ZAGAROLO: IL SUPERMERCATO DEI LADRI ALLA STAZIONE FERROVIARIA

 

LEGGI ANCHE: ZAGAROLO: L’ASCENSORE “FANTASMA” A BORGO SAN MARTINO – CONTINUA LO SPRECO DI DENARO E IL DISSERVIZIO PER GLI UTENTI

 

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – A Zagarolo nel parcheggio della stazione ferroviaria dedicata ai pendolari muniti di abbonamento mensile, una Lancia Y è stata prima caricata sopra dei blocchetti e successivamente depredata delle quattro ruote.

La redazione Lazio de L'Osservatore d'Italia è riuscita a contattare il proprietario dell’autovettura, il quale ha raccontato alcuni retroscena sul fenomeno dei furti al parcheggio  che lasciano intendere che questa situazione è ben nota alle forze dell'ordine e che i malviventi utilizzano lo stesso regolarmente a mo' di "ricambi auto".

Il proprietario le cui iniziali sono G.S è un pendolare che risiede nella vicina San Cesareo, e conferma ci conferma che il furto è avvenuto nella giornata del 20 febbraio 2015. G.S ci racconta che la macchina l’aveva lasciata alla stazione come tutte le mattine per andare al lavoro: ”Ho parcheggiato la macchina alle 7:10, ho preso il treno, quando sono tornato erano le ore 15:10 ho trovato la mia macchina sollevata su dei blocchetti e le quattro ruote termiche erano state rubate e tutto questo in pieno giorno. E questi furti sono a ripetizione e le autorità lo sanno. Non è la prima volta che personalmente vengo derubato, infatti qualche tempo fa hanno trafugato l’antenna e un’altra volta ancora i copri cerchio. Venerdì ho chiamato subito il 112 e una volante della stazione dei Carabinieri di Palestrina è prontamente intervenuta. ”

Lei ha un abbonamento mensile per parcheggiare in un’area dedicata esclusivamente ai proprietari di questo titolo. E' vigilata quest’area?
Sull’abbonamento, che mi costa 20 euro mensili, c’è scritto che l’area non è vigilata, prima non era così, infatti in quest’area c’è ancora una guardiola all’entrata dove è sistemata anche la sbarra. Mi è stato riferito che la scorsa settimana è stata rubata una Fiat Panda, e che è stata ritrovata nei pressi di Pomezia con cui hanno effettuato una rapina. Praticamente questo parcheggio anche in pieno giorno è diventato un supermercato per i ladri. Vengono e scelgono quello di cui  hanno bisogno al momento e lo fanno sapendo che l’area non è video sorvegliata”

G.S. anche se sarà ripagato dall’assicurazione per il furto, è amareggiato, in effetti emerge un quadro desolante, i pendolari si trovano spesso vittime di furti di piccole o grandi entità in una stazione che doveva essere sotto il controllo di una sorveglianza, almeno da una o più telecamere. Molti si sono adeguati comprando macchine di poco valore da poter lasciare alla stazione, così da limitare i danni economici che spesso le assicurazioni sono molto difficili a risarcire.

In merito alla concessione della gestione delle aeree di sosta a pagamento e anche al rifacimento dello stesso piazzale, che verte in condizioni pietose, il Comune di Zagarolo ha annullato la relativa gara di appalto. Eppure lo scorso 27 ottobre 2014 con deliberazione n. 132 la Giunta Comunale aveva stabilito di procedere all'affidamento in concessione della gestione delle aree di sosta a pagamento e rifacimento dell'attuale piazzale della stazione ferroviaria nonché quant'altro ad esso connesso. Poi con determinazione n. 610 del 22/12/2014 è stata adottata determinazione a contrarre ex art. 11 comma 2 del D.Lgs. 163/2006 con approvazione degli atti di gara costituiti da bando e capitolato; e lo stesso bando di gara è stato pubblicato all'albo pretorio on-line e sul sito ufficiale del Comune di Zagarolo lo scorso 22 dicembre 2014 unitamente a tutta la suddetta documentazione di gara, dove era stato fissato il termine per la presentazione delle offerte per le ore 12.00 del 26 gennaio 2015 e l'apertura della gara per lo stesso 26 gennaio 2015 ore 14,00. Ma successivamente, la giunta comunale, ha ritenuto di dover procedere all'annullamento in autotutela di tutte le procedure del bando di gara a procedura aperta per la gestione dei parcheggi a pagamento, in quanto il 30 dicembre 2014 perveniva una nota prot. n. 31996 con la quale il Segretario Generale del Comune di Zagarolo evidenziava come la determinazione n. 610 del 22 dicembre 2014 era priva del visto di regolarità contabile ai sensi dell'art. 151 del D.Lgs. 267/2000 tanto da derivarne la invalidità dell'evidenza pubblica. Inoltre erano pervenute delle note con cui si evidenziava la mancanza negli atti di gara della pubblicazione della relazione tecnica di ricognizione dei parcheggi a pagamento. Tutto è stato annullato spiegando che tutto il procedimento in atto necessita anche di ulteriori tempi di definizione al fine di riesaminare criticamente la propria attività necessaria per assicurare il più efficace perseguimento dell'interesse pubblico.

Ne saranno felici gli utenti che ancora oggi si chiedono come un Comune possa gestire una situazione che è palesemente nota proprio sulla gravità in cui riversa questo parcheggio. Molti reclamano anche di aver ricevuto una multa nonostante avessero regolare abbonamento, perché essendo privo di posti liberi, avevano parcheggiato nell’area alla meno peggio. Si fanno più abbonamenti rispetto ai posti disponibili? Zagarolo è un comune che a detta di molti è teso più a fare cassa che dare un servizio adeguato al cittadino.

Caro G.S. siamo in Italia verrebbe da dire, ma non è neanche giusto, perché in quell’Italia ci sono gli italiani a viverla.

 




ROMA, PREVENZIONE SICUREZZA: HOLLIGANS OLANDESI E LA DEVASTAZIONE DELLA CAPITALE

LEGGI ANCHE: ROMA- FEYENOORD: SCOPRI COSA HA DETTO GIORGIA MELONI

 

Le riprese shock della Questura di Roma nel video esclusivo che ha ripreso gli atti vandalici ad opera dei tifosi del Feyenoord, il bilancio finale cita 28 arresti dei tifosi stranieri

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – Una catastrofe del genere non era stata neanche mai ipotizzata, come selvaggi i tifosi si sono scagliati contro la città più bella del mondo, senza decenza, senza dignità. Quello che è accaduto lascia sbigottiti soprattutto perché dopo gli annunci di attacchi terroristici dell’ISIS, la capitale è andata in tilt per opera di selvaggi tifosi, senza regole e rispetto per il paese che li ha ospitati…Ora viene da tremare solo al pensiero di un attacco mirato e organizzato da parte del Califfato.

