VITERBO, EMERGENZA ARSENICO. LA PROVINCIA CHIEDE POTERI STRAORDINARI

Angelo Parca

"La Regione Lazio deve concedere al territorio i poteri straordinari per gestire l’emergenza arsenico nei 39 comuni della Tuscia che presentano concentrazioni superiori ai 10 microgrammi litro nelle proprie fonti e che, a partire dal primo gennaio 2013 senza interventi risolutivi, si troveranno costretti ad emettere l’ordinanza di non potabilità dell’acqua." Questo quanto dichiarato ijn una nota della Provincia di Viterbo Il presidente a Provincia Questa mattina il presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi, insieme all’assessore all’Ambiente Paolo Equitani, hanno incontrato i sindaci dei comuni che in base ai dati forniti dall’Asl e datati febbraio 2012, presentano nelle proprie acque concentrazioni di arsenico superiori al parametro massimo di tolleranza imposto dalla Comunità Europea. Il 31 dicembre 2012 scadrà il periodo di deroga e quindi con l’inizio del 2013 se non saranno ricondotte le concentrazioni al di sotto della soglia massima di 10 microgrammi litro non sarà più possibile da parte dei comuni, certificare la potabilità delle acque per i 39 comuni e i circa 127 mila residenti. Secondo una stima fatta dalla Provincia, per portare a termine i necessari lavori di messa a norma degli impianti, servono circa 18 milioni di euro che la Regione ha però già detto di non poter al momento erogare. “Si corre il serio rischio – ha ribadito l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani – di non avere i tempi tecnici per portare a termine gli interventi, costringendo i cittadini a prelevare l’acqua con i secchi dalle fontanelle. Una prospettiva decisamente assurda ed improponibile. Considerato che la Regione ha già fatto sapere di non poter far fronte ai costi non resta che rimboccarci le maniche, ricercando soluzioni alternative e rapide”. La Provincia ha quindi proposto ai sindaci di richiedere un incontro al presidente della Regione Lazio Renata Polverini per prospettare un’ipotesi alternativa. I Comuni si potrebbero fare carico degli interventi necessari, all’interno di una strategia unitaria coordinata dall’Ato, dietro la garanzia di un rimborso dei costi da parte della Regione in un arco temporale da definire. La proposta però ha incontrato lo scetticismo dei sindaci, in quanto molti dei Comuni interessati non hanno la possibilità di contrarre nuovi mutui. Tuttavia è stata ribadita l’esigenza di agire unitariamente sotto il coordinamento della Provincia. ll presidente Meroi ha comunicato che, nella giornata di martedì, incontrerà il presidente Polverini, alla quale chiederà un incontro con la Provincia e i Comuni in tempi brevi.  "Quella che stiamo affrontando – ha dichiarato Meroi – è una fase di emergenza, e lo dimostra il fatto che la gestione del problema è stata affidata a livello regionale ad un commissario straordinario. Il sindaco è la massima autorità sanitaria sul territorio ed è responsabile della salute pubblica. Se entro il 31 dicembre 2012 il problema non sarà risolto, i sindaci che non emetteranno le ordinanze di non potabilità dell’acqua nei propri comuni commetteranno un reato. I sindaci saranno quindi costretti a vietare l’utilizzo dell’acqua per evitare di incorrere in un procedimento penale, con tutti i disagi che inevitabilmente graveranno sui cittadini. Una situazione d’emergenza come questa non può che essere gestita con il trasferimento dei poteri straordinari, già concessi alla Regione, sul territorio. Impensabile seguire le procedure ordinarie. Ritengo – conclude Meroi – che debba essere questa la richiesta da presentare con forza, tutti insieme, alla Regione”
 




ROMA, 40 CHEF PER "CULINARIA"

A.P.

