ALLARME TRICLOSAN, L'ADDITIVO ANTIMICROBICO NEI PRODOTTI D’IGIENE PERSONALE PROVOCA FIBROSI CISTICA EPATICA E CANCRO NEI TOPI

 

Triclosan è un antimicrobico che si trova comunemente nei saponi, shampoo, dentifrici e molti altri tabella per la casa. Nonostante la sua diffusione, i ricercatori della University of California, San Diego School of Medicine segnalano potenzialmente gravi conseguenze dell'esposizione per la chimicaa lungo termine . Lo studio, pubblicato lo scorso 17 novembre dal Proceedings of the National Academy of Sciences, mostra che il triclosan causa la fibrosi epatica e cancro nei topi di laboratorio attraverso meccanismi molecolari che sono rilevanti anche negli esseri umani

 

di Cinzia Marchegiani

Il Triclosan è un additivo antimicrobico presente in molti saponi liquidi e di altri prodotti per la casa. Il dr Robert H. Tukey,  professore nei dipartimenti di Chimica e Biochimica e Farmacologia ha condotto lo studio, insieme a Bruce D. Amaca, PhD, professore alla University of California, Davis su questa sostanza che sembra onnipresente in molti prodotti comuni di saponi. Tukey, Amaca e le loro squadre, tra cui Mei-Fei Yueh, hanno scoperto che il triclosan ha interrotto l'integrità del fegato e abbia compromesso la funzione epatica in modelli murini. I topi esposti a triclosan per sei mesi (più o meno equivalente a 18 anni umani) erano più suscettibili a tumori epatici chimico-indotto. I loro tumori erano anche più grandi e più frequenti rispetto a topi non esposti a triclosan. Il dr Robert H. Tukey in merito chiarisce:"Nei campioni ambientali vi è un aumento della rilevazione del triclosan e l’utilizzo sempre più ampio nei prodotti di largo consumo, possono superare il relativo beneficio moderato e presentare un rischio molto reale di tossicità epatica per le persone, come avviene nei topi, in particolare se combinato con altri composti con azione simile."

MECCANISMO DI AZIONE
Lo studio suggerisce che il triclosan può esercitare gravi danni interferendo con il recettore androstane costitutiva, una proteina responsabile della disintossicazione (compensazione via) sostanze chimiche estranee nel corpo. Per compensare questo stress, cellule epatiche proliferano e girare fibrotica nel tempo. L'esposizione ripetuta al triclosan provoca fibrosi epatica fino a promuovere la formazione di tumori.

Triclosan è forse il più diffuso antibatterico utilizzato dai consumatori. Gli studi hanno trovato tracce nel 97% dei campioni di latte materno di donne in allattamento e nelle urine di quasi il 75% delle persone testate. Triclosan è anche comune nell'ambiente,ed  è uno dei sette composti più riscontrati frequentemente nei flussi attraverso gli Stati Uniti.

Il dr Hammock ricorda che si potrebbe ridurre la maggior parte delle esposizioni umane e ambientali, eliminando usi di triclosan ad alto volume ma di scarsa utilità, come ad esempio l'inclusione in saponi liquidi, e mantenerlo per ora nell’utilizzo in cui ha un valore per la salute, come nel dentifricio, in cui la quantità  è caratterizzata da piccole percentuali.
Triclosan è già sotto esame da parte della FDA, grazie alla sua diffusione e le recenti notizie che possa disturbare gli ormoni e compromettere la contrazione muscolare.
I Coautori di questo importante studio sono Koji Taniguchi, Shujuan Chen e Michael Karin, UC San Diego; e Ronald M. Evans, Salk Institute for Biological Studies.




AIFA SCOPERTA SHOCK SULLA RETE NAZIONALE DELLA FARMACOVIGILANZA, MOLTI MEDICI HANNO INVIATO LE SEGNALAZIONI DELLE REAZIONI AVVERSE DEI FARMACI SOLO MOLTI ANNI DOPO

L’AIFA bacchetta con un comunicato i medici che hanno compilato la scheda delle segnalazioni della farmacovigilanza dei farmaci somministrati, ma il caso potrebbe trascinare un caso di grave malasanita’, ci sarà un’inchiesta interna?

di Cinzia Marchegiani

Sembrerebbe uno scherzo andato in onda su candid camera, ma la realtà a volte non solo è più fantasiosa, ma anche più crudele di qualsiasi sceneggiatura inedita. Sul sito dell’AIFA, lo scorso 13 novembre 2014 appare un comunicato si per se molto semplice, dove vengono richiamati i medici a fare il proprio dovere nel segnalare tempestivamente le reazioni avverse dovute ai farmaci che prescrivono ai propri pazienti e la nota appare così:
Richiamo alla segnalazione tempestiva da parte dei segnalatori E’ stato recentemente riscontrato nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) un numero cospicuo di segnalazioni con una data di insorgenza della reazione di parecchi anni precedente alla data di compilazione della scheda stessa. La segnalazione spontanea di sospette reazioni avverse costituisce un’importante fonte di informazioni per le attività di farmacovigilanza, in quanto consente di rilevare potenziali segnali di sicurezza relativi all’uso dei medicinali. Tale strumento è tanto più efficace quanto più è adoperato nei corretti tempi e modi. A tal proposito, si richiamano i segnalatori al rispetto dell’Art. 132 “Obblighi a carico delle strutture e degli operatori sanitari e successivi adempimenti dell'AIFA” del D.Lgs. 219/06 che recita: <<I medici e gli altri operatori sanitari devono trasmettere le segnalazioni di sospette reazioni avverse, tramite l'apposita scheda, tempestivamente, al responsabile di farmacovigilanza della struttura sanitaria di appartenenza. [omissis]>>. Affinché le segnalazioni di reazioni avversa mantengano la loro utilità come strumento di tutela della salute pubblica tramite la precoce individuazione dei segnali di sicurezza è essenziale che esse siano compilate e inviata non appena chi segnala viene a conoscenza della reazione avversa. Inoltre, segnalazioni inviate con anni di ritardo rendono molto difficile l’acquisizione di eventuali informazioni mancanti o l’esecuzione del follow-up.

