ZAGAROLO: E' BAGARRE SULLA STESURA DEL NUOVO STATUTO COMUNALE

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Il neo sindaco di Zagarolo Lorenzo Piazzai deve risolvere il problema della revisione dello Statuto Comunale. Questo perché il Comune di Zagarolo avendo superato i 15mila abitanti è andato al voto alle amministrative il 31 maggio 2015 per la prima volta con il sistema maggioritario a doppio turno, che ha promosso nei banchi della maggioranza 10 consiglieri e sei d’opposizione.

Lo statuto attuale non permette uno svolgimento dei Consigli Comunali nel modo più trasparente e formalmente corretto, tanto che sin da subito si sono create crepe di interpretazione, consigli saltati per mancanza della stessa maggioranza. D

Di fatto lo Statuto è obsoleto. Prova di questa deriva e inadeguatezza è stato dimostrato al consiglio comunale dello scorso 19 agosto 2015 che prevedeva l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno in corso. Lo stesso infatti è stato interrotto per mancanza del numero legale poiché nello statuto ancora vigente si prevede che per la validità di una seduta consigliare debbano essere presenti almeno 10+1 consiglieri escluso il sindaco. Siccome gli stessi consiglieri della maggioranza non erano tutti presenti, vuoi per gli attriti interni, vuoi per la non condivisione delle leggi o emendamenti da approvate della minoranza (che comunque può esercitare il suo dissenso e quindi decidere di assentarsi alla votazione), quest’amministrazione ha dimostrato sin dai suoi primi passi di non essere adeguata e solerte nell’approvare documenti importanti per la vita del Comune stesso, tanto che si è rischiato un commissariamento qualora alla seconda chiama non fosse stato votato l’approvazione del bilancio di previsione.

Ma cosa in realtà si vuole cambiare dello Statuto? Era sempre ad agosto quando il Sindaco Piazzai commentando quest’accaduto già annunciava che occorreva riscrivere lo Statuto ed in merito annunciava:“Non è solo il numero legale delle sedute che deve essere rivisto, ma una moltitudine di altre cose che vanno certamente riscritte con il concorso di tutte le forze che siedono in consiglio, da maggioranza ed opposizione in un percorso condiviso e che la modifica di questi strumenti non può essere fatta di corsa ed a colpi di maggioranza”.

Piazzai ora vuole affidare la consulenza per la riscrittura del nuovo statuto agli ultimi 8 sindaci. Il 24 settembre 2015 con un comunicato il sindaco Piazzai rende pubblico l’istituzione di una commissione di consulenza, con gli ultimi 8 sindaci per la riscrittura del nuovo statuto comunale. Questa notizia con moto stupore è stata accolta  non solo dai consiglieri di minoranza ma anche di molti cittadini che conoscono molto bene la conduzione delle amministrazioni precedenti. Ancora riecheggiano nelle ferite della città gli scandali al sole assieme alle promesse non mantenute, come quelle che hanno travolto l’edilizia scolastica. Zagarolo ancora ha due scuole incompiute, nonostante il budget a loro dedicato provengano da una disgrazia che ha coinvolto la perdita di una bambina, la piccola Ilaria, morta per incuria di un cancello scolastico. Una, è ancora in completo cantiere, i lavori iniziati nel lontano aprile 2009 mai ultimati per un costo complessivo di 393.498 e un finanziamento regionale per mettere in sicurezza l’edificio, sono impresse nelle immagini odierne di una scuola con ponteggi, pilastri di sostegno mancanti e un giardino per ovvia conseguenza non fruibile dai bambini. L’altro istituto, che doveva essere costruito con un finanziamento regionale di 4,6 milioni di euro, anch’esso con finanziamento regionale, non è mai iniziato, nonostante nel 2012 è stata fatta una bella cerimonia per la posa della prima pietra celebrata dal sindaco uscente Giovanni Paniccia, che ha coinvolto gli stessi alunni della classe della piccola Ilaria. Su quest’ultima vige ancora silenzio però abbastanza eloquente e su cui pesano tra l’altro interrogazioni e “Question Time” alla Regione Lazio in merito alla mancata costruzione e lo scandalo che vedeva coinvolto Diego Anemone dietro l’affidamento della costruzione previa vincita del bando al ribasso. Questa scuola doveva portare il nome di Ilaria Raschiatore, nome che ora la stessa famiglia ha ritenuto togliere per il modo indecoroso come è stata gestita tutto il progetto edile e una scuola che non si sa se mai partirà. Ci sono altri scandali e mala gestione firmata PD delle precedenti amministrazioni, ma per i cittadini gabini quello sulla scuola rappresenta quella sensibilità e la volontà di un’amministrazione di difendere il futuro dei piccoli alunni, e purtroppo su di esso ci sono ancora mille ombre che giacciono ancora nei cassetti delle stanze dei bottoni assieme a tante storie imbarazzanti che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria di questo paese.

Piazzai e gli ex sindaci nel nuovo progetto. Non è però un fulmine a ciel sereno questa istituzione della “Commissione Consultiva” che coinvolge gli ex sindaci. A legger bene, Piazzai in un’intervista durante la campagna elettorale, che lo vedeva impegnato come candidato sindaco, parlando del nuovo progetto in cantiere nato per rilanciare una nuova amministrazione affermava:“Gli ultimi sei sindaci, con una sola eccezione e ci sarà pure un motivo, sono con noi in 5, con diversi modi di coinvolgimento in questo progetto nuovo, ma sono qui. Laura Panzironi, Marcello Mariani, Sandro Vallerotonda, Daniele Leodori, Giovanni Paniccia. Ed io li ringrazio. Perché mi danno forza e ci dicono che questo progetto è sì nuovo ma non casca da saturno. È invece il prodotto di una storia di cui questo paese deve andare fiero”.

Già tuona l’opposizione, quella del Consigliere Paolo Pacifici M5S, ed emerge il giallo del nuovo Statuto Comunale. Contattato da l’osservatore d’Italia, il consigliere Pacifi ci ragguaglia sugli accadimenti che riguardano proprio questa situazione: “Peccato che il primo Statuto del comune di Zagarolo sia stato approvato dopo che la legge 142/90 lo rendesse obbligatorio (capo II art.4 ) ed i sindaci ai quali fa riferimento Piazzai erano già a riposo… Stranamente questa è soltanto un’ipotesi, poiché è la conferenza dei Capigruppo che ha funzioni di Commissione per la formazione e l’aggiornamento del Regolamento del Consiglio Comunale e dello Statuto. Il sottoscritto ha formalmente chiesto il 20 settembre di dare corso ad un accordo preso il 2 settembre (disatteso anche questo come i precedenti) con il quale si dava mandato al Presidente del Consiglio di far pervenire ai Capigruppo entro massimo dieci giorni la bozza del nuovo statuto per poterlo visionare e accelerare i tempi per l'approvazione… Cosa nasconde questa mossa lo andremo a verificare quando il Presidente del Consiglio troverà il tempo per riconvocare i Capigruppo, ed in quella occasione capiremo che strategia sta tentando di mettere in atto il Sindaco. Forse il tentativo è quello di voler ancora perdere tempo per avere le mani libere di interpretare a piacimento Statuto e regolamenti che di fatto sono da riscrivere in quanto ora il comune di Zagarolo ha superato i 15.000 abitanti?”