Aprira' i suoi battenti sabato 10 marzo la settima edizione di "Culinaria-Il Gusto dell'Identita'", convegno incentrato sulla qualita' dei prodotti e della ristorazione. L'appuntamento, molto atteso dai foodlover non solo romani, avra' come teatro gli spazi abitualmente occupati da Campagna Amica (via San Teodoro, 74) che per l'occasione si spostera' nell'antistante piazza di Sant'Anastasia. Saranno tre giornate imperdibili, con un'alternanza mai vista nella Capitale di veri e propri artisti dell'alta ristorazione, ognuno accompagnato da un produttore di eccellenze del ricco paniere agroalimentare italiano. "L'idea – spiegano Fabrizio Darini, Francesco Pesce e Gabriele Terralavoro, organizzatori della manifestazione – e' quella di presentare al pubblico il connubio chef-produttore che, nella filosofia di "Culinaria", e' il principio cardine intorno al quale gira il concetto stesso di cucina di qualita'". Gli spazi dell'iniziativa diventeranno quindi una sorta di teatro ideale dove gli appassionati potranno non solo vedere all'opera i loro beniamini ma ascoltare la loro filosofia, apprendere i loro segreti, percorrere con loro i sentieri della ricerca che porta alla qualita' assoluta. Un ruolo determinante sara' quello giocato dai prodotti naturali, biologici e biodinamici. "Non certo per seguire la moda del momento – specificano gli organizzatori – quanto piuttosto perche' da sempre siamo convinti assertori della fondamentale importanza della naturalezza del prodotto e in questo il mondo bio offre delle garanzie di assoluto rilievo. Senza dimenticare che molti degli chef ospiti della manifestazione sono decisamente orientati sull'utilizzo di prodotti bio". Due le postazioni fisse, alle quali aggiungere un teatro centrale, dove si esibiranno alcuni dei nomi piu' importanti della ristorazione italiana. Ma grande spazio sara' offerto anche ai produttori, protagonisti di un evento dedicato alla ricerca della qualita'. I visitatori potranno intrattenersi nei vari spazi che Culinaria mette a disposizione: dalla zona bar al booking store, dalle scuole di cucina all'area shopping dove sara' possibile acquistare, a prezzi speciali, i prodotti presenti alla manifestazione. Senza dimenticare la possibilita', in determinati orari e per un numero ristretto di presenti, di degustare le proposte gastronomiche delle osterie ospiti dell'evento. "Quella che prendera' il via sabato 10 – concludono gli organizzatori – e' un'edizione speciale, studiata proprio per offrire agli appassionati dell'alta ristorazione la possibilita' di vivere live un'esperienza indimenticabile, tra momenti didattici e cooking, incontri con i produttori e degustazioni veramente speciali". Orari:Sabato 10 Marzo 11,00 – 20,30,Domenica 11 Marzo 11,00 – 20,30,Lunedi' 12 Marzo 11,30 – 19,00.




CASTELGANDOLFO LAGO, SI APRE LA NUOVA STAGIONE. TORNANO GLI STABILIMENTI "LEGALI"

