Firefox Quantum, il nuovo browser di Mozilla sfida Chrome ed Edge

Firefox Quantum, ossia la cinquantasettesima versione del popolare browser di Mozilla Foundation è finalmente arrivato e sembra proprio avere tutte le carte in regola per far concorrenza a Google Chrome e Microsoft Edge. Quello rilasciato il 14 novembre è il più importante aggiornamento da diversi anni, ma soprattutto è disponibile per tutti: ai possessori di un pc Windows, a chi usa il Mac, Linux, Android e iOS. Aspetto minimal, velocità raddoppiata rispetto alla versione 52, e dunque la necessità di segnare questo passaggio anche a livello comunicativo: non Firefox 57 ma, appunto, meglio Quantum. Un vero e proprio salto generazionale, per il browser. La nuova interfaccia utente, chiamata Photon, si adegua meglio ai monitor e ai display ad alta risoluzione ed è contraddistinta da una serie di modifiche estetiche che riguardano un po’ tutto, dalle schede ai menu più leggibili fino ai diversi tool presenti di default come quello per realizzare gli screenshot. Il browser di Mozilla presenta una parte alta molto ben definita ed elegante. La barra degli indirizzi è infatti affiancata da tre iconcine che consentono di accedere alle opzioni Internet: dai preferiti, alla personalizzazione, fino al menu. I tab, invece, sono quadrati. Una sottile linea azzurrina indica quella principale per differenziarla dalle altre. Particolare interesse destano gli strumenti a disposizione di chi naviga, ad esempio: nella tendina “azioni per questa pagina”, è possibile salvare la pagina in corso in “Pocket” per poi rileggerla più in là, e anche su altri dispositivi. Esiste poi l’opzione “invia al dispositivo” (fruibile esclusivamente se si è attivato il servizio Sync) per poi passare da un device all’altro in fase di lettura. In Firefox Quantum c’è poi anche un’opzione cattura screenshot di serie molto interessante, così che non sarà più necessario ricorrere ad estensioni esterne, inoltre è previsto un supporto di base per tecnologie che sfruttano la realtà virtuale e la realtà aumentata. Molto curata anche l’area dedicata agli sviluppatori, con un “inspector” che sembra essere decisamente interessante. Infine, per tutto quello che concerne la privacy: è ovviamente presente una modalità di navigazione in anonimo, così da lasciare i tracciatori seriali di dati a bocca asciutta: menù a tendina sulla destra e “nuova finestra anonima”. Inoltre nelle preferenze si trova tutta una serie di controlli dedicati alla personalizzazione delle impostazioni relative ai permessi accordati ai siti web durante la navigazione. Si può accedere anche all’elenco dei siti che hanno richiesto le informazioni sulla posizione dell’utente, l’uso della webcam, del microfono o la visualizzazione di notifiche in tempo reale. Firefox Quantum, se paragonato al rivale Chrome, è più conveniente soprattutto per quanto riguarda il consumo di RAM. In seguito a una breve prova con dieci schede aperte contemporaneamente, Chrome esegue 14 processi, mentre Quantum appena sei, meno della metà quindi con un minor impiego di memoria. A conti fatti il software di Mozilla sembra essere stato concepito davvero bene. Difficile dire però quanto tutto questo potrà influire sulle abitudini degli utenti, solitamente infatti le persone hanno difficoltà nel cambiare browser e nell’imparare a utilizzare le nuove funzioni a disposizione. Ora, a pochi giorni dalla sua uscita, non resta altro che aspettare e vedere come sarà la risposta degli internauti.

 

Francesco Pellegrino Lise




Tutto pronto per il Black Friday, ma occhio alle truffe

Anche quest’anno il Black Friday sta arrivando puntuale come un orologio svizzero e già molti negozi, soprattutto online, hanno iniziato a proporre sconti sui loro articoli per attirare a sé il maggior numero di clienti. Ricorrenza americana, il “venerdì nero” è stato accolto gradualmente da molti Paesi, Italia inclusa, con l’intento di organizzare giornate con sconti speciali ed ampliare il proprio giro d’affari. Inizialmente, il Black Friday è stato “importato” dagli eShop americani che operano in più Paesi, come Amazon, ma con il tempo e l’interesse crescente della gente, è stato abbracciato sempre da più realtà commerciali.

 

Precisamente il Black Friday 2017 cade in data venerdì 24 novembre. In quella data scattano gli sconti che si protrarranno presumibilmente per l’intera giornata, spesso scaglionati a lotti successivi per trattenere quanti più clienti per il maggior tempo possibile sui siti degli store interessati. Stessa procedura, ma con appetibilità minore, è prevista per lunedì 27 novembre quando si celebrerà invece il Cyber Monday. Tutto questo interesse verso il Black Friday degli ultimi anni ha scatenato una vera e propria corsa agli sconti con tantissimi negozi online che in questo periodo fanno a gara per proporre l’offerta speciale più creativa in grado di conquistare il maggior numero di acquirenti.

 

Ovviamente tutta questa smania per l’acquisto online a prezzi ridotti non è passata inosservata agli occhi dei truffatori che cercano sempre una nuova via per raggirare gli utenti che durante questo periodo sperano di trovare l’oggetto tanto desiderato a un costo inferiore. In mezzo alle migliaia di promozioni speciali serie ed affidabili che circolano in rete durante il periodo del Black Friday, trovano facilmente posto anche proposte truffaldine che si confondono nel mare magnum delle offerte. Per evitare di cadere nelle trappole dei truffatori in questo particolare periodo dell’anno, è bene osservare alcune regole base che permettono di salvare il proprio portafoglio e di trovarsi in situazioni spiacevoli.

 

La prima regola per effettuare acquisti sicuri durante il Black Friday è ovviamente la più ovvia, ossia: utilizzare sempre il buon senso evitando di farsi trascinare dall’emotività. Ad esempio, quando si trovano sconti “particolarmente incredibili”, soprattutto su prodotti di importanti brand, è bene fermarsi e dubitare della loro regolarità. Trovare uno smartphone di fascia alta con uno sconto del 40% o del 50% è sicuramente una truffa, questo perché, anche nella migliore delle offerte possibili non sarà mai possibile trovare articoli recentemente immessi sul mercato con il prezzo dimezzato. Dunque, il suggerimento è di tenersi bene alla larga da promozioni eclatanti che potrebbero nascondere ben altro.

 

Altra regola fondamentale è quella di scegliere negozi online affidabili con una storia lunga alle loro spalle o grandi catene. Attività nate da poco tempo, con pochi feedback e con offerte sospette, devono essere sempre evitati come la peste. Laddove ce ne sia la possibilità è poi buona norma pagare i propri acquisti attraverso PayPal, questo perché in caso di truffa è possibile aprire rapidamente una contestazione e farsi rimborsare il denaro speso. PayPal, inoltre rappresenta una piccola garanzia sulla qualità di un eShop. I negozi online che mirano a truffare la propria clientela permettono, nella maggior parte dei casi, solo il pagamento attraverso carta di credito ed evitano PayPal. Questo perché puntano direttamente a “rubare” i numeri delle carte di credito. Ovviamente nel Black Friday è buona norma controllare attentamente la URL del sito su cui si ha intenzione di fare acquisti.

 

Se l’indirizzo web è BustBoy,com o qualcosa di simile invece di BestBuy.com, non fate assolutamente nulla su questa pagina e soprattutto non inserite i vostri dati finanziari nei moduli da compilare. Naturalmente, ultima ma non per questo meno importante delle regole è disporre di un buon antivirus, un software ben aggiornato, magari con supporto anti-phishing in grado di riconoscere preventivamente i siti dalla natura dubbia per evitare d’incappare in brutte sorprese. Alla luce di quanto detto, l’importante quando si parla di Black Friday, Cyber Monday, sconti di Natale, ma anche per gli acquisti di tutti i giorni è sempre bene scegliere di affrontare le spese con un minimo di sospetto, l’eccesso di zelo in questi casi potrebbe salvarvi il portafoglio ed evitarvi tutti quei problemi legati al furto dei dati della carta di credito, bancomat o prepagata che sia.

 

Francesco Pellegrino Lise




Meetic, per la Community italiana 6 single su 10 credono alla sfortuna

Per gli inglesi è venerdì 13, per gli italiani il 17. E quest’anno il calendario lo ha segnato per ben tre volte. Dopo quelli di febbraio e marzo, è arrivato il momento della giornata mondiale contro la superstizione, il cosiddetto “gatto nero day”, che cade proprio di venerdì 17 novembre. Ma davvero nel terzo millennio c’è ancora chi crede nella sfortuna ed è scaramantico? Secondo quanto emerge da un’indagine condotta da Meetic, il leader europeo nel dating, la community italiana di single coinvolti conferma con il 59% di essere superstiziosa. Eppure solo il 20% ammette di possedere un amuleto capace di proteggere dalle iettature sfortuna e aiutare nelle difficoltà. La maggioranza si accontenta di una toccata di ferro e passa la paura. In ogni caso, credere nella fortuna/sfortuna pare non sia un limite nelle relazioni: il 75% dei single, infatti, sostiene che frequenterebbe senza pregiudizi una persona superstiziosa, anzi c’è di più. Secondo i dati del LoveGeist, lo studio annuale sui single di tutta Europa, il 7% degli italiani crede che l’essere superstizioso è un’imperfezione a tutti gli effetti che, strano ma vero, nel 15% dei casi non viene vista come un difetto, ma bensì rende l’ipotetico partner ancora più interessante. Tra le credenze più comuni, come afferma il 23% dei single, è lo specchio rotto quello che fa più paura, seguito dalla bottiglia di olio in frantumi con il 18% delle preferenze e il gatto nero che attraversa la strada con il 13%. Percentuali nettamente inferiori per il sale rovesciato, l’eptacaidecafobia (cioè la paura del numero 17), il carro funebre, il passare sotto una scala, l’ombrello aperto in posti chiusi, la scopa sui piedi e il cappello sul letto. Insomma, una serie di stranezze che trovano ancora un’audience notevole nel belpaese e nel mondo. Dato che “solo” superstizioni, ben l’85% dei single italiani coinvolti ha deciso che sfiderà coraggiosamente l’imminente venerdì 17 evitando di prendere particolari provvedimenti per farsi scudo dalla sfortuna. Anche se c’è sempre un buon 34% che ammette di utilizzare diversi portafortuna per affrontare situazioni simili. Quelli che vanno per la maggiore sono quelli legati alla tradizione, gli amuleti per antonomasia: dalla tenera coccinella (24%) alla classica toccata di ferro (21%) e l’intramontabile quadrifoglio (20%). Perdono smalto e diventano quasi desueti il mitico cornetto rosso (8%), le tradizionali corna (2%) e l’aglio (1%). E se persino nella smorfia napoletana il numero 17 indica “a Disgrazzia”, nel linguaggio dell’amore è un plus che rende chi è scaramantico e superstizioso un pizzico più intrigante agli occhi dell’altro. Sarà perché l’amore è cieco? A cupido l’ardua sentenza!

