ELEZIONI EUROPEE: IL PARTITO ANIMALISTA EUROPEO BOCCIA FORZA ITALIA

Stefano Fuccelli presidente del PAE analizza l'esclusione dalle liste per le prossime elezioni europee del candidato cacciatore Sergio Berlato, e conclude essere solo uno specchietto per le allodole quando, di contro, è stata confermata la nomina di candidati ostili agli animali: ”La lista è lunga, racchiude tutte e quattro le circoscrizioni con addirittura un capolista per il nordest l'On. Elisabetta Gardini a seguire in ordine alfabetico, Bartolozzi Paolo, Baldassarre Raffaele, Comi Laura, Mastella Clemente, Matera Barbara, Patricello Aldo, Ronzulli Licia, Rossi Oreste, Sartori Amalia, Silvestris Sergio Paolo Francesco, Zanicchi Iva. Hanno tutti votato nella qualità di europarlamentari la direttiva europea 63/2010 in favore della vivisezione. Fu uno scandalo contestato dal movimento animalista che vide una mobilitazione indignata di oltre centomila persone scese nelle piazze di tutta Europa e con il successo dell'iniziativa dei cittadini europei (ECI) StopVivisection sancita da un milione e mezzo di firme. "

 

di Cinzia Marchegiani

Arriva il Comunicato dall’Ufficio Stampa del Partito Animalista Europeo, un movimento molto attivo a livello nazionale che ha contrastato il dilagare dei maltrattamenti degli animali con molte azioni eclatanti e concrete e ha gettato basi importanti per far decollare i Tavoli Ministeriali atti ad analizzare i metodi alternativi alla sperimentazione animale, ormai accerta essere non predittiva per l’essere umano. Il PAE osservava con attenzione l’atteggiamento di Forza Italia in merito al mondo della tutela degli animali. Infatti riferisce nel comunicato che lo scorso sabato, 10 maggio 2014, a Milano Silvio Berlusconi aveva iniziato la campagna elettorale presenziando la festa degli animali di Forza Italia organizzata dall'On. Michela Vittoria Brambilla. Nel suo intervento ha illustrato il programma a sostegno di chi ha animali di compagnia promettendo sostanziali cambiamenti qualora vincesse le prossime politiche. Berlusconi ha lamentato, inoltre, il grave ritardo che la societa' ha dimostrato nel garantire una situazione di welfare per gli animali.

Ma come sempre purtroppo c’è molta differenza tra il dire e il fare e lo conferma lo stesso Stefano Fuccelli senza giri di parole: ”Avremmo voluto credere a queste promesse, visto anche il documento 'Per un Dudù act ' (tredici proposte per un welfare animale) che ha ricevuto la nostra critica positiva purché supportato da validi elementi rappresentativi, ma sembrerebbe che i fatti smentiscano le parole. L'esclusione dalle liste per le prossime elezioni europee del candidato cacciatore Sergio Berlato risulta essere solo uno specchietto per le allodole quando, di contro, è stata confermata la nomina di candidati ostili agli animali. La lista è lunga, racchiude tutte e quattro le circoscrizioni con addirittura un capolista per il nordest l'On. Elisabetta Gardini a seguire in ordine alfabetico: Bartolozzi Paolo, Baldassarre Raffaele, Comi Laura, Mastella Clemente, Matera Barbara, Patricello Aldo, Ronzulli Licia, Rossi Oreste, Sartori Amalia, Silvestris Sergio Paolo Francesco, Zanicchi Iva. Hanno tutti votato nella qualità di europarlamentari la direttiva europea 63/2010 in favore della vivisezione. Fu uno scandalo contestato dal movimento animalista che vide una mobilitazione indignata di oltre centomila persone scese nelle piazze di tutta Europa e con il successo dell'iniziativa dei cittadini europei (ECI) StopVivisection sancita da un milione e mezzo di firme.

Ed ancora, il candidato per la Circoscrizione sud, Alessandro Cecchi Paone, si è espresso pubblicamente favorevole alla sperimentazione animale proprio a margine di un dibattito su Canale 5 in opposizione alla Brambilla.

Poi ci sono i candidati pro caccia quali la cacciatrice Emma Soncini, Circoscrizione nordovest, che nella sua pagina ufficiale così recita: La caccia ha bisogno di essere tutelata e non demonizzata . È necessario far capire in Europa, a differenza di quanto molti possano pensare, che anche i cacciatori agiscono in difesa del territorio e dell’ambiente.
Il candidato Valerio Bettoni, Circoscrizione nordovest, già presidente della Provincia di Bergamo e consigliere regionale in Lombardia, ha presentato progetti di legge con l'Udc per regolamentare la caccia in deroga. Il candidato Luciano Ciocchetti, Circoscrizione centro, che nella veste di capogruppo Udc della Regione Lazio prese iniziative a favore delle associazioni venatorie, così si espresse: Trovo giusta la manifestazione di protesta indetta dalla FederCacciaLazio perché il calendario venatorio, così come predisposto, è estremamente penalizzante per i cacciatori …che tanto fanno per il ripopolamento del territorio e per la tutela di alcune specie.”

Battute al vetriolo schioccano anche per l'europarlamentare Elisabetta Gardini che Fuccelli ricorda oltre ad avere votato pro vivisezione fa parte dell'Intergruppo parlamentare Amici della Caccia, del Tiro e della Pesca, ed etichetta alquanto ossimoriche i suoi interventi:” …..provo un’istintiva simpatia per quanti amano la natura e cercano di stare il più possibile a contatto con essa e gli animali. E credo che più vicini dei cacciatori ci siano ben pochi altri" mentre per Iva Zanicchi riporta una sua citazione dove spiegava la motivazione del voto sulla vivisezione, definendola ripèrovevole:“ho detto si alla vivisezione perché non sapevo quello che votavo."

"Appena due….sono i candidati che dichiarano il loro impegno a sostenere Stop Vivisection. Assente, invece, l'unica che avrebbe potuto garantire la tutela degli animali, l'On. Brambilla, che stimo e di cui apprezzo il lavoro e la personalità. Se questi sono i prodromi, il Partito Animalista Europeo alle elezioni europee boccia la lista di Forza Italia" è la conclusione di Stefano Fuccelli nel suo comunicato stampa, motivando con logica e severità la scelta politica alle prossime elezioni europee, no a Forza Italia! 

Tra il dire e il fare non c’è solo il mare, ma un oceano immenso di opportunità perdute per i nuovi cambiamenti culturali ed etici importanti attesi da tempo.




