Cassazione, lavoro: chi abusa della 104 può essere licenziato

L’ordinanza della Corte di Cassazione è del 18 febbraio scorso. È la numero 4670/2019. Con questo provvedimento si conferma il rigore nei confronti di chi fa un uso improprio dei permessi per assistere i familiari disabili.

La legge 104 insomma. Il caso specifico è quello di un dipendente licenziato perché invece di impiegare le ore di permesso ai sensi di legge per assistere il familiare bisognoso, le dedica ad attività personali ledendo il vincolo fiduciario che è alla base di un rapporto di lavoro.

Né vale, per rendere illegittimo il licenziamento, il fatto che il datore di lavoro avesse ottenuto conferme dell’atteggiamento del dipendente avvalendosi di servizi di investigazione privata.

L’ordinamento permette l’intervento del detective per il controllo di condotte extralavorative che sia rilevante al fine del corretto adempimento delle obbligazioni del lavoratore.
Enrico Pellegrini




Lecce, il caso di Donato Cardone: il ministero dell’Interno dovrà risarcirlo

Donato Cardone, classe 1961, di Martina Franca, stava svolgendo un corso di abilitazione per addetto alla sicurezza quando le organizzatrici di quel corso furono indagate per ipotesi di reato relative alle certificazioni dei corsi.

Donato Cardone era del tutto ignaro della questione ma al momento di ottenere l’abilitazione da parte della prefettura di Lecce vi fu l’opposizione della questura di Taranto che attribuiva al Cardone carichi pendenti, relativi alla vicenda delle certificazioni.

Ricorrendo al tribunale amministrativo regionale-sezione di Lecce avverso l’ingiusto diniego dell’abilitazione risalente sin dal 2015, Donato Cardone assistito dal sottoscritto avvocato Enrico Pellegrini e da Alberto Maria Durante producevano in giudizio, nel tempo,  quattro certificazioni di certificato penale privo di carichi pendenti. Il tribunale amministrativo regionale-sezione di Lecce, con sentenza del 12 febbraio 2019, ha accolto il ricorso di Donato Cardone.

Gli avvocati annunciano l’avvio dell’istanza per la richiesta di risarcimento del danno da parte del ministero dell’Interno nei confronti di Donato Cardone.

Enrico Pellegrini




Il viaggio verso il “Premio Castel Gandolfo 2019” Intervista esclusiva all’Avvocato Giuseppe Mazzotta sul “Servizio di ascolto e sostegno per prevenire tragedie Familiari”

“Il rapporto tra creditore e debitore vive nel quadro di una relazione complessa, che esprime valori anche nelle sue criticità, poiché l’eventuale scarsità di risorse induce i suoi protagonisti a scegliere e a valorizzare: recuperare situazioni di crisi del debito significa favorire la crescita di tutti i soggetti coinvolti”.
Questo, in estrema sintesi, il pensiero dell’Avvocato Giuseppe Mazzotta, presidente Unione giuristi cattolici di Pisa, che abbiamo contattato per avere una sua valutazione sociale del “Servizio di ascolto e sostegno”
per le situazioni Sovraindebitamento, in vista del suo intervento al convegno sul tema: “La persona umana come valore fondante del nostro ordinamento Costituzionale”, programmato per le ore 17 del 25 gennaio, a Castel Gandolfo.

L’avvocato pisano è stato chiamato dal Prefetto Francesco Tagliente a portare la sua testimonianza al Convegno promosso dal Sindaco Milvia Monachesi insieme agli organizzatori del Premio Castel Gandolfo: la giornalista Chiara Rai e la dottoressa Maria Grazia Piccirillo.

L’avvocato Mazzotta dell’Unione Giuristi cattolici è stato uno dei componenti del Servizio di ascolto e sostegno, attivato a Pisa dopo il suicidio di un imprenditore colpito dalla crisi economica, e si è occupato personalmente della difesa legale di alcuni assistiti dimostrando una grandissima vocazione e solidarietà sociale .

In attesa di sentire la sua testimonianza lo abbiamo raggiunto per rivolgergli alcune domande. Ecco il testo dell’intervista esclusiva che ci ha rilasciato.

Avvocato Mazzotta, ci anticipa cos’è e di cosa si occupa il servizio di ascolto e sostegno?
Un nucleo di persone espressione delle più diverse competenze, economiche giuridiche ed anche psicologiche ma, soprattutto, operanti in un ambito professionale ed in una posizione istituzionale altamente pertinente e sensibile rispetto alla condizione dell’indebitato.

