ROMA CLAUDIA BELLOCCHI LEGA NORD: RENZIA A CASA E’ UNA VITTORIA DELLA LEGA E DELLA DESTRA NON RAZZISTA E NON VIOLENTA

La Bellocchi, coordinatore nazionale di Lega per il Lazio, è certa di un cambiamento alla base: “Dopo il grande successo ottenuto sabato con la manifestazione di Roma è stato dimostrato, soprattutto a chi vuole dipingere questa realtà a suo uso e consumo, che il nuovo capitolo di destra è concreto e soprattutto non violento e non razzista nella politica italiana"

Redazione

Roma- Al margine della manifestazione “Renzi a Casa” di sabato 28 febbraio 2015 che ha riempito le strade di Roma e Piazza del Popolo, ottenendo un effetto domino sull’asse ormai consolidato tra Fratelli d’Italia e Lega Nord, interviene Claudia Bellocchi, coordinatopre nazionale Lega per il Lazio: ”Ho il piacere di ringraziare tutti i nostri coordinatori territoriali del Lazio che sono intervenuti così numerosi alla manifestazione in Piazza del Popolo, con sacrificio, arrivando da ogni punto della Regione con i loro pullman per manifestare tutti insieme con l'obiettivo di costruire un nuovo capitolo politico nella destra italiana, non violento e sempre più vicino agli italiani.

Grazie a tutti coloro che ci sono stati vicino nella fase organizzativa della manifestazione e che hanno contribuito a far andare tutto nel verso giusto.

Per ultimo, ma non per importanza il mio ringraziamento va alla Questura di Roma, alla Polizia e ai Carabinieri, per il lavoro svolto, sia in piazza che mettendo in sicurezza la nostra Sede di Roma.”

La Bellocchi è certa di un cambiamento alla base: “Dopo il grande successo ottenuto sabato con la manifestazione di Roma è stato dimostrato, soprattutto a chi vuole dipingere questa realtà a suo uso e consumo, che il nuovo capitolo di destra è concreto e soprattutto non violento e non razzista nella politica italiana – conclude la stessa Bellocchi.




STAMINA: AUGURI A SMERALDA CAMIOLO CHE HA SUBITO DANNI CEREBRALI IN OSPEDALE

di Cinzia Marchegiani

Catania – Smeralda, oggi è il tuo compleanno, hai compiuto quattro anni, contro ogni più rosea aspettativa. Molti di noi volevano regalarti un mondo migliore, perché i grandi dovrebbero avere cura dei bambini, prendersi carico delle tragedie con quella responsabilità che dovrebbe essere il seme fertile a guida di una comunità che cresce anche dai propri sbagli. Eri una bambina sana nel grembo di tua madre, giocavi con la tua gemellina Alice e protetta ascoltavi curiosa i suoni di un mondo esterno che non vedevi l’ora di vivere. I tuoi genitori persone davvero speciali, avevano atteso questo momento da nove mesi…ma una tragedia ha cambiato il corso della tua vita. Si possono chiamare inconvenienti i presunti errori commessi in sala parto se la tua vita ora è come sospesa? All'Ospedale Garibaldi di Catania mentre nascevi hai subito gravi danni cerebrali e ancora un procedimento penale non riesce a dare giustizia per quello che hai subito. Oggi il tuo papà rivendica questa tua grande forza di volontà, perché sei una bambina straordinaria, hai insegnato, con quel tuo piccolo corpicino, che i muri non esistono, esiste solo l’amore, la speranza, la forza indomita che regali ogni istante a chi ti ha conosciuto e a chi come noi, ne racconta le gesta.
Papà Giuseppe ti ha fatto conoscere al mondo intero, fiero scrive: “Quattro anni fa in questo momento…avevano cambiato il tuo destino…della sorellina e di Nicolò…e di noi tutti. Ricordo la corsa in ospedale…l'attesa…e quei momenti assurdi, ma oggi e' il vostro compleanno e non meritano pensieri le bestie immonde! Nessuno scommeteva un cent su di te Guerriera….oggi fai quattro anni, amore forte e fragile al contempo.
Insegni amore..coraggio…dignità…pazienza…hai dovuto rinunciare a viverti la tua sorellina e fratellino e combattere una battaglia che non era la tua…ma hai preso l'impegno e lo stai portando avanti come solo tu sai fare. In questi 4 anni abbiamo conosciuto gente meravigliosa, combattenti silenti che volano basso ma che ogni giorno onorano la vita e la voglia di vivere. AUGURI BAMBINE MIE….AUGURI SMERALDINA E ALICE.”

Auguri piccola Smeralda a nome non solo dell’intera redazione de l’Osservatore d’Italia, ma da tutti gli italiani che si sentono di starvi vicino. Smeralda sei entrata di prepotenza nelle nostre vite, in una battaglia colossale che tuo padre e tua madre affrontano ogni giorno, per poter darti il meglio, in un mondo dove la scienza ha rivendicato il ruolo di decidere della vita dei malati. Si lo so piccola Smeralda, è un’azione abominevole, ma la realtà è spesso più crudele di ogni perversa immaginazione.Ai grandi hai dato una grande lezione. I grandi che spesso dimenticano che hanno un ruolo primario, quello di difendere a costo della propria vita il futuro non solo di un singolo bambino, ma degli invisibili, degli inascoltati perché non hanno né voce, né potere….
 