SPAGNA IN SHOCK UCCISA IN PUBBLICO ISABEL GARRASCAO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI LEON PER UNA VENDETTA ASSURDA

Nel pomeriggio alle 18:00 i funerali nella cattedrale di León dove parteciperanno molte figure politiche ed istituzionali. Proclamato per tre giorni il lutto dal governo di Castiglia e Leon per l'omicidio di Isabel Carrasco, una morte assurda che ha sconvolto l’intera Spagna e tutte le nazioni, per un gesto di estrema freddezza in un normale pomeriggio di primavera.

di Cinzia Marchegiani

Leon (Spagna) – La Spagna sotto shock per l’omicidio consumato in pubblico del Presidente del Consiglio provinciale di Leon. Isabel Carrasco è stata uccisa mentre stava attraversando il ponticello che sormonta il fiume Bernesga nel Parco Contessa. Quattro colpi di pistola sparati a poca distanza da una donna che gli aveva teso un’imboscata l’hanno raggiunta senza lasciare alcuna speranza. I giornali spagnoli spiegano il rapporto dell'autopsia provvisoria che purtroppo conferma la causa della morte di Isabella Carrasco dovuta a shock ipovolemico e la distruzione dei centri nervosi superiori, causati da un assalto con un'arma da fuoco.

L’intera città e la Spagna tutta si stringono intorno alla famiglia e non può accettare una morte così violenta per una vendetta personale, poiché sembra che la donna che si è macchiata di questo delitto era accompagnata da sua figlia che era stata licenziata dal lavoro nel consiglio provinciale, anche se ancora non si ha la certezza chi le due abbia premuto il grilletto. Madre e figlia hanno seguito la Carrasco e approfittato in un momento che stava senza scorta e per di più da sola. Il crimine orribile è stato consumato in un’ora pomeridiana, le 17:17 in un luogo pubblico nel Parco Contessa, dove sulle rive del fiume, vi erano tante persone, tra cui molti bambini intenti a giocare e godersi una bella giornata con le proprie famiglie. Ma tra loro fortunatamente c’era un poliziotto in pensione che senza esitazione si è lanciato all'inseguimento delle due donne, Maria Gonzàlez Fernàndez e Martinez Montserrat Gonzalez Triana. Nel frattempo che chiamava la polizia l’ex poliziotto decide di seguire la madre poiché si erano separate durante la fuga ed è stata arrestata dagli agenti di polizia nei pressi di Via de San Marcos. Subito dopo è stata arrestata anche la figlia, entrambe sono state portate in due stazioni differenti di polizia per impedire la comunicazione tra loro. Maria Gonzàalez è la moglie dell’ispettore capo della stazione di polizia di Astorga, all'interno del veicolo con cui avevano intenzione di fuggire hanno trovato alcuni guanti e un cappello, ma non la pistola che potrebbe essere del marito per cui ora si concentrano le indagini proprio sull’arma del delitto che forse è stata gettata nel fiume sottostante il ponte dove è avvenuta la sparatoria.


La tesi assunta dagli investigatori ipotizza che le due donne siano state mosse dalla vendetta, un omicidio che sta facendo il giro del mondo per la violenza e ferocia consumato in un luogo pubblico dove c’erano anche molti bambini.
Juan Carlos, il re di Spagna, ha inviato le sue condoglianze per la morte del presidente del consiglio di Leon, Isabel Carrasco nonché Presidente del Consiglio e PP de Castilla di León mentre il candidato del Partito popolare europeo (PPE), Jean Claude Juncker ha espresso profondo dolore per l'omicidio: "Con profonda tristezza, il mio cuore va alla sua famiglia e il suo partito (PP ), che mi ha accolto con molto apprezzamento in sede di formazione poche ore prima »
Presso la Cappela di Léon è stata aperta al pubblico dalla prima mattina, mentre nel pomeriggio alla cattedrale di León sarà celebrato verso le ore 18:00 il funerale dove parteciperanno molte figure politiche e d istituzionali.

Tre giorni di lutto sono stati proclamati dal governo di Castiglia e Leon per l'omicidio di Isabel Carrasco, una morte assurda che ha sconvolto l’intera Spagna e tutte le nazioni, per un gesto di estrema freddezza in un normale pomeriggio di primavera. 




NAPOLI, TERZO INCENDIO AL CAMPO ROM NEL GIRO DI POCHI MESI

Di Christian Montagna

Napoli – La paura era quella che potessero ritornare nel campo. Già era accaduto il mese di Marzo, nel giro di pochi giorni due volte il campo rom della zona di Capodichino era stato incendiato. Non c’è due senza tre: nel campo domenica notte è scoppiato il terzo incendio doloso. Dopo 18 ore di lavoro per domare e poi spegnere le fiamme, non rimaneva più nulla. In attesa di essere collocati negli edifici da edificare a Scampia, girava la notizia che i rom sarebbero stati ricollocati in quel campo.

E così qualcuno ha pensato di renderlo di nuovo invivibile. A bruciare copertoni di auto accumulati, masserizie abbandonate e resti di baracche. Inestimabile il danno ambientale: l’area dell’incendio non era stata ancora bonificata e continua ad essere altamente nociva. Ma perché così tanta ostilità nei confronti del diverso? Un fenomeno che potrebbe essere definito con il termine razzismo ma che in realtà non è sempre così. La paura del diverso nasce dall’inconsapevolezza e dall’ignoranza ma a volte anche dall’esasperazione di chi non può più vedere la propria in terra in mano ad altri. Non c’è una legge che tuteli veramente le immigrazioni clandestine; vengono nel nostro paese, senza pagare le tasse e fanno i padroni.

Nella maggior parte dei casi, senza lavoro e senza casa, alimentano la già folta schiera di criminali. Un sistema fallimentare quello italiano sulle integrazioni degli immigrati, siamo l’unico paese che tollera situazioni simili di degrado. Molto spesso ad esempio, i rifiuti provenienti da questi alloggi rom invadono le carreggiate costringendo gli automobilisti ad inversioni di marcia. Senza pensare al fatto che la città sia sotto una cappa di polveri sottili. La crescita dei tumori soprattutto in Campania è alle stelle ma le istituzioni se ne infischiano altamente. Una sola cosa voglio dire: meditate, non pensate che ciò non possa tangere anche voi …




CRISI ASIATICA, VENTO DI GUERRA:IL VIETNAM MANIFESTA CONTRO L’IMPERIALISMO DI PECHINO NEL MAR CINESE MERIDIONALE

Dal vertice dell’Asean si concretizza l’invito del primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung ai membri dell’associazione, ai paesi di tutto il mondo e alle organizzazioni internazionali ad elevare la voce in protesta contro la Cina e sostenere la richiesta legale e legittima del Vietnam, mentre il Fondo Vietnam per la Pace e lo Sviluppo (VFPD) chiede alla Cina di rimuovere immediatamente la sua piattaforma petrolifera e le navi dalle acque del Vietnam e di proseguire i negoziati per risolvere il problema, poiché l'atto pone problemi nella regione e in tutto il mondo la pace e la stabilità. La sovranità e l'integrità territoriale sono diritti supremi per ogni nazione, e richiedono il rispetto da parte degli altri. 