La Questura di Roma ci tiene a rendere noto tutto il lavoro fatto nei mesi precedenti per poter affrontare la partita Roma-Feyenoord che era stata già inserita come evento a rischio, che lasciamo nella sua interezza:
“La preparazione della partita Roma- Feyenoord è iniziata nel gennaio di quest’anno con le prime riunioni tenute allo stadio Olimpico con i dirigenti delle due società, funzionari della Questura di Roma e della polizia olandese.
Nel corso degli ultimi 2 mesi, sono pervenuti 15 rapporti dall’Ufficio della polizia olandese, specificamente dedicato, come in tutti i paesi europei, per lo scambio di informazioni e l’omologo Ufficio italiano, che hanno delineato un quadro informativo di rischio significativo, sebbene le notizie degli olandesi parlassero solo di poche centinaia di tifosi pericolosi, tra gli oltre 5000 sostenitori definiti ufficiali, in quanto in possesso di fidelity card.
Analoga attività di raccolta di informazioni è stata condotta, interessando altri Paesi europei ove si erano disputati incontri internazionali con la presenza di tifosi olandesi, quali Spagna, Repubblica Ceca, Belgio, Croazia e Germania.
Per la sicurezza dei tifosi olandesi, la Questura di Roma ha predisposto un piano di accoglienza che ha previsto un punto di raccolta nell’ormai tradizionale piazzale delle Canestre, da dove gli stessi avrebbero potuto raggiungere, in totale sicurezza e con navette gratuite, lo stadio Olimpico.
In preparazione dell’evento, la Questura ha, inoltre, previsto un dettagliato piano di prevenzione nelle piazze più significative della Capitale nel timore, poi confermato, che gruppi di tifosi olandesi in stato di ebbrezza, nonostante le restrizioni sulla vendita degli alcolici, avrebbero potuto creare incidenti.
L’atteggiamento dei tifosi olandesi si è rivelato, sin da subito ed in maniera generalizzata, ostile nei confronti delle Forze di Polizia ed irrispettoso dei cittadini e dei luoghi della Capitale. Lo testimoniano i ripetuti interventi di polizia che si sono tenuti in scenari di degrado causato dall’abbandono di residui dell’alcool con veri e propri tappeti di bottiglie, talvolta lanciati verso le Forze dell’ordine. In piazza di Spagna , come anche le immagini documentano, i tifosi olandesi si sono radunati alla spicciolata in breve tempo; L’intervento delle forze dell’ordine, immediato ed evidentemente necessario, ha dovuto tener conto sia del contesto urbano oltre che della presenza di cittadini e turisti .
L’azione delle forze di polizia ha altresì impedito che i violenti tifosi potessero invadere le strade del centro della capitale in corteo, così come avevano intenzione di fare.
In totale, al momento, si registrano 28 arrestati tra la tifoseria olandese, 5 tifosi contusi, nonché 13 feriti tra le Forze dell’Ordine, 3 dei quali investiti dallo scoppio di potenti petardi. Si registrano, altresì, danneggiamenti ad arredi urbano nonché a varie auto in sosta ed ai mezzi delle Forze di Polizia.
Tale comportamento negativo è stato anche sottolineato, nella mattinata di oggi, con note ufficiali al Ministero dell’Interno olandese ed alla stessa UEFA, tramite la Federcalcio italiana.”

L’Italia intera guarda con incredulità le immagini che come una pallina da ping pong rimbalzano in rete, ora tutti chiedono la testa di Ignazio Marino di Angelino Alfano, ma questo evento di una barbarie unica, mette in ginocchio l’intera nazione, che oggettivamente ha dimostrato di essere impreparata a gestire la sicurezza delle città. Siamo impotenti e il sacco di Roma dimostra che gli eventi non possono essere prevenuti neanche studiando le strategie difensive per mesi, siamo un paese folle che vive con la testa tra le nuvole, perché ancora non vuole ammettere che siamo nel mirino di chiunque, senza avere la minima idea di come attivarsi con le intelligence. Il cittadino ora sa, che l’Italia non è in sicurezza, e Roma è stata trattata come un volgare cassonetto dell’immondizia. Una ferita che qualcuno dovrà assumersi la responsabilità. 




ROMA- FEYENOORD: SCOPRI COSA HA DETTO GIORGIA MELONI

Roma devastata dagli hooligans olandesi, guerriglia con le forze dell’ordine, la città eterna in mano a orde di tifosi, Giorgia Meloni FdI, pretende i risarcimenti

di Cinzia Marchegiani

Sembra una scena apocalittica, ma è semplicemente Roma devastata dai tifosi della squadra del Feyenoord, gli hooligans olandesi. Roma trasformata in un campo di battaglia, nella notte di martedì 28 febbraio 2015, sotto assedio oltre Campo dèi Fiori, e oggi nel pomeriggio anche la bellissima Piazza di Spagna. Le indignazioni dei turisti che si sono trovati coinvolti in una guerriglia metropolitana, tra hooligans e polizia e poi i negozianti, costretti a chiudere per paura e le proteste non si sono fatte attendere:”i tifosi a orde sono stati lasciati liberi di girare”. Ora la città è blindata e sembra che i facinorosi sembrano essere 1.500 di più rispetto ai biglietti venduti. Roma colpita al cuore in un escalation di ordinaria follia. Il bollettino di guerra conferma 33 fermi di cui 23 arresti tutti di nazionalità olandese. 

In merito interviene Giorgia Meloni che con una fotografia lucida racconta quello che è accaduto ieri: "Sono intollerabili le immagini che arrivano da piazza di Spagna e Campo de’ Fiori: orde di trogloditi ubriachi e drogati che stanno devastando il centro di Roma trasformandolo in un campo di battaglia. Gente che urina sui muri, che lancia bottiglie di birra ai passanti e alle vetrine dei negozi obbligandoli a chiudere, che fronteggia le Forze dell’ordine, che riduce i monumenti in contenitori di rifiuti impedendo a romani e turisti venuti in visita nella Capitale di viversi le bellezze della Città Eterna. Mi chiedo cosa stiano facendo Alfano e Marino, oltre a sparare le solite frasi di circostanza senza senso, che come al solito si distinguono per totale indifferenza e incapacità.” E la Meloni tuona proprio in ricordo del trattamento che le altre Nazioni hanno riservato ai tifosi italiani in trasferta, menzionando anche gli arresti preventivi ingiustificati e settimane di carcerazione immotivata in totale assenza di episodi di violenza e vandalismo e chiede. Mi aspetto che l’Italia abbia la dignità, prima di rispedire a casa a calci nel sedere questi dementi, di pretendere immediatamente il risarcimento dei danni materiali e di immagine subiti dalla città. Questo schifo lo facciano a casa loro.”