Regolamentazione e il patrimonio degli ex sindaci per il nuovo statuto…. per Piazzai! Il Comunicato del Sindaco Piazzai spiega la regolamentazione, la quale prevede che lo statuto comunale viene deliberato da ciascun Consiglio comunale con un voto a maggioranza qualificata. L'approvazione avviene con la votazione favorevole dei due terzi dei consiglieri del Consiglio comunale. Qualora questa maggioranza non sia raggiunta alla prima votazione, lo statuto è approvato con il meccanismo della doppia maggioranza assoluta, ossia, se ottiene, entro trenta giorni, per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri.
 

Ma di fatto Il Sindaco Piazzai ci tiene a sottolineare per la seconda volta, (la precedente in campagna elettorale, vedi sopra) la stima verso gli ex sindaci, con il nuovo comunicato con cui li invita a partecipare alla Commissione di Consulenza per la riscrittura del nuovo statuto comunale:Il nostro Comune, a mio giudizio, ha avuto la fortuna di essere rappresentato da Sindaci, il cui operato, indipendentemente dalle valutazioni politiche, si è distinto, senza eccezioni, per passione e competenza contribuendo negli anni a definire la nostra storia. Per questo io chiedo a tutti voi, Laura Panzironi, Antonio Pisa, Franco Quaranta, Marcello Mariani, Edoardo Calzoletti, Sandro Vallerotonda, Daniele Leodori e Giovanni Paniccia di partecipare ad una commissione di consulenza del Sindaco, finalizzata a valutare le proposte di revisione dello Statuto Comunale”. Chiosa infine Piazzai: “Considero il vostro contributo un arricchimento essenziale, indispensabile, e mi auguro che il patrimonio di esperienze e di sensibilità di cui siete portatori, trovi riscontro in un passaggio così rilevante per tutti noi” .

Chi pensava che gli ex sindaci fossero tenuti fuori dalla vita politica gabina, dovrà ricredersi, poiché saranno parte attiva della stesura di un documento di importanza vitale per la vita stessa politica e amministrativa futura.
Tra l’altro molti chiedono dov’è andata a finire la partecipazione pubblica dei cittadini tanto decantata? Questa nuova sfida era l’occasione giusta per far partire questa bella iniziativa per ora rimasta sulle slide della campagna elettorale. E il giallo del nuovo statuto obsoleto attende le buone nuove.




SCANDALO SANITARIO VACCINO MENINGITEC: IN FRANCIA SI FA IL PROCESSO

Bambini danneggiati da vaccino adulterato. Ben 240 famiglie accusano il laboratorio CSP, ma anche tutta la filiera istituzionale

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di Cinzia Marchegiani

Francia – L'Alta Corte di Clermont-Ferrand ha iniziato l'esame dei reclami di 240 nuclei familiari che accusano il CSP (Centro Specialità Farmaceutiche)  di laboratorio, con sede a Cournon d'Auvergne, per l'immissione in commercio dei lotti difettosi di vaccini Meningitec. L'Agenzia Nazionale di Drug Safety francese (MSNA) aveva lanciato l'allarme su questi lotti difettosi nel settembre del 2014, due anni dopo l'immissione sul mercato e comunque molti lotti risultano essere stati somministrati nonostante fosse partito l’ordine del ritiro. Nel prodotto erano presenti nano particelle di ossido, ferro e acciaio in modo anomalo all'interno di alcune siringhe . Gli stessi lotti sono stati distribuiti anche in Italia e si è caduti nella stessa disattenzione riguardo la somministrazioni dei lotti incriminati. In Italia il caso di malasanità ha prodotto diverse interrogazioni parlamentari indirizzate al Ministro della salute Lorenzin, che sembra aver clamorosamente sottovalutato l’importanza sanitaria, tanto da eludere molte domande specifiche. In Francia i genitori si sono organizzati per avviare un processo pubblico contro la casa farmaceutica che ha distribuito i lotti di vaccini Meningiteh contaminati da nano particelle di Ossido di ferro e acciaio. Sia In francia che in Italia i lotti che sono stati  somministrati hanno causato sintomi persistenti pesanti in alcuni bambini, non secondari, ancora non noti gli altri effetti devastanti che si potrebbero avere a distanza di molti anni.

Il caso è stato rinviato al 24 novembre. In Francia il 22 settembre 2015 in udienza sono stati esaminati primi 83 casi dalla sezione civile del Tribunale di Clermont-Ferrand. E’ stata una breve udienza, dal momento che la causa è stata rinviata al 24 novembre. Un periodo che è anche progettato per soddisfare la richiesta del CSP in questione, convocare l'udienza quattro laboratori stranieri coinvolti nella produzione e l'immissione sul mercato di Meningitec.. Verrebbe da dire a buon ora, questo scandalo sanitario è già un anno che è stato evidenziato.

Scandalo, vaccini ancora nei centri di vaccinazione e nelle farmacie nonostante il ritiro cautelativo dei lotti difettosi. Idem per l’Italia. L’avvocato Emmanuel Ludot, che sta difendendo 80 famiglie ha chiesto l'udienza di competenza per ogni bambino per il 20 ottobre, prima del 24 novembre. L’avvocato Ludot spiega questo scandalo inaudito che stanno affrontano i genitori senza che il governo se ne faccia carico:Per me, questo caso è un vero e proprio ‘scandalo sanitario’. Ci sono stati difetti in questa materia a tutti i livelli, i farmacisti attraverso laboratori, le autorità sanitarie”. In questo caso l'avvocato difensore fa presente come ogni istituzione e professioni del settore hanno “curiosamente trascurato” i vari passaggi per la tutela della salute e precisa: “Come è possibile che questo vaccino era stato prescritto tre mesi dopo il richiamo teorico dei lotti difettosi ". Secondo Ludot, il distributore Alvernia è solo "il primo anello di una lunga catena" e ha poi aggiunto: "In questo caso, vi è prima il problema della vendita del vaccino, i farmacisti hanno continuato a vendere quando sono stati informati del suo ritiro. Ci sono stati anche ritardi nella segnalazione per ovvie ragioni economiche. Vaccini adulterati erano noti per almeno un anno (…) "
Altri procedimenti legali relativi a questo stesso vaccino è in corso anche in Italia, Brasile, Australia e Nuova Zelanda.

Analisi che confermano la contaminazione dei metalli. Le analisi del capello hanno rilevato livelli di piombo, stagno, silicio e alluminio nei capelli di persone vaccinate. Di questi, molti bambini, soffrono di sintomi persistenti (diarrea acuta, nausea, irritabilità, febbre alta, difficoltà a dormire, rash …) " ha detto Emmanuel Ludot, difendendo 80 famiglie prima di una seconda udienza, in programma per il 20 ottobre.