 

F.P.L.




Assassin’s Creed Origins, la saga rinasce nell’antico Egitto

Dopo uno sviluppo lungo ben quattro anni e un anno di “pausa” dagli schermi, la lotta senza tempo fra Assassini e Templari torna su Pc, Xbox One e PlayStation 4. Assassin’s Creed Origins è un titolo ricco di sfaccettature: si tratta di un ritorno come suggerisce il titolo stesso alle origini, di un vero prequel, di una finestra sulla genesi del brand e di un importante punto di ripartenza per la serie che negli ultimi episodi era rimasta arenata in degli schemi troppo ripetitivi. Ashraf Ismail, che fu Game Director di Assassin’s Creed IV: Black Flag, con questo nuovo titolo ha così dato nuova vita al franchise esaltandone i punti di forza e distruggendo al tempo stesso alcuni schemi che lo avevano accompagnato fin dalla prima istanza. Grazie a un certosino lavoro di ristrutturazione Assassin’s Creed: Origins riesce a spogliare il brand da quell’abito troppo vecchio fatto di regole diventate ormai scomode: il livello di profondità nella scrittura delle missioni secondarie è il più alto registrato nella serie fino a oggi, l’esplorazione diventa parte integrante dell’esperienza narrativa e la “lore” storica è minuziosamente incastonata in ogni angolo del mondo di gioco dando così a chi gioca il giusto senso di profondità che da tempo mancava. Intendiamoci, Assassin’s Creed resta sempre fedele a se stesso, alla sua essenza, al suo “credo”. Origins, per quanto riguarda il concept di base, è senza dubbio il capitolo più importante della serie sin dal trionfo del secondo episodio: un’opera, è proprio il caso di dire, faraonica, capace di bilanciare rinnovamento e classicismo, tenendo i piedi saldamente piantati nel passato del marchio, ma orientando lo sguardo in direzione del suo futuro. Per raccontare le origini del Credo, Ubisoft ha deciso di ambientare Assassin’s Creed Origins nell’antico Egitto, durante il periodo tolemaico, finestra temporale ricca di spunti interessanti e in grado di intrecciarsi, come al solito, con la vera storia dell’umanità. In un periodo difficile per il popolo egiziano, Bayek, il nuovo protagonista, si ritroverà all’interno di un intreccio socio-politico che lo porterà a scoprire realtà sconcertanti, spronandolo così a prendere decisioni importanti. La trama di questo ultimo spettacolare capitolo della serie è veramente appassionante, un’autentica discesa agli inferi per il Medjay, che sarà affiancato dalla carismatica e riuscitissima Aya, moglie del protagonista e personaggio in grado di rubare la scena più e più volte. Aya è certamente meglio caratterizzata di Bayek, che nonostante uno spunto interessante sul finale rimane piuttosto piatto e motivato da un solo, singolo sentimento: la vendetta. La narrativa ripercorrerà la lotta del popolo contro i poteri forti, rappresentati da una cabala che precede la formazione dei veri Templari. La struttura narrativa si divide in quattro atti più un epilogo, che in totale dureranno non meno di 30 ore di gioco. La storia di Origins è costruita in modo tale da arrivare a un climax finale d’impatto e assolutamente emozionante. La quest principale invoglia qualsiasi giocatore ad arrivare fino in fondo e, nonostante qualche sezione intermedia leggermente piatta, il climax non si ferma per l’intera durata della trama. In più di un’occasione ci saranno presentati vari bersagli e saremo liberi di eliminarli nell’ordine che riterremo più adatto. Attenzione, però: affrontare nemici di livello eccessivamente superiore al nostro può rivelarsi un’esperienza scoraggiante, e in ogni caso l’universo narrativo è studiato per essere vissuto a tutto tondo, alternando i contenuti delle missioni secondarie alla fiamma che ci spingerà verso il proseguo dell’avventura.

L’open world di Origins è veramente incredibile, soprattutto nel colpo d’occhio: Alessandria, Menfi e tutte le città d’Egitto presenti nel gioco sono realizzate con una cura estremamente raffinata. Proprio a riguardo è bene sottolineare come dal punto di vista tecnico Origins eccelle: dalle case più piccole alle costruzioni più grandi e sfarzose, tutto è realizzato con un’attenzione e un rispetto particolare verso un territorio che in età antica offriva davvero uno spettacolo impressionante, qui riproposto in un’incarnazione digitale assolutamente credibile e immortalabile grazie a un photomode sorprendentemente malleabile. La gente che popola l’Egitto poi è viva: lavorano, discutono, interagiscono fra di loro e riconosceranno Bayek, accogliendolo come un salvatore. Uscendo dagli agglomerati urbani si attraverserà e ci si perderà nella bellezza del deserto, bellezza che lascia veramente senza fiato per la sua immensità: chilometri e chilometri di dune, intervallati da misteriose strutture o dalle imponenti piramidi di Giza. L’esplorazione del territorio sarà fondamentale, per scoprire tutti i segreti della Prima Civilizzazione: tombe, piramidi, grotte e altre piccole chicche che contribuiscono a creare un mondo di gioco quasi perfetto, per estetica e capacità di immergere il giocatore al suo interno. Ma attenzione, viaggiando per troppo tempo sotto il caldo opprimente del sole: Bayek potrebbe avere anche delle allucinazioni… Detto questo, i puristi della saga si staranno chiedendo: e l’Animus che fine ha fatto? Come riprendere in mano una narrativa oramai spersonalizzata e da troppo tempo orfana di un reale punto di riferimento? La risposta è celata in una ragazza decisa a ritagliarsi uno spazio importante all’interno della multinazionale Abstergo, una giovane che dimostra un carattere forte come non lo si era mai visto in un operatore nostro contemporaneo, men che meno in Desmond Miles. Layla rappresenta uno strumento che mancava da troppo tempo all’interno della saga, una finestra sul presente con un volto e una caratterizzazione ben definiti.

Venendo alle novità più succose, il combat system riveste un ruolo da protagonista. Lasciandosi alle spalle la vecchia versione dinamica, il nuovo progetto include un sistema di combattimento molto più tattico e basato su attacchi leggeri, pesanti, parate, schivate e utilizzo dell’arco. La struttura ricorda alla lontana quella dei Souls e di sicuro aggiunge un valore importantissimo alla produzione. Grande varietà nelle lotte viene data dalle armi che si utilizzeranno che a seconda dell’archetipo (spada, lancia, mazza, bastone e via discorrendo) cambieranno completamente il set di mosse e soprattutto la rapidità degli attacchi. Questo aspetto è molto positivo e offre finalmente un certo grado di qualità e varietà, oltre che la necessità di assimilare al meglio tutte le mosse per padroneggiare perfettamente tutte le armi per venir via da ogni situazione. Nonostante sia possibile giocare e svolgere molte missioni utilizzando tecniche evasive, alla fine il gioco spinge il giocatore sempre a combattere. Qui emergono alcuni problemi, da ambedue i lati: nelle fasi stealth si potrà uccidere non badando alla distanza fra una guardia e l’altra, ma facendo attenzione solo al campo visivo e programmando efficaci strategie tramite l’utilizzo di Senu, la fidata aquila di Bayek; nelle fasi action invece i nemici eviteranno di attaccare in massa, o comunque gestiranno la situazione. Questo crea scontri contro massimo quattro/cinque avversarsi con il resto della truppa che resta a guardare prima di intervenire. In Assassin’s Creed Origins ci sarà a disposizione anche una “super abilità” che si ottiene caricando al massimo la barra dell’adrenalina: a seconda delle armi si entrerà in una fase di super potenza/agilità, oppure si potrà eseguire una mossa quasi letale, molto utile contro i nemici di alto rango. Insomma, grazie a questo nuovo sistema di combattimento, gli scontri saranno più belli da vivere rispetto al perché richiederanno sempre un pizzico di abilità valorizzando decisamente il gmeplay. Per quanto riguarda le novità introdotte da Assassin’s Creed Origins, a fare da spalla al nuovo sistema di combattimento c’è il sistema di progressione di Bayek. Questo è stato concepito sulla falsa riga di un gioco di ruolo ma è stato sviluppato per essere integrato ad un action open world come l’ultima opera di Ubisoft. Oltre alle armi, sarà necessario prestare molta attenzione all’equipaggiamento e alle abilità. Per quanto riguarda il primo, non sarà possibile ottenerne di nuovo, ma solo potenziare quello esistente, aumentando quindi danno corpo a corpo, danno da distanza, salute, capienza delle frecce, efficacia della lama celata e via discorrendo. Per fare ciò è però necessario recuperare diversi materiali sparsi in lungo e in largo per il mondo di gioco, cacciando animali, depredando i trasporti merci e talvolta comprandoli dai venditori. Lo sviluppo di Bayek basta e avanza per completare il gioco; potenziare l’equipaggiamento sarà una cosa in più che certamente rende l’esperienza più intrigante e longeva, ma non è fondamentale ai fini dell’end game.

