Assassin’s Creed, Ubisoft porta la trilogia di Ezio Auditore su Xbox One e PlayStation 4

 

di Francesco Pellegrino Lise


Nonostante l'assenza di un nuovo Assassin's Creed sugli scaffali dei negozi, il 2016 non verrà lasciato privo dell'eterna lotta tra Ordine dei Templari e Confraternita degli Assassini. In attesa dell’uscita del prossimo capitolo ufficiale della serie, Ubisoft ha però rilasciato Assassin’s Creed: The Ezio Collection, una raccolta per Xbox One e PlayStation 4 che comprende i tre titoli dedicati a Ezio Auditore di Firenze usciti nel 2009, 2010 e 1011, ovvero: "Assassin’s Creed 2", "Assassin’s Creed Brotherhood" e "Assassin’s Creed Revelations". Nel pacchetto sono stati inseriti tutti i contenuti scaricabili rilasciati fino ad ora ma sono stati tagliati gli elementi multigiocatore. Per chi non lo sapesse, Ezio Auditore è stato il protagonista di maggior successo all’interno della saga di Assassin’s Creed tanto che gli è stata concessa la possibilità di apparire in ben tre titoli differenti che ne hanno delineato le fasi della vita. Il primo è un vero e proprio viaggio di formazione, comincia dalla nascita del protagonista e passa per le tragedie che forgeranno Ezio come Assassino assetato di sangue templare; la storia comincia a Firenze, ma poi si sposterà in giro per l’Italia, tra cui figura un’incantevole Venezia, durante il carnevale ancor più bella. In Brotherhood, invece, Ezio verrà messo a capo degli Assassini e dovrà così gestire le truppe e le missioni in cui schierarle, mentre cerca vendetta per le strade di una Roma realizzata in stile open world. Infine, in Revelations, l’agilità e la sfacciatezza di un tempo lasciano spazio alla maturità di Ezio e alla ricerca delle origini nella grigia Costantinopoli. Insomma la trilogia rappresenta un viaggio incredibile in epoche e realtà splendidamente riprodotte e dense di attività da svolgere. Purtroppo però dal punto di vista grafico questi tre titoli rimasterizzati non lasciano a bocca aperta. Se paragonato al lavoro compiuto da Infinity Ward per Call of Duty: Modern Warfare Remastered o a quello di The Coalition per Gears of War: Ultimate Edition purtroppo la Ezio Auditore Collection non ha ricevuto la stessa cura. Intendiamoci, il restyling è stato compiuto ed è di buon livello, solamente che i fan più accaniti della saga sicuramente si sarebbero aspettati qual cosina in più. La differenza con i giochi per PlayStation 3 ed Xbox 360 si nota principalmente dalla risoluzione a 1080p, mentre la fluidità è rimasta ancorata a trenta fotogrammi al secondo, non senza qualche incertezza nelle situazioni più dinamiche. Fortunatamente c'è più di questo, e le rifiniture migliori sono apprezzabili soprattutto sotto il profilo delle texture, che mostrano un numero maggiore di dettagli e colori generalmente più vividi. È sufficiente soffermarsi con lo sguardo su mattonelle, decorazioni e tessuti per notare nel complesso una maggior pulizia e brillantezza delle trame.

 

 

Nella remastered, inoltre sono del tutto scomparse le terribili texture caricate in ritardo sui palazzi più lontani che affliggevano i giochi originali. Sono presenti anche lievi aggiornamenti su effetti speciali, particellari e sulla resa dell'acqua, ma nulla di particolarmente incisivo e rilevante. Ciò che invece fa storcere davvero il naso è il trattamento riservato ad alcuni modelli poligonali: gli interventi, seppur limitatissimi, hanno deformato un poco i volti di determinati personaggi, che anche a causa delle animazioni datate talvolta sfociano in espressioni a dir poco grottesche. Questo trattamento di "make-up" si è riflesso anche sulle espressioni degli occhi, che possono apparire spiritati soprattutto nelle sequenze filmate. Si tratta di piccole sbavature che sicuramente daranno fastidio ai gamers più esigenti, ma tuttavia il lavoro svolto è nel complesso più che apprezzabile. Tirando le somme, nonostante la The Ezio Collection offra in edizione rimasterizzata i tre capitoli interamente dedicati alle gesta del mentore fiorentino, e permetta di apprezzare nuovamente sia il valore storico e contenutistico della trilogia, sia l’immortale qualità dei singoli episodi, dell’atmosfera e dell’intreccio narrativo, purtroppo si trascina alcune debolezze tecniche e ludiche che erano rimaste sepolte nei meandri della memoria: le aggiunte grafiche, in Assassin’s Creed 2 e in Brotherhood, migliorano solo parzialmente alcuni aspetti della resa visiva, e causano addirittura inedite problematiche che inficiano inevitabilmente la bellezza artistica ed il gameplay delle opere in questione. D’altro canto, è proprio Revelations, nel trittico il capitolo meno ricordato ed apprezzato, ad aver resistito con più forza alle insidie del tempo, anche grazie ad un restyling estetico meno marcato rispetto a quello dei predecessori. L’aumento della risoluzione in 1080p e il frame stabile a 30 fotogrammi al secondo non bastano purtroppo a rendere totalmente onore all’epopea di Ezio Auditore da Firenze, sebbene la sua importanza ed il suo fascino siano rimasti, anche a distanza di anni, del tutto immutati. Insomma, se proprio non si può fare a meno della Saga per un anno o si vuole rigiocare tre dei titoli che hanno fatto grande la saga, l’acquisto di questa collezione è quasi obbligatorio. Se però si è già giocato ai titoli presenti nella raccolta e si cerca qualcosa di nuovo, il consiglio è quello di aspettare l’anno prossimo e nel frattempo di buttarsi su uno degli innumerevoli videogames usciti in questo periodo. 

