle fiamme in via Goito e in via quintino Sella. Bombe carta sono state lanciate anche contro il ministero delle Infrastrutture e contro la sede delle Ferrovie dello stato. Forze dell'ordine con contingenti e blindati sono schierati davanti al ministero e alla sede delle Fs.
La sede dell'ambasciata della repubblica federale di Germania in via San Martino della battaglia, a due passi da Piazza Indipendenza, è stata presa di mira da un gruppo di manifestanti mascherati che hanno, di fatto, circondato l'ingresso e lanciato una serie di bombe carta, fumogeni e bottiglie. Il grande portone di legno è stato lievemente danneggiato alla base. Gli artificieri hanno disinnescato una bomba carta contenente un proiettile calibro 12; se fosse esplosa sarebbe stata più potente di una bomba a mano e poteva ferire gravemente. L'ordigno era in terra a piazza della Croce Rossa, nei pressi della sede delle Ferrovie dello Stato.Bottiglie sono state lanciate contro blindati dei carabinieri nei pressi di via Merulana vicino la sede di Casa Pound, centro sociale di destra.
I Militanti di Casa Pound danno la loro versione dei fatti su Facebook: " I Militanti di Casapound difendono la sede dal tentativo di assalto al palazzo da parte di un gruppo di antifascisti staccatisi dal corteo degli antagonisti arrivato all'incrocio con via Napoleone III".
Al corteo hanno partecipato No Tav, No Muos, gruppi di antagonisti, precari, movimenti di lotta per la casa e immigrati. Sono proseguiti dalla notte scorsa i controlli delle forze dell’ordine dislocate in numerosi posti di controllo nelle principali vie di accesso e nelle strade della capitale in occasione della manifestazione partita questo pomeriggio da Piazza di Porta San Giovanni e diverse denunce e sequestri si aggiungono a quelli già effettuati. Nella serata di ieri i Carabinieri hanno identificato e denunciato 4 persone in Via Santa Croce in Gerusalemme per porto di armi ed oggetti atti ad offendere.

Nel corso del controllo è stato sequestrato un coltello, due fionde, una pietra , un moschettone, un passamontagna ed una bomboletta di vernice spray.
Poco più tardi in prossimità del casello Roma nord invece personale del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia ha fermato e denunciato per possesso di oggetti atti ad offendere cinque persone che a bordo di un’ autovettura erano dirette nella capitale.
Da accertamenti successivi sono risultati a loro carico alcune segnalazioni e nel mezzo sul quale viaggiavano sono stati sequestrati due caschi, una catena con lucchetto ed una mascherina con filtro.
Nei loro confronti è stato emesso anche il foglio di via obbligatorio.

Anche sulla Via Salaria, poco dopo le 5 un equipaggio della Polizia ha intercettato un’altra autovettura con tre persone a bordo nella quale i poliziotti hanno sequestrato diversi lacrimogeni, petardi, cappucci, bottiglie in vetro guanti occhiali e alcune fibbie.
Attualmente sono stati accompagnati negli uffici della Digos per ulteriori accertamenti.
Infine sempre ieri nei pressi del Ministero dell’Economia sono stati fermati 4 giovani, 2 uomini e 2 donne, appartenenti al movimento anarco- insurrezionalisti di Trento . Anche per loro il Questore Fulvio della Rocca ha predisposto il F.V.O.

Il ritardo della partenza del corteo è stato dovuto ai controlli delle forze dell'ordine, effettuati su molti pulmann in entrata a Roma.
Triplice "assalto" virtuale di Anonymous ai siti del ministero delle Infrastrutture, della Corte dei Conti e della Cassa depositi e prestiti che attualmente risultano irraggiungibili. Il blitz è rivendicato dagli attivisti informatici dalle colonne del loro sito, sotto l'hashtag "sollevazionegenerale".