Racconto di una madre: "Quando il mio medico ha prescritto per mia figlia di un anno, mi fidavo di lui", ha detto Coralie, una madre che vive nella regione di Rennes, una dei tanti genitori che sarà ascoltata nel corso dell’audizione con altri genitori.

Il vaccino killer in questo caso ha causato alla bambina reazioni a catena. La mamma Coralie continua: "mi sono trovata da sola con le mie preoccupazioni. Ho chiamato il mio medico, il mio farmacista, non erano a conoscenza. Il laboratorio non mi ha dato più risposte. " Coralie fa il quadro della salute di sua figlia che ora ha due anni, si piega in due dai forti dolori addominali, di cui non si conosce l’origine, i metalli pesanti, spiega, non si eliminano dal copro, ed è preoccupata perché si domanda cosa sarà di sua figlia fra qualche anno. 

Rabbia delle famiglie per i lotti ancora in circolazione nonostante il divieto. La rabbia delle famiglie è ancora maggiore, secondo Jacques Bessin, presidente di un gruppo di vittime, poiché  nonostante l'avvertimento del MSNA, di vaccino Meningitec ancora circolano sul mercato: "Notiamo oggi ci sono pediatri che hanno ancora vaccini in loro frigorifero, o farmacisti che continuano a vendere. Ci sono state vittime in seguioto a questa vaccinazione nel 2015, anche se i lotti sono stati rimossi. E alcuni pediatri non sembrano essere consapevoli ".

Per l’avvocato Emmanuel Ludot conferma che si tratta di una nuova "scandalo sulla salute". Farmacisti, laboratori per passare alle autorità sanitarie, nessuno sembrava prendere sul serio. Pertanto, secondo lui, il CSP laboratorio è solo il primo anello della catena.

Italia, il ministro Lorenzin scarica responsabilità e le famiglie. In Italia, la Lorenzin con una risposta all’interrogazione a lei indirizzata sembra aver scaricato le famiglie che chiedevano attenzione e monitoraggio dei propri bambini, vittime di una somministrazione che non doveva essere realizzata con un prodotto contaminato e adulterato. Tra l’altro né la Lorenzin né la stessa AIFA hanno sentito il dovere etico e professionale di dare risposte solo dopo aver valutato le condizioni di salute che delle analisi dei bambini vittime di questo scandalo. I Governi si lavano le mani e i genitori, come nel caso della Francia, devono ricorrere ai tribunali affinché si possano controllare i bambini e monitorare. Benvenuta pratica vaccinale e responsabilità mai certe. I genitori si chiedono con quale coraggio si continua a fare campagna vaccinale quando non si è in grado di aiutare i danneggiati in casi eclatanti come questi.




LABICO: PAURA SUL TRENO, DUE NOMADI SALGONO CON PISTOLE NASCOSTE

di Ci. Ma.

Labico (RM) – Paura per i pendolari e i viaggiatori che alla stazione di Labico stavano prendendo il treno regionale proveniente da Frosinone direzione Roma. Sono le ore 15:00 del 22 settembre 2015 quando una viaggiatrice si accorge che due persone avevano nascosto delle pistole nella loro borsa, per poi salire a bordo del treno regionale n. 21910….Immediatamente la testimone allarmata ha chiamato la Polizia di Stato. Dalla Sala Operativa della Polizia di Stato Ferroviaria parte l’allarme che ha prontamente attivato le pattuglie del posto Polfer di Ciampino e del Settore Operativo di Roma Termini.

L’indagine e l’arresto. Gli agenti in uniforme ed in borghese sono saliti sul convoglio ed in pochi minuti individuano i due sospetti, un uomo ed una donna, che sono stati subito bloccati e disarmati.

Nomadi giravano armati con pistole a salve. Gli investigatori si accertano rapidamente che le due pistole, tenute nella borsa della giovane, sono in realtà riproduzioni a salve con tanto di tappo rosso e canna occlusa. Per questo, la ragazza, risultata maggiorenne e il ragazzo minorenne, entrambi nomadi di origini slave, sono stati accompagnati in ufficio.

Nomadi sono stati denunciati, il minore affidato. Lo stato delle due riproduzioni d’arma, ben tenute e con regolare fondina, hanno indotto gli agenti a ritenere che siano state asportate da qualche abitazione, pertanto entrambi i giovani sono stati denunciati per ricettazione ed il minore affidato ad un centro di prima accoglienza.

Per il caso sono in corso accertamenti per risalire al proprietario delle due pistole a salve. Chissà dove erano diretti i due nomadi, ma soprattutto da dove venivano? 

Provvido l'interessamento della testimone che ha contattato le forze dellordine, probabilmente è stato sicuramente sventato qualche reato, che si sarebbe consumato nella capitale.




PAPA FRANCESCO: VOLO STORICO DA CUBA AGLI STATI UNITI

Redazione

Washington (USA) – Papa Francesco, è il primo capo di Stato che atterra negli Usa arrivando direttamente da Cuba. Un’accoglienza prestigiosa e accademica quella dedicata al pontefice. Lo scalo, effettuato alla base militare di Andrew – Washington è stato consumato in forma rigorosamente privata. Ad accogliere Papa Francesco il presidente Barack Obama e la sua famiglia. Il Pontefice ha trovato anche il cardinale di Washington Wuerl e il nunzio in Usa Vigano', con altri cardinali e vescovi americani. 

Durante il tragitto ormai divenuto storico da Santiago de Cuba a Washington (USA), Papa Francesco ha auspicato che Stati Uniti e Cuba si accordino per mettere fine all'embargo. Lo ha detto Papa Francesco sull'aereo che lo portava a Washington da Santiago de Cuba: "Con Fidel Castro – ha rivelato il pontefice – ho parlato della Laudato si' sulla cura del creato. Il problema dell'embargo e' parte del negoziato tra Stati Uniti e Cuba, i due presidenti si sono riferiti a questo, è una cosa pubblica e va nella direzione delle buone relazioni che si stanno cercando. Spero che si arrivi a un accordo che soddisfi le parti”.

Preoccupazione e allerta massima per la sicurezza del Pontefice. Venerdi' a New York Bergoglio è atteso per impegni importanti: il discorso all'Assemblea generale dell'Onu, riunita al Palazzo di Vetro, e la preghiera al 'Ground Zero' per le vittime dell'11 settembre 2001. Ma c’è "grande preoccupazione" a New York per la possibilità che un "lupo solitario" possa colpire il Papa, durante la sua visita di venerdì. Intervistato dalla Cnn, il capo dell'unita' anti-terrorismo del New York Police Department (Nypd), James Waters, ha assicurato di aver messo in campo "un'operazione senza precedenti" per garantire la sicurezza del Pontefice.