di Cinzia Marchegiani


Isole Paracel – Lo scenario che sta prendendo forma non è nelle più rosee aspettative e i tanti tasselli si stanno incastrando mostrano un puzzle preoccupante che preannuncia venti di guerra anche nell’area asiatica. Dalle news dell’oriente arrivano preoccupanti gli aggiornamenti che hanno visto nel mar Cinese meridionale una contesa sempre più aspra tra Hanoi e Pechino. Il primo maggio la Cina ha posizionato una piattaforma petrolifera e una flotta di navi militari per esercitare l’attività estrattiva al largo delle Isole Paracel considerata zona economica esclusiva di Hanoi all’interno dell’area di pertinenza del Vietnam. Si legge nel dettaglio che il giorno seguente all’invasione della zona economica esclusiva vietnamitica, queste imbarcazioni cinesi, anche grazie all’aiuto dell’aviazione da guerra, hanno condotto un’azione aggressiva alle navi della Guardia Costiera e a quelle preposte al controllo della pesca. La Cina sembra davvero intenzionata ad un’invasione nelle aree del Vietnam, in totale inosservanza delle regole e codici internazionali stipulati proprio tra Cina e Vietnam, appunto della “convenzione di Unclos”. Il 10 maggio a Naypyidaw, in Myanmar, al vertice della 24ma assemblea plenaria dell'Asean, che riunisce dieci nazioni del sud est asiatico, è stata sollevata l’emergenza pace dovuta ai conflitti e le tensioni nel mare dell'Asia-Pacifico. I consiglieri dell’Asean hanno espresso grande preoccupazione per le contese oceaniche e per le dispute territoriali e hanno invitato le parti in causa (senza mai nominare in modo esplicito Pechino) a esercitare contegno ed evitare l'uso della forza, risolvendo le dispute basandosi sui principi del diritto internazionale. La dichiarazione congiunta dei ministri degli esteri sulla tensione Mare Orientale ha chiaramente manifestato la solidarietà, e l'importante ruolo dell'attivismo e l'alta responsabilità dell'ASEAN verso la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione. Alla plenaria è proprio il primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung ad esortare i paesi dell'ASEAN a rafforzare la solidarietà e riaffermare fortemente i principi enunciati nei principi in sei punti:”l’Asean dovrebbe chiedere alla Cina di rispettare il diritto internazionale del 1982 UNCLOS, e la DOC, a cui la Cina stessa è firmataria utente, le navi armate cinesi hanno sparato forti cannoni ad acqua contro navi civili vietnamiti, danneggiando i vasi e ferendo molti membri dell'equipaggio, fatto che dimostra come la Cina è la prima volta che ha posizionato un impianto di perforazione all'interno della piattaforma continentale di un paese membro dell'ASEAN e della zona economica esclusiva minacciando direttamente la pace, la stabilità, la sicurezza e marittima nel mare orientale, mentre il Vietnam ha dimostrato moderazione, buona volontà e utilizzato tutti i canali di dialogo con i diversi livelli di protesta cinesi.” Dal vertice Asean emerge l’atteggiamento della Cina che oltre a non dare alcuna risposta alle richieste legittime, ha calunniato e accusato il Vietnam, mentre poi intensificava le sue azioni di supremazia. Di fatto il Vietnam protesta con forza l’egemonia della Cina e conferma che proteggerà la sua sovranità nazionale e l'interesse legittimo in conformità del diritto internazionale. Dal vertice Asean si concretizza l’invito del primo ministro ai membri dell’Asean, ai paesi di tutto il mondo e alle organizzazioni internazionali ad elevare la voce in protesta contro la Cina e sostenere la richiesta legale e legittima del Vietnam.
Lo scenario asiatico non va assolutamente sottovalutato, e sembra che in anticipo si sia mossa strategicamente gli Stati Uniti d’America, infatti Manila e Washington hanno siglato lo scorso 28 aprile 2014 quando Barack Obama si è recato nelle Filippine (prima dell’invasione delle navi Cinesi) un accordo di cooperazione militare, che autorizza una maggiore presenza di truppe statunitensi nel Paese del Sud-est asiatico. Un vero concordato che garantirà per dieci anni un migliore accesso all’alleato americano a porti, basi militari e dell’aviazione sul suolo filippino, mentre le truppe statunitensi forniranno addestramento all’esercito di Manila e sostegno logistico. Questa nuova alleanza ha fatto infuriare anche il vescovo ausiliare di Manila mons. Broderick Pabillo che in merito all’accordo ha sottolineato che “il sostegno di Washington alle Filippine contribuisce a “peggiorare” le contrapposizioni con la Cina… Riflessioni molto profetiche se si guarda con occhio attento le notizie di qualche giorno prima del suddetto accordo l’esercitazione militare annuale battezzata con il nome di Balikatan (Spalla a Spalla, ndr) messe in agenda per aiutare le Filippine a migliorare l’abilità “nell’affrontare queste sfide.” Qui 2.500 soldati americani e tremila militari filippini hanno testato armamenti e attuato test specifici sui sistemi di sorveglianza marittima e sbarchi sulla terraferma.

Dopo il vertice Asean, con la nota diramata l’11 maggio 2014, il Fondo Vietnam per la Pace e lo Sviluppo (VFPD) si è attivato per scongiurare il conflitto e ha chiesto alla Cina di rimuovere immediatamente la sua piattaforma petrolifera e le navi dalle acque del Vietnam e di proseguire i negoziati per risolvere il problema, poiché l'atto pone problemi nella regione e in tutto il mondo la pace e la stabilità. La sovranità e l'integrità territoriale sono diritti supremi per ogni nazione, e richiedono il rispetto da parte degli altri.

Scenari da non sottovalutare, situazione esplosiva con forte conflittualità dove l’America è parte integrante degli attriti innescati…mai come adesso la mediazione di tutti i paesi e le organizzazioni sono diventati così prioritari. 




STAMINA CONTRADDIZIONI SHOCK: QUALCUNO FERMI QUESTA MATTANZA

 

E’ il metodo che è segreto, non certo il prodotto che viene infuso, caratterizzato in ogni singola voce.

Il ministro Lorenzin incontra in privato i genitori del piccolo Federico M. a Fano, durante il suo tour elettorale: “vi daremo altre terapie alternative”, ma è da un anno che lo ripete a tutti i malati che incontra. Qualcuno ha deciso di proseguire la mattanza in barba alle sentenze italiane, inoltre la legge permette la prosecuzione delle terapie a Brescia anche se il laboratorio non e’ autorizzato, il prodotto infuso non è segreto ma solo la metodica!

 

di Cinzia Marchegiani

Sembra un pezzo di pellicola di un film che si è inceppato, e continua a proiettare gli stessi volti che pronunciano le stesse frasi. Un’agonia per queste famiglie che vivono subendo il sopruso sopra il loro destino. Una corsa controcorrente, un vuoto parlare con chi sa benissimo quello che si sta perpetrando, ma qui la nebbia nessuno la vuole diradare. Le terapie a Brescia possono essere somministrate con il metodo stamina, senza violare alcuna legge.

Il Consiglio dei Ministri, del 21 marzo 2013, approvava un decreto legge recante interventi urgenti in materia sanitaria nel quale, tra le altre cose, stabiliva: “che tutti i pazienti che hanno iniziato la terapia con le staminali preparate con metodo Stamina potranno portare a termine i loro protocolli anche se il laboratorio di riferimento (in questo caso quello degli Spedali Civili di Brescia) non è autorizzato”.

Il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, dichiarava altresì “che la norma si basa sul principio etico per cui un trattamento sanitario già avviato, che non abbia dato gravi effetti collaterali, non deve essere interrotto.”

