Un drone Eco-Friendly a pannelli solari tutto made in Italy

 

di Francesco Pellegrino Lise


Nuove tecnologie eco-friendly? Si, è possibile ed i protagonisti sono un team di giovani ragazzi: Riccardo Rigamonti di 22 anni, Andrea Zamuner Cervi di 25 anni e Noemi Salaris di 24 anni. Stiamo parlando di un rivoluzionario drone ad ala fissa, in grado di volare come un normale aereo, ma alimentato da pannelli solari e composto da materiale biodegradabile derivato dall'amido del mais. Il suo peso è 250g. Perché 250 grammi? Perché i droni che pesano meno di 250g, nella maggior parte dei paesi del mondo, possono accedere delle semplificazioni normative riguardanti il volo in città. In particolare in Italia, l'ENAC (Ente Nazionali Aviazione Civile), ha istituito la categoria “entro i 300g”, i droni in questa categoria possono volare in città se rispettano determinati pre requisti. L'idea è nata dalle menti di Riccardo e Andrea. “Riccardo sta per laurearsi, e già si vede che ha una mente da ingegnere. Quando il nostro problema era miniaturizzare un drone con delle caratteristiche specifiche Riccardo ha saputo subito trovare le soluzioni adatte, ed ha immediatamente pensato di utilizzare anche i pannelli solari” – dice Andrea, titolare di ProjectEMS. Attualmente Riccardo, Andrea e Noemi hanno completato il primo prototipo ed hanno lanciato una campagna di crowfounding su Indiegogo per poter portare il loro progetto alla fase successiva: in questo modo vorrebbero passare passare da una fase di prototipazione ad una fase di produzione vera e propria.




Steep: Alpi, neve e sport estremi su Pc, Xbox One e PlayStation 4

 

di Francesco Pellegrino Lise


Il mondo dei videogiochi si sa, è dominato da quattro o cinque generi principali: sparatutto, picchiaduro, giochi di ruolo, sport e azione. Tantissimi anche i sottogeneri, ma in ogni caso ciò che va per la maggiore sono sempre i titoli tradizionali. A volte però c’è qualche videogame che esce fuori le righe e si presenta agli occhi del mondo come una gradita novità, e quest’anno, uno di essi è sicuramente Steep, disponibile su Pc, Xbox One e PS4. Con questa produzione Ubisoft ha voluto accontentare tutti gli appassionati di sport estremi sulla neve. Il risultato? Davvero sorprendente. Di Steep si parla già da mesi, dalla diffusione dei primi screenshot e video, che lasciavano presagire un colpo d'occhio non indifferente, tra cime innevate, pittoreschi villaggi e foreste di conifere. Al di là di una confezione decisamente accattivante, restavano però i dubbi su una struttura di gioco ancora non perfettamente delineata, che solo una prova completa sarebbe stata in grado di svelare in ogni suo dettaglio. Ebbene dopo averlo provato in tutto ciò che ha da offrire ecco cosa possiamo dirvi. Con Steep il team di sviluppo ha voluto abbattere la barriera del videogioco solo snowboard, per portare un’esperienza che sia più vicina a quella degli sport estremi di montagna in generale. Inoltre essendo ormai nel pieno del fenomeno open world, il tutto è stato inserito in un vasto mondo liberamente esplorabile e interconnesso con altri giocatori. Proprio grazie a questi concetti base Steep racchiude sci, snowboard, tuta alare e parapendio, utilizzabili a piacimento per esplorare un complesso insieme di montagne tratte dalle più famose controparti reali delle Alpi. A differenza di predecessori illustri, come ovviamente la serie SSX, in Steep l’approccio è molto più simulativo e vuole restituire al giocatore le stesse sensazioni che si possono provare in montagna, senza la necessità di rischiare l’osso del collo in caso di rovinose cadute. Il gameplay del nuovo titolo Ubisoft è basato su un motore fisico che gestisce le movenze del personaggio e l’interconnessione con la neve. In questo modo il gameplay tende più al realismo, dando al giocatore l’obbligo di monitorare quanta forza G viene generata dagli impatti e di conseguenza come impostare le cadute per evitare svenimenti. Con la levetta di sinistra si gestisce il peso del corpo, mentre con la destra si muovono direttamente le lame: ciò si riflette poi sui “trick” che, essendo legati fortemente anch'essi con il motore fisico, richiedono di combinare i due fattori per eseguire al meglio l’evoluzione e atterrare correttamente. Queste regole si applicano in modo non dissimile sia sullo snowboard che sugli sci, mentre per la tuta alare si ha sempre lo spostamento del corpo sullo stick sinistro e la possibilità di effettuare rapidi spostamenti orizzontali con il destro. La sensazione di velocità trasmessa da Steep è pazzesca, una cavalcata a rotta di collo giù per le discese più folli dell'arco alpino, sfrecciando a pochi centimetri da alberi, rocce e case.

 

 

Le sfide, in compagnia o da soli, si trasformano presto in gare di destrezza, ricche di insidie. Impattare contro un abete a cento all'ora non è in effetti un'esperienza consigliabile, ma se non altro essendo un videogame non ci si fa male veramente. Un KO potrà porre fine alla nostra gara, ma basterà premere un tasto del pad per tornare, senza il minimo caricamento, all'inizio della sfida, pronti per un secondo tentativo. Steep è un gioco interamente open world e questo sta a significare che si potrà raggiungere a piacimento ogni località delle Alpi con l'unica restrizione legata alla disponibilità delle attività e sfide che si sbloccheranno di pari passo con l'avanzamento del livello di fama. Grazie alla modalità Montagna, ossia la mappa, sarà possibile pianificare il percorso migliore per raggiungere zone inesplorate e sempre grazie alla suddetta sfruttare il viaggio rapido per raggiungere velocemente una delle numerose sfide presenti, così da affrontarla al meglio delle capacità. In Steep per ognuna delle quattro discipline disponibili vi sono differenti tipologie di sfida e modalità di gioco, in Explorer si sarà impegnati nell'esplorazione delle Alpi alla ricerca di nuove zone, nelle sessioni di Freestyle bisognerà compiere mirabolanti evoluzioni per accumulare punti, mentre in The Bone Collector si deve sfidare la sorte in pericolosi percorsi tra le rocce che spesso saranno teatro di schianti impressionanti e cadute rovinose. Esiste poi anche una quarta modalità, Freerider, che non è nient'altro che il mix delle tre precedenti. La quantità di contenuti racchiusi in Steep è abbastanza buona, ogni avanzamento di livello è accompagnato da nuovi eventi che aiuteranno chi gioca a sbloccare nuove porzioni di mappa, ma soprattutto portano alla scoperta delle “storie della Montagna”. Queste missioni particolari, molto più semplici rispetto alle Sfide, permettono di scoprire segreti e racconti delle montagne su cui si sta gareggiando. Alcune ci chiederanno di seguire un “rider” fantasma che guiderà chi gioca attraverso la neve alla scoperta delle rovine di un castello tra le rocce del Monte Rosa oppure antichi monoliti nascosti tra le vette del Monte Bianco. Altre volte sarà proprio la "voce della Montagna" a raccontare qualcosa di lei e di chi per primo ha percorso i suoi sentieri e scalato le sue vette, il tutto in paesaggi mozzafiato avvolti dal candore della neve. Davvero poetico ed emotivamente appagante. In Steep si avrà anche la possibilità d'interagire con gli altri giocatori, si potranno registrare i propri risultati migliori per condividerli e sfidare gli amici oppure formare un gruppo e gareggiare spalla a spalla in discese a perdifiato ed evoluzioni sempre al limite.

