Guida alla ricerca di prodotti e servizi ideali sul web

Le attività sul web sono cresciute a dismisura in questi ultimi anni. Sono molteplici le piattaforme presenti sul mercato che offrono differenti tipologie di prodotti, dai più famosi e-commerce attivi nella vendita di beni di varia natura, dall’abbigliamento ai dispositivi elettronici, a quelli specializzati nella sottoscrizioni di servizi, come ad esempio nell’intrattenimento. Offerte che molto spesso generano parecchia confusione negli utenti, nel momento di scegliere i prodotti più appropriati. A tal proposito può tornare utile comprendere l’iter suggerito per arrivare all’acquisto corretto.

Individuare le proprie esigenze

Il primo passo da compiere è individuare quali sono le proprie esigenze durante la fase di ricerca, ovvero avere ben chiaro a cosa servirà il nuovo acquisto. Se per esempio si desidera comprare un nuovo smartphone, è fondamentale comprenderne l’utilizzo. Sarà il nuovo telefono principale o il cosiddetto “muletto” da adoperare solo in determinate circostanze? In base all’uso, saranno diverse le specifiche tecniche da ricercare (RAM, sistema operativo, risoluzione fotocamera, etc).

Eseguire un’accurata ricerca online

Il secondo step è effettuare un’accurata ricerca online, essenziale per accertare quali sono i beni e servizi più adatti. Si potranno usare i più popolari motori di ricerca, come ad esempio Google, indubbiamente il più noto. Molto utili anche i forum di settore, in cui trovare le esperienze di altri utenti.

Le più valide piattaforme mettono a disposizione le recensioni di altri clienti che hanno acquistato precedentemente il bene o sottoscritto il servizio. Possono tornare molto utili per farsi un’idea prima di decidere cosa acquistare. Ad esempio, se interessati ad un nuovo pc desktop, leggere le recensioni su alcuni modelli presenti sugli e-commerce di informatica, contribuirà a farsi un’opinione.

Confrontare le offerte

Per quanto riguarda il confronto delle offerte, è importante considerare i vari fattori disponibili sul mercato. Per chi è alla ricerca di bonus sulle scommesse, esistono siti online che evidenziano bonus, rimborsi, speciali offerte sia sul calcio che su altri sport come i maggiori tornei di tennis o le appassionanti corse di Formula 1 e persino concorsi speciali per i più appassionati.

Passando alle varie aziende, Amazon si distingue come un gigante dell’e-commerce, offrendo una vasta gamma di prodotti, dalle tecnologie all’abbigliamento e ai prodotti per la casa. La sua diversificata selezione e le frequenti promozioni la rendono una scelta popolare per molti acquirenti online. Groupon si differenzia per le sue offerte e sconti locali, che coprono una vasta gamma di esperienze, dai ristoranti alle spa e alle attività ricreative. È un’ottima risorsa per coloro che cercano offerte nella propria zona e desiderano esplorare nuove esperienze a prezzi convenienti.

Infine, Netflix è il leader indiscusso nel settore dei servizi di streaming, offrendo una vasta libreria di film, serie TV e contenuti originali. Con prezzi competitivi e una vasta gamma di opzioni, è diventato una risorsa imprescindibile per gli appassionati di intrattenimento in tutto il mondo.

Osservando questi semplici consigli, sarà possibile individuare i prodotti e servizi più appropriati, risparmiando tempo e denaro.




Diffamazione, Alessandra Costante (Fnsi): “Carcere per i giornalisti misura incivile”

“Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia dal senatore di FdI Gianni Berrino al ddl Diffamazione dimostrano che qualcuno non ha capito molto delle sentenze della Corte costituzionale in materia. Il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese”. Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

“Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata ‘diffamazione grave’ – prosegue – significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche. Appare, inoltre, del tutto pretestuosa e funzionale a un disegno liberticida la confusione tra fake news e diffamazione a mezzo stampa. Con queste norme faremo un altro salto indietro nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione. L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione”.




Monterotondo, arrestati gli “scassinatori” dei distributori di snack e bevande: si tratta di una coppia di conviventi

L’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Tivoli nei confronti di un 29enne ed una 42enne, conviventi all’epoca dei fatti, gravemente indiziati di aver perpetrato molteplici furti avvenuti tra l’Agosto 2023 ed il gennaio 2024 nel comune eretino.

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno individuato i due conviventi e ricostruito in maniera certosina il loro modus operandi; l’obiettivo dei due complici era l’incasso dei distributori di snack e bevande posti negli esercizi pubblici (palestre, supermercati ed in due occasioni, una stazione di servizio capolinea di autobus), divenuti oggetto di quotidiani assalti da parte degli indagati.