Di fatto lo stesso decreto ha scavalcato il blocco dell’Aifa che vietava la manipolazione delle cellule staminali. Il gioco delle tre carte sta producendo un effetto boomerang non solo sul ministro della salute, ma su tutto il governo. Si sta dimostrando un incapacità di tutelare il diritto alla vita nonostante le vittime abbiamo la legge dalla loro parte.

Nel pomeriggio di sabato 10 maggio 2014 a Fano, i genitori del piccolo Federico M. hanno incontrato il Ministro Lorenzin dopo un suo comizio elettorale. Federico M., quattro anni e una vita già molto tribolata, ha il morbo di Krabbe, una malattia infausta la sua, non ci sono cure, non c’è per adesso alcun intervento possibile, ma grazie alle infusioni ricevute a Brescia e le sentenze che le hanno permesse, è riuscito a ottenere piccoli ma straordinari benefici. Grazie alla deglutizione riesce a mangiare, non va in ab ingest (polmonite provocata dall’aspirazione, nell’albero tracheo bronchiale, di cibo e succhi digestivi ) riesce a stare tranquillo senza dover aver sempre accanto la mamma, ma ora ha ricominciato a piangere, ora non riesce più a regolare la lingua come prima delle infusioni e se la schiaccia involontariamente provocandosi ferite e fuoriuscita di sangue. Qualcuno assiste inerte alla morte di bambini tramite eutanasia passiva, perché di questo si tratta: regressione totale dei miglioramenti e declino irreversibile. Tutti i bambini che dovevano avere la successiva somministrazione stanno regredendo, pensiamo poi a chi questa possibilità non è stata neanche concessa. Tiziana e Vito accompagnati da tanti amici e sostenitori non hanno voluto perdere questa chance e conferire con la Lorenzin. A porte chiuse è avvenuto l’incontro, discreto e personale. Appena uscita Tiziana spiega agli amici e agli intervenuti l’essenza del confronto, che potete anche ascoltare dalla sua stessa voce, grazie al video che ha concesso Romina Alesiani a noi de l’Osservatore d’Italia: “al ministro abbiamo fatto presente che c’è questa legge che autorizzerebbe la prosecuzione a prescindere quello che deciderà il comitato, perché nel frattempo la legge c’è e andrebbe rispettata. Al ministro abbiamo detto, guarda nostro figlio ha avuto questi miglioramenti con stamina, ma non solo nostro figlio, tutte le famiglie in cura, perché se ci sono 34 famiglie che vogliono continuare o sono tutti matti, (rivolgendosi ai presenti) come siete tutti matti voi che avete visto Federico prima e oggi, Federico come sapete non piangeva più così. Quindi, se hai voglia di fare qualcosa, fallo! Noi non ci aspettiamo il miracolo da stamina, però il ministro si è preso l’impegno di trovarci una terapia alternativa, vediamo se riusciamo a trovarla… abbiamo fatto presente che non vogliamo una terapia che lo faccia guarire perché è impossibile…. vedremo come andrà a finire”.

Si conclude così il confronto con un ministro della salute che da circa un anno ripete le stesse cose a tutte le famiglie dei malati, come ad Andrea Sciaretta, papà della piccola Noemi, come a Marco e Sandro Biviano che sono nella piazza Montecitorio dal 23 luglio del 2013 con un presidio in una semplice tenda, perlopiù senza assistenza che invece tanti onorevoli hanno proposto ai quattro venti (vedasi l’on. Binetti). La legge c’è… ricordava Tiziana, che tra l’altro è un bravissimo avvocato, ma nessuno in Italia sembra intenzionato a far rispettare con il giusto peso le sentenze. La magistratura, l’etica, la civiltà sono solo state calpestate, anche se a sentir dire la Costituzione sembra sia un punto di convergenza necessario per tutti i cittadini.

Se la Costituzione perde questo riferimento, cosa rappresenta il Parlamento? Mario Mantovani, assessore alla sanità della Lombardia, intervistato da Simone Spetia su Radio 24 cerca una soluzione: "E' chiaro che mi preoccupo, ma ho dei giudici che vogliono sottoporre i bambini alle infusioni ed è chiaro che nel momento nel quale un bambino dovesse avere dei problemi i medici che non ottemperano alla sanzione del giudice, rischiano di essere indagati e magari tacciati di omicidio colposo. Più che un appello agli ospedali ho fatto un appello ai medici lombardi perché si rendessero disponibili a sottoporre i pazienti al metodo Stamina. Siamo in una situazione di grande contraddizione, da un lato abbiamo i giudici che ordinano le infusioni e indagano i medici che si rifiutano, dall'altro abbiamo un altro pezzo di magistratura che indaga quelli che infondono, ossia che col metodo Stamina trattano i pazienti. Siamo nel caos legislativo più completo e ho il dovere di difendere le famiglie da un lato e dall'altro i medici”. Sfugge un concetto su questo paradossale Paese: essere fedeli alla Repubblica è osservarne le leggi e la Costituzione?

Ci chiediamo se gli stessi ministri e le stesse istituzioni rammentano questo principio tra i più importanti che è quello della tutela della vita e del minore. Pensano di averlo violato oppure rispettato? Siamo arrivati davvero alla fine della nostra civiltà? Viene anteposto il potere al diritto della persona, viene sgretolata, senza alcun fatto evidente e pertinente, la dignità umana! L’effetto distorsione vuole confondere l’opinione pubblica, così da offrire un facile spartiacque tra i sostenitori e contrari. Ma qui devono intervenire le istituzioni al di sopra delle loro riflessioni personali… loro sono il governo e i cittadini lo Stato! Si è parlato di preparato segreto che viene infuso ai pazienti. Prodotto segreto o meglio metodica segreta? E si.. perché la somministrazione a tutti gli effetti non è segreta, poiché ogni infusione è stata certificata da analisi del laboratorio e anche confutato dal documento dell’ISS, che nell’analizzare la provetta acquisita nell’ispezione dei Nas e Aifa, ne ha stabilito la sua validità per uso terapeutico, di cui però nessuno parla. Diciamola tutta, abbiamo il fortissimo sospetto che si voglia chiedere in maniera imperativa a Davide Vannoni di fornire la sua metodica, altrimenti queste sterili scuse stanno mostrando tutta la loro vuota consistenza. E’ il metodo che è segreto, non certo il prodotto che viene infuso, caratterizzato in ogni singola voce.