 

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Gameplay: 8

Longevità: 8

Sonoro: 8

VOTO FINALE: 8




WhatsApp "abbandona" gli smartphone più vecchi

 

di Francesco Pellegrino Lise


Se si possiede un telefonino datato e si fa parte di quella schiera di persone che utilizzano WhatsApp in maniera assidua, forse è ora di iniziare a pensare di dover cambiare il proprio smartphone. L’app di messaggistica ha infatti reso noto sul suo blog, a febbraio scorso, che andrà progressivamente eliminando il supporto per una serie di sistemi operativi proprio a partire dal primo gennaio 2017. Se ne andranno quindi il Symbian S60, ovvero l'os più anziano in grado di supportare WhatsApp, lo stesso utilizzato per dai 3660, dall’N70 ma anche da alcuni modelli di smartphone Lg, Samsung e Panasonic. Ad esso si affiancherà anche anche Android 2.1 e Android 2.2, noti come Eclair e Froyo, così come Windows Phone 7 e Apple iOS 6, quindi addio WhatsApp su tutti i modelli del melafonino dal 3GS in giù. L'app dall’anno prossimo non sarà più utilizzabile sui Blackberry 10 e sui Nokia S40. E' stato spiegato inoltre dalla stessa azienda che BlackBerry OS, BlackBerry 10 (quello cui sono equipaggiati i modelli Z10, Q10 e Q5), Nokia S40 (quella usata dalla gamma low cost Asha) e Nokia Symbian S60 potranno disporne fino al 30 giugno 2017. Quindi otterranno ancora qualche mese di autonomia prima di dare l'addio al servizio in modo definitivo. La scelta di WhatsApp è più che comprensibile. Uno dei punti sui quali l'app di messaggistica ha maggiormente battuto negli ultimi tempi è quello della sicurezza, e quasi tutti i sistemi operativi coinvolti sono piuttosto vecchi e non offrono quindi garanzie come quelli più recenti, più sicuri, ma soprattutto in grado di svolgere tutte le funzioni che vengono costantemente aggiunte attraverso gli aggiornamenti. A conferma di quanto detto, proprio la società sul blog aveva scritto: "Nel guardare avanti verso i nostri prossimi sette anni, vogliamo concentrare i nostri sforzi sulle piattaforme mobili che la stragrande maggioranza delle persone usa". La famosa applicazione, che negli anni ha letteralmente mandato in pensione gli sms, abbandonerà gradualmente alcuni dispositivi "più vecch" che non danno le funzionalità necessarie di cui abbiamo bisogno per espandere le funzioni della nostra App in futuro".




Watchdogs 2, hacker in lotta a San Francisco

 

di Francesco Pellegrino Lise


Sono trascorsi quasi due anni e mezzo da quando Watch Dogs arrivò sugli scaffali dei negozi. Ubisoft cercò di buttarsi in un open world in stile GTA toccando però tematiche completamente diverse. Watch Dogs venne aspramente criticato a causa di un comparto tecnico non all'altezza della situazione a causa della distribuzione del gioco sia su Playstation 3 che Playstation 4 e di una giocabilità a tratti monotona. Watch Dogs 2 ha quindi il compito di lasciare alle spalle gli aspetti negativi dell'avventura di Aiden Pierce e proporre agli utenti un prodotto perfetto sotto ogni punto di vista. L’inizio della storia di questo sequel ambientato a San Francisco vede il novello hacker Marucs intento a cancellare i propri dati personali dai server del ctOS come "battesimo del fuoco" per entrare a far parte del DedSec di San Francisco e unirsi dunque a un gruppo che include Sitara, un'abile street artist ben più saggia dei suoi anni; Wrench, un tipo misterioso che indossa sempre una maschera dotata di un display LED per comunicare il suo stato d'animo; Josh, timido quanto abile con computer e Horatio, di giorno dipendente del motore di ricerca Dudle ma di notte pirata informatico e giustiziere. Tutta la storia ruota attorno a come la Blume Corporation stia utilizzando il ctOS 2.0 e il social network “Invite” per manipolare le persone, carpire le loro informazioni e finanche influenzarne il voto. Lo stesso Marcus è stato anni prima vittima del sistema, accusato ingiustamente di crimini che non aveva commesso solo perché il software della potente multinazionale lo reputava capace di compierli. Il gruppo DedSec si oppone a queste tecniche aggressive di controllo lanciando una propria app e invitando i suoi follower a condividere capacità computazionale per consentire la violazione dei server della Blume e rivelare così la verità sul suo losco operato.

 

 

L'atmosfera di gioco è generalmente scanzonata, mirata per un pubblico preciso, e sebbene alcune scene riescano a strappare un sorriso, c'è il concreto rischio che una parte dell'utenza non si riconosca nei personaggi, che alla fine dei conti combattono il male con il male: si procurano denaro trasferendolo dal conto corrente di persone a caso, rubano veicoli per strada, leggono messaggi e ascoltano telefonate private, e spesso e volentieri si scontrano con la polizia. Per quanto riguarda la giocabilità, subito dopo aver fatto la conoscenza del protagonista e dopo aver superato la prima missione, il giocatore si troverà immerso in un open world in cui sarà necessario non solamente esplorare e affrontare le diverse missioni che la trama principale offre, ma anche prendere parte alle tantissime attività secondarie presenti sulla mappa. Queste ultime poi, sono sempre varie e in grado praticamente di introdurre nuovi elementi al gameplay generale come ad esempio infiltrarsi nelle basi nemiche allo scopo di raccogliere determinate informazioni oppure eliminare minacce legate al traffico di droga e molto altro ancora. Una delle migliori qualità di Watch Dogs 2 è che è affrontabile sia con un approccio action che con quello stealth. Inutile però negare che gli sviluppatori abbiano comunque lavorato di più sulla seconda tipologia, non solamente inserendo una sorta di visuale tattica in modo da vedere attraverso i muri e quindi studiare sia l'obiettivo che i movimenti dei nemici, ma anche sfruttando ogni dispositivo presente nella zona dove è in corso la missione. Marcus può quindi trasformare in vere e proprie bombe stordenti tutti gli apparecchi elettronici nel proprio raggio di azione, ma come del resto può comandare semafori, far esplodere tombini chiudere dissuasori e così via. L’hacker può anche attirare verso una trappola i nemici di turno grazie a dei piccoli cortocircuiti, insomma, in Watchdogs 2 si può fare ancora meglio quello che faceva Aiden. Nel corso dell’avventura è poi possibile contare sul supporto hitech fornito da due tipi di droni, il “Jumper” e il “Quadricottero”. Il primo è dotato di quattro ruote, una molla per effettuare salti e soprattutto in grado di sostituire Marcus negli hack fisici, di conseguenza capiterà di portare a termine una missione senza correre rischi in prima persona. Il secondo si rivela invece molto utile per effettuare ricognizioni, in modo da individuare minacce e capire quali sono i punti deboli da sfruttare a proprio favore. Il “Quadricottero” permette inoltre di leggere i codici di accesso da remoto, elemento chiave per poter entrare nei diversi sistemi informatici presenti in ogni missione. Sfruttare ogni gadget a disposizione è l'unica via per portare a termine le missioni, anche perché l’intelligenza artificiale degli antagonisti è ben calibrata e quindi le missioni non saranno mai una “passeggiata”.