Il collaudato metodo prevedeva che la donna fungesse da palo mentre l’uomo si introduceva nell’esercizio pubblico e, previo danneggiamento del pannello anteriore del distributore, riusciva ad asportare i pochi spicci contenuti all’interno. Spesso, per muoversi da una parte all’altra i due utilizzavano auto rubate.

Le indagini condotte dei Carabinieri hanno permesso di acquisire, volta per volta, gli opportuni riscontri utili a corroborare la presunta responsabilità dei furti a carico di entrambi gli indagati, che non si erano limitati ai soli distributori di snack, ma avevano interessato un distributore di una farmacia, dal quale avevano prelevato 450 euro, ed il deposito degli attrezzi di una società multiservizi di Monterotondo, dal quale avevano asportato alcuni arnesi da lavoro.

Il lavoro dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo ed il costante coordinamento dei magistrati della Procura di Tivoli, unito al coraggio dei cittadini che hanno denunciato, ha permesso alla Procura di richiedere ed ottenere dal locale Tribunale l’ordinanza di misura cautelare a carico degli indagati, ai quali vengono contestati 6 episodi di furto in concorso, 3 episodi di ricettazione nonché l’ulteriore fattispecie di resistenza a pubblico ufficiale.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.




Santanchè, una sfilza di illeciti contestati alla ministra del Turismo: si va verso la richiesta di processo sul dissesto di Visibilia

Presunti bilanci truccati per 7 anni, tra il 2016 e il 2022, per nascondere “perdite” milionarie, per permettere al gruppo Visibilia di rimanere in piedi, ingannando gli investitori, e di conseguenza continuare a trarre “profitto” da società ancora attive.

Sono una sfilza gli illeciti contabili contestati alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, che fondò la galassia editoriale, e agli altri ex amministratori e sindaci nella chiusura delle indagini per falso in bilancio, notificata oggi dalla Procura di Milano. E’ la seconda inchiesta del “pacchetto Visibilia” definita, in vista della richiesta di processo, dopo gli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, coordinati dall’aggiunto Laura Pedio e dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi.

Tre settimane fa i pm avevano chiuso, sempre a carico della senatrice di FdI ed altri, tra cui il compagno Dimitri Kunz, le indagini sulla presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo Covid. Coi termini in scadenza, allo stato, la difesa della ministra non ha chiesto l’interrogatorio. E restano aperti altri filoni: quello sulla compravendita della villa di Forte dei Marmi acquistata da Kunz e da Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, e altri sul dissesto del gruppo Ki Group-Bioera, nel quale pure Santanchè ha avuto cariche e quote.

“Non ho niente da dichiarare”, ha risposto la ministra ai cronisti dopo aver ricevuto il nuovo avviso. Venti gli indagati: oltre alla senatrice che risponde di due imputazioni, la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garnero, il compagno Kunz e l’ex Canio Mazzaro. E poi, per responsabilità amministrativa degli enti, Visibilia Editore spa, finita in amministrazione giudiziaria dopo una causa intentata da piccoli soci, Visibilia Editrice srl e Visibilia srl in liquidazione.

Nell’accusa di false comunicazioni sociali sulla Spa i pm contestano a 15 indagati, tra cui Santanchè, che fu tra il novembre 2014 e il dicembre 2021 prima consigliere, poi Ad, presidente e “soggetto economico di riferimento del gruppo”, di avere, “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, ciascuno in ragione delle cariche rivestite”, “consapevolmente” esposto dati falsi nei bilanci. Bilanci che riguardano gli anni dal 2016 al 2022. Presunti falsi pure “nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico”. E ciò per “conseguire – scrivono i pm – per sé o per altri un ingiusto profitto”, ossia la “prosecuzione dell’attività di impresa nascondendo al pubblico le perdite, evitando sia la necessaria costosa ricapitalizzazione, sia la gestione meramente ‘conservativa’”. E avrebbero così ottenuto “liquidità mediante l’emissione di prestiti obbligazionari convertibili”, il “mantenimento dei rapporti contrattuali, bancari e finanziari” e “il “mantenimento della quotazione”.

