9 Monkeys of Shaolin, un beat ‘em up a scorrimento “old style”

9 Monkeys of Shaolin del team russo Sobaka Studio è un picchiaduro a scorrimento laterale incastonato in un contesto ispirato al cinema delle arti marziali che si presta meravigliosamente ad essere adattato al formato videoludico.

Sobaka Studio porta i giocatori nella Cina medievale raccontando la storia di vendetta del mite pescatore Wei Cheng, che ha perso la famiglia durante un attacco al suo villaggio. Teatro delle avventure che si vivranno è il Regno di Mezzo, un luogo maestoso dove centinaia di anni fa apparve il leggendario tempio Shaolin meridionale e dove i suoi abitanti perfezionarono le loro antiche tecniche nel corso dei secoli. Questi monaci erano dediti a difendere il tempio da banditi e forze oscure, ma un giorno decisero di rompere i loro principi per aiutare il paese contro i pirati Wokou orientali che sbarcarono sulle coste meridionali. Tutto tornò alla normalità per i monaci quando riuscirono a sconfiggere il nemico. Sfortunatamente però non è stato così anche per il protagonista, il giovane pescatore Wei Cheng, che ha scoperto che i problemi non sono mai andati via dal suo villaggio e dovrà affrontare un’avventura difficile e piena di sacrifici per compiere la sua vendetta. Il titolo inizia qui, con Wei Cheng che cerca di uccidere tutti i nemici per proteggere la sua casa e riportare la pace nel territorio, ma non sempre la sola forza di volontà basta per risolvere i problemi…

La trama di 9 Monkeys of Shaolin, senza essere niente di troppo originale, è ben narrata e interessante in certi momenti, essendo più elaborata che in altri giochi del genere. I personaggi purtroppo però sono troppo piatti e mancano di carisma, e risultano essere un po’ anonimi.

Apprezzabile invece il fatto che il plot narrativo sia raccontato per mezzo di illustrazioni di alta qualità e che le immagini statiche dei personaggi per le conversazioni siano corredate con testi in italiano, in modo da non avere problemi a seguirle il filo della storia.  Non appena si inizia a giocare, ci sono quattro difficoltà tra cui scegliere: Rookie, Warrior, Master e Legend.

Sono molto ben bilanciate e durante la nostra prova siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla grande sfida che pongono dalla seconda scelta in sù, dove i nemici sono più aggressivi, provocano più danni o possono addirittura uccidere in un colpo solo. Quindi sia che si sia dei neofiti del genere, sia che si voglia affrontare una sfida molto ardua, 9 Monkeys of Shaolin offre davvero la possibilità a tutti di divertirsi.

Il titolo, disponibile per PC via Steam, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, si difende alla grande, nonostante lo stile volutamente retrò, grazie a un gameplay fluido dove è possibile combinare le diverse mosse all’infinito. Tale aspetto diventa ancora più naturale man mano che il gioco progredisce, infatti, ogni volta che si completa un livello, si ricevono dei punti da spendere per migliorare il personaggio e aggiungere nuove mosse o migliorare quelle già imparate. Ci sono diversi alberi di progressione, oltre a quelli inerenti ai tre attacchi base (calcio, colpo squarciante e stoccata), ce ne sono altri riguardanti sia i colpi speciali (tempesta, tifone e frana) che i sigilli (sigillo della leggerezza, dell’attrazione e marchio dell’armonia, tutte abilità ad area). I colpi speciali e i sigilli sono utilizzabili accumulando il chi, la proverbiale energia interiore che in 9 Monkeys of Shaolin si accumula di norma durante il combattimento. Oltre alle abilità, il personaggio dispone di tre spazi dedicati (arma, parte superiore e gambe) tramite i quali è possibile sfruttare diversi equipaggiamenti, anch’essi parte delle ricompense ottenute a fine missione e capaci di contribuire alla varietà del gameplay. A questo si aggiunge la possibilità di una co-op a due giocatori, opzione che apre la porta a ulteriori combinazioni frutto dell’interazione tra i due combattenti. Andando avanti nel gioco si possono eseguire e collegare sempre più mosse e abilità, in modo da far diventare l’ormai ex-pescatore una vera e propria furia del kung-fu. I controlli sono reattivi e, al netto di qualche imprecisione nell’assegnazione dei colpi, il ritmo che ne scaturisce permette di superare i momenti di impasse mantenendo la sensazione di fluidità.

A livello estetico, affidarsi all’Unreal Engine 4 di Epic è una scelta di solidità per Sobaka Studio che ha la possibilità di presentare un prodotto davvero ben fatto. Ma la forza di 9 Monkeys of Shaolin risiede anche nel fatto che è anche un’opera che, per scelta, sembra uscita da una generazione passata e tirata a lucido in maniera estremamente piacevole e con una forte personalità. Che le ambientazioni siano abbastanza stereotipate è un dato di fatto, e la direzione artistica non va mai oltre quella che è una superficiale visione dell’estremo oriente, prendendo architetture e panorami direttamente dalla cultura popolare, senza dimostrare chissà quale ricerca approfondita dietro certe scelte. Però a fare la differenza sono soprattutto le scelte cromatiche sempre interessanti, con il tratto abbastanza stilizzato che aiuta a non prendersi troppo sul serio mentre in sottofondo passano tracce etniche orecchiabili ma assolutamente generiche. Tirando le somme, 9 Monkeys of Shaolin è un beat’em up gradevole, sostenuto soprattutto da un gameplay stratificato e fluido che convince e diverte. Ovviamente non parliamo di una produzione tripla A, ma nel complesso il risultato è gradevole e la resa nel complesso è più che soddisfacente.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7,5

Sonoro: 7,5

Gameplay: 8

Longevità: 7

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise




iPhone 12, Apple presenta 4 nuovi modelli che supportano il 5G

Apple ha finalmente annunciato la sua nuova linea di iPhone nel corso di evento pre-registrato all’Apple Park di Cupertino e trasmesso in streaming mondiale, senza stampa presente a causa della pandemia di COVID 19. In precedenza, un’anticipazione aveva violato il segreto diffondendo immagini (molto credibili) di tutti i vari colori dell’iPhone 12, che sarà distribuito in quattro differenti modelli: iPhone 12 Mini, iPhone 12, iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max. Ma andiamoli a scoprire insieme più nel dettaglio. Di seguito vi proponiamo anche il video dell’intera conferenza.

iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max

Apple ha presentato iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max, con la potente tecnologia 5G e features evolute che spingono i limiti dell’innovazione per gli utenti che esigono il massimo dal loro smartphone della Mela. I modelli iPhone 12 Pro hanno un nuovo design con il display Super Retina XDR edge-to-edge più grande di sempre su iPhone, protetto dal nuovo rivestimento anteriore Ceramic Shield, il più grande passo in avanti per quanto riguarda la robustezza di iPhone. Il chip A14 Bionic progettato da Apple, il più veloce mai visto su uno smartphone, offre nuove e impressionanti funzioni di fotografia computazionale, tra cui Apple ProRAW per un maggiore controllo creativo sulle foto, e rende possibile un’esperienza Dolby Vision end-to-end, fino a 60 fps. Il sistema di fotocamere professionali include ora una fotocamera ultra-grandangolare, una fotocamera con teleobiettivo e una lunghezza focale superiore su iPhone 12 Pro Max e nuove fotocamere grandangolari per catturare splendide immagini e bellissimi video di qualità professionale in ambienti molto o scarsamente illuminati. I modelli iPhone 12 Pro introducono inoltre un nuovo scanner LiDAR per coinvolgenti esperienze di realtà aumentata e MagSafe, che assicura una ricarica wireless ad alta potenza e apre la strada a un nuovo ecosistema di accessori che si collegano facilmente allo smartphone. iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max saranno disponibili in quattro finiture in acciaio inossidabile nei colori grafite, argento, oro e blu pacifico. iPhone 12 Pro può essere preordinato da venerdì 16 ottobre e sarà disponibile a partire da venerdì 23 ottobre. iPhone 12 Pro Max può essere preordinato da venerdì 6 novembre e sarà disponibile in store da venerdì 13 novembre.

Un’esperienza 5G superiore

iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max offrono un’evoluta esperienza 5G su scala globale, resa possibile da una perfetta integrazione di hardware e software all’avanguardia. Il 5G su iPhone garantisce maggiori velocità per download e upload, streaming video di qualità superiore, esperienze di gioco più reattive, interattività in tempo reale nelle app, chiamate FaceTime in alta definizione e molto altro. I clienti potranno inoltre contare su una connessione veloce e sicura, che ridurrà la necessità di connettersi a hotspot Wi-Fi pubblici. Con il maggior numero di bande 5G mai integrate in uno smartphone, i modelli iPhone 12 Pro offrono la più ampia copertura 5G a livello mondiale. I modelli negli Stati Uniti supportano le frequenze millimetriche (millimeter wave), la versione del 5G a frequenza superiore, con cui possono raggiungere velocità fino a 4Gbps, persino in aree densamente popolate. I modelli iPhone 12 Pro integrano inoltre la modalità Smart Data, che prolunga la durata della batteria valutando in modo intelligente le esigenze legate al 5G e bilanciando in tempo reale utilizzo dei dati, velocità e alimentazione.

Chip A14 Bionic: potente ed efficiente

Generazioni in anticipo rispetto alla concorrenza, il chip A14 Bionic è il primo nell’intero settore degli smartphone a essere stato costruito con un processo a 5 nanometri. Più veloce ed efficiente che mai, il chip A14 Bionic offre CPU e GPU fino al 50% più scattanti rispetto ai chip degli smartphone concorrenti più veloci, per offrire un’esperienza di gioco degna di una console, potenti funzioni di fotografia computazionale e tanto altro; il tutto con un’eccellente autonomia della batteria. Spingendo ai limiti l’apprendimento automatico, il chip A14 Bionic integra un Neural Engine a 16 core capace di completare 11 trilioni di operazioni al secondo, per un incremento dell’80% nelle prestazioni persino con i modelli di machine learning più intensi.