I politici e l’opinione pubblica appaiono all’interno di una confusionaria nebulosa. Come un disco rotto ripetono che la sperimentazione del metodo, non avendo evidenze scientifiche, è inutile propinarla con uno spreco dei soldi pubblici. Le evidenze scientifiche…sono state quelle che hanno condannato questa metodica, ma questi assiomi sono facilmente smentiti. Approfondendo la questione ci si accorge infatti che la traduzione di "evidence-based medicine" è ambigua poiché la medicina in quanto tale è basata sull'evidenza clinica. L’evidenza scientifica o meglio per essere più precisi, l’”evidenza clinica” si fonda sul principio della valutazione dei migliori risultati, basata su prove di efficacia ottenuta prevalentemente da studi clinici controllati e linee-guida di pratica clinica. A testimonianza di ciò e del fatto che spesso si mettono in commercio farmaci senza che si conosca il loro meccanismo d’azione, è il comunicato del CHMP (ovvero Comitato per i Medicinali per Uso Umano) pubblicato appena lo scorso 23 gennaio 2014, dove spiega il rifiuto all’autorizzazione in commercio del medicinale Nerventra, destinato al trattamento della patologia sclerosi multipla. Il suo principio attivo è il Laquinimod, che doveva essere disponibile in capsule, ed è stato bloccato perché anche se ha dimostrato di rallentare il peggioramento della disabilità, l'effetto del farmaco sulle ricadute è stato modesto, praticamente un palliativo, e i potenziali benefici non superavano i rischi sull’alta ricorrenza di tumori. Ma il dato grottesco che si legge nelle specifiche riportate dallo stesso CHMP, nella sezione “come dovrebbe lavorare il farmaco”, lo riportiamo senza alcuna sorta di interpretazione soggettiva: “Il modo esatto come funziona Nerventra non è noto, ma si ‘ritiene’ di agire come un modulatore del sistema immunitario. Modulando il sistema immunitario, si “prevede” di aiutare a controllare l’infiammazione e il danno ai nervi, contribuendo a ridurre i sintomi e il peggioramento della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla.” Accipicchia, non si conosce il meccanismo d’azione di un farmaco, ma il CHMP valuta se immetterlo nel mercato farmaceutico! Questo sistema sanitario e farmaceutico sta mostrando falle immense, i farmaci che vengono messi in commercio, lo sono perché qualcuno ha pensato di sperimentarli (le case farmaceutiche) e vengono promossi o bocciati in base alle “evidenze cliniche” valutando in modo ponderale (concretamente) su un gruppo di volontari, sia i benefici che i rischi. Questo dimostra, come anche nel caso della chemioterapia, che ci sono farmaci ancora suggeriti nei vari protocolli clinici, che non solo sono dannosi alla salute, ma che nei testi di farmacologia ne evidenziano sia l’effetto palliativo, che tossico al corpo stesso, mentre vengono proposti come valide cure. Irrazionale questo modo di gestire sia la sanità che il meccanismo dell’autorizzazione dei farmaci, mentre è stata costruita una macchina del dubbio su una sperimentazione di fatto autorizzata dal parlamento, con tanto di decreto che autorizza i bambini già in cura il proseguimento delle infusioni perché non ritenute dannose. In tutto questo c’è una scienza che si sostituisce al diritto all’autodeterminazione dei malati, invoca la ricerca libera, e il diritto all’eutanasia, mentre ostacola con una forza inaudita l’unica chance che hanno questi bambini di proseguire le cure che gli hanno dato dei benefici… Quale diritto ha la precedenza: morire o una chance per la vita? Un iniezione fatale o una terapia che lo stesso ministero della salute ha detto che non dava gravi effetti collaterali? E’ vero che è stata avviata un’inchiesta della magistratura, ma la stessa non può dimostrare se le terapie sono efficaci o meno, questo compito aspetta alla sperimentazione, mentre va provata l’innocenza o la colpevolezza degli indagati.

L’unica certezza che rimane è una sperimentazione che alcuni ricercatori, molti dei quali orbitano nell’Associazione Luca Coscioni, non vogliono che venga avviata. Forse un consiglio a questi genitori va dato: chiedete l’eutanasia con la metodica stamina, forse questa volta qualcuno rimarrà in silenzio! L’associazione Luca Coscioni deve dimostrare rispetto delle regole e delle leggi soprattutto quelle sui conflitti d’interesse, e gli scandali che emergono nel mondo della scienza purtroppo supportano concretamente il ruolo primario della figura umana rispetto all’etica dello scienziato. Il rispetto che si chiede con forza al Ministro Lorenzin da mostrare per i medici obiettori, si chieda con altrettanta forza per i malati, gli unici che stanno pagando sulla loro flebile vita, un feroce destino tessuto con maglie potenti. La libertà è un patrimonio che non deve avere barricate e chi le impone e la pretende solo per difendere le battaglie personali non segue la strada giusta. Il diritto all’autodeterminazione deve essere universale e non settoriale ma soprattutto non si può negare quando un malato vuole vivere.

D’altra parte ci sono evidenze che le terapie non sono nocive, mentre non c’è alcuna testimonianza scritta del ministero con evidenze “cliniche” che le terapie sono pericolose. Situazione imbarazzante che purtroppo non vede alcuna via di fuga se non quella di un intervento di un’altra magistratura che si prenda carico di tutti i documenti e testimonianze dei familiari e cominci a valutare i comportamenti di tutti gli attori convenuti. Felice M., nonno di Federico propone una soluzione: Brescia si può ancora sbloccare ma servono medici volontari. Le analisi del laboratorio di Brescia sono estremamente abbondanti e inattaccabili. Vengono infuse cellule, cellule vive e sterili. Nessun paziente trattato a Brescia ha lamentato un minimo effetto collaterale ma tutti vogliono continuare il trattamento avendo riscontrato benefici. I genitori di Federico, nell'incontro di oggi con il ministro Lorenzin, si sono soffermati molto su questi aspetti e il ministro non ha potuto muovere obiezioni.

Prima di accettare l'incarico, i medici possono anche richiedere agli Spedali una dichiarazione che attesti la vitalità delle cellule, la loro sterilità, l'assenza di effetti collaterali sulle infusioni precedenti. Gli Spedali, in altre circostanze, hanno già rilasciato simili dichiarazioni. In tal modo i medici non hanno nulla da temere ma potranno solo acquisire meriti presso Dio e presso gli uomini. Si tratta, in definitiva, di far rispettare le Leggi dello Stato, le Ordinanze dei Giudici, le sofferenze di tante famiglie. Siamo in grado di trovarne qualcuno? Siamo in grado, tutti, di contribuire al ripristino del Diritto in questo Paese?

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FORZA ITALIA E' COSA NOSTRA

di Maurizio Costa

Tutto passa sotto banco: parole nascoste, bustarelle celate e il potere della mafia su quello che la politica italiana offriva loro. Come una puttana di periferia, una delle Istituzioni più importanti del nostro Paese, e che all'estero è ancora un ente intoccabile, è stata venduta così, per interessi personali, avanzamenti di carriera, soldi e commissioni. Tutto quello che si doveva evitare è stato fatto, ad opera di un gruppetto di fantomatici politici, che hanno buttato fango su tutto ciò che dovrebbe tutelare, amare e proteggere i cittadini italiani. Ma andiamo con ordine.