Tra il 2014 e il 2022 la Spa, si legge negli atti, avrebbe registrato “perdite significative e risultati reddituali operativi negativi” per milioni di euro: perdite di esercizio che vanno da oltre 1,5 milioni nel 2019 fino a oltre 3,5 milioni nel 2021. Una “evidenza” della “sistematica incapacità del complesso aziendale di produrre reddito”, sempre secondo l’accusa. Malgrado ciò gli ex amministratori si sarebbero avvalsi “di piani industriali ottimistici”, che “contenevano previsioni di reddito operativo” mai “rispettate”. In particolare, una delle contestazioni “chiave” dei pm, già presente negli atti dei consulenti, è quella che riguarda l’iscrizione “nell’attivo dello stato patrimoniale”, nei bilanci dal 2016 al 2020, della “voce avviamento”, valore intrinseco della società, per cifre che vanno dagli oltre 3,8 milioni di euro a circa 3,2 milioni, “senza procedere” alla “integrale svalutazione” già nel dicembre 2016.

Anche la voce “crediti per imposte anticipate” avrebbe dovuto essere svalutata, secondo i pm, già a fine 2016, così come quella “partecipazioni in imprese controllate”. Simili le altre contestazioni, tra cui quella di falso in bilancio per Santanchè anche per la gestione di Visibilia srl in liquidazione. Stralciata, invece, per una probabile richiesta di archiviazione l’accusa di bancarotta, perché al momento nessuna società del gruppo è fallita.

Pd e M5s all’attacco, ‘Meloni cosa aspetta a farla dimettere?’

Pd e M5s all’attacco dopo il nuovo capitolo giudiziario che coinvolge la ministra Santanchè. “Ancora discredito e disonore sulle istituzioni. Cosa aspetta la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, a pretendere le dimissioni? Il nostro paese non merita di essere rappresentato in Italia e all’estero da una persona su cui si annida il sospetto di aver commesso gravi reati”, afferma il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.

 Così in una nota i parlamentari M5s delle commissioni Attività Produttive di Camera e Senato Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Enrico Cappelletti, Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave, sottolineano che “dopo la presunta truffa sulla ‘Cassa-Covid’, oggi si è chiusa anche l’indagine preliminare sul dissesto finanziario di Visibilia, con l’ipotesi di falso in bilancio a carico proprio della Santanchè. A costo di sembrare noiosi, ribadiamo che questo ulteriore step giudiziario non sposta nulla. La questione Santanchè non è giudiziaria, ma squisitamente politica. Prima di tutto perché siamo al cospetto di una mentitrice seriale. E in seconda battuta, perché non si può tenere un’imprenditrice tanto disinvolta nell’aggirare le regole a guidare un dicastero ‘produttivo’ come quello del Turismo. E’ una mancanza di rispetto per migliaia di imprenditori per il bene di quel settore, oltreché un incaponimento che mina la credibilità del governo del nostro paese. La maggioranza ha salvato per due volte Santanchè in Parlamento, confermando che si preferisce portare la ‘croce’ invece di prendere atto che è inadeguata a ricoprire il ruolo. Ma l’aspetto più scandaloso riguarda Giorgia Meloni, che sulla ministra espressione del suo partito ogni giorno di più sembra un novello Ponzio Pilato, perdendo credibilità anche lei. Santanchè deve dimettersi, punto”.

Tajani, non chiedo passi indietro a Santanchè

“Sono stato garantista con tutti coloro che sono stati coinvolti nelle inchieste a Bari, non ho chiesto un passo indietro per nessuno in altre parti d’Italia e non chiedo passi indietro neanche alla Santanchè”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un evento di Forza Italia a Milano. “Io sono garantista, finché uno non è condannato in terzo grado per me è innocente” ha aggiunto.

A chi chiedeva se con un rinvio a giudizio la ministra dovrebbe dimettersi, Tajani ha replicato: “Questa è una decisione che deve prendere il ministro, una decisione personale, ma certamente non siamo noi a richiedere un passo indietro”.

“Anche il Parlamento ha respinto la mozione di sfiducia. Abbiamo votato contro la mozione di sfiducia individuale anche perché sono sempre stato contrario alle mozioni di sfiducia individuali, anche quando eravamo all’opposizione” ha aggiunto Tajani. “Un avviso di garanzia è un avviso di tutela sul conto della persona su cui si fanno le indagini” ha concluso il ministro.




“Riprendiamo il cammino”: a Colonna l’inaugurazione del nuovo circolo UdC

Venerdì 12 aprile alle 18 a Colonna nella suggestiva cornice della Sala Elsa Morante, presso la Biblioteca di Colonna in Piazzale Capogrossi, si terrà la prima riunione del nuovo Circolo dell’Unione di Centro (UdC). Sono attesi, tra gli altri, Regino Brachetti, Commissario regionale, la senatrice Paola Binetti, ed il segretario nazionale Lorenzo Cesa.

