Mega Man Legacy Collection 2, una raccolta per veri gamer

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Dopo aver lanciato un anno fa la raccolta dei primi 6 capitoli classici dell’eroico personaggio dal casco blu armato di blaster, Capcom ha deciso di chiudere il cerchio lanciando sul mercato Mega Man Legacy Collection 2, ossia un titolo che racchiude gli ultimi 4 titoli della saga per Pc, Xbox One e PlayStation 4. Naturalmente per chi volesse provare l’esperienza completa, sui rispettivi store è presente un’edizione bundle che contiene entrambe le raccolte a prezzo scontato, tale occasione rappresenta un’offerta davvero molto ghiotta per tutti gli amanti del titolo di Capcom. Nato su NES nell’ormai lontano 1987, la saga di Mega Man ha al suo attivo oltre un centinaio di titoli, suddivisi per serie e usciti per le più svariate piattaforme, tra cui PC, console portatili e casalinghe, cabinati arcade e smartphone. Tutto questo successo è senz’ombra di dubbio dovuto alla capacità di coniugare un platforming in due dimensioni a scorrimento al genere action più puro, fatto di combattimenti molto impegnativi, in particolar modo quando bisogna vedersela con i boss di fine livello. Proprio in virtù di tali qualità, la Mega Man Legacy Collection 2 propone una difficoltà spesso ai limiti del frustrante. Certo è che il grado di sfida elevato rappresenta, in un certo senso, la croce e la delizia di alcuni dei giochi di quel periodo, che venivano volutamente sviluppati in modo tale da essere complessi e difficili da portare a termine, ma è anche vero che questo aspetto è uno di quelli che hanno maggiore appeal nei giocatori. Mega Man Legacy Collection 2 non si estrania da questa prerogativa, presentando, nel complesso, una collezione dalla difficoltà alta. Nello specifico, il titolo comprende Mega Man 7, uscito su SNES nel 1995, il controverso Mega Man 8, del 1997, approdato su Playstation e Sega Saturn, e gli ultimi due capitoli usciti unicamente in digitale, Mega Man 9 e Mega Man 10, rispettivamente del 2008 e 2010. Il primo gioco è indubbiamente il migliore dell’offerta dell’intero pacchetto. Mega Man 7, infatti, oltre ad offrire un level design bello da vedere, presenta soluzioni di gameplay rivisitate, come una nuova gestione delle armi secondarie, che contribuiscono a renderlo ancora più godibile che in passato. L’unica pecca da ascrivergli è relativa all’eccessivo sbilanciamento tra la difficoltà degli otto boss iniziali, con quella proposta invece, nella parte finale del gioco che risulta veramente molto impegnativa e che spingerà i giocatori a spegnere la console nervosamente molte e molte volte. Per quanto riguarda Mega Man 8, esso rappresenta uno dei titoli più discussi nella storia della proprietà intellettuale Capcom: c'è chi lo odia e chi lo ama, ma fu effettivamente un momento importante nello sviluppo del franchise, grazie anche all'inclusione di dialoghi e sequenze animate che, pur se doppiate non in maniera impeccabile, servivano a far calare i giocatori ancora meglio nell’universo di un mondo che fino a quel momento era stato descritto esclusivamente attraverso immagini statiche e testi brevi. Mega Man 8 era ed è un platform impegnativo, un gioco pieno di colori e di belle idee che danno ancora oggi al gameplay una marcia in più. Per questa ottava avventura del cyborg di casa Capcom va detto inoltre che viene ricordata dai fan anche grazie anche ad alcune armi tra le più creative e sorprendenti della serie che generano una sensazione di euforia quando vengono utilizzate per far piazza pulita dei nemici.

 

 

Mega Man 9 e Mega Man 10 completano il pacchetto passando dalla grafica cartoonesca e dettagliata di Mega Man 8 agli sprite 8-bit vecchia scuola. Mega Man 9 è un platform di gran qualità che molti fan considerano tra i migliori della serie. Il giudizio nei confronti di Mega Man 10, ultimo episodio a uscire nel 2010 prima che il franchise andasse in pensione, invece è molto più freddo. Infatti nonostante il titolo introduca la possibilità di controllare Proto Man e Bass al posto di Mega Man, sfruttando le loro peculiari capacità, appare chiaro fin da subito che in Mega Man 10 manca quel qualcosa in più che lo renda al pari dei suoi predecessori. E’bene sottolineare che la Mega Man Legacy Collection 2 include tutti i DLC di Mega Man 9 e Mega Man 10, sbloccabili completando i giochi oppure attraverso una, vecchia combinazione di tasti segreta. Nel complesso si può dire che questa seconda raccolta ripercorre attentamente i passi della compilation precedente con qualche piccola differenza. Nello specifico si può notare il passaggio a un semplice sistema di checkpoint che potrebbe rendere più frustrante l'esperienza per i giocatori alle prime armi: questi ultimi, comunque, avranno la possibilità di attivare a piacimento una sorta di "scudo" che dimezza i danni subiti e che rende alcune sequenze marginalmente più semplici. Fanno poi ritorno tutte le caratteristiche già implementate nella prima Mega Man Legacy Collection, e quindi il museo pieno di illustrazioni e informazioni, il jukebox per riascoltare i brani musicali, gli stage di "allenamento" contro i vari boss, le sfide a tempo e via dicendo. Tecnicamente parlando il lavoro svolto da Capcom sulla grafica è davvero buono ed è, per certi versi, figlio dell'ottimo risultato tecnico ottenuto dai Digital Eclipse con la prima parte della Legacy Collection. Oltre a questo, come nel precedente capitolo, i controlli sono reattivi e rispondono alla grande, con una combinazione di tasti semplice e immediata che mette a proprio agio il giocatore. In conclusione, acquistando questa Mega Man Legacy Collection 2, si farà un vero e proprio tuffo nel passato, un viaggio nel tempo che dimostra ancora una volta come i capolavori di un tempo siano del tutto attuali e come fosse piacevole divertirsi nonostante non esistessero grafiche strabilianti e trame hollywoodiane. Quindi, sia che siate amanti della storica saga di Capcom, sia che non abbiate mai vestito i panni dell’eroico cyborg, il nostro consiglio è di giocarlo assolutamente. Essere appassionati di videogame tralasciando un titolo del genere a nostro avviso sarebbe un vero errore.