Con quale modalità?
Volendo sintetizzare in un’immagine, possiamo pensare ad un’orchestra, nella quale ciascuno, dagli avvocati ai commercialisti, da Agenzia delle Entrate, all’Ordine degli Avvocati, dei Commercialisti, dei Notai, dai rappresentanti delle Banche alle Organizzazioni di Volontariato, degli Artigiani e delle Camere di Commercio, e tanti altri ancora, operano su uno spartito unico, in armonia tra loro, e con una comune finalità, azionando ogni strumento utile a recuperare ad una presenza sociale e, possibilmente,
professionale e di mercato, quei soggetti che, data la loro condizione indebitamento, non avrebbero più alcuna oggettiva possibilità di riprendersi con i soli e unici mezzi posti a contenuto del rapporto
obbligatorio.

Con quali benefici per il sistema?
Vede, una famiglia sovraindebitata, che viene recuperata ad una condizione di solvibilità, ricomincerà a lavorare, a stabilire nuovi e più virtuosi rapporti economici, rientrerà nel sistema del mercato, azionando altre risorse economiche, e tutti gli altri soggetti economici torneranno a relazionarsi economicamente e socialmente con essa: l’ingrediente più prezioso dei rapporti economici è la fiducia e le scelte volte al recupero di situazioni di crisi la rafforzano.

Mi faccia un esempio concreto
Le posso citare l’ultimo è più complicato caso che è stato possibile risolvere, ovviamente rispettando la riservatezza dei soggetti coinvolti: una famiglia con una piccola impresa entra in una condizione di sovraindebitamento ovvero, a fronte di una condizione di insolvenza, mette in atto azioni che, complice la crisi economica degli ultimi anni, non fanno che portarla ad un indebitamento sempre maggiore, sino a quando la produzione del suo debito, divora, giorno dopo giorno, ogni sua energia, aumentando per effetto di un proprio moto, ormai spontaneo e inarrestabile, privandola di ogni speranza di possibile ripresa.

Quindi? Che succede?
In quella famiglia vive un ragazzo con gravissimi problemi di salute, dalla nascita: mentre ci si accorge che non si riesce a pagare, anche per le più immediate necessità, si guarda a quel ragazzo sul cui futuro non si è
più in condizione di rassicurare, arrivano anche i tradizionali mezzi di esecuzione, precetto, pignoramento, che aggrediscono l’unico bene di proprietà di quella famiglia, ma che soprattutto minacciano la condizione
di quel giovane, in gravissime condizioni di salute che, se costretto ad uscire da quell’immobile, ne riceverebbe un trauma ulteriore ed irreparabile.

Come siete intervenuti?
E’ stato esaminato il caso, con un gruppo di esperti, di una commissione costituita ad hoc, con le esclusive competenze necessarie al caso stesso e si è rilevato come la disastrosa prospettiva di una vendita all’asta dell’appartamento di quella famiglia, da un lato, avrebbe privato il debitore del suo essenziale appartamento e, dall’altro, avrebbe privato invece il creditore del 80 – 90% dell’ammontare originario del proprio credito: vi era anche, però, la possibilità di ricorrere a risorse che, ad una valutazione professionale, risultavano essere state sino a quel momento totalmente trascurate.

Come vi siete mossi?
Nel rispetto di quella famiglia che, per ragioni identificate e curate anche mediante competenze professionali in abito sociale e psicologico, oltre che economico, non aveva azionato quei meccanismi di salvaguardia della propria attività che avrebbero impedito il tracollo di fronte alla difficoltà.

Con quali tempi?
Quelli iscritti nella struttura e nella genetica codice di quello specifico rapporto credito – debito e, in particolare, quelli necessari a ricostituire un tessuto organizzativo e relazionale funzionale al recupero di quel credito: oggi quella famiglia ha compreso che cosa non ha funzionato, ha reperito risorse utili a soddisfare il credito evitando la vendita all’asta, in tal modo permettendo al creditore di rientrare al 70% del proprio credito. Si è arrivato ad una transazione che lasciato a quella famiglia la propria casa, la
possibilità di conservare nel proprio congiunto ammalato la fiducia di poter essere curato dai propri famigliari. Il mercato ha recuperato un soggetto economico che, restituito ai normali rapporti sociali ed economici, attiverà meccanismi, questa volta virtuosi e ricomincerà a sentirsi utile agli altri con la propria attività, creando anche lavoro per gli altri.

