Samsung, lancio nuovi elettrodomestici: per una casa smart e connessa

Samsung punta tutto sulla domotica. Il colosso coreano ha annunciato nel corso del Samsung European Forum, che la visione dell’azienda per una casa realmente connessa si sta trasformando in realtà, grazie a un’ampia gamma di elettrodomestici innovativi, intelligenti e personalizzati. Dopo gli annunci del CES di Las Vegas, il Samsung European Forum è la principale vetrina dei prodotti Samsung per il mercato europeo. Organizzato quest’anno presso il Palazzo dei Congressi di Roma, il forum coinvolge i partecipanti attraverso tour degli stand e illustra tutte le gamme di elettrodomestici per il 2018. Sono inclusi QuickDrive, che ha ottenuto il riconoscimento 2018 CES Innovations Award Honoree e il premio Smart Home Technology del Kitchen and Bath Industry Show (KBIS), insieme a Family Hub, vincitore del premio 2018 CES Best of Innovation Award, e la più recente novità all’interno della categoria dei frigoriferi dell’azienda, il modello RS8000. Dan Harvie, Vice President della divisione Home Appliances di Samsung in Europa, ha dichiarato: “Quick Drive, Family Hub e RS8000 costituiscono la nostra ultima gamma di elettrodomestici, pensati per rendere la vita quotidiana più pratica, affidabile e piacevole per i nostri clienti in tutta Europa. Le loro funzioni intelligenti e avanzate permettono alle persone di prendere il controllo della propria vita e dedicare più tempo alle cose che amano. Grazie al nostro ecosistema connesso, la smart home non è un concetto del futuro, ma è una realtà. Con la nostra linea di splendidi elettrodomestici, chiunque potrà dar vita alla casa dei propri sogni”.

 

QuickDrive offre una nuova rivoluzionaria tecnologia per le lavatrici che consente di dimezzare il tempo necessario per il lavaggio di un carico di bucato. Il prodotto utilizza anche numerose tecnologie e funzionalità intelligenti per rendere il lavaggio molto più semplice:

– La tecnologia QuickDrive, che crea una rivoluzionaria azione dinamica che rimuove lo sporco in modo rapido, delicato e in profondità, per offrire un ciclo di lavaggio intenso e completo.
– Q-rator, l’assistente intelligente per il bucato che permette di effettuare il lavaggio in modo più efficace. Laundry Planner consente di impostare un tempo di completamento per il bucato. Laundry Recipe offre suggerimenti per il ciclo di lavaggio ottimale. HomeCare Wizard fornisce un supporto rapido e in remoto per la risoluzione dei problemi.
– AddWash, la tecnologia che consente di aggiungere bucato durante un ciclo di lavaggio senza dover ricaricare o preoccuparsi di fuoriuscite d’acqua.
– Lavaggio automatico ottimale: utilizza 4 sensori per fornire i migliori risultati di lavaggio, erogando automaticamente la quantità ottimale di detersivo o ammorbidente necessaria, rilevando e calcolando le dimensioni del carico e il livello dell’acqua.
– Ecobubble: l’efficiente tecnologia Ecobubble™ migliora notevolmente le prestazioni di lavaggio dissolvendo il detersivo e trasformandolo in bolle di piccole dimensioni che penetrano più velocemente nei tessuti e ammorbidisco lo sporco, facilitando la rimozione delle macchie.

Il nuovo Family Hub è molto più di un semplice frigorifero: è un hub che intrattiene, informa e connette tutta la famiglia. Tra le sue funzioni:

– Gstione del cibo: l’app View Inside permette di visualizzare l’interno del frigo da qualsiasi posizione e il nuovo Meal Planner porta la gestione degli alimenti a un livello ancora più personalizzato, ad esempio pianificando un pasto in base alle date di scadenza degli alimenti o alle esigenze nutrizionali. È perfino possibile ottenere ricette per tutta la famiglia in base agli alimenti presenti nel frigo.
– Comunicazione con la famiglia: Bixby con tecnologia Voice ID distingue le voci dei singoli membri della famiglia in modo da offrire a ognuno informazioni personalizzate. La bacheca digitale rende ancora più connessi i membri della famiglia, consentendo di condividere foto, posizioni e calendari personalizzati. Inoltre, Morning Brief aiuta a iniziare la giornata nel modo giusto, con informazioni su misura, come ultime notizie oppure previsioni del tempo.
– Home entertainment: Porta un nuovo livello di connettività intelligente nell’ambiente dove le persone passano la maggior parte del tempo: la cucina. Innovative opzioni per la musica – grazie alle nuove casse AKG – e i programmi TV trasformano la cucina in un’area per socializzare con amici e familiari.
– Vita connessa: SmartThings permette di controllare tutti i dispositivi smart di un’abitazione, inclusi forni, POWERBot e lavatrici Samsung, offrendo un punto centrale in cucina per un facile accesso

RS8000 è il più recente frigorifero side by side di Samsung, che conferisce alla casa un look essenziale, moderno ed elegante, in linea con l’attuale tendenza verso uno stile semplice e pulito. RS8000 è disponibile in tre versioni: tre porte, side by side tradizionale e side by side Family Hub, con display connesso. Tra le sue caratteristiche:

– Organizzazione flessibile e facilità di accesso: il design unico a tre porte permette di suddividere la zona frigo in due parti, migliorandone l’organizzazione ed evitando sprechi di energia. In particolare, la porta in basso permette di accedere alla Flex Zone.
– FlexZone: consente di conservare diversi cibi e bevande nelle migliori condizioni, in modo da mantenerli freschi e gustosi per più tempo. FlexZone fornisce impostazioni per tre particolari modalità: conservare carne e pesce (0 gradi), bevande (1 grado), frutta e verdura (3 gradi).
– Twin Cooling Plus: è possibile impostare l’umidità e la temperatura ottimali, in base alle specifiche esigenze per i diversi vani del frigorifero. Consente di raddoppiare la durata degli alimenti freschi
– Design moderno: RS8000 si adatta perfettamente all’arredamento della cucina. Grazie al suo stile elegante si fonde perfettamente con i mobili della cucina creando un’estetica senza soluzione di continuità. Il nuovo display interno e le maniglie integrate contribuiscono a conferire al prodotto un design essenziale e raffinato.

F.P.L.




Ancora guai per iPhone X, non permette di rispondere alle chiamate

Nuove grane per i possessori di iPhone X, lo smartphone di Apple da oltre mille euro. Il dispositivo ha un problema in una delle sue funzioni primarie, ossia: non permette di rispondere alle telefonate. Il malfunzionamento, portato sotto i riflettori dal Financial Times, riguarda “centinaia di utenti”, che lo hanno segnalato sui forum online del colosso di Cupertino. La compagnia statunitense per ora è intervenuta brevemente riguardo a tale problema facendo sapere che “sta esaminando le segnalazioni”. L’inconveniente, probabilmente risolvibile con un aggiornamento del software, non è il primo che colpisce l’iPhone X: già nel novembre scorso infatti, appena lo smartphone venne lanciato sul mercato, alcuni utenti segnalarono che il dispositivo non funzionava in ambienti freddi. Il malfunzionamento, battezzato “Coldgate”, fu risolto da Apple con un update, ma provocò diversi problemi ad alcuni utenti che avevano acquistato il dispositivo della Mela morsicata. Parlando sempre di problemi legati ai prodotti del colosso di Cupertino, la settimana scorsa, invece, Apple ha confermato l’esistenza di un difetto hardware che impedisce ad alcuni iPhone 7 di collegarsi a una rete cellulare.