Monitoraggio dei cecchini. "Abbiamo occhi ovunque", ha spiegato Waters, sorvolando in elicottero la città: "Da qui possiamo individuare l'eventuale presenza di cecchini e coordinare le squadre di risposta rapida sul terreno – continua Waters – inviando immagini in tempo reale". "Un 'active shooter', un lupo solitario, qualcuno che non e' nei nostri radar e' un qualcosa che su cui vi e' grande preoccupazione", ha sottolineato preoccupato Waters, perche' non possomo avere notizie di intelligence che qualcosa stia per accadere, ma può esserci un individuo che si alza e decide che quello e' il giorno in cui colpirà. Sul terreno ci sono oltre 5 mila agenti: "Gli occhi del mondo sono puntati su New York in questi giorni, il Nypd e i nostri partner sono pronti, siamo molto fiduciosi, siamo ben preparati, abbiamo pianificato tutto".




LA PROFEZIA DI GHEDDAFI SEMBRA AVVERARSI: L’UE FALLIRA’ COME L’IMPERO ROMANO?

di Cinzia Marchegiani

Medio Oriente-Europa – “Se la situazione sarà ancora più instabile…. la Libia potrebbe diventare un secondo Afghanistan: ci saranno milioni di migranti diretti verso l'Europa e ci saranno ripercussioni in tutti i paesi del Mediterraneo”. Questa è la profezia che Muammar Gheddafi lanciò nell’anno 2011, che come un’istantanea lucida e severa sembra dipingere alla perfezione gli scenari odierni. Il caso volle che a quel tempo i nostri statisti e politici d’Europa non avessero dato ascolto alle sue dichiarazioni pronunciate in occasione di un’intervista qualche mese prima che venisse ucciso. Ora le sue parole tuonano come moniti derisi o forse volutamente ignorati, visto come si è conclusa la caccia al leader libico e la sua uccisione. Gheddafi possedeva i giacimenti del petrolio più pregiato al mondo, e piccolo particolare, con la Libia membro dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, meglio conosciuta come OPEC fondata nel lontano 1960, che comprende attualmente dodici Paesi che si sono associati, promotori di un cartello economico che permette e permetteva loro di negoziare con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione di petrolio, prezzi e concessioni. Gli stati membri OPEC controllano da sempre circa il 78% delle riserve mondiali accertate di petrolio, il 50% di quelle di gas naturale e forniscono circa il 42% della produzione mondiale di petrolio ed il 17% di quella di gas naturale. Un dettaglio conosciutissimo a chi ha interesse a non intaccare le proprie risorse minerarie e petrolifere.

Guerre economiche, ma quale importazione di democrazia. Questi flussi migratori che stanno cambiando il volto della politica europea hanno una genesi lontana e affondano le proprie radici in guerre innescate dai grandi della Terra, padroni universali dei governi, dei trattati, dei rapporti diplomatici, di legislature e delle persone. I flussi iniziati in sordina, come una fisiologica distribuzione di vite e speranze, sono mutati nel tempo e sono diventati il sintomo di una cancrena e una emorragia mal curata. 

L’Europa incapace politicamente alla nuova sfida. Ora l’immigrazione diventando a flusso costante impone necessariamente alla politica europea repentini aggiustamenti di leggi e regolamentazioni, per affrontare sbarchi giornalieri che stanno mettendo in crisi i rapporti tra i paesi membri e la capacità recettiva degli stessi, dove la misura straordinaria è diventata un caso di normalità.

Migranti, il vero tallone d’Achille per l’UE. Anche gli analisti stanno spiegando che l’Unione Europea sembra destinata ad essere invasa da un flusso migratorio che potrebbe essere il tallone d’Achille per la vita dell’UE stessa.

L’UE fallirà come fece l’Impero Romano. Il capo del Dipartimento di Scienze Politiche presso l'Università Amicizia dei Popoli, in Russia,  professor Yuri Pochta ha spiegato al giornale spagnolo RT che l'Unione Europea si sta avvicinando ad una situazione in cui le regole delle politiche attuali in materia di immigrazione non funzionano, costringendo la stessa a creare un nuovo sistema di controllo delle frontiere. Le parole dell’analista Poctha al riguardo lascerebbero poche chance all’UE di resistere: “L'assenza di una politica coordinata comune per inquadrare il problema potrebbe diventare la causa del crollo dell'Unione europea, e non, come si temeva, la crisi dell'euro o il fallimento ipotetico dell'economia greca” – dice l'analista.

Il professor Poctha nell’intervista analizza il caso europeo e stabilisce un’analogia storica con la caduta dell'Impero Romano. Il politologo spiega che le tribù barbare inizialmente arrivarono nel territorio dell'impero romano per trovare insediamento e si stabilirono nella zona. Più tardi, quando la società romana ha cominciato a destabilizzare, i rappresentanti del popolo che venivano da fuori dall'impero cominciò a dominare. Lo stesso può accadere in Europa nel prossimo futuro.

La Macabra profezia di Gheddafi. Tanto tuonò che piovve. Ora la macabra profezia di Muammar Gheddafi, diventa la cartina al tornasole dei giorni moderni e l’ombra minacciosa che si sta abbattendo sul destino dell’Unione Europea che potrebbe innescare seri mutamenti geopolitici…e la fine di un altro impero, quello del sogno europeo mai nato, che doveva portare pace, prosperità e opportunità di crescita, condivisione e supporto tra i paesi membri.

Già si parla di Stati Europei d’America. In Italia i nostri parlamentari e lo stesso Presidente della Repubblica hanno cominciato a parlare di Stati Nazionali, a questo punto non servono gli analisti per dire quale strada è stata imboccata. Il cambiamento non arriva all’improvviso, ma lento e costante e come una goccia cinese riempie il vaso. In quel preciso istante, quando si comprenderà che è avvenuto l’irreparabile mutamento, i cittadini d’Europa messi davanti ad altre priorità dovranno accettare qualsiasi compromesso. Quello di perdere tutto in cambio di niente. 




ALLARME DIABETICI A RISCHIO IN CAMPANIA: MANCA L’INSULINA FARMACO

Il segretario CISL FP chiede al governatore della Campania De Luca di verificare se le ditte fornitrici dirottano i farmaci in altri territori e su altri mercati a scopo di lucro

di Cinzia Marchegiani

Salerno (Campania) – Desta rabbia e sgomento la scoperta riguardo lo scandalo che è andato a colpire i malati cronici di diabete che vivono in Regione Campania. La denuncia sembrerebbe essere frutto di esperienze negative cui malati diabetici hanno subito quando si sono rivolti ai centri specialistici per ottenere l’insulina farmaco che serve per la loro terapia quotidiana, insomma nelle farmacie manca l’insulina farmaco essenziale per salvaguardare la condizione dei cittadini affetti da diabete. Non solo, ma questo farmaco essenziale salvavita sembra prendere percorsi più agevolati quando si tratta di mercati nazionali e anche europei, e/o molto probabilmente poiché più regolari della regione Campania nel saldare i debiti maturati dalle Aziende Sanitarie Locali della Campania nei loro confronti.