ATTO AZIENDALE ASL RMH: APPROVATO ALL'UNANIMITA' DALLA CONFERENZA DEI SINDACI

di Cinzia Marchegiani

Velletri (RM) – Durante la mattinata di mercoledì 18 febbraio si è tenuta, presso la Sala Consiliare del Comune di Velletri, la riunione ultima della Conferenza dei 21 sindaci dei Castelli Romani e del Litorale. All'ordine del giorno era stata calendarizzata l'approvazione definitiva dell'Atto Aziendale della ASL RMH, “RICALIBRAZIONE POST VALUTAZIONE REGIONALE”.

La votazione è stata l’epilogo di un percorso in cui ogni sindaco ha apportato le proprie valutazioni sul testo che ha poi seguito una verifica regionale.

La Commissione Regionale incaricata della valutazione delle proposte pervenute da tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere del Lazio, per adesione alle Linee Guida, ha valutato con favore la proposta di Atto Aziendale della Asl RMH per aderenza alle linee guida, coerenza interna e innovatività organizzativa, ritenendola degna di un percorso di approvazione accelerato.

La valutazione congiunta, e la correlata necessità di rendere il quadro regionale delle Aziende Sanitarie più anche in ragione delle prospettive di crescita dell’intero Servizio Sanitario Regionale e della necessità di garantirne globalmente la compatibilità sistemica, sono all’origine della richiesta di apportare lievi adattamenti all’Area Centrale di governance. Le sollecitazioni regionali hanno offerto la possibilità di ricalibrare, a saldi invariati alcune delle funzioni più importanti, enfatizzandone il ruolo di mantenimento e promozione dell’equilibrio funzionale, di particolare valenza strategica in condizioni di progressiva evoluzione e flessibilità dell’organizzazione in cambiamento.

All’unanimità l’Atto Aziendale ASL RMH 2015” è stato approvato.

Il sindaco di Pomezia Fabio Fucci però fa una precisazione che riguarda la presidenza dell’assemblea che deve essere conferita al Comune più popoloso, e Velletri sicuramente scelto come sede strategicamente logistica più conveniente non rispetta la normativa in merito. Per questo il sindaco Fucci, ha invitato tutti i convenuti presso il proprio comune per le prossime conferenze.

Il documento approvato ha visto solo delle modifiche marginali apportate all’Atto di Organizzazione, e riguardano l’assetto delle aree centrali e non ha in alcun modo intaccato la struttura e l’articolazione dei servizi di assistenza (ospedaliera e territoriale), di presa in carico e di prevenzione a conferma della bontà della proposta formulata elaborata con l’apporto professionale di tutti gli organi ed organismi ed il responsabile coinvolgimento e partecipazione dei principali stakeholder aziendali (Sindaci e Sindacati).

MODIFICHE APPORTATE

La prevista “UOC Avvocatura” è sostituita da un “Coordinamento Ufficio Legale” , in staff con la Direzione Generale. In coerenza ed uniformità a quanto stabilito per le altre Aziende laziali si è scelto di valorizzare la peculiare competenza professionale e consulenziale della funzione legale, piuttosto che quella gestionale, di fatto non tipica, né facilmente giustificabile anche nei confronti dell’Ordine degli avvocati, che pone vincoli all’ esercizio di amministrazione attiva ai suoi iscritti.
 

La prevista "UOC Outsourcing e Logistica", in ragione delle ipotesi regionali di progressiva razionalizzazione ed esercizio interaziendale o centralizzato delle attività, delle attività riconducibili alla materia viene conseguentemente ridotta di complessità ad UOS, e la riconduzione delle attività proprie nell’ambito di della UOC centrale Acquisizione Beni e Servizi.

La prevista “UOC Governo della Produzione", e la complementare “UOC Governo Amministrativo della Committenza e della produzione” concettualizzate originariamente per accompagnare, in fase di start up, il nuovo modello a forte dipartimentalizzazione alla sua fase di crociera, viene superata per dare da subito fiducia alle nascenti organizzazioni e permettere il pieno sviluppo del processo. Tanto anche al fine di non sovrapporre compiti attribuibili alle future direzioni dipartimentali frenandone la naturale evoluzione e crescente responsabilizzazione. Per garantire comunque un ambito organizzativo di dialogo e sintesi , le sole funzioni di coordinamento ed integrazione previste in sinossi per la prevista UOC verranno esercitate da un’Area Funzionale specifica.

La originaria “UOC Epidemiologia, Sviluppo e Qualità” viene riconcettualizzata, anche in ragione della volontà di mantenere un forte ruolo unitario regionale sull’Epidemiologia in “UOC Innovazione, Sviluppo e Organizzazione (ISO)” . In sostituzione della linea di attività ora centralizzata in Regione Lazio vengono accresciute e potenziate le competenze, indicate dal nome, ritenute particolarmente rilevanti nella particolare fase di transizione della ASL Roma H. Alla struttura, che mantiene il livello di originaria complessità vengono affidate ulteriori funzioni in ambito regolamentare e di implementazione delle attività per aree omogenee, nonché compiti di impulso alla certificazione di processi e procedure. 

La originaria “UOSD Accreditamento e Controlli”, viene elevata in complessità e trasformata nella “UOC Autorizzazioni, Accreditamenti e Controlli” in considerazione della particolare consistenza del privato sul territorio della Roma H e la valenza strategica di un forte sistema di verifiche e controlli sulla attività, anche al fine di ricondurre prospetticamente ad un univoco centro di responsabilità tutte le attività connesse al processo, ivi comprese quelle puramente liquidatorie.
 

