LATINA, SENZATETTO CHIEDE DI ESSERE ARRESTATO PER STARE AL CALDO

Redazione

Sabrina Marangon, coordinatrice Api che avrebbe ricevuto la polemica da Caterina D’Andrea che da anni si occupa dei senzatetto. Secondo il racconto un uomo, un senzatetto, sarebbe entrato al comando della caserma dei Carabinieri di Latina chiedendo di essere arrestato. Nel carcere almeno, farà sicuramente più caldo. “A questo siamo arrivati in questa città – dice Maranngon – ad avere un dormitorio pubblico e non renderlo disponibile. A detta dei volontari che hanno collaborato alla sua costruzione, al dormitorio di Latina i lavori sarebbero stati ultimati e allora non si capisce il motivo per cui il Comune non chiarisce i motivi della mancata apertura della struttura che potrebbe ospitare 25/30 persone. La Marangon insiste sul fatto che da anni non si fa a Latina una sorta di CENSIMENTO di coloro che non hanno un’abitazione.




SI È SPENTO IMPROVVISAMENTE A ROMA IL SENATORE MARIO GASBARRI

Redazione

"Ho appreso con profondo dolore la notizia della prematura e improvvisa scomparsa del senatore Mario Gasbarri". Così il presidente del Senato, Renato Schifani, in una dichiarazione. "Componente autorevole dell'Assemblea di Palazzo Madama dal 2001, si è sempre contraddistinto per l'impegno con il quale ha ricoperto il mandato nel corso di tre legislature, sia all'interno del proprio Gruppo di appartenenza, sia nel più ampio contesto dell'Istituzione parlamentare. Esponente di rilievo del Partito Democratico – aggiunge il presidente Schifani – il senatore Gasbarri ha dedicato la sua vita alla politica e all'impegno civile. Recentemente ricordo la sua attenzione all'efficace funzionamento della Protezione Civile, tema sul quale aveva presentato, solo poche settimane fa, uno specifico disegno di legge. Alla famiglia – conclude il presidente del Senato – va il mio più sincero cordoglio e un commosso pensiero di vicinanza e solidarietà". La camera ardente sarà allestita lunedì 13 a Palazzo Madama.




SIAMO TROPPO STUPIDI NOI O SONO TROPPO SFACCIATI LORO?

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Emanuel Galea

Da quello che sta emergendo, il caso Luzi non è che la punta di un iceberg. E non si può certo dire che i fatti erano sconosciuti. Tutti sapevano, tutti tacevano.Il guasto è stato voluto, cercato, votato da una pletora di deputati. Il marcio sta in un emendamento introdotto nel cosiddetto decreto mille proroghe 2006.  In parole povere quest’emendamento ha esteso i rimborsi anche ai partiti sciolti, sospesi oppure inglobati da altri partiti. Questo emendamento di cui nessuno parla costa agli italiani 500 milioni di euro che escono dalle casse dello Stato e arrivano in quelle delle formazioni politiche “defunte” che non sono nemmeno più rappresentate in parlamento.

Nel triennio 2008-2010, oltre i 16 milioni d’euro della Margherita che sono balzati alla cronaca grazie al fatterello Luzi, quelli percepiti dalla creatura di Berlusconi sono ammontati a 36 milioni di euro. Mentre Alleanza Nazionale ha incassato 18 milioni di euro per il periodo 2009-2010. Ci vuole poco per esaminare la lista dei fondi e scoprire che Alleanza Nazionale, Margherita e Democratici di Sinistra prendono ancora i soldi. Spesso nelle cronache s’incontrano fatti che hanno qualche somiglianza con i fatti fin qui esposti, come quello di una donna che ha continuato per quasi tre anni ad incassare la pensione del papà deceduto, più l’indennità d’accompagnamento. Per la donna 1.800,00 euro in più al mese piovuti dal cielo come i rimborsi dei parlamentari. Occorre però notare una differenza:  la donna è stata denunciata e ha dovuto restituire il maltolto, mentre i parlamentari stanno ancora al loro posto e continuano ogni anno a portare il bottino  nelle casse dei propri partiti.

Ma non finisce tutto qui. Secondo la Corte dei Conti altri partiti, vivi e vegeti, avrebbero ricevuto più di quello che hanno speso.  Ma questa è vecchia storia.