Nuovo design e tecnologie innovative per il display

Progettati con materiali di qualità, i modelli iPhone 12 Pro hanno un nuovo, raffinato design a bordo piatto con un meraviglioso profilo in acciaio chirurgico inossidabile e un retro in vetro opaco ottenuto tramite un processo di lavorazione ad alta precisione, oltre al resistente Ceramic Shield. Il nuovo rivestimento anteriore chiamato Ceramic Shield, più robusto del vetro utilizzato in qualsiasi altro smartphone, integra cristalli nanoceramici per una solidità nettamente più elevata e una resistenza alle cadute 4 volte superiore. Con un display Super Retina XDR edge-to-edge decisamente più grande e con bordi più sottili, iPhone 12 Pro da 6,1 pollici e iPhone 12 Pro Max da 6,7 pollici integrano una gestione del colore a livello dell’intero sistema per la migliore fedeltà cromatica del settore. iPhone 12 Pro Max offre il display più grande mai visto su un iPhone e la risoluzione più elevata con quasi 3,5 milioni di pixel per un’esperienza di visualizzazione coinvolgente e realistica. Su questi display OLED con luminosità massima di 1200 nit, i contenuti video HDR prendono vita. I modelli iPhone 12 Pro hanno un rating leader di settore con grado IP68: resistono all’acqua fino a una profondità di 6 metri per un massimo di 30 minuti e sono protetti dal contatto accidentale con liquidi come bevande calde o gassate.

Versatile sistema di fotocamere professionali

La migliore fotocamera professionale al mondo è ora uno strumento ancora più versatile per tutti i livelli di appassionati di foto e video, con un hardware all’avanguardia potenziato dal chip A14 Bionic. Insieme al nuovo processore ISP (Image Signal Processor), il chip A14 Bionic offre una qualità delle immagini superiore e potenti funzioni di fotografia computazionale impossibili per le fotocamere tradizionali. I modelli iPhone 12 Pro introducono inoltre Apple ProRAW, in arrivo più avanti quest’anno, che unisce l’elaborazione multiframe delle immagini e la fotografia computazionale di Apple con la versatilità del formato RAW. Gli utenti avranno il pieno controllo creativo su colore, dettagli e gamma dinamica in nativo su iPhone o con altre app di fotoritocco professionale. iPhone 12 Pro incorpora la nuova fotocamera grandangolare con obiettivo a sette elementi e apertura ƒ/1.6, la più veloce mai vista su iPhone, che offre prestazioni del 27% superiori per foto e video in ambienti poco illuminati; la fotocamera ultra-grandangolare con un campo di visione di 120°, ideale per catturare paesaggi spettacolari o più elementi della scena anche in spazi ristretti; e un teleobiettivo con lunghezza focale di 52 mm e zoom ottico 4x, ottimo per i ritratti. iPhone 12 Pro Max porta l’esperienza fotografica a un livello ancora superiore. La nuova fotocamera grandangolare con apertura ƒ/1.6 è dotata di un sensore del 47% più ampio con pixel da 1,7μm per un miglioramento delle prestazioni pari all’87% in condizioni di scarsa illuminazione. Include inoltre la fotocamera ultra-grandangolare e un teleobiettivo con lunghezza focale di 65 mm per una flessibilità unica per primi piani più ravvicinati e crop più stretti. Questo sistema offre inoltre uno zoom ottico 5x. I miglioramenti introdotti per la modalità Notte, ora anche nelle fotocamere TrueDepth e ultra-grandangolare, consentono di ottenere foto ancora più luminose. E il time-lapse in modalità Notte offre tempi di esposizione più lunghi per video più nitidi, un effetto light trail ottimizzato e un’esposizione più armoniosa in ambienti poco illuminati quando di usa un treppiede. Anche la tecnologia Deep Fusion, ora con prestazioni superiori, è integrata in tutte le fotocamere. E grazie a Smart HDR 3, gli utenti possono ottenere immagini dall’aspetto incredibilmente naturale, persino in scene complesse. I modelli iPhone 12 Pro offrono il massimo livello di qualità video per uno smartphone e sono le prime fotocamere e gli unici dispositivi al mondo a rendere possibile un’esperienza end-to-end per video HDR con Dolby Vision fino a 60 fps e stabilizzazione video di qualità superiore, per produzioni di qualità cinematografica. Il grading Dolby Vision viene elaborato live e mantenuto durante l’editing nell’app Foto o in iMovie, e anche in Final Cut Pro X più avanti quest’anno. Dolby Vision sfrutta il display Super Retina XDR per un contrasto eccezionale durante la registrazione e la riproduzione video. Gli utenti possono inoltre condividere i filmati con il supporto per AirPlay fino a 4K Dolby Vision su dispositivi esterni.

Esperienze della fotocamera innovative ed esperienze AR realistiche

Il nuovo scanner LiDAR arriva sulla linea Pro, consentendo di misurare la distanza della luce e utilizzare le informazioni sulla profondità dei pixel in una scena. Questa tecnologia rende possibili esperienze di realtà aumentata più veloci e realistiche. Migliora inoltre la messa a fuoco automatica di 6 volte nelle scene scarsamente illuminate, per un’accuratezza superiore e tempi di acquisizione inferiori per foto e video. Questo hardware evoluto, insieme alla potenza del Neural Engine sul chip A14 Bionic, consente di scattare ritratti in modalità Notte e ottenere uno splendido effetto bokeh anche con poca luce.

Nuovi accessori innovativi con MagSafe

MagSafe migliora la ricarica wireless per un’esperienza più efficiente. Apre inoltre la strada a un ecosistema di accessori che si collegano facilmente ai modelli iPhone 12 Pro e ne costituiscono un complemento perfetto. MagSafe è dotato di una serie di magneti disposti attorno alla bobina per la ricarica wireless, che garantiscono sempre un perfetto allineamento con iPhone e un’efficienza ottimale. I caricabatterie MagSafe erogano fino a 15W di potenza e supportano i dispositivi abilitati alla ricarica wireless Qi. Le soluzioni di ricarica includono il caricabatterie MagSafe e il caricabatterie MagSafe Duo per iPhone e Apple Watch, oltre a nuove custodie in silicone, cuoio e trasparenti che si fissano facilmente sul retro dell’iPhone e un portafoglio in pelle. Anche i produttori di terze parti introdurranno innovativi accessori MagSafe.

iOS 14 di serie

iOS 14 reinventa l’esperienza iPhone con nuovi modi di personalizzare la schermata Home. I widget riprogettati mostrano le informazioni essenziali a colpo d’occhio e possono essere fissati, in diverse dimensioni, su qualsiasi pagina della schermata Home. La Libreria app è un nuovo spazio che organizza automaticamente tutte le app in un’unica vista facile e intuitiva. iOS 14 offre inoltre un nuovo modo di scoprire e utilizzare le app con le app clip, importanti aggiornamenti per restare sempre in contatto con Messaggi, soluzioni più ecologiche per esplorare le città con Mappe e funzioni evolute per la privacy, che garantiscono una trasparenza e un controllo superiori.

Prezzi e disponibilità

iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max saranno disponibili nei modelli da 128GB, 256GB e 512GB nei colori grafite, argento, oro e blu Pacifico, a partire da €1189 e da €1289, rispettivamente. I clienti possono inoltre acquistare iPhone 12 Pro pagando €37,45 al mese o €899 con l’opzione permuta e iPhone 12 Pro Max pagando €41,20 al mese o €989 con l’opzione permuta su apple.com, tramite l’app Apple Store e presso gli Apple Store. iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max sono disponibili anche presso i Rivenditori Autorizzati Apple e alcuni operatori (i prezzi possono variare). I clienti in potranno preordinare iPhone 12 Pro a partire dalle ore 14:00 (ora italiana) di venerdì 16 ottobre, con disponibilità da venerdì 23 ottobre e potranno preordinare iPhone 12 Pro Max a partire dalle ore 14:00 (ora Italiana) di venerdì 6 novembre, con disponibilità da venerdì 13 novembre. Il caricabatterie MagSafe, il portafoglio in pelle con MagSafe e le custodie in silicone e trasparente per iPhone 12 Pro saranno disponibili a partire da venerdì 16 ottobre. La custodia in pelle per iPhone 12 Pro sarà disponibile a partire da venerdì 6 novembre. Il caricabatterie MagSafe Duo e la custodia sleeve in pelle saranno disponibili in un secondo momento.

iPhone 12 e iPhone 12 Mini

Nel corso dell’evento Apple ha svelato anche iPhone 12 e iPhone 12 mini con tecnologia 5G, dando inizio a una nuova era per lo smartphone migliore al mondo. Il nuovo design dei modelli iPhone 12 integra ampli display Super Retina XDR edge-to-edge, per un’esperienza di visualizzazione più luminosa e immersiva, e un nuovo rivestimento anteriore chiamato Ceramic Shield, il più grande passo ad oggi per la robustezza di iPhone. Il chip A14 Bionic progettato da Apple, il più veloce mai visto su uno smartphone, mette il turbo a tutto ciò che gli utenti fanno con iPhone 12. Insieme all’evoluto sistema a doppia fotocamera, offre funzioni potenti e innovative di fotografia computazionale e il massimo livello di qualità video per uno smartphone. I modelli iPhone 12 introducono inoltre MagSafe, che assicura una ricarica wireless ad alta potenza, e un nuovo ecosistema di accessori che si collegano facilmente all’iPhone. iPhone 12 e iPhone 12 mini saranno disponibili in cinque splendide finiture in alluminio nei colori blu, verde, nero, bianco e (PRODUCT)RED. iPhone 12 può essere preordinato da venerdì 16 ottobre e sarà disponibile a partire da venerdì 23 ottobre. iPhone 12 mini può essere preordinato da venerdì 6 novembre e sarà disponibile nei negozi da venerdì 13 novembre.