Nessuna struttura sanitaria sembrerebbe poter garantire il farmaco. Manca l’insulina nelle farmacie, è una situazione grottesca che sta creando gravi disagi a tutti i cittadini salernitani e di tutta la provincia che, cercando di trovare delle soluzioni presso tutti i centri dietologici pubblici dislocati su tutti i Distretti Sanitari dell’ASL Salerno, non trovano una possibilità di soluzione, poiché nessuna struttura sanitaria è in condizione di poter garantire il farmaco.

Il Segretario Generale CISL FP Salerno Antonacchio Pietro chiarisce:La questione della mancanza di un farmaco salvavita come l’insulina è, per la maggior parte dei pazienti affetti da diabete, uno scandalo solo campano. Se e qualora risulta vero che le ditte preferiscono altri mercati, più sicuri nel rispetto dei pagamenti e nella certezza degli stessi, la situazione sta a significare che la deriva derivante dall’attuale politica dei tagli indiscriminati e delle mancate rimesse adeguate ai fabbisogni assistenziali sta portando alla completa scomparsa del diritto a salute in tutta la regione”. 

Il Segretario Antonaccio Pietro esorta tutta la popolazione ad attivarsi per realizzare una vera rivoluzione civica a difesa di uno dei principi della costituzione. “Spero che nell’immediato il Commissario Postiglione – sottolinea il Segretario Generale CISL FP Salerno Antonacchio Pietro – ma soprattutto il Governatore della Campania De Luca, si attivino a verificare quanto a noi attenzionato da alcuni pazienti e a porre rimedio, poiché se risulta vero che le ditte fornitrici dirottano i farmaci in altri territori e su altri mercati solo per lucro, potrebbero rilevarsi anche estremi di denuncia per il reato di tentato omicidio, tanto più grave quanto più derivante dall’esclusiva necessità di continuare a fare profitto altrove, abbandonando tutti i diabetici della Campania".

Così in Regione Campania i cittadini gridano allo scandalo, non bastavano il blocco delle prestazioni specialistiche, dovute all’esaurimento dei fondi previsti quali tetti di spesa per gli accertamenti diagnostici, le prestazioni specialistiche e quelle riabilitative e socio-sanitarie-assistenziali, ora i diabetici non hanno il loro farmaco salvavita, eppure non siamo ancora il terzo mondo.




LA ROMA DI IGNAZIO MARINO: IMPOSSIBILE PER UN DISABILE ANDARE IN BAGNO NELLE STAZIONI DELLA METRO

 

LEGGI ANCHE: ROMA, DOPO L’INCHIESTA SHOCK SUI MEZZI PUBBLICI DI PALMULLI E CARABELLA, IL SINDACO MARINO PROVVEDE ALL’ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEL CENTRO DI ROMA

di Cinzia Marchegiani

Roma – Roma Caput Mundi si riconferma non solo non all’altezza dei disabili, ma riesce a partorire una serie di gravissime violazioni in totale sfregio ai diritti inalienabili dei cittadini.

Il fattaccio eclatante e scioccante che i protagonisti di questa storia hanno vissuto in un sabato romano di ordinaria follia a Roma, riguarda la coppia ormai storica Simone Carabella e Claudio Palmulli, figlio dell’amatissimo mr Ok, che hanno fatto della loro battaglia un credo e una passione, affinché le cosìdette “barriere architettoniche”, sempre citate negli slogan elettorali delle varie amministrazioni, non restino dei miraggi nel deserto.

Per questo le loro imprese ormai storiche di maratone al limite della fatica umana, hanno visto correre Simone Carabella spingendo Claudio Palmulli sulla sua carrozzina per le strade di Roma e della Provincia, macinando chilometri ed emozioni per sensibilizzare gli stessi amministratori al tema della discriminazione a danno dei disabili nell’usufruire dei servizi pubblici della capitale d'Italia, che tra l’altro, presto accoglierà milioni di pellegrini al Giubileo della Misericordia che inizierà solo tra qualche mese.

Il Comune di Roma si era impegnato ad abbattere le barriere architettoniche. Carabella e Palmulli, grazie alle varie iniziative messe in atto all’interno della metropolitana romana, erano riusciti, più di un annofa ad essere ricevuti dal Sindaco Marino e a strappare addirittura la promessa di un montacarichi per il trasporto dei disabili presso la stazione metro di Flaminio.

Il nodo della questione. Il Sindaco di Roma Ignazio Marino lo scorso Agosto venuto a conoscenza del degrado dei servizi pubblici, grazie alle iniziative del duo Carabella-Palmulli,, si era impegnato a far rendere accessibile ai disabili la stazione della metropolitana di piazza di Spagna e a far rendere di nuovo funzionale il bagno comunale della stessa piazza e di rimando far verificare le altre stazioni proprio in previsione del Giubileo.

Tali barriere architettoniche talmente macroscopiche e incivili avrebbero finito di ridicolizzare l’efficienza della capitale del mondo in fatto di diritti e dignità dei disabili, ma anche verso tutte le persone che hanno necessità di un montacarichi

Addirittura al termine di un’altra maratona realizzata a fine aprile 2015, i due eroi erano partiti dalla piazza del Comune di Genzano per arrivare fino al Campidoglio dove l’allora Assessore alla Mobilità Guido Improta li stava attendendo. E proprio su quella piazza aveva garantito loro l’impegno formale, a nome della giunta capitolina. di mettere a norma tutte le strutture presenti nella città eterna, tra l’altro consegnando a Simone Carabella e Claudio Palmulli i documenti che attestano l’avvio dei lavori del montacarichi della stazione Flaminio.

Qualcuno ha avuto paura delle promesse disattese? Carabella e Palmulli trattati come i peggiori criminali, terroristi da tenere sott’occhio. In virtù della promessa dell’Assessore Improta, Carabella e Palmulli approfittando di una bella giornata di sole settembrino, lo scorso sabato 19 settembre 2015 si sono avventurati nella metropolitana A, per verificare e quantificare l’avanzamento lavori promessi.

Partiti dalla stazione Laurentina decidono di uscire alla stazione Ottaviano e grazie al montacarichi, escono in superficie. Qui ila coppia constata la mancanza del bagno dedicato ai disabili.  Così i due riprendono il viaggio in metro e questa volta scendono alla stazione Flaminio. Con grande sorpresa Simone Carabella e Claudio Palmulli scoprono che il montacarichi promesso dall'amministrazione di Ignazio Marino non è stato ancora installato.

La situazione degrada quando Claudio Palmulli ha una urgente necessità di utilizzare un bagno per disabili non presente nell'area.  Simone Carabella, senza pensarci due volte, comincia a tirarlo con la forza delle braccia su per le scale. Ma ai primi gradini si presentano due guardie giurate che intimano alla coppia di non proseguire l’ascesa, nonostante fosse stato spiegato loro la necessità urgente di dover trovare un bagno. A questo punto la situazione diventa critica, vengono redarguiti sul divieto di fare foto o registrazioni, mentre la gente che passava notando la quanto stava accadendo scattava fotografie. A questopunto le guardie chiedono i documenti a Carabella e Palmulli per il riconoscimento, spiegando che Roma è sotto controllo per gli eventuali attacchi terroristici.