La originaria UOC Programmazione Controllo Flussi Informativi viene divisa – accrescendone le responsabilizzazioni ed il focus sulle specifiche mission in due ruoli fondamentali, le cui puntuale conduzioni sono precondizione irrinunciabile per la efficace regia della ASL Roma H in due autonome Strutture Complesse, denominate rispettivamente UOC Controllo di Gestione e Contabilità Analitica” e di “UOC Sistemi Informativi Sanitari”

La prevista funzione di Gestione del Rischio Clinico, già posta in staff alla Direzione Generale viene elevata di complessità in “UOC Risk Management”, In quanto strutturazione maggiormente funzionale ad un più esteso approccio al concetto di rischio ed alle sue molteplici implicazioni. Oltre al governo del cd. “clinical risk management” di elezione alla UOC viene affidato il ruolo di sintesi e condivisione dell’intero sistema aziendale della sicurezza, dei pazienti e degli operatori, e dei processi, pur garantendo l’autonomia organizzativa e funzionale degli altri attori di legge, quali RSPP e Coordinamento Medici Competenti.

In ultimo, la funzione di Audit Interno, già in staff alla Direzione Generale, viene riconfigurata, elevandone la complessità, nella innovativa “UOC Audit Interno e Compliance aziendale”, in ragione della estesa responsabilità di tenuta del sistema, nodale particolarmente nella fase di start up. La struttura ha il compito di garantire il rispetto della conformità con le leggi e le regole in vigore e gli standard di corretto comportamento delle strutture aziendali e dei suoi operatori e assicurare valutazioni indipendenti ed obiettive, idonee ad identificare le azioni di miglioramento necessarie all’efficiente perseguimento degli obiettivi. La nuova UOC, in aggiunta ai tradizionali compiti di audit ed ispettivi, contribuirà a promuovere una cultura gestionale consapevole dei rischi, anche di natura reputazionale, e delle responsabilità, oltre che farsi garante della la piena applicazione delle normative su trasparenza e anticorruzione.
 




L'ERA DEI SUICIDI… PER IL POPOLO SOVRANO

di Cinzia Marchegiani

Quest’era sarà ricordata come l’economia dei suicidi. Numeri senza appello che rispecchiano la crisi e la frustrazione di chi ha perso lavoro e sa che difficilmente ne troverà un altro. Condizioni sconvolgenti che gettano nello sconforto molte persone che vedono perdere tutta la propria stabilità per politiche economiche incomprensibili. A mettere nero su bianco con statistiche che riguardano soprattutto le famiglie interviene l’Osservatorio Fallimenti CERVED, leader in Italia nell’analisi del rischio del credito che con fedeltà riporta dati impressionanti. La Lombardia è la regione più colpita in termini occupazionali, il Terziario e costruzioni i settori più coinvolti mentre è in forte diminuzione le procedure non fallimentari (-16,4% vs 2013) e le liquidazioni volontarie (-5,3% rispetto alle 91 mila dell’anno precedente). Cerved conferma che è stato un anno di luci e ombre il 2014 fotografato dal loro Osservatorio su Fallimenti, Procedure e Chiusure di imprese. Complessivamente, secondo i dati raccolti dal leader in Italia nell’analisi del rischio del credito, sono 104 mila le aziende che hanno chiuso i battenti nell’ultimo anno, tra fallimenti, procedure concorsuali non fallimentari e liquidazioni volontarie. Un dato che segna comunque un’inversione di tendenza (-3,5%) rispetto al valore massimo del 2013. Dall’inizio della crisi nel 2008, sono fallite più di 82 mila imprese dove lavoravano circa 1 milione di addetti. La serie storica dei dati mostra chiaramente come i costi occupazionali siano stati elevatissimi, fino a raggiungere il picco nel 2013 quando 176 mila lavoratori hanno perso il posto di lavoro. Il dato 2014 è in miglioramento rispetto allo scorso anno (175 mila posti; -0,5%) in quanto si è ridotta la dimensione media delle imprese che hanno portato i libri in tribunale. I posti di lavoro persi sono comunque più che raddoppiati rispetto al 2008: un incremento percentuale del 136%. A livello geografico, l’area più colpita nel 2014 è il Nord Ovest, con oltre un terzo di impieghi persi, circa 59 mila (314 mila tra 2008 e 2014), di cui ben 40 mila solo in Lombardia (220 mila).
Dal punto di vista settoriale, le aziende del terziario sono quelle più coinvolte, con 29 mila posti persi nei servizi non finanziari e 27 mila nella distribuzione. In ambito manifatturiero, colpisce il caso del sistema moda dove l’emorragia occupazionale ha toccato i 9 mila posti di lavoro. “L’anno da poco concluso presenta, accanto ad aspetti negativi, anche elementi incoraggianti – commenta Gianandrea De Bernardis, Amministratore Delegato di Cerved – la crescita record dei fallimenti del 2014 e le conseguenze sull'occupazione riflettono l’onda lunga della crisi, dovuta a più di sei anni di recessione e debolezza economica. D'altra parte, il calo delle liquidazioni volontarie è il termometro di un ritorno di fiducia da parte degli imprenditori che fa ben sperare per i trimestri a venire.”

Ma il dato sui fallimenti il 2014 regala il nuovo record:”Nel quarto trimestre del 2014, 4.479 aziende sono state dichiarate fallite (+7% vs 2013), il massimo osservato in un singolo trimestre dall’inizio della serie storica nel 2001. Nel corso dell’ultimo anno, i fallimenti aziendali hanno superato il tetto di 15 mila, segnando un nuovo record negativo da oltre un decennio e un incremento del +10,7% rispetto al 2013."

Dati impressionanti che trovano correlazione con il report dei numeri di suicidi di imprenditori e lavoratori che non riuscendo a vedere strade alternative, hanno preso decisioni irreversibili, guidati dalla paura dell’ignoto e della perdita di dignità che ha prevalso in modo determinante. Una cartina al tornasole beffarda la situazione italiana da cui emergere anche le responsabilità di politiche di sostegno, praticamente assenti. “La disoccupazione colpisce direttamente la salute degli individui e, ovviamente, gli studi hanno proposto un'associazione tra la disoccupazione e il suicidio” è l’analisi di uno studio appena pubblicato sulla rivista Lancet Psychiatry che ha analizzato retrospettivamente i dati pubblici per il suicidio, la popolazione, e l'economia dal database di mortalità dell'OMS e database World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale dal 2000 al 2011.