Un fatto grave dunque è accaduto e sembra che non sia neanche marginale visto che molti medici hanno ritenuto di inviare solo dopo molto tempo, parliamo di anni, la compilazione delle schede di farmacovigilanza. La curiosità di questo comunicato trascina con se un fatto di inaudita e grave malasanità, poiché è ormai acclarato, che i farmaci immessi o dati negli ospedali anche sotto forma di sperimentazione, sono soggetti a forme di controllo di farmacovigilanza che dovrebbero essere severe, e la stessa AIFA nel suo sito nella sezione ritiro farmaci ne spiega il motivo: “il mercato farmaceutico ogni tanto viene scosso dal ritiro di un medicinale. A volte il ritiro colpisce medicinali in circolazione anche da diversi anni ed in alcuni casi i provvedimenti restrittivi riguardano veri e propri blockbuster. Si tratta di farmaci di uso specialistico in particolari sottopopolazioni ma anche terapie preventive come vaccini, farmaci di automedicazione e addirittura medicinali omeopatici.” E lo stesso comunicato nel dettaglio spiega:”l’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti. I dati a disposizione al momento di capire se vale la pena metterlo a disposizione della comunità sono sempre limitati a ciò che siamo in grado di valutare in un ambito sperimentale. Spesso si è in condizioni distanti dalla pratica clinica di tutti i giorni, dove sono molteplici i fattori che entrano a complicare lo scenario del nuovo intervento terapeutico. Appare quasi scontato che, una volta in commercio, la disponibilità di un medicinale possa essere riconsiderata solo a fronte di nuovi dati di sicurezza. Ciò non prende in considerazione il fatto che un farmaco inefficace sbilancia il rapporto beneficio/rischio in modo tale che, per quanto infinitesimale e lieve sia il rischio, vengono a mancare le ragioni per lasciarlo in commercio. In conclusione, il monitoraggio continuo della sicurezza dei medicinali comporta una sempre possibile ed eventuale eliminazione della sostanza dal mercato. Dovrebbe poter valere lo stesso nel caso ci si renda conto che un farmaco è inefficace. Il ritiro di un farmaco è comunque un fenomeno che deve essere valutato in una logica di salute pubblica che tiene conto di tutte le variabili in gioco. Ogni volta che questo succede, deve insegnare qualcosa rispetto all’obiettivo primario: la cura dei pazienti. ”

Ecco perché le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse costituiscono un’importante fonte di informazioni per le attività di farmacovigilanza, in quanto consentono di rilevare potenziali segnali di allarme relativi all’uso di tutti i farmaci disponibili sul territorio nazionale. La stessa Farmacovigilanza coinvolge a diversi livelli tutta la comunità: pazienti, prescrittori, operatori sanitari, aziende farmaceutiche, istituzioni ed accademia e la segnalazione può essere effettuata non solo dall’operatore sanitario ma anche dai cittadini. Le modalità delle segnalazioni spontanee di sospettadi reazione avversa può essere realizzata tramite due diverse modalità. Nello specifico gli operatori sanitari e/o i cittadini potranno compilare la “scheda cartacea” di segnalazione di sospetta reazione avversa (istituita con il DM 12/12/2003), che può essere scaricata e stampata cliccando un link specifico a seconda di chi fa la segnalazione: Operatore sanitario o Cittadino. Questa scheda una volta compilata va inviata al Responsabile di farmacovigilanza della propria struttura di appartenenza; o altrimenti compilare on-line la “scheda elettronica” di segnalazione di sospetta reazione avversa” che può essere trovata tramite un link citato dalla stessa AIFA a seconda di chi fa la segnalazione: Operatore sanitario o Cittadino. Dopo la compilazione on line, la scheda può essere salvata sul proprio PC ed inviata per e-mail al Responsabile di Farmacovigilanza della propria struttura di appartenenza. In alternativa il modulo on line può essere stampato, compilato e trasmesso al Responsabile della propria struttura di appartenenza.

Un caso assai inconsueto e degno di indagine interna dovrebbe essere attivato per poter conoscere la radice e la logica di questo comportamento illecito, e soprattutto capire, sempre analizzando le segnalazioni anomale pervenute, di quali medicinali si sta parlando, poiché oltre ad essere a rischio la salute pubblica ci potrebbe essere un probabile conflitto di interesse con le case farmaceutiche dei farmaci sotto indagine, e per ultimo, ma non per importanza la salute dei bambini, visto che la stessa AIFA ricorda che la popolazione pediatrica risulta, infatti, scarsamente indagata con riferimento ad un uso razionale dei farmaci ad essa destinati. Ne consegue che molto spesso, in mancanza di dati provenienti da studi clinici specifici, vengono impiegati nei bambini medicinali in realtà autorizzati per l’età adulta, ma a dosaggi inferiori. In pratica si considera il bambino come un piccolo adulto. Ma ciò espone a rischi. Non tutti i farmaci utilizzati in ambito pediatrico, infatti, hanno la stessa identica risposta in lattanti, bambini e adolescenti, a causa delle differenze di metabolizzazione e assorbimento degli stessi e dei diversi processi di crescita. Al momento della somministrazione, quindi, deve essere posta molta attenzione alla scelta dei medicinali e ai rispettivi dosaggi, da valutare in base alle età dei giovani pazienti. Per questo da poco è partita la campagna che si propone di promuovere un corretto utilizzo dei farmaci in età pediatrica sensibilizzando popolazione generale e operatori sanitari sui possibili rischi derivanti dalla somministrazione a bambini e adolescenti di farmaci autorizzati per l’utilizzo in età adulta; di rendere consapevoli genitori e medici che l’uso dei farmaci non specificamente approvati per età pediatrica è di tipo “off-label” (ovvero al di fuori delle indicazioni terapeutiche approvate) e che potenzialmente può generare problemi nei piccoli pazienti; Informare e sensibilizzare la popolazione generale sulle diverse modalità di assorbimento e metabolizzazione dei farmaci nei diversi periodi di crescita; Informare e sensibilizzare medici e cittadini sull’importanza di segnalare gli effetti dei farmaci somministrati in età pediatrica; diffondere una maggiore informazione presso i medici e le famiglie in merito al valore aggiunto costituito dagli studi clinici condotti nella popolazione pediatrica per migliorare la qualità e garantire la sicurezza dei farmaci ad essa destinati.

Insomma, ritornando sulla nota legale che l’Avv. Roberto Mastalia, ha indirizzato all’AIFA e al Ministero della Salute, sul caso del vaccino Meningitec da poco ritirato, lo stesso avvocato ricordava all'AIFA per l'appunto che il servizio di farmacovigilanza passivo del nostro paese, basato sulle segnalazioni provenienti al 99% da professionisti del settore, è pressoché inesistente stante la cattiva abitudine dei predetti professionisti a sottovalutare la portata di qualsiasi voglia reazione astrattamente avversa e a tranquillizzare, forse anche con il fine di evitare grane personali, gli interessati in senso lato; tant’è vero che vengono segnalati esclusivamente i casi di gravissime reazioni avverse immediate quali per esempio i casi di shock anafilattico.
Non è accettabile che un caso così grave di malasanità possa essere gestito con una semplice bacchetta ai medici non solerti nei loro compiti imprescindibili, occorre capire le cause che hanno spinto questi medici solo ora a segnalare queste reazioni avverse, la categoria dei farmaci interessati e quali risvolti a livello dei conflitti di interesse abbiano investito, poiché la trasparenza è l’unica via per disseminare dubbi e sospetti soprattutto nella sanità pubblica italiana.