“Questo incontro, – fanno sapere gli organizzatori – intitolato “Riprendiamo il cammino”, rappresenta non solo un momento di riflessione sul percorso fin qui compiuto, ma anche e soprattutto una rinnovata partenza verso gli ideali democratico-cristiani che hanno ispirato la nascita del Partito Popolare Europeo, di cui l’UdC è orgogliosamente fondatore. L’evento – proseguiono – è frutto dell’impegno congiunto di Massimiliano Monti, coordinatore cittadino, e Massimiliano Baglioni, membro del direttivo provinciale UdC della Città Metropolitana di Roma, ed è fortemente voluto da Roberto Riccardi, Commissario UdC di Roma, che vede in questa iniziativa un’opportunità di maggior coinvolgimento dei cittadini alla vita politica di Colonna. Invitiamo tutti i cittadini interessati – concludono – a partecipare a questo momento significativo, per condividere idee e progetti volti a rafforzare il nostro impegno verso una comunità più coesa e solidale.”




Risparmio e Partita IVA possono coesistere: ecco 5 consigli

Molte persone che lavorano come liberi professionisti o titolari di partita IVA si trovano a dover bilanciare il proprio budget in modo efficiente. Gestire le finanze in modo responsabile è fondamentale per garantire la stabilità economica e il successo a lungo termine del proprio business.

In questo articolo, esploreremo cinque strategie pratiche per risparmiare denaro e gestire le finanze con saggezza mentre lavori come autonomo.

Monitora e pianifica le tue entrate e le tue uscite

Il primo passo per un autonomo efficiente è tenere traccia delle entrate e delle uscite finanziarie. Questo è essenziale per avere una visione chiara della situazione finanziaria del tuo business e per identificare eventuali aree in cui è possibile risparmiare.

Inizia creando un bilancio dettagliato che includa tutte le fonti di reddito e le spese aziendali. Pianifica le entrate e le uscite per avere una panoramica completa della tua situazione finanziaria e per identificare eventuali aree in cui è possibile tagliare i costi.

Sfrutta le detrazioni fiscali

Come lavoratore autonomo, hai diritto a diverse detrazioni fiscali che possono ridurre il tuo carico fiscale complessivo. È importante essere consapevoli di queste detrazioni e sfruttarle al massimo per massimizzare il risparmio fiscale.

Le detrazioni fiscali comuni per i lavoratori autonomi includono spese aziendali come forniture per l’ufficio, attrezzature, spese di viaggio, formazione professionale e molto altro ancora.

Assicurati di tenere traccia di tutte le spese deducibili e di consultare un professionista fiscale per massimizzare il tuo risparmio fiscale. Con Fiscozen puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno. Un esperto risponderà alle tue domande e ti dirà se hai diritto a delle detrazioni fiscali e come sfruttarle al meglio.

Automatizza i processi aziendali

L’automatizzazione dei processi aziendali può aiutarti a risparmiare tempo prezioso e ridurre i costi operativi del tuo business.

Esistono numerosi strumenti e software disponibili che possono semplificare le attività quotidiane come la contabilità, la gestione delle finanze, il marketing e la gestione delle vendite.

L’automatizzazione può aiutarti ad eliminare il lavoro manuale ripetitivo, ridurre gli errori umani e migliorare l’efficienza complessiva del tuo business.

Quindi, investi in strumenti di automazione che si adattino alle esigenze specifiche del tuo business e che ti aiutino a risparmiare tempo e denaro a lungo termine.

Confronta e negozia con i fornitori

Uno dei modi più semplici per risparmiare denaro come autonomo è confrontare e negoziare con i fornitori per ottenere le migliori tariffe e condizioni possibili:

  • Rivedi regolarmente i tuoi contratti e le tue relazioni con i fornitori per assicurarti di ottenere il massimo valore per i tuoi soldi
  • Cerca alternative più convenienti e confronta le tariffe offerte da diversi fornitori per assicurarti di ottenere la migliore offerta possibile
  • Non esitare a negoziare con i fornitori per ottenere sconti, tariffe ridotte o condizioni di pagamento migliori.

Investi nella tua formazione continua e nello sviluppo

Come autonomo, il tuo successo dipende dalla tua capacità di rimanere aggiornato sulle ultime tendenze del settore e di acquisire nuove competenze e conoscenze pertinenti.

Investire nella tua formazione continua e nello sviluppo professionale può aiutarti a migliorare le tue capacità e a rimanere competitivo nel tuo settore. Cerca opportunità di formazione online, seminari, corsi e workshop che possano aiutarti a sviluppare nuove competenze e conoscenze pertinenti al tuo settore.