Design robusto e display coinvolgente

Il nuovo design ottimizzato di iPhone 12 da 6,1 pollici e di iPhone 12 mini da 5,4 pollici è tanto bello quanto resistente. iPhone 12 mini è lo smartphone 5G più piccolo, sottile e leggero al mondo: la sua nuova architettura è stata studiata per integrare tutte le tecnologie di iPhone 12 in un formato più compatto, che offre al tempo stesso un display edge-to-edge ampio e immersivo. Entrambi i modelli hanno un sottile design a bordo piatto con una scocca in alluminio aerospaziale e il rivestimento anteriore Ceramic Shield, che aggiunge una nuova fase di cristallizzazione ad alta temperatura durante la quale si formano cristalli nanoceramici all’interno della matrice di vetro, per una resistenza alle cadute 4 volte superiore. iPhone 12 e iPhone 12 mini hanno un display Super Retina XDR all-screen che si estende ancora di più verso i bordi e integrano una gestione del colore a livello dell’intero sistema per la migliore fedeltà cromatica del settore. Entrambi i modelli hanno un rapporto di contrasto di 2 milioni a 1 per neri assoluti e un’esperienza di visualizzazione HDR immersiva per video in alta definizione, foto con più dettagli e una luminosità massima quasi 2 volte superiore rispetto a iPhone 11. iPhone 12 e iPhone 12 mini hanno un rating leader di settore con grado IP68: resistono all’acqua fino a una profondità di 6 metri per un massimo di 30 minuti e sono protetti dal contatto accidentale con schizzi di liquidi come bevande calde o gassate.

Nuovo sistema evoluto a doppia fotocamera

iPhone 12 e iPhone 12 mini offro potenti funzioni di fotografia computazionale grazie al chip A14 Bionic e a un nuovo sistema a doppia fotocamera, per un’esperienza impareggiabile che rende più facile che mai catturare in modo intuitivo la foto o il video perfetti. Questo sistema evoluto è composto dalla fotocamera ultra-grandangolare e da un nuovo grandangolo con apertura ƒ/1.6, la più veloce mai vista su iPhone, che offre il 27% di luce in più per foto e video ancora più incredibili anche con poca luce. La fotografia computazionale raggiunge nuovi livelli sui modelli iPhone 12 grazie alla modalità Notte e alla tecnologia Deep Fusion con prestazioni superiori, ora in tutte le fotocamere (TrueDepth, grandangolo e ultra-grandangolo) per foto migliori in qualsiasi ambiente. I clienti potranno contare su immagini più luminose e su un contrasto superiore per le foto scattate in ambienti con poca luce grazie alla modalità Notte, e ottenere più texture e meno rumore nelle foto Deep Fusion. Smart HDR 3 utilizza il machine learning per regolare in modo intelligente il bilanciamento del bianco, il contrasto, la texture e la saturazione delle foto per immagini dall’aspetto incredibilmente naturale. iPhone 12 integra la prima fotocamera in grado di girare video HDR con Dolby Vision ed è il primo e l’unico dispositivo al mondo a rendere possibile un’esperienza Dolby Vision end-to-end, consentendo ai clienti di catturare, montare e condividere facilmente video di qualità cinematografica in nativo su iPhone. Il grading Dolby Vision viene elaborato live durante la registrazione e mantenuto durante l’editing nell’app Foto o in iMovie. La riproduzione su iPhone 12 è più realistica che mai grazie all’evoluto display Super Retina XDR. Entrambi i modelli offrono inoltre una migliore stabilizzazione video di qualità fotografica, video selfie ancora più realistici grazie a Dolby Vision e time-lapse in modalità Notte, con tempi di esposizione più lunghi per video più nitidi, un effetto light trail ottimizzato e un’esposizione più armoniosa in ambienti poco illuminati quando si usa un treppiede.

Prezzi e disponibilità

iPhone 12 e iPhone 12 mini saranno disponibili nei modelli da 64GB, 128GB e 256GB nei colori blu, verde, nero, bianco e (PRODUCT)RED, a partire da €939 e da €839, rispettivamente. I clienti possono inoltre acquistare iPhone 12 pagando €28,70 al mese o €689 con l’opzione permuta e iPhone 12 mini pagando €24,54 al mese o €589 con l’opzione permuta su apple.com, tramite l’app Apple Store e presso gli Apple Store.9 iPhone 12 e iPhone 12 mini sono disponibili anche presso i Rivenditori Autorizzati Apple e alcuni operatori (i prezzi possono variare). I clienti potranno preordinare iPhone 12 a partire dalle ore 14:00 (ora Italiana) di venerdì 16 ottobre, con disponibilità da venerdì 23 ottobre. iPhone 12 mini potrà essere preordinato a partire dalle ore 14:00 (ora italiana) di venerdì 6 novembre e sarà disponibile da venerdì 13 novembre. Il caricabatterie MagSafe, il portafoglio in pelle con MagSafe, le custodie in silicone e trasparente per iPhone 12 e saranno disponibili a partire da venerdì 16 ottobre. La custodia in pelle per iPhone 12 sarà disponibile a partire da venerdì 6 novembre. Il caricabatterie MagSafe Duo e la custodia Sleeve in pelle saranno disponibili in data successiva. Per un periodo di tempo limitato, gli utenti che acquistano un nuovo iPhone, iPad, Mac, iPod touch o una nuova Apple TV hanno diritto a un anno di abbonamento gratuito a Apple TV+ e a un periodo di prova gratuito di tre mesi per Apple Arcade. Apple One è il modo più facile per ottenere molti servizi Apple in abbonamento a un prezzo speciale. I clienti possono scegliere un unico piano adatto alle loro esigenze o a quelle dell’intera famiglia. Gli utenti potranno iscriversi a Apple One a partire da questo autunno. II clienti possono trovare molti degli stessi servizi di shopping e assistenza su apple.com così come presso gli Apple Store. I clienti possono ricevere aiuto per i loro acquisti dagli Apple Specialist, scegliere opzioni di finanziamento con pagamenti mensili, permutare i dispositivi idonei, ricevere assistenza e usufruire della consegna contactless o delle opzioni di ritiro in store. I clienti sono invitati a verificare su apple.com/it/retail tutte le misure adottate per tutelare la salute e la sicurezza, nonché i servizi disponibili nel loro Apple Store di riferimento. I clienti possono estendere la garanzia limitata con AppleCare+ e ottenere copertura in caso di danni accidentali e accesso prioritario 24/7 al supporto tecnico. Ogni cliente che acquista iPhone da Apple può usufruire di una Sessione personale online gratuita con un Apple Specialist che lo aiuterà a esplorare e scoprire tutte le cose straordinarie che può fare con il suo nuovo iPhone.

Francesco Pellegrino Lise




Let’s Sing Queen, i successi della rockband si cantano su console

Let’s Sing Queen è lo speciale capitolo dell’acclamata serie Let’s Sing, dedicato ad una delle rock band più famose al mondo, disponibile per PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox One. Il gioco, come da titolo, è un’edizione esclusiva che metterà alla prova la voce dei giocatori con una corposa playlist in cui si potranno cantare tracce indimenticabili come “We Are The Champions”, “We Will Rock You” oppure “Bohemian Rhapsody”. Il giocatore avrà a disposizione ben 30 canzoni tra cui scegliere. Si tratta, questo è quasi ovvio, di un pacchetto che verrà cercato, scelto e acquistato dagli amanti dei Queen, o comunque di coloro che abbiano intenzione di organizzare una o più serate con gli amici all’insegna di canzoni che hanno fatto la storia. Non ha senso pretendere altro o aspettarsi futuri aggiornamenti di sorta, anche se non ci stupiremmo di qualche aggiunta a pagamento nei prossimi mesi. Il titolo è disponibile in due diverse versioni, e queste vanno tenute presenti: la prima consiste nel solo software a 39,99 euro, la seconda include al suo interno un microfono USB da collegare a Nintendo Switch, e costa invece 49,99 euro. Per appena dieci euro in più noi vi consiglieremmo di optare per quest’ultima, anche in caso aveste già a disposizione un primo microfono: cantando da soli, del resto, il titolo viene a noia quasi subito. Tuttavia sappiate che su tutte le console Let’s Sing Queen è compatibile con l’app gratuita Let’s Sing Mic, da sfruttare esattamente come microfono wireless. La modalità di gioco principale di Let’s Sing Queen è davvero intuitiva, e del resto è la stessa di sempre della serie: il giocatore stringe tra le mani il microfono (o l’app compatibile) e intona le canzoni a schermo aiutandosi con il testo inglese che scorre nella parte inferiore del video. Ovviamente deve seguire per bene la melodia, azzeccare le intonazioni e mantenere il ritmo affinché il puntino colorato resti all’interno dei segmenti che scorrono a varie velocità, e che determineranno il punteggio ottenuto alla fine dell’esibizione. Una formula che è sempre la stessa e che continua a funzionare, così come funzionano ancora nel 2020 i “semplici” karaoke.