AVIARIA: L'INFLUENZA TORNA IN GERMANIA, OLANDA E REGNO UNITO

di Cinzia Marchegiani

Si riaffacciano i focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità nel Nord Europa. Dall’inizio del mese di novembre 2014 la Germania, Olanda e Regno Unito stanno combattendo questa grave infezione che attacca gli allevamenti di tacchini e pollame in genere.

GERMANIA
Lo scorso 6 novembre il Centro di referenza tedesco per l’influenza aviaria presso il Friedrich Löffler Institut, ha identificato un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità, sottotipo H5N8, in un allevamento di tacchini da carne situato in Pomerania nello stato del Meclemburgo. L’infezione ha colpito uno dei sei capannoni, dove è stata inoltre riscontrata la maggiore mortalità. Le autorità sanitarie hanno disposto le misure di controllo dell’infezione e l’abbattimento di tutti i capi dell’allevamento (30.000 capi). Sono state infine istituite le zone di protezione e sorveglianza.

OLANDA
Il 15 novembre le autorità sanitarie olandesi hanno confermato la positività al virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità sottotipo H5N8 di un allevamento di galline ovaiole localizzato nelle vicinanze di Utrecht. Le autorità olandesi hanno da subito disposto le misure di controllo per evitare la diffusione della malattia, tra cui l’abbattimento degli animali infetti e l’istituzione delle zone di protezione (3 Km) e sorveglianza (10 km) intorno all’allevamento. Esami di laboratorio hanno confermato che il virus H5N8 identificato in Olanda è molto simile al virus che due settimane fa ha colpito un allevamento di tacchini da carne in Germania – stato del Meclemburgo.
Prima di arrivare in Europa, lo stesso virus aveva interessato l’Estremo oriente, coinvolgendo volatili selvatici e domestici in Corea, Cina e Giappone, sempre nel corso del 2014. Da sottolineare che in Giappone l'infezione era stata individuata in cigni (Cygnus columbianus bewickii) all'inizio di novembre del 2014. Sono in corso indagini per stabilire l'origine del contagio e in particolare per accertare il possibile coinvolgimento dei volatili migratori nella trasmissione del virus HPAI H5N8.

REGNO UNITO
Il DEFRA, Department for Environment, Food & Rural Affairs inglese ha confermato il 16 novembre la presenza del virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità – sottotipo H5 in anatre allevate in una fattoria dell’East Yorkshire, nel nord-est del Regno Unito. Le autorità sanitarie hanno disposto le misure di contenimento della malattia: abbattimento di tutti gli animali presenti nella fattoria e istituzione delle zone di protezione e sorveglianza. Sono in corso gli accertamenti per verificare la similarità del virus a quello identificato nei due focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità – sottotipo H5N8 recentemente localizzati in Germania e in Olanda. In una zona di protezione (PZ) di 3 km e zona di sorveglianza (SZ) di 10 km sono in atto attorno ai locali infetti. All'interno di queste zone di controllo, le restrizioni sono in atto – questo include il divieto di circolazione di pollame vivo, prodotti e rifiuti all'interno dell'area. All'interno della zona di protezione del pollame devono essere alloggiati o isolati. Incontri uccelli (fiere, spettacoli, mostre) sono vietati e la selvaggina non possono essere rilasciati. Non appena la malattia è stata confermata sono state messe in atto misure a norma della direttiva 2005/94 / CE del Consiglio. Nei locali in questione sono stati oggetto di restrizione da venerdì 14 novembre, il che che significa che il commercio non è stato permesso da allora.

Il sito delle Autorità britanniche riportano informazioni importanti :
Ci sono 2 tipi di influenza aviaria.
L'influenza aviaria ad alta patogenicità ( HPAI ) è il tipo più grave. E 'spesso fatale in uccelli.
I principali segni clinici di HPAI negli uccelli sono:
• testa gonfia
• colorazione blu del collo e della gola
• perdita di appetito
• distress respiratorio come la bocca aperta becco, tosse, starnuti, gorgogliante, crepitio
• diarrea
• un minor numero di uova deposte
Dell'influenza aviaria a bassa patogenicità ( LPAI ) è di solito meno grave. Può causare problemi respiratori lievi, ma gli uccelli colpiti non mostrerà sempre chiari segni di infezione.
La gravità di LPAI dipende dal tipo di uccello e se ha altre malattie.
Come l'influenza aviaria si diffonde
La malattia si diffonde da uccello a uccello attraverso il contatto diretto o attraverso i fluidi corporei contaminati e le feci.
I virus dell'influenza aviaria modifiche creando spesso nuove varietà e vi è un rischio costante che uno dei nuovi ceppi possono diffondersi facilmente tra le persone. Ma non vi è alcuna prova che qualsiasi recente ceppo di influenza aviaria è stato in grado di diffondere direttamente tra le persone.
L'influenza aviaria non è una malattia in volo.

Guida biosicurezza

Si può aiutare a prevenire l'influenza aviaria praticando buone misure di biosicurezza sui locali, che includono:
• rigorosamente limitare e controllare l'accesso alle allevamenti di pollame
• indossando una tuta pulita e calzature quando si entra in allevamenti di pollame.Indumenti protettivi e calzature devono essere rimossi e sia puliti e disinfettati, lavati o smaltiti dopo l'uso
• pulizia e disinfezione di tutti i veicoli dopo ogni viaggio in un allevamento di pollame
• con disinfettante e materiale pronto pulizia alle entrate della fattoria, per cui i visitatori potranno essenziali disinfettare prima di entrare e uscire locali
• riducendo al minimo il contatto tra volatili selvatici e pollame, prevenendo l'accumulo di acqua stagnante e la rimozione dei mangimi versato che potrebbero attirare gli uccelli selvatici, e il mantenimento di edifici al fine di garantire che gli uccelli selvatici non fanno il nido o roost in loro

Linee guida per la sanità pubblica
Alcuni tipi di influenza aviaria possono passare le persone, ma questo è molto raro. Di solito richiede molto stretto contatto tra la persona e uccelli infetti.