 

 

L'ambientazione gioca naturalmente un ruolo fondamentale nella produzione di Ubisoft: la San Francisco di Watch Dogs 2 è splendida e include zone circostanti come la Silicon Valley, Oakland, Civic e Marin. Fra i tanti luoghi presenti ci sono anche numerosi easter egg e citazioni più o meno autobiografiche per la casa francese, che si aggiungono al solito, corposo monte ore delle produzioni a base sandbox come questa. Si può impostare una destinazione sullo smartphone virtuale e partire, oppure girare per il puro piacere di farlo, recandosi magari nei negozi d'abbigliamento per conferire al protagonista un look in linea con i propri gusti. A proposito di smartphone, come nel primo capitolo si tratta di un dispositivo fondamentale, tramite cui accedere alle missioni, alla mappa e a funzioni secondarie come gli incarichi da autista o l'app ScoutX, che premia con nuovi follower se si scattano e condividono dei selfie in determinate location. A ciò si aggiunge l'immancabile Media Player, dove selezionare i brani della colonna sonora che accompagnerà le nostre avventure fra generi diversi o stazioni radio tematiche. In Watchdogs 2 non manca nemmeno la componente multi giocatore: tale approccio è molto ben curato in quanto le attività che è possibile svolgere insieme ad altri utenti vengono inserite in modo trasparente nell'azione standard. Capita ad esempio che ci si trovi nei pressi di un giocatore che abbiamo il compito di hackerare, e a quel punto è possibile decidere se perseguire tale attività oppure allontanarsi e restare sulla campagna. Le tipologie di eventi online sono molteplici, sia di stampo competitivo che cooperativo e offrono un’ottima fonte di distrazione dalla storia principale. Dal punto di vista grafico, il titolo di Ubisoft gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro. La riproduzione della città è resa in maniera molto dettagliata, le texture sono nitide e riescono nell'arduo compito di non risultare ripetitive, nell'ottica di un'ambientazione ricca di personalità anche nelle sue periferie, con spaccati suggestivi che fanno sempre venir voglia di aprire l'app della fotocamera del protagonista e scattarsi un selfie. Ottimo anche il comparto sonoro che offre una vastissima gamma di canzoni a disposizione dei giocatori e rumori di background sempre convincenti. Tirando le somme, questo Watchdogs 2 è riuscito pienamente a superare i limiti del suo predecessore donando quel qualcosa in più che gli utenti avrebbero già voluto due anni e mezzo fa. Se quello che si cerca è un titolo dalla natura freeroaming,con tantissime cose da fare e ben strutturato, il titolo di Ubisoft è senza ombra di dubbio uno dei migliori software per Xbox One e PS4 in circolazione.

 

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9
Gameplay: 8,5
Sonoro: 8
Longevità: 9


VOTO FINALE: 8,5




Battlefield 1, i giocatori diventano testimonial

 

di Francesco Pellegrino Lise


Quale migliore testimonial per un videogioco dei propri appassionati giocatori? Elia Sforza, 34 anni di Milano, Gianluca Vitale, 27 anni di Cesena e Stefano Pinna, 25 anni di Tortolì, dal 25 Novembre appariranno in TV su DMAX per raccontare la propria passione per Battlefield 1. I tre ragazzi, fan della celebre saga di Electronic Arts sono i vincitori del casting “Solo in Battlefield 1, solo su DMAX” lanciato il mese scorso, che invitava gli utenti a creare un video in cui raccontare, in prima persona, la propria passione per Battlefield 1. Elia, Gianluca e Stefano sono stati selezionati dalla giuria per comparire come protagonisti del video di 50’’ creato da DMAX, il canale dedicato alle passioni maschili, in cui descrivono le emozioni e le sensazioni provate scendendo in battaglia con Battlefield 1. Le testimonianze si alternano alle sequenze di gameplay, fornendo un’immagine viva e reale dell’esperienza di gioco. Ultimo capitolo di una saga di grande successo, Battlefield 1 porta i giocatori a scoprire le origini della guerra totale. Con il gioco è possibile esplorare il mondo in guerra ripercorrendo l'entusiasmante campagna “Avanti Savoia”, ambientata in Italia, oppure partecipare a frenetiche battaglie multigiocatore per un massimo di 64 giocatori. Si può combattere tra le file della fanteria, guidare una carica di cavalleria oppure prendere il controllo di potenti mezzi di terra, aria e mare: dai carri armati ai biplani, fino agli enormi Behemoth, alcuni dei veicoli più grandi mai apparsi in Battlefield. Con Battlefield 1 lo sviluppatore DICE si è posto l’obiettivo di creare il più immersivo e dinamico Battlefield di sempre, migliorando ancora di più il comparto multigiocatore grazie ad ambientazioni sempre in cambiamento, meteo dinamico e distruttibilità massima. 




Il ransomware Locky e le sue varianti minacciano l'Italia

 

di Francesco Pellegrino Lise


La telemetria "Live Grid" di ESET ha rilevato un nuovo picco di infezioni causato dal malware JS/Danger.ScriptAttachment, che da fine ottobre ad oggi ha minacciato il 33,49% degli internauti in Italia attraverso allegati o link fraudolenti inviati via mail per rubare dati personali e credenziali di accesso a importanti servizi online, come ad esempio l’home banking. Una volta aperto, Danger.ScriptAttachment scarica e installa sul dispositivo infettato differenti varianti di malware, la maggior parte dei quali costituiti da cripto-ransomware; tra questi, gli esperti di ESET hanno rilevato nuove varianti di Locky, il temibile ransomware il cui scopo è quello di crittografare i dati preziosi chiedendo poi centinaia di euro per decriptare i file. Oltre che in Italia, Danger.ScriptAttachment ha registrato nell’ultimo mese un picco di infezioni nell’Europa centro orientale raggiungendo il 53% nella Repubblica Ceca, poi in Svezia (45%), Slovacchia (44%) ed Austria (43%). Per evitare il contagio i ricercatori di ESET raccomandano di usare attenzione e prudenza durante la navigazione on-line e nel leggere le email. Ad esempio, mai cliccare in automatico su link, soprattutto se abbreviati (anche sui social media), scaricare file o aprire allegati e-mail, anche se sembrano provenire da una fonte nota e attendibile, dotare il proprio dispositivo di un buon software per la sicurezza informatica.