Chiara Rai

Dopo cinque anni di disordine, sequestri e incuria gli operatori balneari di Castel Gandolfo potrebbero riaprire presto la stagione nella legalità. Le controversie giuridiche, causate anche dalla mancata regolarità, negli anni, dei versamenti dei canoni delle concessioni alla Regione da parte degli ex gestori balneari, stanno per essere risolte. E’, infatti, in fase di chiusura il lungo iter di affidamento degli arenili del lago Albano, rimasto congelato dopo i ben noti sequestri della procura di Velletri, dei circa 15 stabilimenti balneari, avvenuti nel 2007. E’ da quella data che il lago ha iniziato a morire: uno specchio d’acqua divorato dal degrado sul quale si affaccia la sede estiva del Papa. Cinque anni fa, gli esercenti furono dichiarati “abusivi” perché negli anni si sarebbero accaparrati illecitamente pezzi di demanio facendovi sorgere opere non autorizzate quali pontili, piscine, box in legno, cabine. Queste strutture furono in seguito demolite. E’ chiaro oggi quelle opere non potranno più tornare a occupare quello che è insindacabilmente un sito naturale protetto, la cui competenza ricade sulla Regione e interessa, tra l’altro, il Parco Regionale dei Castelli Romani. Ora si paventa la possibilità di riaffidare circa 20 lotti e di poter quindi tornare a passeggiare su un lungolago pulito e ben tenuto e dotato di lettini e ombrelloni ben schierati e non piantati alla meglio da ambulanti di passaggio. Il Comune di Castel Gandolfo ha già da un anno depositato in Regione il parere favorevole alla possibilità di poter dare in concessione gli arenili agli operatori balneari. “Stiamo in stretto contatto con l’assessorato all’Ambiente della Regione – ha detto il commissario straordinario del Parco Matteo Mauro Orciuoli – e stiamo spingendo sull’acceleratore per poter permettere la conclusione dell’iter di affidamento degli arenili entro 10 giorni. C’è già stato un sopralluogo e intorno a martedì prossimo dovrebbe tenersi una riunione per sondare la concreta possibilità di risolvere i problemi di carattere giuridico e i contenziosi in piedi, perché nel corso del tempo si sono verificati sequestri e si sono trascinate questioni di contenziosi con gli operatori. Siamo nei tempi per cercare di permettere ai gestori di aprire la stagione certi dell’affidamento”. Il sindaco gandolfino Maurizio Colacchi ribadisce l’interesse del Comune affinché la questione venga risolta il più presto possibile : “E’ la Regione adesso deve decidere come procedere con l’affidamento – dice Colacchi – se partire con un bando regionale o procedere in altra maniera. E’ interesse di tutti tenere gli arenili puliti e ordinati e questo può avvenire soltanto se si sblocca l’affidamento. Intanto mi preoccupa il fatto che ancora non sono stati erogati i fondi per la messa in sicurezza dei costoni del lago, sebbene i soldi ci sono. Si tratta di circa 4 milioni stanziati dal ministero dell’Ambiente, eppure la situazione è ferma in Regione. E noi come amministrazione abbiamo l’appalto bloccato e non possiamo procedere con l’affidamento nonostante la situazione stia diventando sempre più drammatica perché ad ogni pioggia si verificano delle microfrane pericolose”. 

 
 




VELLETRI, ALLARME BOMBA AL TRIBUNALE

Redazione

Un pacco sospetto ha fatto scattare l'allarme nel tribunale di Velletri: il pacco era stato nascosto dentro lo sciacquone di un bagno, ma dentro c'era solo una sveglia. Il pacco è stato ritrovato stamattina, intorno a mezzogiorno: era nascosto dentro lo sciacquone di un bagno del tribunale, completamente avvolto nel nastro adesivo marrone ed emetteva un rumore ticchettante. Così è scattata, come da prassi, la procedura di sicurezza. Per precauzione il palazzo è stato evacuato per circa due ore e mezza. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Velletri e gli artificieri dell'arma, arrivati da Roma. Ma dentro il pacco c'era solo una sveglia, accesa, responsabile del ticchettio. E nessuna traccia di esplosivo, né messaggio di rivendicazione per il finto pacco bomba. Sono in corso le indagini dei carabinieri per chiarire i l'accaduto.




COMUNE ROMA: PD, ALEMANNO SVENDE AZIENDE E AUMENTA TASSE

Redazione

"Diciamo no con forza alla decisione del sindaco Alemanno di vendere e privatizzare le aziende del Comune di Roma, un bene della citta' che fornisce alla comunita' energia, acqua, trasporti pubblici, raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade". Lo afferma il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli, che aggiunge: "Si tratterebbe di un nuovo sacco della citta', l'ennesimo compiuto da Alemanno in questi fallimentari quattro anni. Alemanno prima ha distrutto i conti delle aziende municipalizzate con gli scandali di Parentopoli e Appaltopoli, ed ora vuole anche svenderle. Ma la furia di Alemanno non finisce qui: oltre alla vendita delle aziende, infatti, il sindaco sta per presentare un conto molto pesante ai romani con l'aumento del biglietto dell'autobus, l'aumento della tassa sulla casa, mentre gia' negli anni scorsi ha aumentato del 20% la tassa sui rifiuti. Roma e' stufa di pagare il malgoverno di Alemanno"




TERRACINA, LA GIUNTA PROVINCIALE APPROVA IL PROGETTO PER PISTA CICLABILE SULLA MIGLIARA 58

Redazione

In una delle sue ultime riunioni, la Giunta provinciale ha approvato la “Scheda di presentazione dell’intervento per la realizzazione di una pista ciclabile con relativo impianto di pubblica illuminazione” lungo la S.P. Migliara 58 nel Comune di Terracina, località Borgo Hermada.