Ad essere coinvolta è una “piccola percentuale” di smartphone venduti negli Usa e in alcuni mercati asiatici tra cui Cina e Giappone

I possessori degli iPhone interessati hanno diritto a una riparazione gratuita, ma il malcontento, come sempre in questi casi, cresce fra i possessori dei dispositivi Apple. Se foste fra gli utenti che riscontrano problemi nella risposta alle telefonate su iPhone X, sappiate che esistono due metodi per risolvere il problema. Essendo l’errore legato a iOS, il sistema operativo di Apple, il primo escamotage per sbloccare l’impossibilità di rispondere alle chiamate, consiste nel riavviare il telefono. Nel caso dell’iPhone X basta premere il tasto a lato e uno dei due tasti del volume finché non appare il cursore di spegnimento. Stando a quanto diffuso online da alcuni utenti, questo rimedio permetterebbe di far tornare tutto a posto per le successive 15 o 20 telefonate, ma poi il problema sembra tornare nuovamente e quindi di conseguenza sarà necessario ripetere l’operazione. Insomma, un vero calvario. La seconda soluzione è leggermente più complessa ma sembra essere più efficace. Si tratta di reinstallare da capo iOS. Per farlo sarà necessario l’ausilio di iTunes. Prima di tutto è necessario fare il backup del telefono e poi configurarlo di nuovo seguendo i pochi passi spiegati a questo link che porta alla pagina support ufficiale di Apple. Così facendo, stando a quanto si può leggere in rete, il problema dovrebbe essere risolto, almeno in attesa che Apple stessa lo elimini alla radice con un update del sistema operativo.

Francesco Pellegrino Lise




Dragon Ball FighterZ, il nuovo picchiaduro ispirato all’universo di Akira Toriyama

Finalmente Dragon Ball FighterZ, il picchiaduro bidimensionale ispirato all’universo del manga e degli anime di Akira Toriyama è disponibile su Pc, PS4 ed Xbox One. Da tempo i fan più sfegatati della serie aspettavano un titolo come questo e l’attesa è stata ampiamente ripagata grazie alle potenzialità di questo splendido prodotto. Ma veniamo al dunque. Dragon Ball FighterZ potrebbe essere a tutti gli effetti il miglior gioco di lotta dedicato alla serie in quanto, diversamente per quanto è avvenuto in passato, il lavoro svolto da Arc System Works per Bandai Namco è stato supervisionato dallo stesso Toriyama che per chi avesse bisogno di un paragone è come se George Lucas avesse supervisionato i lavori di un videogame dedicato a Guerre Stellari. Forte di questo fattore fondamentale Dragon Ball FighterZ si presenta agli occhi degli appassionati come un picchiaduro a duelli con team da tre personaggi ciascuno dove l’aspetto della squadra è tutt’altro che da sottovalutare viste le caratteristiche molto differenti del combat system dei lottatori. Avere un perfetto mix di caratteristiche diverse, consentirà a chi sta dinanzi lo schermo di essere sempre pronto ad affrontare il nemico di turno con gli strumenti migliori e le tecniche più devastanti. Una volta avviato il gioco, il personaggio verrà catapultato in un’area dove controllerà un mini avatar che potrà essere mosso in lungo e in largo per scegliere che cosa fare. Senza ombra di dubbio, dopo aver svolto le sessioni di tutorial, la modalità con cui consigliamo di iniziare a giocare con Dragon Ball FighterZ è indubbiamente la storia sia per la difficoltà che cresce in modo adeguato, sia per sbloccare vari elementi utilizzabili poi anche altrove. Il fulcro della storia è un personaggio inedito e realizzato sempre da Toriyama: Androide 21. Si tratta di una misteriosa scienziata che possiede le stesse conoscenze della persona che ha creato gli Androidi nel manga, ossia il perfido Dottor Gelo. Purtroppo la modalità storia di Dragon Ball Fighter Z non brilla per originalità o per trama, ma comunque rappresenta un’esperienza da fare per comprendere al meglio le meccaniche di gioco e lottare con grinta negli scontri futuri. Le vicende narrate metteranno chi gioca dinanzi all’invasione di cloni ombra che hanno preso le sembianze di tutti i più noti combattenti: tra questi vi saranno anche alcuni antagonisti storici, come Freezer, Cell, Kid Buu e l’Androide numero 16. A mettere la Terra in pericolo stavolta sarà quindi il già citato Androide 21, intenzionato a raggiungere la forma perfetta divorando i lottatori dopo averli trasformati in dolcetti. In pratica possiamo dire che 21 ha lo stesso scopo di Cell ma assorbe i nemici come Bu. Per contrastare tale forza, Goku, Crilin, Piccolo, Vegeta e gli altri Guerrieri Z si dovranno affidare a una strana forza che riesce a parlare con loro e allo stesso tempo restituire loro la forza che è stata sottratta dopo la comparsa dei cloni. Questa forza non è altro che il giocatore, tale feature dà vita a un’espediente ludico attraverso il quale chi sta dinanzi lo schermo potrà comandare gli eroi in battaglia, creando una sorta di connessione magica e giustificando, così, il battle system.

Sul cammino di chi affronterà la storia di Dragon Ball FighterZ bisognerà liberare i compagni di battaglia salvandoli da alcune situazioni spiacevoli, ma allo stesso tempo affrontare numerose battaglie contro i cloni di cui sopra, tutte purtroppo numerose e ripetitive. Tutti gli scontri sono suddivisi in tre diverse categorie: le battaglie tutorial, che come suggerisce lo stesso nome accompagneranno i giocatori attraverso delle mosse guidate che serviranno ad apprendere al meglio le meccaniche del titolo, le battaglie normali, che permetteranno di ottenere soltanto punti esperienza in più, e infine le battaglie boss, che saranno i fondamentali bivi per procedere verso il capitolo successivo. La criticità della modalità storia è che le mappe proposte per ogni capitolo hanno numerosi snodi che conducono attraverso battaglie che col tempo diventano sempre più ripetitive e che rappresenteranno soltanto un intralcio al boss di quel determinato capitolo. Farmare per accaparrare crediti Zeni e punti esperienza potrà anche essere una soluzione, ma Dragon Ball FighterZ è un picchiaduro che consentirà di fronteggiare l’ostacolo a prescindere da quanti nemici si siano affrontati in precedenza. Inoltre la difficoltà iniziale rappresentata dal mancato recover dei punti salute dopo una battaglia viene facilmente aggirata da quelli che sono i punti abilità, sbloccati casualmente dopo una sfida, e che sbloccheranno alcuni perk passivi che colmeranno ogni possibile gap con gli avversari, di livello superiore. Gli archi narrativi lungo i quali si snoda lo story mode di Dragon Ball FighterZ sono tre in totale: ognuno di essi ha una durata di circa 5 ore, con un totale di 15 ore di single player, che per quanto possano sembrare molte, risulteranno decisamente ripetitive. Nel corso dei vari archi si andranno ad aggiungere vari dettagli allo scenario, con i tre archi che però non si intrecceranno mai, fino a scoprire tutto ciò che si cela dietro l’Androide numero 21 e chiaramente perfezionando l’utilizzo di gran parte dei personaggi della rosa a disposizione. Dopo lo story mode ci si potrà sbizzarrire in modalità online e offline che potranno aumentare all’infinito la longevità del titolo visto che le variazioni sul tema sono veramente tante ed il combat system risulta essere facilmente digeribile sia per i novellini ma al tempo stesso appagante per i cultori del genere, risultando così un prodotto capace di essere appetibile veramente per tutti i palati. Sarà possibile partecipare al classico torneo, svolgere combattimenti singoli, incontri in multiplayer classificati e giocare a una modalità che prevede 3, 5 o 7 scontri che daranno la possibilità di sbloccare gustose ricompense se finite in modalità difficile con un giudizio pari almeno ad A. Il sistema di combattimento di Dragon Ball FighterZ vanta diversi livelli di profondità ed è in grado di adattarsi a ogni tipologia di giocatore. I meno esperti possono affidarsi alle semplici combo Z o alle varianti proposte dalle Sfide di ogni personaggio. Quelle, unite a una gestione caotica degli assist e all’abuso delle mosse speciali anche dalla lunga distanza, bastano per garantire tanto divertimento ai principianti con il medesimo grado di esperienza. Con qualche ora di pratica nella modalità allenamento, però, si capisce che il gioco offre molto di più.