 

 

Per chi se lo stesse chiedendo, la componente multiplayer non è obbligatoria e volendo sarà possibile affrontare l'intero gioco in solitaria, incontrando di tanto in tanto il "fantasma" di qualche altro giocatore. Ad ogni modo esiste anche una sorta di classifica online nella quale verranno inseriti automaticamente i progressi e grazie ad essa sarà possibile visualizzare tempi e punteggi degli altri giocatori per cercare di migliorarci sempre di più e diventare i campioni assoluti. Dal punto di vista estetico Steep è davvero un gran bel prodotto. Lo scenario vanta di dettagli visivi curati alla perfezione, in grado quindi di proporre al giocatore uno scenario realistico e scorci sempre mozzafiato. Esplorando la mappa ci si imbatterà al cospetto di ghiacciai, villaggi innevati, parchi giochi e molto altro ancora, il tutto senza alcuna traccia di pausa legata ai caricamenti. I solchi nella neve in real time sono quanto di più realistico ci si potesse attendere, così come i modelli 3D di abitazioni e strutture varie. Meno memorabile la vegetazione, ma nulla di davvero fastidioso. Unica vera pecca? L’assenza totale di altri esseri umani nei villaggi, ma infondo in un gioco dove bisogna competere in modo estremo questo non rappresenta una grave mancanza. In aggiunta a tutto questo, è presente un profondo editor dell’attrezzatura del personaggio che dà la possibilità di creare combinazioni uniche e a tratti esilaranti. Superlativo anche il comparto audio. I brani proposti nella tracklistsi sposano perfettamente con lo stile di gioco e la presenza di Freestyler di Bomfunk MC's farà di certo felici i giocatori che a inizio millennio la ballavano nei locali. Tirando le somme Steep rappresenta proprio quello che gli amanti della montagna aspettavano, un incredibile viaggio negli sport estremi con uno spirito simulativo davvero eccellente. La vera forza della produzione Ubisoft comunque risiede proprio nell’essere in grado di divertire chiunque, anche chi non ha mai infilato uno sci in vita sua o non è mai stato sulla neve. Provare per credere.

 

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5




Allarme di Eset, il 2017 sarà l'anno dei "Ransomware delle cose"

 

di Francesco Pellegrino Lise


ESET ha pubblicato un rapporto con le previsioni annuali sulla sicurezza online per il 2017 intitolato: "Tendenze 2017: sicurezza a rischio riscatto". Il rapporto presenta temi chiave sulla sicurezza informatica sia per le aziende sia per gli utenti privati, introducendo le nuove minacce che prenderanno forma nel nuovo anno. Sulla base delle informazioni raccolte dai laboratori di ricerca ESET di tutto il mondo, il rapporto indica una nuova tendenza all’orizzonte: il Ransomware delle cose o Rot, ovvero la possibilità che i criminali informatici violino i dispositivi, in particolare quelli delle reti domestiche, chiedendo il pagamento di un riscatto per permettere agli utenti di tornare a prenderne il controllo. D’altra parte gli esperti di ESET, già a novembre 2016, avevano diffuso dati preoccupanti sulla sicurezza dei router domestici: il 15% di questi dispositivi utilizzano infatti password deboli e nella maggior parte dei casi il classico “admin” come nome utente, mentre il 7% dei router presenta delle vulnerabilità software di alta o media gravità.

 

Il bilancio di ESET per il 2016 E’ fuori dubbio che il 2016 sia stato l’anno del ransomware, in cui questo tipo di malware si è affermato come seria minaccia sia per gli utenti privati che per le aziende e le organizzazioni, che sempre più spesso sono cadute vittima dei cybercriminali che chiedono un riscatto per liberare i dati informatici. L’Italia ne è un chiaro esempio, considerato che Nemucod e ScriptAttachment, che veicolano tra gli altri malware proprio i ransomware, hanno registrato durante il 2016 una escalation di infezioni, che ha sfiorato il 40% a Marzo per Nemucod e il 35% a Dicembre per ScriptAttachment. Ma il 2016 è stato anche l’anno dei trojan bancari, costantemente rilevati dalla telemetria di ESET, insieme ai grayware, che comprendono una vasta categoria di software di per sé legittima il cui intento non è esattamente o inequivocabilmente pericoloso – come succede per altri tipi di malware come virus o trojan – ma che potrebbe installare ulteriori software non desiderati, cambiare il comportamento del dispositivo o effettuare delle attività non approvate o non richieste dall'utente.

 


Il buon proposito per il 2017 Per gli esperti di ESET non ci sono dubbi: per non cadere nella trappola dei criminali informatici sarà necessario nel 2017 documentarsi costantemente sui nuovi tipi di minacce, navigare online con prudenza e dotare i propri dispositivi fissi e mobili di un adeguato software di sicurezza informatica.




Final Fantasy XV, il re degli Jrpg è tornato

 

di Francesco Pellegrino Lise


Final Fantasy XV, l’attesissimo ultimo capitolo della serie Jrpg di Square Enix è finalmente disponibile su Xbox One e PlayStation 4. Il titolo è ambientato in un mondo al confine tra la fantasia e la realtà, e segue le avventure del principe Noctis e dei suoi compagni in un’intensa storia di amicizia, amore e tragedia. Nel loro lungo viaggio i quattro scopriranno il destino dell’erede al trono e saranno costretti ad affrontare la minaccia dell’impero di Niflheim. Ma proprio viaggio e amicizia sono le parole chiave che prendono vita man mano che si prosegue nell’avventura, e ogni ora che passa queste prendono sempre più forza e scolpiscono nel cuore di chi gioca quel rapporto speciale, intimo e appassionante che da sempre lega videogiocatori e protagonisti delle storie. Una volta lanciato il titolo si viene subito immersi nel pieno di una trama avvincente: il Regno di Lucis e l'Impero di Nifheim sono ormai in procinto di firmare un armistizio grazie al matrimonio tra il principe Noctis e la nobile Lunafreya della pronvincia di Tenebrae. A pochi giorni dalla firma del trattato, Noctis e i tre amici Gladios, Ignis e Prompto lasciano Lucis, allo scopo di raggiungere il luogo della cerimonia. Durante la celebrazione, gli esponenti di Nifhleim rivelano però il loro tradimento e attaccano la capitale. Il re di Lucis muore e il cristallo di Lucis, emblema del regno, cade nelle mani dell'Impero. Il principe Noctis e compagni apprendono la notizia via radio, tramite i media che annunciano la morte di Noctis stesso. Da qui ha inizio l'epopea del giovane sovrano, il quale dovrà trovare il modo di riconquistare il proprio regno e soprattutto incontrare nuovamente Lunafreya, data anch'essa per dispersa. La trama funziona perfettamente da collante per le diverse situazioni che Noctis incontrerà sul suo cammino. La prima metà della storia è però ambientata in una zona completamente aperta, caratterizzata non solamente dalla campagna principale, ma anche dalla presenza di un numero esorbitante di missioni aggiuntive, le quali andranno dal cercare potenziamenti per la Regalia, l'automobile dei quattro protagonisti, alla caccia di mostri di ogni genere, passando per consegne a domicilio, ricerche di piastrine, scatti fotografici e molto altro ancora. Il giocatore potrà quindi decidere il ritmo dell'avventura, di conseguenza è possibile perdersi tra i compiti aggiuntivi per ore, senza avanzare di un passo nella trama principale. Se da un lato questa struttura permette di offrire al giocatore il controllo totale dello stile di gioco, dall'altro rischia di far calare il ritmo e diminuire il coinvolgimento, ma questo sarà avvertito solo da chi ha giocato ai precedenti capitoli e si sente di dover fare un paragone. Nella seconda parte dell’avventura invece il gioco cambia radicalmente: da un lato cessa infatti di esistere l'open world e il giocatore si troverà di fronte a una serie lineare di eventi. Dall'altro invece è possibile notare alcuni problemi legati alla narrazione, la quale viene colpita da grossi buchi nella trama tanto da costringere Square Enix ad annunciare un update appositamente creato per colmare le diverse lacune emerse.

 

 

Fortunatamente l’avventura torna a diventare interessante nell’esaltante parte finale dove la storia si conclude con un esaltante ultimo capitolo. Fortunatamente però, ma non vi riveliamo come, una volta portata a termine l’avventura di Noctis, sarà possibile tornare indietro nel tempo e riprendere l’avventura poco prima di quell’evento che cambia la natura del gioco. Stavolta però oltre alla possibilità di affrontare le quest secondarie rimaste in sospeso, si potranno affrontare anche diversi dungeon e creature prima inaccessibili che rappresenteranno delle sfide parecchio impegnative anche per i giocatori più esperti. In “FFXV” il character design risulta ben definito e soprattutto in grado di delineare grossissime differenze tra i membri del quartetto. Noctis è il classico eroe obbligato a seguire il suo destino e si troverà a seguire la strada del padre con coraggio e determinazione. Il principe è inoltre un provetto pescatore. Gladio è la guardia del corpo di Noctis. Dal fisico possente, questo gigante buono difende l'eroe a spada tratta, sia in battaglia che nella vita, ed è in grado di rivelarsi un ottimo esploratore. Ignis è la mente del gruppo. Acuto osservatore, si diletta in cucina grazie a ricette prelibate in grado di dare agli alleati diversi bonus passivi. Prompto invece è la figura più spensierata del gruppo e non perderà occasione per fotografare ogni momento della giornata. Le quattro abilità dei personaggi avranno un impatto fondamentale nel gioco, di conseguenza il consiglio assoluto per godere pienamente dell’intera opera di Square Enix è assolutamente quello di non aver fretta e non prendere sottogamba i diversi minigiochi che verranno proposti. Un vero peccato invece per la figura di Lunafreya, purtroppo non approfondita a dovere, scelta che colpisce anche personaggi come Iris, sorella di Gladio, o gli antagonisti Ravus o Aldercap, privi di caratterizzazione di livello accettabile. Per muoversi in tutta libertà nell’enorme mappa di gioco i protagonisti potranno viaggiare a piedi, rischiando di imbattersi contro diversi nemici che di notte diventano ancora più pericolosi, sulla Regalia, ovvero una scintillante e lussuosa macchina che permette di godersi i viaggi in modalità panoramica o di “saltarli” per arrivare a destinazione. Altro mezzo di locomozione, ben noto a tutti i fan della saga, sono i famosissimo Chocobo, ossia degli uccelli simili a enormi gallinacci in grado di portare in groppa i personaggi e di farli viaggiare molto più velocemente che a piedi. Inoltre una volta finito il gioco, la Regalia potrà essere modificata e dopo aver affrontato una determinata missione, il bolide potrà spiccare il volo.

 

 

Per quanto riguarda il sistema di combattimento, il giocatore disporrà di un tasto per attaccare, uno per difendere, uno per saltare e uno per effettuare le Proiezioni, una sorta di teletrasporto in grado di essere sfruttato sia per attaccare il nemico che per raggiungere zone elevate e recuperare Vigore e Punti Vita. Noctis può inoltre effettuare una parata e contrattacco attraverso alcuni Quick Time Event, ingaggiare combo con i compagni in modo da colpire il nemico con maggiore potenza e soprattutto sfruttare le abilità speciali dei tre amici una volta riempita una barra apposita. Noctis può trasportare fino a quattro armi contemporaneamente, le quali possono essere richiamate attraverso la croce direzionale. Inoltre il principe può decidere che armi utilizzare in maniera completamente libera. Ignis, Gladio e Prompto al contrario dovranno essere gestiti in maniera differente, assegnando armi appartenenti al loro stile. La scelta delle armi diventa fondamentale data la presenza dei poteri Elementali. Ogni nemico è infatti vulnerabile a un determinato elemento: equipaggiare uno strumento di offesa infuso con tale elemento significa essere in netto vantaggio. Proseguendo nell'avventura Noctis verrà in possesso di diverse Armi Ancestrali, strumenti particolarmente potenti appartenuti ai suoi avi che però pagano la loro potenza consumando i punti vita del protagonista durante l'utilizzo. Viaggiando tra le varie location, il più delle volte accanto alle zone dove ci si accampa per pernottare, è possibile imbattersi in piccoli giacimenti suddivisi in Fuoco, Gelo e Tuono, i quali possono essere assimilati e poi Distillati in maniera da creare incantesimi avanzati. Purtroppo però usare questi sortilegi risulta troppo macchinoso e difficile. Dopo aver distillato la magia, è necessario equipaggiare quanto appena creato sostituendo uno slot arma. Inoltre, scagliare un sortilegio significa assistere a un'animazione che ricorda molto da vicino il lancio di una granata, la quale non fa distinzione tra nemici o alleati ma danneggia praticamente tutti. Anche in FFXV sono presenti le famosissime invocazioni, ovvero divinità dal potenziale distruttivo. Purtroppo però nel gioco se ne potranno utilizzare solo 5 e per poterle schierare in campo si dovranno presentare determinate condizioni.

 

 

Da bravo titolo Jrpg anche in questo quindicesimo appuntamento ci sarà la possibilità di sviluppare le abilità del gruppo attraverso alcuni schemi in stile “albero genialogico” dove si potranno spendere i punti abilità guadagnati in battaglia a favore di tecniche attive, passive, abilità magica, abilità curative e molto altro ancora. Per quanto riguarda invece lo sviluppo del livello di ogni singolo eroe, l'unico modo per ottenere il level up è legato all'accamparsi: Gladio monterà le tende, Ignis cucinerà, Prompto scatterà qualche foto in attesa di sapere quanta esperienza si sarà accumulata e di quanti livelli si potrà crescere. Chiaramente l'accamparsi sarà abbastanza diverso dal dormire in un alloggio precostituito, perché in hotel e nelle roulotte Ignis non potrà cucinare, quindi non si potrà usufruire dei bonus forniti dai suoi piatti, che con l'avanzare diventeranno assolutamente fondamentali, sia per chi gioca che per il Chocobo, ma allo stesso tempo non si otterranno nemmeno i vantaggi dei punti abilità che si ottengono come ricompensa per l'aver piantato le canadesi a terra. Insomma è bene scegliere con attenzione come e dove dormire. Ultima ma non per questo meno importante curiosità è la possibilità di pescare in mare, fiumi e laghi. Noctis adora la pesca e fermarsi a pescare nei numerosi luoghi a disposizione sulla mappa sarà un ottimo passatempo, quanto un’avvincente sfida per collezionare tutti i pesci presenti in gioco. Final Fantasy XV possiede un numero di sub-quest impressionante e per finirle tutte dopo aver portato a termine l’avventura principale, ci vorranno circa 150 ore di gioco. Se poi si conta che prossimamente Square Enix rilascerà nuovi contenuti, il monte-ore a disposizione è davvero enorme. Da segnalare poi la possibilità di acquistare in giro per il mondo alcuni brani tratti dai precedenti giochi attivabili durante i viaggi sulla Regalia o durante le sezioni a piedi tramite l’acquisto in game di una specie di lettore mp3. A livello grafico il gioco è davvero mozzafiato e , nonostante in rari casi alcune texture a bassa risoluzione spunti fuori qua e la, il risultato è davvero stupefacente. Scorci incredibili, panorami mozzafiato, ma anche dungeon bui e angusti conquistano il cuore del giocatore che più di una volta si fermerà per ammirare quanto vede sullo schermo. Lo stesso plauso va alla sensazione di essere all'interno di un mondo "reale". Le città e le location esplorate sono caratterizzate dalla presenza di NPC che vivono la loro giornata, dando così l'impressione di essere immersi in un qualcosa di vivo, complice sicuramente l'attenzione ai dialoghi data dagli sviluppatori. Conversando con i diversi personaggi è possibile venire a conoscenza di diversi dettagli legati alla trama e soprattutto al rapporto con i personaggi stessi. Tirando le somme, questo Final Fantasy XV è un videogioco davvero mastodontico, molto diverso dai precedenti, forse più semplice, ma sicuramente degno di essere giocato ed esplorato fino all’ultima caverna. Annoiarsi in questo meraviglioso universo è davvero impossibile grazie alle tantissime attività a disposizione,e chiunque stringa il pad in mano troverà a dir poco deliziosa l’avventura, le musiche e tutto l’universo creato dal team di sviluppo di Square Enix. Lasciarselo sfuggire sarebbe davvero un peccato.

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9
Sonoro: 9,5
Gameplay: 8
Longevità: 9


VOTO FINALE: 9




Yahoo! nel mirino degli hacker, rubati i dati di oltre un miliardo di account

 

di Francesco Pellegrino Lise


Nuovo devastante atacco hacker ai danni degli utenti di Yahoo. Nomi, indirizzi email, numeri di telefono, date di nascita, password criptate e anche domande di sicurezza cifrate con le relative risposte di circa un miliardo di utenti sono state sottratte dai pirati informatici. Tra le informazioni trafugate, ha fatto sapere Yahoo, non ci sarebbero fortunatamente password in chiaro, dati di carte di pagamento o di conti bancari, poiché esse sarebbero conservate in un sistema diverso da quello che si ritiene sia stato oggetto dell’attacco. Tra le vittime del cyber-attacco, stando a quanto reso noto dai media statunitensi, ci sarebbero anche oltre 150 mila dipendenti dell'amministrazione americana, tra impiegati della Casa Bianca, militari, agenti della Cia e della Nsa, uomini dell'Fbi. Il colpo messo a segno dagli hacker è il più importante della storia del web. Il record precedente era di appena qualche mese fa, quando i dati di oltre 500 milioni di persone sempre iscritte a Yahoo! erano finiti nelle mani dei pirati informatici. Il fatto oltre che rappresentare un danno per le persone colpite, rappresenta anche e soprattutto un nuovo durissimo colpo di immagine che avrà certamente gravi ripercussioni sull’accordo con Verizon, il colosso Usa delle tlc che ha acquistato Yahoo! per circa 4,8 miliardi di dollari e che ora potrebbe voler ricontrattare l’intesa chiedendo un sostanzioso sconto. Il furto rappresenta inoltre inoltre l’ennesima grana per Merissa Mayer, la numero uno di Yahoo, che avrebbe dovuto rilanciare il gruppo e che invece sta gestendo la sua fine. Anche il futuro della manager nell’ambito delle nozze con Verizon potrebbe essere a questo punto più che mai incerto, con una sua conferma per nulla scontata come si pensava invece qualche mese fa.




Pokémon Sole e Luna, la settima generazione dei mostriciattoli Nintendo sbarca su 3DS

 

di Francesco Pellegrino Lise


Pokémon la rinomata serie torna ancora una volta in formato videogame su Nintendo 3DS e New Nintendo 3DS con una generazione di mostriciattoli e nuove meccaniche di gioco tutte da scoprire. Pokémon Sole e Luna, questi i nomi dei due titoli in questione, segnano il debutto nella serie della settima generazione dei mostriciattoli più amati al mondo, e sono anche i primi titoli della serie tradotti anche in cinese. Abbracciando una nuova generazione entrambi i giochi, vantano tantissime nuove creature collezionabili così come nuove varianti di quelli già conosciuti in passato. Il gioco è ambientato, per la prima volta nella serie, interamente in un'area oceanica, un arcipelago costituito da quattro grandi isole denominato Alola, ispirato a quello hawaiano. In questo ecosistema incontaminato gli umani vivono in armonia coi Pokémon. Sull'arcipelago vivono sia specie di mostriciattoli autoctoni, sia giunte da altri luoghi. Queste ultime però si sono differenziate in base all’habitat dando luogo alle Forme di Alola. Si tratta di varianti delle specie che gli appassionati conoscono bene, che hanno modificato aspetto, abitudini ed in alcuni casi anche tipo. Vulpix e Ninetales, ad esempio, si sono adattati a vivere sulle montagne e sui ghiacciai, e da pokémon di tipo fuoco sono diventati di tipo ghiaccio. La storia di Pokémon Sole e Luna inizia con la classica scelta che ha sempre reso la vita difficile a tutti gli aspiranti allenatori del mondo. Una volta superata la scelta del Pokémon iniziale si scopre una narrazione ben strutturata e convincente, che non si fa mancare colpi di scena molto interessanti. La sceneggiatura quindi è senz'altro uno dei punti forti dell’intera produzione, grazie anche alla buona caratterizzazione delle sequenze "cinematografiche". Una volta iniziata l’avventura, i fan più accaniti della serie noteranno che la partenza del gioco è estremamente facilitata, non soltanto a causa di eventuali combinazioni favorevoli o no di tipi nel nostro party, ma soprattutto per un livello dei nemici davvero molto basso rispetto a quello dei propri mostriciattoli. Inoltre tutte le dinamiche di gioco vengono palesate fin da inizio partita con bonus/malus alle statistiche aggiornati in tempo reale e visibili in battaglia così come le descrizioni delle mosse e la loro diversa efficacia sui vari Pokémon, a patto di averli già segnati sul pokédex. Sempre in ottica semplificazione, vengono a mancare le MN sostituite da Pokémon efficientissimi che, a una chiamata di pokèpassaggio, daranno uno strappo al giocatore e realizzeranno quanto prima veniva eseguito dai Pokémon in squadra. Ciò libera il protagonista dall’obbligo di riservare alcune mosse dei sei animaletti del party ai fini dello spostamento. Purtroppo però il livello di difficoltà, tarato verso il basso, affliggerà il titolo per un bel po’ di ore, per poi però dare un discreto colpo di reni prima del completamento dell'avventura.

 

 

La grande novità di questi nuovi capitoli dedicati ai mostriciattoli di Nintendo risiede però nelle mosse Z. L’idea di associare ai Pokémon un’abilità particolare che potesse sorprendere l’avversario durante le varie sfide era forse la migliore che si potesse avere per dare una bella spinta in avanti alla complessità del gioco. Ogni Pokémon può sfruttare questo tipo di mosse a patto di possedere il cerchio Z, il cristallo relativo al tipo della mossa e una mossa di quel tipo. Ci sono poi alcuni cristalli che funzionano allo stesso modo, ma sono dedicati solamente a una specie di Pokémon. Ma come funzionano questi attacchi speciali? Per usarli durante la battaglia, bisogna attivare il cerchio e selezionare una fra le mosse a quel punto disponibili, che non sono altro che versioni potenziate di quelle precedentemente apprese dal Pokémon. Un attacco che infligge danno rimane dunque tale, così come quelli che modificano lo stato e le statistiche, semplicemente lo fanno in maniera dirompente. Altro grosso cambiamento è l’assenza delle palestre, sostituite dalle prove, che faranno affrontare ai giocatori una serie di scontri contro allenatori e Pokémon “selvatici” o eventualmente puzzle e indovinelli. Il termine della prova arriva con la vittoria sul Pokémon dominante, più forte, più grosso e più potente. Oltre al bonus alle statistiche non indifferente, questi avranno un’altissima percentuale di chiamare a sé altri Pokémon durante gli scontri. La meccanica, in realtà, nuova per la serie, è condivisa tra tutti i Pokémon selvatici, ma in questo particolare caso la percentuale di volte in cui la richiesta di soccorso avrà successo sarà maggiore.

 

 

Altra importante aggiunta sono le Battle Royale, sfide a 4 giocatori, tutti contro tutti. Ovviamente il caso e l’opportunismo dell’intelligenza artificiale dominano sul risultato finale, ma in ogni caso queste sono ottime per staccare un po’ e tentare qualcosa di differente. In Pokémon Sole e Luna prendersi cura dei propri Pokémon è fondamentale per stabilire un rapporto solido con loro. Si avrà la possibilità di coccolarli, pettinarli, spazzolarli e lavarli in ogni momento tramite un’apposita sezione chiamata Poké Relax. Si potrà dar loro da mangiare dei “Pokégioli” di cui vanno ghiotti, o persino sedersi a un ristorante e condividere con loro il pasto. Ogni Pokémon ha tre valori che determinano la sua soddisfazione: amicizia, sazietà e coccole. Più alti saranno questi valori, e migliore sarà il rendimento del Pokémon una volta schierato in battaglia. Come se non bastasse, c'è anche una voce del menu chiamata Poké Resort, una modalità di gioco in cui i nostri mostriciattoli fermi ai box scorrazzeranno liberi per un isolotto e aiuteranno chi gioca a raccogliere “Pokégioli”. Questi potranno essere utilizzati in vari modi, ad esempio per attrarre Pokémon selvatici. I resort si potranno inoltre ampliare ed abbellire, costituendo un valido diversivo ed un impegno giornaliero a cui dedicarsi. Il “Festiplaza” è invece il posto esclusivo per interagire con altri giocatori. Qui si potranno creare sfide e partecipare a quelle proposte da altri giocatori, cimentarsi in minigiochi e guadagnare “Festigettoni” da spendere in premi o per costruire interessanti strutture, ognuna con una funzionalità specifica. Per quanto riguarda il comparto grafico, questo è uno dei piatti prelibati del gioco considerando gli standard di Nintendo 3DS. Tutto l'arcipelago di Alola è stato sviluppato con una grafica completamente tridimensionale. Le ambientazioni sono coerenti, le location sono ricche di dettagli e la telecamera consente di ammirare un piccolo capolavoro tutto da tenere stretto nelle proprie mani. Purtroppo entrambi i titoli sono afflitti da notevoli rallentamenti del frame rate nelle situazioni più concitate. Gli sviluppatori hanno inoltre disabilitato l'effetto 3D delle console per agevolare l'obsoleto hardware della console di Nintendo. Questo in ogni caso non compromette l’esperienza di gioco che resta sempre interessante e immersiva. Di pari passo anche il comparto sonoro è appagante e durante la sessione di gioco è possibile ascoltare brani musicali ed effetti sonori che toccano nuove vette per la serie. Tirando le somme: che si scelga Pokémon Sole o la versione Luna, ci si ritroverà per le mani un ottimo passatempo in grado di tenere inchiodati sullo schermo per tantissime ore e che garantirà tantissime cose da fare. I titoli saranno sicuramente apprezzati dalle generazioni più affezionate che dai nuovi giocatori grazie a una dinamica di gioco rodata e migliorata proprio per le nuove console di Nintendo. Provare per credere.

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 8
Sonoro: 8,5
Longevità: 8,5
Gameplay: 8,5


VOTO FINALE: 8,5




Arrva in Italia "JustWatch" il sito gratuito dedicato allo streaming

 

di Francesco Pellegrino Lise


Amanti dei film e delle serie televisive attenzione, arriva in Italia JustWatch. Il servizio è una sorta di motore di ricerca che aiuta gli utenti a trovare in un click quale servizio in streaming presente nel nostro paese trasmette il programma che si desidera guardare senza dover perdere tempo navigando tra un sito e l'altro. Si tratta di un vero e proprio aggregatore di servizi video online, che mette insieme i contenuti disponibili su Netflix, TimVision, Mediaset Premium Play, Infinity, Sky Go, SkyNow, iTunes, Google Play Movies, Playstation, Microsoft Store, Chili, Wuaki, Mubi e GuideDoc. JustWatch è già online in 22 paesi e conta oltre 20 milioni di utenti, è stato lanciato il 5 febbraio negli Stati Uniti che al momento è il paese con più utenti seguito da Gran Bretagna, Germania e Francia. Inoltre è disponibile su Internet ma anche come app sia su iOS sia su Android, la startup sta lavorando anche per le app su smart tv. Ma come funziona? Attraverso una griglia personalizzabile per tipologia, generi, anno di produzione, prezzo e valutazione si possono individuare tutti i film e le serie TV di proprio interesse. È utile quindi non solo per scoprire le novità o soddisfare ogni curiosità, ma anche fare il punto sulle piattaforme e per scegliere a quale sia più conveniente abbonarsi. E' bene sapere inoltre che JustWatch consente anche di accedere direttamente ai contenuti scelti, nel caso si sia già abbonati alla piattaforma che trasmette il programma. È sufficiente cliccare sul logo che identifica la propria piattaforma per far partire il video. Come se non bastasse il portale Just Watch mostra un'area cinema con tutti i film nelle sale, anche di prossima programmazione, e la possibilità di acquistare i biglietti online della catena UCI. La società ha uffici a Berlino e Los Angeles e conta su un team composto da circa 30 persone. Insomma, se il futuro della televisione è proprio lo streaming, con JustWatch trovare i propri contenuti preferiti è sempre più facile e alla portata di tutti.




Assassin’s Creed, Ubisoft porta la trilogia di Ezio Auditore su Xbox One e PlayStation 4

 

di Francesco Pellegrino Lise


Nonostante l'assenza di un nuovo Assassin's Creed sugli scaffali dei negozi, il 2016 non verrà lasciato privo dell'eterna lotta tra Ordine dei Templari e Confraternita degli Assassini. In attesa dell’uscita del prossimo capitolo ufficiale della serie, Ubisoft ha però rilasciato Assassin’s Creed: The Ezio Collection, una raccolta per Xbox One e PlayStation 4 che comprende i tre titoli dedicati a Ezio Auditore di Firenze usciti nel 2009, 2010 e 1011, ovvero: "Assassin’s Creed 2", "Assassin’s Creed Brotherhood" e "Assassin’s Creed Revelations". Nel pacchetto sono stati inseriti tutti i contenuti scaricabili rilasciati fino ad ora ma sono stati tagliati gli elementi multigiocatore. Per chi non lo sapesse, Ezio Auditore è stato il protagonista di maggior successo all’interno della saga di Assassin’s Creed tanto che gli è stata concessa la possibilità di apparire in ben tre titoli differenti che ne hanno delineato le fasi della vita. Il primo è un vero e proprio viaggio di formazione, comincia dalla nascita del protagonista e passa per le tragedie che forgeranno Ezio come Assassino assetato di sangue templare; la storia comincia a Firenze, ma poi si sposterà in giro per l’Italia, tra cui figura un’incantevole Venezia, durante il carnevale ancor più bella. In Brotherhood, invece, Ezio verrà messo a capo degli Assassini e dovrà così gestire le truppe e le missioni in cui schierarle, mentre cerca vendetta per le strade di una Roma realizzata in stile open world. Infine, in Revelations, l’agilità e la sfacciatezza di un tempo lasciano spazio alla maturità di Ezio e alla ricerca delle origini nella grigia Costantinopoli. Insomma la trilogia rappresenta un viaggio incredibile in epoche e realtà splendidamente riprodotte e dense di attività da svolgere. Purtroppo però dal punto di vista grafico questi tre titoli rimasterizzati non lasciano a bocca aperta. Se paragonato al lavoro compiuto da Infinity Ward per Call of Duty: Modern Warfare Remastered o a quello di The Coalition per Gears of War: Ultimate Edition purtroppo la Ezio Auditore Collection non ha ricevuto la stessa cura. Intendiamoci, il restyling è stato compiuto ed è di buon livello, solamente che i fan più accaniti della saga sicuramente si sarebbero aspettati qual cosina in più. La differenza con i giochi per PlayStation 3 ed Xbox 360 si nota principalmente dalla risoluzione a 1080p, mentre la fluidità è rimasta ancorata a trenta fotogrammi al secondo, non senza qualche incertezza nelle situazioni più dinamiche. Fortunatamente c'è più di questo, e le rifiniture migliori sono apprezzabili soprattutto sotto il profilo delle texture, che mostrano un numero maggiore di dettagli e colori generalmente più vividi. È sufficiente soffermarsi con lo sguardo su mattonelle, decorazioni e tessuti per notare nel complesso una maggior pulizia e brillantezza delle trame.

 

 

Nella remastered, inoltre sono del tutto scomparse le terribili texture caricate in ritardo sui palazzi più lontani che affliggevano i giochi originali. Sono presenti anche lievi aggiornamenti su effetti speciali, particellari e sulla resa dell'acqua, ma nulla di particolarmente incisivo e rilevante. Ciò che invece fa storcere davvero il naso è il trattamento riservato ad alcuni modelli poligonali: gli interventi, seppur limitatissimi, hanno deformato un poco i volti di determinati personaggi, che anche a causa delle animazioni datate talvolta sfociano in espressioni a dir poco grottesche. Questo trattamento di "make-up" si è riflesso anche sulle espressioni degli occhi, che possono apparire spiritati soprattutto nelle sequenze filmate. Si tratta di piccole sbavature che sicuramente daranno fastidio ai gamers più esigenti, ma tuttavia il lavoro svolto è nel complesso più che apprezzabile. Tirando le somme, nonostante la The Ezio Collection offra in edizione rimasterizzata i tre capitoli interamente dedicati alle gesta del mentore fiorentino, e permetta di apprezzare nuovamente sia il valore storico e contenutistico della trilogia, sia l’immortale qualità dei singoli episodi, dell’atmosfera e dell’intreccio narrativo, purtroppo si trascina alcune debolezze tecniche e ludiche che erano rimaste sepolte nei meandri della memoria: le aggiunte grafiche, in Assassin’s Creed 2 e in Brotherhood, migliorano solo parzialmente alcuni aspetti della resa visiva, e causano addirittura inedite problematiche che inficiano inevitabilmente la bellezza artistica ed il gameplay delle opere in questione. D’altro canto, è proprio Revelations, nel trittico il capitolo meno ricordato ed apprezzato, ad aver resistito con più forza alle insidie del tempo, anche grazie ad un restyling estetico meno marcato rispetto a quello dei predecessori. L’aumento della risoluzione in 1080p e il frame stabile a 30 fotogrammi al secondo non bastano purtroppo a rendere totalmente onore all’epopea di Ezio Auditore da Firenze, sebbene la sua importanza ed il suo fascino siano rimasti, anche a distanza di anni, del tutto immutati. Insomma, se proprio non si può fare a meno della Saga per un anno o si vuole rigiocare tre dei titoli che hanno fatto grande la saga, l’acquisto di questa collezione è quasi obbligatorio. Se però si è già giocato ai titoli presenti nella raccolta e si cerca qualcosa di nuovo, il consiglio è quello di aspettare l’anno prossimo e nel frattempo di buttarsi su uno degli innumerevoli videogames usciti in questo periodo. 

 

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Gameplay: 8

Longevità: 8

Sonoro: 8

VOTO FINALE: 8




WhatsApp "abbandona" gli smartphone più vecchi

 

di Francesco Pellegrino Lise


Se si possiede un telefonino datato e si fa parte di quella schiera di persone che utilizzano WhatsApp in maniera assidua, forse è ora di iniziare a pensare di dover cambiare il proprio smartphone. L’app di messaggistica ha infatti reso noto sul suo blog, a febbraio scorso, che andrà progressivamente eliminando il supporto per una serie di sistemi operativi proprio a partire dal primo gennaio 2017. Se ne andranno quindi il Symbian S60, ovvero l'os più anziano in grado di supportare WhatsApp, lo stesso utilizzato per dai 3660, dall’N70 ma anche da alcuni modelli di smartphone Lg, Samsung e Panasonic. Ad esso si affiancherà anche anche Android 2.1 e Android 2.2, noti come Eclair e Froyo, così come Windows Phone 7 e Apple iOS 6, quindi addio WhatsApp su tutti i modelli del melafonino dal 3GS in giù. L'app dall’anno prossimo non sarà più utilizzabile sui Blackberry 10 e sui Nokia S40. E' stato spiegato inoltre dalla stessa azienda che BlackBerry OS, BlackBerry 10 (quello cui sono equipaggiati i modelli Z10, Q10 e Q5), Nokia S40 (quella usata dalla gamma low cost Asha) e Nokia Symbian S60 potranno disporne fino al 30 giugno 2017. Quindi otterranno ancora qualche mese di autonomia prima di dare l'addio al servizio in modo definitivo. La scelta di WhatsApp è più che comprensibile. Uno dei punti sui quali l'app di messaggistica ha maggiormente battuto negli ultimi tempi è quello della sicurezza, e quasi tutti i sistemi operativi coinvolti sono piuttosto vecchi e non offrono quindi garanzie come quelli più recenti, più sicuri, ma soprattutto in grado di svolgere tutte le funzioni che vengono costantemente aggiunte attraverso gli aggiornamenti. A conferma di quanto detto, proprio la società sul blog aveva scritto: "Nel guardare avanti verso i nostri prossimi sette anni, vogliamo concentrare i nostri sforzi sulle piattaforme mobili che la stragrande maggioranza delle persone usa". La famosa applicazione, che negli anni ha letteralmente mandato in pensione gli sms, abbandonerà gradualmente alcuni dispositivi "più vecch" che non danno le funzionalità necessarie di cui abbiamo bisogno per espandere le funzioni della nostra App in futuro".




Watchdogs 2, hacker in lotta a San Francisco

 

di Francesco Pellegrino Lise


Sono trascorsi quasi due anni e mezzo da quando Watch Dogs arrivò sugli scaffali dei negozi. Ubisoft cercò di buttarsi in un open world in stile GTA toccando però tematiche completamente diverse. Watch Dogs venne aspramente criticato a causa di un comparto tecnico non all'altezza della situazione a causa della distribuzione del gioco sia su Playstation 3 che Playstation 4 e di una giocabilità a tratti monotona. Watch Dogs 2 ha quindi il compito di lasciare alle spalle gli aspetti negativi dell'avventura di Aiden Pierce e proporre agli utenti un prodotto perfetto sotto ogni punto di vista. L’inizio della storia di questo sequel ambientato a San Francisco vede il novello hacker Marucs intento a cancellare i propri dati personali dai server del ctOS come "battesimo del fuoco" per entrare a far parte del DedSec di San Francisco e unirsi dunque a un gruppo che include Sitara, un'abile street artist ben più saggia dei suoi anni; Wrench, un tipo misterioso che indossa sempre una maschera dotata di un display LED per comunicare il suo stato d'animo; Josh, timido quanto abile con computer e Horatio, di giorno dipendente del motore di ricerca Dudle ma di notte pirata informatico e giustiziere. Tutta la storia ruota attorno a come la Blume Corporation stia utilizzando il ctOS 2.0 e il social network “Invite” per manipolare le persone, carpire le loro informazioni e finanche influenzarne il voto. Lo stesso Marcus è stato anni prima vittima del sistema, accusato ingiustamente di crimini che non aveva commesso solo perché il software della potente multinazionale lo reputava capace di compierli. Il gruppo DedSec si oppone a queste tecniche aggressive di controllo lanciando una propria app e invitando i suoi follower a condividere capacità computazionale per consentire la violazione dei server della Blume e rivelare così la verità sul suo losco operato.

 

 

L'atmosfera di gioco è generalmente scanzonata, mirata per un pubblico preciso, e sebbene alcune scene riescano a strappare un sorriso, c'è il concreto rischio che una parte dell'utenza non si riconosca nei personaggi, che alla fine dei conti combattono il male con il male: si procurano denaro trasferendolo dal conto corrente di persone a caso, rubano veicoli per strada, leggono messaggi e ascoltano telefonate private, e spesso e volentieri si scontrano con la polizia. Per quanto riguarda la giocabilità, subito dopo aver fatto la conoscenza del protagonista e dopo aver superato la prima missione, il giocatore si troverà immerso in un open world in cui sarà necessario non solamente esplorare e affrontare le diverse missioni che la trama principale offre, ma anche prendere parte alle tantissime attività secondarie presenti sulla mappa. Queste ultime poi, sono sempre varie e in grado praticamente di introdurre nuovi elementi al gameplay generale come ad esempio infiltrarsi nelle basi nemiche allo scopo di raccogliere determinate informazioni oppure eliminare minacce legate al traffico di droga e molto altro ancora. Una delle migliori qualità di Watch Dogs 2 è che è affrontabile sia con un approccio action che con quello stealth. Inutile però negare che gli sviluppatori abbiano comunque lavorato di più sulla seconda tipologia, non solamente inserendo una sorta di visuale tattica in modo da vedere attraverso i muri e quindi studiare sia l'obiettivo che i movimenti dei nemici, ma anche sfruttando ogni dispositivo presente nella zona dove è in corso la missione. Marcus può quindi trasformare in vere e proprie bombe stordenti tutti gli apparecchi elettronici nel proprio raggio di azione, ma come del resto può comandare semafori, far esplodere tombini chiudere dissuasori e così via. L’hacker può anche attirare verso una trappola i nemici di turno grazie a dei piccoli cortocircuiti, insomma, in Watchdogs 2 si può fare ancora meglio quello che faceva Aiden. Nel corso dell’avventura è poi possibile contare sul supporto hitech fornito da due tipi di droni, il “Jumper” e il “Quadricottero”. Il primo è dotato di quattro ruote, una molla per effettuare salti e soprattutto in grado di sostituire Marcus negli hack fisici, di conseguenza capiterà di portare a termine una missione senza correre rischi in prima persona. Il secondo si rivela invece molto utile per effettuare ricognizioni, in modo da individuare minacce e capire quali sono i punti deboli da sfruttare a proprio favore. Il “Quadricottero” permette inoltre di leggere i codici di accesso da remoto, elemento chiave per poter entrare nei diversi sistemi informatici presenti in ogni missione. Sfruttare ogni gadget a disposizione è l'unica via per portare a termine le missioni, anche perché l’intelligenza artificiale degli antagonisti è ben calibrata e quindi le missioni non saranno mai una “passeggiata”.

 

 

L'ambientazione gioca naturalmente un ruolo fondamentale nella produzione di Ubisoft: la San Francisco di Watch Dogs 2 è splendida e include zone circostanti come la Silicon Valley, Oakland, Civic e Marin. Fra i tanti luoghi presenti ci sono anche numerosi easter egg e citazioni più o meno autobiografiche per la casa francese, che si aggiungono al solito, corposo monte ore delle produzioni a base sandbox come questa. Si può impostare una destinazione sullo smartphone virtuale e partire, oppure girare per il puro piacere di farlo, recandosi magari nei negozi d'abbigliamento per conferire al protagonista un look in linea con i propri gusti. A proposito di smartphone, come nel primo capitolo si tratta di un dispositivo fondamentale, tramite cui accedere alle missioni, alla mappa e a funzioni secondarie come gli incarichi da autista o l'app ScoutX, che premia con nuovi follower se si scattano e condividono dei selfie in determinate location. A ciò si aggiunge l'immancabile Media Player, dove selezionare i brani della colonna sonora che accompagnerà le nostre avventure fra generi diversi o stazioni radio tematiche. In Watchdogs 2 non manca nemmeno la componente multi giocatore: tale approccio è molto ben curato in quanto le attività che è possibile svolgere insieme ad altri utenti vengono inserite in modo trasparente nell'azione standard. Capita ad esempio che ci si trovi nei pressi di un giocatore che abbiamo il compito di hackerare, e a quel punto è possibile decidere se perseguire tale attività oppure allontanarsi e restare sulla campagna. Le tipologie di eventi online sono molteplici, sia di stampo competitivo che cooperativo e offrono un’ottima fonte di distrazione dalla storia principale. Dal punto di vista grafico, il titolo di Ubisoft gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro. La riproduzione della città è resa in maniera molto dettagliata, le texture sono nitide e riescono nell'arduo compito di non risultare ripetitive, nell'ottica di un'ambientazione ricca di personalità anche nelle sue periferie, con spaccati suggestivi che fanno sempre venir voglia di aprire l'app della fotocamera del protagonista e scattarsi un selfie. Ottimo anche il comparto sonoro che offre una vastissima gamma di canzoni a disposizione dei giocatori e rumori di background sempre convincenti. Tirando le somme, questo Watchdogs 2 è riuscito pienamente a superare i limiti del suo predecessore donando quel qualcosa in più che gli utenti avrebbero già voluto due anni e mezzo fa. Se quello che si cerca è un titolo dalla natura freeroaming,con tantissime cose da fare e ben strutturato, il titolo di Ubisoft è senza ombra di dubbio uno dei migliori software per Xbox One e PS4 in circolazione.

 

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9
Gameplay: 8,5
Sonoro: 8
Longevità: 9


VOTO FINALE: 8,5




Battlefield 1, i giocatori diventano testimonial

 

di Francesco Pellegrino Lise


Quale migliore testimonial per un videogioco dei propri appassionati giocatori? Elia Sforza, 34 anni di Milano, Gianluca Vitale, 27 anni di Cesena e Stefano Pinna, 25 anni di Tortolì, dal 25 Novembre appariranno in TV su DMAX per raccontare la propria passione per Battlefield 1. I tre ragazzi, fan della celebre saga di Electronic Arts sono i vincitori del casting “Solo in Battlefield 1, solo su DMAX” lanciato il mese scorso, che invitava gli utenti a creare un video in cui raccontare, in prima persona, la propria passione per Battlefield 1. Elia, Gianluca e Stefano sono stati selezionati dalla giuria per comparire come protagonisti del video di 50’’ creato da DMAX, il canale dedicato alle passioni maschili, in cui descrivono le emozioni e le sensazioni provate scendendo in battaglia con Battlefield 1. Le testimonianze si alternano alle sequenze di gameplay, fornendo un’immagine viva e reale dell’esperienza di gioco. Ultimo capitolo di una saga di grande successo, Battlefield 1 porta i giocatori a scoprire le origini della guerra totale. Con il gioco è possibile esplorare il mondo in guerra ripercorrendo l'entusiasmante campagna “Avanti Savoia”, ambientata in Italia, oppure partecipare a frenetiche battaglie multigiocatore per un massimo di 64 giocatori. Si può combattere tra le file della fanteria, guidare una carica di cavalleria oppure prendere il controllo di potenti mezzi di terra, aria e mare: dai carri armati ai biplani, fino agli enormi Behemoth, alcuni dei veicoli più grandi mai apparsi in Battlefield. Con Battlefield 1 lo sviluppatore DICE si è posto l’obiettivo di creare il più immersivo e dinamico Battlefield di sempre, migliorando ancora di più il comparto multigiocatore grazie ad ambientazioni sempre in cambiamento, meteo dinamico e distruttibilità massima.