Vaccinazione
La vaccinazione preventiva non è raccomandata come mezzo per proteggere la Gran Bretagna nei confronti di un focolaio di influenza aviaria. Defra riesaminerà la presente decisione in quanto l'attuale situazione si evolve.
Strategia di uscita
Allo stato attuale, non vi è un elevato grado di incertezza in cui l'influenza aviaria può esistere. Questo diventerà più chiaro come la sorveglianza nelle zone di controllo per verificare se la malattia è presente, tracciando dei contatti dei locali infetti e lo stato di avanzamento dell'indagine epidemiologica.
Sicurezza alimentare
La Food Standards Agency (FSA) conferm che l'influenza aviaria non rappresenta un rischio per la sicurezza alimentare per i consumatori. 
Gli animali da compagnia
Guida alla prevenzione della diffusione dell'influenza aviaria agli animali da compagnia è disponibile. E 'raro che i gatti e altri animali da compagnia per essere infettati con il virus.
Gli uccelli selvatici
Se si trova qualsiasi tipo di uccelli morti, a meno che non ci siano 5 o più nella stessa posizione, allo stesso tempo, si debbono:
• Lasciarli in pace, o
• Seguire le linee guida per lo smaltimento
I membri del pubblico sono tenuti a segnalare incidenti in cui 5 o più uccelli vengono trovati morti nella stessa posizione e nello stesso tempo per il servizio di assistenza
Le importazioni dall'UE

I Commerci dell'UE si basano su una rigorosa certificazione per il movimento di pollame vivo, pulcini di un giorno e uova da cova. Stiamo lavorando a stretto contatto con la Commissione e le autorità dei Paesi Bassi e in Germania per determinare tutte le vie possibili di introduzione di malattie. Prodotti come la carne di pollame, uova da tavola e di prodotti avicoli non sono soggetti a certificazione all'interno dell'UE. Tuttavia, come regola generale, solo gli uccelli sani possono entrare nella catena alimentare e quindi non dovrebbe rappresentare un rischio.
Le esportazioni verso paesi terzi
Le esportazioni di pollame e prodotti avicoli connessi sono generalmente tutti certificati secondo le norme dell'OIE in materia di libertà di malattia, che prevedono per le importazioni dalla gratuiti zone / regioni e scomparti / stabilimenti, ma alcuni partner commerciali richiedono tutto il paese per essere liberi. Lavoreremo a stretto contatto con partner del settore qui e all'estero al fine di garantire che le misure non sono più scambi commerciali restrittive del necessario e che il commercio sicuro può continuare.
Importazioni da paesi terzi
Regole del commercio dell'UE approvano solo un numero molto limitato di paesi al di fuori dell'UE per l'importazione nell'UE. Tutti i volatili vivi e di pollame relativi prodotti, tra cui uova da tavola devono essere certificati come liberi da malattia e quindi adatto per il commercio.




ZAGAROLO – VALLE MARTELLA, CONFERIMENTO ILLECITO DI AMIANTO: TRE ANNI DI SEGNALAZIONI MA IL COMUNE NON HA MAI BONIFICATO L’AREA. – CERCASI ISTITUZIONI

 

Lo stesso conferimento di amianto nella stessa via Giusti, nello stesso angolo prossimo alla cabina del gas era stato già segnalato al Comune di Zagarolo ed all’allora comandante dei Vigili Urbani tre anni fa, esattamente il 5 novembre 2011

 

di Cinzia Marchegiani

Valle Martella-Zagarolo (RM) – E’ partita da pochi giorni la campagna “Eternity. L’amianto è per sempre” che chiede ai cittadini di essere protagonisti della tutela ambientale inviando foto e ubicazione delle discariche abusive nel proprio territorio all’associazione Comitato Difesa del Territorio Colli Prenestini e Castelli Romani, affinché si possano denunciare situazioni patologiche di conferimenti illeciti e pericolosi per la salute pubblica e dell’ambiente. Un’iniziativa che sembra aver sensibilizzato gli stessi cittadini che immediatamente hanno attivato questa forma di dialogo con l’associazione promotrice. E proprio quest’oggi, la suddetta associazione informa che sono stati i cittadini di Valle Martella (frazione di Zagarolo) ad indicare una situazione  nel territorio di Zagarolo. L'associazione, dopo aver ricevuto il reportage fotografico, ha realizzato un confronto con il proprio data base e purtroppo ha constatato che lo stesso conferimento illecito di amianto giace indisturbato da molti anni, dove la vegetazione con il passare del tempo ha coperto e inglobato lo stesso materiale, facendolo diventare parte integrante del terreno e dell’ambiente circostante. Così il Comitato Difesa del Territorio appena gli sono giunte le suddette segnalazioni solleva una denuncia pubbica per una vera inadempienza degli obblighi comunali: “Quell’amianto che il Comitato oggi ha segnalato alle autorità competenti, giace indisturbato in Via Giusti dal lontano 2011. Stiamo parlando di tre anni. Tre anni trascorsi senza che venisse rimosso e l’area bonificata. Tre anni di non risposte. Tre anni di degrado. Tre anni di deterioramento sotto gli agenti atmosferici. Tre anni di polveri nell’aria. Tre anni che chi sa, finge di non sapere. Esattamente il 5 novembre 2011, la presenza di quello stesso amianto, nella stessa via Giusti, nello stesso angolo prossimo alla cabina del gas, era stata già segnalata al Comune di Zagarolo ed all’allora comandante dei Vigili Urbani.”

La suddetta associazione con amarezza e sconcerto ricorda che in tre anni probabilmente molte cose sono cambiate, ma non quell’amianto e di certo non la sua pericolosità, più aggravata ancora dall’evidente stato di frammentazione in cui versa oggi il materiale e invita al senso civico:”I cittadini devono diventare responsabili e cessare con quei comportamenti illeciti che comunque si ripercuotono sulla salute di tutti. Le amministrazioni, invece, devono adempiere ai loro doveri ed essere maggiormente presenti sui territori, poiché tre anni non sono pochi!”
E la domanda sorge spontanea, di chi è la responsabilità, si può fare campagna ambientale, se le stesse istituzioni non sono in grado di attivarsi nel proprio territorio in seguito alle segnalazioni? Assessore all’Ambiente, se ci sei batti un colpo, poiché tre anni quell’amianto è diventato parte integrante del paesaggio folkloristico e ambientale.

…..Ma non solo, occorrerebbe fare una campagna di sensibilizzazione di tutela della salute pubblica, poiché trasportare da soli questi pannelli di amianto senza le necessarie precauzioni, diventa una condanna a morte per l’ignaro cittadino, che pensando di fare il furbo, non sa che non solo mette a repentaglio la salute pubblica e dell’ambiente circostante ma soprattutto la sua, nel maneggiare inappropriatamente un materiale altamente pericoloso.