Usando con attenzione tutti gli elementi proposti dagli sviluppatori si possono realizzare combo complesse, articolate e dai tempismi anche molto stretti. Per eseguirle è necessaria una gestione attenta delle barre, a cui sono associati i teletrasporti, le versioni potenziate delle mosse speciali e le devastanti Super, più o meno potenti a seconda del numero di indicatori consumati per eseguirle. Per ottenere risultati davvero degni di nota, però, è indispensabile creare una squadra bilanciata, i cui personaggi possono lavorare insieme in modo impeccabile. Ogni lottatore ha caratteristiche uniche e offre il meglio in situazioni ben precise delle battaglie. Combattenti come Androide 18 o Freezer sono perfetti per iniziare il duello e caricare le barre per i compagni, grazie a una serie di elementi utili per mantenere alta la pressione sfruttando gli assist della squadra. Altri personaggi vantano assist utili per prolungare le combo o per impedire all’avversario di continuare ad attaccare senza sosta. Altri ancora possono causare danni mostruosi bruciando un gran numero di barre, motivo per cui è consigliabile farli entrare nelle fasi finali della battaglia. Gli elementi da tenere in considerazione per creare la squadra perfetta sono tanti e grazie alla modalità Allenamento si potranno passare ore e ore a sperimentare soluzioni sempre nuove e devastanti per diventare un combattente difficile da battere. La meccanica più interessante e innovativa legata a questo Dragon Ball FighterZ è indubbiamente quella legata all’evocazione del Drago Shenron. Durante ogni combattimento è possibile sbloccare le sette Sfere del Drago per ottenere benefici durante il combattimento, ossia: la resurrezione di un alleato morto, l’invincibilità per qualche secondo, il recupero dell’energia o il pieno di carica. Le sfere potranno essere trovate eseguendo particolari combo in serie o eseguendo un tot numero di colpi in sequenza. Parlando invece dell’aspetto prettamente estetico e del loot system, c’è da dire che oltre alle ricompense per il completamento, ogni modalità premia con una quantità variabile di Zeni. Investendola al negozio per l’acquisto di Capsule Z si sbloccano colori per i personaggi, avatar da sfoggiare nella sala d’attesa, adesivi e titoli di ogni tipo. Tutto questo rappresenta una simpatica spinta in più per continuare a lottare e farà la gioia dei completisti che vorranno accaparrarsi tutto. Aprendo le capsule acquistate al negozio se si dovesse trovare due volte lo stesso oggetto, al suo posto si riceverà una Moneta Z Premium, un altro tipo di valuta che una volta accumulata garantisce l’accesso a ricompense più rare. La quantità di elementi da sbloccare è altissima e per accumulare Zeni e monete Z Premium si deve giocare davvero molto a lungo: il titolo è però abbastanza generoso e ci non si sente mai totalmente insoddisfatti delle ricompense ottenute.

Dal punto di vista tecnico, invece, al di là di un doppiaggio in lingua originale che esalta la qualità del prodotto, la finezza dei fondali, che hanno un movimento sempre gradevole e che si prestano a una distruzione quasi totale, la resa artistica è la parte migliore di tutto Dragon Ball FighterZ. I disegni, rigorosamente riproposti così come il disegno di Toriyama, hanno il pregio di mostrare la parte migliore del lavoro svolto. Il 2.5D realizzato da Arc System Works si fregia dei 1080p a 60fps, offrendo una rapidità d’azione che è unica e che non vi stancherà in nessuna delle animazioni, tantomeno nella realizzazione delle super, sempre gradevoli da guardare. Dal punto di vista di combattenti ce ne sono subito a disposizione 21 e altri 3 saranno sbloccabili a patto di rispettare determinate condizioni. Purtroppo, a nostro avviso, da questo punto di vista poteva essere fatto qualcosa in più. L’assenza di personaggi come l’androide 17, il dottor Gelo, Goten, Trunks bambino, Videl, Great Sayaman, Darbula e molti altri ancora fa storcere davvero il naso. Un vero peccato se si pensa che il prodotto finale è senza ombra di dubbio uno se non il migliore mai uscito in relazione alla saga di Akira Toriyama. Tirando le somme, lasciarsi sfuggire questo Dragon Ball FighterZ sarebbe davvero un errore. La sua natura è in grado di appagare sia gli appassionati del genere che i giocatori alle prime armi garantendo sempre un altissimo tasso di divertimento e di sfida. Se siete fan di Dragon Ball o semplicemente siete alla ricerca di un picchiaduro bello, fluido e avvincente, Dragon Ball FighterZ è senza ombra di dubbio ciò che fa per voi.

 

GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 9
Sonoro: 9
Gameplay: 9
Longevità: 9,5
VOTO FINALE: 9

 

Francesco Pellegrino Lise




Amazon Go, apre Seattle il primo supermercato senza cassa e gestito da un’Ia

Nel futuro dei supermercati non ci sono file interminabili per pagare o cassieri indisponenti e la clientela può riempire il proprio carrello e andarsene senza doversi preoccupare del pagamento, al quale pensa l’intelligenza artificiale incaricata di gestire il negozio. Il supermercato del futuro non è un sogno, ma è una realtà che è già attiva a Seattle e si chiama Amazon Go. Questa è l’ultima scommessa dell’azienda leader nel campo dell’e-commerce: nel market di Jeff Bezos, fondatore di Amazon e uomo più ricco del mondo, il cliente entra e si serve. I tornelli all’ingresso registrano il “login” dell’acquirente, che può così aggirarsi tra le corsie e riempire la propria busta con i prodotti che vuole acquistare. Ogni articolo prelevato dagli scaffali viene identificato da un complesso sistema di telecamere intelligenti e “aggiunto al carrello”, proprio come avviene su un qualsiasi sito di commercio elettronico. Una volta terminati gli acquisti, l’utente lascia il negozio passando dai tornelli, e Amazon gli addebita automaticamente il costo della spesa. Amazon Go è un vero e proprio gioiello della tecnologia: un ipermarket di ben 1.800 metri quadri su cui vegliano centinaia di telecamere collegate a un’intelligenza artificiale capace di identificare i prodotti sugli scaffali e di rilevare se vengono rimossi. Uno dei problemi che i tecnici di Amazon hanno dovuto risolvere è stato far sì che il sistema non si inceppasse se un articolo veniva spostato da una posizione all’altra. Ma la tecnologia è stata perfezionata al punto che non è possibile ingannarla neanche nascondendo un articolo sotto la giacca e provando a uscire senza essere visti. Ve lo diciamo perché un giornalista del New York Times ci ha provato vedendosi addebitare anche il costo del finto taccheggio. Dei sensori sugli scaffali sono in grado di riconoscere lo spostamento di un oggetto e, incrociando i dati con quelli delle telecamere, dispongono di un controllo multisensoriale su ogni prodotto. Per chi si stesse domandando se tutto questo è in linea con le normative sulla privacy, sappiate che il problema è stato già ampiamente sollevato. Effettivamente Amazon Go è l’ennesimo spazio in cui una società privata può acquisire dati e informazioni sulle abitudini di consumo degli utenti, per i quali ormai è difficile, se non impossibile, sfuggire al tracciamento da parte di soggetti privati. Una rassicurazione però arriva dalla stessa Amazon, la quale ha fatto sapere che nel negozio non viene utilizzato il riconoscimento facciale, il che rende l’esperienza di fare la spesa in questo supermercato del tutto simile a quella di un acquisto online, anche dal punto di vista della privacy.