Ottima iniziativa forse sarebbe il caso di diffonderla …
Mah, vede, non si tratta di una pur lodevole iniziativa personale di alcuni volenterosi pionieri, bensì di Protocollo di Intesa per l’Istituzione di un Servizio di Ascolto e Sostegno dei soggetti che versano in situazioni di disagio originate da motivi economici o comunque riconducibili alla situazione di crisi economica, un servizio pubblico e gratuito, nato, il 19 settembre 2013, ad un tavolo convocato dall’allora Prefetto di Pisa Francesco Tagliente che, previa individuazione delle regole di funzionamento dell’organismo, ha predisposto un regolamento successivamente approvato dal Ministero degli Interni, con l’appoggio sottoscritto da oltre cinquanta realtà professionali e istituzionali della città, che hanno messo a disposizione la propria competenza e presenza nel tessuto economico sociale per la soluzione delle situazioni di crisi delle quali parliamo

Un protocollo insomma…
Direi meglio, una risposta, un atto di servizio, ma anche l’esercizio di una responsabilità verso chi si trova in difficoltà, non perché ha deciso di andare a vivere in un atollo del Pacifico ma perché vive ed opera in un
sistema di relazioni sociali ed economiche delle quali tutti noi facciamo parte integrante con i benefici dei quali possiamo, invece di scartare, rendere partecipe chi ha contribuito a produrlo prima di essere
sopraffatto dalle difficoltà.

Allora buon lavoro …
Grazie, accetto e ricambio ma nell’ambito dell’augurio che, nel nostro lavoro professionale, con i nostri collaboratori ci scambiamo ogni mattina sapendo che non facciamo nulla di più del nostro dovere quotidiano poiché, per tentare di risolvere situazioni di grande difficoltà, non abbiamo necessità di aggiungere alcun impegno professionale a quelli che già abbiamo salvo orientarci in sintonia con le competenze e i servizi già espressi dagli altri.

Alle 17 di venerdì 25 aprile verro ad ascoltare il sui intervento a Castel Gandolfo. Parlerà di questo caso ?
Non mi è stato assegnato un tema specifico quindi mi adeguerò alle esigenze che mi saranno rappresentate dal prefetto Tagliente che mi ha chiesto di partecipare al Convegno e che per la circostanza interviene
anche come chairman e moderatore dell’evento.




Castel Gandolfo, ascolto e sostegno delle persone in difficoltà: l’esperienza di Pisa del prefetto Tagliente diventa un modello da seguire

Venerdì 25 gennaio, a partire dalle ore 17 presso l’aula consiliare del Comune di Castel Gandolfo

CASTEL GANDOLFO (RM) – Al via il primo incontro in vista del “Premio Castel Gandolfo 2019” in cui gli organizzatori affronteranno un tema di grande attualità: “La persona umana come valore fondante del nostro ordinamento Costituzionale”.

L’incontro dibattito, che si terrà venerdì 25 gennaio, a partire dalle ore 17 presso l’aula consiliare del Comune di Castel Gandolfo vedrà un relatore d’eccezione: un funzionario dello Stato che nel corso del suo percorso professionale ha tenuto in cima alla scala dei valori la persona umana. Si tratta di Francesco Tagliente, già questore di Roma e Firenze, prefetto di Pisa e presidente del “Servizio di ascolto e sostegno dei soggetti che si trovano in situazioni di disagio originate da motivi economici…” da lui istituito e sperimentato con successo nella città toscana. E per questa sua sensibilità istituzionale lo scorso anno gli è stato consegnato il Premio Castel Gandolfo.

Saranno presenti alcuni componenti del Servizio di ascolto e sostegno delle “persone” in difficoltà

Prevista la partecipazione dello psichiatra neuroscienziato Pietro Pietrini ora direttore della Scuola Imt alti studi di Lucca, socio fondatore della Società Italiana di Neuroetica; l’avvocato Giuseppe Mazzotta Presidente Unione Giuristi Cattolici di Pisa; Paolo Giusti di Pontedera, responsabile sportello di ascolto della Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura; Antonio Cerrai, presidente del Comitato provinciale CRI di Pisa; Romano Pucci, presidente Confartigianato Pisa, tutti già componenti del Servizio di ascolto e sostegno per prevenire tragedie familiari.

A introdurre il convegno Milvia Monachesi sindaco di Castel Gandolfo che non mancherà di portare i saluti istituzionali. Inoltre sono previsti interventi da parte della giornalista Chiara Rai, direttore responsabile de L’Osservatore d’Italia e collaboratrice de “Il Messaggero” e della dottoressa Maria Grazia Piccirillo organizzatrice insieme a Chiara Rai del Premio Castel Gandolfo.