Già da qualche tempo si parla di Marcello Dell'Utri, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi sin dalla fondazione, nel 1993, di Forza Italia. Quando sedeva tra i banchi del Parlamento Italiano, Dell'Utri era già stato indagato per Mafia. Il deputato commentò così la sua situazione politica di allora: "Sono un politico per legittima difesa. A me della politica non frega niente. Mi difendo con la politica, sono costretto. Se mi ricandido lo faccio solo per difendermi. Quelli mi arrestano."
Questo per dare un'idea di quello che poteva essere Marcello Dell'Utri. L'11 aprile del 2014, viene giudicato latitante in Libano e viene arrestato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il dg Aurelio Galasso, prima della condanna definitiva, aveva affermato che: "Per diciotto anni, dal 1974 al 1992, Marcello Dell'Utri è stato garante dell'accordo tra Berlusconi e Cosa nostra. L'accordo c'è stato, si è formato nel 1974 ed è stato attuato volontariamente e consapevolmente." Tutto questo ha portato alla condanna in Cassazione dell'ex braccio destro di Berlusconi a sette anni di reclusione.

Passiamo ai rapporti tra Claudio Scajola e Amedeo Matacena, il primo entrato in FI nel 1995 e il secondo nel 1994. L'ex Ministro dell'Interno, Scajola, è stato arrestato giovedì con l'accusa di aver favorito la latitanza di Matacena, condannato a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e scappato a Dubai. Perché proprio negli Emirati? Semplice: il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non è contemplato dalla loro legislazione, e quindi sarà molto difficile estradare il condannato. Cosa avrebbe fatto Scajola? Semplice: "Dopo la sentenza di condanna per concorso esterno di Amedeo Matacena lui è diventato la proiezione politico-istituzionale-imprenditoriale del primo, che consapevolmente agevolava gli interessi della ‘ndrangheta nella sua composizione unitaria." Amedeo Matacena, invece, secondo le inchieste dei magistrati, poco prima della fondazione di Forza Italia, si sarebbe incontrato nel 1991 nel Comune di San Luca, in Calabria, con i capi più importanti della 'ndrangheta calabrese. In quell'occasione si parlò di un nuovo progetto politico, che avrebbe sostituito la Democrazia Cristiana. L'ospite d'onore di quel summit fu Giovanni Di Stefano, l'avvocato che difese Saddam Hussein e Milosevic.

Tutto questo senza contare anche l'ex Senatore di Forza Italia Luigi Grillo, indagato dalla forze dell'ordine per gli appalti truccati dell'Expo 2015. Una situazione paradossale e il mondo intero che ci giudica negativamente. Lo Stato della mafia, del mandolino e della pasta. La situazione fa inorridire e un commento su tutti, di un giornalista di Al Jazeera, fa capire bene la nostra condizione: "Un ex Capo di Governo che finisce in una casa di cura è una cosa molto strana per noi." Per noi italiani invece no, è questo il problema.
 




L’AGENZIA EUROPEA DEI MEDICINALI AVVIA IL RIESAME DEL FARMACO CORLENTOR/PROCORALAN: RISCHIO DI MORTE CARDIOVASCOLARE

Nello studio i pazienti sono state somministrate ai malati dosi fino a 10 mg due volte al giorno, un quantitativo superiore alla dose massima giornaliera attualmente autorizzata (7,5 mg due volte al giorno). Purtroppo i risultati hanno mostrato un piccolo ma significativo aumento del rischio combinato di morte cardiovascolare o attacco cardiaco non fatale con il medicinale in un sottogruppo di pazienti affetto da angina sintomatica. Si raccomanda ai pazienti che ne fanno uso, di rivolgersi al loro medico o al farmacista se hanno domande o dubbi.

di Cinzia Marchegiani

Il mondo farmaceutico ancora sotto lente d’ingrandimento che purtroppo testimonia come siano labili le ricerche e le autorizzazioni in commercio dei farmaci che dovrebbero essere un salvavita. Ieri,  9 maggio 2014, l’AIFA ha comunicato che da parte dell’EMA, L'Agenzia Europea dei Medicinali è stato avviato un riesame dei medicinale Corlentor e il Procoralan, prodotti identici che contengono la "ivabradina" che vengono somministrati per trattare a lungo termine sintomi di adulti con angina stabile (dolore toracico dovuto ad ostruzione delle arterie del cuore) o insufficienza cardiaca (il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue al resto del corpo). La rivalutazione di Procoralan/Corlentor è stata iniziata su richiesta della Commissione Europea, ai sensi dell’ Articolo 20 del Regulamento (CE) No 726/2004 ed è condotta dal Comitato di alutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza .
La procedura di rivalutazione si è innescata in seguito ai risultati preliminari dello studio SIGNIFY, che doveva verificare se il trattamento con Corlentor/Procoralan nei pazienti con malattia coronarica riduceva il tasso di eventi cardiovascolari (come l’infarto) se confrontato con placebo (trattamento terapeuticamente inattivo). Ma durante il trattamento con la posologia fino a 10 mg due volte al giorno, un quantitativo superiore a 7,5 mg due volte al giorno, che è la dose massima giornaliera attualmente autorizzata, i risultai hanno mostrato un piccolo ma significativo aumento del rischio combinato di morte cardiovascolare o attacco cardiaco non fatale con il medicinale in un sottogruppo di pazienti affetto da angina sintomatica (Canadian Cardiovascular Society classe II – IV). Ora l’EMA stessa deve valutare l'impatto dei dati provenienti da questo studio (SIGNIFY) sul rapporto beneficio/rischio di Corlentor/Procoralan e dovrà esprimere un parere circa l'autorizzazione all'immissione in commercio, quindi se debba essere mantenuta, modificata, sospesa o revocata in tutta l'Unione Europea.

Corlentor e il Procoralan (disponibili in compresse) agiscono abbassando la frequenza cardiaca in modo da ridurre lo stress sul cuore e rallentare la progressione dell'insufficienza cardiaca e ridurre o prevenire i sintomi di angina. Questi farmaci vengono prescritti per trattare i sintomi di angina stabile a lungo termine (dolore toracico dovuto ad ostruzione delle arterie del cuore) in adulti con malattia coronarica (malattia del cuore causata dall'ostruzione dei vasi sanguigni che forniscono sangue al muscolo cardiaco) che hanno un ritmo cardiaco normale. Inoltre vengono utilizzati anche nei pazienti con insufficienza cardiaca a lungo termine (quando il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue al resto del corpo) che hanno un ritmo cardiaco normale, ma la cui frequenza cardiaca è di almeno 75 battiti al minuto.

Si raccomanda ai pazienti che ne fanno uso, di rivolgersi al loro medico o al farmacista se hanno domande o dubbi.

La scienza medica e i suoi limiti concretizzano sempre un dato oggettivo allarmante, i farmaci immessi e autorizzati dall’EMA e poi dall’AIFA italiana, sono continuamente testati sui malati che spesso non sono consapevoli che stanno continuando l’iter della sperimentazione clinica del farmaco prescritto. D’altronde ce lo ricorda l’AIFA stessa quando asserisce: " l’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti (?). I dati a disposizione al momento di capire se vale la pena metterlo a disposizione della comunità sono sempre limitati a ciò che siamo in grado di valutare in un ambito sperimentale. Spesso si è in condizioni distanti dalla pratica clinica di tutti i giorni, dove sono molteplici i fattori che entrano a complicare lo scenario del nuovo intervento terapeutico. Appare quasi scontato che, una volta in commercio, la disponibilità di un medicinale possa essere riconsiderata solo a fronte di nuovi dati di sicurezza." 