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 7,5
Sonoro: 8,5
Gameplay: 8
Longevità: 8


VOTO FINALE: 8




Arriva su Facebook la prima social exhibition dedicata ad Assassin's Creed Origins

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Dieci giovani concept e game artist, un videogioco diventato leggenda e una storia mitologica che diviene musa ispiratrice: si chiama “AC GameArt”, la prima exhibition in chiave social che vive sulla pagina Facebook di Assassin’s Creed (https://it-it.facebook.com/assassinscreeditalia/), il gioco di Ubisoft in uscita il 27 ottobre con il nuovo atteso capitolo, Assassin’s Creed Origins. Dal digital painting alla pittura classica, dal digital sculpting alla photomanipulation, fino ad arrivare ai video interattivi: le forme di espressione dell’era contemporanea diventano strumenti per intraprendere un viaggio interattivo tra i personaggi, i segreti, il fascino e la storia dell’Egitto tolemaico, celebrando il mito di Assassin’s Creed. Il videogioco sviluppato da Ubisoft è ambientato in Egitto, alla metà del I sec. a.C., tra la fine della dinastia dei Tolomei, di cui Cleopatra è l’ultima esponente, e l’inizio della dominazione romana. In un contesto in cui il mondo occidentale si appresta a un cambiamento epocale, le trasformazioni, gli intrighi e i misteri dell’Antico Egitto diventano oggetto d’ispirazione per tutte le arti. La social exhibition è frutto di un progetto sviluppato da Ubisoft e Neoludica ®Game Art Gallery ed è finalizzata a coinvolgere e promuovere i concept e game artist italiani, sviluppando un percorso artistico interattivo che possa vivere e diffondersi in rete. Le opere dei 10 autori saranno esposte a Lucca Comics & Games, il festival internazionale di fumetto, cinema di animazione, illustrazione e gioco. “Assassin’s Creed – commenta Debora Ferrari di Neoludica – è un raffinato contenitore di storia, arte e immaginazione. È un videogioco che ha raggiunto tutte le forme multimediali, dal fumetto al cinema, per raggiugere il suo vasto pubblico e diventare terreno fertile per la nascita di altra arte: la Game Art”. “La collaborazione con Neoludica è iniziata nel 2011 – spiega Alberto Coco, Marketing Director di Ubisoft – e insieme possiamo dire di aver contribuito a valorizzare il coinvolgimento diretto di tanti game artist nel far conoscere i valori e la magia di questa forma d’arte innovativa al grande pubblico”. “Questa è la dedica d’amore che faccio alla pittura e al videogioco che, fondendosi, si ispirano a vicenda e rinascono in molteplici forme in un balletto infinito che dà vita a quella che oggi possiamo chiamare Game Art”, racconta della sua opera il concept artist Christian Scampini, che ha collaborato al progetto. “Ho cercato di trovare un punto comune a tutto il mio percorso per rinnovarmi e dare nuova forma alla mia espressione, per questo mi sono ispirato a Sir Lawrence Alma Tadema che ben si lega al tema di Assassin’s Creed Origins e all’idea che avevo in mente. Le atmosfere, la composizione e il tipo di luce sono le cose più difficili da replicare, ma in ogni caso è stato un ulteriore passo avanti”. Dieci le creazioni che compongono un percorso artistico con cui accompagnare i fan del videogioco attraverso le più innovative forme d’espressione. I dieci talenti che hanno reinterpretato Assassin’s Creed Origins sono: Samuele Arcangioli, Claudia Gironi, Biancamaria Mori, Federico Vavalà, Francesco Delrio, Filippo Scaboro, Luca Baggio, Giacomo Giannella, Christian Scampini e Ivan Porrini. A caratterizzare la social exhibition è la commistione di tecniche espressive differenti: ne è un esempio la tecnica mista su cartone con fusaggine, carbone e gesso con cui è stata realizzata l’opera di Samuele Arcangioli, legata al tema delle divinità egizie, sviluppate su una serie di bozzetti cartacei riguardanti le fusioni uomo-animale e un bozzetto su cartone in grande formato. Lo scopo è quello di ricreare il mito e le sue rappresentazioni, umane e bestiali: il gatto cosmico, Bastet, e il falcone di Horus prendono forma nelle dimensioni colossali degne di un’epopea. Rivivono nella social exhibition anche alcuni dei più iconici personaggi storici, come Cleopatra, frutto del lavoro di Claudia Gironi, che ha realizzato un disegno a mano libera con Photoshop che trae ispirazione dall'affascinante nonché tragica vita di Cleopatra e i suoi intrighi con Giulio Cesare e Marco Antonio. L’opera di Francesco Delrio s’intitola “Animus Origins” ed è stata creata con la tecnica della Photomanipulation. Attraverso un processo di fotomanipolazione, il capo della Sfinge e i colossi di Memnone, vengono decostruiti, privati della fisica, della gravità, della consistenza, in un’anticamera onirica fatta di codice, uno e zero, linguaggio binario. “Mysteries, Intrigues and Threats, Dove tutto ebbe inizio” è il titolo dell’artwork di Federico Vavalà. Usando come tecnica il 3D sculpting e il matte painting, l’artista rappresenta l'antico Egitto, terra intrisa di sangue e misteri, plasmata da lotte senza fine in nome di miti dimenticati. Ubisoft ha inoltre deciso di promuovere il contest “La Porta Del Tempo”, organizzato da Neoludica Game Art Gallery, in collaborazione con Lucca Comics & Games, che si impegna nell’obiettivo di dar voce a numerosi artisti e studenti appassionati della saga di Assassin’s Creed. L’obiettivo è selezionare circa 40 autori, che attraverso le loro opere inedite realizzate in digitale raccontino il mondo di Assassin’s Creed Origins e i suoi personaggi. Le opere verranno esposte nella prestigiosa location del Baluardo San Regolo, in occasione di Lucca Comics & Games 2017 e pubblicate sull’artbook a cura di TraRari TIPI edizioni.