Il prefetto Francesco Tagliente e il modello Pisa

L’attenzione alla persona umana da parte del prefetto Tagliente emerge anche da un libro “Buone pratiche a Palazzo Medici – Il nuovo passo della prefettura” presentato a Roma nella sede della federazione nazionale della stampa, che racconta l’esperienza di Francesco Tagliente a Pisa.

La giornalista Candida Virgone, insieme ad un gruppo di cronisti di cinque testate (Ansa, Tirreno, Nazione, Telegranducato e 50 Canale), ha voluto approfondire come i cittadini, le istituzioni e gli operatori economici percepivano il ruolo dell’istituzione prefettizia rispetto alle dinamiche della vita quotidiana.

Oltre sessanta testimonianze sono state raccolte in una pubblicazione in cui emergono le politiche gestionali del prefetto Tagliente rappresentante del Governo a Pisa negli ultimi anni.

Le testimonianze raccolte nel libro mettono anche in luce le politiche gestionali di un Prefetto determinato e promotore di un nuovo diverso rapporto di intesa con la società civile che si è messo al Servizio dei cittadini pisani. Per questo Tagliente è stato definito “prefetto facilitatore”, “prefetto di ferro dal cuore d’oro”, “sarto istituzionale”

Tra le iniziative prese da Tagliente, quando era in servizio a Pisa, c’è anche quella dello spegnimento di quasi tutti gli autovelox fissi installati in provincia di Pisa, che per anni avevano rappresentato un’autentica maledizione per migliaia di automobilisti e una cassaforte colma di denaro per la Provincia. Solo nel 2013 avevano originato oltre 45mila multe con contestazione differita.

Particolarmente attento alle fragilità, il prefetto Tagliente ha sempre sostenuto che le Istituzioni hanno il dovere di promuovere tutte le iniziative possibili per garantire il diritto alla sicurezza a cittadini, turisti ed operatori economici e a rivolgere particolare attenzione a chi si trova in una condizione di fragilità come i bambini, agli anziani, le donne e chiunque altro possa trovarsi in situazioni di difficoltà.

Era nato da questa consapevolezza il Servizio di ascolto e sostegno per prevenire tragedie familiari molto importante anche come servizio antiusura e antiracket.

Tagliente ha sempre sostenuto che sono persone deboli anche quelle categorie sociali che versano in una condizione di sofferenza economica “incolpevole”. Commercianti, imprenditori, cittadini colpiti dalla crisi che non possono permettersi di rivolgersi ad un avvocato o ad un commercialista, con il rischio concreto di cadere in mano ad usurai o, ancora peggio, in quelle pericolose situazioni di solitudine e scoraggiamento, che in alcuni casi sfociano in tragedie familiari.

“Tutti questi soggetti vanno ascoltati, sostenuti, consigliati. Va rilanciato il ruolo degli Sportelli territoriali di ascolto e per i casi più complessi va attivato un Servizio di ascolto e sostegno che metta insieme una rete volontaria di competenze e professionalità in ogni settore utile. Un servizio che combatta anche le piaghe del racket e dell’usura nella piccola imprenditoria, perché la crisi economica in cui versano persone, famiglie, operatori ed imprese, ha effetti negativi sulle forze sociali ed economiche, e favorisce i circuiti dell’illegalità alimentando disagio scoraggiamento, con esiti anche tragici”, sono le parole di Tagliente.

Da qui la richiesta degli organizzatori del Premio di affrontare il tema “La persona umana come valore fondante del nostro ordinamento Costituzionale”.

Enrico Pellegrini




Gioco, Italia primatista europea per tutela del consumatore

Avanguardia per livello di sperimentazione, l’Italia si colloca ai primi posti anche perquanto riguarda la tutela del consumatore, nonostante il Governo si ostini anon tenere conto dei passi fatti in questa direzione.

A
certificare la leadership sono le cifre, che dimostrano inequivocabilmente la
bontà dei vincoli assunti, alcuni dei quali molto rigidi, assolutamente congrui
a contrastare le degenerazioni legate al gioco d’azzardo.