LAURA BOLDRINI LANCIA CAMPAGNA CESSIONI SOVRANITA’ CON UN "TWEET SHOCK"

di Cinzia Marchegiani

Un sabato italiano qualunque sta svegliando dal torpore gli italiani che come San Tommaso, non credono, se non vedono. Laura Boldrini, il Presidente della Camera del Parlamento italiano con il seguente tweet shock riporta tutti sull’attenti: “Nel processo costruzione #Europa resistenze a cedere quote sovranita’. Ma traguardo va raggiunto o prevarranno disgregazione e populismo."
Immediate le contestazioni forti, soprattutto di chi conosce il valore e il potere della Costituzione Italiana, così l’Avv Marco Mori interviene in merito richiama gli tabella della legge italiana: “Ribadisco per l’ennesima volta che la cessione di sovranità, costituzionalmente vietata ex art. 1 e 11 Cost., comporta la cancellazione della personalità giuridica dello Stato e costituisce un atto ostile contro di esso perseguibile ex art. 243 c.p. Invito dunque i Magistrati a procedere in tal senso.”
E’ da menzionare anche la missiva del 3 novembre 2014 con cui l’Associazione “Caino non tocchi mai più abele” ha posto all’attenzione del Consiglio e della Commissione Europea la questione dell’illegittima cessione della sovranità nazionale più volte sostenuta dallo scrivente e portata avanti con azioni sia civili che penali in collaborazione con “Salviamo gli Italiani“. Gli stessi pubblicano la replica dell’ufficio informazioni con il pubblico del Consiglio Europeo, nella sua semplicità, che ha lasciato di stucco in quanto ha confermato che i Trattati costituiscono “cessioni” di sovranità e che BCE tutela solamente la stabilità finanziaria.

L’associazione "Salviamo li Italiani", spiega in realtà cosa è permesso dalla legge:” La Corte Costituzionale, con sentenza n. 238/2014, ha ribadito la superiorità dei principi fondamentali e dei diritti inviolabili dell’uomo sul diritto internazionale. Tra tali diritti fondamentali sono ovviamente ricompresi gli artt. 1, 5 ed 11 Cost.
In particolare, ai sensi dell’art. 1 Cost., la sovranità appartiene al popolo che la esercita nei limiti e nelle forme proprie del modello costituzionale. Questi limiti, fermo il riconoscimento dell’unità della Repubblica e del decentramento amministrativo di cui all’art. 5 Cost. (principio opposto all’accentramento di sovranità verso Bruxelles), sono sanciti nell’art. 11 Costituzione.Detta norma consente esclusivamente, in condizioni di parità con le altre nazioni, alla mere LIMITAZIONI di sovranità volte all’adesione ad ordinamenti sovranazionali che promuovano la pace e la giustizia tra i popoli. Fermo il vincolo di scopo e le condizioni di reciprocità, è in ogni caso chiarissimo che, come indicato nella lettera pubblicata, i Trattati UE costituiscono CESSIONI vietate di sovranità. Infatti l’Italia non si è limitata a contenere il proprio potere d’imperio ma ne ha ceduto l’esercizio a soggetti terzi a titolo definitivo.
Cedere la sovranità, esattamente come avverrebbe in caso di un’occupazione militare, significa necessariamente cancellare la personalità giuridica della nazione e sottoporre la stessa a “vincoli esterni” di carattere permanente che, nello specifico dei Trattati UE, riguardano anche le politiche monetarie ed economiche. Dette politiche sono oggi dirette alla stabilità finanziaria, come dichiarato nella missiva pubblicata, e non già al sostegno dell’economia reale e dell’occupazione.
Per questo “Salviamo gli Italiani” ha promosso un’azione civile la cui prima udienza si celebrerà a gennaio per fare si che la Corte Costituzionale possa finalmente dichiarare fuori legge la ratifica dei Trattati UE le cui regole hanno portato il paese in una violenta recessione dai costi sociali immani. La vittoria è alla nostra portata, sosteneteci iscrivendovi alla nostra associazione! 




CASTELLI ROMANI E COLLI PRENESTINI: PARTE LA CAMPAGNA “ETERNITY, UN AMIANTO E’ PER SEMPRE”.

di Cinzia Marchegiani

Castelli Romani / Colli Prenestini – La campagna sensibilizzatrice che ha appena lanciato il Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini e Castelli Romani è rivolta ai quei cittadini che quotidianamente vivono le proprie realtà territoriali.

L’associazione di Difesa del Territorio Colli Prenestini e Castelli Romani, infatti, invita il cittadino a diventare protagonista del proprio futuro, e quindi a segnalare loro, foto e esatta ubicazione delle zone delle discariche abusive di amianto.

Parliamo di un rifiuto altamente pericoloso, appunto l’amianto e non è un caso che la campagna sia stata intitolata, “Eternity, l’amianto è per sempre!” Lasciato bivaccare in discariche abusive, rappresenta oltre un grave pericolo ambientale e di salute pubblica per le comunità limitrofe, oltre un grave segno di inciviltà e di incapacità degli stessi comuni di fare una campagna tesa al ritiro di questo materiale che spesso, troppo spesso viene smaltito illegalmente per costi eccessivi delle ditte, non sapendo che la sola manipolazione, frantumazione per il trasporto di questo elemento mette a serio rischio la salute del cittadino che se ne sbarazza furtivamente, o di ditte che passano per il ritiro e poi invece di smaltirlo con tutte le procedure richieste, se ne sbarazzano cercando luoghi isolati.

Tutte le segnalazioni pervenute, contribuiranno alla creazione della mappa dei “Luoghi Senza Cuore”, Siti di Poco Interesse Comunale, utili per capire l’esatta dimensione del fenomeno e, soprattutto, per chiedere soluzioni che permettano uno smaltimento corretto e che non gravi solo sulle spalle dei cittadini. Ci si può rivolgere al seguente indirizzo comitatodifesaterritoriale@gmail.com

SCHEDA TECNICA DELL’AMIANTO
Innanzitutto, occorre precisare che, anche se è ormai acclarata la cancerogenicità dell’amianto, legata soprattutto all'inalazione delle sue fibre, ciò che è meno conosciuto è il fatto che il periodo di latenza tra l’esposizione iniziale ad amianto e l’insorgenza di malattie ad esso correlate è estremamente lungo, infatti il picco massimo in Italia di casi di malattie asbesto-correlate (cioè patologie associate all'esposizione ad amianto), è atteso tra il 2015 ed il 2025.