Roma e Milano protagoniste dell'Assassin's Creed Origins – The Tour


Dallo skyline delle metropoli alle piramidi e ai misteri dell’Antico Egitto. Per un intero fine settimana sarà possibile vivere le emozioni dei leggendari combattimenti nei deserti sabbiosi, nelle oasi lussureggianti e nelle iconiche città dell’Egitto dei faraoni. Dall’8 al 10 settembre, presso la Microsoft House di Milano e dal 15 al 17 settembre a Roma al Vigamus-Museo del Videogioco, si terrà l’atteso Assassin’s Creed Origins – The Tour, esclusivo appuntamento pensato per tutti i fan in occasione del quale provare in anteprima Assassin’s Creed® Origins, l’ultimo episodio del videogioco di Ubisoft. Assassin’s Creed Origins sarà disponibile in tutto il mondo dal 27 ottobre 2017 per Xbox One X e le altre console della famiglia Xbox, PlayStation 4 Pro, PlayStation 4 e CP Windows 10.  I fan del gioco amato da intere generazioni potranno vestire i panni di Bayek, un guardiano dell’Egitto e ultimo appartenente della tribù dei Medjay – popolazione nubiana che abitava la regione Medja del Sudan settentrionale – la cui storia personale porta alla nascita della Confraternita degli Assassini. A fare da sfondo alla storia del gioco sono sono la natura selvaggia africana e le leggendarie città dell’antico Regno, rappresentate da sei ambientazioni esclusive, da Alessandria d’Egitto alle tombe di Giza. Nel corso del Tour verrà mostrato ai fan anche l’ultimo atteso trailer presentato alla GamesCom 2017, in cui è possibile riconoscere i volti di personaggi epici come Cleopatra, Giulio Cesare e Tolomeo XIII, scenari mozzafiato e una trama intricata ed avvincente. Un video manifesto in cui il messaggio celebra la fine del vecchio mondo e l’inizio di una nuova era, per mano del protagonista.




StarCraft Remastered, il ritorno del capolavoro di Blizzard

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

StarCraft è un nome che per tutti gli amanti di videogames risuona come una leggenda, un sinonimo di battaglie punta e clicca in tempo reale veramente inimitabile, un titolo che ha fatto la storia del genere. Bene, proprio per celebrare tale magnificenza, Blizzard ha deciso di fare un grande regalo a tutti i fan di vecchia data, ma anche a tutte quelle nuove generazioni di gamers che per via della giovane età non hanno potuto godere della bellezza di questo gioco lanciando a un prezzo davvero straordinario StarCraft remastered, ossia un’edizione completamente rimessa a nuovo del grande classico per pc del 1998. Oggi, 19 anni dopo la sua uscita, viene quindi proposto un viaggio indietro nel tempo. L'obiettivo che Blizzard si è proposta con il ritorno di questo immenso videogame è infatti rispolverare un grande capolavoro degli anni ’90 ringiovanendolo con un comparto tecnico in grado di garantire agli appassionati un prodotto che abbia il fascino e la grande giocabilità del passato, senza far avvertire troppo il peso degli anni trascorsi. Se vi state chiedendo: perché proprio StarCraft? Bene, la risposta è semplice, questo titolo non è solo un eSport, ma rappresenta anche a tutti gli effetti un racconto epico che ha accompagnato la crescita di migliaia di appassionati per oltre 20 anni, riuscendo a creare un vero e proprio universo vivo e pulsante sul quale sono stati scritti romanzi e sono stati prodotti avvincenti cortometraggi. Con questa edizione rinnovata del grande classico, quindi, si chiude quindi un cerchio che magari un giorno porterà a riaprirne uno totalmente nuovo. E’ bene sottolineare che il gioco è commercializzato solo in versione digitale, all’ottimo prezzo di 14,99 euro, mentre la versione fisica, con favolosi gadget annessi, è al momento acquistabile solo in Corea del Sud. E’ bene sottolineare che il titolo non offre niente di più e niente di nuovo rispetto alla versione originale e, come già detto, le principali novità riguardano il solo comparto tecnico, ma sia che lo abbiate spolpato a dovere negli anni passati, sia che non lo abbiate mai giocato, il nostro consiglio è quello di acquistarlo perché ne vale davvero la pena. Il pacchetto, offrendo sia la campagna originale, sia l’avvincente espansione Brood War, garantisce una longevità non indifferente e di certo superiore alla media del genere. Per quanto riguarda il multiplayer, questo ovviamente è basato su un semplice concetto: la competitività. Chiunque si voglia quindi avvicinare a questo contesto deve armarsi prima di tutto di pazienza e voglia di apprendere, dato che le ore che si dovranno passare davanti al computer per migliorare e affinare la propria tecnica per poter competere a livelli alti saranno davvero molte.