 

Francesco Pellegrino Lise




Attenti allo squillo truffa, richiamare numeri sconosciuti può essere pericoloso

“Uno squillo sul cellulare, uno solo, da un numero con prefisso +373 o altro ma sempre estero, poi la telefonata viene interrotta. Chi vede la chiamata senza risposta, il più delle volte prova a richiamare e inizia il raggiro”. Nuova allerta da parte della Polizia che, attraverso il profilo Facebook “Una vita da social”, richiama l’attenzione su una truffa che nonostante la grandissima informazione che c’è sull’argomento, riesce a trarre in inganno ancora tantissime persone. “Chi chiama viene dirottato su numeri e opzioni che portano a sottoscrivere un nuovo abbonamento telefonico, il tutto senza chiedere autorizzazioni e consensi” si legge nel post della polizia. “Ma a volte basta richiamare il numero e, anche senza ricevere risposta, si entra in un circuito di collegamento internazionale che prosciuga ricariche e minuti di abbonamento, perché senza saperlo si va su una linea a pagamento con costi che vanno da 1 euro a 1 euro e 50 ogni dieci secondi”. Le chiamate arrivano in genere di sera, tra le 18:30 e le 20:30, “quando la maggior parte delle persone è più libera dal lavoro e più propensa a richiamare. Che è la cosa da evitare assolutamente – viene precisato -. Se vi capita, consigliamo di denunciare subito il fatto alla Polizia per permettere agli investigatori di raccogliere quanti più elementi sul caso”. Adesso che lo sapete, se ricevete uno squillo da un numero sospetto sul vostro telefonino cellulare sapete cosa bisogna fare e come comportarsi. Diffondete la notizia e avvertite amici e parenti perché per finire in un guaio basta davvero poco.

F.P.L.




Nintendo Labo, Switch e forme di cartone per accendere la fantasia

In un mondo in cui i videogiochi hanno preso il posto dei giocattoli classici, dove spesso i bambini vengono tacciati di passare ore e ore imbambolati davanti agli schermi della tv, Nintendo prova a cambiare le carte in tavola proponendo un’idea innovativa che unisce la fantasia al gaming. Nintendo Labo è una nuova esperienza creativa e interattiva pensata per l’ammiraglia del colosso giapponese, la Switch, che punta tutto sulla fantasia riportando i giocatori indietro nel tempo a quando per divertirsi bastava un pezzo di cartone e tanta fantasia. Ma che cos’ è questo Nintendo Labo? Bene, l’idea è molto semplice quanto geniale: Labo si presenta come una scatola all’interno della quale ci sono dei semplici pezzi di cartone. Con questi componenti il giocatore può creare varie forme, denominate Toy-Con, che, combinate con il corpo tablet di Nintendo Switch e con i Joy-Con, prendono vita creando nuovi modi di giocare e una nuova esperienza di gioco interattiva, costruttiva, educativa e divertente. Al momento Nintendo ha presentato due kit: un Kit Base, con il quale è possibile creare una casa, una canna da pesca, una moto, un pianoforte e una macchina telecomandata; e un Kit Robot che permette di assemblare una vera e propria tuta da robot per vivere un’esperienza di gioco ancora più originale. Un terzo kit, invece, permette a tutti i giocatori grandi e piccini di personalizzare le proprie creazioni con pennarelli e adesivi colorati, rendendo ancora più unica l’esperienza di gioco. L’uscita di Nintendo Labo è prevista per il 27 aprile 2018 e i prezzi per l’Italia sono stati convertiti 1 a 1 rispetto al prezzo in dollari previsto negli Usa. I primi due kit saranno quindi messi in vendita al prezzo di 69, 99 e 79, 99 euro e ovviamente all’interno della confezione sono comprese, oltre ai componenti di cartone da montare anche le cartucce dedicate. Il terzo kit, ossia quello di personalizzazione, attualmente non è disponibile sullo store italiano di Amazon, ma negli Usa sarà venduto a 9,99 dollari.

https://www.youtube.com/watch?v=P3Bd3HUMkyU

Se vi state chiedendo se Nintendo Labo è davvero adatto ai bambini, la risposta è sicuramente “sì”. La costruzione delle forme sarà infatti molto semplice, è stata pensata infatti come un assemblaggio, molto in stile Ikea. All’interno dei kit Nintendo Labo ci sarà tutto il necessario per assemblare le forme con le quali interagire e che daranno vita ad altrettanti giochi, senza necessità di materiale e costo aggiuntivo. Nintendo, con Labo, va ben oltre la dimensione del videogioco, tornando al mondo reale con una scelta eco-friendly ed educativa, ricalcando un po’ le proprie origini, l’azienda giapponese nacque infatti nel 1889 come manifattura di carte da gioco. Riuscirà Nintendo Labo a conquistare i giocatori di tutto il mondo abituati a uno standard di gioco ormai consolidato? Al momento la risposta sembrerebbe di sì, in quanto le prenotazioni sul sito americano di Amazon sono già al primo posto. La vera rivoluzione del gaming risiede davvero nel passato? Secondo Nintendo è così, proprio per tale ragione Labo unisce oltre ai videogame, le gioie di costruire qualcosa in stile Lego e meccano per un divertimento assolutamente nuovo e originale.

 

Francesco Pellegrino Lise




CES 2018, le novità Samsung: Internet of Things, IA, auto, domotica, ufficio e mobilità

Samsung ha presentato al Consumer Electronic Show 2018 (CES) di Las Vegas la propria visione e la strategia per il perseguimento di una esperienza IoT (Internet of Things) realmente aperta e intelligente. Grazie ai nuovi prodotti e alle tecnologie presentate, Samsung ha dimostrato la propria capacità di rendere concreta l’idea di connettività ubiqua per gli utenti in ogni aspetto della vita di ogni giorno, a casa, in ufficio e in movimento. Samsung è già al lavoro per rendere tutti i propri prodotti IoT ready entro il 2020. Inoltre, l’azienda ha annunciato il proprio piano volto a spingere l’adozione avanzata delle tecnologie IoT attraverso la propria piattaforma aperta e intelligente. “In Samsung siamo convinti che le esperienze legate alle tecnologie IoT debbano essere semplici come l’accensione di un interruttore. Attraverso i nuovi prodotti e servizi che abbiamo annunciato, stiamo rendendo l’Internet of Things realmente più semplice e connesso” ha detto Hyunsuk (HS) Kim, President, Head of Samsung Consumer Electronics and Samsung Research. “Siamo fortemente impegnati ad accelerare i processi di adozione dell’IoT da parte di tutti gli utenti e stiamo lavorando per rendere tutti i nostri device connessi realmente intelligenti entro il 2020. E stiamo facendo tutto ciò per aiutare le persone a godere di tutti i benefici offerti dalla cosiddetta connected life”.