Lo studio spiega nel dettaglio: “un tasso di suicidi più alto preceduto un aumento della disoccupazione (ritardato da 6 mesi) e che l'effetto era non lineare con effetti maggiori per bassi tassi di disoccupazione di base. In tutte le regioni del mondo, il rischio relativo di suicidio associato con la disoccupazione è stata elevata di circa il 20-30% nel corso del periodo di studio. Nel complesso, 41.148 (95%) i suicidi sono stati associati con la disoccupazione nel 2007 e 46.131 nel 2009, indicando 4.983 i suicidi in eccesso dopo la crisi economica del 2008.” Gli autori di questo studio, il Dr Carlos Nordt, Ingeborg Wamke, Prof Erich Seifritz e Wolfram Kawohl ritengono che i suicidi associati con la disoccupazione sono pari a un numero a nove volte più elevato di morti di suicidi in eccesso attribuiti alla più recente crisi economica e indicano che le strategie di prevenzione devono essere incentrate sia sui disoccupati che sull'occupazione, poiché le condizioni vanno monitorate non solo in tempi difficili, ma anche in tempi di economia stabile.
Guardando meglio ci si accorge che lo studio riguarda l’analisi fino all’anno 2011, ma sappiamo che la situazione si è aggravata, anzi è precipitata negli ultimi 4 anni, basta ricordare i tg nazionali e regionali, che con una cadenza quasi settimanale, riportava l’annuncio di suicidi che provenivano esclusivamente dalla disperazione di chi aveva perso un lavoro, o perché l’impresa ha dovuto dichiarare fallimento… Questa è la fotografia fredda dell’economia dei suicidi che sembra nessuno abbia responsabilità.




SCANDALO AVASTIN LUCENTIS: LA SOCIETÀ OFTALMOLOGICA ITALIANA CHIEDE AIUTO A MATTARELLA

Piovella, il presidente della Soi denuncia: "attualmente nel nostro Paese, solo l’1% dei medici oculisti sono autorizzati e messi nella condizione di prescrivere Avastin: negli Stati Uniti ed in Europa il 100% dei medici oculisti sono autorizzati a utilizzare il farmaco 43 volte meno costoso ma equivalente per efficacia e sicurezza”

di Cinzia Marchegiani

Un’Italia che sembrerebbe non voglia voltare pagina dopo lo scandalo che ha investito le due multinazionali Roche e Novartis, che hanno concertato sin dal 2011 una differenziazione artificiosa dei farmaci Avastin e Lucentis, presentando il primo come più pericoloso del secondo e condizionando così le scelte di medici e servizi sanitari. Per il Sistema Sanitario Nazionale l’intesa ha comportato un esborso aggiuntivo stimato in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno. L’antitrust, dopo l’istruttoria aveva imposto sanzioni ai due colossi Novartis e Roche rispettivamente di 92 e 90,5 milioni di euro.

Ma a riaprire questa surreale e grottesca storia è la stessa SOI, la Società Oftamologica Italiana che ora si vede costretto a rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica con una denuncia severa: “Vi sono 65 mila pazienti affetti da maculopatia che potrebbero trovarsi a fronteggiare un'emergenza, la loro possibile cecità! La SOI chiede ora l'intervento delle massime cariche dello Stato, del Presidente della Repubblica e del Premier e sollecita nuovamente il Ministro della Salute affinché venga garantito l'accesso alle terapie a tutti i pazienti”.


A richiamare l’attenzione è lo stesso Presidente della SOI Matteo Piovella che fotografa un dato allarmante, e dimostra come l’Italia è l’unico Paese dove si assiste a una diminuzione del numero di terapie intravitreali: “Solo nell’ultimo anno esiste un delta negativo del 40% rispetto all’Inghilterra e del 30% rispetto a Germania e Spagna. Questi dati evidenziano una realtà sorprendente: in Francia, Paese gemello per numero di pazienti affetti da maculopatia, si sono effettuati nel 2014, ben 650.000 trattamenti intravitreali. In Italia solo 230.000, il 10% in meno rispetto all’anno precedente. Per consentire a tutti di curarsi dovrebbero essere 700.000: nel nostro Paese mancano all’appello 470.000 iniezioni.”


Oggi in Italia – continua Piovella, Presidente della SOI – in un periodo di “tagli e spending review”, su 100 euro spesi per la cura delle maculopatie, 77 euro vengono spesi per Lucentis e solo 20 centesimi per Avastin. Attualmente nel nostro Paese, solo l’1% dei medici oculisti sono autorizzati e messi nella condizione di prescrivere Avastin: negli Stati Uniti ed in Europa il 100% dei medici oculisti sono autorizzati a utilizzare il farmaco 43 volte meno costoso ma equivalente per efficacia e sicurezza.
Il Presidente Piovella spiega le conseguenza di questo disastroso atteggiamento, citando anche la cronistoria dei due farmaci che hanno visto trionfare… ma evidentemente solo sulla carta il diritto dell malato di potersi curare senza spendere ingenti somme: “Il continuo aumento del numero dei casi di maculopatia rapportato all’attuale insufficiente numero di iniezioni sta facendo si che migliaia di italiani potranno perdere la vista. Grazie all’ennesimo difficile intervento da parte di SOI e del suo Presidente, in una situazione che evidenzia il fallimento del sistema regolatorio sostenuto da AIFA e dal Consiglio Superiore di Sanità, enti che si sono resi responsabili di gravi e imperdonabili errori contenuti nei pareri e nelle delibere a suo tempo approvate a limitazione dell’utilizzo di Avastin intravitreale, l’ Autorità Garante si è nuovamente pronunciata riconoscendo la valenza delle istanze rappresentate da SOI. In sintesi Antitrust ha intimato al Ministro della Salute ed ad AIFA di cancellare la discriminazione incostituzionale tra pubblico e privato inerente l’utilizzo di Avastin, oggi illegittimamente deliberato a esclusivo utilizzo negli ospedali pubblici. Ma a oggi tutto sembra tacere – ricorda Piovella.

Ora la SOI, con il proprio documento di posizione esprime sostegno al deciso intervento dell’Antitrust e continuerà con tutta la forza della sua competenza tecnico scientifica a lottare per superare l’illegittima limitazione della somministrazione di Avastin ai pazienti affetti da maculopatia. Nel dettaglio la posizione
La posizione di SOI è quella vigente in tutto il mondo scientifico internazionale. Ogni singolo oculista ha la formazione e la capacità e deve essere in grado di poter prescrivere ed effettuare una terapia intravitreale così come avviene in tutto il mondo. L’effettuazione di una terapia intravitreale è sicuramente meno complessa rispetto all’effettuazione di un intervento di cataratta e non vi sono esigenze scientifiche o di sicurezza che possano escludere o impedire ai medici oculisti di poter erogare una terapia ai pazienti che ne hanno bisogno.