Insomma oltre alla difficoltà personale che in quel momento stava subendo Claudio Palmulli, totalmente ignorata, venivano raggiunti anche da due agenti della Polizia locale e da due addetti della sicurezza dell’Atac. Non solo è stato impedito loro di poter raggiungere un bagno, ma è stato addirittura imposto loro di tornare indietro e ancor peggio scortati fino alla stazione Laurentina, dove avevano la macchina parcheggiata.

Racconta Carabella:Mi hanno spiegato che hanno eseguito gli ordini, sono stati contattati e addirittura fatti spostare da una zona di Roma per arrivare al Flaminio e trattare questa questione”. Claudio e Simone sono stati scortati come se fossero i peggiori delinquenti. E ciliegina sulla torta quando stavano entrando nella macchina, lasciata parcheggiata presso la stazione Laurentina, alcuni individui in un automobile si sono avvicinati a loro e hanno scattato fotografie al viso e una alla targa della vettura. Simone al limite della sopportazione ha affrontato queste persone, scoprendo poco dopo che erano una scorta in borghese a cui era stato impartito di verificare la loro partenza con tanto di foto specifiche per schedarli.

Pista terrorismo, stiamo scherzando vero? Insomma morale della favola, due ragazzi che lottano per la realizzazione delle infrastrutture per abbattere le barriere architettoniche, vengono presi in ostaggio come i peggiori criminali, impedendo a due cittadini di poter circolare liberamente. Possibile che per coprire una manchevolezza di lavori che dovevano già essere iniziati – e ricordiamo che la promessa dell’Assessore Improta – è stata ordita la pista terroristica a carico di Claudio e Simone? Chi ha fatto spostare da una parte all’altra di Roma agenti in servizio esclusivamente per monitorare i due ragazzi?

I giudizi sono amari, di disprezzo e di grande vergogna per chi in primis dovrebbe dare l’esempio di grande sensibilità soprattutto verso chi non solo è diversamente abile, ma come un faro diventa un esempio di bellezza, coraggio e autenticità.

Simone Carabella fa sapere che quel giorno hanno concluso il viaggio in macchina fino a casa di Claudio Palmulli….Nel più completo mutismo perché non avevamo le parole per commentare l’accaduto, nella mente solamente le immagini di una rissa tra nomadi proprio nella metro in cui nessuno è intervenuto, forse perché troppo presi a scortare i ‘terroristi delle barriere architettoniche’” – sconvolto Carabella ci racconta.

Umiliazione, diritti negati, false accuse. Claudio ferito dove lo sguardo non può arrivare, colpito nella dignità più profonda che solo le persone sensibili possono comprendere ora affronta questa sconvolgente esperienza che vorrebbe dimenticare. Si è sentito trattato come il peggiore dei criminali, si è sentito leso nei suoi diritti. La sua fierezza è di essere consapevolmente diverso, non dalle abilità dei normodotati, ma da quell’arroganza che vive come una cancrena nelle parole, negli sguardi di chi vorrebbe mescolare le carte come un abilissimo pokerista. Claudio e Simone sono stati avvisati che forse saranno anche denunciati. Ecco oltre il danno, una squallida beffa.

Roma si potrebbe macchiare di un delitto più subdolo, quello che va colpire chi in questa società crea positività, ponti e progetti per il bene comune? Claudio per il profondo sconforto in cui è caduto, ha deciso anche di disattivare il suo account Facebook e di riaprirlo solo quando il sindaco di Roma e i vertici dell’Atac lo incontreranno assieme a Carabella. Claudio annuncia che verrà spedita la lettera per la richiesta di un incontro, e spiega ai suoi sostenitori, e amici: “Perché quello che è successo ieri mi ha deluso molto e mi sento sconfitto da un sistema burocratico schifoso inesistente e soprattutto penoso, ma non tanto per me, perché alla fine io reagisco anche bene, ma per tutte quelle persone che davvero non si possono neanche alzare da quella sedia per andare in un bagno e devono per forza di cose farsela sotto. Questa è l’Italia di oggi, questa è l’Italia che hanno voluto i nostri politici, aiutare prima un clandestino, è poi un cittadino italiano, spero per ogni disabile, ma anche per qualsiasi mamma o persona anziana che non si verifichi più quello successo ieri. Prima di lasciare questo spazio virtuale vi volevo ringraziare uno ad uno per quello che mi avete donato per la carrozzina (Claudio tra l’altro qualche furbacchione ha rubato il suo mezzo di trasporto, la sua seconda, anzi prima vita)”…Tristemente Claudio conclude….”Vi incontrerei e abbraccerei uno ad uno perché siete stati fantastici
Grazie di Cuore Claudio Palmulli”.

C’è da chiedersi dal resoconto di questa giornata di ordinaria follia, chi dovrebbe essere in realtà denunciato? Chi ha violato la dignità della persona?




COTRAL, BUFERA PER L’EX PRESIDENTE ADRIANO PAOLOZZI: LA LETTERA DELLA SUPERLIQUIDIZIONE

 

LEGGI IL DOSSIER PUBBLICATO DA L'OSSERVATORE D'ITALIA NEL 2014 SU COTRAL

 

di Cinzia Marchegiani

Cotral
– L’ "affaire" Cotral e le liquidazioni stratosferiche accordate ai manager della società dei trasporti apre un capitolo di un'inchiesta a carico della società di trasporti laziale. Quello che vede investito ora Adriano Palozzi, consigliere regionale di Forza Italia.

La notizia che ormai rimbomba sui media parla di un ritrovamento da parte delle Fiamme Gialle di una lettera che Adriano Palozzi avrebbe firmato quando ancora era presidente del Cotral (carica investita dal 2011 a 2013) a Silvio Blasucci capo del personale Cotral.

800 mila euro di liquidazione. Si parla di un vero tesoretto dal valore di 800mila euro garantiti all'ex manager del Cotral in caso di licenziamento. Il tutto messo tutto nero su bianco in una lettera che è stata trovata dagli uomini della Guardia di Finanza che hanno provveduto ad effettuare il sequestro su mandato del Pm Erminio Amelio. 

 

La lettera. La lettera acquisita agli atti sarebbe stata firmata prima delle elezioni regionali del Lazio del 2013, nel periodo in cui Adriano Palozzi copriva la carica di presidente della Società Cotral.

Con questo sigillo veniva “garantito” all’allora capo del personale, Silvio Blasucci, l’equivalente di ben 36 mensilità, cioè tre anni di paga, in caso di preavviso di licenziamento. E quindi 800mila euro di soldi pubblici.