L’Italiaè senza dubbio uno dei mercati al quale gli operatori internazionali del settore del gioco online guardano con maggiore attenzione. All’annuale evento di SiGma Malta è stato dedicato unintero ciclo di conferenze al caso italiano, per affrontare la questione delfaccia a faccia con il governo e studiare i progressi evidenziati nel campodella sperimentazione tecnologica (basti pensare ai Virtual Game, amatissiminel nostro paese, che ne è stato tra i principali apripista). L’attenzioneposta al caso italiano appare quindi come una naturale conseguenzadell’importanza assunta in questi anni. Un’importanza a cui il Governopurtroppo pare non corrispondere il giusto riconoscimento.

Comedetto, le cifre sono dalla parte dell’Italia. Nel 2017, sono stati 3,7 milionigli account aperti in uno dei tantissimi siti di scommesse, e di questi 2,2milioni hanno effettuato almeno una giocata, in crescita del 22% rispettoall’anno precedente. Complessivamente, ammonta a 3 miliardi il deposito suiconti gioco, anche questo dato in crescita rispetto ai circa 2 miliardi del2016. Ma non c’è solo questo. Grazie ad una normativa molto rigidasull’autoesclusione (in Italia è sorto anche un registro unico delle autoesclusioni, acronimo RUA), sono stati circa 56mila i giocatori che hanno preferito allontanarsi temporaneamente dal mondo delgioco. Un ottimo modo per contrastare la Ludopatia.

L’Italia è uno dei pochissimi paesi in cui la pubblicità del gioco d’azzardo è vietata.Inoltre, a seguito di un’autoesclusione (che nel nostro paese è una procedurache può adottare anche l’agenzia stessa), è possibile riattivare l’account soloal termine di un periodo di 6 mesi. In Europa, sono soltanto 5 i paesi chehanno un vincolo così rigido; oltre all’Italia, la Spagna, la Slovacchia, laRomania e la Lituania. A fronte degli sforzi in questa direzione, il proibizionismo del Governo non pare essere la soluzione. Gli operatori europeipropongono invece un approccio più equilibrato, che faccia leva principalmentesulla distinzione tra gioco legale e illegale e sull’importanza di salvaguardarei minori (un altro tema sul quale l’Italia ha fatto passi da gigante; inEuropa pochi altri possono vantare la rigidità del divieto del gioco minorileche ha conosciuto il nostro paese). La tutela del consumatore passa infatti perla consapevolezza dei rischi legati al gioco e per la capacità di riconoscereil gioco illegale che, contrariamente agli operatori che agiscono in manieralecita, non ha sicuramente nel rispetto dei giocatori il proprio punto di forza. 




Bologna, uccide la madre: il Gip dispone il carcere

BOLOGNA – Il gip del Tribunale di Bologna, Alberto Gamberini, non ha convalidato il fermo, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Bruno Grandi, geometra bolognese di 58 anni, che mercoledì sera ha strangolato e ucciso la madre 85enne, Elvira Marchioni, gravemente malata.

Inizialmente ai soccorritori, che lui stesso ha chiamato, Bruno Grandi ha detto che la madre – con problemi alla vista e non più autosufficiente – era morta soffocata da un boccone e che i segni sul collo erano dovuti al suo tentativo di liberarle la gola, ma fin dall’inizio questa versione non ha convinto la polizia. Poi il giorno successivo davanti agli investigatori della squadra Mobile e al pm Luca Venturi l’uomo è crollato.

“Ho sbroccato, non ce la facevo più, siete gli unici che mi hanno ascoltato, forse avrei dovuto farmi aiutare prima” ha detto dopo la confessione, ringraziando i poliziotti. Il 58enne, che durante l’udienza si è avvalso della facoltà di non rispondere, è difeso dall’avvocato Alberto Bernardi.




Governo, manovra di bilancio. Vertice a tre (Conte – Salvini – Di Maio) per fare il punto

Vertice serale a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini dopo il Cdm che ha varato il decreto concretezza. “E’ stata una riunione per fare il punto” sui dossier più di attualità, spiegano fonti di governo. Probabile, quindi, che al centro del vertice ci sia stata la manovra, nel giorno dell’avvertimento del presidente della Bce Mario Draghi e alla vigilia del giudizio di Standard & Poor sull’Italia.

“Se mi si chiede cosa si può fare riguardo alle banche, dato l’allargamento dello spread negli ultimi sei mesi – ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando dell’impatto dello spread sulle banche italiane -, una prima risposta è ridurre lo spread e non mettere in dubbio la cornice istituzionale che sorregge l’euro”.