Tutto questo è quanto previsto dalla modalità Classic, in cui è possibile cantare i successi preferiti dei Queen da soli o con i propri amici, infatti il gioco supporta fino agli otto giocatori contemporaneamente. Ma non manca qualche opzione per variare un po’ le carte in tavola: per esempio in Modalità Feat. è possibile cantare in duetto con il proprio partner per scoprire il proprio grado di affinità, attraverso una percentuale che rappresenta anche il punteggio complessivo. Se si è da soli – dettaglio molto simpatico – il proprio partner diventa Freddie Mercury, ovviamente non la star resuscitata ma un NPC controllato dall’intelligenza artificiale. In Modalità Mixtape si affrontano cinque canzoni di seguito senza interruzioni, scelte casualmente da Let’s Sing Queen oppure dal giocatore all’interno di una sorta di playlist personalizzata; Juke Box è invece un archivio con le trenta canzoni dei Queen incluse nella produzione, accompagnate da video originali. Qui non si gioca, in verità: semplicemente si avvia la riproduzione per ascoltare il proprio classico preferito. Ovviamente il titolo offre anche una modalità multigiocatore. Tale tipologia di gioco, chiamata Let’s Party, permette dunque di creare due squadre e di sfidarsi, canzone dopo canzone: vince ovviamente chi accumula più punti alla fine di tutte le esibizioni. Vi è addirittura una modalità online che sembra estremamente rapida nel matchmaking. Durante la nostra analisi, però, non siamo riusciti a capire se funzioni in tempo reale o in modo asincrono. In ogni caso questa modalità è chiamata World Contest e offre anche una classifica da scalare. Tirando le somme, possiamo dire che Let’s Sing Queen è il titolo perfetto per una serata con gli amici o con i famigliari all’insegna del karaoke, a patto ovviamente che tutti i presenti apprezzino e conoscano bene le canzoni della rock band in questione. Rispetto ai precedenti episodi del franchise, questo appuntamento con Let’s Sing non rappresenta alcun tipo di progressione, ma per fortuna non sono neppure presenti dei passi indietro compromettenti: le modalità di gioco abbondano, viene valorizzato soprattutto il multiplayer locale senza trascurare la presenza di una minima modalità di gioco online. Trenta canzoni dei Queen, pur non esaurendo la discografia del gruppo, costituiscono un numero onesto e garantiscono diverse ore di gioco spensierato. Insomma, se amate i party game, ma soprattutto siete fan accaniti di Freddie Mercury e company, allora non potete lasciarvi sfuggire questo titolo. Provare per credere, il divertimento è asicurato.

Di seguito vi proponiamo la tracklist completa:

•        A Kind of Magic

•        Another One Bites The Dust

•        Bicycle Race

•        Bohemian Rhapsody

•        Breakthru

•        Crazy Little Thing Called Love

•        Don’t Stop Me Now

•        Fat Bottomed Girls

•        Good Old Fashioned Lover Boy

•        Headlong

•        I Want It All

•        I Want To Break Free

•        Innuendo

•        It’s A Hard Life

•        Killer Queen

•        Now I’m Here

•        One Vision

•        Play The Game

•        Princes Of The Universe

•        Radio Gaga

•        Save Me

•        Somebody To Love

•        The Invisible Man

•        The Show Must Go On

•        Tie Your Mother Down

•        Under Pressure

•        We Are The Champions

•        We Will Rock You

•        Who Wants To Live Forever

•        You’re My Best Friend

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 10

Gameplay: 8

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise




P Smart 2021, l’ultimo smartphone di Huawei

Huawei continua la sua scalata al mercato della telefonia mobile e lancia P Smart 2021, l’ultimo arrivato della serie “P” del gruppo, di norma dedicata a dispositivi low-cost che però non lesinano sulla qualità hardware. Il focus è sulla durata della batteria e sulla fotocamera. La prima per l’occasione arriva a ben 5.000 mAh, tali da assicurare una durata prolungata della ricarica, al passo con gli stili di vita sempre più concentrati sulle attività digitali e in mobilità. Il display è da 6,67 pollici e offre una fruizione dei contenuti coinvolgente, anche per visualizzare le foto scattate con una fotocamera con quattro sensori e arricchita dalle ottimizzazioni dell’Intelligenza Artificiale di bordo, che sceglie la migliore esposizione di luce e colori in modalità automatica. Tutte queste caratteristiche, rendono Huawei P smart 2021 uno smartphone d’interesse per chi non intende spendere troppo ma necessita comunque di un collegamento stabile alla rete e di godere di tutte quelle funzionalità di cui non si può più fare a meno. Il dispositivo è disponibile in pre-ordine in Italia al prezzo consigliato di 229 euro. “Dopo il successo lo scorso anno di Huawei P smart 2020, siamo orgogliosi di dare il benvenuto nella famiglia 2021. Gli utenti rimarranno piacevolmente colpiti dal comparto fotografico dotato dell’Intelligenza Artificiale e dall’incredibile batteria, così potente che i consumatori potranno farne uso in ogni momento senza doversi mai preoccupare di ricaricarlo”, commenta Pier Giorgio Furcas, Deputy General Manager Huawei CBG Italia. Con pre-ordine e acquisto entro il 1 di novembre, insieme al telefono si riceverà un paio di Huawei FreeBuds 3, oltre a tre mesi di Huawei Music VIP Membership, tre mesi di abbonamento a Huawei Video e 15 GB di spazio extra su Huawei Cloud per 12 mesi. Riuscirà il nuovo dispositivo di Huawei a conquistare il mercato? Lo scopriremo soltanto nei prossimi mesi. In ogni caso l’arrivo di questo nuovo dispositivo sul mercato farà sicuramente la felicità di chi non vuole rinunciare alla tecnologia spendendo una cifra piuttosto contenuta.

F.P.L.




Port Royale 4, un tuffo nel mar dei Caraibi nel XVII secolo

Port Royale 4 è disponibile su PC tramite Steam, PlayStation 4, Xbox One. Disponibile nelle edizioni Standard ed Extended, l’ultima delle quali include una colonna sonora digitale e contenuti di gioco esclusivi, Port Royale 4 è il simulatore di trading definitivo, che offre un parco giochi di 12 milioni di chilometri quadrati all’interno di un incontaminato scenario caraibico del XVII secolo da esplorare. I giocatori possono creare intricate linee di produzione che si estendono su più territori mentre svolgono compiti per il viceré della loro nazione per guadagnare fama, accumulare ricchezza e migliorare i loro insediamenti con un assortimento di navi ed edifici. Coloro che sono interessati a un’esperienza più incentrata sull’azione possono scegliere di attaccare le nazioni rivali, prendendo di mira le loro flotte e gli insediamenti, tenendo d’occhio i pirati e altri corsari. Port Royale 4 presenta anche il primo approccio a turni in una serie sul combattimento navale, consentendo a un massimo di 16 navi di combattere con l’artiglieria e tattiche speciali uniche per ogni nazione. Ma andiamo a scoprire tutto quello che questo titolo ha da offrire. Una volta avviato il gioco, ci si accorgerà subito dal menù che campagna e Gioco Libero sono le modalità di punta di Port Royale 4 alle quali va ad aggiungersi un Tutorial di breve durata che è sicuramente molto utile non solo per i giocatori che non hanno mai avuto un approccio con la serie, ma anche per chi avendo già giocato i capitoli precedenti vuole rinfrescarsi la memoria su come eseguire determinate azioni e avere una panoramica sulle aggiunte di questo nuovo capitolo.

 All’interno della campagna sarà possibile scegliere tra diversi “personaggi” che avranno le loro peculiarità. Ci sono ad esempio il capitano di flotta che avrà più successo nelle rotte commerciali, la piratessa con il bonus sugli scontri tra flotte oppure il semplice coloniale che avrà un bonus per la conquista de gli insediamenti. Sarà possibile inoltre scegliere, così come nel precedente capitolo della serie, anche di quale nazione poter fare parte. Bisognerà scegliere infatti tra Inghilterra, Olanda, Francia e Spagna anche se la scelta non cambierà di tantissimo le sorti nell’ascesa come Re dei Caraibi. Durante l’avventura i giocatori saranno chiamati a gestire intere rotte commerciali tra le proprie colonie e cercare di creare una vera e propria economia tra prodotti di prima necessità e prodotti secondari. Port Royale 4 inoltre permette anche una facilitazione di questa meccanica tramite l’automazione di tutto il processo commerciale impostando delle rotte tra le varie colonie, dovendo però fare attenzione a scegliere bene i prodotti che si andranno a vendere e ad acquistare dalle varie colonie. La progressione all’interno della modalità campagna è scandita inoltre da una serie di obiettivi da completare che vanno dal soddisfare un determinato bisogno di beni materiali fino ad arrivare al rendere felici gli abitanti dei paesi della regione che si governa. A differenza del terzo capitolo della serie, non ci sono campagne separate ma in ogni momento sarà possibile passare alla “modalità pirata” e poter attaccare le barche delle regioni avversarie e aver accesso poi alle Battaglie Navali. La seconda modalità che viene offerta da Port Royale 4 è invece il Gioco Libero, modalità che metterà davanti un’intera regione con la quale sarà possibile fare tutto quello che si vuole, dato che non ci sarà alcuna progressione lineare. Saranno infatti i giocatori a decidere le impostazioni del mondo andando a modificare il numero delle città sotto la propria regione, che tipo di rapporti avere con le altre colonie e ovviamente anche il grado di difficoltà.

