CINQUE COMUNI DEI CASTELLI ROMANI AL VOTO

Chiara Rai

Si scaldano i motori per la campagna elettorale castellana. Cinque Comuni dei Castelli Romani andranno al voto quest’anno: Castel Gandolfo, Lanuvio, Monte Compatri, Lariano e Nemi. Castel Gandolfo, conta all’incirca 6.705 elettori. Da due mandati governa Maurizio Colacchi, rieletto nel 2007 col 69,7 per cento di preferenze. Ora, si attende l’esito delle primarie il 12 febbraio. L’assessore Milvia Monachesi e il vicesindaco Paolo Gasperini sono al momento i candidati, ma la partita non è chiusa fino al 21 gennaio. E a fine competizione interna, l’equilibrio nel centrosinistra potrebbe uscirne sbilanciato: se si computassero i voti di partito, è senza dubbio la Monachesi a prevalere e se questo confermarsi alle primarie, non è detto che Gasperini si adatti tanto facilmente al ruolo di “non candidato sindaco” e che inizi a guardarsi intorno, soprattutto al Centro dove intenti e idee potrebbero congiungersi. “Che vinca il migliore – esorta il primo cittadino Maurizio Colacchi – il mio sostegno va a Milvia Monachesi, ma sono certo che vincerà, saprà portare avanti al meglio il programma del partito”. Al centrodestra, basta leggere tra le righe per capire lo spirito che aleggia. Non a caso “Castello” è stata tappezzata di auguri natalizi firmati in tandem da esponenti del Pdl e dell’Udc. A siglare gli auguri, e prossimamente forse anche un’intesa, sono stati i consiglieri Alberto De Angelis e Maurizio Celsi (Udc) assieme ai due consiglieri Pdl. Fatto sta che nel pdl castellano va messo ancora dell’ordine perché ci sono diversi “cani sciolti”: il consigliere Pdl Raffaele Dalessandro, sembra viaggiare per conto proprio. Poi ci sono i sostenitori di Claudio De Negri, tra cui Tiziano Mampieri e Luigi Caporicci, che alle ultime elezioni ha preso il 27,4 per cento con una lista civica. A Monte Compatri che conta 8.441 elettori, il centrodestra è rappresentato dalla ricandidatura di Marco De Carolis, attuale sindaco che vinse col 37, 3 per cento di voti. Intanto il segretario del Pd locale Silvio Lavagnini identifica in Fausto Bassani il candidato ideale. Le primarie monticiane si terranno il 22 gennaio prossimo. Sel e Idv sosterranno l’attuale consigliere Renato Vernini, mentre Celestino Martorelli, assessore dimesso dalla maggioranza correrà con una lista civica. A Lanuvio sarà difficile per il Pd trovare un candidato degno di una roccaforte storicamente “rossa”. L’attuale sindaco Leoni non ricandiderà al secondo mandato. Possibile sostituto è il vicesindaco Umberto Morelli, di estrazione socialista che caldeggia le primarie. Intanto “Lanuvio per la Democrazia” porterà il consigliere Luigi Galieti. A destra invece spiccano i nomi di Annibale Gozzi, ex presidente delle cantine San Tommaso e Vittorio Frappelli ex consigliere comunale a Lanuvio e ex candidato a sindaco di Ariccia. A Nemi è probabile una corsa in “rosa”: la possibile ricandidatura dell’ex sindaco sfiduciato Cinzia Cocchi, l’ex consigliere Sel Azzurra Marinelli e la veterana Elisabetta Mannone per il centrosinistra. Anche a Lariano, commissariata, le primarie si fanno attendere: il segretario del Pd, Santi Calderone cerca di costituire una coalizione solida che apra all’Udc. Intanto l’ex sindaco Raffaele Montecuollo per il centrodestra pensa a una ricandidatura.


 



IL COMUNE DI MARINO NON PAGA IL BACCO JAZZ FESTIVAL

Ivan Galea

L’assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport del Comune di Marino Otello Bocci ha rilasciato un atto ufficiale – Lettera Protocollo 475 del 20/06/2011 – che a detta del dirigente Vincenzo Montenero dell’area servizi generali e culturali, non ha nessun valore legale.

Così si può riassumere la vicenda del mancato pagamento del contributo all’associazione Bacco Jazz di 5 mila euro finalizzati all’organizzazione del Bacco Jazz Festival che si è tenuto dal 7 al 10 Luglio il nel bosco Ferentano di Marino.

A raccontare come sono andati i fatti è Ivan Galea, ideatore e responsabile del festival:

Il calendario di questa prima edizione è stato ricco di eventi, 4 intere giornate con tre concerti per data, dove si sono alternati tra i migliori musicisti del panorama jazzistico capitolino.E durante le pause tra un concerto e l’altro, si sono tenute conferenze, dibattiti, incontri su tematiche legate all’ambiente, al territorio, all’enogastronomia, tutto documentato sul sito del festival (www.baccojazzfestival.com). Un programma così ricco è stato disegnato facendo affidamento principalmente su un “pezzo di carta” rilasciato da una Pubblica Amministrazione.

Quando proposi all’ufficio Cultura il progetto, dopo averlo proposto al sindaco Adriano Palozzi, da subito entusiasta dell’idea, notai una certa ostilità e miscredenza da parte del responsabile dell’ufficio Cultura Sandro Capuani. Ricordo ancora le sue frasi: “il jazz in un bosco? Non ci verrà mai nessuno. Io in tanti anni di organizzazione della sagra dell’uva non mi sono mai sognato di organizzare una cosa simile, figurati se ci riuscite voi!”.

Nonostante tutto, il festival ha riscosso un enorme successo di presenze e di critica, anche il TG1 ha realizzato un servizio consultabile sul sito dell’associazione, a dispetto dei malauguri del Capuani. C’è da dire che si sono susseguiti innumerevoli tentativi di telefonate alle quali nessuno ha risposto oppure se risposta c’è stata, vanno sempre di fretta e non hanno mai tempo di parlare.  Ora, dopo oltre 5 mesi di continue inutili scuse in merito al ritardato pagamento del tipo: “i soldi ci sono abbi pazienza” oppure “si deve riunire la Giunta” o ancora il Capuani “Sai qual è il tuo problema Ivan? Che sei un malfidato. Non sai aspettare”. Ebbene, dopo 5 mesi di continui rimpalli tra l’assessore Otello Bocci e il responsabile dell’ufficio Cultura Sandro Capuani che  affibbiano a terzi la responsabilità di questa vicenda, finalmente veniamo a sapere dal dirigente dell’area servizi generali e culturali Vincenzo Montenero, che l’atto emesso dove veniva assegnato il contributo “non è valido e che l’assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport Otello Bocci  ha sbagliato a firmarlo e a rilasciarlo”. Cosa?! Tutto ciò è assurdo! La cosa che mi fa indignare più di tutte è che nei mesi precedenti il festival, ho sempre richiesto a Sandro Capuani la delibera (ho molteplici email di corrispondenza), visto che l’associazione aveva solo garanzie verbali, e la risposta è sempre stata: “ma che non ti fidi? Ma ti pare che non pagano un padre di famiglia?” Tutto questo fino al 19 Giugno quando telefonai al Sindaco Adriano Palozzi e gli feci presente che l’associazione senza il contributo non era in grado di sostenere il programma del festival, quindi se ci fossero stati dei problemi bastava dirlo. Fu così che “magicamente” il giorno dopo arrivò la fatidica lettera del Comune di Marino a firma dell’assessore Bocci, dove si garantiva il contributo di 5 mila euro per la riuscita del festival. 

Fatto appurato: l’associazione ha anticipato quasi 10 mila euro, il pezzo di carta pare non serva più a nulla, la presa in giro c’è stata e il padre di famiglia non è stato pagato. Come può una Pubblica Amministrazione rilasciare atti ufficiali che non valgono nulla? Se così fosse, forse qualcuno dovrebbe dimettersi! Concludendo, se il fatidico “pezzo di carta” non ha un valore legale, come affermato dal dirigente Vincenzo Montenero avrà quantomeno un valore morale, altrimenti da domani chiunque potrebbe rilasciare “pezzi di carta” e poi non rispettarli restandone impunito!

A chi di dovere spetterà la valutazione, in quanto chiaramente andrò avanti attraverso tutte le vie legali anche se dovessi metterci 20 anni! Sarei passato sopra a tutto, sarebbe bastata una misera telefonata di “qualcuno” del tipo: “ci siamo sbagliati, chiediamo scusa, avrei accusato il colpo diversamente, invece si è scelta la via del “menar il can per l’aia” e ora il cane abbaia e mozzica pure.




REGIONE LAZIO – VERSO LA SEMPLIFICAZIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILI

Chiara Rai

Sarebbe bene che noi cittadini conoscessimo le leggi della Regione con la stessa tempestività delle varie società di servizi che tra qualche mese verranno a venderci le "opportunità" che, invece, ci vengono offerte dalla legge. Senza fare di tutta l'erba un fascio, basta sapere che non si tratta sempre di occasioni e neppure di offerte "speciali". Basta riuscire a valutare le offerte che ci vengono proposte, sapendo che le procedure sulle energie rinnovabili sono state snellite. E’ stata approvata dalla Regione Lazio la Legge Regionale 16/2011, contenente norme in materia ambientale e di fonti rinnovabili. Il testo della legge Legge regionale 16/12/2011 n. 16 è stato pubblicato sulla (Gazzetta regionale 28/12/2011 n. 48). La legge promuove la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, incrementando del 30% la soglia dimensionale per la verifica di assoggettabilità alla Via, (Valutazione di impatto ambientale).  Da oggi gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che per dimensioni sarebbero stati assoggettati alla Via, ne saranno esentati. La semplificazione non è valida però per i siti appartenenti alla rete Natura 2000. La semplificazione autorizza gli impianti fino a 1 Mw grazie al Pas, Procedura abilitativa semplificata. Gli oneri istruttori relativi alla Pas sono stati fissati allo 0,03 per cento del costo dell’investimento. Ai sensi del DM 10 settembre 2010, è possibile effettuare la semplice comunicazione inerente alle attività di edilizia libera per gli impianti di potenza nominale fino a 50 Kw. Rientra nelle attività di edilizia libera anche l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici e di impianti fotovoltaici i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline precedentemente autorizzate. Il testo della norma specifica che le nuove regole si applicheranno ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge.


 



ANGUILLARA SABAZIA IN "VIA DEI LAGHI"

Emanuel Galea

Non è l’ultima trovata di Matteo Flenghi, assessore al turismo. Non per diminuire le sue capacità, però fino ad ora non ci ha dato alcun segno di iniziative in questo senso. Via dei Laghi esiste davvero. Molti, o per meglio dire tutti, la chiamano con un altro nome. Al Nucleo Urbanistico non la troverai. Da non confonderla con le vie che costeggiano il lago, come Via del Molo oppure il viale alberato Reginaldo Belloni. Nient’affatto. Via dei Laghi sta da un'altra parte. Non la puoi sbagliare. Senza che ti descrivo la precisa ubicazione, arrivi da solo a riconoscerla. Via dei Laghi prende il nome , appunto, dai numerosi laghetti che si formano in certi periodi dell’anno. Pensate voi, sarà un fenomeno geologico o qualcosa di simile. Per niente. Sono dei laghetti che si formano in certi periodi dell’anno e lasciano spazi a piccoli crateri nei periodi di secca. Dalla loro presenza in questo tratto  deriva il sopranome di questa via. Spiegazione più semplice non ci poteva essere. I nostri vicini di Velletri forse rimarranno un tantino male. Fino ad ora credevano che Via dei Laghi l’avevano solamente loro. Ammetto che quella che collega Roma con Velletri, ex strada statale 217 ed ora strada Provinciale è più lunga della nostra. Di fatti la loro è lunga  21,500 km . La nostra molto meno.. Riconosciamo inoltre che la loro Via dei Laghi ripercorre un tragitto verde, a tratti boschivo, attraversa anche essa un passaggio a livello e gira intorno ai bei paesini dei Castelli Romani. La nostra non attraversa di certo questo ricco scenario, però merita il titolo di  Via dei Laghi perché è piena di laghetti, mentre quella dei castelli ne è priva. Qualcuno può pensare  quanto sia romantico per noi gente di Anguillare, passeggiare per questa via fortunata,, piena di incanto. Magari qualcuno ci può immaginare mentre pigri e disinvolti passeggiamo al canto di uccelli ed il gracchiare delle rane, affascinati dai pesciolini che guizzano a fior d’acqua. Fermatevi con la fantasia. Niente gracchiare, nessun pesciolino che guizza a fior d’acqua. Qui si affretta a percorrere questa via rasando questi laghetti mentre sfrecciano le auto, strombazzano le moto e squadre di ciclisti pedalano in due sensi di marcia.  Sarebbe stato bello vivere quello che qualcuno ha immaginato. Purtroppo la realtà è un’altra.  I laghetti occupano lo spazio dei marciapiedi che non esistono. Sveliamo il mistero. Questi laghetti non sono altro che cunette lungo la via Anguillarese, che si riempiono d’acqua con le prime piogge d’inverno , rendendo  difficile e pericoloso camminare sul ciglio di questa strada. Purtroppo nostro Comune non dispone di risorse sufficienti altrimenti sono certo che avrebbe organizzato gommoni e chiatte fluviali oppure bettoline come quelle che percorrono il fiume Po per l’attraversamento di questa arteria principale della nostra cittadina. Come potete immaginare di romantico ce n’è ben poco. Ogni giunta che si insedia è di rito promettere di mettere in sicurezza questa strada. Ultimamente, apprendiamo che la Provincia ha concesso un contributo di euro 350.000 per la messa in sicurezza di questa via. .  Fino ad ora l’unica cosa che credo hanno messo in sicurezza siano quei 350.000 euro perché lavori su questa strada non ci si vedono. Un gemellaggio con Via dei Laghi Velletri è possibile. Questa strada me la ricordo così già da 6/7 anni. Sempre la stessa, ad eccezione dei laghetti che aumentano ogni anno. Se i nostri amministratori non provvedano a fare qualcosa andremo a finire a fare concorrenza ai canali di Venezia . Il ponte dei Sospiri non ci manca, e che sospiri ogni volta che dobbiamo attraversare i binari del passaggio a livello! Altre due o tre mesi e Via dei Laghi cede il posto a Via Anguillarese. Nel cambio non so chi ci guadagna.. Posso dire con certezza chi è che rischia. E’ l’anziano che rischia la pelle ogni volta che ha necessità di percorrere anche un piccolo tratto. E’ la mamma con la carrozzella che ogni metro deve tenere l’equilibrio e scegliere tra andare nella cunetta oppure investita da qualche macchina e sopra rutto rischia di andare sotto i piedi il decoro di una cittadina che merita più attenzione e più cura.