 




ROMA, CAMERA DEI DEPUTATI: SUCCESSO PER IL CONVEGNO ROTARY "ETICA PUBBLICA E PARTECIPAZIONE"

Angelo Parca

Roma – "Etica Pubblica e partecipazione: Il contributo personale alla società civile". Grande successo di partecipazione per l'iniziativa che si è appena tenuta presso la Camera dei Deputati, Aula dei Gruppi Parlamentari in Via di Campo Marzio a Roma. Il convegno è stato organizzato da molti club Rotary, compreso il Rotary Club Roma Castelli Romani, ed è stato moderato con maestria da Maria Novella Tacci, oggi Presidente del Rotary Club Roma Sud e psicoterapeuta. Tacci ha saputo coordinare un evento davvero ricco: non solo di nomi importanti ma anche di materie affrontate da diversi punti di vista che sembrano aver infine convogliato su una collettiva ricerca della felicità attraversando i sentieri dell'etica, che poi è lo spirito che incarna l'associazione Rotary.  I relatori intervenuti, sono figure di elevato rilievo internazionale, quali Ervin Laszlo e Nitamo Montecucco. Erano presenti, tra gli altri Luigi Caporicci, già presidente Rotary Castelli Romani insieme all'ex presidente Maria Teresa Lo bianco e al Prefetto Elisabetta Cicerchia. Presente anche il nuovo Presidente del Rotary Castelli Romani Sergio Bartalucci. Ospite particolare anche Sara Galea, Personal Holistic Coach professionista, autrice di diversi libri in materia.

Novella Tacci, ottima padrona di casa ha dato il benvenuto spiegando le ragioni che hanno condotto all’organizzazione dell’evento. Tanto entusiasmo, tante idee che Tacci ha voluto mettere a disposizione dei rotariani che devono per primi essere esempio di una condotta etica maturata e consapevole, al servizio del prossimo.

Niccolò Di Raimondo ha parlato del contributo dei Rotariani nella realtà romana.

Andrea Pernice ha intavolato un discorso su "Agire per la pace sociale".

Emozionante l'intervento di Ervin Laszlo che ha aperto un focus sullo scenario dell’evoluzione mondiale. è un filosofo e pianista ungherese. Esperto di filosofia della scienza è considerato il fondatore della teoria dei sistemi. Ha pubblicato circa 75 libri tradotti in 19 lingue e oltre 400 pubblicazioni scientifiche. È stato candidato due volte (2004 e 2005) al premio Nobel per la pace, nel 2001 ha ricevuto il Goi Award e nel 2005 il Mandir of Peace Prize. László ha sposato Carita Jägerhorn af Spurila il 16 novembre 1956 dalla quale ha avuto due figli.

Laszlo sostanzialmente ha spiegato come il cervello sia una porta aperta sull’universo. Si giunge quindi a dare una prima interpretazione e spiegazione teorica al senso di profonda interazione ecosistemica che percepiamo, tra ogni fenomeno e organismo vivente sul pianeta, e alla più vasta interrelazione che connette tutto il cosmo, e di cui l’essere umano è diventato da tempo consapevole. Questo concetto di Campo Psi potrebbe quindi unificare molti domini scientifici, culturali e spirituali, sostenendo così la rivoluzione in atto nel pensiero contemporaneo, verso una visione più olistica e integrata dell’esistenza.

Il vuoto è la dimensione unitaria che connette ogni particella ed ogni essere vivente all’intero universo, che li pone in costante relazione. Il Vuoto sub-quantistico permetterebbe una base universale alla visione olistica dell’esistenza e dell’essere umano.

Nitamo Montecucco ha parlato invece di Sviluppo personale – sviluppo sociale: una testimonianza incisiva.
Lui è direttore dell’Accademia Olistica. Medico esperto in psicosomatica e ricercatore in neuropsicologia degli stati di coscienza.
Insegna medicina olistica presso il Centro di Ricerca sulle Medicine Naturali dell'Università di Milano, associato all'OMS. Insegna Sviluppo del potenziale umano presso l’Università di Siena. Presidente del Club di Budapest Italia. Ha vissuto per tre anni in India e Nepal per approfondire le medicine sacre yogiche, tantriche e tibetane, e fare esperienza degli stati di meditazione profonda. Per tre anni ha vissuto negli USA per approfondire le tecniche di psicosomatica, regressione, emotional release e terapie di gruppo.
Inventore dell'elettroencefalografo Brain Olotester e ricercatore sulla neurofisiologia della salute globale e della meditazione.