“Non ho la palla di cristallo, se sarà 300, 400 o quant’altro. Certamente questi bond sono nel portafoglio delle banche, se perdono valore intaccano il capitale delle banche”, ha evidenziato Draghi.

Assolutamente non è nostro compito” mediare nel negoziato fra l’Italia e l’Unione europea, ma “alla fine portare le parti a una qualche forma di accordo è questione di buon senso, la percezione di ciò che è bene per il paese, dell’interesse per le famiglie e imprese”, ha spiegato Draghi.

Sono fiducioso che si troverà un accordo“, ha detto Draghi a proposito del negoziato sulla bozza di bilancio italiana.

Anche l’Italia, come Brexit e la guerra commerciale, è fra le incertezze per lo scenario economico dell’Eurozona‘, ha affermato Draghi. “Il rialzo dello spread – ha detto ancora il presidente della Bce – sta causando un rialzo dei tassi a famiglie e imprese.

“Non vediamo nessun rischio”. Così Draghi, risponde alla domanda se la Bce rischia di finire in una situazione in cui prevalgano le esigenze di bilancio dell’Italia piuttosto che quelle di politica monetaria. “Finanziare i deficit non è nel nostro mandato” – ha ribadito Draghi – “abbiamo l’Omt come strumento specifico, per il resto siamo in un regime di dominanza monetaria”, non di bilancio.

“Non c’è stata una grande discussione sull’Italia. C’era Dombrovskis, gli ho chiesto il permesso di citarlo, nel dire che occorre osservare le regole di bilancio, ma cercare anche il dialogo” ha anche detto Draghi, rispondendo alla domanda se l’Italia abbia fatto parte degli argomenti discussi oggi dal consiglio direttivo della Bce.


“E’ fondamentale per i Paesi altamente indebitati rispettare le regole del Patto di Stabilità e Crescita” europeo, “in modo da assicurare una solida posizione di bilancio”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, sollecitando i governi dell’eurozona ad “accelerare con le riforme strutturali“.

“Forse c’è qualche ricaduta, ma limitata” ha aggiunto Draghi, rispondendo alla domanda se confermasse la recente valutazione secondo cui la crisi italiana non ha finora mostrato segni di contagio ad altri partner europei.

Una serie di tagli del rating sovrano dell’Italia, tali da portarla a un livello speculativo da parte di tutte le principali agenzie, avrebbero la conseguenza di mettere le banche italiane al di fuori dei meccanismi ordinari di approvvigionamenti di liquidità tramite la Bce. Lo ha confermato il presidente della Bce rispondendo a una domanda specifica: “ci sono regole che prevedono esattamente quello che lei ha detto”.

La Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi d’interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. La decisione è in linea con le attese del mercato.

La Bce conferma che il Qe proseguirà fino a dicembre e al ritmo di acquisti di 15 miliardi mensili, e “anticipa che in seguito, se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine, gli acquisti netti giungeranno a termine”. L’Eurotower aggiunge che “intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo” dopo la fine del Qe e “finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario”.

Savona, rimanderemo la manovra identica a Bruxelles – “Non c’è alcun dubbio” che il governo rimanderà la manovra “tale e quale” a Bruxelles, nonostante la bocciatura. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei Paolo Savona in un’intervista alla direttrice di Sky TG 24 Sarah Varetto.

In seguito Savona ha commentato le parole del presidente della Bce Draghi: “Ognuno si assuma le proprie responsabilità“.

Salvini, Draghi spera accordo? Ma su nostre posizioni  – “Anche io sono per un accordo, ma sulle nostre posizioni”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini risponde al Senato a chi gli chiedeva un commento sull’auspicio formulato dal presidente della Bce Mario Draghi che si arrivi ad un accordo in merito alla manovra economica dell’Italia. Salvini ha anche ribadito che “la manovra non cambia, non potete farmi ogni giorno la stessa domanda”.

Di Maio, da Bce strali ma non lasciamo Euro – Dalla Bce “vedo che arrivano strali sulla questione del pericolo dell’economia italiana per lo spread. Il governatore Draghi sa che il problema dello spread non è legato alla manovra ma alla paura dei mercati che il paese possa uscire dall’Euro. Problema facilmente risolvibile, col fatto che noi nel contratto abbiamo inserito chiaramente che non vogliamo uscire dall’euro”. Così Luigi Di Maio aggiungendo che i mercati quindi “non devono avere questi timori e faremo in modo di rappresentare la nostra posizione di restare nell’euro e nell’Ue in tutte le sedi istituzionali competenti”.