L’investimento nella tua formazione continua può pagarsi da solo nel tempo, consentendoti di migliorare il tuo business e di raggiungere i tuoi obiettivi professionali.

Conclusioni

Essere un lavoratore autonomo presenta sfide uniche, ma con la giusta pianificazione e strategia, è possibile risparmiare denaro e gestire le finanze in modo efficiente.

Segui questi cinque consigli pratici per migliorare la tua situazione finanziaria e assicurarti un futuro stabile e prospero come lavoratore autonomo.




Zaporizhzhia, Aiea: rischio di un grave incidente nucleare

Gli “attacchi sconsiderati” alla centrale nucleare di Zaporizhzhia “aumentano significativamente il rischio di un grave incidente nucleare e devono cessare immediatamente”: lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Grossi, come riferisce l’Agenzia stessa.

L’attacco di ieri alla centrale rappresenta “una chiara violazione dei principi fondamentali per la protezione della più grande centrale nucleare d’Europa”, ha aggiunto. 

Ieri l’Aiea ha confermato che “le principali strutture di contenimento dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia hanno subito ieri almeno tre attacchi diretti”.

E’ il primo caso del genere “dal novembre 2022 e dopo aver stabilito i 5 principi di base per evitare un grave incidente nucleare con conseguenze radiologiche”, ha detto Grossi.

“Nessuno può in teoria trarre beneficio o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro gli impianti nucleari – continua Grossi in un post sul suo account X -. Faccio appello fermamente ai responsabili militari affinché si astengano da qualsiasi azione
che violi i principi fondamentali che proteggono gli impianti nucleari”.

Poco prima l’Aiea aveva dichiarato che “attacchi di droni hanno causato un impatto fisico su uno dei sei reattori dell’impianto e una vittima”, specificando che “i danni all’unità 6 non hanno compromesso la sicurezza nucleare ma si tratta di un incidente grave che potrebbe minare l’integrità del sistema di contenimento del reattore. 

 I responsabili dell’impianto, sotto controllo russo, hanno denunciato che “droni ucraini hanno attaccato la centrale nucleare di Zaporizhzhia” e questi raid hanno “danneggiato un camion parcheggiato vicino alla mensa”. Da parte sua, il governatore ucraino Ivan Federov ha detto che l’esercito russo ha bombardato con missili Grad Gulyaipole la regione di Zaporizhzhia, uccidendo tre civili nella stessa abitazione.




Ardea, incendio discarica non autorizzata: sul posto Vigili del Fuoco, personale Arpa e Asl Roma 6

Dalle ore 5 circa di questa mattina, i Vigili del Fuoco di Roma sono impegnati ad Ardea in Via Montagnano SNC, con tre squadre, due Autobotti e il Carro Schiuma per l’incendio di una discarica non autorizzata composta principalmente da pneumatici e materiali di vario genere.

Le operazioni di spegnimento e bonifica sono tutt’ora in corso.

Sul posto anche il personale del Dipartimento di Prevenzione della Asl Roma 6, i Carabinieri e l’ARPA che sta effettuando i rilievi per inquinanti in aria. Appena si avranno i risultati verranno comunicati. Il Dipartimento di Prevenzione Asl Roma 6 diretto dal dottor Mariano Sigismondi è in contatto con il Comune di Ardea per eventuali provvedimenti dovessero esseri presi a tutela della salute pubblica




Tarquinia, vicenda abbattimento cavalli: sindaco e familiari minacciati di morte sui social. Depositata denuncia querela

Il sindaco Alessandro Giulivi: “Questa volta vado fino in fondo, denunciando tutti coloro che hanno strumentalizzato e strumentalizzano questa triste vicenda”

Sull’abbattimento dei quattro cavalli avvenuto nei giorni scorsi per mano legale degli esperti veterinari chiamati della ASL di Viterbo, sono state scritte molte cose imprecise, false e che hanno spinto molte persone a rivolgere pesanti minacce di morte al sindaco Alessandro Giulivi e ai suoi familiari.

L’avvocato Paolo Pirani ha depositato questa mattina una dettagliata denuncia querela presso gli organi di polizia nei confronti di tutti coloro che hanno volutamente cercato di strumentalizzare la notizia per colpire il sindaco e l’amministrazione.

Una denuncia nei confronti anche delle associazioni e di coloro che, via social, senza adeguate informazioni, hanno deciso che il sindaco fosse il carnefice di animali che, in realtà, si è cercato di salvare fino all’ultimo.

Nei giorni precedenti il 27 marzo 2024,quattro cavalli vagano liberi nella località Taccone di Sopra, a Tarquinia, creando una situazione di pericolo per la pubblica sicurezza.