Proprio su Cotral il nostro quotidiano ha pubblicato nel 2014 un dossier dove emergeva tra l'altro la figura di Blasucci. 

 

Il decreto di sequestro. Il pm nel decreto di sequestro relativo la lettera ha motivato la propria decisione: “Rilevato che dagli atti emergono gravi indizi di reità in ordine agli ipotizzati reati (323 del codice penale, abuso d’ufficio per Palozzi, ndr) e che, ai fini dei riscontri oggettivi e documentali del contenuto della denuncia, è necessario procedere in qualsiasi luogo ove sono custoditi, al sequestro di: lettera Cotral del 24 gennaio 2013 depositata nella stessa data nella Presidenza indirizzata a Blasucci Silvio e avente come oggetto: Integrazione delle condizioni economiche e normative del contratto di lavoro e sottoscritta da Adriano Palozzi nella sua qualità di Presidente di Cotral spa».

Sembrerebbe quindi che Adriano Palozzi proprio dopo aver firmato la buona uscita stratosferica all'allora Capo personale Cotral, ha firmato le proprie dimissioni nello stesso giorno: il 24 gennaio 2013.




AIFA, MA QUALE TRASPARENZA SUI FARMACI?

Due sentenze pesanti a carico dell’Agenzia dei Farmaci italiana, la condannano per gravi irregolarità sulla trasparenza dei farmaci, la Lorenzin la premia

di Cinzia Marchegiani

L’Agenzia italiana per il farmaco continua, a nostro avviso, la sua caduta libera riguardo la trasparenza. Ad accusare la gestione fatta di luci e ombre di questa agenzia regolatoria dei farmaci interviene il M5S sulla base del ricorso presentato da un’azienda farmaceutica accettato dal Consiglio di Stato con sentenza n.3977/2015, depositata il 21 agosto, che chiedeva all'Aifa più trasparenza sui dati che determinano il budget della spesa farmaceutica ospedaliera.

Ma quale trasparenza. Il M5S fa osservare come il sito dell'Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) si definisce: “L'autorità nazionale competente per l'attività regolatoria dei farmaci in Italia, ed Ente pubblico che opera in autonomia, trasparenza ed economicità, sotto la direzione del ministero della Salute e la vigilanza del ministero della Salute e del ministero dell'Economia” e ironicamente commenta: “Peccato però che uno dei punti cardine a cui deve conformarsi la pubblica amministrazione, cioè quello della trasparenza, sia un principio poco conosciuto dalle parti di Via del Tritone, dove ha sede l'Agenzia”.

Sentenze come macigni a carico dell'AIFA. La sentenza sopra citata, la n.3977/2015 arriva appena poco dopo un'altra sentenza, questa volta del Tar del Lazio (n. 04538/2015), che aveva stroncato sempre la stessa Agenzia riguardo il ripiano per il superamento del tetto di spesa a carico delle aziende del settore farmaceutico. Anche in questo caso, tra le motivazioni, vi era riportata la poca trasparenza in merito ai dati della distribuzione diretta e per conto che l'agenzia fornisce solamente a livello di aggregato nazionale.

Sentenze pesanti che mettono dietro il banco degli imputati un’Agenzia regolatoria dei farmaci dipendente tra l’altro dal Ministero della Salute che dimostrano una reale di mancanza di trasparenza e con ragione, il M5S constata che non sono gli unici ad accusare di tale delitto un'Agenzia che governa un aggregato di spesa da circa 20 miliardi di euro.

Il M5S è duro e spiega:In questi giorni, ovviamente in gran segreto, l'Aifa sta incontrando tutte le aziende del settore per l'aggiornamento del prontuario farmaceutico nazionale. Non solo, il Decreto legge Enti Locali ha assegnato all'agenzia il compito di concludere le procedure di rinegoziazione del prezzo dei farmaci, a carico del Ssn, nell'ambito di raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili. Purtroppo anche in questo caso, constatiamo con rammarico che l'Agenzia, dimenticando di essere ente pubblico, non fornisce alcuna informazione a riguardo agendo con la massima discrezionalità”.

Il M5s accusa la stessa maggioranza che in questi mesi pontificano sulla necessità di razionalizzazione ed efficienza del sistema sanitario: “Domandiamo, secondo loro la gestione dell'Aifa è efficiente? A noi non sembra per nulla ed è per questo che auspichiamo venga quanto prima discussa e approvata la nostra risoluzione, che è stata incardinata in commissione, con la quale principalmente chiediamo trasparenza sui trattati commerciali stipulati tra l'Aifa e le aziende farmaceutiche”.

Aumentati i fondi all'AIFA mentre si taglia alla sanità. Ciliegina sulla torta, mentre si sono delineati meno diritti dei malati e alla salute con tagli sanciti con le proposte emendative del governo al decreto legge "Enti che recepiscono i tagli alla sanità " sanciti nell’intesa Stato Regioni dello scorso 2 luglio che stanno facendo accapponare la pelle, non solo ai malati, ma anche agli stessi lavoratori e medici professionisti,  il M5S dovrebbe sapere che per la stessa l'Aifa è stato previsto un incremento del personale dalle attuali 389 unità a 630 da qui al 2018 con lo scopo di adeguare l'assetto organizzativo e il numero di personale dipendente dell'Aifa ai compiti istituzionali in continuo aumento.  

Scandali al sole tra AIFA e Minstero della salute. Memori dello scandalo Avastin Lucentis, il dicastero della Lorenzin ha dimostrato fattivamente di togliere ai cittadini diritti, ai professioni nel settore medico la libertà deontologica e premiare a go go l’Aifa un’Agenzia troppo spesso finita sotto lente d’ingrandimento e condannata dai tribunali amministrativi. Ma queste sentenze saranno pubblicate sul sito dell’Agenzia dal direttore Generale Luca Pani?




COLTIVAZIONI OGM: E' ALLARME ERBICIDA CON GLIFOSATO


LEGGI ANCHE: SCANDALO GLIFOSATO, L’ERBICIDA ORA E’ CANCEROGENO PER GLI ESSERI UMANI

 

di Cinzia Marchegiani

Il Glifosato sembra generare non solo morte, ma sta mutando il ruolo e il destino delle api, regine dei raccolti. Che il pianeta fosse sotto attacco del Glifosato prodotto dalla Monsanto si è finalmente arrivati a confermarlo solo qualche mese fa grazie ad uno studio shock che ha dimostrato senza alcun sorta di dubbio, come questo erbicida, utilizzato per le coltivazioni OGM (in quanto la sviluppo di colture sono state geneticamente modificate per renderle resistenti al Glifosato) è cancerogeno per gli esseri umani.