L’importante è essere consapevoli delle crepe e fragilità che questo sistema sanitario mette a disposizione al malato, una infinita sperimentazione clinica fatta tutti i giorni sull’utente finale. 




MILANO APPALTI EXPO 2015: LUPI REPLICA A FRIGERIO:"MAI RICEVUTO UN BIGLIETTO PER RACCOMANDARE QUALCUNO IN ANAS"

di Cinzia Marchegiani

Milano – E’ lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi a rispondere apertamente in merito al terremoto scatenatosi dall’indagine sugli appalti di Expo 2015. Il polverone sollevato all’arresto di Angelo Paris, il direttore Pianificazione e Acquisti di Expo 2015 Spa e general manager Constructions del grande progetto milanese continua a lasciare aperture inattese. Tutto è cominciato con l’inchiesta del giudice delle indagini preliminari Fabio Antezza per i reati contro la pubblica amministrazione condotta dai pm milanesi Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio. Oltre a Paris sono stati arrestati anche l’ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, individuato come intermediario di presunte irregolarità in appalti di Infrastrutture Lombarde, Gianstefano Frigerio e l’ex funzionario del Pci-Pds Primo Greganti, quest’ultimo qualificato dal gip Fabio Antezza in base alle intercettazioni come «soggetto ritenuto dalla polizia giudiziaria e dai titolari delle indagini legato al mondo delle società cooperative di area Pd, già condannato con plurime sentenze per dieci reati in materia tributaria e due finanziamenti illeciti a partiti.” Nell’ordinanza per gli arresti in merito all’indagine si legge che Gianstefano Frigerio, il 29 aprile 2013 affermava: “Devo mandare un biglietto a Maurizio Lupi con il nome di Antonio per suggerirlo come presidente Anas". Maurizio Lupi proprio oggi in un editoriale sul sito Muoviamoci Insieme in Europa (dove sponsorizza la sua candidatura alle europee) afferma “con assoluta fermezza non ho mai ricevuto un biglietto per raccomandare qualcuno in Anas. Quanto ad EXPO ribadisco che è fondamentale che la Procura faccia il suo mestiere, proprio per la riuscita dell’evento EXPO, come ha giustamente detto il procuratore capo Bruti Liberati.”
E proprio per tutelate il buon proseguimento dei lavori Lupi anticipa che martedì prossimo sarà con il presidente del Consiglio Renzi e il ministro Martina a Milano per fare il punto su Expo con il commissario Sala: ”Ci interessa la riuscita dell’evento. Continuiamo a lavorare e ad aiutare le istituzioni coinvolte perché Expo arrivi pronta all’appuntamento per accogliere i milioni di visitatori che giungeranno da tutto il mondo. Il mio lavoro al Ministero è per garantire legalità, trasparenza e certezza dei tempi nel realizzare le infrastrutture di accesso all’area espositiva.”
Ma a leggere le notizie su questo tsunami tangentopoli attuale, sembra che l’inchiesta non riguarda solo Expo, ma anche la progettazione dei lavori della Città della Salute nel Comune di Sesto San Giovanni, la gestione dei servizi di supporto non sanitari rivolti alle due Fondazioni IRCCS destinate a fondervisi (Carlo Besta e Istituto Nazionale dei Tumori) per un valore di bandi di gara di 323 milioni di euro. Venivano segnalate in anticipo le migliorie progettuali in grado di assicurare ai partecipanti da favorire «una valutazione di favore rispetto all’offerta pervenuta da altre imprese concorrenti». Secondo l’accusa, reati sarebbero stati compiuti almeno fino a due mesi fa. 




CRISI ASIA: E' SCONTRO TRA VIETNAM E CINA

di Cinzia Marchegiani

Dal Wall Strett Journal arrivano preoccupanti aggiornamenti sull’area di crisi che si è da poco innescata tra la Cina e il Vietnam. L'incidente è avvenuto vicino alle Isole Paracel che sarebbero sotto il controllo di Pechino ma che Hanoi rivendica. Da domenica scorsa si stanno susseguendo una serie di episodi che di fatto hanno provocato un'escalation di tensioni, il Vietnam accusa la Cina di aver cercato la collisione e di aver sparato con cannoni ad acqua. Si conferma che la Cina, Vietnam e Filippine si stanno affrontando in mare aperto in contese territoriali potenzialmente preoccupanti. Undici membri dell'equipaggio di una barca di pescatori cinesi sono stati fermati dalle autorità filippine vicino alle Isole Spartly, un'altra area contesa nel Mare Meridionale cinese.
La versione ufficiale delle autorità delle Filippine, riferisce che la barca trasportava diverse specie in pericolo di estinzione e per questo motivo è stata sequestrata.
Gli Stati Uniti d’America non sono rimasti a guardare ed entrano in merito a questa vicenda, la regione Asia-Pacifico è direttamente legata all'America di sicurezza a lungo termine e gli interessi economici, inoltre il rafforzamento della partnership USA – Vietnam è una parte importante del più ampio impegno degli Stati Uniti in Asia. Daniel R. Russel, l’assistente segretario di stato per l’Asia Orientale e il Pacifico, si legge nel Wall Street Journal avverte: " Ci opponiamo a qualsiasi atto di intimidazione da parte delle navi, in particolare nelle zone contese, ma allo stesso tempo esorta tutte le parti coinvolte nelle dispute territoriali nella zona. Le rivendicazioni di sovranità nelle zone contese, comprese le Paracel, devono essere affrontati serenamente, deve essere affrontato a livello diplomatico e devono essere trattati in conformità alle leggi internazionali.”
Il confronto – di gran lunga il più grave negli ultimi anni tra i due vicini – ha segnato una significativa escalation nella volontà di Pechino di premere le sue pretese di risorse naturali , dicono gli analisti, e un alto funzionario del Dipartimento di Stato in visita a Hanoi il Giovedi ha detto gli Stati Uniti è " molto preoccupato per eventuali pericoli. "
Rimangono comunque molti dubbi sulla vicenda in corso, la versione ufficiale delle autorità delle Filippine riporta che la barca trasportava diverse specie in pericolo di estinsione e per questo motivo è stata sequestrata, mentre Yi Xianliang, vice direttore generale di confine ed oceano-affari divisione del Ministero degli Esteri cinese, in una conferenza stampa a Pechino, ha smentito la versione del Vietnam, asserendo che le 35 navi vietnamite hanno speronato le navi cinesi nella zona tra Sabato e Mercoledì. Alcune delle navi vietnamite erano militari, mentre le navi cinesi erano navi civili e governative. Nell’accertamento dei fatti sembra che i funzionari cinesi hanno rifiutato di rispondere alle domande su quante navi cinesi erano nella zona, mentre il Vietnam nel confermare che la nave cinese speronava quella vietnamita della guardia costiera nel Mar Cinese meridionale, ha ha rilasciato delle immagini di repertorio e spiega come il Vietnam ha cercato di impedire il dispiegamento di una piattaforma petrolifera cinese in acque contese. 

Tutto molto nebuloso, se non una nuova area di crisi nell'area asiatica e un crollo delle borse, attestato al 6%.