A tuo padre, a tua madre volevano far credere che c’erano alternative migliori, negandovi di fatto la prosecuzione delle infusioni con le staminali mesenchimali agli Spedali Civili di Brescia. Poi le stesse istituzioni lo hanno fatto credere anche al resto degli italiani che sbigottiti non sapevano a chi credere. Ma tuo padre Giuseppe, rispediva al mittente, Luca Pani, il direttore dell’AIFA una realtà cinica e inaccettabile: “Mia figlia Smeralda iniziò il suo percorso con Stamina presso Spedali a Gennaio 2012, ma tutto ebbe inizio già nel Dicembre 2011 subito dopo l'accordo fatto tra l'azienda e la fondazione. Tutto questo grazie e tramite il SSN. A Maggio 2012 con la prima ordinanza Aifa entrò nella nostra vita questa agenzia il suo direttore Luca Pani. A quei tempi non c'era attenzione mediatica,non c'erano vip né sostenitori ma solo poche famiglie a cui dall’oggi al domani viene detto "si chiude tutto perché è pericoloso. Unico problema era che chi diceva questo era lo stesso che ne aveva autorizzato l'avvio, almeno per quanto ci era dato sapere. Scrissi a tutti, all ISS, AIfa, Procuratore della Repubblica e sin anche al Presidente della Repubblica,e fu proprio grazie a quest ultimo che venni contattato proprio da Aifa nella persona del Dr.Pani il quale non fece altro che ripetere quanto scritto dall’ordinanza. Apprezzai molto comunque l'apertura quanto meno nel contattarci e la ritenni un buon canale di comunicazione per cercare di far chiarezza; gli risposi in maniera articolata (supportato dai legali e dagli specialisti) di fatto contestando e ponendo delle domande specifiche ai vari punti. Pani mi rispose sotto due aspetti. Morale: affermando quando vicino mi fosse e quanto capisse che un genitore sfiderebbe sin anche le leggi di gravità…a questo risposi ringraziandolo per il pathos messo nel comprendere ma ricordandogli che sono si un papà addolorato ma non sono un idiota…conosco perfettamente le leggi della gravita' e mai le sfiderei!! Il secondo fu tecnico: mi allegò un elenco di circa 10 cell factory (alcune delle quali S.p.a.) dicendoci che quelle erano accreditate e potevamo rivolgerci a loro… e null altro. Questo non la considero una ‘alternativa’ in quanto non vi era un riferimento, un equipe a cui rivolgersi,un percorso indicatoci e realizzabile. Mesi dopo ricevemmo una email dal Ministero della Salute dove addirittura ci dissero che in alcune strutture, una delle quali sita in Roma erano pronti ad aiutare Smeralda. Risposi ma forse il piccione che porta la risposta ha trovato brutto tempo.

Mai più sentito nessuno, mai nessuna alternativa ne supporto atto ad assistere degli ‘avvelenati’ per quanto sostengono questi soggetti. Sorvolo sulla palese ‘palla al balzo’ presa per attribuire colpe e meriti su un’azione che venne richiesta in data 14/08 mentre le richieste di valutazione (che oggi vengono chiamate sperimentazione di fase uno) sono avvenute solo del 20, fanno parte di questo delirio che dura ormai da anni ma non potremo mai sorvolare sul tentativo di bloccare la magistratura ordinaria che ordina le infusioni, sul sequestro di materiale biologico che appartiene ai nostri figli, sulla poca chiarezza e sulle leggi dello stato disapplicate. Mi auguro di non sentire più inni al non adempimento perché è un reato incitare al non rispetto delle sentenze. Potessi chiedere, piuttosto che parlare di artefatti per non dare risposte, chiederei come mai proprio questo signore e l'agenzia da lui diretta ha impedito a Gennaio la verifica a Miami tramite il Prof Ricordi, luminare con oltre 600 pubblicazioni e che dirige due dei più importanti centri di ricerca degli Stati Uniti, un vanto Italiano all'estero che avrebbe solo dato risposte concrete e non ‘supposizioni’ o peggio…illazioni (Hiv,epatiti,mucche pazze…).”

Piccola Smeralda, sulla tua vita c’è stato un accanimento pesante, eppure una bimba così indifesa fa paura, ma ogni singolo istante vissuto su questa terra è un dono immenso e un richiamo costante e straziante alle responsabilità. Non si può cancellare con una passata di gomma una storia che fa acqua da tutte le parti e oggi che è il tuo compleanno, non possiamo dimenticare che tu esisti. La tua piccola vita è un monito severo e costante sulle nostre competenze, perché ciascuno non si senti alienato da questa storia che riguarda tutti. E’il dolore che non si accetta, è una ferita che non si rimargina, è la vigliaccheria di chi lascia i genitori combattere un gigante nel silenzio, che va combattuta.
Auguri piccola Smeralda, ti avremmo voluto regalare una vita, un gioco innocente, dei ricordi bellissimi, invece sei tu, con il coraggio di vivere ad insegnare agli adulti, che non è mai è troppo tardi.
Smeraldina, per ora sei una principessa in una favola incantata, dove il drago e i rovi hanno avvolto il tuo castello, lontana dalle miserie umane, ma qui fuori c’è tanta gente che ti vuole un gran bene. Buon Compleanno a te piccola principessa, auguri ad Alice gemella meravigliosa e un abbraccio d’affetto a tutta la famiglia Camiolo. 