 

 

Per chi non lo sapesse, la trama di StarCraft è una delle più appassionanti mai create per uno strategico in tempo reale, con dei personaggi fortemente carismatici e una storyline ricca di colpi di scena. Le missioni sono numerosissime, estremamente cinematografiche e, grazie anche ad un sistema di difficoltà molto equilibrato, anche chi non ha dimestichezza con questa tipologia di gioco non dovrebbe trovare difficoltà a godersi tutta la storia senza dover affrontare momenti di estrema frustrazione. Per chi non avesse mai giocato a questo titolo, è bene spiegare che la campagna è suddivisa in tre grandi filoni, tutti estremamente intrecciati tra di loro, ognuno dei quali è legato a una razza differente. Si parte con i Terran per poi passare agli Zerg ed infine ai Protoss. Ogni razza ha le sue caratteristiche specifiche e le proprie meccaniche, il che è uno degli aspetti che ha permesso a StarCraft di raggiungere il meritato successo, garantendo una grandissima varietà alla campagna. Per quanto riguarda la giocabilità,Il menù principale, una volta lanciato il gioco, dà la possibilità di scegliere tra giocatore singolo e multigiocatore. Scegliendo la prima opzione si potrà rivivere la campagna originale oppure quella proposta dall’espansione Brood War, un'esperienza che qualunque giocatore di StarCraft dovrebbe assolutamente provare prima di cimentarsi nelle battaglie online. Per quello che concerne il menù principale del comparto multiplayer, esso è il classico Battle.net, notizia che farà la felicità dei videogiocatori nostalgici e più accaniti. Anche giocando online verrà chiesto di scegliere tra le unità tipiche del gioco originale oppure quelle presenti in Brood War e successivamente la fazione da controllare sul campo di battaglia. Si potrà anche selezionare che tipo di partita affrontare scegliendo tra una semplice amichevole oppure una partita classificata, da soli o in compagnia di altri tre giocatori, per delle sfide quattro contro quattro di dimensioni davvero imponenti. Il sistema di gioco, come per tutti i videogames di strategia in tempo reale, è estremamente frenetico e bisogna sempre porre molta attenzione a tutto quello che si fa se si vuole vincere. Tutto è incentrato sulla velocità dei giocatori e sull'abilità nel coordinare mouse e tastiera contemporaneamente mentre si costruisce, si pianifica e si combatte. Specialmente per quanto riguarda i veterani di StarCraft II, il ritorno alle meccaniche originali, con l'impossibilità di non poter selezionare più di 12 unità contemporaneamente, potrebbe essere difficile da digerire fin da subito, ma sicuramente aggiunge quel pizzico di sfida in più che i veri gamers sapranno apprezzare. Per quanto riguarda il comparto tecnico, Blizzard ha il merito di aver svolto un lavoro squisito, attento ai particolari ed estremamente curato. Il titolo può girare fino a 4K e garantisce un'attenzione al dettaglio per la quale chiedere di più sarebbe stato davvero molto difficile, sempre tenendo in considerazione che si sta parlando di un software sviluppato 19 anni fa. Per quanto riguarda il comparto audio, la colonna sonora è rimasta la stessa di un tempo, proprio per questo c’è la possibilità di selezionare l'audio originale con le musiche e i doppiatori che hanno fatto la storia del primo StarCraft o impostare quelle rimasterizzate. Stessa flessibilità viene concessa per quanto riguarda l'aspetto grafico, è possibile infatti passare in qualsiasi momento dalla versione aggiornata del gioco a quella originale, così che si possa apprezzare ancora di più il lavoro svolto dai programmatori Blizzard con quest'opera di restyling, ma soprattutto ci si possa render davvero conto di come ci si divertiva a giocare quasi un ventennio fa. Tirando le somme, con questo StarCraft Remastered, Blizzard ha regalato un vero e proprio sogno a tutti gli amanti di questa spettacolare saga. Puntando sui ricordi di chi lo ha già giocato e investendo sulle nuove generazioni di giocatori che si avvicineranno a questo titolo Blizzard ha compiuto a nostro avviso un’operazione commerciale molto intelligente, estremamente curata e soprattutto ha dimostrato di tenere veramente ai propri fan.

GIUDIZIO GLOBALE:


GRAFICA: 8
SONORO: 9
GAMEPLAY: 9
LONGEVITA’: 9,5


VOTO FINALE: 9




Fortnite, l'action-building game definitivo è su Pc, Ps4 e Xbox One

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Fortnite l’Action-Building game definitivo targato Epic Entertainment è finalmente disponibile negli store online e in copia fisica. Le versioni per PlayStation 4, Xbox One e PC, oltre al gioco di base, includono il Founder’s Pack con un ricco bottino costituito da tesori, oggetti, armi ed eroi utilizzabili una volta che si entra nel vivo dell’azione. Fortnite è un gioco atipico, un piccolo capolavoro alimentato dall’ormai famoso Unreal Engine 4. Tale titolo consente agli appassionati hardcore di sparatutto, di costruzione e di combattimenti in genere, di giocare nello stesso splendido mondo di gioco per centinaia di ore da soli facendo squadra con altri combattenti in rete o in compagnia dei propri amici sempre online. L’esperienza offerta dal titolo Epic Games si divide tra la necessità di raccogliere risorse per i più svariati motivi e quella di costruire dei forti improvvisati per difendersi dall’attacco delle creature maligne che arriveranno di notte a tentare di massacrare i protagonisti e i sopravvissuti che scappano in cerca di iuto. Il tutto avviene con un comparto tecnico da shooter in terza persona semplice ed efficace che renderà fin da subito più che gradevole l’approccio al gioco. Per quanto riguarda la trama, questa è semplice quanto ingegnosa: il 98% della popolazione mondiale è scomparso in merito a una non meglio definita tempesta, e spetta proprio al giocatore l’ingrato quanto eroico compito di trovare i superstiti e metterli in salvo per far sì che il genere umano possa prosperare ancora. Nel farlo sarà necessario scontrarsi con delle creature mostruose che si caratterizzano per dimensioni e caratteristiche differenti, che hanno l’abilità di teletrasportarsi in giro per il mondo e attaccare gli esseri viventi. Il gioco si suddivide in missioni, le quali prevedono sempre una fase iniziale di esplorazione della mappa alla ricerca di risorse, materiali speciali, superstiti da salvare, e una fase finale dove è necessario difendere un obiettivo dall’assalto dei nemici per un determinato numero di minuti. In modo molto simile a Minecraft, in Fortnite si può distruggere quasi ogni cosa per ottenere risorse, comprese automobili, alberi e case. Ogni elemento del mondo di gioco fornisce tipologie di materiali differenti, i quali possono essere utilizzati con un classico sistema di crafting per costruire armi, proiettili, elementi per costruire pavimenti, mura e soffitti del forte (tra metallo, legno e pietra, ognuno con resistenze diverse), trappole da piazzare all’interno della propria costruzione, oggetti curativi e molto altro ancora. In Fortnite le mappe sono generate in modo randomico, ma soprattutto, anche la locazione degli oggetti lo è, inoltre a smorzare la monotonia di uno sfondo che sarebbe potuto essere piatto, c’è il ciclo continuo della fase diurna e notturna, inoltre all’interno della mappa sono presenti anche alcuni macchinari attivabili grazie ai “blub”. Queste piccole sfere blu gelatinose fungeranno da carburante per l’obiettivo da proteggere o serviranno per ottenere alcuni bonus temporanei.