Tutti pazzi per il Black Friday e il Cyber Monday

 

di Francesco Pellegrino Lise


Il 25 novembre ha inizio il tanto atteso fine settimana di sconti e promozioni prenatalizie, il Black Friday, che culminerà lunedì prossimo con il Cyber Monday. Il fenomeno, di origine statunitense, ha saputo affermarsi anche in Italia nel corso degli ultimi anni, grazie soprattutto alla diffusione degli acquisti online. Secondo i dati di una ricerca condotta dal portale Idealo.it, “in Italia, nel 2015 si è registrata una crescita esponenziale del fenomeno pari al 33,46% rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, l’aumento percentuale di traffico rispetto alle tre settimane precedenti e successive è stato nel 2015 del 78% per il Back Friday e del 40% per il Cyber Monday.” Nel 2014 la crescita fu meno forte, con 11,03% di visitatori in più per il Black Friday e solo 4,52% per il Cyber Monday. I prodotti più richiesti appartengono principalmente al settore dell’elettronica di consumo: console di gioco, robot da cucina, notebook, TV LED, obiettivi, fotocamere, smartphone, ultrabook e smartwatch. A suggerire che gli appassionati di tecnologia, forse per una maggiore familiarità con il mezzo, coincidono con il segmento della popolazione che più di ogni altro privilegia gli acquisti online. Ma quanto si risparmia effettivamentefacendo acquisti in questo periodo? Sempre secondo i dati divulgati da Idealo, che ha tracciato gli sconti offerti lo scorso anno, il livello medio dei ribassi è stato pari al 6%. “Gli sconti più significativi sono stati praticati, in occasione del Black Friday, su Robot da cucina (13,3%), Smartwatch (8,1%), Fotocamere Bridge (6,7%) e Notebook (5,9%)”. Si possono tuttavia trovare offerte molto più convenienti se si ha la pazienza di cercarle, sia sui grandi portali (Amazon in testa) sia sui negozi online più piccoli. Anche in questo caso Facebook, Twitter e le piattaforme social in genere rimangono le "guide" privilegiate per scoprire le occasioni migliori per portarsi a casa i migliori prodotti al minor prezzo.

 

A caccia dell'occasione migliore

I profili social delle aziende e dei grandi gruppi dell’ecommerce sono uno dei canali privilegiati tramite il quale è possibile scoprire le offerte migliori. Anche i siti specializzati di tecnologia, grazie ai programmi di affiliazione che restituiscono una percentuale sugli acquisti se qualcuno compra da un link condiviso, approfittano spesso del weekend nero per scovare sconti da proporre ai propri utenti. Le offerte più allettanti durano di solito per poche ore, o fino ad esaurimento del prodotto scontato. Per questo spesso è utile mettere subito un prodotto nel carrello virtuale per evitare di veder sfumare lo sconto o di essere battuti sul tempo da altri utenti più veloci ad acquistare. Prima del pagamento ci sarà poi ancora un po’ di tempo per valutare se procedere fino in fondo con l’acquisto. 

 

Tutto sulle offerte di Amazon

Il Black Friday di Amazon (qui tutte le offerte) è uno degli eventi più attesi da chi desidera spendere meno per farsi o fare un bel regalo. Capire al meglio il modo in cui tali offerte arriveranno sullo store è però il modo migliore per approcciare il Black Friday, poiché consente di calibrare al meglio i propri click e le proprie scelte di acquisto. Complessivamente sono previste oltre 10 mila offerte, la metà delle quali messe a disposizione da piccole aziende che sfruttano il marketplace per posizionare i propri prodotti. Nella sola giornata del Black Friday saranno disponibili oltre 3000 offerte. Con l’edizione 2016, Amazon estende il Black Friday anticipandone l’inizio e posticipandone la fine: il Cyber Monday sarà infatti incluso nella speciale parentesi a sconto maggiorato, portando così le offerte fino al 28 novembre. Nello specifico, Amazon offre i propri sconti sulla base di tre meccanismi differenti, da comprendere al meglio per poterne approfittare con il massimo vantaggio: offerte del giorno, offerte lampo e offerte in vetrina. Le offerte del giorno coinvolgono oggetti che rimarranno a disposizione a prezzo scontato per un giorno soltanto: lo sconto è valido e concede un giorno interno all’utente per decidere se abbandonarsi all’acquisto o se meditare ancora. Trattasi di offerte interessanti che la pagina mette in luce per 24 ore, dopodiché si passa ad una nuova proposta ed il prezzo del singolo oggetto torna ad essere quello di listino. Le offerte lampo sono per oggetti coinvolti da una promozione limitata nel tempo: vengono annunciate improvvisamente sul sito e rimangono disponibili soltanto per qualche ora. Si tratta di offerte di particolare interesse poiché correlate a sconti speciali che possono arrivare anche oltre il 50%. Sono tuttavia offerte che richiedono una scelta rapida, una valutazione immediata e un acquisto da concludersi entro il tempo scandito dall’apposito conto alla rovescia. Le offerte in vetrina sono un meccanismo per offrire a prezzo scontato molti oggetti che l’azienda intende mettere in luce durante il periodo di avvicinamento al Natale. Sono abbinate a speciale scontistica, ma la scadenza non è in questo caso di breve periodo: rappresentano una opzione che rimane valida fintanto che sarà garantito l’arrivo del pacco entro il Natale.

 

Un po' di storia

Letteralmente “Black Friday” significa “venerdì nero”, tale evento non ha niente a che vedere con crolli borsistici o altri infausti eventi: è il giorno di sconti e promozioni che segue la Festa del Ringraziamento. Nel 2005 shop.org ideò il Cyber Monday, una giornata di ulteriori sconti – disponibili esclusivamente online – da tenersi il lunedì successivo. L’iniziativa fu un successo e prese rapidamente piede, tanto che negli ultimi anni tutto l’ultimo fine-settimana di novembre, definito per estensione “black weekend”, si è trasformato in una quattro giorni di sconti e promozioni dove le persone si affollano per acquistare regali per se stessi, per gli altri o dove comprano direttamente per il Natale. 




Dishonored 2: azione, intrighi e misteri tornano su Pc e console

 

di Francesco Pellegrino Lise


A distanza di quattro anni dall’uscita di Dishonored, l’avventura in prima persona dalle forti linee Steampunk e dall’architettura futurista, la saga torna su Xbox One, PlayStation e Pc con un nuovo e innovativo capitolo. Bethesda e Arkane Studios hanno infatti lanciato Dishonored 2, episodio ambientato 15 anni dopo gli eventi narrati nel titolo originale, ricco di novità e denso di miglioramenti per quello che concerne la giocabilità complessiva. Per il regno di Dunwall la parola pace sembra non avere un gran significato. Questa volta il trono della legittima imperatrice viene messo a repentaglio da un colpo di stato. Tale mossa, organizzata dal Duca di Serkonos in combutta con la strega Delilah, che si autoproclama la sorella segreta della defunta Jessamine introduce i giocatori nel la realtà di gioco spiazzandolo subito. Al termine di questa sequenza il titolo farà scegliere al giocatore se impersonare Emily Kaldwin o Corvo Attano. Chi ha giocato ai due DLC del primo capitolo avrà certamente una visione d'insieme, mentre chi non ha avuto il piacere di farsi ammaliare dal capostipite della serie potrà comunque capire tutto ciò che è accaduto: nelle prime fasi di gioco la storia verrà ben raccontata attraverso un filmato e introdurrà i neofiti a questo interessante sequel. La stupefacente autonomia donata dagli autori degli Arkane Studios nella scelta del percorso narrativo da intraprendere per "scrivere" la storia di Dishonored 2 si riflette inevitabilmente sulle meccaniche di gioco e sulla libertà concessa agli utenti nell'evoluzione dinamica delle abilità e dei poteri dei due personaggi. Impersonando Corvo Attano ed Emily Kaldwin ci si potrà addentrare nei luoghi più segreti della città costiera di Karnaca e pianificare missioni di sabotaggio, di infiltrazione o di puro assassinio rese ancora più interessanti grazie anche all’aiuto di decine di gadget, di poteri e di abilità paranormali da acquisire attraverso l'esplorazione dello scenario e il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla campagna. La trama di Dishonored 2 compie dei decisi passi in avanti rispetto al passato, con il gameplay che ancora una volta veste un ruolo principe soprattutto in vista del finale. Il livello di caos e alcune scelte effettuate all'interno delle missioni avranno infatti conseguenze sul finale che proprio grazie a quest’espediente risulta più sfaccettato rispetto al precedente titolo.