ANGUILLARA: SCOPERTA SHOCK ALL'ENEA, 65 SCIMMIE PER GLI ESPERIMENTI

La manifestazione si è tenuta al centro di Vivisezione ENEA/CNR CASACCIA (Roma, Via Anguillarese 301 – Località Osteria Nuova). Presenti anche il Sindaco di Anguillara, Avv. Francesco Pizzorno e il Presidente del Consiglio Comunale di Anguillara, Secondo Ricci

di Cinzia Marchegiani

Anguillara Sabazia (RM) – Anche nel centro militare Enea/CNR Casaccia arriva la protesta dell’Associazione Animalisti Italia per salvare le scimmie rinchiuse nei laboratori per eserimenti. La stessa situazione è  emersa drammaticamente all'Università La Sapienza di Roma, grazie ad uno scoop della trasmissione Striscia La notizia, che aveva denunciato in tutta la sua tragicità la situazione dei primati affidati agli esperimenti del prof. Roberto Caminiti presso la Facoltà di Medicina e Farmacia della Sapienza. All’interno dell’Università di Roma, il prof. Caminiti dispone di quattro primati, costretti a vivere in gabbie metalliche, con un perno conficcato nel cranio, e sottoposti ad esperimenti al cervello da anni, immobilizzati a livello del bacino, e costretti con dei grandi collari che ne impediscono i movimenti. Oggi, dopo la manifestazione dello scorso 5 febbraio 2015 all’università romana La Sapienza organizzata dal PAE (Partito Animalista Europeo), l'Associazione Animalisti Italiani Onlus ha invitato ad una giornata per salvare le scimmie rinchiuse nei laboratori del Centro Militare E Nucleare ENEA/CNR CASACCIA di Cesano. Aderiscono alla manifestazione Equivita, Le.A.L., PAE, Irriducibili Toscani, Cani Sciolti, Istinto Animale, AssoVegan, AVCPP, Lav, Crac Europe.

LA DENUNCIA
Gli Animalisti Italiani Onlus scoperchiano il vaso di pandora di un centro di sperimentazione nucleare pubblico: “il Centro di Sperimentazione Enea/Cnr Casaccia di Cesano un Centro militare e nucleare pubblico, finanziato dallo Stato Italiano e quindi con i soldi dei contribuenti, dove oltre 120 scimmie vengono utilizzate da anni per esperimenti segreti.” Il 22 Gennaio 2015 gli Animalisti Italiani Onlus hanno effettuato un blitz non-violento per accendere una luce sulla questione, e hanno depositato una denuncia presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia, cui spetta la competenza territoriale. Gli Onorevoli Mirko Busto e Paolo Bernini, deputati del Movimento 5 Stelle, hanno presentato un'Interrogazione Parlamentare per far lumi sulla vicenda.
Venerdì 30 gennaio 2015, a distanza di una settimana dal Blitz, l'Associazione Animalisti Italiani Onlus è tornata davanti al Centro Casaccia di Cesano con una manifestazione autorizzata per chiedere il trasferimento delle scimmie presenti all'interno di quattro Centri di Riabilitazione disponibili ad accoglierle dato che, come ammesso dai Responsabili del CNR dopo il Blitz, le scimmie sarebbero 65 e non vengono usate per esperimenti dal 2013.
In quella giornata ha consegnato una lettera indirizzata al CNR in cui si chiede di trasferire i primati presso il Centro Recupero Animali Selvatici della Maremma di Semproniano (GR), il Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica Monte Adone di Sasso Marconi (BO), il Centro Recupero Animali Selvatici di Cuneo e ilParco Faunistico di Pian dell’Abatino di Poggio San Lorenzo (Rieti).
L’Associazione Animalisti Italiani dichiarano che sono ancora in attesa di conoscere l'esito della visita ai laboratori da parte degli onorevoli Paolo Bernini e Mirko Busto, ai quali è stato impedito l'ingresso giovedì 22 gennaio. Se non avverrà il trasferimento delle scimmie, gli Animalisti Italiani presenteranno una seconda Denuncia.

EVENTO DEL 28 FEBBRAIO 2015
Nella giornata di oggi, 28 febbraio 2015 il programma della giornata ha previsto la conferenza dal titolo "Sperimentazione Animale: quale futuro per le scimmie del Centro di Ricerche Enea/CNR Casaccia?" presso Ex Consorzio Agrario, zona Stazione, Via Anguillarese 145, ANGUILLARA (Roma), Sala Polifunzionale " La Stazione del Cinema".