 

 

Per quanto riguarda menù della gestione delle risorse, questo inizialmente può lasciare spiazzati. La quantità di attività e oggetti di cui tenere conto è enorme: il numero di eroi, difensori, sopravvissuti, progetti per armi è difficile da gestire inizialmente, e questo potrebbe stordire più di un giocatore. In realtà la progressione del gioco suddivide poco alla volta questi contenuti, dando il tempo di apprenderne bene le funzioni prima di scoprire nuove meccaniche. Una volta completate le prime missioni, si inizierà ad esempio ad avere un'idea più precisa delle abilità e degli effetti speciali di ogni eroe e arma, creando con cognizione di causa il proprio esercito personale. Ogni personaggio, differenziato sempre da una classe e da varie sottoclassi, possiede abilità specifiche e uniche che lo rendono più o meno adatto a certe missioni, obbligando a variare di eroe in eroe a seconda delle necessità. Inoltre, anche le armi sono situazionali, con abilità di zona, di danno elementale, a distanza o nel corpo a corpo. In tal senso, meritano sicuramente una menzione le armi bianche, al momento incontrastate dominatrici dei gusti della comunità online del gioco, che affronta le ondate di abietti con mazze, rastrelli e piedi di porco potenziati. Ciò rende interessante l'evoluzione dell’endgame, che non si lega al recupero di set completi del massimo livello possibile, ma si concentra più che altro nel collezionare armi e strutture adatte a certi nemici e determinati scopi. Inoltre, il fatto che ogni arma possa danneggiarsi obbliga i giocatori a utilizzare le più potenti solo in determinate situazioni, anche perché gli elementi necessari alla loro costruzione sono spesso difficili da trovare. Le armi dalla distanza sono in ogni caso molto varie e divertenti, con un'eccellente sensazione restituita da ogni colpo, e anche in questo caso il loro utilizzo varia da caso a caso: nemici più veloci hanno bisogno di uan buona cadenza di fuoco, mentre giganti lenti ma potenti richiedono precisione e impatto maggiore. Data l'ottima qualità complessiva delle meccaniche sparattutto, la presenza di una modalità di "invasione pacifica", in cui si entra nelle basi di player sconosciuti per aiutare altri giocatori nella difesa, permette ai meno attratti dal farming e dall'aspetto tattico del gioco di concentrarsi puramente sulle sparatorie, sempre molto divertenti e appaganti. Purtroppo però, la necessità di sbloccare lentamente i contenuti danneggia enormemente l'esperienza complessiva, dato che per molte ore si dovranno affrontare ondate sostanzialmente identiche, prima di poter vedere comparire un nuovo nemico, caratterizzato da nuove animazioni e tattiche. Inoltre, limitarsi ad aumentare saltuariamente la vita e il danno di alcuni nemici per aumentare il livello di sfida è non solo sintomo di scarsa originalità, ma anche di pessimo design. Il titolo, insomma, costringe l'utente a sopportare lunghe sessioni di gioco che rischiano di risultare monotone e poco vivaci: un problema strutturale non da poco, che tende a smorzare gli entusiasmi delle prime ore di gioco. Certo, c’è da dire che se il gioco viene affrontato con un team di amici tali difetti verranno notati di meno, ma comunque il rischio di ripetitività è molto alto. Se l'elemento "ruolistico" e le fasi di shooting si dimostrano abbastanza solide, è nella creazione e nell'uso delle strutture difensive che il gioco mostra le sue migliori qualità. Ogni struttura o trappola è pensata per uno scopo, che è quello della resistenza al nemico: ogni altro genere di creazione può al massimo dar sfoggio delle abilità architettoniche del creatore. Tenendo conto di tutto ciò, la quantità e la qualità di trappole e opzioni per il giocatore è eccellente, e gli sviluppatori sono riusciti a mantenere equilibrata la sfida grazie a un'ottima intelligenza artificiale del nemico, oltre ad una varietà degli abietti abbastanza buona sin dalle prime fasi. In Fortnite sono presenti anche una serie di alberi di abilità per praticamente ogni cosa, essi sono molto lunghi e complessi da completare, il che conferisce al titolo di Epic Games una buona longevità.

 

 

Dal punto di vista grafico, il gioco possiede una solidità strutturale a tutto tondo, esteticamente è gradevole da vedere e offre, nella sua semplicità, linee, modelli e strutture ben realizzati. Molto buona la fluidità di gioco e la palette di colori utilizzata per caratterizzare le arene dove si svolge la parte action del titolo. Dal punto di vista dell’audio, il comparto sonoro si difende bene offrendo tutta una serie di effetti ben realizzati e sempre coerenti. Il titolo parla inglese, ma una serie di sottotitoli faciliteranno la comprensione dei dialoghi a chi ha poca confidenza con la lingua di Sua Maestà. Peccato per l’assenza di una colonna sonora epica che sottolinei i momenti clou dell’azione, ma nonostante questo, il gioco si difende bene nel complesso. Tirando le somme, questo Fortnite rappresenta un titolo che vale assolutamente la pena di giocare. La grande varietà di cose da fare e la possibilità d’interagire con i propri amici fa di questo gioco un ottimo prodotto dedicato a gamers di tutte le età. Il nostro consiglio? Provatelo, giocatelo a fondo e senza ombra di dubbio passerete moltissime ore di piacevole divertimento in sua compagnia.

GIUDIZIO GLOBALE


Grafica: 8,5
Sonoro: 8
Gameplay: 8
Longevità: 9


VOTO FINALE: 8,5




iPhone, il prossimo smartphone Apple prende vita sul web

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Per celebrare il decimo anniversari dell’iPhone, lanciato il 29 giugno del 2007, secondo quanto trapelato in rete negli ultimi mesi la casa di Cupertino avrebbe già pronta l'ottava versione del suo smartphone delle meraviglie. Ma cosa c’è da aspettarsi dall'iPhone 8? Secondo il sito specializzato “MacRumors”, l’ultima versione del “melafonino” uscirà in tre modelli, uno dei quali con display OLED da 5.8" (più altri due standard), processore A11, batteria ricaricabile via wireless, schermo full front senza più tasto “Home” e quindi di conseguenza niente Touch ID, salvo che non venga integrato direttamente sul display, in favore della tecnologia del riconoscimento facciale. Per quello che concerne le dimensioni, almeno uno dei nuovi modelli di iPhone 8, secondo alcuni esperti Apple citati dallo stesso sito, avrà il corpo in vetro fissato attorno a un telaio in acciaio inossidabile lucido, simile al design dell'Apple Watch. Inoltre, come già è avvenuto per l'iPhone 7, anche l'8 dovrebbe essere resistente all’acqua e con dimensioni simili: altezza 13,75 centimetri per 6,75 di larghezza. Per quello che concerne la capacità di archiviazione dati, come per iPhone 7 e 7 Plus, anche i modelli 8 e 8 Plus dovrebbero essere suddivisi in tre categorie: 32, 128 e 256 GB di spazio e 3 GB di RAM. Il nuovo “melafonino”, inoltre, dovrebbe essere dotto anche di altoparlanti effetto stereo. Negli ultimi anni, Apple ha lanciato i suoi nuovi smartphone a settembre e proprio per questa ragione, ci si potrebbe aspettare che la nuova line up venga svelata verso fine estate. Per quanto riguarda il costo, secondo gran parte degli analisti, la cifra richiesta per acquistare il nuovo dispositivo di Cupertino si aggirerebbe intorno ai 1.000 dollari (circa 900 euro). In ogni caso, per avere informazioni sicure, bisognerà aspettare ancora un po’ e sperare che anche questa volta Apple sia in grado di convincere i suoi fan proponendo idee innovative, ma soprattutto un prodotto funzionale e all’avanguardia.




Smartphone che funziona senza batteria? Si può fare

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Addio filo, presa usb e caricabatterie, nel futuro della telefonia mobile presto potrebbe arrivare una novità che potrebbe rivoluzionare il funzionamento di tutti i dispositivi. Un gruppo di ricercatori dell'Università di Washington ha infatti realizzato il primo prototipo di cellulare che non ha bisogno di batteria. Come pubblicato sulla rivista Proceedings of the Association for Computing Machinery on Interactive, Mobile, Wearable and Ubiquitous Technologies, il nuovo telefono funziona sfruttando un livello minimo di energia, ossia appena qualche microwatt di potenza catturato dalle onde radio e dalla luce. Nel progettarlo, il gruppo di scienziati ha ripensato del tutto il design degli attuali dispositivi. Per poter funzionare, il nuovo smartphone senza batteria, utilizza le impercettibili vibrazioni che si producono nel microfono o nelle “casse” che si generano quando si effettua o si riceve una telefonata. Un'antenna collegata a tali componenti converte questi movimenti in segnali radio. Mentre si parla, questo processo codifica le vibrazioni in sonde radio. Per trasmettere il discorso, invece, il telefono codifica le vibrazioni in suoni. Tramite un pulsante si passa dalla modalità “trasmissione” a quella “ascolto”. I ricercatori sono solamente allo stadio iniziale, ma sono del tutto intenzionati a perfezionare il funzionamento del telefono senza batteria, in maniera tale che presto questa tecnologia possa essere utilizzata dalle aziende produttrici. Insomma, nel futuro della telefonia mobile finalmente si potrà andare in giro senza doversi preoccupare della carica del proprio dispositivo, ma soprattutto si potrà evitare di dover avere sempre con sé cavi e caricabatterie portatili.




Dimmi chi sei!, il party game 2.0 per PlayStation 4


di Francesco Pellegrino Lise

 

Sviluppato da Wish Studios, Dimmi chi sei! È un gioco in esclusiva per PlayStation 4, strutturato come un gioco da tavolo in cui l'obiettivo è quello di intercettare le opinioni degli altri utenti al fine di fornire le stesse risposte. La domanda attorno a cui ruota tutta l’esperienza e che viene posta ai giocatori è infatti "conosci davvero i tuoi amici?". Per dimostrare di sì bisognerà fare le scelte giuste e arrivare alla vittoris. Un esempio tipo? Viene mostrata sullo schermo una foto e ci viene chiesto a quale dei partecipanti potrebbe appartenere. Tutti quelli che risponderanno in modo uguale a uno o più utenti guadagneranno punti, eventualmente raddoppiabili tramite l'uso dei jolly, con l'obiettivo finale di superare gli altri e vincere così la partita. Insomma, l’intero gioco è un’esilarante combinazione di divertimento e intuito. Se vi state chiedendo, come fa un videogioco ad avere le foto dei partecipanti? Bene la risposta è molto semplice, infatti per iniziare a giocare con i propri amici basta lanciare il gioco e le relative app sugli smartphone o sui tablet, collegati alla stessa rete Wi-Fi, per vedere immediatamente sul televisore la lista dei partecipanti senza che sia necessario creare account “ospite” o effettuare procedure particolari. Una soluzione intelligente, che rende il prodotto per la piattaforma di Sony accessibile a tutti, senza limitazioni o perdite di tempo. A seconda del numero di persone coinvolte è possibile scegliere fra due diverse tipologie di gioco: una cooperativa per due o uno scontro a cui possono prendere parte da tre a sei giocatori. La prima opzione, è la meno entusiasmante: le regole sono fondamentalmente le stesse, al netto di qualche limitazione, ma è il concetto stesso di essere solo in due a penalizzare l’esperienza. Come ogni gioco da tavolo che si rispetti, infatti, il titolo PlayLink dà il meglio di sé quando viene giocato in compagnia, perché saranno proprio i partecipanti a renderlo più divertente. A livello di longevità, il titolo si difende molto bene, infatti il pacchetto include circa mille domande, ma è possibile aggiungerne altre via mobile, alla luce di tutto ciò capiterà quindi molto di rado di imbattersi in un quesito già precedentemente letto.