Qualche deputato se la prende e si ribella. Giudica lo scontento generale come antipolitica becera. Dice che non tutti i parlamentari sono disonesti, non tutti sono ladri. Dichiarazioni condivisibili. Solo che ci sembra che la maggioranza dei parlamentari non appartenga a questa specie ormai in via d’estinzione, altrimenti lo stato delle cose si sarebbe cambiato da un pezzo in parlamento.

A questi parlamentari che non ci stanno ad essere enumerati tra i disonesti ed i parlamentari sorpresi con le mani nella marmellata, diamo dei semplici dati e ci piacerebbe tanto sapere come hanno reagito alla vergogna.

Il 2008 è stato l’anno d’oro per i partiti defunti. Ecco i dati per rinfrescare la memoria:

Terza rata del rimborso per le politiche del 2006, valore 99,9 milioni di euro

Prima arata del rimborso per le politiche del 2008 , valore 100,6 milioni di euro

Quarta rata del contributo avuto per la regionale del 2005, valore 41,6 milioni di euro

Quinta rata del rimborso per le europee del 2004, valore 49,4 milioni.

 

 Cos’altro aggiungere? I fatti sono così eloquenti che ogni ulteriore parola è superflua. O tutti gli italiani sono stupidi o loro hanno la faccia fatta di altra pelle.




COLLEFERRO, MEGASCHERMO IN PIAZZA ITALIA PER ASSISTERE AL LANCIO DEL VEGA

Redazione

Lunedì 13 febbraio, alle 11 (ora italiana) dalla base spaziale di Kourou nella Guyana francese verrà effettuato il lancio del razzo vettore Vega. “Un giorno importante per tutta la comunità colleferrina – dice in proposito il sindaco Mario Cacciotti -, lungamente atteso, che giunge al culmine di un intenso lavoro che da anni l’Avio porta avanti nella nostra città, grazie alle capacità di tutti i suoi collaboratori. E tra questi annoveriamo, e lo dico con orgoglio, i nostri concittadini, i quali rappresentano il meglio delle qualità dei colleferrini: impegno, professionalità, ingegno e spirito di sacrificio”. Proprio in considerazione dell’eccezionalità dell’evento, l’Amministrazione comunale ha deciso di far sistemare un megaschermo in piazza Italia, sotto il palazzo comunale, per dare modo ai cittadini di assistere in diretta al count down e al lancio nello spazio. Questo primo volo del Vega, infatti, è l’atteso completamento di un ambizioso programma condotto dall'ESA e dai suoi partners, tra cui l’Agenzia Spaziale Italiana ASI e l'Agenzia Spaziale Francese CNES, nell’ultimo decennio. La missione qualificherà il sistema Vega nel suo complesso, dimostrando, in particolare, le prestazioni del veicolo e i servizi di carico utile in volo. “Vega – spiegano dall’Esa – sta quindi per dotare l'Europa di un accesso allo spazio sicuro, affidabile e competitivo per portare satelliti di osservazione della Terra in orbita, che andrà ad affiancarsi ai vettori Ariane 5 e Soyuz completando la famiglia di lanciatori europea”.

“Nato e in gran parte realizzato nello stabilimento Avio di Colleferro, il Vega è un progetto dell’eccellenza italiana e colleferrina delle cui origini non si parla abbastanza – dice ancora il sindaco Cacciotti – Pochi sanno, infatti, del ruolo importantissimo che la nostra città riveste in questo piano. A prescindere dal risultato del lancio stesso, che naturalmente ci auguriamo sia quello atteso, questo fatto è rilevante per tutto quello che sottende. Perché è il risultato di una ricerca e di un lavoro capillare, svolti dai nostri uomini, ingegneri e tecnici, in un campo di enorme rilievo per il futuro dell’umanità, per i risvolti più immediati che potrà avere nell’economia nazionale ed europea”.

“Vega – spiegano dall’Avio – è il nuovo lanciatore europeo sviluppato in ambito ESA (Agenzia Spaziale Europea), per trasferire in orbita polare (700 km) satelliti fino a 1500 Kg, tipicamente a uso istituzionale e scientifico, osservazione della Terra e monitoraggio dell’ambiente. Avio ha un ruolo fondamentale in questo programma, nato dagli studi dei suoi ingegneri dello stabilimento di Colleferro (Roma) negli anni Novanta. Avio, tramite la società ELV costituita nel 2000 con l’Agenzia Spaziale Italiana (70% Avio, 30% ASI) proprio per gestire il nuovo programma, è prime contractor del lanciatore e coordina 40 aziende di 12 Paesi. Ad Avio, già leader europeo per la propulsione spaziale a solido, viene riconosciuto quindi dall’Europa un ruolo da sistemista. L’Italia diventa così uno dei 6 Paesi al mondo in grado di realizzare un lanciatore completo: la produzione di Vega è realizzata per il 65% in Italia presso gli stabilimenti del Gruppo Avio a Colleferro”.