L’albero delle abilità invece si divide in tre rami che s’intersecano l’un l’altro, ossia: Guerriero, Cacciatore e Veggente. Ogni ramo ovviamente si riferisce alle capacità d’utilizzo di armi, arco e dinamiche stealth. Come al solito bisognerà decidere quale parte sviluppare maggiormente, scelta che sarà bene far ricadere sullo stile di gioco che si preferisce. Le statistiche principali di Bayek sono solo tre: salute, danno corpo a corpo e danno da distanza. Per accrescerle sarà necessario aumentare di livello ottenendo punti esperienza. Ed è proprio qui che entra in funzione il cuore dell’open world di Origins, costituito da quest e sotto quest. La grande mappa di gioco è divisa in aree con livello consigliato e per poterle esplorare sarà imprescindibile essere di livello pari oppure inferiore di massimo due unità. Nonostante la libertà d’esplorazione e azione, Origins mette in pratica un sistema di gestione delle attività e del livellamento efficace, ma con qualche difetto, che emerge soprattutto nell’atto due dove chi non ha l’abitudine ad affrontare le missioni secondarie dovrà passare alcune ore a “farmare” materiali. Dal menù principale si potranno gestire tutte le missioni attive, vedendo anche il livello consigliato per ciascuna di esse. Solitamente lo svolgimento tipo per progredire bene nell’avventura è questo: si fanno due/tre missioni principali, per poi arrivare a uno sbarramento creato proprio dal gioco, che proporrà quest primarie di livello molto superiore a quello del protagonista. Proprio qui i giocatori dovranno dedicarsi alle sotto missioni e a tutte quelle attività che garantiscono la crescita del personaggio. Un ultimo plauso va sicuramente fatto al comparto audio che offre un doppiaggio in lingua italiana veramente ben fatto e una serie di effetti sonori e musiche assolutamente ben realizzate e in grado di rendere l’intera esperienza di gioco ancora più immersiva. Tirando le somme: Assassin’s Creed Origins è un titolo che passa l’esame a pieni voti. L’ambientazione dell’antico Egitto è stata sfruttata egregiamente, sia a livello di texturizzazione che nell’ambito del level design. Nonostante l’inserimento di numerose attività collaterali, la trama riesce a mantenere un ruolo preponderante e, soprattutto, stupisce sempre lo spettatore mostrando al tempo stesso un elevato grado di rispetto verso la linea del tempo originale della saga. Assassin’s Creed Origins è l’esempio a cui molti producers dovrebbero ispirarsi quando si punta a un rinnovamento delle dinamiche di gioco senza danneggiare tutto ciò che di bello e di buono è stato in passato. Il lavoro svolto da Ubisoft è a tutti gli effetti un gran successo, un’opera che ha donato valore all’intera saga rispettandone i canoni ma rinnovandola laddove ce n’era realmente bisogno. Insomma, sia che siate neofiti della saga, sia che siate veri appassionati, perdersi un gioco del calibro di Assassin’s Creed Origins sarebbe un vero errore.

 

GIUDIZIO GLOBALE

Grafica: 9,5
Sonoro: 9,5
Gameplay: 9
Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 9

 

Francesco Pellegrino Lise




Just Dance 2018, la discoteca torna nel salotto di casa

Puntuale come un orologio svizzero Ubisoft lancia Just Dance 2018, il popolare videogame dedicato al ballo che con più di sessanta milioni di copie vendute su diverse piattaforme continua a far scatenare i fan ormai da 8 anni. Quest’anno, però, la software house francese ha deciso di rendere la versione per Nintendo Switch quella più rappresentativa della famiglia Just Dance 2018, che comprende la bellezza di sette piattaforme compatibili: PS4, Xbox One, PS3, Switch, Wii, Wii U e Xbox 360. Per quanto riguarda l’ultima arrivata in casa Nintendo offre qualcosa in più, ossia: controller di movimento che vibrano a ritmo e una modalità di gioco che impegna entrambe le mani. Le modalità di controllo per le altre piattaforme sono la PlayStation Camera su PS3 e PS4, Kinect per le piattaforme Xbox, e i Wiimote su Wii e Wii U. Solo una mano è impegnata nel far riconoscere al videogioco le coreografie che bisognerà replicare davanti allo schermo: le esperienze migliori in tal senso sono quelle che non prevedono l’uso di nessun controller ma le telecamere, anche se l’effetto HD Rumble dei Joy-Con di Switch sono altrettanto divertenti. Infine, è possibile controllare il gioco anche con la app dedicata e disponibile per Android e iOS. In di Just Dance 2018 fa il suo ritorno la divertentissima modalità online mentre la tracklist include 40 brani famosi tra successi internazionali “evergreen” e brani contemporanei. A questi vanno aggiunti i pezzi presenti nella modalità per bambini (con licenze Disney), e una canzone esclusiva su Switch dedicata a Super Mario. E’ importante sottolineare che inizialmente si potrà accedere gratuitamente a Just Dance Unlimited, ossia una libreria di canzoni aggiuntive tratte dal catalogo precedente di Just Dance. Dopo tre mesi, però, l’abbonamento diventerà a pagamento per un costo di 4,99 euro al mese ad accesso illimitato. Chi desidera l’intero catalogo, insomma, deve mettere in conto un ulteriore esborso. Just Dance Unlimited, non è disponibile per PS3, Xbox 360 e Wii. A livello di gameplay Just Dance 2018 è sempre lo stesso rhythm game di sempre, titolo in cui bisogna replicare le coreografie rappresentate sullo schermo in base all’utilizzo di vari sistemi di rilevazione del movimento, con una valutazione costante delle performance che determina poi il punteggio finale e la possibilità di sbloccare e accedere a ulteriori contenuti o semplicemente vincere un match in multiplayer. Lo scopo di Just Dance 2018, va precisato, non è affatto la competizione, infatti, si tratta di un titolo che punta tutto sul fornire uno stimolo a ballare, e per chi ha un minimo di predisposizione al movimento ritmico del corpo può rappresentare un ottimo metodo per alzarsi dal divano e scatenarsi con della buona musica, divertendosi e magari imparando anche qualche passo.

 

La modalità di gioco principale offerta dal nuovo titolo di Ubisoft resta Just Dance, che consente di affrontare i brani separatamente in singolo o in multiplayer locale, mentre il multigiocatore online è accessibile nella modalità World Dance Floor. Sebbene la meccanica resti la stessa di sempre, in linea di massima, ci sono diverse varianti che fanno restare alto l’interesse nel gioco: una novità assoluta è rappresentata dalla già citata modalità Kids, che semplifica un po’ le cose e presenta un repertorio adatto ai più giovani, confermando la natura da titolo adatto a tutta la famiglia. La modalità Machine invece è stata sostituita da Dance Lab, che pone i giocatori dinanzi a una serie di prove alquanto bizzarre, nelle quali è necessario simulare una serie di gesti e movenze a tema all’interno di livelli progressivi. Ancora presente la modalità Fitness che consente di visualizzare le calorie bruciate a ritmo di musica, donando quindi al titolo anche un elemento “salutista”. Per allungare l’interesse e per gli amanti dei “look più cool”, sono presenti anche vari sbloccabili con cui personalizzare il proprio avatar, elementi estetici e quant’altro. Tirando le somme, come per i capitoli precedenti, Just Dance 2018 vale la pena di essere giocato perché in primis è un titolo che diverte, poi perché è un gioco adatto ad ogni età per via del suo approccio “easy” e scanzonato, inoltre va promosso per la sua estetica eccessiva e coloratissima in puro stile anni ’80, ma soprattutto è un prodotto valido anche per i brani ben scelti e che accontentano un po’ tutti. Ovviamente il prodotto Ubisoft dà il meglio di sé quando viene giocato in compagnia, ma grazie alla possibilità di ampliare la biblioteca delle canzoni con Just Dance Unlimited e grazie anche alla componente multiplayer online, l’esperienza di gioco può essere altrettanto appagante anche quando si sta in casa da soli. I possessori di Nintendo Switch poi saranno ben contenti di poter giocare il titolo anche all’aria aperta, grazie alla possibilità di poter giocare anche fuori con la console, unica pecca potrebbe essere rappresentata dalle dimensioni ridotte dello schermo che forse potrebbero essere insufficiente per sessioni di ballo in compagnia di molti amici. In ogni caso se si ha voglia di ballare, se si hanno molti amici, se si vuole animare una festa o più semplicemente si vuole giocare in maniera differente dal solito, Just Dance 2018 è il titolo che fa per voi.

 

Di seguito la lista completa dei brani presenti in game e il nostro giudizio finale:

All You Gotta Do – The Just Dance Band
24K Magic – Bruno Mars
Another One Bites The Dust – Queen
Automaton – Jamiroquai
Bad Liar – Selena Gomez
Beep Beep I’m A Sheep – LilDeuceDeuce ft. Black Gryph0n & TomSka
Blow Your Mind (Mwah) – Dua Lipa
Blue (Da Ba Dee) – Hit the Electro Beat
Boom Boom – Iggy Azalea ft. Zedd
Bubble Pop! – HyunA
Carmen (ouverture) – Just Dance Orchestra
Chantaje – Shakira Ft. Maluma
Daddy Cool – Groove Century
Despacito – Luis Fonsi & Daddy Yankee
Dharma – Headhunterz & KSHMR
Diggy – Spencer Ludwig
Fight Club – Lights
Footloose – Top Culture
Got That – Gigi Rowe
How Far I’ll Go – Disney’s Moana
In The Hall Of The Pixel King – Dancing Bros
Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini – The Sunlight Shakers
Instruction – Jax Jones ft. Demi Lovato & Stefflon Don
John Wayne – Lady Gaga
Keep On Moving – Michelle Delamor
Kissing Strangers – DNCE ft. Nicki Minaj
Love Ward – Hatsune Miku
Make it Jingle – Big Freedia
Naughty Girl – Beyoncé
New Face – PSY
Risky Business – Jorge Blanco
Rockabye – Clean Bandit Ft. Sean Paul & Anne-Marie
Sayonara – Wanko Ni Mero Mero
Shape of You – Ed Sheeran
Side To Side – Ariana Grande Ft. Nicki Minaj
Slumber Party – Britney Spears ft. Tinashe
Swish Swish – Katy Perry ft. Nicki Minaj
The Way I Are (Dance With Somebody) – Bebe Rexha Ft. Lil Wayne
Tumbum – Yemi Alade
Waka Waka (This Time For Africa) – Shakira

 

GIUDIZIO GLOBALE

Grafica: 7,5
Sonoro: 8,5
Gameplay: 8
Longevità: 8

VOTO FINALE: 8,5

 

Francesco Pellegrino Lise




La Maker Faire torna alla Fiera di Roma dall’1 al 3 dicembre

Torna, con numeri sempre più imponenti e attrazioni sorprendenti, l’atteso appuntamento con “Maker Faire Rome – The European Edition 4.0”, manifestazione giunta alla sua quinta edizione. Il più grande evento europeo sull’innovazione e sull’impresa 4.0 si svolgerà dall’1 al 3 dicembre 2017 presso la Fiera di Roma. Con 7 padiglioni a disposizione (uno in più rispetto allo scorso anno) per oltre 100mila mq di estensione, Maker Faire Rome si conferma la fiera dove prende forma la rivoluzione digitale, il luogo della ribalta dedicato alle famiglie, ai bambini e a tutti gli appassionati di innovazione, ma anche il format consolidato per le aziende e gli innovatori di professione che utilizzano la cultura digitale come mezzo per affrontare le nuove sfide dei mercati. Resta prioritario e centrale il tema dell’impresa 4.0. Con l’approccio pratico e il linguaggio chiaro che la contraddistingue, Maker Faire Rome intende aiutare il pubblico (composto in buona misura anche da professionisti e imprenditori) a comprendere l’argomento attraverso esempi, simulazioni reali, testimonianze (workshop e seminari). L’obiettivo è quello di guidare i visitatori all’interno di un processo produttivo, possibilmente in funzione, che mostri come il flusso delle informazioni porti intelligenza ed efficienza al processo stesso, dalla produzione alla logistica, dalla supply chain alla sicurezza, dall’energia fino alla personalizzazione del prodotto stesso. Tanti, attuali e coinvolgenti gli altri temi della quinta edizione. Si va dall’Internet delle cose alla manifattura digitale fino all’agricoltura 4.0, passando per il cibo del futuro alla sensoristica; mobilità smart, riciclo e riuso, edilizia sostenibile; robotica; realtà virtuale e aumentata, salute e benessere; scienza e biotecnologie. “Maker Faire Rome – The European Edition 4.0” (www.makerfairerome.eu) è una manifestazione promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera. Un evento di portata internazionale che fa convergere sulla Capitale il meglio dell’innovazione da tutto il mondo. Per i visitatori Maker Faire Rome è un’occasione irripetibile di interagire – in anteprima – con le innovazioni che cambieranno in meglio la nostra vita mentre per maker, imprenditori, startupper e imprenditori medi, piccoli e piccolissimi è il momento per confrontarsi con realtà internazionali affermate che hanno scelto l’evento come piattaforma di lancio per i loro prodotti e innovazioni e per fare scouting di nuovi talenti. Anche nell’edizione 2017, ben 10mila mq di attività ed espositori saranno dedicati a bambini e ragazzi dai 4 ai 15 anni organizzati nell’apposita Area Kids (padiglione 4).