STORIA
L’Italia è stata fino agli anni ‘90 tra i maggiori produttori mondiali di amianto, fino a quando, con Legge n. 257 del 27/3/1992, ha stabilito il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione di amianto, di prodotti di amianto e di prodotti contenenti amianto. Questa Legge però non impone l’obbligo di dismissione di tale sostanza o dei materiali che la contengono, pertanto ancor oggi risultano numerosi i siti contaminati da bonificare e rilevanti sono i quantitativi dei Rifiuti Contenenti Amianto da smaltire. Dagli studi effettuati dall’INAIL DIPIA (Dipartimento Installazioni di Produzione e Insediamenti Antropici), aggiornati a giugno 2013 e volti a creare una prima mappatura degli impianti di smaltimento che accettano Rifiuti Contenenti Amianto, è emerso che, a fronte degli elevati quantitativi di RCA ancora da smaltire, sul territorio nazionale non vi è un sufficiente numero di discariche per accogliere tale tipologia di rifiuti e quelle in esercizio non riescono a gestire la mole di RCA prodotti e producibili annualmente nel nostro paese, inoltre otto Regioni (tra cui il Lazio) non sono dotate di una discarica propria (ne è previsto alcun progetto suppletivo), e che le volumetrie residue vanno sempre più affievolendosi.

PREZZI PER LO SMALTIMENTO
Per quanto riguarda i prezzi di smaltimento invece, negli studi si segnala che in Italia essi sono piuttosto alti rispetto agli altri paesi europei e spesso i RCA prodotti dal nostro paese vengono, nel migliore dei casi, smaltiti all’estero. Ciò comporta attività di trasporto di RCA attraverso il territorio nazionale, spesso complesse e pericolose. Nel peggiore dei casi essi finiscono, come abbandoni impropri di rifiuti, costituendo un serio pericolo per la salute pubblica e deturpando il paesaggio urbano e naturalistico italiano, considerato a livello internazionale di pregio.

AGEVOLAZIONI PER I CITTADINI
Finalmente giunge, dopo anni di silenzio, di inerzia e di assenza, l'iniziativa statale volta ad incentivare il cittadino per un corretto smaltimento dell'amianto. Infatti con il decreto legge 63/2013, convertito con modificazioni dalla L. 03 agosto 2013, n 90, a partire dal 1 gennaio 2014 sono state estese le agevolazioni già esistenti per le ristrutturazioni e l' efficientamento energetico, anche agli interventi di rimozione e bonifica dell'amianto dagli immobili.

Il Comitato Difesa del Territorio Colli Prenestini e Castelli Romani, infine, si augura che con questa nuova campagna di informatione e sensibilizzazione, possa partire una partecipazione ad ampio raggio, affinché sia forte la volontà di ridurre e prevenire i rischi di abbandono illecito di amianto.




TOR SAPIENZA, DEGRADO: GIORGIA MELONI CHIEDE UN INCONTRO AL SINDACO IGNAZIO MARINO

di Cinzia Marchegiani

Roma – Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia è andata in visita a Tor Sapienza per raccogliere le testimonianze dirette dei cittadini che lì ogni giorno vivono una quotidianità lontana dalla boutade di alcuni giornali. La Meloni racconta semplicemente una realtà esplosiva, di forte degrado ed emarginazione:” Le immagini di un intero quartiere che scende in piazza, composto da madri, padri, nonni, ragazzi, raccontano qualcosa di molto distante dall'idea di razzismo: raccontano di una situazione di degrado che è ormai diventata intollerabile. Loro non ce l'hanno con gli immigrati ma con le Istituzioni che li hanno lasciati soli. E sono proprio le Istituzioni a dover dare risposte a queste persone: il Governo che con le sue fallimentari politiche sta creando una guerra tra poveri e le Istituzioni locali che continuano a scaricare sulle periferie il peso delle loro scelte. I cittadini di Tor Sapienza vivono una situazione di esasperazione comprensibile: noi siamo disponibili a dar loro una mano e penso che Marino dovrebbe andare da loro per vedere con i propri occhi cosa sta succedendo.”

Per questo Giorgia Meloni ha chiesto al sindaco Marino un incontro ufficiale per parlare della sua visita di ieri a Tor Sapienza.

In questo paese dove molti si riempiono la bocca di integrazione, e ciò accade quando non si vivono direttamente in questi territori, l’altra faccia della medaglia, che a nessuno non fa comodo  guardare, fotografa situazione al limite della sopportazione umana. Qui le istituzioni scaricano sulla comunità un impegno che non può affrontare da sola in una giungla di deregolamentazione. Assente assoluto è una guida che al di sopra di tutti sia in grado di indicare e tutelare una corretta coesistenza. Il degrado non è culturale, e non è neanche questione di razzismo, ma una patologia ben diversa che testimonia l’assenza o la superficialità delle istituzioni che troppo spesso prendono decisioni senza attuare monitoraggi e controlli demandando al buon senso degli italiani un crisi sociale ed economica che sfocia in degrado spaventoso, e che gli stessi cittadini non possono arginare per mancanza di strumenti basilari come le autorità e le leggi. Questi territori non possono essere ideati come una valvola di accoglienza straniera, che diventa una polveriera pronta ad esplodere in ogni momento. Quando non si creano i presupposti per una vera integrazione, si creano intolleranze che non devono essere strumentalizzate come "questione di razzismo", e con serietà  le istituzioni devono affronatre con le giuste responsabilità…. Marino se ci sei batti un colpo, ti chiama la Meloni!




OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA ITALIANO: INVASIONE DELLA PRODUZIONE STRANIERA DEL 45% IN UN ANNO