LANUVIO FUTURA SI MUOVE

A.P.

Domenica 12 Febbraio alle ore 10,00 con partenza da P:zza C.Fontana, i promotori della lista “LANUVIO FUTURA”, in lizza per le prossime elezioni amministrative locali – nata dell'unione tra i cittadini del Comitato Civico Lanuvino “Passo dopo Passo” ed il Circolo di Sinistra Ecologia Libertà Lanuvio – invitano tutti i cittadini lanuvini a partecipare alla prima assemblea pubblica “in movimento”, per parlare in modo nuovo di politica, di amministrazione e di territorio. Assieme al candidato Sindaco Piero Rovigatti, e a diversi esperti e appassionati di storia, natura e paesaggio, la passeggiata, snodandosi, tra sentieri e strade nascoste, per circa 4 Km, approderà a Monte due Torri, nel territorio di Genzano, ottimo punto d'osservazione del territorio lanuvino, oltre che straordinario sito archeologico e medievale, da tempo inaccessibile e alienato all'uso comune. La passeggiata "critica", pensata per scoprire in spirito conviviale e amichevole, punti di forza e punti di debolezza del territorio, è solo il primo appuntamento di un denso programma di altre "assemblee in movimento", che oltre a far conoscere il territorio e le sue criticità, permetteranno ai cittadini di visionare e toccare con mano anche le notevoli, e spesso trascurate potenzialità di buono sviluppo socio economico, e di buona occupazione, che attraverso una adeguata tutela e una responsabile valorizzazione, il territorio lanuvino è ancora in grado di offrire. Le idee, per i prossimi incontri, sono quelle di percorrere, partendo dalla straordinaria via Astura e transitando per l'antico ponte Loreto, il periplo della ex-Cava di basalto, sequestrata recentemente dalla magistratura, per riscoprire il legame tra le antiche pietre della strada romana e il luogo da dove vennero estratte, e per proporne un destino più sostenibile, e più credibile in senso economico e sociale. A piedi o in bicicletta, i prossimi appuntamenti riguardano il Centro Storico, i numerosi e poco praticati siti archeologici, storici e naturalistici, i nuclei rurali delle grandi tenute che caratterizzano l'unicità e la straordinarietà del paesaggio rurale lanuvino; le molte aziende agricole, convenzionali e biologiche, assieme, per contrasto, alle grosse aziende commerciali sulla Nettunense, e ai tanti nuclei di insediamento sparso, camminando o pedalando lungo le tantissime strade di campagna e i sentieri naturali oggi quasi abbandonati del nostro territorio. Sarà anche un modo di osservare i fattori critici del territorio – la scoperta di fossi senza manutenzione ed esposti al rischio idraulico, spesso segnati da scarichi illegali, di illegalità diffusa e di abusivismo – mettendo assieme anche, memorie, valori e qualità, saperi e sapori del nostro ancora splendido territorio. Nel corso di ogni incontro itinerante, ogni partecipante potrà lasciare traccia delle sue riflessioni, considerazioni e proposte, attraverso schede e materiali conoscitivi di base (mappe, schede storico critiche, ecc.) che di volta in volta gli verranno consegnati alla partenza e che costituiranno per LANUVIO FUTURA prezioso materiale su cui costruire il proprio programma. Per maggiori dettagli su Facebook: Comitato Civico Lanuvino “Passo dopo Passo”