 

 

Per quanto riguarda la giocabilità si può dire che la struttura su cui si fonda l’intera produzione è pressoché rimasta invariata: si ha infatti a disposizione un hub principale in cui discutere con gli alleati e dal quale avviare il livello in cui si svolgerà la missione da seguire. I livelli invece sono a tutti gli effetti delle grandi zone sandbox esplorabili in lungo e in largo e approcciabili come meglio si vuole, con la possibilità di muoversi costantemente nell'ombra e di evitare il più possibile il contatto con i nemici, ma anche di ingaggiare lo scontro diretto sfruttando gadget e poteri. Lo stealth rimane in ogni caso l'approccio più divertente da adottare e anche quello meglio implementato dal team di sviluppo. I Poteri sono ancora una volta un elemento fondamentale del gameplay ma potranno essere accantonati nelle prime battute dell’avventura. Ciò rappresenta un fattore molto interessante per tutti coloro che non apprezzano l'utilizzo di una serie di abilità soprannaturali o per chi vuole una sfida più realistica e ancora più impegnativa. Chi al contrario accetterà il Marchio dell'Esterno si troverà alle prese con meccaniche già conosciute, soprattutto utilizzando Corvo. Il misterioso protagonista maschile possiede gli stessi poteri del primo Dishonored, mentre l'Imperatrice può usufruire di alcune abilità molto interessanti e che sono in grado di dar vita ad approcci ancora più sperimentali e potenzialmente letali. In ogni caso, sia che si preferisca un approccio silenzioso o che si preferisca aggredire i nemici frontalmente, si avrà in ogni caso la possibilità di effettuare alcuni upgrade sfruttando un sistema di progressione delle abilità rivisitato e più articolato. Ogni singola abilità possiede uno “skill tree” dedicato che permette di sfruttare variazioni più o meno evidenti e di migliorare ulteriormente i poteri. Si tratta di un deciso passo in avanti rispetto alla precedente avventura in quel di Dunwall e di un ulteriore incentivo a dedicarsi all'esplorazione dei livelli. Non lasciare nulla al caso infatti permetterà ai giocatori più pazienti d'imbattersi in vie alternative, di raccogliere oggetti preziosi, rune, amuleti d'ossa, ma anche d'imbarcarsi in alcune missioni secondarie facoltative che però ripagheranno a dovere gli sforzi fatti.

 

 

Gli innumerevoli sfoerzi compiuti dal team di Studio Arkane per proporre il gioco sulle piattaforme attuali trovano una sintesi perfetta nel passaggio alla nuova ambientazione rappresentata da Karnaca, la città meridionale dell'Impero. Più calda, più luminosa, più lussureggiante, più colorata e decisamente più "viva" di Dunwall, tale località infatti si pone in netto contrasto con la capitale del regno vista nel primo capitolo. Nel complesso a livello visivo e soprattutto artistico si raggiungono delle vette d'eccellenza grazie al sapiente utilizzo del Void Engine, un motore che deriva dall'id Tech ma che è stato pesantemente modificato per l'occasione. Chi cerca il dettaglio o la grafica iper-realistica rimarrà inevitabilmente deluso ma Arkane ha nuovamente deciso di privilegiare lo stile più che un aspetto tecnico all'avanguardia per garantire un’avventura indimenticabile. Ottimo anche il comparto sonoro che offre innanzi tutto un doppiaggio in lingua italiana ben fatto e anche un magnifico mix di effetti sonori e musiche ben realizzate. Tirando le somme, questo Dishonored 2 rappresenta a tutti gli effetti il degno sequel di quel gioco che quattro anni fa conquistò milioni di giocatori in tutto il mondo. Le tante cose da fare, l’alto tasso di rigiocabilità nonostante non ci sia una componente multi giocatore, la presenza di due protagonisti e un ambiente di gioco curato e complesso fanno dell’intera produzione un vero e proprio diamante incastonato sulla corona dei videogames da non perdere. Lasciarselo sfuggire a nostro avviso sarebbe un vero errore. Se quello che si cerca è un’avventura in single player profonda, ben realizzata e divertente, allora questo è il titolo giusto.

GIUDIZIO GLOBALE


Grafica: 8,5
Sonoro: 9
Gameplay: 9,5
Longevità: 9


VOTO FINALE: 9




Con Libero Pages la fan page di Facebook diventa un sito

 

di Francesco Pellegrino Lise


Italiaonline, la prima internet company italiana, continua a investire in nuovi prodotti digitali. Dopo il lancio dei servizi dedicati alle piccole e medie imprese (IOL Audience, IOL Connect e IOL Website), presenta Libero Pages uno strumento che consente di creare un sito dalla propria fan page di Facebook. Essa si rivolge alle micro imprese, ai liberi professionisti e a quei titolari di pagine Facebook che intendano avere un’immagine pubblica, fuori dai confini di un social media. La creazione del sito è semplice e rapida: non serve alcuna conoscenza tecnica o la consulenza di un esperto. Attraverso pochi click è possibile importare tutti i contenuti della propria fan page (post, gallery, video, ecc.) e avere un vero sito personalizzabile, compatibile con tutti i device e mantenerlo sempre aggiornato. Lo strumento, nella sua versione base, è completamente gratuito, mentre chi vuole ottenere un risultato più professionale e personalizzato, con un nome di dominio proprio, caselle di posta elettronica e una piattaforma di e-commerce, può approfittare delle interessanti offerte di lancio del prodotto. L’immediatezza d’uso, la grafica modificabile, lo stretto legame con il social network più usato in Italia, fino alla possibilità di aprire un negozio di commercio elettronico, rendono Libero Pages un servizio unico e capace di avvicinare micro imprese o semplici utenti web alle piattaforme tecnologiche più complesse, senza il bisogno di possedere un’alfabetizzazione digitale avanzata. Libero Pages è stato realizzato in collaborazione con Majeeko, startup che opera da febbraio 2015 nel mercato della progettazione e della realizzazione innovativa di siti web che nasce da una profonda conoscenza del mondo della comunicazione online delle piccole imprese. I fondatori collaborano da oltre 10 anni con aziende del settore della comunicazione e del web. 