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Anguillara, Avv. Francesco Pizzorno e il Presidente del Consiglio Comunale di Anguillara, Secondo Ricci segue un parterre di importante spessore, relatori della stessa conferenza:
Prof. Bruno Fedi – Medico e chirurgo, docente di urologia, specialista in anatomia patologica, ginecologia, cancerologia, citologia, flebologia, bioetica
Walter Caporale – Presidente Associazione Animalisti Italiani Onlus
Dottoressa Mariangela Ferrero – Psicologa dell'Asl di Pinerolo, esperta di rieducazione sociale dei macachi al centro C.R.A.S. di Bernezzo, Cuneo
GianMarco Prampolini – Presidente Le.A.L.
Fabrizia Pratesi – Presidente Equivita

Inoltre:
Paolo Bernini – Deputato M5S
Michele Pezone – Avvocato Animalisti Italiani Onlus
Alessio Cugini – Avvocato Animalisti Italiani Onlus
Florence Marchal – Crac Europe

Presenti anche i testimonial degli Animalisti Iitaliani Onlus Massimo Wertmuller, Loredana Cannata e Roberta Orru’

Il presidio invece è stato organizzato davanti all’ingresso del Centro di Vivisezione ENEA/CNR CASACCIA di Cesano (Roma, Via Anguillarese 301 – Località Osteria Nuova) dalle ore 14:00 alle 17:00
Gli organizzatori informano che per i partecipanti che chi arriva in treno, la fermata è la Stazione Cesano e i treni partono ogni 30 minuti dalla Stazione Ostiense: http://www.trenitalia.com/trenitalia21.html
Info e adesioni: pierpaolocirillo@animalisti.it – news@animalisti.it –
tel 06.780.41.71 – 334 2461542 – 366 4656275




VELLETRI: SI RIFIUTA DI PASSARE I COMPITI E VIENE MINACCIATA CON UN COLTELLO

di Cinzia Marchegiani

Velletri (RM) – Una storia che si ripete, lei è ragazza di appena 16 anni che frequenta una delle scuola superiori nel comune di Velletri. Un su compagno di classe comincia a tempestarla di messaggi, rea a suo dire, di non volergli passare i compiti a casa. La ragazza vittima di tali richieste alcune volte le esaudiva, altre volte si rifiutava dicendogli di smettere e che, in caso contrario, ne avrebbe parlato con i professori. Si intromette a questo punto un altro compagno di classe, anch’egli minorenne ed amico del ragazzo, e infastidito dei rifiuti della ragazza, ha deciso di intervenire per risolvere a suo modo la questione.
Cosi prima ha iniziato ad inviare anche lui messaggi alla ragazza e poi l’ha aspettata al parcheggio della scuola ove non solo ha continuato a minacciarla, ma a scopo intimidatorio ha tirato fuori un coltello.
La vittima dell’aggressione non solo materiale, tornata a casa ancora sotto shock, ha deciso di parlarne con i genitori i quali, saputo dell’accaduto, si sono recati al Commissariato di Velletri, diretto dal dott. R. Cioppa, raccontando la vicenda.
In breve gli agenti hanno rintracciato il ragazzo e lo hanno denunciato all’autorità giudiziaria. Sequestrato il coltello.




VALLE MARTELLA: IL CARNEVALE NON SI TOCCA

Il 17 febbraio 2015 a Valle Martella, grazie all’intervento della scuola promotrice della parata di tante maschere, i bambini hanno vissuto un carnevale autentico, all’insegna del divertimento. Un modo semplice ma essenziale affinché tutti gli alunni possano custodire ricordi di un’infanzia spensierata

di Cinzia Marchegiani

Valle Martella/Zagarolo (RM) – Un carnevale brioso e allegro anche quest’anno i bambini di Valle Martella sono riusciti a viverlo grazie all’impegno della scuola, che diventa un riferimento importante per la stessa comunità. Se il Comune di Zagarolo sembra messo da parte questa festività nelle vie del centro, Valle Martella invece si riconferma in pole position anche quest’anno, sempre attenta alle esigenze dei bambini e soprattutto in un momento storico particolare dove la crisi economica per giocoforza, sembra aver eroso l’allegria e la spensieratezza. Ma i bambini sono sacri e la loro gioia ha un valore immenso, per questo con determinazione il Dirigente Scolastico Prof. Carlo Zichella ha autorizzato la sfilata di carnevale lo scorso 17 febbraio c.a. grazie all’organizzazione della Vice Preside, Mariangela Di Gneo e la collaborazione di tutti i docenti, personale Ata e Consiglio di Istituto. L’evento è riuscito a centrare l’obiettivo, cui hanno partecipato tutte le classi di infanzia, primaria e secondaria. Ai ragazzi della secondaria, al fine di responsabilizzarli sono stati affidati dei bambini della scuola dell'infanzia.
La festa di carnevale si riconferma a Valle Martella un momento importante di condivisione di quei progetti di crescita anche del territorio, all'insegna del divertimento, giubilo e spensieratezza. Alla sfilata, che si è tenuta lungo tutta la via Alfieri chiusa ovviamente al traffico, sono seguiti i balli di gruppo e danze. Non potevano mancare i membri genitori del Consiglio d’Istituto che hanno allietato questa giornata con leccornie deliziose e acqua, e ovviamente i genitori, che hanno assistito alla parata di tutti i bambini in maschera.
Infine ci sono loro, il “gruppo nella scuola” grazie al quale quest’articolo potrà essere un ricordo per tutti i partecipanti di una giornata vissuta con felicità assieme ai propri compagni di classe e perché no…ammirati dai propri genitori e parenti (il sito è www.genitorinellascuola.it)

A Valle Martella il Carnevale c’è! E non è solo una semplice maschera da indossare, è gioia di poter tramandare usanze, di condividere un momento leggero a ricordo di un’infanzia senza pensieri. I volti felici dei figli sono sempre la migliore ricompensa per un giorno regalato all’insegna del buonumore.