I cavalli, di razza baia e del peso approssimativo di 350-400 kg, sono stati avvistati nei pressi dell’uscita autostradale di Monte Romano. La loro presenza in aree trafficate rappresentava un rischio per gli automobilisti e per gli stessi animali.

Il sindaco Alessandro Giulivi veniva informato dagli uomini del Corpo Forestale dei Carabinieri della locale stazione di questa situazione. Successivamente, riceveva per conto della Asl Servizio Veterinario di Viterbo una lettera trasmessa via PEC nella quale veniva invitato ad emettere un documento sindacale di cattura e/o abbattimento.

Dopo aver preventivamente consultato il dottor Marco Perroni e il dirigente dottor Ferrarini del servizio ASL di Viterbo, il sindaco Giulivi provvedeva ad emettere (come previsto per legge) un’ordinanza sindacale che disponeva la cattura in sicurezza dei cavalli con ogni mezzo per tutelare la pubblica incolumità e di evitare ogni tipo di incidente.

L’ordinanza prevedeva due opzioni per la gestione della situazione: la cattura dei cavalli e il trasferimento in un luogo sicuro. O, in extrema ratio, qualora la cattura fosse impossibile o ci fossero situazioni di pericolo imminente per le persone, procedere con l’abbattimento.

Il 27 marzo, per la cattura dei cavalli è stato contattato, su indicazioni della Asl di Viterbo, uno specialista veterinario, esperto di fauna selvatica che ha valutato la situazione e messo in atto un piano di cattura, il quale, entrato in possesso di tutte le autorizzazioni, è arrivato sul luogo il giorno successivo e ha potuto valutare la situazione.

Ha quindi constatato che un cospicuo dispiegamento di forze dell’ordine era già impegnato a trattenere gli animali in un campo agricolo prevenendone, momentaneamente, l’invasione delle carreggiate stradali e autostradali.

In piena autonomia e senza condizionamenti, è stato deciso di tentare la narcosi a distanza anche attraverso l’utilizzo di un drone dotato di idonei strumenti usati in medicina veterinaria.

I cavalli si trovavano al centro del campo, in evidente stato di allerta e atteggiamento di fuga pressoché continuo.

Il primo dardo è stato lanciato con successo nei confronti di un cavallo che è rimasto narcotizzato per un breve lasso di tempo ma non è stato possibile procedere alla sua cattura completa.

Sono risultati vani gli ulteriori tentativi di avvicinamento e somministrazione di farmaci.

Come scritto dall’esperto nella sua relazione conclusiva, “la cattura farmacologica di questi soggetti mediante teleanestesia è piuttosto difficile non esistendo farmaci intramuscolari particolarmente efficaci sui cavalli. Si ricorre quasi sempre ad associazioni di più farmaci e spesso si rendono necessarie più somministrazioni”.

Nel pomeriggio dello stesso giorno le condizioni climatiche avverse (forte vento) hanno ostacolato in modo irrimediabile ogni tentativo di cattura.

Risultando inefficace ogni tentativo di sedazioni, si è proceduto a misure alternative.

Nel frattempo, la Polizia Locale aveva allertato i referenti dell’Università Agraria per trovare un posto idoneo al contenimento degli animali catturati.

Alcuni abili e titolati cavalieri insieme ai loro cavalli hanno tentato inutilmente di avvicinare i quattro esemplari, i quali hanno continuano ad allontanarsi evitando ogni tipo di contatto ravvicinato.

Solo dopo questo ennesimo tentativo è stata dichiarata inefficace la telenarcosi come metodo di contenimento.

Intanto, gli animali si erano portati a ridosso delle strade provinciali Aurelia Bis e Aurelia tratto autostradale ad alto transito veicolare, soprattutto in quelle ore a ridosso dell’esodo delle festività pasquali e per questo ritenuti pericolosi.

A questo punto, gli esperti hanno deciso di procedere al loro abbattimento.

Tutto è avvenuto sotto il costante e vigile controllo del Corpo Forestale dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia Locale.

L’operazione di abbattimento è avvenuta per mano dei veterinari che prima di procedere hanno mostrato alle forze dell’ordine le armi da utilizzare e chiesto di mettere in sicurezza l’intera area per evitare pericoli alle persone.

Alla luce di tutto questo (dimostrabile in modo inconfutabile con corrispondenze ufficiali e relazioni conclusive), il primo cittadino ha deciso di procedere con la denuncia, in sede Penale e Civile, di tutti coloro che in questi giorni hanno continuato, in modo costante, a diffondere false informazioni, formulare accuse infondate e soprattutto scrivere minacce di morte sia sui social che inviati nelle e-mail del Comune di Tarquinia.