Libero Pages è disponibile, in tre modalità:

1) gratuita, con il nome di dominio non personalizzato e la possibilità di scegliere tra una serie temi grafici

2) da 89 euro all’anno (in offerta promo, al posto di 99€), per la versione che fornisce nome di dominio personalizzato, diversi temi grafici, due caselle di mail, sincronizzazione automatica con la fan page di Facebook, statistiche dei visitatori, due pagine personalizzabili, nessuna pubblicità, indicizzazione sul motore di ricerca Google

3) da 149 euro all’anno (in offerta promo, al posto di 179€) nel piano che fornisce nome di dominio personalizzato, diversi temi grafici, due caselle di mail, sincronizzazione automatica con la fan page di Facebook, statistiche dei visitatori, cinque pagine personalizzabili, nessuna pubblicità, indicizzazione su tutti i motori di ricerca Google e in più la piattaforma di e-commerce.




Infinite Warfare, Call of Duty diventa spaziale

 

di Francesco Pellegrino Lise


Infinite Warfare è il nuovo capitolo della pluripremiata serie di videogames Call of Duty. Il gioco è disponibile, sia in versione singola che in quella accoppiata all’edizione rimasterizzata di Modern Warfare, su Pc, Xbox One e PlayStation 4. Nonostante il titolo sia stato poco apprezzato dai fan in fase di sviluppo a causa dell’ambientazione futuristica, questo ultimo capitolo della saga si differenzia leggermente dai precedenti capitoli grazie ad alcuni ingegnosi espedienti. Infinite Warfare può essere suddiviso in tre diversi tronconi: la campagna, il multiplayer e la modalità zombie. Parlando della modalità campagna, il giocatore vestirà i panni del capitano Reyes a capo della Retribution, una delle ultime navi da guerra della flotta terrestre. Il giocatore verrà catapultato in un conflitto contro Il Fronte, una fazione separatista con base su Marte e guidata dall'ammiraglio Kotch, interpretato da Kit Harington, il John Snow de “Il Trono di Spade”, che ha l'obiettivo di sottomettere la Terra conquistando le varie colonie del pianeta. In questo scenario, si verrà catapultati in una campagna mai vista prima nel franchise Call of Duty, dove a classiche sessioni di scontri sul campo di battaglia, si alternano scontri spaziali a bordo del Jackal, un jet da combattimento spaziale totalmente personalizzabile e combattimenti a gravità zero. In tutto questo, in qualità di capitano della Retribution, il protagonista dovrà anche scegliere le destinazioni della nave, avendo in questo modo la possibilità di svolgere una decina di missioni secondarie a scelta tra i Jackal Strike, che si basano interamente sui combattimenti a bordo della navetta spaziale, e gli Ship Assault, nella quale ai combattimenti aerei si aggiunge una sessione di combattimento a piedi. Svolgendo le missioni secondarie si sbloccano potenziamenti per il Jackal o nuovi armamenti da poter utilizzare nel corso delle missioni. In tutte le missioni inoltre sarà possibile dare la caccia ad alcuni componenti chiave dell'armata di Kotch che sono indicati nel tabellone dei "bersagli speciali" nella cabina del capitano. Quest'ultima è un luogo di riposo all'interno della Retribution, dove tra una missione e l'altra consentirà di accedere al terminale del capitano dove sono contenuti vari audiolog, informazioni sul personale, rapporti delle missioni e molto altro ancora.

 

 

La qualità della storia e la narrazione si spingono verso una direzione abbastanza classica, nella quale sebbene sia stata dedicata una fortissima attenzione al protagonista e alla sua evoluzione nel corso degli eventi del gioco risulta mantenere la semplicità emblematica che caratterizza da anni la saga. Sebbene si dia modo di riflettere sul capitano Reyes, il peso delle scelte difficili e il valore del sacrificio, anche questa volta, la storia rimane abbastanza lineare e poco approfondita, con ottimi personaggi, come l'antagonista Kotch, a cui purtroppo, però, si dedica davvero poco spazio e peso in termini di trama. Nel corso delle battaglie sono stati introdotti anche alcuni nemici più difficili da abbattere come i possenti mech o alcuni robot impossibili da eliminare con un attacco frontale, da questi piccoli ma significativi dettagli spicca la voglia di cambiamento del team di sviluppo. Il sistema di combattimento è rimasto più o meno invariato dal solido risultato raggiunto con Black Ops 3, quindi a furia di camminate sui muri e salti amplificati, le interazioni con l'ambiente circostante saranno comunque fondamentali e non si limiteranno al classico barile esplosivo da colpire. La vera novità della campagna di questo Call of Duty è però la modalità "Specialist", che si sblocca una volta finito il gioco. Selezionata questa difficoltà, il gioco cambia completamente le sue regole: l'elmetto dà accesso a l'interfaccia di sistema, nell'interfaccia viene aggiunto un indicatore salute con una "radiografia" del nostro corpo, le armi vanno sempre ricaricate manualmente, l'inventario è molto limitato e, cosa più importante, la salute non si rigenera ma bisognerà curarsi tramite degli iniettori. In questo scenario quindi lo stile di gioco varia totalmente: da frenetiche sessioni di sparatoria si alternano ora azioni premeditate finalizzate a non farsi colpire. Troppi colpi sul casco possono distruggerlo facendo perdere l'interfaccia di gioco, un proiettile che colpisce il braccio renderà quasi impossibile prendere la mira, un infortunio sulla gamba invece farà zoppicare e ancora, se un proiettile colpisce il fucile che si imbraccia, bisognerà riprenderlo al volo o si rimarrà disarmati. Ultima ma non per questo meno importante novità è la simpatica difficoltà YOLO (You Only Live Once), una sfida lanciata da Infinity Ward che consiste nel completare il gioco a difficoltà Specialist avendo a disposizione una singola vita.