 

 

Intelligence of Things per tutti

La visione di Samsung relativa all’IoT è basata su un’innovazione aperta e accessibile a quante più persone possibile e, se intrisa di reale intelligenza, può aiutare gli utenti a personalizzare la propria esperienza. L’ecosistema IoT frammentato e complesso di oggi rappresenta un ostacolo all’adozione delle stesse tecnologie connesse. Affinché l’IoT possa diventare realmente accessibile, è necessario oggi pensare all’innovazione come elemento aperto e scalabile. Grazie a un solido portfolio di prodotti tra i quali TV, elettrodomestici e smartphone e alla leadership dell’azienda per la connettività 5G, Samsung si ritrova in una posizione ottimale per offrire al mercato un ecosistema IoT aperto tramite SmartThings. Samsung sta già lavorando con partner come l’Open Connectivity Forum (OCF), l’ente principale in materia di standardizzazione a livello globale, per stabilire gli standard di settore necessari per semplificare l’utilizzo dell’IoT, e i chip ARTIK, i nuovi condizionatori e il frigorifero Family Hub di Samsung sono i primi prodotti a essere certificati dall’associazione per i loro livelli di interoperabilità in ambito IoT. Nella primavera del 2018, Samsung unirà le sue applicazioni IoT, tra cui Samsung Connect, Smart Home, Smart View e altro ancora nell’app SmartThings, per connettere e gestire qualsiasi dispositivo abilitato SmartThings direttamente dal proprio telefono, TV o auto attraverso una singola applicazione. Inoltre, Samsung ha annunciato l’intenzione di collegare HARMAN Ignite allo SmartThings Cloud, spostando l’esperienza IoT oltre la casa intelligente verso l’auto. Di conseguenza, gli utenti saranno ora in grado di gestire la propria casa connessa dall’auto e viceversa. Parte integrante della visione di Samsung è connettere i dispositivi e renderli intelligenti. Con Bixby, Samsung sta portando il suo servizio di intelligence personalizzato a un numero sempre maggiore di device. Nel 2018, un numero selezionato di Samsung Smart TV e i nuovi frigoriferi Family Hub avranno il controllo vocale tramite Bixby per semplificare le attività quotidiane. Con dispositivi e servizi che lavorano insieme e intrisi di intelligenza artificiale, le attività in casa diventano ora più facili. Poiché l’aumento della connettività richiede maggiori livelli di sicurezza, Samsung ha annunciato di aver incorporato la sua affidabile tecnologia Samsung Knox nei suoi dispositivi connessi, tra cui Smart TV e Smart Signage, nuovi prodotti mobile e dispositivi intelligenti. La tecnologia Knox include un sistema di sicurezza hardware e aggiornamenti del firmware continui per garantire la protezione dei dispositivi.

 

Costruire il futuro connesso

Samsung ha sottolineato l’impegno continuo da parte dell’azienda a investire in tecnologie rivoluzionarie. Nel 2017 il colosso coreano ha speso oltre 14 miliardi di dollari in R&D. L’azienda ha anche incrementato gli investimenti tramite Samsung NEXT, una iniziativa chiave per accelerare il processo di trasformazione in azienda che integra le due anime hardware e software. Samsung ha anche creato un nuovo centro dedicato alle AI (intelligenze artificiali) come parte integrante dei propri laboratori di ricerca già esistenti. Il lavoro del nuovo centro AI, dislocato nel 2018 su quattro laboratori a Toronto, Montreal, Cambridge (Regno Unito) e in Russia, sarà completato dalle attività già in corso in Corea e nella Silicon Valley, e dalle attività di M&A, con il fine di far crescere ancora di più le ambizioni dell’azienda nell’ambito delle intelligenze artificiali.

 

La fluidità nell’utilizzo di diversi dispositivi realizza la promessa dell’IoT

I nuovi prodotti e servizi annunciati al CES 2018 evidenziano chiaramente i progressi di Samsung verso la realizzazione di un’esperienza fluida e semplice nell’utilizzo dell’IoT in tre ambiti differenti e complementari differenti. 1 casa: a partire da quest’anno, ogni Samsung Smart TV potrà diventare uno strumento di connessione tra dispositivi, semplificando i processi di collegamento degli utenti e consentendo di accedere ad applicazioni, foto, contenuti multimediali e altro ancora. I nuovi Samsung Smart TV saranno parte della piattaforma SmartThings Cloud, grazie alla quale, ad esempio, possono interagire con il nuovo frigorifero Family Hub per consentire agli utenti di pianificare i programmi televisivi, i pasti e altro ancora, indipendentemente dallo schermo. Grazie alle ultime novità, il Family Hub raggiunge un livello che lo pone come centro di comando della casa connessa, integrando nuove funzioni come Meal Planner, l’app dal facile utilizzo pensata per creare ricette basate sulle preferenze o sulla dieta dei membri della famiglia, ma anche “leggendo” le date di scadenza dei cibi, nuove casse AKG per esperienze audio impeccabili. 2 ufficio: Samsung sta ridefinendo il concetto tradizionale di ufficio con soluzioni flessibili che rispondono alle esigenze della moderna forza lavoro mobile. Al CES 2018, inoltre, l’azienda ha presentato Samsung Flip, un nuovo prodotto pensato per riunioni e lavori di gruppo che semplifica la collaborazione connettendosi con telefoni e notebook per permettere alle persone di condividere velocemente contenuti e idee all’interno di un gruppo di lavoro. Samsung Flip WM55H è un prodotto in grado di superare la comodità dei tradizionali blocchi di fogli ma anche delle lavagne elettroniche, il suo display da 55” offre nuove opportunità per generare idee che cambieranno il mondo, pur mantenendo tutta la familiarità del gesto della scrittura. 3 Mobilità: Samsung guida il passaggio verso le reti 5G, destinate a dar vita a un gruppo totalmente nuovo di esperienze in connessione, grazie alla collaborazione – finalizzata alla realizzazione dei primi test di una connettività 5G fino a 100 volte più veloce della 4G LTE oggi disponibile sui telefoni – con alcuni dei principali operatori mondiali nel settore. Grazie alla connettività 5G, Samsung ha potuto presentare la propria visione per una guida più sicura e più efficiente. Il Samsung Digital Cockpit combina connettività 4G LTE e 5G con gli eccezionali display Samsung per nuove esperienze di connessioni che coinvolgono l’informazione, l’entertainment e il controllo degli stili di vita sempre connessi, integrando anche Bixby per il controllo con la voce. La Telematics Control Unit (TCU) può caricare e scaricare dati più velocemente e consentire la comunicazione tra veicoli, ponendo le basi per migliori soluzioni di guida autonoma.

 

Samsung e HARMAN svelano il futuro delle auto connesse e a guida autonoma

Ad un anno dall’acquisizione di HARMAN International da parte di Samsung le due aziende hanno portato al CES 2018 la prima iniziativa realizzata da entrambi i team per porre l’attenzione sul futuro della mobilità e sulle tecnologie in questo ambito. Durante la fiera di Las Vegas, sono state infatti mostrate diverse soluzioni per l’auto connessa, pensate per consentire a HARMAN e Samsung di puntare alla leadership nel settore delle auto connesse e a guida autonoma facendo leva su una visione del mondo in cui oggi più che mai è importante connettere le vite delle persone, che siano a casa, in mobilità oppure in una macchina. Tra le innovazioni portate al Consumer Electronics Show 2018, una piattaforma che porterà su veicoli di ogni categoria e segmento un nuovo cruscotto digitale, nuove soluzioni di connettività tra cui la prima soluzione telematica 5G-ready del mercato “automotive” e un ecosistema di partner e soluzioni basate sulla piattaforma aperta Samsung. HARMAN e Samsung hanno inoltre mostrato un primo esempio di implementazione pratica delle ultime novità, realizzato grazie alla collaborazione con TTTech.