Una nuova visione del futuro con i progetti di maker, artigiani, scuole, università e artisti

Chi sono i Makers? I Makers sono appassionati di tecnologia, educatori, pensatori, inventori, ingegneri, autori, artisti, studenti, chef, artigiani e tutti coloro che creano e stupiscono con la forza delle proprie idee. Ad esempio, al primo maker della storia, Leonardo da Vinci, si ispira la prima mostra in realtà virtuale e aumentata presente alla MFR, un’esperienza in cui i visitatori conosceranno e approfondiranno l’opera ingegneristica del grande inventore sperimentando in modo immersivo il funzionamento delle sue invenzioni. Il viaggio con Leonardo avverrà attraverso l’uso di postazioni fisse di realtà virtuale e totem sui quali saranno riportati dei target che, inquadrati attraverso tablet e smartphone, permetteranno la materializzazione e la visualizzazione in 3D delle macchine di Leonardo in movimento. Il percorso complessivo comprenderà un’area dedicata alla formazione sulle nuove tecnologie con brevi sessioni dimostrative e interattive. Curatore della quinta edizione di MFR è Massimo Banzi, co-founder di Arduino, indicato dal settimanale “The Economist” come uno dei fautori della “nuova rivoluzione industriale” messa in atto dal movimento Maker – con l’ausilio di Alessandro Ranellucci, coordinatore esecutivo dei contenuti affiancati da un qualificato team di responsabili di area: Bruno Siciliano (area robots), Paolo Mirabelli (area droni), Alex Giordano (area agricoltura), Sara Roversi (area food), Chiara Russo (area kids) e Mauro Spagnolo (area green tech). La Maker Faire Rome è testimonianza di come la creatività, il lavoro e la forza delle idee siano capaci di generare nuovi modelli produttivi fondati su singole iniziative e progetti brillanti. La città di Roma si conferma, per il quinto anno consecutivo, polo attrattivo di nuove idee, contenuti e modelli economici: basti pensare che ben 750 progetti provenienti da 40 nazioni diverse, con tutti i 28 Stati membri dell’Unione Europea rappresentati, sono arrivati dalla sola “Call for Makers”. I centri della conoscenza alla Maker Faire Rome: scuole, università e centri di ricerca. Le nuove generazioni guardano al futuro attraverso la Maker Faire Rome. Lo conferma la grande partecipazione di Università, Centri di ricerca e scuole attraverso le relative Call. In un’apposita area dedicata della Fiera saranno presenti 28 tra università (di cui 5 straniere) e centri di ricerca. Sono invece 55 le scuole selezionate, tra le centinaia di progetti pervenuti, in rappresentanza di tutte le regioni italiane (50 Istituti secondari e ITS italiani e 5 provenienti da Grecia, Ungheria, Portogallo, Romania e Slovenia). Presente anche una scuola extra Ue, di Israele. Tutte le scuole hanno partecipato alla Call for Schools, realizzata in collaborazione con il Miur: a quelle selezionate è stato garantito uno spazio gratuito all’interno della Maker Faire per esporre le proprie creazioni.

 

Maker Faire Rome Contest 2017

Maker Faire Rome non è solo un punto di arrivo per i tanti maker che espongono i propri progetti, ma un punto di partenza verso un futuro migliore. Per questo, anche l’edizione 2017, si arricchisce di contest e iniziative speciali finalizzate a valorizzare i migliori progetti, per garantire visibilità e lo sviluppo delle diverse iniziative presentate: un riconoscimento pubblico e tangibile al valore della creatività esposta durante la manifestazione. Tra i contest proposti quest’anno My Sustainable City (http://www.makerfairerome.eu/it/my-sustainable-city), promosso da Eni, ACI e la rivista Energia, nasce dalla volontà di individuare, supportare e diffondere la realizzazione di soluzioni tecnologiche innovative in tema di mobilità. Si cercano soluzioni che consentano di incrementare la qualità della vita dei cittadini che quotidianamente si spostano e/o di migliorare la qualità dell’aria nei grandi centri urbani, per una città e una mobilità sicura, sostenibile e accessibile a tutti. Si riconferma, poi, Make to Care (http://www.makerfairerome.eu/it/mfr17-torna-maketocare-contest-sfida-le-disabilita), promosso da Sanofi Genzyme e alla sua seconda edizione, finalizzato a far emergere e facilitare la realizzazione, nonché la diffusione, di soluzioni innovative e utili a incontrare i bisogni reali delle persone affette da qualunque forma di disabilità, intesa come qualsiasi diminuzione marcata della qualità della vita a causa di patologie e/o eventi traumatici. Infine, Play It Easy (http://www.makerfairerome.eu/it/play-it-easy) è il contest promosso dal CONI con la volontà di supportare la realizzazione e la diffusione di soluzioni tecnologiche innovative volte a incrementare la partecipazione alla pratica e agli eventi sportivi.

 

Programma e contenuti

Anche quest’anno la quinta edizione di “Maker Faire Rome” parte con l’Educational Day (http://www.makerfairerome.eu/it/educational-day). Venerdì 1 dicembre, dalle 9 alle 13, avrà luogo la tradizionale mattinata di formazione gratuita dedicata alla visita delle scolaresche – sono attesi 25mila studenti – prima dell’apertura al pubblico, per vedere da vicino tutte le invenzioni create dai makers. Sempre venerdì, alle 11,30, anche in live streaming, si terrà l’Opening Event della quinta edizione dal titolo “The Future in the Making” (http://www.makerfairerome.eu/it/the-future-in-the-making). Ogni giorno centinaia d’innovazioni cambiano il nostro modo di vivere, produrre e rapportarci con gli altri. Un “futuro in costruzione” che sarà raccontato con l’aiuto di ospiti d’eccezione provenienti da tutto il mondo e presentati dal giornalista Alessio Jacona, conduttore delle conferenze. Il pomeriggio, dalle 14, “Maker Faire Rome – The European Edition 4.0” si apre al grande pubblico fino a domenica 3 dicembre. Da non perdere la conferenza “Make and inspire” di venerdì pomeriggio. Quando la creatività dei makers si incontra con la capacità narrativa degli youtuber, un nuovo tipo di racconto prende vita: per capire quale, non perdetevi le testimonianze di tre famosi youtuber quali Laura Kampf, Rulof McGyver e Giaco Whatever. Sabato 2 dicembre, alle 14,30, si terrà “Robots: what’s next?” una conferenza sulla robotica durante la quale verrà presentato il libro “I robot e noi” scritto da Maria Chiara Carrozza, scienziata ed ex ministro dell’Istruzione. Seguirà un dibattito sui temi etici e sociali legati al mondo dei robot e verranno presentate alcune eccellenze della robotica italiana nel mondo. La conferenza sul cibo, dal titolo “Agrifood: make, hack or tech?”, si svolgerà, invece, domenica 3 dicembre a partire dalle 11,30.

 