La Coldiretti lancia l’allarme, l’attacco all’olio italiano mette a rischio un patrimonio ambientale con oltre 250 milioni di piante sul territorio nazionale che garantiscono un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative all’anno e un fatturato di 2 miliardi di euro

di Cinzia Marchegiani

L’olio extravergine d’oliva, uno dei prodotti italiani che fa grande e unica la dieta mediterranea sembra essere sotto attacco proprio dalla produzione estera  dell’olio, e dall’importazione di olive nella nostra penisola. Coldiretti scende in difesa di questo prodotto unico nel suo genere e patrimonio forse universale non solo dell’alimentazione ma della salute stessa. Le importazioni di olio di oliva dall’estero sono aumentate del 45% rispetto allo scorso anno con un Paese come la Spagna che ha addirittura quasi quadruplicato le spedizioni verso la Penisola (273 %), ma sul mercato è praticamente impossibile riconoscere il prodotto straniero per la mancanza di trasparenza in etichetta. Una vera invasione! Lancia il grido di allarme la Coldiretti proprio sulla base di questi dati Istat relativi ai primi sette mesi di questo anno 2014. Un trend che se mantenuto attesterà l’arrivo in Italia di olio extravergine al massimo storico con un valore pari al doppio di quello nazionale che registra un produzione attorno alle 300 mila tonnellate. E a fare i conti della serva è proprio il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo: “In altre parole due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero ed occorre adottare tutte le misure necessarie per garantire trasparenza negli scambi, combattere i rischi di frodi e assicurare la possibilità di fare una scelta di acquisto consapevole ai consumatori italiani”. Per questo lo stesso Moncalvo chiede di mettere a punto una task force coordinata di controllo per l’immediata attuazione delle norme contenute nella legge “salva olio” approvata dal Parlamento.
Il richiamo in particolare, è riferito alle norme sul funzionamento del mercato e della concorrenza, dalla previa autorizzazione del Ministero delle Politiche agricole all’ammissione al regime di perfezionamento attivo nel caso di acquisto dai Paesi extra Ue di miscele di olio fino alla disciplina contro il segreto, che contempla l’accesso ai documenti degli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera delle informazioni detenute attraverso collegamenti a banche dati elettroniche.
L’Italia è il primo importatore mondiale di oli di oliva che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri. Sotto accusa è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009.
Una fotografia sulla sofisticazione va menzionata poiché spesso il consumatore porta a tavola qualcosa che neanche lontanamente assomiglia all’olio extravergine di oliva e soprattutto italiano. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Coldiretti spiega nel dettaglio cosa accade nel commercio:"spesso le bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli. I consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente. In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato il consiglio di Coldiretti è quello di guardare con piu' attenzione le etichette ed acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori mentre in caso di dubbio verificare attentamente l'origine in etichetta."

La sofisticazione o adulterazione dell’olio extravergine di oliva si ottiene miscelandolo con percentuali di altri tipi di olio, frodi spesso difficili da stanare e che solo un esame gascromotografico permetterebbe di stabilire la composizione qualitativa e quantitativa degli acidi grassi dell’olio in esame. Analisi che viene supportata anche dall’esame della frazione stereolica che rappresenta una maggiore conferma della genuinità dell’olio di oliva. Purtroppo con manipolazione genetiche apportate alle piante oleaginose è possibile modificare la composizione acida degli oli estratti dai semi e renderli simili a quella dell’olio di oliva. Ma la frazione stereolica, fortunatamente non subisce variazioni ed è tipica e rappresentativa per ogni tipo di olio esistente, e nell’olio di oliva vergine la quantità di beta-sitostereolo non è mai inferiore al 94%. Ecco perché è fondamentale avere un’etichettatura che dia la possibilità al consumatore di scegliere consapevolmente in base alle proprie esigenze e al portafoglio.

L’attacco all’olio italiano mette a rischio un patrimonio ambientale con oltre 250 milioni di piante sul territorio nazionale che garantiscono un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative all’anno e un fatturato di 2 miliardi di euro.




SHOCK ANAFILATTICO: COLPA DEGLI ANTIBIOTICI, CHEMIOTERAPICI E AGENTI DI CONTRASTO PER DIAGNOSTICA

Lo studio globale condotto dai ricercatori della Montefiore Medical Center e Albert Einstein College of Medicina della Yeshiva Universiti avverte, i farmaci sono i responsabili di causa morte improvvisa di allergia, secondo un’analisi di certificati di morte dal 1999 al 2010 negli Stati Uniti

di Cinzia Marchegiani

New York (USA) – Un grave shock anafilattico può provocare una morte fatale, ed è la conseguenza di una massiccia reazione allergica che colpisce le vie respiratorie, l’apparato respiratorio oltre la circolazione sanguigna. I sintomi da shock anafilattico si avvertono nella difficoltà respiratoria e nella deglutizione, senso di vertigini, prurito e/o sfogo sulla pelle, e angioedema, cioè gonfiore delle mani, mani e piedi.
Uno studio globale di questa patologia condotto dai ricercatori del Montefior Medical Center e Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University, ha evidenziato che i farmaci sono la principale causa di morti improvvise di allergia correlati negli Stati Uniti, secondo un'analisi sui certificati di morte avvenuti dal 1999-2010.

L’ ”anafilassi, termine usato per una grave reazione allergica potenzialmente pericolosa per la vita, può verificarsi in pochi secondi o minuti dopo l'esposizione ad un allergene. Lo studio, pubblicato online nel Journal of Allergy e Immunologia Clinica, ha il merito di aver scoperto anche che il rischio di reazioni allergiche indotte da farmaci mortali era particolarmente alta tra gli anziani e gli afro-americani e che queste morti sono aumentate in modo significativo negli Stati Uniti negli ultimi anni. Il Dr. Jerschow e colleghi hanno analizzato i certificati di morte dal Mortality Database nazionale degli Stati Uniti e ha scoperto che anafilassi farmaco-correlato è la causa più comune di morte (58,8 per cento). Ulteriori cause identificate inclusi anafilassi non specificata (19,3 per cento), il veleno (15,2 per cento) e il cibo (6,7 per cento). Ulteriori analisi hanno rivelato anafilassi fatale a causa di farmaci, alimenti e allergeni non specificati era significativamente associato con africana razza americana e l'età avanzata; e tassi di anafilassi fatale a causa di veleno era più comune nei bianchi, uomini anziani. Ma il dato sconvolgente è che dei 2.458 morti identificati tra 1999-2010, 1.446, erano causate da farmaci. I farmaci colpevole non sono stati specificati nella maggior parte dei casi (circa il 74 per cento). Tuttavia, tra quelli con un farmaco colpevole identificato, quasi la metà erano antibiotici, seguiti da agenti mezzo di contrasto utilizzati durante le procedure di diagnostica per immagini e chemioterapici che vengono utilizzati nel trattamento del cancro. Elina Jerschow, l'autore principale dello studio e direttore del Drug Allergy Center, Allergologia ed Immunologia Divisione di Medicina del Montefiore Medical Center e assistente professore di medicina , Albert Einstein College, spiega la straordinaria importanza di questo studio:”Le morti correlati all’anafilassi negli Stati Uniti non sono stati ben compresi in questi ultimi anni, ci auguriamo che questi risultati aiuteranno a identificare i fattori di rischio specifici e permettere ai medici di formulare approcci di prevenzione."