Il porting su console è ben realizzato, e pad alla mano risulta comodo come se giocassimo con mouse e tastiera. Non abbiamo avvertito problemi di input lag com’è solito trovarne in altri strategici su console. Il comparto grafico è buono, semplice e poco pretenzioso. Ad averci colpito è l’illuminazione, come i raggi del sole che si riflettono sulle onde. Le stagioni mutano anche nei Caraibi e i cromatismi cambiano con scorci davvero splendidi e suggestivi. Le navi hanno un design fedele, mai banale: i galeoni spagnoli sono imponenti mentre i velieri inglesi puntano sulla rapidità e la semplicità. Il sonoro ha musiche evocative e marinaresche, anche se alla lunga risultano monotone. Sentire però il rumore degli ormeggi, il vento che spinge le vele e le tempeste tropicali, è in linea con le atmosfere piratesche del titolo. Anche per console Port Royale 4 è godibile, ben costruito e con meccaniche migliorate. Ripropone ciò che la rese una serie rinomata e apprezzata, affinando tutti gli aspetti più importanti al suo interno come il commercio, che ora è ancora più approfondito. Ci riporta nel Mar dei Caraibi, in un periodo storico che il mondo videoludico ha riproposto più volte con tante contaminazioni differenti. Nell’insieme, Port Royale 4 offre un gameplay trading sim molto dettagliato che soddisferà sicuramente i giocatori che amano la micro-gestione delle economie di gioco. Ci sono molte ore da dedicare alla ricerca di rotte commerciali ottimali su una mappa di gioco ben realizzata. Tuttavia, può darsi che il sistema di combattimento a turni diminuisca l’appeal del gioco per un pubblico più generalista, in ogni caso l’esperienza offerta è senza dubbio interessante e appagante. Ovviamente, trattandosi di un gioco non di azione, ma di strategia, sono richiesti pazienza e tempo, ma i risultati che si otterranno dopo tanti sforzi sono assolutamente gratificanti.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 8

Gameplay: 7,5

Longevità: 7

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise




Microsoft presenta il nuovo Surface Laptop Go e tantissime novità

Microsoft ha presentato diverse novità che vanno ad ampliare la famiglia Surface, con l’obiettivo di offrire il giusto dispositivo per ogni tipo esigenza: il nuovo Surface Laptop Go racchiude tutte le caratteristiche più amate della linea Surface Laptop in un device più piccolo ed economico. Novità anche per quanto riguarda Surface Pro X che si arricchisce di alcune novità, incluse nuove applicazioni, performance migliorate e la nuova finitura Platino; mentre i nuovi accessori aiuteranno gli utenti nell’allestimento del proprio ufficio domestico.

Surface Laptop Go

Disponibile nella colorazione Platino, Surface Laptop Go offre il perfetto equilibrio tra stile, performance, durata e leggerezza, nel laptop Microsoft più economico di sempre. Surface Laptop Go è dotato di uno display touchscreen PixelSense da 12.4”, un ampio trackpad di precisione e una tastiera full-size con una corsa dei tasti di 1,3mm per un’esperienza di digitazione precisa e confortevole. Con un processore Intel i5 Quad-Core di decima generazione e fino a 16GB di RAM e 256GB di spazio di archiviazione, Laptop Go garantisce le massime performance, un’eccezionale velocità e una durata della batteria fino a 13 ore. Inoltre, il nuovo device della famiglia Surface permette di sfruttare appieno le potenzialità del Cloud, come Microsoft 365 e l’archiviazione sicura online, oltre a offrire tecnologie avanzate per migliorare l’esperienza di lavoro e studio da remoto: fotocamera HD integrata da 720p, microfoni Studio, speaker Omnisonic e tecnologia Dolby Audio. Surface Laptop Go è disponibile in pre-order sul Microsoft Store e presso i principali rivenditori a un prezzo di partenza di 649 euro e sarà consegnato in Italia a partire dal 12 novembre.

https://www.youtube.com/watch?v=kp4Acofumyg

 Novità per Surface Pro X

Surface Pro X, il 2-in-1 ultraleggero pensato per chi vuole essere sempre connesso, produttivo e creativo, anche in mobilità, si arricchisce di una nuova configurazione che vanta il nuovo processore personalizzato Microsoft SQ 2, nuove applicazioni, performance migliorate e una maggiore durata della batteria fino a 15 ore, oltre alla nuova finitura color Platino. Inoltre, l’innovativa Signature Keyboard guadagna tre nuove colorazioni – Platino, Blu Ghiaccio e Rosso Papavero – conservando l’alloggiamento per la Surface Slim Pen che la contraddistingue. Grazie alla connettività Gigabit LTE, Surface Pro X garantisce sempre una connessione ultraveloce e offre le migliori esperienze online con Microsoft 365, Microsoft Edge, Netflix e Spotify, oltre a supportare migliaia di applicazioni Windows come Google Chrome, Firefox e Whatsapp. La nuova configurazione di Surface Pro X è già disponibile in pre-order a partire da 1.749 euro sul Microsoft Store e presso i principali rivenditori e sarà disponibile per l’acquisto dal 27 ottobre.

https://www.youtube.com/watch?v=Vydw445XA_E

Nuovi accessori

Microsoft ha inoltre presentato una serie di nuovi accessori per rendere i nuovi ambienti di lavoro domestici più confortevoli: Microsoft Designer Compact Keyboard è una tastiera compatta, sottile ed elegante ottimizzata per la produttività, grazie alla possibilità di utilizzare senza soluzione di continuità fino a tre device tramite connessione Bluetooth e a una durata della batteria pari a due anni. Microsoft Designer Compact Keyboard è disponibile in due colori a 79,99 euro.  Microsoft Number Pad è un tastierino numerico dallo stile moderno, sottile ed elegante con connettività wireless Bluetooth, in vendita a 34,99 euro. Microsoft 4K Wireless Display Adapter rappresenta il modo migliore per proiettare il proprio PC Windows su un grande schermo ed è disponibile al prezzo di 79,99 euro. Microsoft Bluetooth Ergonomic Mouse combina un design ergonomico, confortevole e duraturo con la migliore performance wireless. Disponibile in diversi colori, il nuovo mouse è in vendita a 59,99 euro. Le amate Surface Earbuds arrivano nella nuova colorazione Grafite. In pre-order a partire da oggi al prezzo di 219,99 euro, saranno disponibili per l’acquisto dal 27 ottobre.

Tutti i nuovi prodotti Surface sono acquistabili sul Microsoft Store, dove studenti, insegnanti e genitori potranno ottenere uno sconto esclusivo già a partire dal pre-order: la nuova configurazione di Surface Pro X e gli accessori sopra citati potranno essere acquistati con uno sconto del 10%, mentre il nuovo Surface Laptop Go verrà scontato del 5%. Inoltre, fino al 31 ottobre, per l’acquisto di Surface Laptop Go e della nuova configurazione di Surface Pro X platino è attiva la campagna Trade-in, che permetterà di ricevere fino a 500 euro di sconto restituendo un dispositivo idoneo.

Francesco Pellegrino Lise




WWE 2K Battlegrounds, il wrestling si gioca in versione super deformed

WWE 2K Battlegrounds è una rappresentazione arcade e autoironica del mondo del wrestling che riporta le menti di chi è nato negli anni ’80, ma anche nei ’90, piacevolmente indietro nel tempo. Il titolo, disponibile su Xbox One, Pc, Switch e Ps4, è un’esperienza pensata per abbandonare le velleità simulative del filone classico in favore di un gameplay volutamente iperbolico e dai toni caricaturali. D’altra parte la serie principale ha bisogno di più tempo per ripresentarsi ai giocatori in modo adeguato, soprattutto dopo l’uscita del disastroso WWE 2K20, il che rende perfettamente sensata la scelta di riempire il vuoto del già cancellato WWE 2K21 con un prodotto differente, ma comunque in grado di tenere alto l’interesse degli amanti del genere. Non appena avviato il gioco, ci si rende subito conto delle molte opzioni a disposizione, con ben sette macro-categorie tra le quali scegliere da dove iniziare: Gioca, Superstar, Creazione personaggio, Creazione Battlegrounds, Sfide giornaliere e l’angolo “Benvenuto a WWE 2K Battlegrounds”. Si possono giocare diversi tipi di incontri come match singoli, tag team, tornei personalizzabili, sfide giornaliere da completare e, soprattutto, una ricca modalità campagna che, grazie anche all’ausilio di una storia a fumetti, si dipana attraverso un’incredibile varietà di ambientazioni e oltre 100 match nei quali si possono impiegare man mano dei nuovi personaggi che servono a far familiarizzare con le nuove classi di lottatori. Molto interessante anche la modalità King of Battleground, che prevede incontri multiplayer online contro altri tre giocatori nei quali vince chi getta gli avversari al di là delle corde. Altrettanto ben fatti i Tornei, dov’è possibile sfidare giocatori di tutto il mondo in diverse modalità di gioco presenti in WWE 2K Battlegrounds. Il titolo di Saber Interactive ha una modalità Campagna incentrata sul fittizio brand “Battlegrounds”, voluto dal leggendario Paul Heyman per regalare ai milioni di appassionati di wrestling una nuova forma di spettacolo più “underground”. Incaricato dal suo amico manager di viaggiare per l’America e il mondo in cerca di talenti sconosciuti, Stone Cold Steve Austin lascia l’amato ranch per intraprendere una missione di recruiting, che si conclude con la formazione di un piccolo gruppo composto da sette astri nascenti del wrestling. Divisa in capitoli legati ai paesi visitati da Steve Austin, la storia di WWE 2K Battlegrounds viene narrata attraverso pagine di fumetto, che vedono i vari protagonisti chiacchierare con la leggenda del wrestling e imbattersi in avversari altrettanto insidiosi, da Daniel Brian a Brock Lesnar, fino a Jake “The Snake” Roberts. Si tratta di un modo certamente gradevole di sviluppare il racconto, perché è calzante coi toni seri, ma anche a tratti scherzosi e allegri della produzione. 