Le attrazioni da non perdere

Alta formazione e grandi attrazioni ci saranno anche negli stand dei partner della manifestazione che contribuiscono ad arricchire con contenuti di alta qualità l’evento Maker Faire. Lo spazio espositivo di Eni chiamato “Innovation for Energy”, ad esempio, è una grande area che mostrerà al pubblico l’applicazione di tecnologie digitali innovative per l’addestramento del personale e le loro possibili evoluzioni nell’ambito di salute e sicurezza dei lavoratori e per la gestione impianti. Due le tematiche principali dello spazio: la prima è l’OTS – Operator Training Simulator. Un sistema che permette di addestrare gli operatori d’impianto in maniera immersiva e collaborativa. Le persone indossano caschetti 3D ad alta risoluzione che simulano il contesto industriale per apprendere le procedure operative di gestione degli impianti e delle eventuali situazioni critiche. Il pubblico potrà vivere in prima persona l’esperienza di camminare ed interagire con un vero impianto Eni fedelmente riprodotto in 3D. La seconda tematica è sulla “Salute e Sicurezza aumentate” dove verranno presentati alcuni prototipi realizzati in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT). Alla Maker Faire Arrow Electronics, società tecnologica globale che fornisce prodotti e soluzioni per l’innovazione, organizzerà una serie di lezioni tecniche, colloqui di consulenza, dimostrazioni pratiche di nuove tecnologie. Sarà presente anche il Chief digital officer, Matt Anderson che terrà una presentazione ad hoc. Arrow Eletronics presenterà anche la piattaforma globale per il supporto agli imprenditori che desiderano portare le loro idee dal concepimento iniziale al mercato (realizzata con Indiegogo). Si tratta di un rivoluzionario servizio crowdfund-to-production, destinato ad accelerare il ritmo di innovazione per i produttori che operano nell’ambito della tecnologia e dell’IoT (Internet of Things). Ulteriori presentazioni saranno tenute ogni 30 minuti nello speaker corner dello stand (padiglione 7). Le dimostrazioni riguarderanno settori quali l’IoT, l’imaging e il rilevamento, la stampa in 3D e la comunicazione wireless. Nello stand Unidata, ci sarà la presentazione della tecnologia “LoRa”, volta a rendere l’Internet of Things (IoT) una realtà concreta. Unidata ospiterà anche le sei start-up selezionate nell’ambito dell’Open innovation challenge lanciato dalla Regione Lazio, attraverso la società in house Lazio Innova. L’iniziativa, in collaborazione con Unindustria, è stata concepita per favorire l’incontro fra domanda e offerta di innovazione. Leroy Merlin, all’interno di uno stand di 80 mq, ha organizzato incontri con la creatività dei designer coinvolti nel progetto Design Lab, che ambisce a progettare prodotti originali, unici e facili da realizzare a partire da materiali semplici. I visitatori potranno, inoltre, conoscere l’offerta di prodotti innovativi legati al mondo della domotica pensati per una casa smart e connessa, accanto a quelli del reparto utensileria, particolarmente adatti a supportare il lavoro dei maker e si potrà partecipare a otto diversi corsi fai-da-te rivolti ai bambini dai 6 ai 10 anni per avvicinarli alla filosofia del “fai da te”. Si potrà poi vedere e toccare con mano, grazie alla collaborazione con ACI, il prototipo di formula E che sarà protagonista dell’E-Prix 2018, la tappa italiana del campionato di Formula E prevista a Roma. Un bolide con motore elettrico che sfreccerà, il prossimo aprile, per le strade del quartiere Eur. Meno veloci ma non meno divertenti saranno i kart elettrici che tutti i ragazzi potranno guidare, sponsorizzati da ACI, su un’apposita pista all’interno della Maker Faire. Un grande stand sarà, poi, allestito dall’Aeronautica Militare con attrazioni e simulazioni imperdibili. Ci sarà, novità di quest’anno, una grande area dedicata alla robotica, uno spazio di ben 400 mq con le migliori eccellenze della robotica italiana elaborati da ricercatori e team delle più prestigiose università italiane tra cui la Sant’Anna di Pisa, La Sapienza di Roma, la Federico II di Napoli, l’ateneo di Siena e l’Università di Bologna. A grande richiesta torna “The House of Drones”, dove appassionati e non, grandi e piccini, potranno dilettarsi con tantissime esibizioni, dimostrazioni di volo acrobatico, coreografie, ma anche assistere a mini-conferenze con professionisti del settore. Saranno presenti i piloti di Fpv Racing selezionati fra i migliori in Italia e in Europa, nomi illustri come Giuseppe Rinaldi, Lorenzo “Bramo” e Luisa Rizzo, una ragazza di 15 anni che è davvero un talento di questo sport. Sarà inoltre presente, con i suoi workshop, l’avvocato Giovan Battista Gallus, tra i massimi esperti italiani della materia. Verranno, inoltre, scelti a caso tra il pubblico giovani e giovanissimi per il “battesimo” del drone e gli spettatori, dagli spalti, potranno guardare direttamente negli occhiali dei piloti grazie a diversi monitor posizionati ai lati della voliera. Per la Maker Faire l’IIT, Istituto Italiano di Tecnologia, ha ideato un corso di robotica gratuito su iCub (un piccolo robot, alto 1,04 metri e con un peso di circa 25 kg, creato da un team di ricercatori dell’IIT) che si terrà sabato 2 e domenica 3 dicembre dalle 10,30 alle 18,30. I ricercatori della ICub Facility e del dipartimento di Robotics, Brain and Cognitive Sciences di IIT guideranno i partecipanti alla programmazione della testa del robot umanoide iCub. Da non perdere! Molto ampia e variegata l’offerta formativa della Maker Faire Rome 2017. Ci saranno infatti, nel corso dei tre giorni di fiera, decine di corsi, rivolti in particolare ad artigiani e Pmi, su temi come la stampa 3D, lavorazioni di fresatura e laser, la manifattura robotica o la modellazione tridimensionale sugli strumenti di disegno per la digitalizzazione di prodotti e processi fino alla progettazione e fabbricazione digitale per il settore moda. Sarà presente, con un proprio spazio espositivo, anche Unioncamere che spiegherà il ruolo delle Camere di commercio italiane a supporto della digitalizzazione delle imprese: grazie ai PID, i Punti d’Impresa Digitale, localizzati presso le varie CCIAA e che offriranno la diffusione della conoscenza di base sulle tecnologie in ambito Impresa 4.0.

 

Il 25 e il 26 novembre “The Big [smart] Hack 4.0” al Tempio di Adriano

Una settimana prima della Maker Faire 2017, il 25 e il 26 novembre nel Tempio di Adriano, Sala storica della Camera di Commercio di Roma, si svolgerà “The Big [smart] Hack 4.0” (http://www.makerfairerome.eu/it/hackathon-torna-the-big-smart-hack), una due giorni di programmazione dedicati ai temi della Smart City, energia rinnovabile, Big data, tecnologia IoT e, in genere, tecnologie innovative. Sviluppatori, ingegneri, designer, startupper, studenti, maker, ma anche chi lavora nel mondo della comunicazione e non solo, si sfideranno per liberare la propria creatività e sviluppare applicazioni innovative capaci di migliorare molti aspetti della vita quotidiana di milioni di persone, con uno sguardo all’efficienza e all’inventiva. L’evento è organizzato da Maker Faire Rome in collaborazione con Codemotion e Tree. La “Maker Faire Rome – The European Edition 4.0” è resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con partner istituzionali quali la Regione Lazio (presente con un proprio spazio espositivo chiamato “Future Makers”) e l’ICE (che ha supportato la manifestazione rendendo possibile l’intervento di speaker di fama mondiale), oltre ai tanti sponsor che hanno sposato la logica dell’interazione con pubblico e addetti ai lavori per offrire esperienze indimenticabili e moltiplicare l’offerta di contenuti fruibili da un pubblico variegato, composto anche da imprenditori e investitori. Oltre a Eni, Arrow Electronics, Unidata, Leroy Merlin, ACI, Trenitalia e Sanofi Genzyme saranno presenti con i propri contenuti e offerte formative di qualità, gli altri partner della Maker Faire Rome: BNL Gruppo BNP Paribas – Artigiancassa, RS Components, Acea Spa, Poste Italiane, Media Direct Srl, Digi-Key Electronics, Teko Spa, Mouser Electronics, Doc Servizi Soc. Coop, STMicroelectronics International NV, Happy Nursery Srl, Red Bull Srl, Quadrifor – Istituto Bilaterale per lo sviluppo della Formazione dei Quadri del Terziario, Resinio Ltd e Sviluppo Campania Spa.

 

F.P.L.




Xbox One X, Microsoft rivoluziona il mondo del gaming con la sua nuova console

L’arrivo sul mercato di Xbox One X, la console più potente al mondo arrivata nei negozi il 7 novembre, apre una nuova era di gaming immersivo e di intrattenimento in 4K per gli appassionati di tutto il pianeta. I giocatori potranno vivere un’esperienza unica grazie al 40% di potenza in più offerto da Xbox One X rispetto a qualsiasi altra console, e alla line-up dei giochi, che conta più di 70 titoli Xbox One X Enhanced in arrivo e oltre 50 già disponibili tra cui Forza Motorsport 7, Super Lucky’s Tale, Assassin’s Creed: Origins, La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra e FIFA 18. La line-up Xbox comprende 1300 titoli e oltre 220 esclusive, che offrono una nuova esperienza su Xbox One X. A partire dal 12 dicembre 2017 sarà inoltre disponibile come esclusiva console Xbox lo sparatutto più adrenalinico del pianeta, PlayerUnknown’s Battlegrounds. “Abbiamo creato Xbox One X per dare agli sviluppatori una piattaforma molto più potente, con cui dare vita alla loro immaginazione, e ai giocatori la migliore console con cui giocare ai titoli del passato, del presente e del futuro.” ha commentato di Phil Spencer, Executive Vice President of Gaming di Microsoft, “Siamo entusiasti di offrire agli appassionati la console più potente al mondo con la lineup più ricca di sempre con oltre 1300 titoli e più di 220 esclusive”. Con Xbox One X, Microsoft ha registrato anche il record di preordini e attende un forte interesse per la console per il prossimo Natale. Xbox One X è disponibile in 35 mercati Xbox tra cui l’Italia a partire da 499 euro.

 

Il più grande lancio mondiale nella storia di Xbox

Per celebrare l’arrivo di Xbox One X, Microsoft ha organizzato eventi speciali in tutto il mondo che hanno visto la partecipazione di numerosissimi appassionati. In Italia, Microsoft ha dedicato una giornata all’arrivo di Xbox One X, aprendo le porte della Microsoft House alla città di Milano e trasformandola nella casa del gaming più entusiasmante di sempre. Durante il pomeriggio gli appassionati che hanno partecipato all’appuntamento sono stati numerosissimi e hanno avuto l’opportunità di provare in anteprima tutta la potenza di Xbox One X con titoli come Forza Motorsport 7 e incontrare gli youtuber più in voga. Forza Motorsport 7 è stato protagonista della giornata mostrando tutta la potenza di Xbox One X grazie alle numerose postazioni allestite con TV 4K Samsung. Un partner che ha aiutato a far vivere la nuova esperienza di gaming e con cui è stato annunciato da poco il QLED TV Car Pack per Forza Motorsport 7. In occasione del lancio di Xbox One X, tutti i dipendenti di Microsoft e appassionati di gaming hanno partecipato per tutta la giornata un’attività di beneficienza a favore del Comitato Maria Letizia Verga, dove per ogni km corso virtualmente su Forza Motorsport 7 è stato donato un euro per creare uno spazio di intrattenimento per il Centro Maria Letizia Verga per lo studio e la cura della leucemia del bambino a Monza.

In giro per il mondo ci sono stati momenti emozionanti per il lancio di Xbox One X come:

In omaggio al nuovo racing game Forza Motorsport 7, l’esemplare numero uno della Xbox One X è stato consegnato a mano in Nuova Zelanda a bordo di una Lamborghini SuperLeggera, la quattro ruote più veloce in circolazione nel Paese; La capitale australiana ha lanciato invece una particolare iniziativa, l’Xbox Stay N’ Play, location che offre ai giocatori la possibilità di pernottamento con vista sull’iconico skyline della città, situata nel Pirrama Park; La Germania ha invece segnato un altro record per aver scartato una copia in formato XXL dell’Xbox One X all’aeroporto internazionale di Monaco. Al lancio hanno assistito oltre 700 fan, radunati di fronte al più grande schermo 4K di Berlino; Il Regno Unito ha organizzato una diretta di ben quattordici ore presso l’Xbox One X Apartment di Londra, a cui hanno preso parte alcuni dei principali influencer del Paese e altri ospiti illustri; Migliaia di fan francesi hanno seguito la diretta Mixer di otto ore che ha reso conto dei vari eventi parigini dedicati al lancio, tra cui l’apertura di mezzanotte del negozio Fnac sugli Champs Elysées; I festeggiamenti per il lancio sono stati immortalati perfino con eventi live su Mixer, Xbox.com, Twitch e Facebook Live direttamente dal Mixer NYC Studio.