 

Per quanto riguarda la modalità zombie, Infinity Ward ha deciso di sposare uno scenario in stile b-movie anni 80. Il giocatore viene così gettato in un universo fatto di neon, icone anni '80 e tarocchi. Protagonisti di quest’avventura sono il nerd, il rapper, l'universitario sportivo e anche un po' bullo e l'immancabile bella ragazza, tutti invischiati in un'invasione di folli mangia-cervelli che ha colpito uno scalcinato parco divertimenti. Zombies in Spaceland è un gentile omaggio alla cultura pop, con chiari riferimenti alle pellicole e ai film culto di quegli anni. Gli zombie si travestono da alieni, da clown esplosivi e persino da mostri improbabili. I quattro eroi, intrappolati nel parco dal perfido Willard Wyler, dovranno trovare il modo di scappare, sfruttando come al solito marchingegni e trappole disseminate per l'area di gioco. A disposizione dei protagonisti ci sono razzi che friggono i nemici, luci da discoteca che accecano i non morti, ma anche montagne russe grazie alle quali sbloccare preziosi bonus e armi extra. Le meccaniche di gameplay restano allineate con le precedenti esperienze della modalità Zombie, con la necessità di raccogliere soldi uccidendo nemici e poi spenderli per potenziare le armi o aprire nuove aree di gioco. La mappa in cui gli eroi si muoveranno è di notevoli dimensioni e dotata di una buona varietà. Ad aggiungersi alle meccaniche di base intervengono alcuni speciali ticket da raccogliere per il livello e da utilizzare per ottenere bonus unici, ma anche un nuovo sistema di carte che sostituisce completamente le vecchie gomme da masticare. I tarocchi funzionano sostanzialmente come banali scorestreak, e offrono un ventaglio di opzioni considerevole, in grado di potenziare il proprio alter ego virtuale. Nonostante la base di questa tipologia di gioco resti quella già vista in passato, alle piccole novità sopra elencate si aggiunge inoltre un’ottima notizia che riguarda il livello delle armi. Quest’anno infatti il livello di ogni singola arma viene condiviso tra multiplayer cooperativo e competitivo agevolando non di poco l’esperienza sul campo di battaglia. Parlando del multiplayer, da sempre cuore pulsante della produzione, questo offre purtroppo poche novità effettive, restando saldamente radicato a quanto visto specialmente nell’edizione scorsa del gioco. Purtroppo in Infinite Warfare non esistono modalità di gioco esclusive e quelle proposte ai giocatori sono le solite di sempre. Come con gli specialisti di Black Ops 3, anche quest’anno poi si ha a che fare con alcune classi dedicate ai vari combattenti, esse si chiamano Rigs e posseggono ciascuna caratteristiche basilari. La struttura a livelli, standard per la serie, viene mantenuta anche in questo capitolo; ogni arma viene sbloccata ad un certo livello e ciascuna ha degli equipaggiamenti anch’essi ottenibili una volta raggiunto un suo determinato livello. La unica grande novità che accompagna il multiplayer di Infinite Warfare è costituita dal crafting delle armi. Una volta sbloccato un determinato fucile, di questo sarà possibile utilizzare la sua versione comune, rara, leggendaria o epica, a patto di averla costruita con dei pezzi di ricambio o averla trovata nei bauli acquistabili tramite una valuta a forma di chiave. Entrambe le monete di scambio possono essere trovate giocando partite sia in modalità zombie sia in quella multiplayer, ma anche spendendo soldi veri e propri. I potenziamenti delle armi, infatti, sono in grado di fornire dei miglioramenti paragonabili a quelli dell’equipaggiamento aggiuntivo, senza il bisogno di occupare uno slot destinabile ad altro. Un elemento che di certo non rende bravi i giocatori inesperti, ma a parità di esperienza favorisce decisamente quelli meglio equipaggiati. Da segnalare, tra le introduzioni inedite, anche le Team Missions: missioni di squadra che prevedono determinati obiettivi secondari all'interno dei match multiplayer. Procedendo nel gioco e acquisendo esperienza e livelli si possono scegliere fino a quattro fazioni per cui parteggiare e a cui destinare i propri sforzi. Più missioni si archiviano con successo, più bonus si possono ottenere.

 

Per quanto riguarda l’aspetto puramente estetico, il lavoro svolto per gli effetti di contorno come quelli particellari e illuminazione dinamica è davvero di ottimo livello. Di fattura eccellente anche l’animazione dei personaggi e i loro modelli, davvero inattaccabili tanto nelle sequenze in CGI che nelle fasi realizzate con il motore di gioco. Lo stacco c’è e si vede, ma non per questo la qualità generale dell’opera risulta essere compromessa. Anche il comparto audio è davvero ben curato, in particolare nelle sequenze spaziali dove si rinuncia ad un più realistico silenzio in favore di rumori ovattati per non perdersi momenti salienti della battaglia. Buona anche la colonna sonora, che comprende alcuni brani anni ’80 nella modalità Zombie, ma che non spicca per le musiche durante la campagna. Tirando le somme, questo Call of Duty Infinite Warfare non è affatto un brutto gioco, di certo non è un titolo come i fan di vecchia data si aspettano, ma questo voler stravolgere un po’ le carte in tavola sullo scenario sicuramente piacerà a molte persone. Peccato per il comparto multiplayer che di fondo non aggiunge nulla di nuovo se non nell’estetica e che propone il solito CoD che da anni domina il mercato. Intelligente l’idea di poter acquistare il titolo in coppia con l’edizione rimasterizzata di Modern Warfare. Insomma, a parere nostro, questo infinite warfare vale sicuramente la pena di essere giocato, ma conviene sicuramente acquistare l’edizione contenente entrambi i titoli per passare molte più ore di divertimento su due wargame diametralmente opposti. 

 

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8

 

VOTO FINALE: 8,5




WhatsApp lancia le videochiamate criptate

 

di Francesco Pellegrino Lise


WhatsApp, la popolare piattaforma di instant messagging di proprietà di Facebook e che vanta un miliardo di utenti,  fa un ulteriore passo in avanti. Dopo aver inserito le chiamate vocali ora è stato annunciato ufficialmente la nuova funzione per videochiamare i propri contatti. Tali funzioni erano già arrivate su Messenger e Duo, l’app di messaggistica di Google, ma la novità per WhatsApp era attesa da tempo e segna un giro di boa per questa tecnologia. Nel corso dei prossimi giorni, infatti, gli utenti potranno effettuarle su Android, iPhone o Windows Phone. WhatsApp, in questo modo, allarga il mercato delle videochiamate alla quasi totalità dei sistemi operativi presenti sugli smartphone. Ma come funzionano materialmente le videochiamate? Il procedimento è molto semplice: basta entrare in una chat con uno dei contatti presenti in rubrica e cliccare sul pulsante a forma di cornetta del telefono (lo stesso con cui già ora si avviano le telefonate via internet). A questo punto l'app chiederà all'utente se preferisce avviare una telefonata o una videochiamata. Insomma, semplice come bere un bichiere d'acqua. Ma quando sarà possibile usufruire di questo servizio? Jan Koum, che di WhatsApp è il fondatore assieme a Brian Acton, ha annunciato che la funzione lunedì sarà attiva in 180 paesi nel giro di poche ore dopo un evento programmato in India. "Noi cerchiamo di essere sempre in sintonia con ciò che i nostri utenti vogliono", ha poi sottolineato. Per quanto riguarda la privacy, il nuovo servizio di WhatsApp sembra essere davvero sicuro. Le videochiamate sulla piattaforma saranno infatti protette dalla crittografia "end-to-end", cioè da estremità a estremità, che consente la fruizione del contenuto solo a mittente e destinatario e impedisce a chiunque tenti di intercettare testo, audio e video nel loro percorso dall'uno all'altro smartphone. Il contenuto è precluso alla stessa WhatsApp, che quindi non può rivelarlo nemmeno in caso di richiesta da parte dell'autorità giudiziaria. Secondo la "Classifica della privacy dei messaggi" diffusa il mese scorso da Amnesty International, che valuta come le chat usino la crittografia per proteggere la privacy degli utenti e la libertà d'espressione, WhatsApp e Messenger sono le più sicure, mentre quelle che tutelano meno gli utenti sono Snapchat e Skype.