 

20th Century Fox, Panasonic e Samsung insieme per una grande esperienza TV con l’HDR10+

Century Fox, Panasonic e Samsung hanno condiviso al CES alcuni aggiornamenti relativi al programma di certificazione per la piattaforma HDR10+, che sarà presto disponibile per le società produttrici di contenuti, i televisori ad altissima definizione, lettori e registratori Blu-ray e produttori di set-top box, così come per i fornitori di SoC, esente da royalty e con solo una commissione amministrativa nominale. Le aziende potranno ora visualizzare il nuovo logo, conoscere il programma di licenza comprese le specifiche finali, gli accordi di adozione e iscriversi per ricevere una notifica quando le specifiche tecniche per HDR10 + saranno disponibili sul sito http://www.hdr10plus.org. Inoltre, gli strumenti di generazione di metadata Blu-ray Ultra HD sono stati sviluppati con terze parti e saranno presto disponibili per i creatori di contenuti che consentiranno ai lettori Blu-ray Ultra HD di entrare nel mercato. Verranno inoltre rilasciati a breve dettagli sul trasferimento dei contenuti e il formato dell’interfaccia per la pipeline di creazione dei contenuti.

 

Samsung svela “The Wall”, il primo TV MicroLED modulare da 146” al mondo

Samsung ha inoltre presentato al pubblico del CES anche “The Wall” – la prima TV MicroLED modulare da 146” pensata per il mercato consumer. La nuova TV è stata annunciata insieme ultime innovazioni di Samsung nel campo delle tecnologie display, pensate per rendere il televisore del domani un oggetto realmente evoluto in grado di offrire agli utenti un’esperienza visiva eccezionale, e fungendo al contempo da hub intelligente e connesso con una vasta gamma di dispositivi, con il fine di migliorare la vita di tutti i giorni. Samsung ha anche presentato il primo TV QLED al mondo con tecnologia AI da 8K, che sarà lanciato a livello internazionale, a partire dalla Corea e dagli Stati Uniti durante la seconda metà del 2018. La nuova tecnologia di intelligenza artificiale sviluppata da Samsung migliora la qualità dei contenuti a definizione standard portandoli alla risoluzione 8K, impiegando un algoritmo proprietario per regolare la risoluzione dello schermo in base alle caratteristiche di ogni scena rappresentata sullo schermo, in modo da migliorare continuamente la qualità dell’immagine e trasformare facilmente qualsiasi tipo di contenuto, proveniente da qualsiasi fonte, in 8K ad alta risoluzione.

 

La nuova lavatrice compatta con tecnologia QuickDrive

Lavaggi più veloci e funzioni smart potenziate sono alcune delle innovazioni della nuova lavatrice WW6850N con la tecnologia presentata al CES. La nuova lavatrice compatta riduce i tempi di lavaggio del 35% rispetto agli altri modelli, e grazie alle sue dimensioni compatte e alle sue elevate performance rappresenta la soluzione ideale per la casa moderna. A differenza delle lavatrici convenzionali che spostano i vestiti ripetutamente su e giù durante il ciclo, la tecnologia QuickDrive muove i capi all’interno del cestello dall’alto verso il basso e aggiunge un movimento in avanti e indietro utilizzando la piastra posta sul retro, portando una doppia azione dinamica che rimuove rapidamente e delicatamente la sporco e fornisce un ciclo di lavaggio intenso e completo. Il modello WW6850N è predisposto all’utilizzo dell’IoT ed è dotato di un assistente di lavaggio chiamato Q-rator, che fornisce tre funzioni chiave per aiutare a gestire il bucato in maniera semplice (Laundry Recipe; Laundry Planner; HomeCare Wizard).

F.P.L.




Ces 2018, HP presenta i nuovi Envy x2, Spectre x360 e l’app Omen Game Stream

HP all’edizione 2018 del CES di Las Vegas veste un ruolo da protagonista lanciando tantissime novità nel campo della tecnologia, dell’informatica e del gaming. Primo fra tutti spicca la nuova variante di Envy X2, il sistema convertibile basato su processori Snapdragon che è stato presentato lo scorso mese, questa volta con piattaforma Intel Core di settima generazione e connettività LTE opzionale. Come il fratello è provvisto di display da 12,3 pollici con risoluzione FullHD, e la differenza principale è rappresentata dal sistema con cui la tastiera si collega al corpo principale: questa nuova versione accoglie un sistema ripiegabile simile a quello di iPad Pro, mentre il modello basato su piattaforma Snapdragon ha un’impostazione più simile a Microsoft Surface, con stand a scomparsa. HP promette 15 ore di autonomia per questo modello e una ricarica rapida che in 90 minuti permette di arrivare al 90% della batteria. Il sistema è inoltre provvisto di HP Digital Pen.

HP ha svelato poi una versione tutta nuova dello Spectre x360 con un lievissimo restyling estetico rispetto al predecessore ma che racchiude all’interno i nuovi processori Intel Core di ottava generazione, con la possibilità di scegliere versioni con GPU Radeon RX Vega M o NVIDIA GeForce MX150. Il monitor, da 15,6 pollici, ha risoluzione 4K, mentre tra le varie opzioni di configurazione è possibile scegliere fino a due porte Thunderbolt. Il sistema all-in-one HP Sprout rappresenta, fin dal suo debutto, un concetto molto interessante e cioè la possibilità di catturare le caratteristiche tridimensionali di un oggetto grazie alle sue speciali fotocamere. HP vuole ora estendere questa possibilità anche a coloro i quali non sono in possesso di un sistema Sprout poiché già provvisti di un altro PC/worstation ad alte prestazioni, proponendo la nuova fotocamera Z 3D. Si tratta, in sintesi, delle capacità di scansione tridimensionale di Sprout Pro che vengono compattate in un accessorio portatile che può essere attaccato a qualsiasi monitor. In questo modo artisti e creatori possono catturare le caratteristiche tridimensionali di qualsiasi oggetto senza la necessità di dover acquistare un sistema desktop specializzato per questo scopo. La fotocamera Z 3D permette inoltre di scansionare normali documenti e di fungere da webcam per attività di videoconferenza, telepresenza e collaborazione.

Ricche novità anche per quanto riguarda i videogiocatori, HP ha infatti presentato l’app Omen Game Stream che sarà integrata in tutti PC gaming della società statunitense che saranno commercializzati nel corso della prossima primavera. Sarà possibile usare la capacità computazionale dei sistemi Omen per giocare su qualsiasi PC su internet. E’ qualcosa di simile a ciò che vediamo con NVIDIA GameStream e Valve Home Streaming, ambedue però limitati alla rete locale. La chiave di Omen Game Stream è una tecnologia di Parsec, che può permettere di gestire flussi gaming 1080p fino a 60fps. Come sempre con questo genere di soluzioni l’effettiva fruibilità dipende dalle prestazioni della rete: HP a tal proposito parla di “robusta” connessione, ma non ha meglio specificato quali debbano essere i requisiti minimi di larghezza della banda.

Proprio riguardo le ultimissime novità di HP, Giampiero Savorelli, GM Personal Systems di HP Italy, ha dichiarato: “Al CES quest’anno abbiamo presentato novità in settori differenti, dai pc per i consumatori ai dispositivi per i professionisti, fino ai prodotti per il mondo del gaming. Gli annunci di oggi sono la testimonianza concreta della nostra capacità di proporre costantemente innovazione tecnologica a utenti e imprese di mercati diversi e in continua evoluzione. In occasione della fiera di Las Vegas abbiamo voluto introdurre ulteriori novità e prodotti senza precedenti in quanto a performance, comfort, sicurezza, collaboration e design, per rispondere alle esigenze di ogni cliente, che siano legate al loro lavoro oppure a un hobby. Il numero e la qualità dei prodotti annunciati confermano i nostri investimenti in innovazione e il nostro ruolo di azienda di alta tecnologia, che vuole offrire ai clienti sempre nuove e straordinarie esperienze d’uso”.