La potenza di Xbox One X

Xbox One X è nata per offrire la vera esperienza di gaming 4K, grazie a una potenza tale da supportare risoluzioni in 4K nativo, High Dynamic Range (HDR) e un’ampia gamma di colori, per un’esperienza mai vista prima. I titoli Xbox One funzionano meglio su Xbox One X, grazie a effetti migliorati, frequenze di fotogrammi più fluide e tempi di caricamento più ridotti, anche su televisori da 1080p. Xbox One X, inoltre, è l’unico dispositivo al mondo con gaming in 4K, con un Blu-ray Ultra HD 4K integrato, funzioni di streaming in 4K, supporto per High Dynamic Range per gaming e riproduzione video e un audio di altissima qualità grazie al supporto Dolby Atmos. Il deisgn dell’hardware fa sì che Xbox One X non sia solamente la console più potente del mondo, ma anche la Xbox più piccola mai creata e, al tempo stesso, la più ricca di funzioni che si sia mai vista.

 

Xbox One X Enhanced

Con il lancio di Xbox One X, oltre 50 giochi Xbox One riceveranno aggiornamenti gratuiti grazie al programma Xbox One X Enhanced. I giochi Xbox One X Enhanced sono stati aggiornati o creati specificamente per sfruttare al meglio la console più potente del mondo e le sue funzioni 4K UHD e HDR. Oltre 160 giochi, tra nuovi ed esistenti, verranno potenziati per Xbox One X, nell’ottica di sfruttarne al massimo la potenza. Questo avverà per titoli come: Forza Motorsport 7, Super Lucky’s Tale, La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra, Assassin’s Creed: Origins, Halo Wars 2, Gears of War 4, Halo 5: Guardians, Minecraft, FIFA 18, Final Fantasy XV e Star Wars Battlefront II, a cui si aggiungeranno presto altri titoli come PlayerUnknown’s Battlegrounds, in uscita come come esclusiva console Xbox il 12 dicembre 2017, nell’ambito del programma Xbox Game Preview.

 

La Famiglia Xbox One

Xbox One X è l’ultima arrivata in casa Xbox One e andrà ad affiancare Xbox One S. Solamente su Xbox One i giocatori possono cimentarsi nei migliori titoli del passato, come in quelli attuali o futuri, con oltre 1.300 giochi Xbox One e 200 esclusive, giocabili su tutti i dispositivi della famiglia Xbox One. Inoltre tutti gli accessori Xbox One sono compatibili con tutti i dispositivi della famiglia. Che giochino con Xbox One X o Xbox One S, gli appassionati sono coccolati con caratteristiche di gaming esclusive della piattaforma Xbox: Xbox Live, la rete multiplayer più veloce e affidabile1, Blu-ray 4K UHD, streaming in 4K e gaming realistico in 4K, Xbox Game Pass, l’abbonamento mensile che garantisce l’accesso a oltre 100 giochi.

 

Francesco Pellegrino Lise




Wolfenstein II: The New Colossus, il ritorno di B.J. Blazkowicz [Recensione]

Eccessivo, esagerato, volutamente iperbolico e assolutamente brillante. Con questi presupposti, Wolfenstein II: The new Colossus, sequel del videogame di successo che ha ripreso in mano il brand che ha fatto la storia degli shooter, si propone a tutti gli appassionati della saga su Pc, PS4 e Xbox One con una storia incredibile, una grafica mozzafiato e una giocabilità assolutamente di primissimo livello. La campagna di Wolfenstein II ha inizio con il selettore di difficoltà, proprio come accadeva nei lontani anni ‘90, dove un volto del protagonista sempre più arrabbiato e coperto di sangue permette al giocatore di scegliere se affrontare l’avventura in maniera più semplice, semplice, media difficile o difficilissima. La storia del nuovo videogame dedicato all’immortale B.J Blazkowicz ha inizio subito dopo gli eventi accaduti in The New Order e ovviamente vede la caccia ai nazisti, che in questo universo vi ricordiamo aver vinto il secondo conflitto mondiale e aver conquistato il mondo, sempre al primo posto. Il protagonista è sopravvissuto all’esplosione dopo l’atto suicida di Deathshead, ma le sue condizioni non sono delle migliori dato che, nonostante sia riuscito a salvarsi, deve passare l’inizio della storia sulla sedia a rotelle. Un incipit lento, che riesce a fare da rampa di lancio per le folli imprese che l’eroe dovrà compiere e per il costante miglioramento delle capacità motorie. Narrativamente parlando, la storia ha un sapore fortemente americano e tutti i personaggi che si incontreranno prepareranno il giocatore a qualcosa di più grande che, però, si potrà conoscere solamente nell’ultimo capitolo di questa folle quanto portentosa trilogia. La scrittura si dimostra uno dei punti forti di Wolfenstein 2: The New Colossus, perchè riesce ad arrivare al giocatore senza filtri linguistici, in maniera diretta, ponendosi parallelamente alle immagini a schermo, ma senza mancare di quel pizzico di ironia che ha caratterizzato il primo capitolo della saga. Gli eventi vivono di una logica surreale, ma coerente, tanto che gli escamotage più o meno incredibili di cui l’intreccio è ricolmo, non appaiono mai troppo fuori luogo e non stonano con il resto della produzione. Di personaggi stereotipati ce n’è a poi a bizzeffe, ma la caratterizzazione del prode Blazkowicz è lodevole e il suo sviluppo, anche se ogni tanto semplificato, risulta in larga parte credibile. Gli antagonisti, invece, pochi ma più sfaccettati, sono il fulcro delle scene d’intermezzo più memorabili del gioco.

Per quanto riguarda il gameplay, Wolfenstein II fa dell’azione il suo punto di forza principale. I ritmi si sono alzati notevolmente rispetto all’episodio precedente, e insieme col rinnovato dual-wielding delle armi hanno portato il livello di frenesia ad uno standard mai visto prima d’ora in un videogame di questo tipo. Per vincere, specialmente ai livelli di difficoltà più elevati, sarà necessario sfruttare le arene nella loro interezza, spostandosi di continuo e trovando la posizione ideale per sferrare un attacco decisivo. Per la maggior parte della trama l’armatura costituirà l’unica protezione di Blazkowicz e di conseguenza ci si troverà a fare affidamento sul solo istinto, realizzando un vero e proprio film action in tempo reale. Correre su per le scale, saltare dalla balconata e lanciare un’ascia in testa a un nemico eliminandolo all’istante diventeranno gesti di routine dopo pochissimi minuti di gioco. La difficoltà del titolo si attesta ampiamente al di sopra della media proposta dagli shooter in prima persona attualmente in commercio. Nonostante un level design minuziosamente creato per dare al giocatore innumerevoli alternative per scegliere come ingaggiare le truppe naziste, queste saranno un’arma a doppio taglio perché potranno facilmente essere sfruttate dall’esercito del terzo reich per aggirare l’eroe e colpirlo alle spalle senza pietà. A volte basta un solo nemico nella posizione sbagliata per mandare all’aria i piani di chi gioca. Il team di MachineGames sembra voler ricostruire uno stile simile a quello dell’originale Wolfenstein, in una sorta di rapido e costante assalto, svuotando caricatori e cercando coperture di fortuna. Rimane ottimo il grado di attenzione dedicato agli amanti dell’approccio stealth, infatti i puristi dell’azione silenziosa e degli attacchi a sorpresa potranno affrontare gran parte dell’esperienza conficcando asce nella schiena di ignari soldati, strangolarli alle spalle ed eliminarli saltando dall’alto senza farsi scoprire. I comandanti rappresentano la principale minaccia, essendo in grado di chiamare rinforzi e rendendo inaccessibili anche le zone più semplici. Malgrado l’apparente varietà di nemici, corazze e droni, la ripetitività degli avversari è l’unico reale punto debole dell’intera esperienza, e alcune sezioni ci hanno trasmesso l’idea che la scenografia costituisse l’unica differenza tangibile; d’altro canto, si tratta di un limite intrinseco del genere e, considerando la lore, potrebbe essere una soluzione pensata e voluta in sede di game design. La campagna ha una durata di circa tredici ore, una quindicina volendo completare tutte le attività collaterali. Oltre ai collezionabili nascosti nei livelli, l’hub di gioco situato nell’imponente sottomarino chiamato Martello di Eva è il punto di partenza di svariate missioni secondarie legate ai codici Enigma. Considerando che all’inizio dell’avventura viene presentata una scelta tra due timeline narrative capaci di influenzare trama, cutscene e perfino armi, l’offerta di The New Colossus supera di gran lunga quella di numerosi FPS equiparabili. Bisogna tenere conto che il multiplayer è completamente assente ma è una mancanza ampiamente giustificata dalla cura per i dettagli e dalle attenzioni dedicate alla storia dell’eroico protagonista.

Dopo aver completato il gioco, comunque, il titolo offre diverse cose da fare come ad esempio rigiocarlo da capo. All’inizio della partita, infatti, bisognerà compiere una scelta abbastanza importante, che cambia molte delle conversazioni e delle scene di intermezzo, e mette a disposizione un’arma diversa per B.J. In Wolfenstein II ci sono poi vagonate di collezionabili (bozzetti, dischi musicali, documenti e tanto altro ancora), sparsi per le mappe di gioco e sul Martello di Eva. Qui si trovano poi diverse attività collaterali: piccole quest secondarie assegnate dai membri dell’equipaggio e che una volta portate a termine regalano potenziamenti per i power-up di Blazkowicz, ma soprattutto le missioni di assassinio dei gerarchi nazisti, una piacevolissima aggiunta alla campagna principale. Eliminando i comandanti che si incontrano durante la main quest si entrerà in possesso delle così dette “carte Enigma”, ossia particolari schede da utilizzare sul sottomarino nell’omonima macchina. Tale strumento, attraverso un semplicissimo minigame, consentirà di mostrare sulla mappa la posizione precisa di alcuni importanti ufficiali del Reich. Una volta scovati questi pericolosi gerarchi nazisti, per riuscire ad avvicinarli ed eliminarli si dovranno riaffrontare alcuni pezzi di scenari già giocati e un pericoloso boss finale. Facendo ciò si raccoglieranno le così dette Carte della Morte e si ripulirà il tabellone su cui sono appese le foto dei nazisti “ricercati”. Come piccola chicca, infine, sul sottomarino che funge da base è presente una macchina arcade dal titolo Wolfstone 3D, bellissimo coin-op che riprende grafica e gameplay del primissimo Wolf3D, con tanto di livelli, savegame e difficoltà, ma rivisto in chiave nazista, con un soldato tedesco impegnato a infiltrarsi nella roccaforte americana e sconfiggere i soldati dello Zio Sam. Esteticamente parlando Wolfenstein II: The New Colossus è un titolo che porta con forza l’eredità storica della serie sfoggiando un più marcato contrasto cromatico tra l’accesa natura liberale degli Stati Uniti d’America e la grigia realtà oppressiva del regime nazista. La varietà delle ambientazioni è notevole e beneficia della natura on-the-road della seconda parte dell’avventura, mettendo in mostra diverse città americane e non. L’impatto grafico è notevole per il novanta percento della produzione, le ambientazioni in particolare sono realizzate con molta cura, ma ogni tanto qualche shader fuori posto, così come animazioni non particolarmente incoraggianti e qualche texture a bassa risoluzione saltano all’occhio. Nessun bug importante da segnalare, se non ogni tanto un po’ di goffaggine nelle scalate delle macerie. Musiche ed effetti brillano di luce propria, con la canzone giusta al momento giusto e suoni secondari magari in sottofondo che compaiono esattamente come ce li saremmo aspettati con il giusto grado di attenuazione. Il doppiaggio in italiano è molto buono, con qualche leggera flessione qualitativa di alcuni personaggi secondari e una sincronizzazione delle labbra non troppo precisa.