Call of Duty 4: Modern Warfare torna in versione rimasterizzata

 

di Francesco Pellegrino Lise


Call of Duty 4: Modern Warfare torna all'attacco in una splendida edizione rimasterizzata e, quasi dieci anni dopo la sua data di lancio, si dimostra più in forma che mai. Il gioco, trattandosi di un’edizione tirata a lucido di un vecchio gioco, è disponibile su Pc, PS4 e Xbox One esclusivamente in coppia con l’acquisto di Call of Duty Infinite Warfare, nuovo capitolo del franchise, e non è possibile comprarlo singolarmente. Fatta questa premessa veniamo all’analisi del gioco vera e propria. In un mercato nel quale gli sparatutto in prima persona si combattono su robot giganti o indossando particolari armature che regalano doppi salti e corse sulle pareti, Modern Warfare si concentra invece nei giorni nostri, in un contesto ludico realistico e senza troppi fronzoli. L'intenzione del team di sviluppo di Infinity Ward fu nel 2007 ed è tutt’ora quella di regalare al grande pubblico la più spettacolare riproduzione delle operazioni belliche di cui, purtroppo, negli ultimi anni si sente sempre più parlare. La campagna si dipana lungo una ventina di missioni ed è divisa in atti. La varietà delle ambientazioni e delle situazioni che bisogna affrontare sul campo di battaglia rende inoltre l’intera storia una delle più meritevoli del panorama degli sparatutto in prima persona di sempre. Non è un caso se, ancora oggi dopo quasi 10 anni dal lancio, Modern Warfare viene considerato un pilastro del genere. Tutto il gioco è assemblato alla perfezione, con una narrazione che insegue protagonisti diversi, capace di far saltare da un luogo all'altro del mondo senza soluzione di continuità e, proprio per questo, in grado di tenere chiunque incollato allo schermo per tutta la sua durata. È una bella storia da seguire, e da giocare, e le belle storie non possono invecchiare male. Rivivere alcune missioni, divenute in questi anni una vera icona, con un comparto grafico del tutto rinnovato è davvero un’esperienza unica sia per chi ha giocato alla versione originale, ma anche per chi si avvicina per la prima volta al titolo. Sul fronte del multiplayer, se possibile, il gioco gode di una salute ancor più sorprendente. Tolti i doppi salti, le scivolate, le super, le score streak e i mille perk a cui i titoli attuali hanno abituato i giocatori, il multiplayer di Modern Warfare remastered è un brutale ritorno alle origini che ruota attorno alle 10 mappe disponibili da subito e che diventeranno 16, a titolo gratuito, entro dicembre 2016.

 

 

Lanciando il multigiocatore, inizialmente si rimane spiazzati dal sistema di movimento elementare unito a un tempo d’uccisione estremamente basso, in cui una semplice raffica di un fucile d'assalto è capace di eliminare un avversario. Gli scontri sono molto meno combattuti, elementari quasi, e sopravvivere diventa più una questione relativa al non farsi scoprire e cambiare spesso la propria posizione indipendentemente dalla classe o dalle armi che si stanno utilizzando. Dai match più lenti e silenziosi, si passa a intensi scontri realistici in “cerca e distruggi” o a durissime partite in modalità “dominio”, il tutto legato a un gameplay che nonostante l’età resta ancora attuale. Probabilmente un ringraziamento va fatto al buon design delle mappe che garantiscono arene di gioco ancora oggi divertenti da giocare valorizzate anche dalla rimasterizzazione che le rende solo ancora più piacevoli. Su quest'ultima c'è invece molto da dire, le armi e i modelli dei personaggi sono realizzati egregiamente, così come i vari scenari che rendono ancora più che realistici gli scontri. Il sistema di personalizzazione dell'equipaggiamento, una delle vere novità introdotte nel 2007, è rimasto invariato, ogni arma possiede i suoi slot dedicati a mirini e accessori vari in modo da adattarsi perfettamente allo stile di gioco del giocatore, anche la quantità di skin disponibili è rimasta identica rispetto al predecessore. A livello estetico figurano invece nuovi emblemi, assenti nella versione originale del gioco, che verranno sbloccati tramite il completamento di determinate sfide oppure completando un prestigio, che a differenza di quanto visto in passato sono 20 anziché 10.

 

 

Dal punto di vista prettamente estetico, ci si accorge subito come il titolo sia stato pesantemente rimaneggiato e il risultato finale è sicuramente da standing-ovation. Il gioco, nonostante l’età, non sfigura assolutamente se messo a confronto con le produzioni moderne e gran parte di questo merito va senza dubbio al lavoro certosino svolto sulle texture, davvero eccezionali, e ad un impianto di illuminazione rinvigorito. L'atmosfera che si respira è unica e, a partire dalla prima missione, dove le luci dinamiche che avvolgono il soldato protagonista ad ogni lampo, farà sentire i giocatori talmente partecipi da dimenticare tutto il resto. Il comparto sonoro è stato ammodernato, arrivando ora a proporre una riproduzione estremamente realistica degli spari delle armi. Musiche e doppiaggi sono rimasti invariati, ma questi erano già di altissimo livello al momento del lancio del prodotto originale. Detto in breve: Call of Duty: Modern Warfare Remastered è quindi un piacere per gli occhi e per le orecchie. Tirando le somme, questa riedizione di uno dei giochi più importanti nel panorama degli shooter in prima persona, è un esperimento davvero riuscito. Activision con questa mossa non solo ha spinto gli appassionati ad acquistare il nuovo capitolo della sereie (Infinite Warfare ndr.) ma ha spinto i nostalgici, che da tempo sentivano la mancanza di un gioco più realistico e meno fantascientifico, ad acquistare entrambi i titoli. Un’operazione commerciale davvero ben studiata che fa sperare ai giocatori di vecchia data in una futura rimasterizzazione anche di Modern Warfare 2 e 3, i capitoli che completerebbero la storica trilogia di Infinity Ward. Se quello che si cerca è un tuffo nel passato con le potenzialità delle console di questa generazione, allora l’acquisto di Mw Remastered è davvero obbligatorio.

 

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9
Sonoro: 8,5
Gameplay: 9
Longevità: 9,5


VOTO FINALE: 9