“Ringrazio – afferma l’assessore ai lavori pubblici Pierpaolo Marcuzzi – il presidente della Provincia, Armando Cusani, per la sensibilità e l’impegno che ha profuso, insieme alla Giunta, nel sostenere l’idea di realizzare una pista ciclabile con annessa illuminazione pubblica sulla strada provinciale Migliara 58. E’ un progetto al quale sto lavorando dal 2007, quando proprio il presidente Cusani mise in campo un progetto di fattibilità e richiese alla Regione Lazio 250 mila euro di fondi Fas, poi inopinatamente bloccati. Oggi la positiva notizia del ripreso iter per giungere a meta, infatti, la Provincia chiederà alla Regione Lazio un cofinanziamento pari a 300 mila euro. Con l’impegno, da parte dell’Ente di via Costa, di trovare altre risorse economiche per completare l’opera, attingendo anche dal fondo delle multe degli autovelox posti lungo le strade provinciali. Com’è noto il 15% di questi introiti devono essere finalizzati nel sostenere iniziative per la sicurezza stradale, la creazione di piste ciclabili, l’illuminazione, ecc.

Al di là degli elaborati tecnici definitivi finalizzati a supportare la richiesta del cofinanziamento alla Regione Lazio, il Comune di Terracina sta predisponendo il “Piano delle piste ciclabili”, che una volta pronto sarà in grado di convogliare ulteriori risorse e contributi economici per altre realizzazioni. C’è poi da rimarcare – termina Marcuzzi – il Progetto Turistico del Comune legato alle piste ciclabili: quella sulla 58, ad esempio, può interconnettersi con quelle di San Felice Circeo e Sabaudia, in un percorso straordinario a contatto con la natura e la millenaria storia di uno dei luoghi più belli della costa laziale e d’Italia”.

 




VITERBO, PRESENTATO IL PROGETTO DELLA PROVINCIA "TUSCIA AL LAVORO – RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE"

A.P.

Favorire l’accesso all’occupazione di persone svantaggiate e appartenenti a fasce deboli, fare impresa e inserire personale formato e qualificato nel mondo del lavoro. Questi gli obiettivi di “Tuscia al lavoro – Rimbocchiamoci le maniche”, il progetto realizzato dalla Provincia di Viterbo, assessorato alla Formazione e Lavoro, che è stato presentato questa mattina in una sala conferenze di Palazzo Gentili gremita di persone interessate all’iniziativa. All’incontro, moderato dal professor Alessandro Ruggieri, direttore del Dipartimento Economia e Impresa dell’Università degli studi della Tuscia, hanno partecipato il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi; il sindaco del Comune di Viterbo, Giulio Marini; l’assessore provinciale al Lavoro e Formazione, Paolo Bianchini; l’assessore alla Formazione e Lavoro del Comune di Viterbo, Chiara Frontini. La sociologa e life coach Stefania Pieri, inoltre, ha presentato una relazione sull’importanza della pianificazione creativa. Presenti in sala i rappresentanti delle forze sociali, del mondo dell’impresa, della scuola, delle associazioni, delle istituzioni locali e della casa circondariale viterbese di Mammagialla.

“Tuscia al lavoro – Rimbocchiamoci le maniche” prevede l’impiego di due milioni di euro per una filiera di azioni finalizzate all’inserimento lavorativo stabile e duraturo. Si tratta di un progetto coraggioso e innovativo che la Provincia di Viterbo ha voluto fortemente attuare per far fronte al prolungato momento di difficoltà connesso alla crisi mondiale che inevitabilmente ha colpito anche la Tuscia. Quarantacinque work experience con conseguente buono assunzione per le aziende, quindici start up per nuove imprese, uno sportello “Fare impresa”, venti tirocini formativi per l’inserimento lavorativo di persone diversamente abili, tre premi per start up idee giovani, contributi in conto interessi per start up imprese giovanili, formazione e-learning per le donne: attraverso simili iniziative l’amministrazione provinciale intende attuare un intervento virtuoso per favorire l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità.