Sostenere il contrario e agire di conseguenza, significa porre limiti restrittivi incostituzionali sia alla professione di medico chirurgo sia di accesso alle cure per quei pazienti che rischiano la cecità. Solo con una azione politica responsabile il nostro Paese tornerà a una situazione di normale rispetto e sostegno delle competenze e capacità dei medici oculisti italiani, professionisti che hanno sempre saputo dare il meglio a sostegno dei pazienti e dell’accesso alle cure, attraverso l’utilizzo delle migliori e più aggiornate terapie, che hanno reso fino ad oggi l’oculistica italiana una “eccellenza” riconosciuta a livello internazionale.

SOI RICHIEDE INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Il Presidente Piovella, ricorda come la SOI istituzionalmente lavora a sostegno dei medici oculisti nell’esclusivo interesse della tutela salute visiva della popolazione, e denuncia, forte delle vittorie sia del Tar che dell’AGCOM, che l’attuale sistema non funziona: “non funziona perché dei 130.000 pazienti che ogni anno necessitano di terapie intravitreali, la metà, ovvero 65.000 persone, non ha più accesso ad alcuna cura, sia per la scarsa diffusione di Lucentis nelle strutture pubbliche (a causa degli alti costi) sia per le assurde difficoltà (derivanti da impedimenti normativi e burocratici di varia natura) nel reperimento e nell’uso di Avastin.” Ma non solo! Lo scenario potrebbe anche peggiorare poiché il continuo aumento del numero dei casi di maculopatia rapportato all’attuale insufficiente numero di iniezioni faranno sì che migliaia di cittadini perderanno la vista con conseguenti gravi ripercussioni su tutto il sistema. Per questo la SOI chiede un intervento del Presidente della Repubblica e del Premier: "Intervenite prima che sia troppo tardi per tutti!"


Una beffa che si sta consumando sulla salute dei malati, un’inchiesta dovrebbe essere doverosa in merito, la cecità è un danno non solo personale, ma anche sociale e questo per favorire un farmaco a dispetto di uno equivalente e meno costoso? In effetti il dubbio non è solo amletico….




FERDINANDO IMPOSIMATO RITORNA SULLA CORRUZIONE: ORA SOLO LEGGI PROPAGANDA


di Cinzia Marchegiani

Un uomo che poteva dare il segno atteso al cambiamento per questa Italia senza più un timoniere da troppo tempo, ma solo squali che sbranano la costituzione e se ne fanno vessillo di compiacenza. Fedinando Imposimato, un candidato alla Presidenza della Repubblica italiana, degno tra gli indegni è molto critico e non manca occasione per incalzare sulle necessità di cambiamento radicale che restituisca dignità ai cittadini italiani e alla stessa Costituzione, madre dei diritti e valori di questa nazione. Sulla corruzione Imposimato aveva già tuonato:distrugge il futuro dei giovani. La corruzione è una tassa occulta e immorale di 70 miliardi di euro, che grava ogni anno su lavoratori, pensionati, disoccupati, giovani, casalinghe , docenti, studenti , forze dell'ordine, disabili e donne, la causa principale della crisi in cui viviamo da anni, senza vedere la luce in fondo al tunnel. Milioni di non abbienti sono costretti a subire tutto il peso della corruzione, mentre un ristretto gruppo si arricchisce sulle sventure degli italiani.”
E proprio sulle leggi assenti che dovrebbero stroncare i danni della corruzione, tagliando le radici profonde di cui si nutre, Imposimato spiega il motivo per cui in Italia la corruzione  non riecae ad affrontarla seriamente:”la legge anticorruzione su cui si sta lavorando non serve a nulla. Vengono fatte solo leggi propaganda contro la corruzione. Il Governo non solo non fa nulla ma peggiora la situazione. Le leggi devono essere vigenti, spesso vengono annunciate leggi che devono combattere il fenomeno ma in realtà non vengono mai approvate nella versione integrale”.

Proprio sulla legge Severino Imposimato snocciola l’ambiguità e il controsenso stesso:”La legge in questione ha abrogato il delitto di concussione per induzione, è una legge che produce l’effetto contrario, vuole impedire ai cittadini costretti a pagare le tangenti a non parlare. Questo dimostra che queste leggi sono fatte per favorire la corruzione. La stessa Corruzione è figlia di leggi abrogate per favorire la lotta alla corruzione, ecco perché è fondamentale ripristinarle, inaccettabile l’abrogazione del falco in bilancio.”

Chi attendeva un Presidente della Repubblica attento al destino della nostre carta costituzionale, è in finestra ad aspettare che il nuovo eletto Mattarella produca un segno concreto.

Feridnando Imposimato duratante la corsa al Quirinale aveva scattato un’istantanea terribile: “Ci attende un difficile cammino che insieme dobbiamo compiere, che dal disastro di una società dominata dalle diseguaglianze e dalla corruzione, ci porti verso una società più giusta e dignitosa per i giovani , le donne e i lavoratori .Un società in cui Roma , da mafia capitale diventi capitale dell’ONESTÀ il pilastro del cambiamento.”
E prorio sullo stesso Italicum e la riforma del Senato Imposimato aveva anticipato e spiegato come fossero un'equivalenza ai poteri abnormi del premier e che ci avrebbero porterebbero alla dittatura della maggioranza…Parole pronunciate il 4 febbario 2015, il resto è già diventata storia italiana. 

L’italiano si chiede ora cosa ci attenderà….certamente dipende anche da noi cittadini, non si può sempre attendere il miracolo del cambiamento se non si partecipa più alla vita politica e si va ancora a votare come se i partiti fossero le squadre di calcio cui siamo affezionati sin da piccoli. La coerenza è il primo reale cambiamento cui dobbiamo lavorare, questo un messaggio che tra le righe uomini di grande valore morale, ed elevatura intellettuale come Fedinando Imposimato ci indica. Basta demandare a chi ha usurpato i diritti e i doveri scolpiti su un opera meravigliosa che il mondo intero ci invidia, la Carta Costituzionale, dove il rispetto per l’uomo e la sua dignità trova in ogni articolo protezione e guida, un riferimento dell’etica civile.




ITALIA: TRA ISIS E ACCOGLIENZA AGLI IMMIGRATI IL PUNTO DI NON RITORNO

 

Mentre Gentiloni, il Ministro deglia Affari Esteri chiede aiuto a Bruxelles per aumentare gli aiuti con le imbarcazioni, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, pretende che siano gli Italiani a decidere i flussi migratori e non farceli imporre dagli integralisti.

 

di Cinzia Marchegiani

Posizioni e decisioni da cui dipendono orami il destino dell’Italia nella guerra che si è appena instaurata nel mediterraneo. Dal dossier dei servizi segreti italiani emerge che "mai il nostro Paese è stato così esposto". Occorre focalizzare un dato oggettivo per cui non è più possibile bendarsi gli occhi, gli sbarchi e la jihad vivono in simbiosi e tutto è scandito dal piano folle del del califfo Abu Bakr al Baghdadi per annientare l'Occidente. La moltidunine formata da decine di migliaia di disperati, che viaggiano sulle carrette nel Mar Mediterraneo, ci sono i sanguinari tagliagole. Sul corriere della Sera, che ha pubblicato il report degli 007 italiani, si parla di 600mila stranieri presenti in Libia, 200mila già sistemati in cinque campi di raccolta e pronti a imbarcarsi,  ma parlano soprattutto di circa 7mila combattenti di Ansar Al Sharia che hanno aderito all'appello del Califfo e stanno marciando per conquistare il Paese . Inoltre altri fondamentalisti che aderiscono a cellule che vogliono far trionfare l'islam in Occidente, potrebbero aumentare le fila già in avanzamento.
Come spiegano i servizi segreti nel dossier, i cinque campi di raccolta dei profughisi trovano al porto di Zwara, Sabrata, Janzur, Tripoli e Garabulli. Qui i trafficanti di uomini stanno ammassando tutti i disperati del Nord Africa in attesa del bel tempo per imbarcarli e spedirli in Italia. Una situazione irreale, spesso non voluta studiare a fondo, abbiamo accolto migranti che per fare le traversate hanno pagato ingenti somme. Possibile che nessuno si è mai chiesto chi pagava loro il viaggio, a quei costi sostenuti si potevano permettere uno in business class Alitalia? Occhi foderati da un perbenismo allucinante ha permesso un invasione di persone trattate come il veicolo umano, insomma tratte di umani per scardinare paletti e leggi nostrane. Così mentre ormai siamo dentro in una guerra che nessuno vuole nominare, lo stesso Renzi attende l’intervento dell’ONU, ma la Nato, alias Obama, potrebbe di sua grazia sferrare un attacco armato. Ed ecco che la volpe Paolo Gentiloni, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha inviato all’Unione Europea una lettera per sollecitare un maggiore impegno sull’emergenza in corso nel Mediterraneo, dove spiegando il senso di sgomento e frustrazione largamente diffuso in Italia, tanto nell’opinione pubblica quanto in Parlamento, per il ripetersi di un nuovo tragico incidente di immani proporzioni al largo delle coste di Lampedusa “la complessità di un fenomeno – quello migratorio – che non accenna a diminuire di intensità; al contrario i salvataggi dall’inizio dell’anno alla giornata odierna sono in crescita del 58,8% rispetto al 2014. Quindi è più che mai necessario che l’Ue risponda in maniera adeguata, incrementando solidarietà e condivisione di responsabilità a livello europeo”.

Stop totale all'accoglienza dei profughi finché l'Isis non sarà cacciato dal Nord Africa è l’out-out invece di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che sottolinea a gran voce:”va bene tutto, ma i flussi migratori li vogliamo scegliere noi e non farceli imporre dagli integralisti. L'Isis controlla le coste libiche e gestisce il traffico di profughi. Questo vuol dire che è l'Isis che decide chi viene decapitato sulla spiaggia e chi invece può imbarcarsi sui gommoni. Ma noi non possiamo consentire che dei terroristi facciano la selezione all'ingresso della nostra Nazione, perché è molto probabile che gli integralisti usino il traffico di disperati per far arrivare le loro cellule terroristiche.” A differenza di Gentiloni che vorrebbe un ulteriore aiuto dall’UE per importare più migranti possibili in Italia, la Meloni chiede: “Basta tentennamenti. La nostra Guardia Costiera si trova a fronteggiare vere e proprie azioni di pirateria: imbarcazioni veloci con persone armate che minacciano e depredano indisturbate. È ora che l'Italia utilizzi la Marina Militare e la Guardia Costiera per difendere i nostri confini piuttosto che utilizzarle come se fossero organizzazioni umanitarie e di volontariato.

L’ISIS non è nato da nulla, e gli States ne sanno qualcosa.L’Italia senza politiche migratorie serie atte a riconoscere i profughi dai quelli usati come arieti è diventata la vera mecca per chi ha profumatamente pagato schiavi, uomini e donne, trattati come fiches da spostare sul mare affinché un piano ben congeniato che sfruttando le assenze di regole italiane, li ha usati usando la tecnica del cavallo di Troia. Entrare facilmente nel continente occidentale, dove geneticamente non siamo né abituati alla guerra, né tantomeno alla sicurezza interna…questo il vero tassello mancante. Siamo il risultato di scelte senza logica, senza alcuna lungimiranza….come si può ricorrere alla difesa del proprio territorio senza alcuna capacità anche logistica delle forze dell'ordine, basta ricordare l’assalto alla motovedetta con i kalashnikov. Siamo in guerra. Una disastrosa guerra! 


 




ROMA, MINACCE ISIS: IGNAZIO MARINO SI SVEGLIA E CHIEDE AIUTO AL MINISTRO ALFANO

di Cinzia Marchegiani

Roma – Ormai le notizie non lasciano nulla all’interpretazione e sembra che anche il Sindaco di Roma, Ignazio Marino abbia paura per le minacce dell’ISIS alla stessa capitale che amministra e governa. Mai come adesso la sicurezza è diventata l’arma per difendersi dal califfato del quale non si conosce quando potrebbe colpire e soprattutto come.

Ora il Sindaco di Roma definisce le minacce del califfato, che ha rivolto non solo all’Italia ma alla stessa città che governa: ”un attacco a tutta la civiltà europea” e in un’intervista dichiara: "Credo sia sotto gli occhi di tutti che il pericolo che si è manifestato a gennaio presso la redazione di Charlie Hebdo non sia un attacco isolato alla Francia ma a tutta la nostra civiltà europea".

Ignazio Marino ha invocato l’aiuto di Angelino Alfano e ricorda : ”la promessa fatta dal Ministero dell'Interno di 500 uomini delle forze dell'ordine in più e 85 militari comunicati a me ufficialmente dal signor Prefetto sia una promessa che vada onorata, perché in altri Paesi il ministro dell'Interno è intervenuto con grande determinazione.”

Intanto i cittadini guardano attoniti le ultime news, e all’improvviso si rendono conto che la realtà è terribilmente grave, come se finora le stesse istituzioni avessero fatto vivere tutta la comunità in un’ampolla di vetro e che ora, in seguiito agli annunci degli attentati si è frantumata in mille pezzi. La sicurezza della capitale sembra essere stata gestita da dilettanti, non si conoscono i protocolli e la cittadinanza è stata catapultata in una guerra concreta senza conoscere le minime informazioni su come affrontare le eventuali emergenze che fortunatamente finora non ha mai vissuto, se non attraverso filmati che a ripetizione fotografavano realtà lontane, lobotomizzando e anestetizzando il senso della realtà, tramite sequenze senza senso che mettevano in bella mostra teste decapitate. Il livello della sicurezza della capitale sarà in mano questi 500 uomini delle forze dell’ordine? Informare sarebbe il primo vero passo per rendere i cittadini consapevoli di quello che potrebbe accadere, menomale che erano stati etichettati folli chi gridava che la sicurezza in Italia doveva essere un obiettivo comune, poiché senza regole e paletti, muore chi geneticamente ha sempre rispettato la legge.




PROSTITUZIONE: VERSO IL RICONOSCIMENTO E LA REGOLARIZZAZIONE DELL'ANTICA PROFESSIONE

 

La senatrice Spilabotte, la prima firmataria del ddl spiega:”la mia proposta ha come cardine la prevenzione, il controllo, la sicurezza dei cittadini, il potenziamento del contrasto alla tratta delle donne e a questa nuova schiavitù. A partire da questo, si può pensare di salvaguardare il principio di autodeterminazione, anche per contrastare il giro di affari clandestino e far emergere un pezzo di economia sommersa

 

di Cinzia Marchegiani

Dopo il quartiere a luci rossa proposto nel quartiere Eur di Roma, arriva anche un disegno di legge al Senato per regolarizzare questo mestiere più antico del mondo. Ormai il percorso ancora tutto da tracciare vuole il riconoscimento della prostituzione come un lavoro qualsiasi, e quindi deve rispettare le normali regole del mercato. Insomma cause chiuse autogestite, uso obbligatorio del profilattico e le prostitute possono iniziare la loro attività semplicemente facendo una regolare comunicazione di inizio attività, la DIA, così anche loro pagheranno le tasse.

Il disegno di legge è bipartisan, e inizierà nelle prossime settimane l'iter alla commissione Affari costituzionali e Giustizia del Senato. La prostituzione non è reato ma lo diventa chi invece sfrutta le donne con questo lavoro e esporta e importa con le tratte donne che sono semplicemente schiave dei loro padroni. Andrà in discussione anche la questione dei quartieri a luci rosse. La senatrice Maria Spilabotte, una delle firmatarie di questo ddl rivendica questa decisione:”Io il tema l'ho sollevato un anno e mezzo fa inviando testo ddl e mail a tutti i vertici del partito prima di presentarlo. Conservo ancora le mail. Non ho ricevuto mai nessun suggerimento, contributo o considerazione. Nessuna reazione. Ho cercato di coinvolgere tutti i soggetti che da sempre si interessano di diritti delle donne. Non si è mosso nessuno. La calendarizzazione nelle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia del disegno di legge sulla prostituzione di cui sono prima firmataria è davvero una buona notizia. La discussione di questi giorni è stata proficua perché ha contribuito a sollevare il problema, che nelle grandi città come Roma esiste a prescindere e che è stato scaricato tutto sulle spalle dei sindaci. Il disegno di legge affronta la complessa e seria questione della prostituzione in modo serio ed articolato, a partire dalla prevenzione, dal contrasto alla tratta degli esseri umani, dall'educazione. Serve un approccio di sistema e non si può fare finta che il problema non esista". La senatrice Pilabotte spiega anche il motivo che mira solo ad arginare il fenomeno con lo zoning è un fallimento: "la mia proposta ha come cardine la prevenzione, il controllo, la sicurezza dei cittadini, il potenziamento del contrasto alla tratta delle donne e a questa nuova schiavitù. A partire da questo, si può pensare di salvaguardare il principio di autodeterminazione, anche per contrastare il giro di affari clandestino e far emergere un pezzo di economia sommersa".

Il ddl ha una strada sicuramente in salita, ma ormai è evidente che la prostituzione è un'emergenza tale che non ci si può più permettere di rimandare la calendarizzazione, altrimenti è anacronostico parlare di tutela delle donne, se sono sempre le stesse ad essere usate del loro corpo spesso da datori di lavoro che fanno fare viaggi della speranza a ragazzine solo perché nel nostro paese è difficile colpire questo fenomeno. Libertà alle donne,  del loro corpo e una possibilità di essere padrone di se stesse, e non del rimo aguzzino che è capitato sulla loro strada. 




ALITALIA: LA COMPAGNIA SI FA PUBBLICITA' GRAZIE A SERGIO MATTARELLA

di Cinzia Marchegiani

Con un volo di linea il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella  ha stupito passeggeri e piloti. Il tweet di Alitalia conferma questa notizia, e in un paese troppo spesso abituato all’utilizzo smodato dei voli di Stato da rappresentanti istituzionali  spesso per scopi esclusivamente personali, lascia meravigliati e speranzosi in un cambiamento radicale. Il tweet del sito Alitalia conferma: "Un passeggero normale, una persona speciale. Buon viaggio Presidente" #mattarella #presidenteapalermo!

Il viaggio di Mattarella già sta diventando un simbolo del cambiamento, da Roma Fiumicino ha raggiunto Palermo con la compagnia Alitalia per una visita privata senza utilizzare il l’aereo presidenziale, all’arrivo al terminal con un auto, ha sorpreso i viaggiatori che erano in attesa del loro imbarco. Al Presidente è stata messa a disposizione una sala riservata per attere il suo volo.

Molti però si chiedono dov’era quando alla Camera è stata cambiata la Costituzione, e lo stesso Presidente ha fatto sapere che i gruppi che hanno fatto richiesta saranno ricevuti separatamente martedì prossimo…molti si augurano che questo viaggio nella “normalità” sia espressamente un reale cambiamento, e non un lancio solo pubblicitario.