F.P.L.




Single, boom di iscrizioni su app e siti di dating durante le festività

Come emerso dal recentissimo annuario Istat, i single italiani sono aumentati notevolmente: le famiglie composte da una sola persona passano dal 20,5% al 31,6% (e si riducono quelle di cinque o più componenti dall”8,1% al 5,4%). Stiamo parlando di più di 8 milioni di persone. Di queste, la stragrande maggioranza (almeno il 70%) è iscritta a servizi di dating. Ed ecco la curiosità: secondo quanto risulta a Meetic (leader europeo in questo settore), tra il 3 e il 7 gennaio più di 8 single su 10 sono stati intenti a cercare il partner ideale tramite siti internet o app dedicate. Tale fenomeno viene definito come il cosiddetto “peak moment”, il giorno in cui si raggiungono i picchi più alti di nuove iscrizioni e interazioni di ogni tipo, dalle semplici mail ai più diretti messaggi in chat. Sarà il pressing dei parenti durante le festività (“ma quando ti fidanzi?!?”), sarà l’orologio biologico e l’inesorabile trascorrere del tempo (“oddio sto invecchiando…”), sta di fatto che il peak day per le donne single è stato mercoledì 3 gennaio 2018, dalle ore 22,00 circa. Gli uomini single, invece, se la sono presa con più comodo: per loro il peak day è stato domenica 7 gennaio 2018 dalle ore 21,00 in poi. Dati alla mano, durante il peak moment si sono registrate l’81% di iscrizioni femminili in più rispetto a un periodo standard. La percentuale è aumentata notevolmente per quanto riguarda gli uomini: rispetto a una normalissima giornata dell’anno, Meetic segna infatti un più 93% di iscrizioni maschili. Naturalmente, anche le interazioni tra gli utenti sono aumentate a dismisura: nel giorno e nell’ora del peak day le donne, infatti, ricevono l’85% di mail e messaggi in più rispetto al solito, mentre gli uomini il 42%. Insomma, il peak moment ormai è diventato quasi una tradizione, un appuntamento fisso anno dopo anno…un po’ come l’oroscopo che, per il 2018, vanta anche una versione interamente dedicata ai single! Ed è così che Meetic, in collaborazione con l’astrologa pop Ginny Chiara Viola e il suo blog Una parola buona per tutti, ha pensato bene di regalare a tutti i single italiani un simpaticissimo oroscopo in formato e-book pensato appositamente per loro, con tutta una serie di tips & tricks divertenti, ma al tempo stesso utilissimi per affrontare con leggiadria e leggerezza un 2018 sotto il segno del dating, affinché la ricerca del partner ideale vada a buon fine e porti i suoi buoni frutti. Per scaricarlo gratis basta cliccare QUI!

 

F.P.L.




PlayerUnknown’s Battlegrounds: su cento giocatori vince l’unico che resta vivo

PlayerUnknown’s Battleground nasce da un’idea semplice quanto geniale. Il videogame, forte dell’incredibile successo ottenuto su PC dove ha battuto ogni tipo di record su Steam per numero di giocatori connessi contemporaneamente e per numero di download, è approdato anche su console, in esclusiva su Xbox One. La formula scelta per l’approdo sulla console di casa Microsoft è quella dell’anteprima. In pratica si mette in evidenza come il gioco non sia stato ancora completato e sia ancora work in progress ma la mania per PlayerUnknown’s Battlegrounds è così forte in questo periodo che a soli pochissimi giorni dall’uscita, il titolo ha fatto segnare vendite milionarie solo per quanto riguarda la versione di casa Microsoft. Ma veniamo al sodo: PlayerUnknown’s Battlegrounds non è un gioco che si compra per il suo comparto narrativo e neppure per l’aspetto tecnico che, al momento e persino su Xbox One X, soffre di svariate problematiche. E’ un titolo che però riesce a coinvolgere innumerevoli giocatori per le sue meccaniche tanto semplici quanto complesse. Per gli appassionati di cinema il modello di gioco ricorda un po’ il film Hunger Games dove un gruppo di persone con solo i vestiti indosso devono recuperare armamenti e armature in un macabro gioco a eliminazione che vedrà vincere solo l’ultima persona rimasta in vita. Nello specifico, la modalità principale di PlayerUnknown’s Battlegrounds, quella che lo ha reso un fenomeno di massa, vede 100 giocatori paracadutarsi su un’isola dove completamente privi di qualsiasi arma ed equipaggiamento devono iniziare procacciarsi le attrezzature necessarie per l’unico vero importante obiettivo: rimanere l’unico sopravvissuto dell’isola. Inizialmente l’area di gioco è molto vasta e le fasi iniziali sono principalmente dedicate a trovare l’equipaggiamento. Poi pian piano, il gioco tende a ridurre le distanze riducendo l’area di gioco verso la quale i giocatori dovranno dirigersi e rendere così obbligati gli scontri a fuoco. Il gameplay di PlayerUnknown’s Battlegrounds può dirsi votato ad un certo realismo anche se purtroppo al momento la precisione è minata da un caricamento delle texture, a inizio partita, molto fastidioso e da una poca precisione del sistema di armamento. Ricordiamo però che essendo un gioco work in progress, il team di sviluppo rilascia molto spesso aggiornamenti che sono studiati per rendere il titolo sempre più fluido e prestante. Avviato il matchmaking, la banda dei 100 “killer disperati” sarà catapultata in una lobby pre partita, a seconda della tipologia di gioco selezionata si potrà partecipare in uno scontro tutti contro tutti, in una modalità composta esclusivamente da squadre da due giocatori o da quattro giocatori.

https://www.youtube.com/watch?v=m0Tnp-3W3z4

Saliti su un aereo bisognerà decidere quando e soprattutto in che punto paracadutarsi. Una scelta di vitale importanza considerando che, quanto si toccherà il suolo, l’inventario di ogni sarà completamente vuoto e sarà necessario armarsi prima degli altri. La prima cosa da fare sarà quindi andare alla ricerca di qualsiasi tipologia di armamento, accessorio, munizione, risorse, granate e parti di equipaggiamento, elementi che saranno generati in modo del tutto casuale all’interno di edifici e strutture a ogni match. Da non sottovalutare inoltre l’importanza di reperire un mezzo di trasporto indispensabile per spostarsi velocemente, sebbene il rombo dei motori potrebbe destare l’attenzione di qualcuno e rendere il giocatore un facile bersaglio di cecchini o imboscate. Come già accennato, poi, ad intervalli regolari e sempre con un sistema casuale la mappa si “restringerà” dando vita alla “Safe Zone”, una vera e propria area di sicurezza fuori dalla quale i giocatori subiranno danni sempre più ingenti. Raggiungerla velocemente è quindi di vitale importanza se si vuole provare ad essere i vincitori. In tutto questo non bisogna però dimenticarsi che, con il passare del tempo, l’area diventerà sempre più piccola e tutti i giocatori presenti convergeranno in quel punto: gli scontri diventeranno quindi sempre più frequenti ed essere equipaggiati al meglio è indispensabile per sopravvivere. A complicare il tutto, entrano in gioco anche le “Red Zone”, generate sempre in modo casuale, ossia aree in cui pioveranno dal cielo colpi di mortaio che, salvo il mettersi al riparo in una casa, potrebbero uccidere istantaneamente tutti i giocatori che in quel momento si trovano nel loro interno. PlayerUnknown’s Battlegrounds è un gioco molto più profondo e adrenalinico di quello che si può pensare, bisognerà sempre prestare attenzione a qualunque cosa, udire il più piccolo dei rumori ed entrare negli edifici con circospezione in quanto qualcuno potrebbe spuntar fuori sparando all’impazzata dall’angolo più buio della struttura. Il bello di questo titolo risiede soprattutto nel fatto che ogni partita che si gioca sarà differente sia a livello di tattiche da attuare che di armi da utilizzare. Il giocatore dovrà essere in grado di improvvisare, adeguarsi e cambiare stile di gioco in base alla situazione e all’equipaggiamento.