“Le molte persone presenti qui questa mattina dimostrano che il senso di questa giornata e di questo progetto sono stati ben compresi – afferma l’assessore Bianchini -. Ringrazio tutto il personale e i tecnici che hanno lavorato alla realizzazione di ‘Tuscia al lavoro’, le istituzioni, l’Unitus, i sindacati, le associazioni di categoria e datoriali, i rappresentanti del mondo della scuola, del volontariato, del carcere, perché questo progetto non sarebbe esistito senza la rete territoriale che abbiamo voluto creare insieme sulla base dell’analisi del fabbisogno formativo effettuata sul territorio e collegata alle richieste del circuito del lavoro”. “Oggi presentiamo un’azione sperimentale che poche altre Provincia in Italia hanno avviato – continua Bianchini – e che vuole essere soprattutto un passo in avanti sotto l’aspetto culturale. Nel 2012 è necessario cambiare prospettiva anche quando si scelgono gli istituti superiori, pensando non solo ai licei ma riscoprendo anche gli istituti professionali e tecnici. Con ‘Tuscia al lavoro’ intendiamo occuparci anche dei soggetti più deboli, e infatti otto delle quarantacinque work experience saranno destinate a categorie svantaggiate, come gli ex detenuti. Noi amministratori per primi ci siamo rimboccati le maniche, cercando di creare lavoro, ricchezza, sviluppo e crescita attraverso un gioco di squadra territoriale”.

“Questo progetto messo in campo dalla Provincia – afferma il sindaco di Viterbo, Giulio Marini -, con il supporto scientifico dell’Università e la collaborazione dei Comuni, consente finalmente di occuparci a tempo pieno dei nostri giovani, che hanno bisogno di speranze, ma soprattutto di certezze sul proprio futuro. E le numerose iniziative previste in questa ambiziosa operazione vanno tutte in questa direzione”. Dello stesso avviso anche l’assessore alla Formazione e Lavoro del Comune di Viterbo, Chiara Frontini, che ha puntato l’attenzione sul Centro Orientamento Lavoro di Palazzo dei Priori e sui Centri per l’Impiego della Provincia. “Riscontriamo tra i giovani la mancanza di appeal di queste strutture – dichiara -, viste solo come luoghi dove vengono proposti lavori poco qualificati. La Provincia e il Comune insieme vogliono andare in controtendenza, provando a riunire queste due strutture per offrire un servizio unico all’utenza. E’ fondamentale l’opera di orientamento e il reindirizzo dell’offerta formativa per i giovani, volta a valorizzare anche settori produttivi d’eccellenza del nostro territorio che rappresentano uno sbocco occupazionale importantissimo”. L’assessore Frontini si è soffermata poi sulle grandi opportunità offerte dall’Unione Europea e dai progetti di cooperazione nell’area del Mediterraneo. Anche da parte del professor Ruggieri e del direttore della casa circondariale di Viterbo, Teresa Mascolo, sono arrivate parole di apprezzamento per il progetto della Provincia.

“La scelta di riunire le deleghe della Formazione e del Lavoro è stata una felice intuizione – afferma in conclusione il presidente Meroi -, e la numerosa partecipazione di oggi lo dimostra. Io credo che gli enti locali debbano usare i finanziamenti che hanno a disposizione per creare opportunità del lavoro all’esterno, per creare un circuito occupazionale e produttivo positivo ed efficace. Forse per anni questo non è stato fatto, perciò permettetemi di attribuire a questa Amministrazione il merito di essere riuscita a realizzare progetti concreti come ‘Tuscia al lavoro’ mantenendo inalterati i livelli occupazionali interni alla Provincia”. “Ringrazio tutti i soggetti che hanno collaborato a questa nostra iniziativa – conclude -, che ci ha permesso di sfruttare al meglio la sinergia nata sul territorio per fornire risposte chiare soprattutto ai nostri giovani, con risorse che abbiamo già in cassa. Se il panorama generale del lavoro mostra un quadro assai critico, cedo che progetti di questo genere in ambito locale ci lascino spiragli di ottimismo, perché al di là di tante chiacchiere la Provincia sta offrendo a tanta gente la possibilità di imparare un mestiere, di crearsi un lavoro e di avviare un’azienda. Questo è il compito della buona amministrazione, questo è quello che abbiamo fatto e che insieme intendiamo continuare a fare”.