Nel gioco tutti i lottatori vengono suddivisi in categorie in base alle loro attitudini specifiche: high flyer, brawler, power, all-rounder, tecnici. Prima di affrontare un match qualsiasi, i wrestler vanno scelti nell’ambito del proprio roster, tra quelli che si sarà riusciti a sbloccare progredendo nella modalità Campagna. Alcuni dei lottatori posseggono delle caratteristiche peculiari, da colpi potenziati ad una certa facilità nelle mosse di schienamento, dal ripristino rapido di una salute ottimale alla capacità di utilizzare delle contromosse particolarmente produttive nel bloccare i potenziamenti avversari. Man mano che si prosegue nella storia di WWE 2K Battlegrounds si sbloccheranno quindi i diversi wrestler, anche se non tutti e non così facilmente; infatti se si vuole fin da subito giocare con i lottatori più famosi o con gli eroi classici del wrestling, bisognerà ricorrere al solito store con un sistema di microtransazioni che prevede la presenza di due tipologie di valuta: Battle Bucks e Golden Bucks. Nel primo caso si tratta di una valuta che può essere accumulata vincendo incontri e raggiungendo gli obiettivi prefissati, nel secondo caso si tratta di valuta acquistabile con moneta reale (ad esempio, comprare 500 gettoni vuol dire investire circa 5 euro). E’ possibile acquistare vestiti, pacchetti di lottatori standard ma anche pacchetti contenenti le grandi stelle del passato con i loro costumi di scena: è il caso, ad esempio, di Andrè The Giant, The Undertaker o The Rock. L’unico vero problema sta nel fatto che se si vuole sbloccare tutto subito, il rischio è quello di dover spendere una discreta quantità di soldi. Il roster dei lottatori è particolarmente ricco e i futuri DLC completeranno l’offerta. I comandi di gioco sono particolarmente intuitivi ed il tutorial riesce a far padroneggiare in maniera piuttosto semplice anche i colpi più impegnativi. Il movimento dei lottatori è affidato allo stick analogico sinistro, mentre i tasti frontali vengono utilizzati per le mosse principali, dando vita a super mosse e combo in combinazione con i tasti dorsali ed i grilletti. Per quanto riguarda la localizzazione, i menu ed i testi in generale sono tradotti in italiano, mentre il parlato rimane esclusivamente in inglese. Il comparto sonoro offerto da WWE 2K Battlegrounds risulta ben fatto, con una tracklist composta principalmente dalle musiche d’entrata dei lottatori e dalla telecronaca, durante i match, del duo composto da Mauro Ranallo e Jerry “The King” Lawler, due dei miglioro esperti in materia.

A livello di gameplay il titolo è fortemente comparabile ad alcuni giochi di wrestling del passato appartenenti al filone arcade. Se in un primissimo momento la comprensione di tutte le dinamiche non sarà propriamente immediata, dopo qualche match e il totale apprendimento del parco mosse il tutto apparirà quasi ripetitivo: le combo non sono infatti particolarmente numerose, e sarà possibile padroneggiarle a dovere con davvero poca, pochissima pratica. Da segnalare qualche fastidioso calo di frame, particolarmente evidente nel momento in cui sono presenti più di tre wrestler all’interno del ring. Sempre per quanto concerne la giocabilità, ogni wrestler presente in WWE 2K Battlegrounds sarà dotato di uno stile, che andrà a influenzare l’approccio con cui affrontare ogni singolo match. Si va dai Brawler ai Technician, passando per i Power House e gli High Flyer: un modo per introdurre, all’interno dell’esperienza di gioco, un minimo di differenziazione in termini di gameplay. Importante sarà comprendere, più delle varie mosse, la dinamica legata ai contrattacchi: una volta metabolizzata e studiata nei particolari sarà infatti molto difficile per il vostro avversario, CPU o umano, riuscire ad arrecarvi qualsivoglia tipo di danno. Buona la scelta per quanto riguarda le arene, che presentano una discreta selezione di alcune location che hanno scritto la storia della WWE e di altre più scanzonate, come un Auto Shop di Detroit o una laguna con i già citati alligatori meccanici. Il roster dal canto suo non sarà particolarmente ampio in una fase iniziale, dove si potrà comunque scegliere tra alcune Superstar del calibro di Undertaker, Randy Orton e Rey Mysterio. Tirando le somme, al netto di qualche pregio e di altrettanti difetti, possiamo comunque considerare WWE 2K Battlegrounds come un prodotto tutto sommato piacevole: un ottimo “filler” in attesa del ritorno dei “veri” giochi di wrestling in grado, in ogni caso, di offrire qualche ora di spensierato divertimento agli utenti. Il roster è solido, con oltre 70 wrestler di ieri e oggi, mentre il carattere arcade del titolo è in grado di avvicinare anche chi non ha mai acquistato un gioco WWE. Il vero punto negativo risiede nella ripetitività delle mosse e dei colpi ma, alla fin fine, ci si può anche abituare pur soffrendo una certa mancanza di profondità e longevità. Insomma, il titolo è classificabile come un arcade da non sottovalutare che, siamo certi, sarà in grado di conquistare il cuore di chi ha amato o tutt’ora ama il mondo della lotta libera. 

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7,5

Sonoro: 8

Gameplay: 7,5

Longevità: 7,5

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise




“Dona con Bing”, le ricerche sul web possono far del bene

Bing, si mette in gioco per far del bene. Dopo il successo riscosso negli Stati Uniti, arriva finalmente anche in Italia la campagna Dona Con Bing, il progetto internazionale a cura del motore di ricerca di Microsoft, finalizzata al sostegno delle organizzazioni no profit e di beneficenza attraverso il programma fedeltà Microsoft Rewards. Da oggi gli utenti iscritti a Microsoft Rewards potranno scegliere di donare i punti accumulati durante le ricerche online effettuate su Microsoft Bing, rimanendo connessi al proprio account, a un ente no profit e sostenere la causa umanitaria più vicina alla propria sensibilità. Fino al 31 dicembre 2020, Microsoft raddoppierà tutte le donazioni. Donare è semplicissimo: è possibile attivare Dona con Bing con un solo click, direttamente dalla dashboard del programma Microsoft Rewards. Grazie alla partnership con Benevity, è possibile scegliere tra migliaia di organizzazioni no profit presenti sul territorio italiano.  Una volta selezionato l’ente o l’organizzazione che si desidera supportare, i punti raccolti dall’utente verranno automaticamente trasformati in denaro e donati ogni mese. La campagna ideata da Microsoft Bing permette agli utenti di sostenere un’organizzazione diversa ogni mese. In Italia, in particolare, tra i partner supportati si evidenziano: UNICEF, Croce Rossa Italiana e Medici Senza Frontiere. Non è mai troppo tardi per fare del bene, cosa state aspettando allora? Accumulate più punti possibili e donate.

F.P.L.




Commandos 2 e Praetorians Hd remastered sono su Xbox One e Ps4

Commandos 2 e Praetorians: HD Remaster sono ora disponibili per PlayStation 4 e Xbox One. Il double pack contiene le remaster di entrambi gli iconici titoli, ciascuno disponibile per l’acquisto individuale tramite PlayStation e Microsoft Store. Le remaster includono una grafica in alta definizione dei due titoli di Pyro Studios, l’aggiunta di nuovi tutorial e missioni della campagna, supporto per i controller, nonché una versione integrata della modalità multiplayer di Praetorians – HD Remaster. Commandos 2 – HD Remaster e Praetorians – HD Remaster sono già disponibili per PC tramite Steam e tramite il Kalypso Store. La versione Nintendo Switch di Commandos 2 – HD Remaster arriverà questo inverno. Ma andiamo ad esaminare i titoli nello specifico.

Commandos 2 fa tornare i giocatori indietro nel tempo fino al 1940, un anno dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Le forze tedesche, ormai incontrastate e forti della loro organizzazione e della Guerra Lampo, dominano l’Europa costringendo le truppe inglesi e francesi a imbarcarsi per l’Inghilterra dopo l’accerchiamento nazista del Belgio e la presa della Linea Maginot e di Parigi. Ormai completamente allo sbando, le forze alleate sono costrette a pianificare azioni rischiose per contrastare l’avanzata nazista durante la Battaglia d’Inghilterra, in modo da prepararsi adeguatamente al contrattacco. A causa dell’ottima organizzazione dell’esercito tedesco e del Terzo Reich, i metodi convenzionali non possono riportare il conflitto in una fase di stallo. Soltanto delle unità speciali, duramente addestrate e coraggiose nello spirito, potranno colpire nel cuore la macchina bellica di Hitler: i Commandos. Divisi per categoria e abilità speciali, li muoveremo in vari scenari nelle dieci missioni della campagna principale. Dalla Francia alle fredde zone dell’Artico occupate dai nazisti, dalla Birmania alla Thailandia soggiogate dai giapponesi, le ambientazioni restano invariate rispetto al passato, non aggiungendo alcunché all’esperienza, a parte i vari collezionabili. Ovviamente in questa remastered Hd di Commandos 2 non cambia neppure il gameplay, infatti esso è rimasto lo stesso identico che era stato ideato su PC vent’anni fa. La visuale isometrica con telecamera fissa è accompagnata da un’interfaccia mal gestita e poco funzionale, che confonde il videogiocatore anziché aiutarlo. Per quanto fosse complesso e ben articolato all’epoca, ora il gioco risulta parecchio “antico”, considerati gli altri concorrenti sul mercato. Nonostante l’intelligenza artificiale reagisca ottimamente, spesso si rivela mal equilibrata e fin troppo severa, soprattutto a un livello di sfida intermedio. La fluidità presente in questa edizione 2020 del titolo viene però compromessa da un rallentamento dei modelli poligonali. Quando si tratta di utilizzare le meccaniche come il cono visivo per evitare il nemico, poi, spesso è davvero complesso capire l’azione e seguirla con attenzione per via di una gestione superficiale dei comandi. Complice nuovamente l’interfaccia, spesso si è costretti a tenere premuti due tasti per mirare e colpire con un’arma da fuoco. Neppure il lato grafico brilla, nonostante una maggiore definizione dei cromatismi ambientali. I modelli poligonali sembrano a una risoluzione inferiore, se non la stessa presente nell’originale. Gli edifici, rispetto al passato, sono meglio rifiniti e hanno un buon design, nonostante a volte non siano ben amalgamati con quanto li circonda. L’aspetto tecnico, quello più preoccupante, è ciò che ha minato la nostra esperienza, dando origine alle relative conclusioni. Oltre ai gravissimi problemi di input lag, persistono bug che spesso rovinano l’esperienza, dal sonoro in cui scompaiono i rumori e le voci, alle scritte dei sottotitoli. Considerate le critiche che abbiamo mosso all’edizione remaster di a Commandos 2, speriamo che le correzioni necessarie arrivino quanto prima, rendendo l’esperienza godibile. Attualmente, quindi, questa riedizione di Commandos 2 non riesce a ritagliarsi uno spazio se non tra le fila degli appassionati che ancora oggi ricordano con nostalgia l’originale.