Castelli romani, abbandono rifiuti: Ente Parco, Comuni e associazioni dichiarano guerra agli incivili: al via il progetto di cittadinanza attiva

Ivan Boccali: “Ci sarà tolleranza zero verso chi abbandona rifiuti”

Il Parco dei Castelli Romani avvia un progetto di cittadinanza attiva incentrato sul contrasto all’abbandono dei rifiuti nelle aree verdi dell’Area protetta.

In programma azioni di prevenzione (informazione, sensibilizzazione, conoscenza), contrasto (con la collocazione di videocamere in alcuni dei punti critici e con l’efficientamento del procedimento di riscossione delle sanzioni), bonifica (a cura di Associazioni e Comuni interessati).

Al progetto aderiscono molte delle Associazioni che fanno parte dell’albo degli Amici del Parco. L’albo è nato per rafforzare il legame con il mondo vitale dell’associazionismo e sostiene una forma di economia sociale in cui associazioni e istituzioni pubbliche collaborano per perseguire obiettivi comuni. La possibilità di iscriversi all’albo è attiva 12 mesi l’anno: chiunque può diventare parte attiva nel complesso lavoro di tutela e promozione del territorio.

Per quanto riguarda le azioni di rimozione, per restituire salubrità ai luoghi, si comincia con la bonifica di due quadranti dell’area protetta, particolarmente colpiti dall’abbandono di rifiuti, individuati insieme alle due Associazioni capofila del progetto, “Circolo Legambiente Artemisio” e “Fare Verde Velletri – Colli Albani”.

L’azione di salvaguardia e ripristino del territorio necessita della collaborazione attiva dei Comuni, competenti in materia di rifiuti, che parteciperanno al prossimo incontro, mentre le Associazioni capofila si sono già attivate per coinvolgere in una massiccia azione di cittadinanza attiva tutte le altre Associazioni che vorranno collaborare e i singoli cittadini volontari, per riqualificare alcune zone particolarmente degradate a causa dei rifiuti.

Un progetto al quale tengo particolarmente – dichiara il commissario straordinario del Parco, avv. Ivan Boccali – con il quale il Parco intende lavorare a sostegno dei Comuni, delle Associazioni e dei cittadini che vogliono restituire dignità ai luoghi in cui vivono e al Parco stesso, colpito da azioni che compromettono la salute e il benessere dell’intera Comunità. Ci sarà tolleranza zero verso chi abbandona rifiuti: le sanzioni saranno seguite dagli Uffici fino all’effettivo pagamento del trasgressore. Puntiamo a realizzare un modello di collaborazione interistituzionale e in partenariato con le Associazioni, che possa essere replicato in altri contesti segnati dalla stessa problematica”.

Villa Barattolo, sede dell’Ente Parco, ha ospitato già due incontri dedicati al progetto. Nel primo, a marzo, si è ragionato su quali misure mettere in atto per contrastare il fenomeno, di quali sono le zone più colpite dall’abbandono dei rifiuti e le caratteristiche delle attività da svolgere e ha visto la partecipazione delle due Associazioni capofila e dei rappresentanti dei Comuni che saranno interessati da questa prima fase del progetto.
Nel secondo appuntamento, aperto alle Associazioni e svoltosi oggi, si è passati alla parte più organizzativa e progettuale.

Le linee di intervento – anticipa il direttore, geol. Emanuela Angelone – sono molteplici: innanzi tutto contenere il fenomeno attraverso azioni di controllo, poi, proseguire nel lavoro di educazione ambientale nel quale il Parco è impegnato quotidianamente, infine, con la collaborazione, per quanto di competenza, alle azioni di rimozione dei rifiuti, accanto ai Comuni e alle Associazioni”.

Il terzo incontro è in programma per la prossima settimana e sarà dedicato ai Comuni che parteciperanno a questa prima fase: Castel Gandolfo, Grottaferrata, Marino, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora e Velletri.




Acquisto di voti a 50 euro l’uno e promesse di posti di lavoro: dieci misure cautelari nel barese. Si dimette l’assessora regionale Pd Anita Maurodinoia

Il sindaco di Triggiano (Bari), Antonio Donatelli, e Sandro Cataldo, marito dell’assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, e referente del movimento politico Sud al centro, sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di corruzione elettorale nell’ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su una presunta compravendita di voti per le elezioni comunali di Triggiano del 2021. L’indagine è stata avviata dopo il ritrovamento, il 6 ottobre del 2021 in un cassonetto per l’immondizia, di frammenti di fotocopie di documenti d’identità e codici fiscali.