Tutte le informazioni sul progetto “Tuscia al lavoro – Rimbocchiamoci le maniche” e i bandi per partecipare all’iniziativa sono disponibili sul sito ufficiale della Provincia di Viterbo, www.provincia.vt.it, e sul sito www.merlino-vt.eu, il portale dell’assessorato alla Formazione e Lavoro di Palazzo Gentili. Altre notizie e indicazioni, inoltre, sono disponibili presso lo sportello “Fare impresa” dell’assessorato, in via della Verità 12 a Viterbo, tel. 0761-3131 (il martedì dalle 9 alle 14 e dalle 14,30 alle 17,30 e il venerdì dalle 9 alle 14) e presso il Centro per l’impiego di Viterbo, in via Cardarelli 20, tel. 0761-353252/353267 (lunedì dalle 8,30 alle 12,30 e giovedì dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 16,30).
 




COLLEFERRO, LAVORATORI DEL GAIA NON RICEVONO STIPENDI

Angelo Parca

Hanno bloccato l’ingresso in discarica ai camion provenienti dai comuni morosi. Questa mattina sindacati e lavoratori del Gaia hanno manifestato così il proprio dissenso per il perpetuarsi del mancato pagamento dei debiti maturati da molti comuni del Consorzio, col risultato che periodicamente sono a rischio i loro stipendi. Così anche stavolta niente busta paga a febbraio e potrebbe non essercene anche a marzo. Con loro, come aveva preannunciato ieri, nell’incontro tenutosi in sala consiliare, il sindaco Mario Cacciotti, che è rimasto a sostenere i lavoratori fin dal primo mattino, insieme agli onorevoli di Collegio Silvano Moffa e Renzo Carella.

Cacciotti, giunto a Colle Fagiolara alle 7, per portare la sua solidarietà, è rimasto lì con i lavoratori, all’ingresso della discarica, fino a quando, intorno alle 11, non è giunta la notizia che il Prefetto di Roma aveva accolto la sua richiesta di considerare il caso. “Per lunedì o martedì – dice Cacciotti in proposito – il Prefetto convocherà i Sindaci e i vertici del Gaia per affrontare la questione. In quella sede chiederò di aprire un tavolo di crisi perché ora bisogna davvero stringere i tempi e chiudere definitivamente il cerchio. Non possiamo continuare a tamponare ogni volta, se non cambia nulla infatti il problema si ripresenterà uguale tra una quindicina di giorni. E non si può assolutamente accettare che i lavoratori non vengano retribuiti a causa dei debiti dei Comuni, molti dei quali non solo non pagano gli arretrati accumulati negli anni passati, ma nemmeno il servizio corrente per il quale continuano invece a ricevere i soldi dai propri cittadini”. Cacciotti, e tanti altri con lui, conta molto sulla prevista acquisizione del Gaia da parte di Lazio Ambiente SpA, società costituita allo scopo dalla Regione Lazio. “Rinnovo il mio ringraziamento alla presidente Polverini – dice il sindaco Cacciotti – per l’impegno che ha preso su questo fronte, so che non ci deluderà. E’ una persona seria ed un oculato amministratore”.
 




VITERBO, RADDOPPIO DELLA CASSIA, PARTITO IL TAVOLO DI CONFRONTO

 