https://www.youtube.com/watch?v=rzJR0ARxEiU

Di qualità di gran lunga superiore l’altra metà del pacchetto. La versione rimasterizzata di Praetorians è infatti il pezzo forte di questo Double Pack, anche se purtroppo stiamo pur sempre parlando di uno strategico in tempo reale nato su PC. Ciò significa che il limite più grande di questo RTS è rappresentato dal sistema di controllo via pad. Anche qui il comparto grafico si presenta rimodernato, laddove sul versante tecnico non si registrano problemi. Il codice di Praetorians è difatti molto più pulito rispetto a quello di Commandos 2, tanto che l’esperienza fila senza particolari intoppi, fatto salvo qualche sporadico e quasi impercettibile calo di frame rate. Gestire il proprio esercito con un controller, invece, è tutt’altro che semplice. Mentre su PC basta un click per portare a termine un po’ tutte le azioni, dalla selezione delle unità all’attivazione di un’abilità speciale, su console è necessario memorizzare diverse combinazioni di tasti e passare attraverso vari sottomenù per svolgere anche la più semplice delle manovre strategiche. Ci si fa l’abitudine, ma nelle situazioni più concitate la macchinosità e la scarsa immediatezza del sistema di controllo si fanno sentire. Per fortuna Praetorians è già di per sé un RTS relativamente semplificato nella misura in cui non vi sono risorse da raccogliere o una base da gestire. Tutto passa attraverso uno o più accampamenti sparsi nella mappa dai quali reclutare unità militari, che poi vanno inviati contro gli eserciti e gli accampamenti nemici. La microgestione – dunque – è ridotta al minimo, se non inesistente. Certo, la resa complessiva assume sempre quel retrogusto di esperienza sub-ottimale, ma Praetorians è ancora oggi uno strategico in tempo reale di grande qualità, e se l’unico modo che avete di giocarci è attraverso una PS4 o una Xbox One, allora potreste tranquillamente farci un pensierino ben consci dei limiti intrinsechi della versione console.

Tirando le somme, se siete amanti del retrogaming e di quei giochi che poco prima dell’entrata dell’attuale millennio hanno lasciato il segno, allora Commandos 2 e Praetorians Hd remastered double pack è un prodotto che non vi potete lasciar perdere. Sicuramente però tale uscita è destinata a rimanere un prodotto di nicchia in quanto, le nuove generazioni di gamers, sicuramente apprezzerebbero poco pietre miliari come queste che hanno fatto la storia, ma che purtroppo sono destinate a rimanere nei ricordi e nei cuori di chi le ha vissute quando erano la novità del momento.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 6,5

Sonoro: 7

Gameplay: 6,5

Longevità: 6

VOTO FINALE: 6,5

Francesco Pellegrino Lise




Microsoft acquisisce ZeniMax Media per 7,5 miliardi

Microsoft ha annunciato l’acquisizione di ZeniMax Media, azienda madre di Bethesda Softworks, uno dei più importanti sviluppatori e publisher privati a livello mondiale. Secondo i termini dell’accordo, Microsoft comprerà ZeniMax Media per 7,5 miliardi di dollari. Bethesda, autore di celebri franchise acclamati dalla critica come The Elder Scrolls, Doom, Wolfenstein, Fallout e altri ancora, porterà in Xbox un imponente portfolio di giochi, tecnologie e talenti, nonché una comprovata esperienza nella creazione di blockbuster di grande successo. A tal proposito ricordiamo che il settore del gaming rappresenta la forma di intrattenimento più importante e in rapida crescita al mondo, un’industria che si prevede varrà oltre 200 miliardi di dollari nel 2021. I titoli costituiscono la principale fonte di crescita nel mondo dei videogiochi e alimentano i nuovi servizi di cloud-gaming come Xbox Game Pass, che ha raggiunto il nuovo record di oltre 15 milioni di abbonati. Con l’aggiunta di Bethesda, il numero degli studi creativi di Microsoft aumenterà da 15 a 23 e i franchise iconici di Bethesda saranno aggiunti al catalogo di Xbox Game Pass. Microsoft intende portare i prossimi titoli di Bethesda su Xbox Game Pass il giorno stesso del loro lancio su Xbox o PC. Con i suoi investimenti in contenuti, nella community e nel cloud, Microsoft si distingue per la sua strategia che mira a permettere ai gamer di giocare ai giochi che preferiscono con chi vogliono e ovunque lo desiderino. Con questo acquisto, Microsoft amplia significativamente il proprio parco di team e giochi: gli sviluppatori passano da 15 a 24, e questo conferisce all’azienda statunitense il controllo di alcuni dei franchise più famosi dell’industria dei giochi. Al momento non è ancora chiaro se i titoli diventeranno esclusiva di Microsoft (dunque di Xbox e Pc Windows), precludendo l’accesso a PS5, Nintendo Switch, Stadia e ad altre piattaforme. Di certo, l’impegno economico dell’azienda di Redmond è significativo (7,5 miliardi sono una cifra importantissima), ed è ipotizzabile che Satya Nadella voglia sfruttare tutta la portata di questa mossa.

F.P.L.




Marvel’s Avenger, tutti possono diventare supereroi

Marvel’s Avengers è un videogioco che si pone come obbiettivo l’essere il titolo di azione di riferimento per i fan dei supereroi Marvel. E ci riesce proponendo una struttura di gioco intelligente e contenuti pensati per continuare ad intrattenere anche al termine della campagna di gioco. Non vuole innovare, non nasconde la sua natura di game as a service e non cerca neanche di proporsi come gioco dell’anno, ma mette tutto sul piatto senza offrire grosse sorprese o problemi insormontabili. Prima di procedere all’analisi del gioco, ricordiamo che il titolo è disponibile per Google Stadia, PS4, Xbox One, PC Windows e in futuro anche per PS5 e Xbox Series X. A livello di trama, il gioco ha inizio così: è il 2015 quando, a San Francisco, gli Avengers sono impegnati nell’inaugurazione della nuova sede della Costa Ovest e nel varo del nuovo elivelivolo, la Chimera, alimentato dal potentissimo Reattore Terrigeno capace di fornire energia infinita e pulita. E’ una grande festa, visitata da tantissimi appassionati in cerca di un’opportunità di vedere dal vivo i più grandi eroi della Terra, e magari riuscire anche a farsi una foto con loro. Le cose vanno però a rotoli quando, nel pieno della manifestazione, delle forze non meglio identificate apparentemente guidate dal noto villain Taskmaster assaltano il ponte di San Francisco, invitando Iron Man, Hulk, Thor e Vedova Nera ad intervenire. La battaglia è lunga e finisce per devastare il famoso ponte, ma allo stesso tempo qualcosa di molto più pericoloso sta accadendo: mentre Captain America è sulla Chimera per coordinare i suoi compagni, il Reattore Terrigeno va fuori controllo ed esplode, creando un’onda d’urto che non solo uccide Cap e devasta gran parte della città, ma travolge anche i cittadini con le Nebbie Terrigene, un composto capace di trasformare le persone geneticamente predisposte dotandole di straordinari poteri facendo nascere così gli “Inumani”. Tutto ciò farà si che l’opinione pubblica si scateni contro gli Avengers, accusandoli di essere un pericolo nonostante le molte volte in cui avevano salvato i cittadini da minacce di tutti i tipi. Non aiuta poi il fatto che, nel corso del processo scaturito da questi eventi, Bruce Banner abbia ammesso pubblicamente che sì, gli Avengers sono pericolosi per i cittadini. Unita al forte dolore per la morte di Captain America, questa ondata di ostilità da parte dei cittadini porta i quattro eroi a sciogliersi ed a cessare le proprie attività. E’ la fine degli Avengers. Passano cinque anni, e la città di San Francisco è profondamente cambiata: non tanto per le rovine della distruzione causata dall'”A-Day”, il giorno in cui tutto è andato a rotoli, ma perché una grande corporazione, la Avanzate Idee Meccainiche (AIM), con l’approvazione del governo ha preso il controllo delle strade tramite robot e droni, alla ricerca degli Inumani per catturarli e portarli chissà dove. Interessante però come il capo e volto pubblico dell’AIM sia lo stesso scienziato che aveva realizzato il Reattore Terrigeno della Chimera, il dottor George Tarleton. In questo scenario si farà la conoscenza di Kamala Khan, un’adolescente pakistano-statunitense che il giorno dell’A-Day, ancora bambina, era presente all’evento per partecipare ad un concorso di creatori di fan-fiction a tema Avengers. Dopo quegli eventi Kamala è diventata un’Inumana acquisendo il potere di ingrandire ed allungare a piacimento i suoi arti, ma ha passato gli ultimi cinque anni a celare i suoi poteri utilizzandoli il meno possibile. La ragazza è però sempre rimasta una grande fan degli Avengers,e non ha mai creduto alle colpe che il pubblico ha attribuito al team di Cap; dedicandosi a sviluppare le sue conoscenze informatiche è riuscita a diventare una brava hacker, cosa che l’ha portata in un server protetto dove ha scoperto che, forse, gli Avengers furono incastrati da qualcuno che li voleva fuori gioco. Inizia quindi una ricerca della leggendaria “resistenza”, un gruppo di Inumani che si ribellano all’AIM, che la porterà a riunire uno dopo l’altro gli Avengers superstiti per fronteggiare questa nuova minaccia. Questa è la storia che è alla base di Marvel’s Avengers e che fungerà da trampolino di lancio per poter accedere a tutte le funzioni che il gioco può offrire.