Tirando le somme, se vi state chiedendo se vale la pena acquistare questo Wolfenstein II: The New Colossus, bene la risposta è assolutamente sì. Nonostante la totale assenza del multiplayer, questo prodotto riesce a tenere incollati allo schermo per moltissime ore proponendo una trama avvincente, un gameplay di primissima scelta, una grafica mozzafiato, una valanga di collezionabili e un livello di sfida adatto per ogni tipo di gamer. Se non avete giocato al primo capitolo della serie Wolfenstein ossia “The New Order” e al suo prequel ispirato al videogame per Pc degli anni ’90 (Wolf 3D ndr.) ossia “New Blood”, correte a farlo. Infatti anche se Wolfenstein II può essere giocato come capitolo a se, avere una conoscenza degli eventi accaduti precedentemente garantirà ancora più divertimento ed emozioni. Quindi se state cercando uno sparatutto all’avanguardia, bello da vedere e da giocare, il titolo di Bethesda e MachineGames saprà donarvi tutto ciò che cercate.

 

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9,5
Sonoro: 9,5
Gameplay: 9,5
Longevità: 9

VOTO FINALE: 9,5

 

Francesco Pellegrino Lise




iPhone X: ecco le offerte Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia

E’ finalmente arrivato il giorno della messa in commercio di iPhone X e a poche ore dal suo arrivo nei negozi, che come di consueto ha visto un numero spropositato di fan mettersi in coda nei vari Apple Store in giro per il mondo per acquistarlo, tutti gli operatori italiani hanno presentato le loro offerte per poterlo comprare in accoppiata ai classici abbonamenti o con piani ideati esclusivamente per il nuovo smartphone di Apple. Ricordiamo che gli acquirenti più veloci che hanno preordinato l’iPhone X a fine ottobre lo avranno a disposizione a partire dal 3 ottobre, ma sono talmente in pochi i fortunati che sono riusciti a bloccare il device che alcuni hanno deciso di sfruttare la situazione rimettendo in vendita la propria prenotazione a prezzi maggiorati; gli altri che hanno potuto riservarsi il telefono online prima che le scorte terminassero dovranno comunque aspettare delle settimane prima di averlo. Alla luce di tutto ciò, per tutti i rimanenti interessati a un iPhone X restano tre soluzioni, la prima delle quali è quella di aspettare tranquilli che il telefono esca senza farsi prendere dalla foga di averlo per primi. La seconda, dedicata agli impazienti, è recarsi direttamente al proprio Apple Store di fiducia sperando di trovare un telefono disponibile. La terza soluzione è invece quella di rivolgersi agli operatori, che tenteranno come di consueto di sfruttare il fascino dello smartphone di Cupertino per riuscire ad aggiudicarsi più clienti possibile e legarli a loro attraverso pagamenti rateizzati e contratti spalmati su più mensilità. Ricordiamo che il nuovo iPhone X di Apple può essere acquistato direttamente sullo store dell’azienda di Cupertino in due diverse versioni che cambiano in base alle dimensioni dello spazio d’archiviazione dati oltre alla diversa colorazione. In questo caso iPhone X da 64GB costerà 1.189 euro oppure iPhone X da 256GB costerà invece 1.359 euro. In alternativa, se si vuole suddividere il pagamento in più rate, di seguito vi riportiamo le offerte degli operatori italiani.

 

LE OFFERTE TIM

Per quanto riguarda TIM la situazione prevede la possibilità da parte degli utenti di sottoscrivere alcuni piani in ottica abbonamento per l’acquisto del nuovo iPhone X in entrambe le versioni. In questo caso nello specifico sarà possibile scegliere tra due diverse offerte: TIM NEXT: iPhone X da 64GB servirà un anticipo di 149€ ed il pagamento di 35 euro per 30 mesi. iPhone X da 256GB servirà un anticipo di 319 euro ed il pagamento di 35 euro per 30 mesi. TIM NEXT UNLIMITED: iPhone X da 64GB servirà un anticipo di 199€ ed il pagamento di 59.90 euro per 24 mesi. iPhone X da 256GB servirà un anticipo di 349€ ed il pagamento di 59.90 euro per 24 mesi. Con TIM Next Unlimited c’è la possibilità di usufruire oltre all’acquisto dello smartphone anche di minuti illimitati verso tutti i numeri nazionali mobile e di rete fissa, ma anche di 20 giga di traffico dati in 4G LTE di cui 10GB per l’Italia e 10GB per Italia ed Europa. Da non sottovalutare anche la possibilità di ricevere per entrambi i casi TIM Next del traffico dati per 2GB al mese gratuito in più. Inoltre con l’offerta TIM Next è possibile cambiare smartphone dopo un anno dall’acquisto, quindi l’utente pagherà le cifre previste soltanto per 12 mesi, per poi rinnovare l’abbonamento per l’anno successivo secondo le condizioni che avrà il prossimo modello di smartphone. Se invece l’utente decide di tenere l’iPhone X, allora dovrà pagare le restanti rate, fino ai 30 o 24 mesi complessivi in base alla tiologia d’abbonamento scelto.

 

LE OFFERTE VODAFONE

Per i clienti Vodafone per acquistare lo smartphone di ultima generazione di Apple con annessa offerta in 30 rate sarà possibile con un contributo iniziale ed un eventuale corrispettivo in caso di recesso anticipato. Nello specifico sarà possibile acquistare iPhone X da 64GB con anticipo di 199.99 euro, e iPhone X da 256GB con un anticipo di 299.99 euro. A questo si dovrà poi aggiungere il costo del piano Vodafone RED che vede: Vodafone RED (minuti illimitati+SMS illimitati+8GB di traffico dati) a 25 euro ogni 4 settimane al quale si dovrà aggiungere 25 euro ogni 4 settimane per 30 rate per l’acquisto dell’iPhone. Da sottolineare però l’aggiunta di altri 2 giga di traffico dati ogni 4 settimane proprio in esclusiva per il nuovo iPhone X. In totale dunque gli utenti Vodafone con l’offerta Vodafone RED dovranno sborsare oltre all’anticipo in base al tipo di iPhone X acquistato un corrispettivo di 50 euro ogni 4 settimane per 30 rate. Salvo cambiamenti dell’ultimo minuto. In caso di recesso anticipato, disattivazione della SIM, passaggio ad altro operatore prima della scadenza è previsto il pagamento delle eventuali rate residue del telefono e di un corrispettivo per recesso anticipato: 300 euro per i clienti Vodafone Red.

 

LE OFFERTE 3 ITALIA

3 Italia permette invece di acquistare il nuovo iPhone X attraverso le offerte in abbonamento già presenti negli anni passati. Con ALL-IN X, iPhone X da 64GB costerà 15 euro al mese a cui si dovranno aggiungere 25 euro al mese per lo smartphone con un anticipo di 229 euro. iPhone X da 256GB costerà invece 15 euro al mese a cui si dovranno aggiungere 25euro al mese per lo smartphone con un anticipo di 399 euro. In questo caso per le offerte si avranno chiamate illimitate verso tutti a cui si aggiungeranno 1000 SMS verso tutti e 50GB di traffico dati al mese con l’opzione GIGA Bank attiva che permette di utilizzare il traffico dati avanzato in un mese direttamente nel mese successivo. Utilizzando l’offeerta FREE X, invece, sarà possibile avere iPhone da 64GB a 45 euro al mese con un anticipo di 229 euro, mentre iPhone X da 256GB costerà 45 euro al mese con un anticipo di 399 euro. In questo caso sarà possibile avere a disposizione anche le chiamate illimitate verso tutti a cui si aggiungeranno 1000 SMS verso tutti e 50GB di traffico dati al mese con l’opzione GIGA Bank attiva ma anche l’opzione per cambiare lo smartphone ogni 12 mesi e la polizza assicurativa Kasko inclusa.

 

LE OFFERTE WIND

Per quanto riguarda Wind le promozioni a disposizione per acquistare il nuovo smartphone del colosso di Cupertino variano in base alla possibilità di sottoscrivere abbonamenti, ricaricabili o anche con Partita Iva. In questo caso le differenze si vedono in base scelta che l’utente farà sul taglio di memoria del nuovo smartphone di Apple. Per quanto riguarda le tariffe ricaricabili, iPhone X da 64GB costerà 27 euro ogni 30 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 299.90 euro ed una eventuale rata finale di 90 euro. iPhone X da 256GB costerà 30 euro ogni 30 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 399.90 euro ed una eventuale rata finale di 70 euro. Per quanto riguarda i piani in abbonamento, iPhone X da 64GB costerà 27 euro ogni 28 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 299.90 euro ed una eventuale rata finale di 90 euro. iPhone X da 256GB costerà 30 euro ogni 28 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 399.90 euro ed una eventuale rata finale di 70 euro. Per chi invece ha la partita Iva, iPhone X da 64GB costerà 27euro ogni 28 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 169.90 euro ed una eventuale rata finale di 4.42 euro. iPhone X da 256GB costerà 30 euro ogni 28 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 199.90 euro ed una eventuale rata finale di 28.02 euro.

Insomma, alla luce di quanto detto, se sognate di avere lo smartphone celebrativo per i 10 anni di iPhone e volete spezzettare il pagamento per ammortizzare meglio il costo, questa volta più del solito salato, le possibilità a vostra disposizione sono davvero molte.

 

Francesco Pellegrino Lise




Fire Emblem Warriors, la saga Nintendo sposa il genere Musou

Il 2017 ha rappresentato un anno fortunato per la serie videoludica di Nintendo “Fire Emblem”. A gennaio è arrivato su iOS e Android Fire Emblem Heroes, il gioco mobile free-to-start che ha letteralmente fatto jackpot sugli app store. Poi, ad aprile è arrivato Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia per Nintendo 3DS, ed infine arriva adesso Fire Emblem Warriors su Switch e New 3DS/New 2DS XL, il primo spin-off hack & slash della longeva serie strategica. Fire Emblem Warriors segue le orme di Hyrule Warriors, proponendo un videogioco in cui i protagonisti di un noto brand interno a Nintendo si affrontano in campi di battaglie pieni zeppi di nemici sulla falsa riga del celeberrimo franchise Dynasty Warriors. Per quanto riguarda la trama, questo nuovo capitolo della saga farà vestire ai giocatori i panni di due principi gemelli, Rowan e Lianna, che intraprendono un cammino nel tentativo di salvare il proprio regno di Aytolis. Si tratta di due personaggi inediti, che nel corso della loro avventura incontreranno tantissimi protagonisti presenti nei tanti capitoli della saga di Fire Emblem, ognuno con la propria storia da raccontare, che in un modo o nell’altro incrocerà il nostro destino, spesso unendosi alla causa dei protagonisti. Ogni personaggio che deciderà di combattere al fianco dei due fratelli sarà poi totalmente controllabile, e ognuno avrà le sue armi specifiche, le sue tecniche di lotta, le sue abilità e ovviamente le sue mosse finali speciali. Insomma per quanto riguarda la varietà di combattenti questo titolo ha davvero molto di che offrire. La campagna principale è suddivisa in capitoli che per essere completati imporranno il superamento di alcuni campi di battaglia densi di obiettivi primari e secondari. L’obiettivo primario sarà quasi sempre quello di sconfiggere un boss o di fermare l’avanzata dell’esercito nemico, ma esplorando le varie mappe sarà possibile scovare alcune missioni secondarie che serviranno per guadagnare punti di esperienza per far livellare la propria squadra di eroi, denaro da spendere nello shop, e oggetti consumabili e craftabili. L’inizio di ogni capitolo sarà accompagnato da alcune cut-scene attraverso le quali si sviluppa la trama, esse fungono da intermezzo tra le concitate ed estenuanti missioni che possono durare anche più di un’ora per quadro. Per quanto riguarda il sistema di combattimento, Fire Emblem Warriors sa come farsi amare, espandendo la classica struttura a base di battaglie campali con elementi tipici della saga, come il celebre triangolo delle armi. Si tratta di un’aggiunta più importante di quello che può apparentemente sembrare all’inizio, destinata ad aggiungere da sola un livello di strategia inedito, scongiurando quegli scenari in cui un eroe livellato a dovere ripulisce da solo la mappa, puntando dritto al generale nemico, ignorando eventi e ordini.

Giocando al livello più alto, un personaggio munito di spada che si trova ad affrontare un cavaliere equipaggiato con una lancia se la vedrà sempre brutta, specialmente se l’unita in vantaggio è incarnata da uno dei boss. È quindi necessario pensare dinamicamente, non affezionarsi a un unico personaggio o a un’unica arma e adattarsi, entrando spesso e volentieri nella schermata tattica per indirizzare gli eroi alla volta dei nemici più abbordabili, alternando in tempo reale il controllo di Rowan e compagni per gestire di persona le situazioni più spinose. I campi di battaglia, nonostante siano di dimensioni abbastanza ampie non brillano per i dettagli, ma offrono però alcune possibilità tattiche da sfruttare per evitare che lo scontro vada troppo per le lunghe, come strapiombi superabili in un lampo dalle unità volanti o le Vene del Drago introdotte in Fire Emblem Fates, che giacciono custodite all’interno di determinate fortezze aspettando di essere attivate per modificare la topografia della mappa. Come vuole la tradizione Omega Force, Fire Emblem Warriors offre i mezzi per portare avanti una carneficina su vasta scala grazie alle classiche combo e agli attacchi Musou (qui chiamati Attacchi Eroe), cui si aggiunge il Risveglio, uno stato in cui il guerriero interessato ignora l’eventuale svantaggio imposto dal triangolo delle armi e picchia come un fabbro, terminando il tutto con un attacco speciale. Probabilmente, però, la novità più appariscente è rappresentata dalle unità come Xander o Camilla, che combatteranno sempre e comunque in groppa ai loro destrieri, cavalli, viverne o pegasi che siano. Fire Emblem Warriors permette di unire le forze con un altro personaggio, eliminandolo temporaneamente dal campo di battaglia e potenziando le statistiche del guerriero comandato dal giocatore. In questa condizione i vantaggi non si fermano ai meri numeri, garantendo anzi l’accesso ad attacchi in coppia e provvidenziali difese, quando l’eroe “in background” entra in scena per annullare un colpo diretto. Alla fine della tenzone è il momento di raccogliere le spoglie di guerra, tra nuove armi, denaro e materiali, questi ultimi da investire in diagrammi ad albero dove sviluppare combo, abilità e resistenze. Tra i premi più prestigiosi e rari spiccano gli emblemi del potere, ossia lasciapassare con cui attingere al vero potenziale dei guerrieri una volta raggiunto il quindicesimo livello, quando sarà finalmente possibile mettere le mani sulle classi avanzate. Oltre al logico tornaconto a livello di statistiche, questo traguardo aggiunge numerose nuove opzioni ai diagrammi delle abilità, aprendo le strade a nuove possibilità belliche; è dunque cosa buona e giusta sapere che, una volta completate, le missioni possono essere affrontate in modalità libera, facendo incetta di materiali ed esperienza, scegliendo senza obblighi la formazione da portare in battaglia.

La campagna principale offre due modalità: la classica Storia e la modalità Epica. Quest’ultima consente di rivivere alcune battaglie storiche dei giochi della serie Fire Emblem, collezionando gli scenari mettendo insieme i frammenti di cartoline che troveremo presso il venditore Anna, che saltuariamente comparirà in maniera casuale e per un periodo di tempo limitato sulle mappe della modalità storia. Insomma, di carne al fuoco ce n’è, ed il sistema di combattimento è abbastanza profondo e differente rispetto agli standard di Dynasty Warriors, pur ereditandone le basi. Ovviamente, essendo figlio però della saga Warriors, il titolo possiede anche alcuni lati negativi. Prima di tutto il gameplay risulta molto presto ripetitivo, e spesso veramente non si vede l’ora di terminare una mappa per finire la partita. Lo sviluppo dei personaggi poi è troppo schematico e poco interessante. I rami di espansione delle abilità sono abbastanza equivalenti tra i vari eroi e gli upgrade delle armi troppo simili. Insomma, si vede che si tratta di una facciata posta su un’impalcatura preesistente piuttosto che di una struttura creata ad hoc per un gioco di Fire Emblem. Per quanto riguarda il lato tecnico, anche qui il titolo non brilla particolarmente. Lo sviluppo congiunto del gioco su Switch e 3DS ha inevitabilmente forzato Omega Force a limitare l’utilizzo delle risorse hardware di Switch. Le texture di ambienti, terreno, ed edifici sono davvero grossolane e rovinano un’esperienza di gioco che poteva essere curata meglio. Fortunatamente non manca il supporto agli amiibo, con le statuette di Fire Emblem recenti e meno recenti come quelle di Marth, Celica, Corrin, Robin e compagnia bella, che vengono riconosciute e forniscono agli eroi armi e materiali speciali. Tirando le somme, questo Fire Emblem Warriors si propone come un buon gioco per gli appassionati del genere musou, ma anche per tutti gli amanti della saga. La rosa di personaggi giocabile è abbastanza buona, ma purtroppo la storia non convince pienamente e si presenta con una trama piuttosto banalotta e poco profonda. Nonostante questi nei però siamo certi che ogni possessore di Switch e di New 3DS desideroso di lanciarsi in grosse battaglie campali correrà a comprare questo titolo e alla fine riuscirà a passare molte e molte ore in compagnia dei protagonisti che hanno reso grande il nome di Fire Emblem.

 

GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 7,5
Sonoro: 7,5
Gameplay: 7
Longevità: 8
VOTO FINALE: 7,5

 

Francesco Pellegrino Lise




Nokia 2, lo smartphone low cost che si carica ogni due giorni

Se avete bisogno di uno smartphone che punti tutto sulla durata della batteria e che abbia un costo ridotto, il Nokia 2 potrebbe essere ciò che da tempo stavate aspettando. Il nuovo smartphone prodotto dalla Hmd Global con il marchio del noto brand finlandese sarà lanciato sul mercato italiano nel 2018 e stando a quanto visto alla presentazione avvenuta in settimana nel corso di un evento in India, il device ha tutte le carte in regola per conquistare tutta quella fascia di pubblico che utilizza il cellulare senza desiderare funzioni di fascia alta. Il Nokia 2 monta una batteria da 4.100 mAh, che secondo la compagnia garantisce fino a due giorni di autonomia.

 

Quanto al listino, il “prezzo medio globale” è indicato in 99 euro, che colloca lo smartphone nella fascia bassa di mercato e lo rende adatto ai Paesi in via di sviluppo. Lo smartphone utilizza il sistema operativo “Pure Android” basato su Android Nougat e aggiornabile alla versione Oreo, possiede un ampio display da 5 pollici, monta un processore Snapdragon 212 di Qualcomm, fotocamera posteriore da 8 megapixel e frontale da 5 megapixel, 1 GB di Ram, 8 GB di memoria interna espandibile e un doppio slot per le schede Sim.


Il design del Nokia 2 è lineare, con una cornice in alluminio e una scocca posteriore in policarbonato. Chiunque voglia utilizzare lo smartphone come strumento di lavoro o di comunicazione non troverà interessante il Nokia 2, ma tutti coloro che preferiscono semplicemente rimanere in contatto con amici e parenti, come le persone anziane o i ragazzi che si avvicinano per la prima volta a un telefonino, potrebbero farci un pensierino. WhatsApp dovrebbe funzionare regolarmente, e allo stesso modo le versioni Lite di Facebook e Messenger non dovrebbero pesare troppo sul sistema.

 

Tirando le somme, questo Nokia 2 promette di bilanciare prestazioni e autonomia rispetto ai concorrenti più blasonati che invece puntano tutto su un hardware potente che è ancora famelico di energia. Se cercate un telefono affidabile che vi accompagni senza dovervi preoccupare della batteria allora questo prodotto è ciò che fa per voi.

 

Francesco Pellegrino Lise