 

 

Dal punto di vista estetico, nonostante non sia un gioco che basa la sua forza sull’impatto grafico, Dimmi chi sei! Farà spostare i partecipanti all'interno di dieci ambientazioni, tutte molto ispirate dal punto di vista estetico, dettagliate e ben curate. Per quanto riguarda l’azione di gioco, per vincere è necessario rispondere in modo uguale ad almeno un altro utente per poter guadagnare punti, ma alcune prove risultano senza dubbio più divertenti di altre come ad esempio il gioco del mimo, ad esempio, in cui bisogna farsi un selfie per imitare l'espressione di una foto che viene mostrata sullo schermo, oppure il minigame in cui ogni partecipante si scatta una foto e gli altri a turno devono disegnarci sopra cercando di conferire alla figura i tratti indicati dal "master”, sono davvero esilaranti. Nonostante Dimmi chi sei! Possa vantare un aspetto curato, visuali suggestive, un buon accompagnamento sonoro e soprattutto, una straordinaria accessibilità, allo stesso tempo non tutti i giochi che compongono l'esperienza posseggono la stessa forza. L'ottima idea di utilizzare smartphone e tablet anche per disegnare sul touch screen si scontra infatti con la realtà di un disegno con le dita molto impreciso, che solitamente finisce con il garantire risultati demenziali, mentre le domande in cui bisogna completare delle frasi appaiono concettualmente più deboli rispetto al resto dell’esperienza. Allo stesso modo, è un vero peccato che la modalità cooperativa per due giocatori non faccia che imitare alla lontana il multiplayer competitivo di gruppo, ma come già detto la forza di questo tipo di giochi risiede nella quantità e nella qualità dei partecipanti, piuttosto che nel prodotto stesso. Quanto detto nella frase precedente è un fattore da tenere bene in considerazione qualora non si disponga di un abbonamento a PlayStation Plus e si debba dunque scegliere se acquistare o meno Dimmi chi sei! a prezzo pieno. Il titolo indubbiamente si presta ad essere giocato in compagnia di amici in carne ed ossa davanti alla TV, ma fortunatamente consente comunque di essere giocato con altre persone online. Si potrebbe forse rivelare un buon modo per fare nuove amicizie e forse anche qualcosa in più, ma a nostro parere, il titolo dà il massimo solo quando viene utilizzato in modalità multiplayer “locale”. Tirando le somme, è ben evidente che Sony con Playlink vuole lanciare i party games anche su Playstation 4. Questo primo titolo, Dimmi Chi Sei, è un prodotto piacevole ed interessante sotto molto versi ma apprezzabile se giocato almeno in compagnia di altre 3-4 persone. In questo caso vi regalerà molte ore divertimento con un buon mix di manche tipiche da quiz show televisivo e varianti social come disegni sul display del cellulare e selfie. Indubbiamente tale titolo è un prodotto lontano mille miglia dalle produzioni “hardcore” per pro gamer, a cui il pubblico dell’ammiraglia da gioco del colosso nipponico è abituato, ma potrebbe essere la giusta chiave di volta per far avvicinare nuovi utenti al mondo di Playstation 4. Insomma, se quello che cercste è un party game, intelligente, divertente e adatto a tutti, con Dimmi chi sei! Andate sul sicuro.

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 8
Sonoro: 8
Gameplay: 7,5
Longevità: 8


VOTO FINALE: 8




Microsoft non cestina Paint ma lo evolve in Paint 3D

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Paint non sarà mandato in pensione, parola di Microsoft. A confermarlo, dopo le voci di corridoio che si erano diffuse sul web il 24 luglio, è proprio il colosso di Redmond dal suo blog ufficiale. “Oggi abbiamo visto un incredibile sfogo di sostegno e nostalgia intorno a Paint – si legge nella pagina -. Se c'è qualcosa che abbiamo appreso è che dopo 32 anni Microsoft Paint ha ancora molti fan. È stato stupendo vedere tanto amore per la nostra vecchia e fidata applicazione. Tra i commenti di oggi intorno a MS Paint vogliamo sfruttare l'occasione per chiarire le confusioni e condividere alcune buone notizie”. Insomma Paint non va da nessuna parte, avrà semplicemente una nuova casa nel Windows Store e si chiamerà Paint 3D. A suggerire la scomparsa del software di editing per immagini un aggiornamento di Windows 10 previsto per l’autunno, il “Fall Creators Update”, nella cui nota si leggeva che Paint rientrava fra la lista di programmi che potevano essere cancellati. “Paint 3D – continua il post di Microsoft -, la nuova applicazione per la creatività, sarà disponibile gratuitamente anche con l’aggiornamento Windows 10 Creators Update, continuerà a ricevere nuovi aggiornamenti delle funzionalità. Oltre alle nuove funzionalità 3D, molte delle feature di Paint già conosciute e amate come l’editing foto, i vari tool e le creazioni 2D saranno anche in Paint 3D.