Parlando di gameplay, dopo una serie di missioni “pilotate” che servono per gettare le basi della storia, il titolo permette di scegliere da una mappa mondiale le avventure da affrontare, selezionandole tra missioni della Campagna ed altri eventi/missioni di secondaria importanza che si aggiungeranno man mano che si va avanti con il gioco. Tutte le missioni, Campagna e non, si dividono poi tra quelle eseguibili esclusivamente da soli, e quelle che invece richiedono la presenza di due o più eroi, che si può decidere di svolgere da soli col supporto dell’IA o in cooperativa con amici o altri giocatori trovati in matchmaking. In Marvel’s Avenger, le missioni per giocatore singolo, principalmente quelle della Campagna, sono generalmente strutturate in maniera lineare, con numerosi eventi scriptati estremamente spettacolari che permettono di vivere i fatti come un vero supereroe. Man mano che la storia si dipana, nuovi personaggi si aggiungono a quelli disponibili e queste missioni sono appunto pensate per far vivere parti della storia dal loro punto di vista. Si inizia con la simpaticissima Kamala, passando poi ad Hulk, Iron Man e così via. Le missioni multigiocatore (o con l’IA), sia secondarie che quelle della Campagna, si svolgono invece in livelli maggiormente aperti, dove c’è un obiettivo da raggiungere ma si può farlo seguendo il percorso che si vuole e magari ingaggiando lungo la strada altri nemici. Queste hanno una struttura che ricorda maggiormente le missioni di giochi come Anthem, The Division e Destiny. Ed i paralleli con questi titoli, famosi esponenti del genere “Games as a Service”, non finiscono qui: Marvel’s Avengers eredita anche il tratto “looter-shooter” di questi giochi, anche se in questo caso sarebbe più corretto dire “looter-fighter” visto che lo shooting non costituisce la meccanica principale. Tutti gli eroi del gioco sono dotati di accessori dei quali possiamo trovare delle versioni migliorate giocando, sia lasciate cadere dai nemici abbattuti che in casse sparse per i livelli. Gli accessori così recuperati possono poi essere equipaggiati oppure smantellati, con un’interfaccia molto simile a quella di Destiny. Non manca inoltre un sistema di microtransazioni, con monete acquistabili con soldi reali, da spendere presso appositi “mercanti fazione” per ottenere miglioramenti ed equipaggiamenti estetici. A questo si affianca una componente simil-RPG che vede i giocatori ottenere punti abilità salendo di livello, per poi spenderli in nuove abilità e mosse per gli eroi, incrementando così nel corso del tempo le capacità di combattimento di ogni singolo personaggio.

Volendo essere il più stringati possibile, si può dire che alla base di Marvel’s Avenger c’è un action-game in terza persona in cui è possibile utilizzare combo di attacchi leggeri e pesanti per far fuori i nemici, con l’aggiunta di alcune specificità per i diversi eroi. Quelli capaci di volare, come Iron Man e Thor, ad esempio, possono sia librarsi in aria per attaccare nemici volanti, che attivare una vera e propria “modalità di volo” per sfrecciare velocemente sul campo di gioco; oltre agli attacchi corpo a corpo disponibili per tutti, inoltre, tutti i protagonisti possono anche usare attacchi a distanza. Ovviamente tali tipi di attacchi variano in base all’eroe che si utilizza: Vedova Nera e Iron Man possono sparare (una con le sue pistole, l’altro con i raggi repulsori o laser), Kamala invece allunga le sue braccia per sferrare dei pugni dalla distanza e Hulk strappa pezzi di roccia dal terreno per scaraventarli sui nemici. Ogni eroe dispone inoltre di mosse speciali che si caricano combattendo e che gli permettono di sferrare potenti attacchi quando necessario, senza contare le varie abilità che si possono sbloccare salendo di livello, che permettono di personalizzare ulteriormente il gameplay. Ognuno degli eroi risulta molto ben realizzato dal punto di vista delle animazioni caratteristiche e dei colpi inferti: Hulk è imponente, salta come un gorilla e se afferra un nemico lo sbatte a destra e sinistra come un fuscello, mentre Black Widow è minuta ma agilissima, in grado di schivare abilmente i colpi per poi attaccare i nemici da tutte le angolazioni. Nelle missioni single player più lineari, inoltre, emerge tutta la specificità di questi eroi con scenari creati apposta per loro: le mappe pensate per Hulk lo vedono compiere enormi balzi per attraversare strutture e livelli, mentre quelle per Kamala includono molti appigli tra i quali può penzolare estendendo le braccia. A livello di longevità, la storia principale ha una durata di circa 12 ore, ma l’esperienza non finisce qui perché ci sono le moltissime missioni secondarie, incluse alcune nel simulatore olografico d’allenamento degli Avengers, ed inoltre al termine del gioco si attivano i contenuti end-game, l’Iniziativa Avengers, con missioni, sfide ed in futuro anche raid proposti dagli sviluppatori nel corso del tempo. Il tutto con un completo doppiaggio in italiano, elemento che è sempre un piacere trovare in un gioco. Marvel’s Avenger strizza l’occhio poi anche a tutti quei giocatori che amano i collezionabili, il gioco, infatti, tra fumetti, costumi, emote, targhe e così via, offre una vastissima gamma di oggetti da cercare o sbloccare nelle cosiddette Carte Sfida, praticamente un elenco di ricompense individuali che premiano la crescita dei singoli eroi.

A livello grafico, il colpo d’occhio del gioco sviluppato da Crystal Dynamics è notevole, specialmente nei particolari, e i modelli 3D dei vari eroi sono stati animati con una cura e un’attenzione sopra le righe. Quando si lotta nei panni di Iron Man, Thor, Cap e via dicendo, si stanno effettivamente controllando gli stessi eroi che si sono amati nei fumetti o al cinema. Gli artisti di Crystal Dynamics li hanno ricostruiti meticolosamente, riservando una parte di quella diligenza alle mappe di ampio respiro, piene di particolari ed elementi distruttibili, e alle coreografiche sequenze della campagna che paiono uscire direttamente dal Marvel Cinematic Universe. Poi, però, quando ci si comincia a muovere, e si guarda più attentamente lo schermo, l’incantesimo si spezza e saltano all’occhio diverse mancanze che potevano essere risparmiate magari posticipando il lancio di Marvel’s Avenger di qualche mese. La più eclatante è certo l’instabilità del frame rate che a volte fatica a reggere costantemente i 30 fotogrammi al secondo. Quando scende al di sotto di quella soglia, non lo fa in modo catastrofico, ma è comunque evidente e succede spesso, specialmente nelle mappe più complesse e soprattutto quando gli eroi cominciano a combattere, sollevando un’impressionante quantità di effetti particellari. Nelle spettacolari sequenze della campagna, può bastare un sensibile rallentamento a rovinare la scena ed è un vero peccato. E’ chiaro che i ragazzi di Crystal Dynamics non sono riusciti a ottimizzare il codice in tempo per l’uscita, e si uò solo sperare che risolvano questi problemi nei prossimi aggiornamenti, anche perché al momento il titolo è giocabile in maniera decente solo su Ps4 Pro, Xbox One X e Pc. Tirando le somme, Marvel’s Avengers centra in pieno quella che dovrebbe essere la trama per un videogame dedicato ai Vendicatori, con una storia interessante ed un personaggio assolutamente adorabile e con il quale è facile empatizzare come Kamala Khan. Tecnicamente riesce a sorprendere in molti momenti ma non senza porgere il fianco a bug e problemi prestazionali, mentre il gameplay risulta molto più soddisfacente quando il titolo veste i panni dell’action-adventure single-player lineare piuttosto che quando cerca di lanciarci in scenari aperti multigiocatore. Se siete fan Marvel, l’acquisto è senza dubbio consigliato, ma una volta completata la storia principale potrebbe iniziare a stancarvi indipendentemente dal supporto post-lancio, a meno che le missioni multigiocatore non vengano rese maggiormente interessanti. Quindi, alla luce di quanto detto, se siete in grado di chiudere un occhio sui problemi che vi abbiamo descritto e siete desiderosi di vestire i panni dei supereroi più amati di sempre in un’avventura emozionante, ben scritta e doppiata completamente in Italiano, allora Marvel’s Avenger non vi deluderà.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 8

Gameplay: 8,5

Longevità 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise