IL PARTITO DEMOCRATICO CAMBIA LA COSTITUZIONE DA SOLO

 

In sostanza un gruppo di Parlamentari nominati dal PD, pur non avendo avuto la maggioranza alle ultime elezioni, ottenendola solo in forza di una legge elettorale dichiarata incostituzionale, ha modificato da solo la Costituzione cancellando in un colpo la democrazia. Nel dettaglio e in modo semplice lo spiega l’avv. Marco Mori

 

di Cinzia Marchegiani

E’ vero, gli italiani stanno subendo  a colpi di machete quel processo neanche troppo lento che sta cambiando gravemente il Paese. Come la leggenda della rana bollita, ce ne accorgeremo solo quando l’acqua nella pentola ucciderà la stessa rana che allegramente pensava di essere finita in un laghetto limpido, tiepido  e bellissimo. Game Over, troppo tardi!
Un’analisi di quello che è accaduto, tra risse e abbandoni dell’aula al parlamento nel dettaglio lo spiega in modo semplice, per chi è a digiuno della materia, l’avv. Marco Mori :”Qualcosa di mai visto si è consumato nella notte. Un partito ha modificato la Costituzione unilateralmente.”

Cosa è accaduto avv. Mori?
Il merito della riforma, che vi anticipo già consegna semplicemente il paese alla sovranità dei mercati speculativi. Con linguaggio semplice ed accessibile, le questioni di illegittimità di carattere “preliminare” a questa riforma che sono palesi e davvero clamorose. Non nascondo la speranza che il Presidente della Repubblica intervenga, sarebbe un suo preciso dovere.
In sostanza un gruppo di Parlamentari nominati dal PD, pur non avendo avuto la maggioranza alle ultime elezioni, ottenendola solo in forza di una legge elettorale dichiarata incostituzionale, ha modificato da solo la Costituzione cancellando in un colpo la democrazia.
Ricordiamo, in primo luogo, che avere un Parlamento di nominati, in violazione del voto personale e diretto che invece prevede la Costituzione, implica che nessun eletto è libero di decidere autonomamente durante le votazioni. Questo perché, se non si ubbidisce al partito, non si sarà più inseriti nelle liste elettorali. Se le preferenze personali non hanno alcun peso la linea del partito non dipenderà mai da scelte democratiche e rappresentative della sovranità popolare, ma sarà imposta dai vertici. Nel caso di specie la linea del PD è quella imposta dalla finanza che vuole smantellare la sovranità italiana. Si vuole un Parlamento che semplicemente ratifichi rapidamente le scelte del Governo, ovvero si vuole l’opposto di una Repubblica Parlamentare. Il dibattito è l’essenza di una democrazia, le decisioni unilaterali sono invece l’essenza di una dittatura.
Occorre poi rammentare a tutti i lettori “come” il PD detiene oggi la maggioranza. Alla camera, alle elezioni del 2013, il primo partito fu il Movimento 5 Stelle, non possiamo dimenticarlo.

Il PD quindi decide per tutti?
Il PD ha usurpato poltrone che non gli spettavano per riformare da solo la Costituzione in forza di un premio di maggioranza addirittura dichiarato costituzionalmente illegittimo in quanto non conforme al principio del voto eguale. Peraltro tale premio di maggioranza è stato ottenuto sulla base di coalizione, coalizione sciolta prima ancora dell’insediamento del nuovo Parlamento (Sel ed il PD non hanno governato un giorno insieme dopo il voto del 2013).
Questa situazione di palese illegittimità non è affatto cessata con la declaratoria di incostituzionalità della legge elettorale visto che questo Parlamento ha addirittura modificato le norme fondamentali del nostro ordinamento. Gli effetti dell’incostituzionalità si sono moltiplicati fino ad arrivare a determinare la modifica della Costituzione stessa in radicale violazione dell’art. 136 Cost. che dispone: “Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione“.

Ma il neo Presidente Sergio Mattarella ha avuto un ruolo importante proprio sul giudizio di questa legge elettorale, cosa può fare la Corte Costituzionale?
Purtroppo la Corte Costituzionale ha una colpa immensa. Nel dichiarare incostituzionale la legge elettorale, con legge n. 1/2014, ha incomprensibilmente affermato, fuori dai suoi poteri (come avete letto gli effetti dell’incostituzionalità di una norma di legge sono determinati dalla Costituzione), che il Parlamento poteva continuare a legiferare. In realtà, è evidente per qualsiasi persona di buon senso, continuando a legiferare il Parlamento ha moltiplicato gli effetti della violazione Costituzionale censurata nel nostro ordinamento e ciò prosegue dal 2006.
Oggi dunque abbiamo una nuova Costituzione scritta da un Parlamento composto in violazione dei principi di rappresentanza democratica e dunque composto senza rispettare la sovranità popolare di cui all’art. 1 Cost. La stessa Cassazione con la sentenza n. 8878/14 ha evidenziato la grave lesione della rappresentatività democratica ma nonostante ciò Renzi è andato avanti.
Stiamo dunque assistendo alla fine della democrazia, con quello che non si deve aver timore di definire colpo di Stato, in Italia era dai tempi di Mussolini che non vedevamo qualcosa di simile.

Non ci resta che piangere, come apostrofava il bellissimo film di Troisi e Benigni?
Resta ancora una speranza, che il referendum a cui dovrà essere sottoposta questa oscena riforma, sia favorevole alla democrazia ed al paese ma sappiamo che sarà molto dura a causa delle forti pressioni mediatiche. Come avviene in ogni dittatura i media, purtroppo, appoggiano in gran parte il regime. Dico espressamente salviamo questo paese e cerchiamo, tutti insieme, di fermare questo golpe.

Tutti ora attendono le dichiarazioni del neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella….




UN SAN VALENTINO SPECIALE CON LA XV GIORNATA DI RACCOLTA DEL FARMACO


di Cinzia Marchegiani

Un San Valentino speciale, oggi è anche la XV Giornata di Raccolta del Farmaco (GRF). Dal 2000 ogni anno, il secondo sabato di febbraio, in tutta Italia, migliaia di volontari di Banco Farmaceutico sono presenti nelle oltre 3500 farmacie aderenti, e invitano i cittadini a donare farmaci per gli Enti assistenziali della propria città: è la GRF – Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco. Ogni Ente viene convenzionato ad una o più farmacie in cui sono raccolti esclusivamente farmaci senza obbligo di prescrizione.

In 14 anni la Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre 3.400.000 farmaci, per un controvalore commerciale di circa 22 milioni di euro. L’ultima edizione, che ha avuto luogo l'8 febbraio 2014, ha visto il coinvolgimento di 3.561 farmacie e oltre 14.000 volontari; dei 359.889 farmaci raccolti hanno beneficiato oltre 700.000 persone assistite dai 1.576 Enti convenzionati con Banco Farmaceutico.
La Giornata è organizzata in oltre 3.600 farmacie distribuite in 97 province e in più di1.200 comuni. A beneficiare dei farmaci saranno quasi 1600 enti assistenziali quotidianamente impegnati nella lotta alla povertà sanitaria. In Italia, ogni anno servono 3.300.000 confezioni di farmaci per i poveri che non possono curarsi. “Solo condividendo il bisogno quotidiano -ricorda la stessa organizzaione GRF- possiamo essere quel ponte che porta l’annuncio di speranza che il destino non ha lasciato solo l’uomo.”
Ad organizzare questa raccolta, la Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma e CDO Opere sociali. La GRF si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il patrocinio di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e Pubblicità Progresso, grazie al sostegno di ASSOSALUTE (Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche dell’automedicazione), FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), Fondazione Telecom Italia, EG EuroGenerici, Teva Italia e grazie al supporto dei media partner Avvenire e TV2000 e alla collaborazione della testata nazionale TGR e del Segretariato Sociale Rai.

“Un momento importante dell’anno – spiega Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus – che mi auguro incontri la generosità di tutti gli italiani per potere rispondere con maggiore efficacia all’aumento costante della povertà sanitaria. Ancora una volta voglio ringraziare tutti i farmacisti e i volontari che hanno aderito alla Giornata di raccolta del Farmaco dando un segno di grande civiltà e solidarietà”.

“Per un’azienda come Teva Italia – dichiara Salvatore Butti, Business Unit Generics, OTC & Portfolio Director dell’azienda – che vanta tra i propri valori inalienabili l’accessibilità alle cure per tutti, essere presenti a un’iniziativa come quella di Banco Farmaceutico è davvero importante e significativo. È il punto di partenza e di arrivo del nostro lavoro: per questo non ci limitiamo a produrre farmaci di alta qualità, ma vogliamo offrire il nostro sostegno agli italiani anche attraverso una serie di iniziative a sfondo sociale”.

“Grazie alla raccolta di farmaci senza obbligo di ricetta – afferma Gaetano Colabucci, presidente di ASSOSALUTE – questa giornata, che ASSOSALUTE sostiene con impegno sin dalla prima edizione, rappresenta un’iniziativa importante per contribuire alla salute e al benessere dei più bisognosi. I farmaci di automedicazione, infatti, rappresentano uno strumento efficace e semplice per risolvere i più comuni disturbi di salute”.

“EG EuroGenerici ha collaborato con il Banco Farmaceutico fin dall’inizio dell’attività – ricorda Enrique Hausermann, Amministratore Delegato di EG EuroGenerici – L’Auspicio è che anche i farmaci soggetti a prescrizione medica trovino un più ampio spazio e legittimità nell’ambito dell’attività del Banco Farmaceutico”.

Marcella Logli, Direttore Generale di Fondazione Telecom Italia fotografa uno scenario  in cui si registra l’aumento dei soggetti che hanno difficoltà a sostenere le spese per curarsi: "la GRF rappresenta invece un importante momento di aiuto e di sostegno. Fondazione Telecom Italia ha voluto in particolare far parte di coloro che supportano Banco Farmaceutico e sta così sviluppando un progetto per la donazione di farmaci online che ci auguriamo possa essere di valore aggiunto alla lotta contro la povertà sanitaria”.

“Da sempre la Federazione – sottolinea Andrea Mandelli, presidente della Fofi -sostiene questa fondamentale iniziativa di solidarietà, e sono certo che anche questa prossima edizione confermerà il grande impegno sociale di tutti i farmacisti”.

Anche Lupa Pani dg dell'AIFA sostiene questa importante raccolta :"“Come AIFA,  abbiamo il dovere di tutelare la salute garantendo accesso ai farmaci da parte di tutti i cittadini. Ci siamo resi conto che, sebbene le donazioni di farmaci siano aumentate nel corso del tempo, non stiamo facendo ancora abbastanza, dobbiamo fare di più, ecco perché abbiamo deciso anche noi di supportare le iniziative rivolte a stimolare la donazione. Nell’ottica di una maggiore responsabilità sociale abbiamo infatti avviato un dialogo tra i soggetti coinvolti finalizzato al potenziamento delle attività di donazione di farmaci alle fasce meno abbienti della popolazione”.

L’appuntamento è quindi in farmacia,oggi sabato 14 febbraio, per fare “un gesto di amore” donando un farmaco a chi ne ha bisogno, quest’anno davvero un San Valentino speciale.




ITALIA CAMBIATA LA COSTITUZIONE UNILATERALMENTE DA UN PARTITO, QUALCUNO HA SENTITO IL NUOVO PRESIEDENTE DELLA REPUBBLICA?

In sostanza un gruppo di Parlamentari nominati dal PD, pur non avendo avuto la maggioranza alle ultime elezioni, ottenendola solo in forza di una legge elettorale dichiarata incostituzionale, ha modificato da solo la Costituzione cancellando in un colpo la democrazia. Nel dettaglio e in modo semplice lo spiega l’avv. Marco Mori

di Cinzia Marchegiani

E’ vero, gli italiani stanno subendo quel processo che neanche in maniera  troppo lenta  sta cambiando gravemente il proprio Paese, e come la leggenda della rana bollita, ce ne accorgeremo solo quando l’acqua nella pentola ucciderà la stessa rana che allegramente pensava di essere finita in un laghetto limpido e bellissimo e soprattutto tiepido. Game Over, troppo tardi!

Un’analisi di quello che è accaduto, tra risse e abbandoni dell’aula al parlamento nel dettaglio lo spiega in modo semplice, per chi è a digiuno della materia, l’avv. Marco Mori :”Qualcosa di mai visto si è consumato nella notte. Un partito ha modificato la Costituzione unilateralmente.”

Cosa è accaduto avv. Mori?
Il merito della riforma, che vi anticipo già consegna semplicemente il paese alla sovranità dei mercati speculativi. Con linguaggio semplice ed accessibile, le questioni di illegittimità di carattere “preliminare” a questa riforma che sono palesi e davvero clamorose. Non nascondo la speranza che il Presidente della Repubblica intervenga, sarebbe un suo preciso dovere.
In sostanza un gruppo di Parlamentari nominati dal PD, pur non avendo avuto la maggioranza alle ultime elezioni, ottenendola solo in forza di una legge elettorale dichiarata incostituzionale, ha modificato da solo la Costituzione cancellando in un colpo la democrazia.
Ricordiamo, in primo luogo, che avere un Parlamento di nominati, in violazione del voto personale e diretto che invece prevede la Costituzione, implica che nessun eletto è libero di decidere autonomamente durante le votazioni. Questo perché, se non si ubbidisce al partito, non si sarà più inseriti nelle liste elettorali. Se le preferenze personali non hanno alcun peso la linea del partito non dipenderà mai da scelte democratiche e rappresentative della sovranità popolare, ma sarà imposta dai vertici. Nel caso di specie la linea del PD è quella imposta dalla finanza che vuole smantellare la sovranità italiana. Si vuole un Parlamento che semplicemente ratifichi rapidamente le scelte del Governo, ovvero si vuole l’opposto di una Repubblica Parlamentare. Il dibattito è l’essenza di una democrazia, le decisioni unilaterali sono invece l’essenza di una dittatura.
Occorre poi rammentare a tutti i lettori “come” il PD detiene oggi la maggioranza. Alla camera, alle elezioni del 2013, il primo partito fu il Movimento 5 Stelle, non possiamo dimenticarlo.

Il PD quindi decide per tutti?
Il PD ha usurpato poltrone che non gli spettavano per riformare da solo la Costituzione in forza di un premio di maggioranza addirittura dichiarato costituzionalmente illegittimo in quanto non conforme al principio del voto eguale. Peraltro tale premio di maggioranza è stato ottenuto sulla base di coalizione, coalizione sciolta prima ancora dell’insediamento del nuovo Parlamento (Sel ed il PD non hanno governato un giorno insieme dopo il voto del 2013).
Questa situazione di palese illegittimità non è affatto cessata con la declaratoria di incostituzionalità della legge elettorale visto che questo Parlamento ha addirittura modificato le norme fondamentali del nostro ordinamento. Gli effetti dell’incostituzionalità si sono moltiplicati fino ad arrivare a determinare la modifica della Costituzione stessa in radicale violazione dell’art. 136 Cost. che dispone: “Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione“.

Ma il neo Presidente Sergio Mattarella ha avuto un ruolo importante proprio sul giudizio di questa legge elettorale, cos apuò fare la Corte Costituzionale?
Purtroppo la Corte Costituzionale ha una colpa immensa. Nel dichiarare incostituzionale la legge elettorale, con legge n. 1/2014, ha incomprensibilmente affermato, fuori dai suoi poteri (come avete letto gli effetti dell’incostituzionalità di una norma di legge sono determinati dalla Costituzione), che il Parlamento poteva continuare a legiferare. In realtà, è evidente per qualsiasi persona di buon senso, continuando a legiferare il Parlamento ha moltiplicato gli effetti della violazione Costituzionale censurata nel nostro ordinamento e ciò prosegue dal 2006.
Oggi dunque abbiamo una nuova Costituzione scritta da un Parlamento composto in violazione dei principi di rappresentanza democratica e dunque composto senza rispettare la sovranità popolare di cui all’art. 1 Cost. La stessa Cassazione con la sentenza n. 8878/14 ha evidenziato la grave lesione della rappresentatività democratica ma nonostante ciò Renzi è andato avanti.
Stiamo dunque assistendo alla fine della democrazia, con quello che non si deve aver timore di definire colpo di Stato, in Italia era dai tempi di Mussolini che non vedevamo qualcosa di simile.

Non ci resta che piangere, come apostrofava il bellissimo film di Trosi e Benigni?
Resta ancora una speranza, che il referendum a cui dovrà essere sottoposta questa oscena riforma, sia favorevole alla democrazia ed al paese ma sappiamo che sarà molto dura a causa delle forti pressioni mediatiche. Come avviene in ogni dittatura i media, purtroppo, appoggiano in gran parte il regime. Dico espressamente salviamo questo paese e cerchiamo, tutti insieme, di fermare questo golpe.

Tutti attendono ora le parole del neo Presidente della Repubblica Mattarella.




CATANIA: MORTE NEONATA, L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITÀ ANNUNCIA DIMISSIONI

 

LEGGI ANCHE: RAGUSA: NEONATA MUORE PER MANCANZA DI POSTI NEGLI OSPEDALI / CATANIA, NEONATA MORTA: PRIMI INDAGATI

 

di Cinzia Marchegiani

Catania – E’ accaduto di nuovo…purtroppo! La morte della neonata Nicole nel tragitto tra Catania a e Ragusa, in cerca di un posto in ospedale attrezzato con un'nità di trattamento intensivo neonatale, ha trovato laporta in faccia di ben tre ospedali, i quali avrebbero rifiutato il ricovero perché non avevano disponibili i posti letto. La piccola Nicole infatti era stata trasferita d’urgenza dopo la sua nascita avvenuta in una clinica privata di Catania ma ora questa morte senza senso solleva rabbia e incredulità, tragedie troppo spesso annunciate da chi la sanità purtroppo la vive a proprie spese.

Così inizia la passerella dei comunicati. Inizia Lucia Borsellino, Assessore sanità della Regione Sicilia:” E' inaccettabile. Quello accaduto oggi è un fatto che non ha alcuna spiegazione e non potrà avere alcuna giustificazione. Adesso bisognerà solo capire di chi sono le responsabilità, è un evento terribile, ma sul quale faremo presto luce. E' una cosa che non sta ne' in cielo ne' in terra. I posti letto per quel tipo di urgenze sono ben al di sopra degli standard nazionali.” La Borsellino affermava sin da subito che è ingiustificabile il rifiuto da parte delle aziende e si era attivata per far luce su quanto accaduto: "Stiamo raccogliendo tutti gli elementi utili a ricostruire i livelli di responsabilità. Ascolteremo anche le chiamate giunte alla centrale operativa. Ogni elemento verrà comunque trasmesso alle Procure di Ragusa e Catania che ho già io stessa sollecitato".

Scende in merito Enzo Bianco il sindaco di Catania che senza giti di parole parla di episodio gravissimo: “questa tragedia conferma come sia assolutamente indispensabile un coordinamento non soltanto tra le strutture catanesi, che da tempo abbiamo avviato, ma tra quelle dell'intera città metropolitana. Non possiamo permettere che si verifichino simili tragedie. Quando i posti in determinati reparti specialistici si esauriscono, deve immediatamente scattare un piano alternativo che consenta di trasportare il paziente nella struttura più vicina e nel più breve tempo possibile. Non si può giocare con delle vite umane e bene ha fatto l'assessore Borsellino ad avviare immediatamente un'indagine annunciando che non si guarderà in faccia nessuno. Ed è quello che chiedo anch'io".
Ma arriva la bacchetta del Ministro Lorenzin e lo stesso assessore regionale allla sanità Borsellino annuncia le dimissioni: “Le parole del ministro Lorenzin sono state particolarmente dure e io ritengo che non ci siano più gli elementi minimi perché io possa proseguire il mio mandato, ecco perché annuncio le mie dimissioni.Ho già fatto presente questa mia posizione al Presidente Crocetta e nei prossimi giorni rassegnerò le mie dimissioni. Contribuirò anche da dipendente dell'Assessorato Sanità all'accertamento della verità sul caso della piccola Nicole. Non voglio aggiungere altro.”

La Lega Nord, tramite il deputato Attaguile
fa sapere che Il ministro Lorenzin ha risposto ai loro solleciti, e si augurano che si faccia totale chiarezza sulla vicenda della neonata morta a Catania e che chi ha sbagliato paghi in maniera esemplare:”Continueremo a sollecitare il ministro affinché fornisca tutte le risposte, doverose e necessarie, su quanto accaduto e affinché casi di questo tipo – gravissimi e indegni di un paese che si dice civile – non si ripetano”. Il deputato leghista Angelo Attaguile, proprio ieri in aula aveva spronato il ministro a un intervento, e il collega del Carroccio Marco Rondini, della commissione Sanità: “Quanto accaduto è uno dei più abnormi casi di malasanità di questo paese. Le cronache riportano costantemente gravi episodi di carenze, mancanze, lacune del sistema pubblico. Di fronte alla morte di una bambina e ai rischi per la salute dei cittadini non ci può essere alcuna clemenza: il ministro deve mettere in campo ogni iniziativa affinché simili abomini non si verifichino più e per colpire duramente i responsabili. Vigileremo affinché questo sia fatto e continueremo a presidiare i territori e a denunciare tutti i casi di malasanità che, purtroppo, si ripetono con frequenza allarmante, degna solo di un paese del terzo mondo”.

Numerosissime  inchieste sulla malasanità e sulla gestione delle aziende ospedaliere, prima un vanto italiano, e ora troppo spesso in notizie di cronaca. In un contesto dove si sta riducendo all’osso nel piano nazionale degli ospedali anche i posti letto, chiediamoci davvero dove quest’Italia sta naufragando…. Questa terribile notizia, per molti domani sarà dimenticata, ma non dai famigliari toccati da questa perdita immensa. Possibile che queste morti spesso bianche non diventino un monito per il nostro governo e i nostri amministratori!? Di fatto si assiste all’incapacità di monitorare i territori e attivare gli strumenti d’indagine solo quando è accaduto l’irreparabile…

E ora rimangono solo le parole di una madre che scrive su Fb il suo grande dolore, che non dovrebbe esserci, ma solo foto di gioia e amore.

Tania scrive: ”Ci sono tanti tipi di amore e noi abbiamo avuto la fortuna di provarli tutti, il più grande è senza dubbio quello per i propri figli ed io e Andrea lo proveremo per sempre per la nostra piccola Nicole che fin da subito dentro me ci ha regalato una gioia immensa e un amore infinito…….poi c è il dolore quello non vorresti mai provarlo sotto nessuna forma, ma lui ti insegue..e noi siamo stati inseguiti e presi da quello più brutto, il dolore della perdita di un figlio..un dolore che ti spezza il cuore in mille pezzi, un dolore che ti svuota, ti toglie la voglia di vivere, perché la tua vita era la sua vita. La nostra bambina non c è più. . .e non per cause naturali, ma per un errore umano, tanti errori umani…quello che dicono i TG è solo una parte di verità…ma presto si avrà giustizia, presto tutto verrà alla luce e la mia bambina avrà pace.
Non mi hanno permesso di vederla, di stringerla a me, di accarezzarle la manina e farle sentire che io le ero vicino, me l hanno portata via, senza averle potuto dare il suo primo e ultimo saluto.
Piccola mia tu vivrai per sempre nei nostri cuori…. ricorderò ogni piccolo movimento che facevi dentro me fino a poco prima della tua nascita eri e sarai per sempre la mia piccola ballerina scatenata..
Ti amo amore di mamma.”




STAMINA: ANDOLINA DICE NO AL RICORSO IN ADIUVANDUM AL TAR DEL LAZIO

di Cinzia Marchegiani

Abbiamo seguito tutte le fasi del caso Stamina, aprendo con moltissime inchieste crepe delle mezze verità, cercando di analizzare gli scenari da cui emergevano interessi complicati, che in modo indiretto potevano trarre beneficio dall’esito negativo della stessa sperimentazione. Ombre persistenti e mai dileguate saranno il simbolico epilogo di questa storia classica all’italiana, dove per un bene superiore, i diretti interessati, cioè i malati, forse non potranno mai appagare quel desiderio morboso e giustificato di conoscere la verità. La notizia del rifiuto al patteggiamento al secondo di Stamina Foundation, Marino Andolina ha di fatto rattristato quelle famiglie che in lui hanno visto il senso del coraggio, capace di comprendere la vera sofferenza, di saperla viverla come se fosse parte della sua stessa carne. Anche Marino Andolina infatti aveva avanzato il patteggiamento, come egli stesso ha detto:” un atto dovuto, dopo l’abbandono anche di Giancarlo Merizzi, non potevo sostenere da solo una battaglia che sarebbe costato un tesoro immenso, la perdita di ogni bene, seppur di piccolo valore, per la mia famiglia sarebbe stato un sacrificio grande, e si sarebbe ritrovata anche senza una casa.”
Ma un destino a tratti incomprensibile, vuole che alla richiesta di questo patteggiamento per il processo di Torino, il pm Guariniello abbia deciso di opporsi all’udienza preliminare avvenuta il 3 febbraio scorso al palazzo di Giustizia di Torino, mentre a Davide Vannoni e altri è stato accordato, anche se in realtà solo nell’udienza del 18 marzo 2015 il gup Potito scioglierà le riserve e deciderà se accogliere i vari patteggiamenti. Marino Andolina in un post su facebook, aveva tranquillizzato le famiglie che credono tutt’oggi all’importanza e il valore del ricorso al Tar del Lazio : “non posso sostenere personalmente il ricorso al Tar, ma mi offro, se utile e gradito, quale ricorrente ad adiuvandum delle famiglie”. Questo era stato dettato dal fatto che all’associazione, che aveva presentato ricorso in adiuvandum alla Stamina Foundation è arrivata la notifica da parte del Tar del Lazio,  dell’effettivo ritiro del ricorso da parte degli avvocati di Davide Vannoni. Ora l’avv. Mazza della stessa associazione Movimento Vite Sospese ha deciso di chiedere al presidente della commissione di poter accedere al ricorso non più in adiuvandum, ma come parte diretta interessata, perché rappresentante degli interessi e diritti dei malati. Ma ecco che oggi lo stesso dr Andolina tramite l’Osservatore d’Italia fa sapere a queste famiglie che ha deciso che non appoggerà un loro eventuale ricorso in adiuvandum: “Non sarò al vostro fianco, scelta irreversibile e maturata con fermezza, la strada è stata già segnata e altre battaglie mi attendono”. Insomma Marino Andolina ha fatto una scelta che sicuramente amareggerà molte persone, ma non sarà lui a dare un contributo in questo percorso legale, diventato tortuoso, cui invece le famiglie cercheranno di accedere.

Infatti non solo le associazioni, ma ora anche le famiglie dei malati infusi vorrebbero presentare nuovo ricorso, perché titolari di un diritto diretto e se accolto potrebbe in realtà aprire finalmente le porte a quelle verità sottaciute, e poter conoscere le pieghe ancora oscure di una parte fondamentale di questa storia che dal 2013 sta condizionando aspettative delle stesse famiglie. Perché è stata annullata una sperimentazione legge di Stato, votata all’unanimità dal parlamento? Ancora non sanno della decisione del Dr Andolina, su cui forse facevano leva, ma la loro forza è dettata da scelte personali, che riguardano la dignità e il rispetto dei loro figli malati. Per questo sarebbe opportuno non dimenticare che il 4 dicembre 2013, il Tar del Lazio con l’ordinanza n. 4728/2013 accoglieva la domanda della Stamina Foundation Onlus, e sospendeva il provvedimento impugnato dalla Ministra Lorenzin che con la “presa d’atto” dichiarava non più proseguibile la sperimentazione dopo che il 29 agosto 2013 il primo comitato scientifico esprimeva all’unanimità parere negativo sul metodo esaminato.
Il TAR accoglieva di fatto il motivo con cui si denunciava l’illegittima composizione del Comitato, essendo stati nominati come componenti dei professionisti che in passato, ben prima dell’inizio dei lavori e di conoscere i protocolli, avevano espresso forti perplessità o addirittura accese critiche sull’efficacia del metodo Stamina, mentre il loro compito non era giudicare il metodo.

Il comitato svolge i seguenti compiti:
a) identificazione delle patologie da includere nella sperimentazione di cui all'articolo l;
b) definizione dei protocolli clinici per ciascuna delle patologie da trattare;
c) identificazione delle officine di produzione da coinvolgere nella sperimentazione, scelte tra
quelle autorizzate dall’AlFA a produrre prodotti per terapia cellulare;
d) identificazione delle strutture ospedaliere pubbliche e private, accreditate o autorizzate nelle quali trattare i pazienti.

Il parere negativo dell’attuale secondo Comitato Scientifico sembrerebbe reiterare lo stesso comportamento del primo che di fatto il Tar ha sonoramente bacchettato, ecco perché sarebbe importante, per fugare qualsiasi sospetto, che il ricorso delle famiglie e delle associazioni fosse accettato non più come adiuvandum ma come ricorrente della parte interessata, affinché si possa rassicurare tutti che ogni azione sia stata fatta nel rispetto delle regole e della legge stessa. Il parere attuale del comitato scientifico però lascia tanti dubbi in sospeso, partendo dall’apposizione delle firme in calce, che riguardano esclusivamente i membri italiani, mentre tutti gli scienziati internazionali non hanno preso parte a questa importante decisione per il nostro paese e per la scienza tutta.

Le famiglie e le associazioni sono sempre coloro che in virtù di un diritto loro negato, sono coloro che sono sempre in prima fila a difendere con i denti, a sacrificio del tempo perso per stare al fianco dei loro bambini malati h24…. i loro diritti. E allora ci si chiede, lo Stato garante delle leggi e della costituzione, i parlamentari che hanno votato la sperimentazione del metodo stamina, perché non sono affianco a queste famiglie che non chiedono la luna, ma solo sapere tramite il ricorso al TAR, se siano stati legittimi tutti gli atti che di fatto hanno cancellato una legge italiana.

Avevamo cominciato ad indagare nel lontano 2013 fotografando questa storia con atmosfere degne delle pellicole di Agatha Christie, che avvolgevano nelle nebbie più torbide il caso stamina. In questa intricata vicenda troppe cose non tornano e la soluzione dei misteri con difficoltà non si vogliono trovare, e ora questo puzzle è diventato immenso. Le sensazioni condivise da molti ormai…forse troppi, è la consapevolezza che le vite dei malati e la dignità degli stessi malati avessere un valore infinitesimale. Una storia assurda dove i protagonisti principali hanno molto da perdere, bambini a cui il destino ha donato una vita difficile e senza speranza cui le istituzioni e le figure preposte non hanno mai volto lo sguardo, mai un incontro, come se quei visi, quegli occhi potessero provocare conflitti laceranti. 




FARMACI DELLA SANDOZ, BENOCRIT E OMNITROPE PERSCRITTI A BAMBINI DA MEDICI COMPLICI PER AVERE GUADAGNI E BENEFIT

Rinviata l’udienza preliminare prevista per i primi di febbraio 2105 con cui ben 48 medici tra informatori farmaceutici della Sandoz-Novartis e medici complici sono stati accusati di prescrivere negli ospedali i farmaci consigliati per permettere di aumentare il fatturato 

 

di Cinzia Marchegiani

E’ ricordato come lo scandalo delle regalie e degli ormoni della crescita dati a massimi dosaggi ai bambini esclusivamente per aumentare i fatturati aziendali. Lo scandalo scoppiato nel lontano maggio 2012 ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati 80 persone, tra informatori farmaceutici della Sandoz-Novartis e medici complici che prescrivevano negli ospedali i farmaci consigliati ottenere un mutuo beneficio. Le indagini dei Nas dei Carabinieri accertarono che i medici implicati in questa truffa a danno dei pazienti, avrebbero prescritto dosi massicce di due farmaci, il Benocrit a base di epoetina alfa, indicato farmacologicamente per il trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici, poiché stimola la produzione dei globuli rossi; e l’Omnitrope, l’ormone somatotropo, o meglio conosciuto come l’ormone della crescita. In cambio i compiacenti avrebbero ottenuto vari regali, partendo da viaggi, gioielli fino a contributi per le associazioni. Il Gip di Busto Arsizio lo scorso 29 ottobre 2014 ha archiviato le posizioni di due medici di Ferrara, su richiesta nella stessa Procura che ha ottenuto invece il rinvio a giudizio per 41 persone, con udienza preliminare che appena pochi giorni fa ha prodotto un magro rinvio a giudizio poiché alcune notifiche non sono state recapitate. Le strutture ospedaliere coinvolte in questo scandalo sono decine in tutta Italia, medici nonché primari coinvolti, avrebbero messo in atto il così definito “sistema Sandoz” grazie al quale inserivano i farmaci, poi finiti sotto inchiesta avviata dalle Procure di Busto e Rimini, nelle terapie dei loro pazienti esclusivamente per accedere ai numerosi benefit personali..
I reati loro contestati vanno dall’associazione per delinquere, corruzione, alla distribuzione e somministrazione di farmaci in modo da arrecare pregiudizio alla salute pubblica, fino a istigazione alla corruzione, concussione, frode ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falsità in atti, comparaggio.

A parlarne interviene Paolo Eusebi, il Consigliere Regione Marche che spiega in dettaglio lo strano caso dell’ormone della crescita e ricorda che proprio nelle Marche, l’ormone era prescitto a go-goe facendo diventare la Regione che prescrive più somatotropina d’Italia: "Da anni denuncio l’abnorme consumo dell’ormone della crescita nelle Marche e chiedo controlli ed un ruolo basilare (da me sempre reclamato giustamente a gran voce per poter avere un controllo serio e scientificamente certificato) da parte del servizio di diabetologia pediatrica del Salesi nel Piano Sanitario Regionale è considerato punto di riferimento essenziale nell’ambito della rete di endocrinologia e diabetologia pediatrica. Tanto per capirci se nel 2010 nella nostra Regione il consumo dell’ormone era pari a 14 mg ogni 100 persone, in Lombardia era pari a 6 mg ogni 100 persone, in Sardegna addirittura 5 mg per 100 persone. Con un costo sociale per noi marchigiani pari ad oltre 8 milioni di euro. E per una Regione che notoriamente non soffre di nanismo è decisamente troppo. Per l’Istituto Superiore della Sanità, i costi ambulatoriali che il nostro Sistema Sanitario Nazionale sostiene per il trattamento con ormone della crescita sono infatti riferibili, in un triennio, a circa 137 mila euro, di cui il 69% (94 mila euro) al momento della prima visita e il 43% per i follow-up; l’89% della spesa è costituito da pazienti in età evolutiva. Si arriva così ai circa 436 milioni di euro/triennio, di cui 380 milioni utilizzati per il trattamento nei bambini. Fatto sta che nell’ottobre del 2012 i Nas di Bologna su input delle procure di Rimini e Busto Arsizio sono intervenuti anche nella nostra Regione dove, dati dell’Istituto superiore della sanità alla mano, si registrano i picchi massimi di consumo dell’ormone di tutto il Paese. Sessantasette i medici indagati (quattro nelle Marche) nell’ambito di una collaudata organizzazione che, per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci destinarti ai bambini per curare i disturbi della crescita, dava o prometteva viaggi, pc, tablet, ipad e persino gioielli. Insomma, più prescrivi e più ricevi. Ora si sta andando avanti con l’accertamento dei fatti e dei diversi livelli di responsabilità e quindi ci si aspetta piena luce su quanto da tempo in Italia e nelle Marche stava accadendo."
Del resto, lo stesso Coinsigliere Eusebi ha chiesto chiarezza in questa vicenda affinché ci sia una vera crescita non solo fisica ma anche di conoscenza vera su come i  figli vengono curati da professionisti seri e non da farabutti che nel paziente e nel servizio sanitario vedono solamente un modo facile facile di far soldi.
"D’altronde– continua Eusebi – il sospetto mi sembra legittimo, mi chiedo per quale motivo il Responsabile di quella struttura del Salesi (la S.O.D di Diabetologia Pediatrica) che, secondo la massima legge sanitaria delle Marche (il Piano Socio Sanitario), è il punto di riferimento della rete di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, non è stato nemmeno inserito (quando dovrebbe presiederla) nella Commissione Regionale per l’Ormone della Crescita.
Perché il Responsabile della S.O.D. di Diabetologia Pediatrica del Salesi, unico pediatra specializzato in Endocrinologia della regione Marche e referente per la nostra regione della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (S.I.E.D.P.) non solo non presiede quella Commissione, ma non ha mai ottenuto, da una classe burocratica infedele e ottusa (e speriamo sia “solo” questo) l’autorizzazione alla prescrizione dell’ormone?
Quando si vedono compiere cose così incomprensibili, che tra l’altro contrastano con la volontà del Legislatore Regionale, da una classe burocratica che troppo spesso si occupa dei propri interessi con maneggi complicatissimi, mi sembra legittimo chiedersi: cosa c’è sotto? Per tentare di riportare a legalità questo strano caso il collega presidente Giancarli ed io abbiamo presentato una mozione n.671 presentata lo scorso 23 aprile 2014 che fu poi approvata."

Dal caso sollevato e dai dati che emergono da questa storia di malasanità viene da chiedersi quanto il sistema sanitario abbia allargato le proprie maglie senza più alcun filtro morale cedendo al business e al compromesso economico, seppellendo drasticamente l’etica caposaldo del giuramento di Ippocrate che dovrebbe contraddistinguere e guidare le scelte del medico. Questo scandalo ha minato in modo viscerale il rapporto di fiducia del cittadino non solo verso le istituzioni ospedaliere, ma in quello più personale e intimo che si instaura tra medico e paziente, che invero diventa la vittima disegnata e inconsapevole per ottenere guadagni facili e quei benefit che non dovrebbero mai varcare la soglia di uno studio medico o un ospedale, che sia esso pubblico e privato. In un mondo dove conta solo ed esclusivamente il fatturato, ci si chiede quanto il mercato farmaceutico, diventato non solo competitivo ma altamente concorrenziale, possa influenzare negativamente i meccanismi di controllo sanitario, dove l’utente finale, cioè il paziente diventerebbe un numero sfacciato. Queste crepe immense esporrebbero, se tali reati fossero dimostrati, crimini nauseabondi, scoperti dalle inchieste specifiche che in realtà neanche dovrebbero partire, che mettono sullo stesso piano il medico ad un sempsemplice affarista che ha trovato la strada più facile per ottenere benefit e denaro sfruttando l’ignaro malato per le proprie patologie. Lo scandalo è doppiamente inquietante dove a serio rischio sarebbero bambini trattati con dosi non idonee alle loro terapie. Tutto ciò potrebbe gettare ombre minacciose sulla gestione della sanità pubblica che indissolubilmente si troverebbe imbrigliata alle regole del business farmaceutico, dove a pagare le conseguenze più gravi e a volte irreversibili sono gli stessi malati oggetto del piano perpetrato, così il crimine diventa aberrante

 




SANATORIA NOMINE ARPA: L’ODG VI COMMISSIONE RITENUTO ILLEGITTIMO. CHIESTE LE DIMISSIONE DEL PRESIDENTE PANUNZI

di Cinzia Marchegiani

Regione Lazio – Sulle nomine Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) in commissione ieri alla Regione Lazio è sceso il gelo. Il punto dell’ordine del giorno riguardava la sanatoria delle nomine dell’ARPA, ma il M5S lo dichiara illegittimo.

Devid Porrello, il consigliere del M5S Lazio, fa sapere che hanno abbandonato la seduta,:”E’ un disperato tentativo di mettere una pezza ad una violazione di legge che in realtà aggrava solamente lo scenario aggiungendo un’altra violazione. Il nostro abbandono non ci rende complici di chi scavalca le leggi credendosi detentore della rettitudine e attendiamo, con fiducia, il pronunciamento del TAR sul nostro ricorso in merito.” Porrello ricorda che un’integrazione all’odg si può fare solo in caso di urgenza, eventualità che in questo caso mancava. L’esame delle nomine doveva essere fatto in via preventiva, invece Zingaretti ha preferito farle senza consultare il consiglio, come invece previsto dall’art. 55 dello Statuto.
Interviene in merito anche un altro consigliere M5S, Silvia Blasi, che conferma che prima di abbandonare la commissione, ha chiesto le dimissioni del presidente Enrico Panunzi della VI Commissione:”ha messo all’ordine del giorno l’avvallo delle illegittime nomine dell’ARPA e perché non è possibile continuare a partecipare ad una commissione del tutto vuota, che si occupa solo di avallare nomine e variazioni di piani e che, con la scusa del commissariamento, non fa nulla per l’ambiente o per i rifiuti. Non credo che questo sia quello che i cittadini vogliono dall’amministrazione regionale, abbiamo già perso due anni è ora di cambiare rotta, prima che sia troppo tardi.

Stamattina il Consigliere Porrello, ripercorrendo la storia della VI Commissione, ricorda che era stata convocata per due giorni consecutivi dopo mesi di silenzio per cercare di mettere una toppa ad un procedimento irregolare fatto dal Presidente Zingaretti relativo alle nomine del Direttore Generale e dei vice direttori dell'ARPA Lazio:” Le nomine sono state fatte senza sentire la commissione preventivamente come riportato dallo Statuto della Regione. Abbiamo richiesto per due volte che la commissione venisse sospesa perchè si stava perpetrando l'abuso aggravandolo dall'espressione del parere postumo. Ma niente, le nostre richieste sono rimaste del tutto inascoltate e questa mattina è stato dato il parere con la nostra disapprovazione manifestata con l'abbandono della commissione. Domani, 12 febbraio, ci sarà la sentenza del TAR proprio su questo argomento (e qui la voglia di dare il parere di corsa!!) e vediamo come va a finire!

Lo scorso novembre 2014, I consiglieri Devid Porrello, Silvia Blasi e Gaia Pernarella del M5S Lazio avevano depositato un’interrogazione urgente indirizzata a Zingaretti e Refrigeri in merito alla modalità con cui sono stati nominati nei giorni precedenti il direttore e i vicedirettori dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Attraverso l’atto i consiglieri chiedevano di conoscere le motivazioni per le quali la procedura di nomina del Direttore Generale e dei due vicedirettori non sia stata eseguita rispettando la legge regionale secondo cui “Il Direttore generale sarà nominato dal Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale” e i Vicedirettori nominati, con unica votazione, dal Consiglio regionale tra le persone in possesso dei requisiti.” Il M5S spiegava che anche inserendo nel quadro della vicenda una legge recente come quella del 2008, le nomine sono comunque illegittime dato che la normativa, pur dando la facoltà al Presidente della Regione di nominare i componenti degli organi istituzionali, prevede “l’acquisizione del parere della commissione permanente competente in materia”, azione che non è stata realizzata. Per questo era stato dato presentato l’esposto alla Procura di Roma ed un ricorso al T.A.R. del Lazio in merito alle nomine, firmate da Zingaretti, del nuovo direttore e dei vicedirettori dell’Arpa Lazio. Guai in vista per Nicola Zingaretti e il TAR domani rimetterà le sue opportune conclusioni. 




ALBANO LAZIALE: INTERVISTA A MARCO SILVESTRONI

di Cinzia Marchegiani

Albano Laziale (RM)
– La bellissima cittadina di Albano Laziale, tra le icone dei Castelli Romani, nel mese di maggio chiamerà i suoi cittadini a rinnovare il parlamento comunale, e i rumors come sempre la fanno da padrone.

L’Osservatore d’Italia è andato ad intervistare Marco Silvestroni, responsabile provinciale del partito della giovane Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, nonché da poco eletto consigliere nell’area metropolitana di Roma.

Marco Silvestroni ha da poco annunciato la sua candidatura a Sindaco per le prossime amministrative, qual è il panorama politico che si respira?
Il panorama politico locale si sta incancrenendo sulle vecchie strategie della politica e della partitocrazia che hanno l’unico effetto di allontanare ancora di più i cittadini dalla partecipazione e dal voto. I vecchi, non sempre anagraficamente, personaggi noti del nostro panorama amministrativo pretendono di impostare una nuova campagna elettorale su tavoli di lavoro aperti ai pochi interessati senza dare ascolto alla voce e alle esigenze della popolazione.
La cecità che li offusca non permette loro di guardare, invece, a tutti coloro che con difficoltà affrontano la vita di tutti i giorni, a quelle persone senza un lavoro e senza uno stipendio, a chi subisce una crisi in gran parte determinata da una pessima amministrazione.
Il cambiamento necessario per dare una svolta a questa situazione, quindi, non è nella scelta di un nome da proporre come candidato a sindaco in grado di accontentare, più o meno, tutti coloro i quali si siedono intorno al tavolo, ma è individuare un progetto ed un programma che dia voce a tutti i cittadini e alle loro necessità.

Qual’è il progetto che sente di farsi promotore?
Dobbiamo, uscire dagli schemi ideologici e unirci per riappacificare il territorio.
Non ci sono cittadini di destra o di sinistra, esistono solamente i cittadini di Albano che devono vedere nell’amministrazione non un nemico ma un servitore, soprattutto in questo momento di grave difficoltà. Non dobbiamo più dare ascolto a quei termini ormai vecchi e demagogici quale ad esempio: moderati", destra, sinistra. Termini che appartengono ad una politica non in grado di dar voce a ciò di cui le donne e gli uomini di Albano, Cecchina e Pavona hanno bisogno.
Parlare oggi di trasparenza, coerenza, sicurezza e controllo del territorio, crescita sociale e civile, opportunità occupazionali, riqualificazione urbana, tutela dei più deboli, gestione dei rifiuti significa essere di destra o di sinistra o moderati? Occorre essere moderati per trovare una soluzione a questi problemi o serve "decisione"?

Come è nata la sua candidatura a Sindaco per queste amministrative ormai alle porte degli impegni elettorali?
La mia candidatura viene fuori da una forte richiesta dei cittadini e di alcune liste civiche.
Abbiamo tentato a lungo con i partiti del centrodestra e la federazione delle liste civiche di trovare L'Unità su di un candidato che ritenevamo potesse unificare la coalizione ed incarnare le esigenze dei cittadini. Marco Mattei era per noi il candidato giusto per battere Marini anche perché per 10 anni ha governato Albano raggiungendo ottimi obiettivi e con la capacità di creare una vasta coalizione "pacificata" ne destra ne sinistra ma un amministrazione di larghe intese per il bene della comunità di Albano. Ora, invece, un grosso ostracismo da parte di una fazione di Forza Italia rende impossibile proseguire il discorso facendo emergere ora più che mai quanto i partiti siano lontano da comprendere che per amministrare una città occorre, come detto, uscire dai concetti di destra e sinistra, di moderazione o altro. Questo è per la nostra città un grosso rammarico ma è necessario prenderne atto.
Questi sono i motivi che mi hanno spinto a candidarmi.
La stessa passione, la stessa motivazione e la stessa convinzione l'ho trovata in Simone Carabella e nelle sue liste civiche; al lui lancio un messaggio di apertura su cui gettare le basi per la nascita di una sinergia che abbia come unico scopo il bene della città e le esigenze dei nostri cittadini. Avviare un progetto libero dagli schemi strategici della vecchia politica sarà la vera nuova possibilità per la nostra città.




ZAGAROLO: UFFICIALIZZATA LA CANDIDATURA A SINDACO DI ANIELLO NUNZIATA

 

Nunziata guida la lista civica alle prossime amministrative nel Comune di Zagarolo. Fratelli d’Italia e Lega per il Lazio raggiungono un accordo storico grazie al lavoro del Coordinatore politico Stefano Novelli, portavoce di FdI di Zagarolo che vede aprire altre alleanze in provincia di Roma

di Alessandro Rosa

Zagarolo (RM) – Dopo i rumors è arrivata l’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Aniello Nunziata, lo scorso sabato 7 febbraio 2015 alla cena inaugurale avvenuta  in suo onore a Colonna.

Una scesa in campo spigolosa, anzi una vera spina nel fianco per l’attuale amministrazione nonché della precedente. Aniello Nunziata, comandante della Polizia locale di Zagarolo, in carica fino al 1° aprile 2011, era stato denunciato dall’attuale sindaco Paniccia,  appoggiato dalla Segretaria Comunale, Daniela Urtesi e dal Responsabile dell'area Amministriva, Annalisa Bizzocchi. Ma la verità solo dopo tanto tempo è stata riconsegnata alla comunità di Zagarolo, e molti ora si chiedono con quale faccia c’è chi ancora mina la credibilità di Aniello Nunziata, alcuni provano anche a cambiare la versione della sentenza 2104/2013 emessa lo scorso 10 gennaio 2014 dal Giudice Livio Sabatini, in cui condanna lo stesso autore della denuncia, al risarcimento del danno patrimoniale, d’altronde i fatti rappresentati, a seguito delle scrupolose e capillari indagini dei carabinieri hanno dimostrato in modo inequivocabile estraneità dello stesso comandante, mentre l’effettivo responsabile del reato ha continuato la propria attività lavorativa nel comune, compresa la riscossione del denaro pubblico per oltre 18 mesi, ovvero fino alla scadenza contrattuale.

Aniello Nunziata è il candidato Sindaco della lista civica che, oltre al M5S, sembra l’unica compagine che cercherà di affrontare le liste uscenti.

Alla presentazione dell'ex comandante Nunziata non poteva mancare l’avv. Marco De Carolis, sindaco del Comune di Montecompatri, dove Aniello Nunziata dal 2011 ad oggi copre il ruolo di Comandante della polizia locale.

Il progetto, di cui il nome resta ancora sotto stretto riserbo, nasce dall’idea del portavoce e responsabile di Fratelli d’Italia di Zagarolo, Stefano Novelli, che ha tessuto già da tempo le basi per una coalizione non solo alternativa, ma capace di scardinare quei legami pesanti che hanno, fin troppo in modo evidente, unito la maggioranza con l’opposizione.

Stefano Novelli, coordinatore politico di questa neo coalizione ha presentato ai convenuti alla cena augurale la squadra e ha auspicato possa portare quella sferzata di legalità e chiarezza che i cittadini di Zagarolo chiedono da tempo, e ha ringraziato prima di tutto il candidato a sindaco Aniello Nunziata che ha deciso di scendere in campo mettendo a disposizione la sua esperienza non indifferente nel campo legale e amministrativo.

Stefano Novelli ha anche ringraziato poi chi sin da subito ha appoggiato la coalizione, in primis l’avv. Marco De Carolis NCD, Marco Silvestroni coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia nonché consigliere dell’Area Metropolitana e Claudia Bellocchi responsabile della Lega per il Lazio. ”Non era facile iniziare un discorso di centro destra qui a Zagarolo, sappiamo che scardinare questo sistema che governa da 30 anni è un lavoro duro.  – ha dichiarato Novelli  a margine dell'incontro – E’ una battaglia importante, – ha proseguito Novelli – ma d’altro canto ci siamo resi conto che molti cittadini ci sostengono e chiedono a gran voce un cambio totale di rotta. Voglio salutare e ringraziare per l’impegno messo a disposizione in questo progetto Alfonsino Nati, responsabile del Circolo NCD di Zagarolo, Vittorio Caratelli Presidente dell’URAZ, attivissimo nel territorio, Franco Carapellese e Roberto Saviantoni che stanno dimostrando lealtà e abnegazione in questo progetto.” Ha concluso il portavoce FdI.

Moderando l’incontro lo stesso Stefano Novelli ha dato la parola ai responsabili politici che hanno avvallato questo accordo storico a Zagarolo, capofila per nuovi scenari già attesi in provincia. Il primo ad intervenire è stato Edoardo Anghinelli, della Lega per il Lazio che ha spiegato questa decisione: “E’ un piacere esser qui con voi, – Ha dichiarato Anghinelli, proseguendo – la Lega è una realtà nuova sul Lazio che vuole approcciarsi con rispetto con i partiti esistenti nel territorio. La Lega per il Lazio vuole intercettare quell’elettorato che non vuole più andare a votare. Noi vogliamo portare a credere alle persone ad un cambiamento. La nostra politica è legata alla sicurezza, occorre ridare serenità al cittadino contribuente. Il candidato Nunziata è il prototipo giusto di sindaco perché proviene dalle forze dell’ordine e conosce i problemi sia dei suoi colleghi che quelli del cittadino.”

Claudia Bellocchi reduce del terzo posto con la Lega Nord alle elezioni europee, anticipata dall’apertura ad aprile 2014 della sede a Roma, annuncia che con il nuovo soggetto politico appena nato “Lega per il Lazio”, il partito parteciperà anche alle elezioni amministrative: “Zagarolo quindi sarà il primo comune cui sarà presente la Lega per il Lazio. "E’ un evento importante che il partito segue, – ha dichiarato Claudia Bellocchi – vogliamo tutti che Zagarolo diventi una piccola Verona. Per questo motivo, abbiamo deciso di puntare su una figura come Aniello Nunziata, affidandoci all'esperienza territoriale del coordinatore politico del progetto Stefano Novelli.”

Stefano Novelli ha poi chiesto l’intervento dell’avv. Marco De Carolis (NCD) sindaco di Montecompatri presentandolo come il primo cittadino che ha sovvertito le regole del suo Comune, rieletto per la seconda volta, uno dei pochi paesi che funziona, un paese virtuoso, che al contrario di Zagarolo, riesce a risparmiare i soldi dei cittadini e a calare le tasse.

Lo stesso Marco De Carolis ha ricordato che a Montecompatri, come dovrebbero fare tutti i comuni, sono attenti alla gestione della cosa pubblica e soprattutto del denaro pubblico e quindi per il rispetto cercano di razionalizzare al massimo la spesa, garantendo un trend dei servizi che sia rispettoso per coloro che pagano le tasse: “A Zagarolo, è una competizione molto importante, difficile, ma se il centrodestra riesce a coalizzare le proprie energie e soprattutto se riesce a contare sul malessere che esiste sul territorio, come è avvenuto nel 2007 a Montecompatri contro percentuali bulgare, può vincere. Ma non deve vincere solo il centrodestra, deve vincere soprattutto la gente che vive e lavora sul territorio, e che ha rispetto per il proprio cittadino. Niente è scontato, perché quello che fa la differenza è la persona, aldilà dei partiti politici. Amministrare non è facile, e a Zagarolo di errori ne sono stati fatti, 11 milioni di debiti, parliamo di dati ufficiali, ciò significa che oltre la pressione fiscale normale, i debiti e ora il finanziamento di oltre un milione chiesto e avvallato alla banca, vengono spalmati su 17 mila persone. Sarebbe un controsenso ingiustificato che, chi ha creato queste premesse, possa ricevere il consenso e continuare a governare il comune. Occorre recuperare una dignità culturale del centrodestra, che è fatto per la sicurezza in primo luogo per chi non arriva alla fine del mese, dobbiamo creare un circuito economico per cui il territorio torni a produrre, a creare ricchezza e sen non lo fa chi gestisce la cosa pubblica penalizza ancora di più il tessuto economico inesistente a Zagarolo, e quei 11 milioni presto diventeranno 17, facendo crescere altro debito pubblico. Il Centrodestra deve gestire e creare l’alternativa, perché soprattutto il cittadino deve capire che deve difendere il proprio interesse.” De Carolis con stima e affetto verso Nunziata augura una bella competizione e vittoria.

Il coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni, presentato come consigliere dell’area metropolitana chiamato ad intervenire ha ringraziato lo stesso Novelli: “ha lavorato su questa campagna elettorale in modo lungimirante, che oggi è agli inizi. Ma devo dire che Novelli l’ha iniziato già da molto tempo insieme a molti di voi, tra l’altro è la vera strategia e l’abc dell’opposizione. I complimenti quindi vanno a Novelli, a Nunziata e a tutti quelli che credono di poter creare un’alternativa all’attuale amministrazione.” Silvestroni lancia un gancio allo stesso Marco De Carolis: “dobbiamo smetterla di pensare ancora al centro e centro destra quantomeno nei comuni, incominciamo in realtà a creare quella comunione di persone, che con passione si vogliono dedicare all’attività politica che è quella cinghia di trasmissione tra i cittadini e l’amministrazione per fare le cose fatte bene. In una contingenza così critica che stiamo vivendo, dove ci sono le persone non arrivano a fare la spesa, non credo si possa continuare con gli steccati ideologici. Quindi diciamo basta a questo stereotipo, ma diciamo che c’è un gruppo di persone che credono di rappresentare un sistema di governo, come quello di Zagarolo, diverso da quello che lo ha rappresentato fino ad oggi, per poter mettere insieme tutti gli uomini di buona volontà che sono stanchi di pagare per scelte sbagliate.” Rivolgendosi a Nunziata, fa gli auguri, consapevole con la sua esperienza e capacità amministrativa sono elementi fondamentali per poter amministrare meglio questa realtà devastata dai debiti con una sinistra anche spaccata nelle sue lotte interne. L’on. Silvestroni dimostra un interesse costruttivo verso il nuovo movimento politico che proprio a Zagarolo sta appoggiando la lista civica per Nunziata:”sono contento della new entry della Lega Lazio, utile ad intercettare il partito del non voto, ben venga la Lega Lazio anche in provincia di Roma e spero di iniziare una collaborazione che ci porti a vincere non solo a Zagarolo ma anche in tutta la provincia di Roma.”
Il candidato a Sindaco Aniello Nunziata, inizialmente commosso dopo la presentazione del Novelli con il quale ha ricordato a tutti la battaglia vittoriosa ma lunga e pesante contro lo stesso comune e il sindaco Paniccia, con forza e decisione spiega la forza del progetto che definisce dirompente: “dobbiamo sovvertire la situazione che esiste a Zagarolo da circa trent’anni. L’alternanza è un elemento di crescita, la stessa può esistere solo se nella competizione ci sono compagini sane.” E Nunziata sferra l’affondo sul panorama politico: “la competzione è sana e quindi la normale alternanza se non ci sono travestiti che portano la maglia di un partito e sotto portano la maglia di lana dell’amministrazione. Ne è dimostrazione quello che si sta verificando questi giorni, ovvero gente che per decenni ha militato in compagini politiche, oggi non avendo più la credibilità, non soltanto dei cittadini ma anche dei partiti, ha scelto la strada che ha sempre avuto, quella di appoggiare chi amministra. Va dato atto che i partiti si stanno rinnovando, almeno quelli del centrodestra, tant’è che sotto sollecitazione nostra, hanno voluto solo gente nuova, che abbia voglia di fare politica sana, politica per il cittadino, ciò che esula da questo…. è solo interesse.” Nunziata spiega che il progetto è partito circa un anno fa da Novelli e in un primo momento, anche se non era propenso, strada facendo si è reso conto che la gente ha voglia di cambiare: “i progetti che vengono messi in campo, avranno successo solo se esclusivamente l’ambiente e il paese abbiano la giusta dignità. Per fare un progetto bisogna essere concreti, per questo noi abbiamo steso un programma con punti essenziali, che si possano realizzare. Noi dobbiamo far comprendere alle persone che il cambiamento può avvenire solo se c’è volontà e ognuno fa la differenza.” Per quanto concerne la gestione futura, qualora ci fossero le condizioni, Nunziata spiega che il Comune va visto come un’amministrazione che eroga servizi al cittadino e non si può un accettare che sia visto come un piacere personale, ma un diritto, perché il cittadino è un cliente e siccome il Comune ha l’esclusiva di quel servizio si deve attrezzare, con un decentramento degli uffici e una carta dei servizi, che permette al cittadino di poter controllare se quel servizio gli viene erogato nei tempi e nelle forme che la stessa legge impone. "L’amministrazione deve essere in grado di mantenere il minimo indispensabile che per il cittadino che è vitale. Molti cittadini, racconta Nunziata, hanno voluto testimoniare con le loro proposte tutte le difficoltà che riscontrano nel territorio, segno importante che le persone non chiedono la luna, ma evidentemente questa amministrazione, più impegnata a patinare una realtà inesistente, non è in grado né di ascoltare, né di attivarsi. Un'analisi shock emerge dalle testimonianze di chi il territorio lo vive come una condanna perpetrata da preposti incapaci incompetenti. Zagarolo sembra essere investito non solo da un declino materiale dovuto alle mancanze elementari dei servizi al cittadino, ma anche di quell’etica e dignità che doveva dare una parvenza almeno esteriore di politica come confronto e crescita per il bene dello stesso paese, ma evidentemente come i rumors riportano…per alcuni personaggi, stare all’opposizione altri cinque anni sarebbe stata una sconfitta morale che non premiava il prestigio degli stessi interessati, così sembra che la grande ammucchiata rappresenti il decoro cui hanno sempre inseguito… E ora molti cittadini si augurano che almeno in questo periodo storico di decadenza economica, non sia ulteriormente flagellata ancora da quella morale. A Zagarolo Aniello Nunziata c’è e potrebbe essere il reale cambiamento che in molti invano avevano atteso". Ha concluso Nunziata.




ZAGAROLO: LEGA PER IL LAZIO PUNTA SU ANIELLO NUNZIATA ALLE PROSSIME AMMINISTRATIVE

Redazione

Zagarolo (RM) – Per le amministrative che il prossimo maggio 2015 vedranno i cittadini di Zagarolo andare alle urne per scegliere i nuovi rappresentati che dovranno guidare il comune per i prossimi cinque anni, arriva il primo comunicato dalla sede romana della Lega.  

L'accordo è stato raggiunto dal Coordinatore Nazionale "Lega per il Lazio" Claudia Bellocchi insieme alle altre forze del centrodestra locale: "Per raggiungere l'intesa è stata fondamentale la chiarezza e la condivisione di principi. – commenta Bellocchi – Vogliamo tutti che Zagarolo diventi una piccola Verona. Per questo motivo, abbiamo deciso di puntare su una figura come Aniello Nunziata, affidandoci all'esperienza territoriale del coordinatore politico del progetto Stefano Novelli.
La cena inaugurale per la presentazione del candidato Sindaco Aniello Nunziata, si è svolta sabato 7 febbraio, a Colonna, una scelta maturata dal basso, molto netta e di forte identità che ha raccolto sin da subito consensi da tutta l'area del centrodestra locale.
All'evento erano presenti anche Marco Silvestroni, responsabile provinciale Fratelli d'Italia, e Marco De Carolis attuale sindaco di Monte Compatri.




LABICO: LA SCUOLA LEONARDO DA VINCI AFFRONTA IL BULLISMO SU INTERNET

di Cinzia Marchegiani

Labico (RM) – All’istituto Comprensivo Leonardo da Vinci il 28 e il 30 gennaio c.a. sono state realizzare due le giornate di studio per capire e poter quindi difendere i nostri cari dai pericoli connessi all’uso di internet, nonché il grave problema sociale che riguarda i giovani vittime o carnefici del bullismo. L’evento è stato promosso dall’Arma dei Carabinieri nell’ambito della settimana annuale della legalità, che si è avvalsa della collaborazione con l’Associazione Koiné che promuovere la cultura della mediazione familiare e il benessere della famiglia attraverso l’ascolto e il dialogo.
L’interazione con gli alunni in questo percorso di approfondimento, con uno schema prettamente interattivo ha visto l’attiva partecipazione delle sei classi della seconda e terza media dell’Istituto Da Vinci. Dopo la visione di alcuni video sul tema, gli stessi ragazzi hanno rivolto numerose domande in forma anonima e scritta ed alcune domande coraggiosamente espresse a voce, manifestando un coinvolgimento reale e sentito per le tematiche affrontate. Le perplessità espresse hanno riguardato diversi aspetti quali: le conseguenze legali degli atti di bullismo, il perché della sua esistenza e la natura del fenomeno in generale, indagando a fondo su come riconoscere e contraddistinguere la presenza del fenomeno dal naturale “scherzo” comune tra gli adolescenti.
Il contributo prezioso del Maresciallo Guido Natella, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Labico ha permesso di dare risposte adeguate e mirate alle molteplici domande riguardo le conseguenze del reato, mentre di tutte le altre risposte, che riguardavano aspetti psicologici e sociologici legati al fenomeno, si sono occupate le professioniste dell’Associazione Koiné, talvolta supportate dagli interventi degli stessi professori a testimonianza della sentita problematica all’interno delle scuole.

Il corso ha permesso agli organizzatori di spiegare l’importanza di attivare in maniera tempestiva qualsiasi forma di bullismo venga messa in atto agli adulti come gli insegnanti, il dirigente scolastico e i genitori che diventano principali destinatari di queste delicate informazioni e laddove non si riesce a comunicare o denunciare è stato spiegato che esiste anche il numero verde nazionale dedicato al Bullismo 800/669696, cui chiunque (insegnanti, studenti o genitori) può rivolgersi per chiedere informazioni o supporto su come agire.
”Agire” e’ la parola d’ordine che emerge come il vero monito da queste due giornate di studio, fondamentale la tempestività nell’arginare consegue gravi sia per l’Offender e l’Offeso, e altresì consentire una risoluzione delle problematiche che sono alla base delle vicende in atto, in maniera del tutto pacifica e costruttiva per entrambe le parti coinvolte. Koiné, l’associazione attiva nel territorio di Labico da quasi un anno, si muove i questo terreno minato da conflitti, emozioni, silenzio e offre nella sua sede, lo storico Palazzo Giuliani di Labico, nella Stanza della Mediazione, un punto di ascolto gratuito rivolto alle famiglie (aperto al pubblico ogni mercoledì dalle ore 9,30 alle 12,00 oppure su appuntamento). La stessa associazione è nata con lo scopo di promuovere e diffondere la pratica della Mediazione Familiare, avvalendosi oltre che di Mediatori Familiari, attivi per la risoluzione di conflitti interni alla famiglia, anche di una psicologa e di un avvocato, si è già più volte impegnata sul territorio con l’organizzazione di diversi eventi e seminari aperti al pubblico. Lo scorso 20 Novembre 2014, proprio in occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, grazie al Convegno sulla Tutela dei Diritti dei Minori svoltosi presso la Sala degli Affreschi a Palazzo Giuliani, Koiné è riuscita a trasmettere importanti spunti e osservazioni il mondo che circonda il minore e la sua famiglia, sensibilizzando i partecipanti quali genitori, preposti istituzionali a guardare con profondità le sfumature, i bisogni, le emergenze che troppo spesso fanno parte della quotidianità vissuta in modo frettoloso e involontariamente superficiale, dove i figli rimangono intrappolati in un mondo di silenzio e paure.

Il prossimo convegno “Diritto e Rovescio” organizzato dall’Associazione Koiné in collaborazione con il Centro CAD Skole’ di Roma, verterà sui temi inerenti la tutela dei bambini, l’educazione scolastica e la prevenzione del disagio nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento. L’appuntamento è il 23 febbraio 2015 presso il Teatro Tor Bella Monaca di Via Bruno Cirino (RM) non solo per gli esperti del settori, ma per chi crede fortemente che il bambino deve essere il centro dell’interesse non solo famigliare ma della stessa società dove cresce, studia, gioca e vive. L’Associazione mette a disposizione il proprio sito, www.mediazionekoine.it , oppure seguire la pagina Facebook “mediazionekoine” per le informazioni sulle attività o sui prossimi eventi organizzati.