STAMINA: DISPERATO APPELLO DELLA MAMMA DEL PICCOLO DANIELE TORTORELLI CHE STA MORENDO

Vietata la terapia al piccolo Daniele Tortorelli in fin di vita con una sentenza carta straccia che ordina gli Spedali Civili di Brescia di somministrare l’unica chance che finora l’ha tenuto in vita. Lunedì mattina ricoverato al nosocomio è stato rispedito a casa dopo un lungo viaggio, l’immagine di uno Stato civile purtroppo assente

di Cinzia Marchegiani

Matera (Basilicata) – Siamo alla follia pura. Una situazione deplorevole per lo Stato, per il Ministero della Salute Beatrice Lorenzin, per la classe dei medici che agli occhi dei cittadini sembrano ignorare il diritto alla vita, il diritto di essere tutelati da un paese che si chiama civile. E’ una denuncia corale quella sollevata alle notizie di una brutalità degna di un paese in guerra e sotto dittatura, una denuncia che non può essere cestinata come insignificante e ridicola. Il grido unanime questi giorni si è sollevato, STATO VERGOGNA che ha un valore immenso poiché racchiude tutta la tragicità di un sistema non solo sanitario ma politico, teso a far rispettare le leggi all’occorrenza.
Oggi la mamma del piccolo Daniele si rivolge al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin e al Presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni:

“Egregi signori e signore, ieri a Brescia presso gli Spedali Civili si è consolidata per mio figlio Daniele affetto da malattia rara di Niemann-pick tipo A una nuova prospettiva: la EUTANASIA PASSIVA dovuta alla INTERRUZIONE VOLONTARIA dei medici che altresì per due anni hanno invece praticato le infusioni di cellule staminali adulte con la metodica Stamina sul mio bambino portandolo alla sopravvivenza dei 7 anni, unico al mondo ad arrivare a questa età. Grazie soprattutto alla sig.ra Lorenzin che da sempre ha attaccato la nostra unica speranza di terapia con staminali .Grazie al sig.Renzi che tanto bene vuole ai bambini, forse solo quelli di sana e robusta costituzione. Grazie al sig. Maroni che in una struttura sanitaria di eccellenza europea come gli Spedali Civili di Brescia ha permesso di farci buttare fuori dal sig.Belleri comunicando più volte che le terapie (per noi di sopravvivenza) con le staminali erano ormai terminate , grazie a medici che per due anni hanno egregiamente fatto le infusioni al piccolo Daniele portandogli solo benefici e conquiste di migliorie certificate. Sempre grazie a questi medici ed alla direzione generale che sta appoggiando questo loro comportamento di rifiuto nella prosecuzione della attività sanitaria, che il mio Daniele in questi ultimi 14 mesi di interruzione della terapia ha intrapreso la strada in discesa della malattia portandolo ad una drastica riduzione delle piastrine ed altri valori ematici settimana per settimana, come hanno potuto constatare i medici del pronto soccorso pediatrico di Brescia nella giornata del 5 maggio u.s. convalidando la situazione con un nuovo prelievo da loro effettuato e confermato il peggioramento ulteriore, dimettendo al seguito il bambino. A nulla è valso l’avere in mano un provvedimento del giudice di Matera dove si intima gli Spedali Civili la “immediata prosecuzione senza alcun indugio in favore del piccolo Daniele Tortorelli del trattamento con cellule staminali secondo la metodica Stamina, avendo ottenuto con la sospensione della terapia un drastico peggioramento clinico.”

La lettera termina con un Post Scrittum:”Non contattatemi, se non per portare Daniele a continuare la sopravvivenza con le infusioni.”

Il Pd, grande garantista delle leggi di questo Stato, con la firma di Roberto Speranza il 17 agosto del 2013 asseriva con forza:” Non ci sono soluzioni alternative, c`è la legge e ci sono i regolamenti che vanno applicati e rispettati e noi faremo del tutto affinché questo avvenga. Noi dobbiamo rispettare i tempi formalmente previsti, stando all`osservanza rigorosa di ogni regola e procedura” Peccato che lo chiedeva in gran forza solo nei confronti di Berlusconi.
L’Italia è quello strano paese dove ci sono sentenze che valgono zero e sentenze invece esemplari all'occorrenza. La vita deve avere un valore supremo, un patrimonio troppo grande che sembra che non valga la pena tutelare. Il tempo della verità verrà, e nessuno sarà indignato del danno fatto a piccoli angeli che chiedono semplicemente rispetto e un diritto scippato con assoluta gratuità.

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NAPOLI: INSULTI, MINACCE E UN PROIETTILE IN UNA LETTERA INDIRIZZATA A GENNY ‘A CAROGNA.

di Christian Montagna

Continua a suscitare l’interesse dell’opinione pubblica la triste vicenda di Roma verificatasi prima della finale di Coppa Italia. Dopo un tam tam di bufale, smentite e informazioni scorrette sulla vicenda, i colpi di scena sono all’ordine del giorno. Ma qui l’unica cosa veramente grave è che un giovane trentenne sta lottando tra la vita e la morte. Insieme a lui parenti e familiari trascorrono ore tragiche. L’immagine che è balzata più spesso in tv e sui giornali è quella del capo della tifoseria ultrà Genny ‘a carogna. Una personcina niente male che indossava quel giorno una t-shirt senza dubbio fuori luogo e offensiva che inneggiava alla liberazione di Antonino Speziale, assassino dell’ispettore Raciti. Questa mattina alle ore 9 circa nella redazione del Mattino di Napoli è giunta una busta dal contenuto inquietante: un proiettile fissato con nastro adesivo ad una lettera con la foto di Genny ‘a carogna. La lettera indirizzata al giornale inizia così:” Vogliamo far pervenire al camorrista che appare in foto, Gennaro De Tommaso, il presente avvertimento, un risposta a quella scritta sul petto che auspica la liberazione del mafioso Speziale, assassino dell'ispettore Raciti. Stai attento, avanzo di galera, hai le ore contate. Penserai che sia una semplice minaccia. Aspetta e vedrai. Morte agli ultras!!! Carogna, attento a te, ai tuoi familiari e a tutti quei coglioni che sono alle tue spalle!!! Anche voi della Società Calcio Napoli non siete esenti da responsabilità, così come i mass media che pubblicano solo ciò che fa loro comodo. Questa farsa è stata organizzata con l'assenso della federazione calcio e con la collaborazione dell'operatore tv della Rai. Vi seguiremo nei vostri spostamenti ed al momento opportuno colpiremo!! Che il tifoso napoletano ferito a Roma muoia a presto!! Non dorma tranquillo nemmeno il cronista Tv. Ogni promessa è un debito». Una vicenda ,questa, che sembra non finire mai. La violenza e l’odio gli attori protagonisti. Proprio ieri per Genny ‘a carogna è scattato un daspo di cinque anni in seguito alle indagini sul caso. A quanto pare c’è qualcun altro che vuole fargliela pagare. Nel frattempo non ci resta che sperare nella sopravvivenza del ferito grave Ciro Esposito ricoverato al policlinico Gemelli di Roma e che proprio la scorsa notte è stato sottoposto ad un’altra operazione di urgenza.