SCIENZA SHOCK: NEL 2017 CANAVERO ANNUNCIA IL TRAPIANTO DELLA TESTA SUL CORPO DI UN'ALTRA PERSONA

Il professor Sergio Canavero sostiene che si può fare, sostituire la testa di una persona malata di cancro o altro su un corpo donatore cerebralmente morto

di Cinzia Marchegiani

Torino/ USA – La chirurgia estetica va oltre confine. La rivista New Scientist è la prima a dare la notizia di questo intervento che rappresenta il primo tentativo al mondo di trapiantare una testa umana su un corpo di un donatore. L'idea è stata proposta per la prima nel 2013 da Sergio Canavero, direttore del Gruppo avanzato di Neuromodulazione di Torino. Secondo l’esperto, la chirurgia potrebbe salvare la vita delle persone colpite dal cancro o da malattie nervose e muscolari che ne hanno bloccato la mobilità. Lo stesso ideatore ora sostiene che i maggiori ostacoli, come ad esempio la fusione del midollo spinale e prevenire il sistema immunitario del corpo di rigetto della testa, sono superabili, e l'intervento potrebbe essere pronto già nel 2017.

Canavero prevede di annunciare questo progetto ambizioso alla conferenza annuale dell’American Academy of Neurological Ortopedici AANOS in Annapolis, Maryland, nel mese di giugno.
Il primo tentativo di un trapianto di testa è stato effettuato su un cane dal chirurgo sovietico Vladimir Demikhov nel 1954. La testa di un cucciolo e zampe anteriori futrono trapiantati sul retro di un cane più grande. Demikhov ha condotto numerosi altri tentativi, ma i cani sono sopravvissuti solo tra due e sei giorni.
Il primo trapianto di testa di successo, in cui una testa è stato sostituito da un altro, è stata effettuata nel 1970. Un team guidato da Robert White a Case Western Reserve University School of Medicine in Cleveland, Ohio, trapiantato il capo di una scimmia sul corpo un'altra, ma non hanno tentato di unire il midollo spinale, quindi la scimmia non poteva muovere il proprio corpo, ma era in grado di respirare con l'aiuto artificiale. La scimmia ha vissuto per nove giorni fino a quando il suo sistema immunitario ha respinto la testa. Ma Canavero conferma:"Penso che ora siamo ad un punto in cui gli aspetti tecnici sono tutti fattibile".

LA TECNICA

In questo mese Canavero ha pubblicato una sintesi della tecnica che crede permetterà ai medici di trapiantare una testa su un nuovo corpo ( Surgical Neurology Internazionale ). Il procedimento coinvolge inizialmente il raffreddamento della testa del destinatario e la salma del donatore per estendere il tempo delle cellule affinché possano sopravvivere senza ossigeno. Il tessuto intorno al collo è sezionato e le principali vasi sanguigni sono collegati con piccoli tubi, prima il midollo spinale di ogni persona vengono tagliati.
La testa del destinatario è poi spostata sul corpo del donatore e le due estremità del midollo spinale – che assomigliano a due fasci densamente di spaghetti –  e sono fusi insieme. Per raggiungere questo obiettivo, Canavero intende lavare la zona con una sostanza chimica chiamata polietilene glicole, e follow-up con diverse ore di iniezioni della stessa sostanza. Proprio come l’effetto dell’acqua calda fa sugli spaghetti secchi a stare insieme, il polietilene glicole incoraggia il grasso nelle membrane cellulari a maglia.
Successivamente, i muscoli e le scorte di sangue sarebbero state suturate e il destinatario mantenuto in coma per tre o quattro settimane per impedire il movimento. Elettrodi impiantati fornirebbero regolare la stimolazione elettrica del midollo spinale, perché la ricerca suggerisce che questo può rafforzare nuove connessioni nervose.
Canavero predice che quando il destinatario si sveglierà, sarebbe in grado di muoversi e sentire il proprio volto e parlerebbe con la stessa voce, inoltre spiega che la fisioterapia consentirebbe la persona a camminare in un anno.

La scienza sembra non preoccupare dei risvolti etici, l’ideatore conferma che già diverse persone hanno già offerto di ottenere un nuovo corpo.

La parte più difficile sarà sempre la fusione del midollo spinale. Il Polietilenglicole ha mostrato di indurre la crescita dei nervi spinali negli animali, e Canavero intende utilizzare donatori di corpo deceduti cerebralmente per testare la tecnica. Tuttavia, altri sono scettici sul fatto che questo sarebbe sufficiente. Ma altri scienziati non hanno fatto attendere il proprio scetticismo, Richard Borgens, direttore del Centro ricerche per la paralisi alla Purdue University di West Lafayette, Indiana ricorda:"Non ci sono prove che la connettività di spinale e del cervello porterebbe funzione utile senziente dopo il trapianto testa". Canavero riposponde che se il glicol polietilene non funziona, ci sono altre opzioni che si possono provare, come iniettando cellule staminali o cellule ensheathing olfattive, cellule auto-rigenerante che collegano il rivestimento del naso al cervello nel midollo spinale, o la creazione di un ponte sul divario vertebrale utilizzando membrane dello stomaco che hanno mostrato risultati promettenti per aiutare le persone a piedi dopo i traumi spinali . Anche se non dimostrato, Canavero afferma che l'approccio chimico è il più semplice e meno invasiva.