Troppo spesso prendiamo con molta superficialità antibiotici anche quando non servono, e questo è un importante strumento per sensibilizzare la prevenzione di alcune patologie mortali come l’anafilassi, che sono dietro l’angolo silentemente. Per la chemioterapia, e gli agenti di contrasto per la diagnostica delle immagini sicuramente servirà un’educazione medica diversa mirata a trovare modalità e strategie alternative, visto anche il declino della chemioterapia per particolari tumori solidi poiché anche la farmacologia li etichetta come palliativi.

In caso di grave reazione allergica, di anafilassi o shock anafilattico, la terapia d’emergenza è costituita da un’iniezione intramuscolare di adrenalina. Questa può essere effettuata dal medico soccorritore sul territorio o in Pronto Soccorso, se impossibilitati logisticamente in un intervento medico va chiamato subito il 118 che spiega dal telefono eventuali manovre salvavita, che spesso sono davvero provvidenziali in quel lasso di tempo che impiega l’ambulanza ad arrivare sul posto.




SAN CESAREO: SABATO 15 NOVEMBRE APPUNTAMENTO A TEATRO CON VITTORIO CONTINELLI

di Cinzia Marchegiani

San Cesareo (RM) – Un teatro innovativo, al passo coi tempi. A San cesareo nasce l’idea di un teatro rivoluzionario ed è per tutti, grandi e piccini. L’entrata è gratuita o proponendo un baratto. Dal 15 novembre Timmagini ha ideato questa formula aggregativa proponendo eventi e attività tutti i fine settimana al teatro altrettanto originale presso Colle Nobeletto (via Prato n. 58)!
Il 15 novembre 2015 la nuova stagione inizia con un doppio appuntamento. Nel pomeriggio alle ore 16.30 con lo spettacolo “Piantine che salvano il mondo” dedicato ai bambini (dagli 8 anni), che si inserisce nel progetto di racconto teatrale  sul Mito  dove gli stessi piccoli diventano i reali protagonisti interfacciandosi con l’attore Vittorio Continelli. E la storia all’improvviso diventa pura magia e conoscenza, dal mito classico di Deucalione e Pirra, mito di fondazione del genere umano, si arriva fino alla contemporaneità passando attraverso i temi della salvaguardia dell’ambiente e di un’alimentazione che tenga conto dell’ambiente stesso e della sua biodiversità, il nostro territorio e quel che serve a conservarne la vita.
In serata e precisamente alle ore 21:00, Vittorio Continelli presenta un racconto prezioso e affascinante che dedica al pubblico adulto. Un lavoro creato e ideato nei momenti tra uno spettacolo e l’altro durante i suoi tour tra i molti palcoscenici prestigiosi italiani. E così “Sidera. Le stelle” prende forma dalla fantasia e capacità narrativa di Contellini, il viaggio inizia dai miti dell’amore che hanno sapore di anima e di vita ed arriva nelle sfere del cielo notturno custode assoluto di storie tramandate dalla tradizione greca e romana. Il teatro diventa storia, amore e vita! Con parole che riescono ad evocare scene, sensazioni ed emozioni si parte dalla notte dei tempi con l’origine delle costellazioni e dai loro movimenti celesti, e inaspettatamente si arriva a rievocare alcuni dei miti più belli ad esse legati, come l’amore di Zeus per Callisto, l’Orsa maggiore; la storia del gran cacciatore Orione; l’amore tra Helios e Selene; la nascita della Via lattea; il folle volo di Fetonte sul carro del Sole. ….appunto Sidera, le stelle!

Il doppio appuntamento è prezioso e la modalità per partecipare a questi eventi è quella di rivolgersi al sito di Timmagini tramite mail info@timmagini.net oppure chiamare al 338.12.63.083 per avere tutte le informazioni per raggiungere il luogo (San Cesareo – Colle Nobeletto). Gli organizzatori ricordano che tutti gli eventi sono ad entrata gratuita ed uscita a cappello, si paga quello che si vuole e quello che si può secondo il gradiente e delle possibilità proprio per far sì che tutti possano partecipare in questo momento di grave crisi!
Un teatro decisamente in uno stile diverso, ma in fondo anche William Shakespeare apostrofava:” Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti." 




ROMA, BOTTICELLE ROMANE: A RISCHIO MANIFESTAZIONE DEL PARTITO ANIMALISTA EUROPEO

Oggi, 12 novembre 2014 alle ore 11:00  è stata organizzata una manifestazione contro lo sfruttamento dei cavalli costretti a trainare le cosiddette botticelle romane, i partecipanti chiedono l'abolizione del trasporto pubblico non di linea a trazione animale

di Cinzia Marchegiani

Roma – Questa mattina a Roma si preannuncia una giornata a rischio scontri a piazza Campidoglio a Roma, presso la sede del Comune di Roma. Alle ore  11:00 è stata organizzata una manifestazione contro lo sfruttamento dei cavalli costretti a trainare le cosiddette botticelle romane, i partecipanti chiedono l'abolizione del trasporto pubblico non di linea a trazione animale. Una protesta non solo etica ma afferente anche le tematiche di giustizia, e in merito interviene il segretario del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli, che spiega cosa sta accadendo:”il sindaco di Roma, nonostante sia stata diffidato e successivamente denunciato per omissioni d'atti d'ufficio, autorizza la circolazione delle vetture tutte illegali: dalle targhe, presidi di sicurezza e segnaletica non a norma alla mancanza di un tassametro con conseguente ammanco nelle casse comunali. Nonostante il funzionario di Roma capitale ammetta le omissioni dell'amministrazione, il sindaco Ignazio Marino, ignorando la legge, autorizza l'illegalità.”

Insomma, il Partito Animalista Europeo sempre in prima linea a difesa e a tutela dei diritti degli animali non va giù che il primo cittadino di Roma capitale possa privilegiare la categoria dei vetturini, e a non far rispettare loro le leggi di una deroga alle norme vigenti.

La giornata sembra nascere sotto cattive stelle, poiché il Partito Animalista Europeo spiega che la Questura, adducendo irregolarità nel preavviso e nel luogo della manifestazione, non ha autorizzato la manifestazione:”ci viene negato il diritto di esprimere il nostro dissenso così come costituzionalmente garantito.”

E come promesso dai proclami, il Partito Animalista Europeo conferma che sarà presente comunque stamattina ed ad ogni costo  a piazza Campidoglio:”né le condizioni meteo e nessun altro potrà fermare la causa in cui crediamo.”

Alla manifestazione che fra poco inizierà, verrà consegnata al primo cittadino l'esito del sondaggio on line che Stefano Fuccelli ci anticipa decretare ufficialmente la volontà dei cittadini di vedere cancellata tale vetusta falsa tradizione.