Allarme destino Apis Mielifera. Ora un nuovo studio analizza la tossicità di questo erbicida in relazione all’estinzione delle api, che sta generando allarmi seri e danni inquantificabili per le agricolture e apicoltori del mondo, in maggior misura in America dove le coltivazioni OGM prevalgono. Il numero di api estinte durante lo scorso anno negli Stati Uniti è aumentato sostanzialmente, aveva di fatto spiegato il nuovo rapporto Bee Informato Partnership, un gruppo finanziato dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti.
Migliaia di apicoltori hanno registrato perdite del 42,1% delle loro colonie di api lo scorso anno. Questo tasso è più del doppio del stimato dal Dipartimento dell'Agricoltura del paese del 18,7%, che è lo standard considerato economicamente insostenibile, dice il rapporto stesso.

Effetti Sub-letali del Glifosato sulla navigazione delle api. Lo studio “Effetti di dosi subletali di Glifosato nella navigazione delle api” pubblicato sul Journal of Experimental Biology', mostra gli effetti di Glifosato utilizzato in ambienti agricoli sulle attività delle api. Lo studio finalmente ha fatto luce su questo contestatissimo erbicida che è ampiamente utilizzato in agricoltura per controllo delle infestanti, pochi studi avevano finora esaminato gli effetti subletali in organismi non bersaglio, come l'ape Apis mellifera, il principale vettore di polline in coltivazioni commerciali. Infatti le api (Apis mellifera) sono i principali impollinatori in agricoltura e come tali sono altamente esposti a qualsiasi perturbazione che si verificano nei dintorni di campi coltivati. Di conseguenza, questo insetto sociale può servire come un biosensore per determinare con precisione gli inquinanti ambientali (Devillers e Pham-Delegue, 2002).

Colpite le traiettorie delle api. Un vero allarme.  Le traiettorie di volo delle api sono state colpite dopo l'esposizione successiva all'erbicida, suggerendo che l'assunzione di Glifosato durante l'allattamento influenza il processo di apprendimento spaziale di questi insetti. I risultati mostrano che l’esposizione a concentrazioni “non letali” di Glifosato provoca effetti “sub letali” che modificano il comportamento di foraggiamento delle api. Le api sono ben stabiliti come modello per studi sulla navigazione degli animali, i quali grazie all’integrazione delle molteplici fonti di informazioni spaziali acquisiscono una memoria dei punti di riferimento che permette alle apib stesse di eseguire scorciatoie tra alveare, siti di alimentazione e siti di rilascio. Purtroppo, anche se le concentrazioni Glifosato consigliati per il controllo delle infestanti sono nell'intervallo da 1,4 mg l-1 3.7 mg l-1 l'uso intensivo dell'erbicida durante gli ultimi due decenni ha portato ad un aumento esponenziale nelle dosi di Glifosato presente in (OGM) colture geneticamente modificate. Questa situazione implica che le concentrazioni del contestatissimo Glifosato che si trovano in prossimità di colture OGM oggi dovrebbe essere molto più superiore alla gamma riportato in precedenza. Nel presente studio, spiegano gli autori: “abbiamo evidenziato che le api foraggiando 'nettare' contenente tracce di Glifosato avevano difficoltà a integrare informazioni complesse che acquisiscono dal loro ambiente di cui hanno bisogno per la navigazione, perdendo capacità si orientamento e quindi rientro negli alveari".

In agenda altri studi necessari. Ora gli stessi ricercatori puntano a valutare anche in che misura questa sostanza chimica influenza il comportamento alimentare di api in un ambiente naturale e se l'esposizione prolungata a questo erbicida potrebbe contribuire a peggiorare lo stato di salute degli alveari. Dal momento che gli OGM sono resistenti agli erbicidi nei campi coltivati, quest’ultimi sono in genere circondati da flora autoctona che viene visitata da api, e in merito i ricercatori  confermano che è necessario analizzare a questo punto le tracce di glifosato presente nel miele e polline raccolti e memorizzati, come così come in larve e adulti di api alveari situati nel dintorni di colture agricole trattate con Glifosato, prima e dopo l'applicazione di erbicidi.

L’allarme estinzione delle api diventa sempre più preoccupante, gli studi sul Glifosato, che inizialmente erano stati sottaciuti per la tossicità e pericolosità per l’essere umano, ora è rivolta anche per la popolazione delle api, che sono le impollinatrici delle colture, e di cui l’uomo non potrebbe fare a meno. Una frase celebre erroneamente attribuita ad Albert Einsein sottolinea quanto la vita di questo prezioso animale sia di vitale importanza per la sopravvivenza dell’uomo: “Se le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero che 4 anni di vita”.

Duro colpo per la Monsanto, che detiene il caveau mondiale delle sementi OGM nonché, proprietario del principio attivo glyphosate (N-(fosfonometil)glicina, C3H8NO5P) divenuto di libera produzione nel 2001, anno in cui è scaduto il relativo brevetto. Il Glifosato sembra generare non solo morte, ma sta mutando il ruolo e il destino delle api, regine dei raccolti. La Monsanto è nota nel settore della produzione di sementi transgeniche e guarda caso dal marzo 2005 dopo l'acquisizione della Seminis Inc, è anche il maggior produttore mondiale di sementi convenzionali.  Il suo reale predominio sul futuro alimentare del pianeta Terra è alquanto simbolico!!




MADE IN ITALY: UE AUTORIZZA OLIO D’OLIVA TUNISINO

di Cinzia Marchegiani

Beffa al Mady Italy un’altra volta sotto attacco dalla emanazione di leggi europee, che vanno contro i produttori italiani e soprattutto semplificando la circolazione di beni alimentari scadenti. La notizia che la Commissione UE ha adottato una proposta legislativa per autorizzare un accesso supplementare di olio d'oliva tunisino nel mercato comunitario suona come una beffa per l’olivicoltura italiana, e per quella siciliana e del sud in particolare. Lo afferma il presidente regionale della sezione olivicola di Confagricoltura Sicilia, Giovanni Selvaggi che interviene con un comunicato secco pieno di amarezza e per questo il Presidente Selvaggi dichiara di essere pronti a bloccare i porti per scongiurare questo attentato all’olio italiano: “Sollecitiamo i nostri parlamentari europei affinché tutelino un pezzo importante dell’agricoltura Made in Italy” –  aggiunge Selvaggi. La Commissione afferma di voler sostenere il governo e i cittadini tunisini e proteggere l'economia tunisina a seguito dei recenti attentati terroristici.

Selvaggi commenta la decisione della Commissione UE da una parte nobilissima, ma che rischia di far saltare in aria l’economia del settore olivicolo: “Siamo già esposti a una concorrenza al limite della slealtà da parte dei paesi dell’altra sponda del Mediterraneo, che riescono a produrre ed esportare in Europa olio d’oliva a basso costo, e spesso di pessima qualità, grazie alle maglie larghe della legislazione comunitaria – continua Selvaggi – e ora ci tocca anche assistere all'invasione programmata e senza pagamento di dazi di ben 35 mila tonnellate di olio d’oliva, in aggiunta alle attuali 57 mila tonnellate previste dall'accordo di associazione UE-Tunisia”.

Il presidente di Confagrigoltura quindi annuncia battaglia commentando questa decisione intollerabile e inaccettabile.