L’obiettivo finale della partita non cambia mai: per vincere bisogna essere l’unico superstite o l’unica squadra a restare in vita, ma il modo in cui si arriverà alla vittoria sarà sempre differente. In PlayerUnknown’s Battlegrounds ognuno sarà libero di scegliere il proprio metodo di approccio alla partita che comunque avrà sempre dei pro e dei contro. A inizio match, ad esempio, bisognerà scegliere quando e soprattutto in che punto della mappa paracadutarsi. Arrivare in una zona in cui edifici e strutture non mancano è indubbiamente una buona scelta. Sarà infatti maggiore la possibilità di trovare un numero più consistente e vario di equipaggiamenti ma l’area sarà di sicuro popolata da molti altri giocatori e lo scontro sarà inevitabile. Paracadutandosi invece in un luogo più isolato bisognerà invece accontentarsi di quello che si trova ma si avrà sicuramente più tempo per organizzarsi al meglio. L’inventario poi non è illimitato e solo trovando ed indossando zaini di livelli superiori si potrà aumentarne la capienza. Non si potrà quindi raccogliere tutto ma sarà necessario prendere solo armi, munizioni compatibili, kit medici, bendaggi, bevande energetiche e gli accessori che si riterranno più utili. Differentemente da altri Videogame del genere Battle Royale, in PlayerUnknown’s Battlegrounds non esiste un sistema di crafting: non si potranno creare armi o strutture difensive, ma si potranno migliorare le bocche di fuoco. Si troveranno mirini, caricatori aumentati, silenziatori e altri accessori che potranno essere montati su pistole, mitra fucili, fucili d’assalto e fucili a pompa rendendoli di fatto più performanti e anche potenti. Il bello del titolo risiede nel fatto che in ogni partita si ricomincia sempre da capo, tutti i giocatori sono allo stesso livello e non hanno alcun tipo di vantaggio dovuto all’esperienza accumulata in partite precedenti o tramite perk o carte acquistabili e tale meccanismo rende PlayerUnknown’s Battlegrounds un titolo adatto anche per l’utenza occasionale. Non importa quante partite si sono già giocate e quante se ne sono vinte, all’inizio del match si avrà sempre l’inventario vuoto e si potrà contare solo sulla corsa, sul poter tirare pugni, scavalcare muri e saltare, proprio come per gli altri 99 giocatori. Sicuramente l’aver disputato più partite garantirà una maggiore padronanza del sistema di controllo, del gunplay e delle meccaniche di gioco ma l’esito della partita dipenderà solo dalla bravura ad improvvisare e al sapersi adeguare alla situazione di quel determinato match.

Come già annunciato, sulla famiglia Xbox One il titolo è nato in versione Game Preview, di conseguenza non è un gioco completo. Va poi sottolineato che PlayerUnknown’s Battlegrounds, tecnicamente e a livello di prestazioni, non ha mai brillato neppure nell’Accesso Anticipato di Steam. Dopo questa dovuta precisazione, bisogna però sottolineare che i 30 fps stabili, soprattutto ad inizio partita, sono un miraggio lontano su entrambe le piattaforme di casa Microsoft, la situazione però migliora leggermente con il passare del tempo. Su Xbox One X i cali di frame rate si percepiscono in modo meno violento che sul modello S, nonostante siano comunque presenti soprattutto nei momenti più frenetici: scontri con gli altri giocatori e in zone con una vegetazione folta. PlayerUnknown’s Battlegrounds gira a 1080p su Xbox One e in 4K su One X; le texture in game, però, sono tutte in bassa risoluzione e sulla console Flat i problemi non mancano con vari fenomeni di pop up, stutter e pop in. Su Xbox One X l’aspetto del titolo è nettamente superiore. Un livello di dettaglio molto più alto, un campo visivo ampliato, sia in termini di qualità che distanza, e i fenomeni che si verificano sulla prima Xbox One S sono decisamente minori o assenti. Tirando le somme, visto anche il prezzo invitante rispetto ad altri titoli (29,99 euro) acquistare PlayerUnknown Battleground’s è assolutamente consigliato. Il team di sviluppo aggiorna molto spesso il titolo e, visto il successo ottenuto al lancio, il gran numero di giocatori che lo hanno acquistato e che continuano a giocarci, tutto questo fa ben sperare sulle intenzioni degli sviluppatori nel migliorare il gioco fino a renderlo perfetto. Giocare a PlayerUnknown’s Battlegrounds è un turbine di adrenalina e tensione, è un’esperienza indimenticabile che, anche nel caso in cui si perda, è sempre appagante e fa venire sempre voglia di mettersi alla prova ancora e ancora. Se avete voglia di provare qualcosa di nuovo e siete possessori di una delle console di casa Microsoft, questo videogame vi terrà incollati per centinaia di ore sia in singolo che con i vostri amici.

 

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8
Sonoro: 9,5
Gameplay: 8,5
Longevità: 10

VOTO FINALE: 9

 

Francesco Pellegrino Lise




Facebook parte alla conquista del business musicale

L’inarrestabile avanzata di Facebook prosegue senza sosta, e stavolta il colosso di Mark Zuckerberg muove il primo vero passo nel business musicale diventando un serio rivale per YouTube. Il social da due miliardi di utenti ha infatti stretto un accordo di licenza globale pluriennale con l’etichetta Universal Music Group, controllata dalla francese Vivendi. Grazie all’intesa il social network più usato al mondo permetterà ai suoi iscritti di caricare legittimamente filmati con le musiche di brani della Universal. Non solo sul social ma anche su Instagram e sulle altre piattaforme controllate. Tra gli artisti di Universal figurano nomi di spessore come ad esempio Jay-Z, Rihanna, Bruce Springsteen e Justin Bieber. Tutto ciò rappresenta un colpo veramente duro che la compagnia di Menlo Park assesta a YouTube, controllata da Google, che proprio pochi giorni fa ha stretto un’intesa con la stessa Universal e con Sony Music Entertainment. Nemmeno Spotify o Apple Music possono dormire sonni tranquilli. Per ora Facebook non ha intenzione di lanciare un servizio di musica in streaming, ma questo accordo potrebbe fungere da apripista per novità future. Il social conferma la sua strategia di voler valorizzare i video online, con l’obiettivo di spingere gli utenti a guardare e condividere sempre più filmati e di attrarre investitori pubblicitari. Qualche giorno fa ha annunciato che dal prossimo anno gli spot verranno introdotti a inizio clip e saranno di sei secondi. Una novità che riguarderà, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i video presenti nella piattaforma dedicata che si chiama Watch. Insomma, il colosso di Zuckerberg ancora una volta amplia i suoi orizzonti ponendo le basi per tantissimi progetti e feature che sono destinate a entrare nelle nostre vite.

F.P.L.