Nella seconda parte del convegno ha moderato il brillante giornalista Gianpiero Gamaleri che di seguito ha diretto gli interventi di:Arnaldo Acquarelli che ha parlato de "gli aspetti sociali e la gestione economica delle risorse", Francesco Compagnoni "Etica professionale e diritti umani ", Antonino Urso "Etica passiva ed Etica attiva: l’io e gli altri , Tonino Cantelmi e Guglielmo Bruno "I giovani e gli anziani, due momenti strategici della vita. Situazioni e significati per un approccio sociale innovativo".




VELLETRI: COSA VISITO? LA PORTA NAPOLETANA

Redazione

Velletri (RM) – Terminata nel 1519, fu chiamata inizialmente “porta del Vescovo”, a causa della vicinanza alla Curia e in seguito “napoletana”, perché immetteva alla strada per Napoli verso Terracina, confine meridionale dello Stato pontificio.

Fin dall’età volsca, Velletri venne racchiusa da grandi mura, rase al suolo nel 338 a.C. dai Romani. Nel Medioevo rivennero costruite le mura castellane, nelle quali si aprivano originariamente sei porte. Nel XVI secolo la cerchia muraria venne verificata e rafforzata con la chiusura di alcune porte e il mantenimento di solo tre porte: porta Romana a nord, porta Santa Lucia, porta Napoletana a sud della città.

Costituita da un corpo centrale e due torrioni laterali, è l’unica rimasta delle porte della cinta muraria rinascimentale che permettevano l’accesso alla città. Fu costruita tra il 1511 e il 1519 da muratori lombardi a completamento del sistema difensivo della città. Nel 1596 la Congregazione del Buon Governo fece incidere su uno degli stipiti la frase «si paga gabella» a dimostrazione che l’edificio, oltre ad assolvere scopi di polizia criminale e controllo sanitario, rappresentava una vera e propria barriera doganale e si doveva pagare una tassa per introdurre generi in città.

Ristrutturata nel 1700, ha ancora la stessa forma: i due torrioni semicircolari furono rinforzati con l’aggiunta di muratura nella parte più bassa per dargli la forma conica che ne aumentava la robustezza, l’intera costruzione ricoperta da un finto bugnato, chiuse la finestra centrale e i due orifizi posti sopra la porta vera e propria. Restaurata nel 1991, ha sei aperture e una finestra quadrata centrale che tanto tempo fa servivano per vedere l’arrivo dei nemici.

Questo accesso è sopravvissuto pressoché incolume fino ai nostri giorni: oggi ospita la sede dell’AIS, (Associazione Italiana Sommelier). Sono perciò esposti attrezzi e testimonianze della civiltà contadina. Periodicamente vi vengono allestite mostre temporanee.




LAZIO, ASILI NIDO: TORNA A SEI IL NUMERO DI BAMBINI PER OGNI EDUCATORE

Redazione

Lazio – "Con una delibera di Giunta è stata abrogata la norma, introdotta con la Legge finanziaria del 2011, che aveva portato da 6 a 7 il numero di bambini per ogni educatore negli asili nido. Si tratta di un impegno che questa amministrazione aveva assunto e che ha mantenuto".

E' quanto dichiarano in una nota congiunta il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio e l'assessore alle Politiche sociali, Rita Visini.

"Ora intendiamo avviare un processo di riforma più complessivo – continuano gli assessori – a partire da una nuova legge sugli asili nido e da investimenti per la riqualificazione delle strutture e per la formazione degli educatori. Vogliamo mettere al centro la qualità dei servizi e, soprattutto, i bisogni socio-educativi dei bambini, ascoltando tutti gli attori interessati.

"Siamo certi, in questo contesto – concludono Smeriglio e Visini – che il Consiglio regionale discuterà e darà il suo contributo in tempi stretti agli atti della Giunta".