Ieri mattina presso l’Assessorato alle Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Lazio si è svolta una riunione che ha avuto per oggetto il tracciato della nuova Cassia. Hanno partecipato l’assessore  Luca Malcotti, i dirigenti delle Direzione Infrastrutturale, i progettisti, il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici e Viabilità, Gianmaria Santucci, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Viterbo Claudio Ubertini, i sindaci di Capranica, Sutri e Bassano Romano.
“L’incontro è stato molto proficuo – dichiara Malcotti – sono state approfondite in maniera dettagliata le richieste avanzate dagli Enti Territoriali, alcune delle quali saranno riportate e raccolte in sede di Conferenza dei Servizi. Sono state date ampie ed approfondite delucidazioni – continua – su alcune osservazioni non accoglibili perché fuori dalla competenza della Conferenza dei Servizi attualmente in corso. Particolarmente apprezzabile è stato l’atteggiamento di tutti i Sindaci del territorio che hanno dimostrato grande responsabilità: nel porre le loro rivendicazioni hanno ribadito l’importanza dell’opera e la necessità di non fermare l’iter di approvazione”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Provincia Marcello Meroi: “La riunione è stata estremamente utile e positiva, da parte della Regione e dei Comuni è stata ribadita la piena volontà di lavorare insieme per la realizzazione di questa infrastruttura, strategica per lo sviluppo della Tuscia e del Lazio. I Sindaci hanno ribadito le loro osservazioni, pienamente condivisibili e rivolte all’ottimizzazione del progetto. La Regione ha dato la massima disponibilità a lavorare in stretta sinergia con il territorio. L’obiettivo di tutti è di arrivare presto all’approvazione del Cipe con un progetto largamente condiviso e rispondente alle esigenze delle comunità locali”. 
 




GAETA: PDCI, 50 ESUBERI IN POZZI GINORI, AZIENDA NON SCARICHI RESPONSABILITA'

A.P.

Il Partito dei Comunisti Italiani della provincia di Latina aveva annunciato i propri sospetti su una possibile crisi industriale alla Pozzi Ginori di Gaeta. Dopo la notizia di 50 esuberi dichiarati nella riunione del 6 marzo – è tornato sul tema, affermando in una nota: "L'incubo del ridimensionamento diventa realtà. Chiediamo l'intervento delle istituzioni per scongiurare l’ennesima crisi industriale. Nella riunione di ieri, martedì 6 marzo, l’azienda ha comunicato la decisione di intervenire entro aprile, con procedure non ancora definite, nei confronti di 50 dipendenti ritenuti in esubero. Risultato che fa presagire il ridimensionamento e che il Pdci provinciale temeva alla vigilia dell’incontro, visto che non erano stati forniti alle organizzazioni sindacali i dati riguardanti il nuovo piano industriale. L’azienda giustifica la scelta col fine di stabilizzare l’organizzazione produttiva interna e mantenere l’obiettivo di miglioramento della percentuale di rese (scarti). I percorsi che si prospettano sono il prepensionamento (se tra i dipendenti c’è chi gode dei requisiti previsti dalla nuova legge), la cassa integrazione o la mobilità. La situazione arriva dopo un periodo volutamente reso inattivo, sovvertendo tutte quelle iniziative che avevano portato lo stabilimento ad essere definito il fiore all’occhiello del Gruppo Sanitec. Non si è prodotto sviluppo, si è lasciato trascorrere tempo senza innovare i processi produttivi, malgrado gli allarmi lanciati da alcuni dipendenti e associazioni. I vertici aziendali devono spiegare perché la situazione è precipitata: la previsione di calo delle commesse doveva essere affrontata con misure di maggior efficienza del processo produttivo e non scaricando su 50 dipendenti responsabilità dirigenziali. In un periodo di crisi come l’attuale, o si persegue l’obiettivo dell’innovazione o si colpisce il lavoro e l’economia locale. Le istituzioni, da parte loro, sono state assenti: un intervento per rendere certi i tempi della realizzazione del collegamento dell’area industriale al porto e la costruzione di un deposito di caolino nel porto stesso, poteva migliorare le prospettive dell’azienda, che tra l’altro non sembra aver mai preso in considerazione l’utilizzo di una parte dell’area per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Questo considerati i consumi elettrici e la potenza richiesta che supera i 1.500 kW. Il Pdci provinciale chiede un intervento urgente delle istituzioni per gestire al meglio l’attuale fase che sembra essere l’inizio di un cammino destinato al ridimensionamento dell’attività produttiva, con la conseguente ricaduta sull’intera economia di Gaeta e del Golfo".