M5s, Draghi? Smetta attacchi a Italia  – “Non vogliamo uscire dall’euro, né uno scontro con la Ue. Speriamo che il messaggio arrivi chiaro a Bruxelles. Se i mercati stanno prezzando la possibile uscita dall’euro è perché ogni giorno da parte dei commissari europei e, ci duole dirlo, anche del governatore della Bce, arrivano attacchi all’Italia. Se smettessero di evocare la nostra uscita dall’Euro i mercati tornerebbero a prezzare i nostri titoli al pari di quelli degli altri paesi membri”. Lo riferiscono i deputati della Commissione Bilancio del Movimento 5 Stelle.

Tria, Ue ritrovi il senso dello stare insieme – Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel suo intervento a Parigi, ha lanciato un forte appello all’Europa affinché smetta di guardare solo alla “stabilità finanziaria”, ma si concentri sulla “crescita e la stabilità sociale” a “beneficio dei cittadini”. L’Europa “non può essere solo “procedure e obiettivi contabili”, ha aggiunto invitando l’Ue ha “ritrovare il senso dello stare insieme”. Parlando della manovra, Tria ha osservato che “se l’Italia cresce” anche gli altri partner ne beneficeranno. “Sono sicuro che l’Europa trarrà vantaggio dalla nostra strategia”. “Noi italiani abbiamo contribuito a costruire la casa” dell’Unione europea. “Non vogliamo lasciare una stanza vuota, non vogliamo in alcun modo andare via”, ha detto ancora Tria, nel corso del suo discorso dinanzi agli assicuratori riuniti a Parigi.




Ipotesi chiusura domenicale di negozi e centri commerciali: ecco il punto dell’avvocato amministrativista Enrico Pellegrini

L’ipotesi avanzata da un ministro in carica, di chiusure domenicali, è proprio al contrario del rispetto del principio di concorrenza, laddove si consideri che la rete telematica consente ai venditori e in particolare ai grandi gruppi della distribuzione online, di ricevere ordini 24 ore al giorno, sette giorni su sette”.

Inoltre ai piccoli esercizi commerciali la concorrenza sleale non arriva certo da catene di distribuzione commerciale impegnate con sedi fisicamente a contatto con l’utenza.

Arriva appunto dalle multinazionali del commercio online e, nelle realtà che ci interessano più direttamente, da esercizi commerciali aperti e gestiti da commercianti stranieri, per lo più asiatici, con personale di quelle stesse nazionalità e con tutele sindacali per quei lavoratori tutte da verificare, se non inesistenti.

La concorrenza sleale arriva dagli esercenti che non pagano con regolarità il personale. Non da chi è impegnato per la riuscita del giusto profitto dall’attività di distribuzione, anche grande distribuzione, che è fatta di vendita di prodotti commerciali, reali.

Non è da escludere peraltro che altro obiettivo delle grandi catene online, possa essere la vendita di dati delle persone, per 24 ore al giorno, sette giorni su sette.

Pertanto, motivi di legge, di carattere sociale e di scelte politiche, rendono per lo meno opinabile la prospettata iniziativa governativa.
La normativa in materia apertura degli esercizi commerciali, in vigore risale al 2011, pone le aperture possibili anche nei festivi, quale elemento-cardine del principio di concorrenza e di sviluppo delle potenzialità del mercato, oltre all’attenzione nei confronti dei consumatori
Peraltro la Corte Costituzionale, con sentenza del 2017, nel bocciare la legge regionale friulana che imponeva la chiusura degli esercizi commerciali nei giorni di Natale, Capodanno, Pasqua e altri festivi, si è basata sulla riserva per lo Stato di decidere, riguardo al principio di concorrenza, in virtù dell’articolo 117 della Costituzione.
Avvocato Enrico Pellegrini




Martina Franca, solidarietà in campo al palaWojtyla

MARTINA FRANCA – Giovedì 13 settembre si gioca l’amichevole internazionale di beneficenza Happy Casa Brindisi-Sakarya. Tutti gli introiti dall’incasso della gara saranno devoluti a sostegno dell’Associazione Italiana Diversamente Abili.