IN RICORDO DEI MARTIRI DELLE FOIBE E DEGLI ESULI DI ISTRIA, FIUME E DALMAZIA

Redazione

Ricordare è un atto politico. Una scelta per il futuro del nostro popolo.
Sono passati appena 65 anni da quel triste giorno piovoso in cui l’Italia, firmando il Trattato di pace, perdeva per sempre l’intera regione dell’Istria. Solo 65 anni nei quali per troppo tempo si è fatto finta di nulla, si è provato a dimenticare questo frammento di storia troppo triste e pesante per le spalle di un paese in ginocchio, lacerato al suo interno da una guerra civile durata molti anni oltre la sua fine ufficiale.
Eppure la storia di una regione perduta per sempre è anche la tragedia del suo popolo: diviso fra chi trovò una fine atroce gettato ancora vivo nella profondità delle foibe e chi, centinaia di migliaia, scelse di abbandonare dalla sera alla mattina le proprie terre e i propri beni per cercare rifugio in un’Italia che non seppe accogliere questi suoi figli fedeli, e che anzi li guardò sempre con diffidenza quando non con disprezzo.
Il “Comitato 10 Febbraio”, che per la giornata di oggi organizza decine di commemorazioni in tutta Italia, ha come scopo proprio quello di aiutare i più giovani a non dimenticare. E per non dimenticare è fondamentale che i più giovani studino la storia del nostro popolo con le sue luci e le sue ombre, con le contraddizioni e le vergogne, perché è proprio agli studenti di oggi che è dato il compito di non dimenticare mai più e di riattaccare le pagine strappate dal grande libro della storia nazionale.
La Giornata del Ricordo è un paradosso. Per ricordare la propria storia il nostro popolo ha bisogno di giornate istituite per legge, di celebrazioni ufficiali finalizzate a sconfiggere quello che è il pericolo peggiore: che si dimentichi ciò che è stato. Per questo ricordare è un atto politico, cioè un atto rivolto al bene della “polis”: perché solamente attraverso il ricordo della nostra storia, della storia dei nostri padri e dei nostri nonni, del bene e del male fatto e ricevuto, solamente attraverso il mantenimento vivo della memoria della nostra comunità nazionale sarà possibile prometterci che mai più nessun popolo subirà nell’indifferenza e nell’ostilità dei suoi fratelli, quello che ha subito il popolo giuliano.
Comitato 10 Febbraio




FOIBE, A ROMA STRISCIONI CHE OLTRAGGIANO VITTIME

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A.P.

“Anche quest’anno in occasione del Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e degli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, siamo costretti ad assistere all’ennesima provocazione negazionista da parte della sinistra radicale romana.  Ignoranti in cerca di visibilità hanno esposto a Roma, in zona San Lorenzo, uno striscione che recitava ‘Foiba: Come te nessuno mai’.” E’ quanto dichiara in una nota il Presidente della Giovane Italia di Roma, Cesare Giardina che aggiunge: “ Dopo il riconoscimento del Governo nel 2004, che ha istituito ufficialmente  questa Giornata, finalmente è stata dato un giusto riconoscimento ai tanti che morirono durante la seconda guerra mondiale e nel primo dopoguerra, per la sola colpa di essere italiani. Figli della nostra Italia, uccisi due volte: prima dalle mani di Tito e poi da quelle dei loro connazionali che per oltre 50 anni hanno eliminato questa triste pagina dai libri di storia. – continua Giardina –  Purtroppo mi trovo costretto in questo momento di emergenza neve, a chiedere uno sforzo al comune di Roma per affrontare un altra emergenza, l'emergenza stupidità e di andare a rimuovere questo vergognoso striscione per ricordare a questi soggetti che a Roma non c'è spazio per rigurgiti negazionisti.”
 




ROCCA DI PAPA NEVE: PASQUALE INVITA I CITTADINI A IMPUGNARE LA PALA

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E.G.

Il sindaco di Rocca di Papa Pasquale Boccia si rivolge ai suoi cittadini da facebook: "In questo momento di particolare difficoltà per via delle continue e abbondanti precipitazioni nevose, tutti i cittadini sono chiamati a un gesto di partecipazione civica, sgomberando dalla neve gli accessi alle proprie abitazioni o negozi, e zone attigue". Per fortuna che il primo cittadino non ha invitato i residenti della rocca a montare in sella agli spargisale.




GIUNTA POLVERINI, IMPEGNO PER NON ABBANDONARE I DISABILI

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Angelo Parca

Qualcosa si è mosso, dopo  l’articolo di ieri 9 febbraio pubblicato su  l’Osservatore laziale “DISABILI ABBANDONATI DALLA GIUNTA POLVERINI, L'ACCUSA DI ESTERINO MONTINO” in cui il capogruppo del Pd regionale Esterino Montino e il Consigliere Pd in Regione Giuseppe Parroncini in una nota comune hanno denunciato una grave situazione di insolvenze della Giunta Polverini. Insolvenze che stanno mettendo in ginocchio molte associazioni e case famiglia che si occupano di cure e assistenza ai disabili. L’associazione Orchidea che da diversi anni gestisce due presidi: la Comunità Alloggio “San Vincenzo” a Proceno e un centro diurno ad Acquapendente, che versa in una situazione economica gravissima, verrà quindi finalmente dall'assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, il quale ha dichiarato: “La Giunta Polverini è tutt'altro che indifferente alle difficoltà che stanno vivendo le strutture. La situazione della casa famiglia 'Orchidea', purtroppo, non è un caso isolato. È il frutto di un più generale ritardo nei pagamenti che abbiamo ereditato dalla passata amministrazione. Una situazionedebitoria che in alcuni casi risale addirittura alla fine del 2005. Parliamo di 5 miliardi di mandati emessi e non pagati. Si tratta di un gap pesante, che stiamo colmando nonostante le difficoltà di cassa e l'impossibilità ad accedere ad altri prestiti. Comprendo le grandissime difficoltà e va il mio apprezzamento a quanti finora hanno garantito l'assistenza ai sette disabili gravi di Proceno. Nell'incontro della prossima settimana cercherò di approfondire ulteriormente la vicenda con i responsabili dell'associazione. L'impegno della Regione per scongiurare la chiusura della casa famiglia – conclude l'assessore Forte – c'è come c'è sempre stato". Immediata la risposta dei due esponenti Pd che hanno evidenziato che non si tratta di una questione politica ma bensì di concrete criticità da affronatare tempestivamente. “Il fatto che l’assessore regionale alle politiche sociali Aldo Forte abbia sentito l’esigenza di convocare i rappresentanti dell’associazione Orchidea per la prossima settimana –  dicono i due esponenti Pd in una nota stampa inviata a l’Osservatore laziale – è un’ottima notizia e certifica tutte le buone ragioni della nostra circostanziata denuncia lanciata ieri. Al netto delle questioni politiche rimane il fatto che una quindicina di disabili adulti, alcuni orfani e con gravi handicap, rischiano di non avere più neppure il credito per fare la spesa nei supermercati. Lasciando da parte le polemiche sollevate da Forte – concludono –  ci permettiamo semplicemente di evidenziare come le morosità non pagate dalla Regione Lazio, circa 400mila euro, risalgono al 2010 e 2011, ovvero sono ascrivibili totalmente e inconfutabilmente a ritardi e insolvenze causate dalla Giunta Polverini. Sia chiaro, se può servire a sbloccare mandati di pagamento urgenti e necessari a pagare viveri, riscaldamento e bollette della luce, saremmo anche pronti ad assumerci responsabilità non nostre. Purché i centri di Proceno e Acquapendente possano continuare a svolgere la loro indispensabile funzione sul territorio”. L’assistenza ai disabili è uno dei precisi doveri di ogni società civile, quando ci troviamo di fronte a fatti di associazioni che assistono i più deboli e che non hanno neppure i soldi per fare la spesa o per pagare la bolletta della luce, allora si dovrebbe immediatamente smettere di fare propaganda politica e agire subito. Per evitare il peggio.




MONTECOMPATRI, UNA MORTE CHE SI POTEVA E SI DOVEVA EVITARE

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Redazione

Alfredo Marcellini, 58 anni, è morto ieri folgorato da 20.000 volts in un cantiere edile di Montecompatri. Un’altra morte bianca che si poteva evitare e che il Segretario della Fillea-Cgil Pomezia-Castelli, Gianni Lombardo, non esita a definire ‘assurda’: “Bastava rispettare alcune minime regole di sicurezza per far continuare a vivere Alfredo e invece, come succede sempre più spesso, la salute e la vita degli operai non è stata valutata come degna di attenzione. Mi chiedo dove erano il direttore dei lavori ed il responsabile della sicurezza, ma soprattutto mi chiedo: possibile che chi aveva redatto il piano operativo di sicurezza non abbia visto l’alta tensione?” “Vorremmo sapere” continua Lombardo “se questi professionisti della sicurezza lo avevano visto il cantiere o avevano fatto come al solito il copia e incolla di un altro POS, cambiando semplicemente l’indirizzo. Inoltre, il titolare dell’impresa, che è il maggiore responsabile, quel piano di sicurezza lo aveva letto? Questa morte si doveva e poteva evitare. Chi ha sbagliato, spero ne paghi le conseguenze”.




MALTEMPO, ROMA: ARRIVANO A 6 I MORTI PER IL FREDDO

Redazione

Una donna di nazionalità romena di 42 anni, romena, e' stata trovata morta questa mattina a Roma, nel quartiere Eur. La clochard potrebbe essere morta per il freddo: e' stata trovata all'interno di una grotta naturale dove aveva trovato riparo per la notte. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Villa Bonelli. Con la clochard morta oggi salgono a sei i morti per freddo nel Lazio.