PARRONCINI: “ACQUAPENDENTE NON NE PUÒ PIÙ. DALLA REGIONE UN TIRO AL BERSAGLIO IN OGNI SETTORE”

Redazione


Le accuse del consigliere regionale del Pd Giuseppe Parroncini alla Giunta Polverini in una lettera aperta:

"Quale peccato deve espiare la comunità di Acquapendente? Di quale nefande colpe si è macchiato il territorio per meritare questo assedio da parte della Polverini e della sua giunta? Da diversi mesi stiamo assistendo a un vero e proprio tiro al bersaglio, che sta privando la città dei Pugnaloni di risorse e servizi di primaria importanza. Una vera e propria opera di demolizione e desertificazione, che si sta compiendo nel silenzio, o sarebbe meglio dire con la complicità, dei due principali esponenti di centrodestra della giunta e del consiglio regionale, l’assessore Angela Brindelli e il consigliere Francesco Battistoni.

La prima di Bolsena, il secondo già sindaco di Proceno, si stanno rendendo protagonisti di una singolare competizione: chi riesce a rappresentare nel modo peggiore gli interessi del  comprensorio di origine, a danno dei cittadini che dovrebbero rappresentare. Il sindaco Alberto Bambini, con il conforto degli altri amministratori del territorio, sta facendo il possibile e l’impossibile per tutelare la propria comunità, in modo trasparente e costruttivo, adducendo ragioni a fronte dei tanti pretesti, richiamando i diritti a fronte dei soprusi.
Perché è un sopruso incomprensibile lo smantellamento dell’ospedale, la chiusura della Chirurgia, il depotenziamento del pronto soccorso (ultime notizie raccapriccianti riguardano la riduzione delle ore dell’anestesista e il dirottamento dei codici rossi).

La mancata individuazione del distretto montano, assegnato ad altri comprensori e negato all’alto Lazio è una discriminazione intollerabile e ingiustificata. La rassegna dei colpi bassi non finisce qui: la giunta Polverini si è contraddistinta anche nei settori dell’agricoltura (risorsa primaria del comprensorio), della cultura, dell’ambiente e dei servizi. Si è disposta la chiusura dello sportello agricolo di zona accampando una ragione infondata e inesistente quale quella degli oneri relativi all’affitto dei locali. Peccato che la sede sia fornita dal Comune  e in modo del tutto gratuito. Cos’è questo se non un atto di soverchieria?

La Riserva naturale di Monte Rufeno, patrimonio unico e di grande capacità attrattiva, è stato ridotto all’impotenza. I tagli sono stati talmente rilevanti da mettere a rischio anche l’approvvigionamento di carburante per i mezzi. Per non parlare delle sforbiciate di inizio legislatura per opere già finanziate dalla precedente giunta. Stessa impietosa condizione minaccia il sistema museale, abbandonato a se stesso, colpito da dannose quanto improvvide economie che, in spregio alla sua rilevanza e unicità, ne compromettono funzionalità e conservazione.

La ciliegina sulla torta poi è arrivata negli ultimissimi giorni, con la richiesta da parte della Regione Lazio della restituzione dei locali del cinema Olimpia, gestito in modo virtuoso da una cooperativa locale con un’importante ricaduta occupazionale.

Siamo di fronte ad un vero e proprio accanimento ingiustificato ed ingiustificabile. La comunità di Acquapendente si è sempre contraddistinta per la modernità e l’efficacia dell’azione amministrativa, ha sempre dimostrato civiltà e capacità di competere ai massimi livelli e nell’ambito dell’eccellenza, peraltro in una condizione doppiamente difficile, dato il carattere di marginalità socio – economica che contraddistingue il territorio.

Ecco perché la situazione è divenuta insopportabile. E’ora che chi ha responsabilità di governo regionale desista  da tale scempio. Noi continueremo a fare il mestiere per cui siamo stati eletti, quello di difendere i cittadini, anzi raddoppieremo e triplicheremo tale sforzo. Per salvaguardare una città, per tutelare i suoi cittadini, per non dilapidare un patrimonio prezioso di competenza e passione rappresentato dal lavoro quotidiano dei cittadini e dei loro amministratori."