L’iniziativa è della Happy Casa Brindisi che all’insegna dello sport, del divertimento ma al tempo stesso, un’unione di generosità, altruismo e della beneficenza per una onlus dimostra con un grande esempio la forza e il valore dello sport

La squadra biancoazzurra allenata da coach Frank Vitucci, che esordirà nel campionato di serie A di basket maschile a Milano affrontando i campioni d’Italia, dopo la vittoria in amichevole a Bari con i campioni montenegrini, sarà impegnata in altra amichevole internazionale

Entra così nel clou il calendario delle amichevoli. Dopo il bagno di folla a Bari con la vittoria contro i campioni in carica del Montenegro e il primo torneo a Parma in programma nel prossimo weekend, la Happy Casa Brindisi sarà di scena in casa del proprio title sponsor Happy Casa Store.

Una sfida internazionale con la squadra turca che parteciperà alla prossima edizione di EuroCup, inserita nello stesso girone della compagine italiana della Fiat Torino.

L’ingresso per assistere al match avrà il costo di €5,00. L’incasso sarà interamente devoluto in beneficenza all’associazione A.I.D.A, onlus che nasce nel 2005 dall’idea di alcuni giovani di promuovere campagne di sensibilizzazione e solidarietà a favore di tutte le persone diversamente abili, affinché queste non vivano, come accade, nell’indifferenza e ai margini della società.

L’associazione, non ha scopo di lucro, punta con l’impegno volontario dei propri soci e sostenitori a promuovere la tutela e l’assistenza ai diversamente abili attraverso una corretta informazione, la richiesta alle Autorità competenti degli interventi necessari a garantire i loro diritti e l’organizzazione di manifestazioni sociali, culturali e sportive.

L’intento è quello di far esprimere i loro pensieri, poiché seppur impossibilitate fisicamente, possono spesso certamente dare utili insegnamenti di vita.

I biglietti potranno essere acquistati a partire da oggi al New Basket Store di Corso Garibaldi e presso i punti vendita Happy Casa Store di Brindisi (Centro Commerciale Brinpark) e Martina Franca (viale della Resistenza). I restanti ticket saranno messi in vendita il giorno stesso della partita al botteghino dei Palasport.

Ci sono Aziende che continuano a promuovere ed investire nel sociale come la Happy Casa, operante nella grande distribuzione commerciale e presente in 12 regioni con 67 punti vendita da nord a sud: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia e Veneto

Enrico Pellegrini




Estate: irregolare 50% case vacanze

ROMA – Una casa vacanza su due è stata affittata in maniera irregolare. E’ quanto emerge dai controlli effettuati dalla Guardia di Finanza sui proprietari di seconde e terze case nelle località balneari, di montagna e nelle città d’arte nell’ambito degli interventi predisposti in occasione dell’estate. Su 895 controlli effettuati 539 sono irregolari e, di questi, 450 sono risultati affitti in nero. Le regioni dove si sono registrati i casi più numerosi sono Puglia, Toscana e Lazio.
Da metà giugno ad oggi a Gdf ha individuato 2.187 venditori abusivi: soggetti che non hanno mai richiesto la licenza, che non hanno mai comunicato al fisco l’inizio dell’attività o che non hanno mai installato i registratori di cassa. Dai dati relativi ai controlli per il periodo estivo, emerge inoltre che sono stati sequestrati 9 milioni e mezzo di prodotti contraffatti, con una media di 210mila al giorno.
Complessivamente sono state denunciate 761 persone e scoperte 15 tra fabbriche e depositi clandestini.




Morto Marchionne, il manager che rivoluzionò la Fiat

Addio a Sergio Marchionne. Il manager è morto a Zurigo, nella clinica dove era ricoverato da fine giugno. Accanto a lui la compagna Manuela Battezzato e i figli Alessio e Tyler. “E’ accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato”, ha detto John Elkann annunciando la morte dell’ex ad di Fca. “Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore”. “Un uomo speciale”, ha detto il nuovo ad di Fca Mike Manley che ha parlato oggi dopo la presentazione dei conti dell’azienda con il debito a zero come promesso da Marchionne.

Nato a Chieti 66 anni fa, figlio di un maresciallo dei Carbinieri. Studi in Canada (tre lauree in Filosofia, Economia, Giurisprudenza e master in Business Administration), domicilio in Svizzera, due figli, Marchionne, l’uomo dal maglioncino nero, ha vissuto gli ultimi anni tra Torino e Detroit, guidando la ‘rivoluzione’ che ha portato in Borsa Cnh Industrial e Ferrari.

Un manager al centro anche delle relazioni politiche mondiali, da Obama a Trump, che in Italia ha respinto l’invito di Silvio Berlusconi a candidarsi con il centrodestra e ha avuto una lunga luna di miele con l’ex premier Matteo Renzi dal quale ha poi preso le distanze.