 




Compra e si costruisce la casa in campagna con Subito

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

A volte, dietro i siti dedicati al commercio sul web si celano alcune storie di persone comuni che, attraverso questi fantastici nonché innovativi sistemi di acquisti online, riescono a realizzare i propri sogni. Emanuele è uno di questi singolari casi e lo strumento da lui utilizzato è il sito www.subito.it, portale specializzato nella compravendita di oggetti di seconda mano. Questo giovane nasce come tipografo part-time, ma da sempre dedica il suo tempo alla grande passione della sua vita, ovvero i cavalli. Proprio per comprare e vendere tali animali, Emanuele utilizza Subito fin dal 2007, e proprio grazie a questo portale della online è riuscito a realizzare un progetto molto importante che gli è valso anche un particolarissimo record. Il ragazzo avendo recentemente ereditato un terreno, senza nessuna costruzione e interamente dedicato alla coltivazione di nocciole, ha deciso di costruire la propria casa in campagna, ma per farlo ha deciso di acquistare ogni cosa via internet. Cercando fra le inserzioni di Subito è riuscito a trovare un fabbricato di 48 mq in legno appoggiato su un pianale di ferro per le ruote in vendita da un cittadino di Parma. Una volta concluso l’affare, Emanuele e il venditore hanno trasportato i pezzi della casa a Viterbo e l’hanno rimontata in appena 3 giorni. Anche tutto il resto dell’abitazione, dai mobili, alla cucina, al televisore è stato comprato su Subito. Morale della favola? In un paio di mesi Emanuele ha potuto costruire la sua dimora immersa nel verde, spendendo meno e comprando solo elementi di qualità. Così facendo il giovane è diventato proprietario della prima casa acquistata interamente online con oggetti di seconda mano.




Samsung svelerà il nuovo Galaxy Note 8 il 23 agosto

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

I recenti rumors diffusi sul web erano davvero giusti, il Galaxy Note 8 verrà annunciato al mondo intero da Samsung nel corso dell’evento Unpacked che si terrà a New York il 23 agosto. Il lancio del phablet avverrà circa una settimana prima dell’IFA 2017 di Berlino, ma i visitatori dell’importante manifestazione tedesca potranno trovare quasi di sicuro il device nello stand del colosso coreano. L’immagine mostraa nell’invito mostra le cornici superiore e inferiore del phablet, insieme alla scritta “Do bigger things“. Naturalmente non è indicato nessun nome, ma ci sono evidenti riferimenti al dispositivo e al suo Infinity Display che copre quasi per intero il davanti. Il post pubblicato sul sito ufficiale sottolinea che si tratta di uno strumento pensato per “chi vuole fare cose più grandi con il loro smartphone”, quindi il Galaxy Note 8 avrà uno schermo più grande se paragonato ai Galaxy S8/S8+ e sarà in grado di offrire una migliore esperienza multitasking, grazie anche alla S Pen in dotazione. In base alle informazioni che si possono trovare ormai da diverse settimane online, il Galaxy Note 8 dovrebbe avere uno schermo Super AMOLED da 6,3 pollici con rapporto d’aspetto 18.5:9, processore Snapdragon 835 o Exynos 8895, 6 GB di RAM, 64 GB di memoria flash, slot microSD, porta USB Type-C, lettore di impronte digitali e scanner dell’iride. La novità principale sarà però la presenza di una doppia fotocamera posteriore da 12 megapixel. La batteria avrà una capacità inferiore a quella del Galaxy Note 7 (3.300 contro 3.500 mAh). Sul lato sinistro sarà posizionato il pulsante dedicato per Bixby. Ricordiamo a tutti gli interessati chr l’evento Unpacked verrà trasmesso in diretta streaming sui siti Samsung a partire dalle 11, ossia le 17:00 in Italia, del 23 agosto.




Caricare il cellulare di notte, un rischio da non sottovalutare

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Volete che il vostro smartphone abbia una vita più lunga? Il segreto è non metterlo in carica nelle ore notturne. Può sembrare strano, ma è proprio così. Questa è una pratica molto comune che in moltissimi utilizzano pensando che sia il momento migliore per ricaricare il telefonino sia quando si va a letto, in modo tale da trovare la batteria con il massimo della carica appena ci si sveglia. Ma, quello che in molti ignorno è che così facendo, non solo si danneggia la batteria del dispositivo, ma si rischia di provocare un incendio. Secondo quanto diffuso dal quotidiano britannico "Mirror", la ricarica notturna è dannosa perché il problema non è legato solo al fatto che il telefono resta in carica per ore, ma anche al luogo dove viene lasciato per effettuare la ricarica. Sono in molti, infatti, ad avere l'abitudine di addormentarsi con lo smartphone sotto il cuscino, o comunque vicinissimo al letto, il che aumenta in maniera esponenziale il rischio di un incendio perché le lenzuola potrebbero surriscaldarsi fino a scatenare le fiamme. In molti adesso si staranno chiedendo: "Come evitare il disastro?". Bene, sono necessari pochi e piccoli accorgimenti,come ad esempio mettere il telefono su un piattino, cosicché, surriscaldandosi non provochi danni. Lasciare il proprio dispositivoin carica tutta la notte, rischia anche di danneggiarne la batteria perché, ricaricandola continuamente fino al 100%, se ne riduce in maniera drastica, infatti, è ben noto che le cariche troppo lunghe non fanno bene a nessun dispositivo elettronico. Alla luce di quanto detto, è bene evitare di ricaricare il telefono di notte: i rischi sono maggiori dei vantaggi. Munirsi di un caricabatterie portatile o da auto resta la soluzione migliore per tutelare la vita di se stessi e dei propri cari, ma anche il metodo più sicuro per prolungare la durata nel tempo della batteria del proprio smartphone.