 Anche l’assessora ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, è indagata per corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta che questa mattina ha portato all’esecuzione di dieci misure cautelari.

L’indagine è coordinata dalla procura ordinaria e non viene contestato il voto mafioso.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, “ha accettato le dimissioni dall’assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia” che  ha rassegnato le sue dimissioni anche dagli organismi del Partito Democratico. 

Secondo quanto accertato, un’associazione finalizzata alla corruzione elettorale avrebbe permesso di comprare voti, anche al prezzo di 50 euro l’uno, alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 nel comune di Grumo Appula, e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano, in provincia di Bari.

Per quanto riguarda Grumo Appula, i fatti risalgono a settembre del 2020. In quel caso il risultato da raggiungere sarebbe stata la rielezione dell’allora assessore alla Sicurezza e alla Polizia municipale, Nicola Lella, oggi destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere. Tra i gravi indizi di colpevolezza raccolti ci sono due fogli su cui era riportato un elenco di cittadini-elettori già ‘catalogati’ per cognome, nome, data di nascita, cellulare, e sezione elettorale: a loro doveva essere versata la somma di 50 euro quale corrispettivo per l’acquisto del voto. In corrispondenza di più nominativi era stato già trascritto un ‘ok’ per certificare l’avvenuto ritiro della somma pattuita.

‘Voti comprati per eleggere Maurodinoia. 50 euro per indicare suo nome sulle schede elettorali’

 Anche per l’elezione nel 2020 di Anita Maurodinoia (Pd) nel Consiglio regionale della Puglia, suo marito Sandro Cataldo, referente del movimento Sud al Centro, avrebbe acquistato voti per 50 euro. E’ quanto emerge dall’indagine della procura di Bari sui voti acquistati per le amministrative del 20 e 21 settembre 2020 per le elezioni a Grumo Appula e per le regionali che si svolgevano contemporaneamente. Cataldo è finito ai domiciliari mentre sua moglie Mauroinoia, indagata, si è dimessa dall’incarico di assessora. Nell’inchiesta rientra anche una presunta compravendita di voti per le elezioni amministrative dell’ottobre 2021 a Triggiano per la quale il sindaco, Antonio Donatelli è stato messo ai domiciliari.

Secondo quanto si legge nell’ordinanza, “negli accertamenti condotti dai carabinieri emergeva che la promessa e la consegna della somma di euro 50 erano finalizzate ad indicare quale preferenza sulle schede elettorali anche Anita Maurodinoia alle elezioni regionali che si svolgevano contemporaneamente alla comunali”.

Dell’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale avrebbe fatto parte anche il candidato consigliere comunale a Grumo, Nicola Lella, poi diventato assessore alla Sicurezza e alla Polizia municipale e oggi arrestato e portato in carcere.

Tra le promesse in cambio del voto c’era anche quella di ottenere un posto di lavoro. Il meccanismo prevedeva l’acquisizione dei dati personali di numerosissimi elettori (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e sezione elettorale), con vera e propria ‘schedatura’ in elenchi in ordine alfabetico e mediante la raccolta e la catalogazione di copia dei documenti d’identità e delle tessere elettorali, per costituire un database informatico-anagrafico. Cataldo è ritenuto “capo e promotore dell’associazione, ideatore del programma criminoso” per la cui esecuzione si sarebbe “accordato con Lella”. 

Arresti a Bari, gip ‘esistenza sistema politico clientelare’

 “Le dinamiche inerenti gli illeciti elettorali” a Bari trovano “riscontro effettivamente nelle indagini di altri procedimenti penali inerenti diverse tornate elettorali e in diversi territori (Bari, Ceglie del Campo, Grumo Appula) a conferma dell’esistenza di un sistema politico clientelare e di una macchina organizzativa che si attiva con modalità illecite in ogni competizione elettorale”. E’ un passaggio dell’ordinanza firmata dal gip Paola Angela De Santis, che oggi ha portato all’esecuzione di dieci misure cautelari nel Barese per corruzione elettorale. Nell’ordinanza vengono riportati stralci delle accuse della Procura di Bari, secondo i pm esiste “un sistema escogitato da Sandro Cataldo”, marito della dimissionaria assessora regionale Anita Maurodinoia, indagata, “per controllare l’effettivo esercizio del voto in favore del suo partito politico” Sud al Centro e “della moglie Anita Maurodinoia, in particolare mediante formule di voto da imporre agli elettori”.