Per quanto riguarda la prospettiva del sistema immunitario di rigetto del tessuto alieno, come accaduto nell’esperimento Robert White sulla scimmia, dove la testa è stata rigettata dal corpo ospitante, William Mathews, presidente della AANOS, dice che non pensa che questo sarebbe un grande problema di oggi:” ora possiamo usare farmaci per gestire l'accettazione di grandi quantità di tessuto, ad esempio una gamba o un cuore e polmone trapianto combinato, la risposta immunitaria ad un trapianto testa dovrebbe essere gestibile. Il sistema che abbiamo per prevenire il rigetto immunitario e principi dietro di esso sono ben definiti."

ESPERIMENTO E AUTORIZZAZIONI
Un altro ostacolo sarà trovare un paese che possa approvare un simile trapianto. Canavero vorrebbe fare l'esperimento negli Stati Uniti, ma crede che potrebbe essere più facile da ottenere l'approvazione da qualche parte in Europa: "Il blocco vero ostacolo è l'etica." Ma ovviamente ci sono molti che non sono d'accordo con lui. Patricia Scripto, neurologo e bioeticista presso il Salinas Valley Memorial Healthcare System in California, afferma che molte delle implicazioni etiche legate alla chirurgia dipende da come si definisce la vita umana: "Credo ciò che è specificamente umano si svolge all'interno della corteccia superiore. Se si modifica ciò si ottiene un’altra persona e ci si deve chiedere se sia etico.” Tuttavia – aggiunge la neurologa Scripto – molte culture non approverebbero questa chirurgia a causa della loro fede in un'anima umana che non si limita al cervello, ma non solo, in questo caso si spingerebbe a scambiare corpi per ragioni estetiche.

Insomma Canavero nel 2017 vuole realizzare una procedura senza precedenti che ha sollevato non solo problemi etici, ma stessi della scienza che si vuole ergere padrona indiscussa della vita a prescindere, innescando potenziali derive delle future scelte dell’uomo. Idee stravaganti etichettate da altri scienziati, che però come un seme resistente vogliono terreni fertili dove crescere indebolendo, a suon di spallate, quel confine in cui l’uomo pretende per gloria, prestigio e onnipotenza oltrepassare, spesso aprendo però porte che nessuno dovrebbe mai scardinare.




SFRUTTAMENTO E PEDOFILIA FAMILIARE: OPERAZIONE INTERNAZIONALE SALVA DALL’ABUSO SESSUALE UNA BAMBINA DI 22 MESI DAL PROPRIO PADRE

Attraverso l'esame della scala e la portata delle attività esistenti, così come i più recenti sviluppi, la ricerca mostra che il live streaming di abuso per il pagamento non è più una tendenza emergente, ma una realtà consolidata. E’ di particolare preoccupazione nel contesto dei mercati emergenti a causa di una maggiore adozione di Internet.

di Cinzia Marchegiani

La cooperazione internazionale di polizia ha portato all'arresto di un uomo rumeno sospettato di aver abusato sessualmente la propria figlia di appena due anni, grazie alle riprese dell'abuso e la pubblicazione del materiale pedopornografico (CAM) on-line. La notizia da poco pubblicata dal sito Europol informa che l’autorità di polizia romene è riuscita a salvare la piccola bambina.
L’Autorità di contrasto romene specializzate nella lotta alla criminalità organizzata, e procuratori da Sibiu County, erano stati prontamente coinvolti in questa tragica storia. La mancanza di una legislazione armonizzata sulla conservazione dei dati ha presentato alcuni problemi nelle fasi iniziali dell'operazione. Tuttavia, l’abusante sospettato, la sua vittima e la loro ubicazione sono stati celeremente individuati. Il 24 febbraio 2015, le forze dell'ordine hanno arrestato il sospettato rumeno e perquisito la sua casa. Le prove trovate a casa sono materiale pedopornografico autoprodotto che l'autore aveva postato on-line. Wil van Gemert, Vice Direttore Operations dell'Europol, al margine di questa operazione internazionale afferma: "Questo è un esempio di cooperazione internazionale di polizia quanto veloce ed efficace può portare all'arresto di pedofili e di soccorso delle vittime, che continua ad essere una priorità molto alta per Europol ei suoi partner in tutto il mondo. Continueremo i nostri sforzi per combattere questo crimine orribile e per garantire un ambiente sicuro per i bambini di tutto il mondo."


IL FATTO
Il caso ha avuto inizio quando il Centro nazionale degli Stati Uniti per bambini scomparsi e sfruttati (NCMEC) ha ricevuto un rapporto di sospetti abusi sessuali su minori pubblicati su internet on-line, presentata tramite il loro CyberTipline. Questi rapporti sono costantemente analizzati e suddivisi per contribuire a garantire i bambini in pericolo. Gli analisti del NCMEC hanno recensito il rapporto, e dopo aver esaminato e valutato il contenuto, ha inviato le informazioni per US Immigration and Customs Enforcement (ICE) Homeland Security Investigations (HSI) Ufficio di collegamento presso Europol-Aia. Gli Agenti speciali HSI, coordinati con centro europeo Cybercrime di Europol (EC3), hanno lanciato immediatamente un'indagine. L’EC3 con un controllo crociato, analizzato tutti i dati ha prodotto un pacchetto di intelligence per le autorità rumene.


L’Europol ha attuato questa iniziativa nel quadro del EMPACT priorità Cybercrime, sfruttamento sessuale dei bambini online e coinvolge attualmente: il Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Romania, Repubblica Slovacca, Slovenia e Svezia, più Norvegia.
Europol analizza le minacce e le tendenze di commerciale di minori online sfruttamento sessuale e deve fare i conti con l’espansione tecnologica dovuta alla crescita della copertura di Internet e l'ampia disponibilità di dispositivi mobili che sono sempre più in forma digitale della nostra società. I criminali che sfruttano sessualmente i bambini on-line stanno diventando sempre più imprenditorializzando grazie ai sviluppi tecnologici. Per questo il Centro criminalità informatica europea di Europol (EC3) ha prodotto una valutazione strategica analizzare le minacce e le tendenze di minori online sfruttamento sessuale (CSE), al fine di raccomandare soluzioni e consentire l'applicazione della legge e il settore privato per prevenire congiuntamente e combattere questi crimini orribili. La relazione è stata redatta dal EC3 per la coalizione finanziaria europea contro il commerciale dell’abuso sessuale sui bambini Online (EFC), che riunisce i principali attori delle forze dell'ordine, l'industria privata e della società civile in Europa per combattere CSE.
Attraverso l'esame della scala e la portata delle attività esistenti, così come i più recenti sviluppi, la ricerca mostra che il live streaming di abuso per il pagamento non è più una tendenza emergente, ma una realtà consolidata. E' di particolare preoccupazione nel contesto dei mercati emergenti a causa di una maggiore coinvolgimento di Internet.
E’ ormai anche consolidato che sia gli individui con un interesse sessuale limitato nei bambini, come quelli che invece hanno un forte interesse, producono e distribuiscono materiale pedopornografico (CAM) utilizzando nuove tecnologie online. Ciò include il ricatto profitto dei bambini per la diffusione di materiali indecenti che li raffigura, così come la distribuzione commerciale di immagini e video che sono auto-generati o ottenuto attraverso adescamento online. Il tipo di materiale che viene scambiato sul mercato può essere 'su misura', cioè creato su richiesta, e può portare direttamente ad ulteriori hands-on abusi.




ETERNIT, CERCASI GIUSTIZIA: PAE DENUNCIA:"MORIVANO SOLO GLI UOMINI MA NON I TOPI"

Ora riemerge con imbarazzo quella verità che appare ancora sottotraccia, l’amianto era cancerogeno, ma evidentemente non per i topi, che diventano l’appiglio delle sperimentazioni per far passare innocue sostante che per l’uomo sono letali

di Cinzia Marchegiani

Torino – Dopo le motivazioni depositate dalla Cassazione che spiegano come la prescrizione annulla di fatto i risarcimenti alle vittime, ora emerge con tutta evidenza lo scandalo che ha avvolto tutto questo dispendioso processo a Torino. Il Partito Animalista Europeo, tramite il suo presidente Stefano Fuccelli denuncia una situazione di gravità inaudita, e punta il dito contro il Ministero della salute che autorizzò la produzione di amianto nonostante le conseguenze cancerogene che quest'ultimo produca. Questo scandalo riapre con emergenza anche la valutazione della sperimentazione animale che proprio con le morti da eternit scoperchia un vaso di pandora agghiacciante.
Infatti Fuccelli, riallacciandosi alle motivazioni rese ora pubbliche con cui la Cassazione, afferma che il vero colpevole non è l'imprenditore svizzero Schmidheiny titolare dell'Eternit: “E' l'ennesimo paradosso italiano, la produzione e lavorazione dell'asbesto (amianto) è fuori legge in Italia in forza della legge n. 257 del 1992, ma lo stabilimento di cemento-amianto Eternit di Casale Monferrato chiuse i battenti nel 1986 dopo 80 anni di attività. 2191 persone uccise dalle fibre killer e condannati in appello i responsabili per disastro doloso permanente.”

Fuccelli, voi avete preso una posizione netta in questa storia che non ha responsabili ma solo vittime, come è possibile essere arrivati a questo epilogo? Di chi è la colpa?
L'unico vero responsabile è lo Stato che ha autorizzato la produzione e lavorazione dell'asbesto poiché le normative tutt'ora vigenti prevedono che ogni molecola messa in commercio debba essere obbligatoriamente testata sugli animali. Le ricerche dello scienziato statunitense Irving Selikoff, che effettuò negli anni '60 un imponente studio su un campione di 17.800 lavoratori, confermarono che l'esposizione all'amianto potesse causare il cancro evidenziando, inoltre, che le persone che lavoravano a contatto con l'asbesto anche per un periodo inferiore a una settimana, riportavano segni a livello polmonare fino a 30 anni dopo.

Fuccelli, lei cita che negli stessi anni la New York Academy of Sciences assicurò l'opinione pubblica che una vasta letteratura su studi sperimentali non è riuscita a fornire alcuna prova definitiva riguardo all'induzione di tumori maligni negli animali esposti a diverse varietà e preparazioni di amianto per inalazione o iniezione intratracheale, e su cui le istituzioni hanno fatto riferimento
Si e precisamente il Smith et al. 1965. Tests for carcinogenicity of asbestos. Annals of the New York Academy of Sciences 132 (1):456-88. Lo Stato italiano su indicazione del Ministero della Salute assunse questo come unico riferimento scientifico gli studi condotti sul modello animale pertanto non vietò né la produzione né la lavorazione dell'amianto.

Insomma una storia grottesca e immensa ora esce da quei documenti e atti ministeriali portati a processo ma che il presidente del PAE, Fuccelli inchioda con altre verità: “Il Ministero della Salute benché fosse a conoscenza dei danni irreversibili causati dall'amianto riportati dallo studio di Selikoff ritenne più affidabili i test prodotti su alcuni animali. A distanza di decenni la conferma che la sperimentazione animale non è stata predittiva per il genere umano, gli studi di cancerogenesi svolti su animali non sono stati in grado di predire il rischio di cancro nell’uomo.” Purtroppo le normative vigenti – conclude Fuccelli – impongono questo passaggio ormai considerato l'unico responsabile dei disastri farmacologici/chimici/ambientali in tutto il mondo; benzene, diossina, fumo di tabacco, talidomide, vioxx sono soltanto alcuni drammatici esempi. La ricerca negava, morivano gli uomini ma non i topi, il metodo è sbagliato e lo Stato è l'unico responsabile e deve risarcire le vittime.

EPILOGO PROCESSO ETERNIT

In merito alle motivazioni che la Corte di Cassazione che ha depositato lo scorso lunedì 23 febbraio 2015, possiamo snocciolare grazie al sito guridico Giuffré un anticipazione di quanto affermato dagli Ermellini nella sentenza n.7941 Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 7941/15 sul Disastro prescritto:
Lo scorso 19 novembre (2014), la Corte di Cassazione aveva ribaltato la decisione della Corte d'appello di Torino nel caso Eternit: prescrizione del reato di disastro ambientale e annullamento dei risarcimenti in favore delle vittime. Oggi, è stata depositata la sentenza n. 7941, che illustra le motivazioni della decisione.
 

Tempi troppo lunghi. A partire dall'agosto del 1993, “non poteva ignorarsi a livello comune l'effetto del rilascio incontrollato di polveri e scarti prodotti dalla lavorazione dell'amianto, definitivamente inibita”. Da tale data, “a quella del rinvio a giudizio (2009) e della sentenza di primo grado (del 13 febbraio 2012) sono passati ben oltre i 15 anni previsti” per la maturazione della prescrizione. Di conseguenza, “per effetto della constatazione della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente alla sentenza di primo grado”, vengono a cadere “tutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni”.
 


La Corte di legittimità sottolinea che l'imputazione di disastro a carico dell'imprenditore Stephan Schmidheiny non era quella più giusta da applicare per il rinvio a giudizio: “la Corte d'appello, che, pur riconoscendo che l'evento integrante la fattispecie del capoverso dell'art. 434 c.p. deve essere voluto, fa rientrare in esso lesioni e morti (…), finisce al contrario per abbracciare una tesi che implicherebbe che l'art. 434 c.p. rende punibile con pena massima a 12 anni la condotta di colui che dolosamente provoca, con la condotta produttiva di disastro, plurimi omicidi, ovverosia una strage”. Una scelta, “insostenibile dal punto di vista sistematico, oltre che contraria al buon senso”.

E ora il Partito Animalista Europeo chiede responsabilità alle stesse istituzioni:”L’amianto era cancerogeno e le istituzioni sapevano, morivano gli uomini ma non i topi, confermando l'errore metodologico. E’ lo Stato che deve risarcire le vittime come unico responsabile”.




ESCLUSIVO STAMINA: QUEL LECITO SOSPETTO SULLA RELAZIONE FINALE DELLA COMMISSIONE CONOSCITIVA DEL SENATO

Ombre pesanti stanno emergendo sul documento che la commissione d’igiene e sanità del Senato ha consegnato sul caso stamina. Intervista de l’Osservatore d’Italia a Felice Massaro, che smantella con una precisione certosina tutta l’impalcatura di questa commissione, avvalorando tutto il dossier che il nostro quotidiano ha prodotto nell’arco di due anni

di Cinzia Marchegiani

Il 18 febbraio la XII Commissione del Senato ha approvato il documento conclusivo sulla “indagine conoscitiva e sviluppo del cosidetto Caso Stamina”. Ne parliamo con il nonno di Federico, un bambino che ha usufruito di ben nove infusioni che gli hanno procurato numerosi benefici ampiamente documentati e depositati dalla mamma, avvocato Tiziana Massaro, presso la stessa Commissione.

QUAL'ERA LA FINALITÀ DEI LAVORI DI QUESTA COMMISSIONE
Lo scopo sarebbe stato, secondo l'art. 48 del Regolamento del Senato, di acquisire notizie, informazioni e documentazioni sulla vicenda astenendosi, come da secondo comma dello stesso art. 48, da ogni valutazione estranea alle finalità conoscitive con particolare riguardo alle imputazioni di responsabilità.

I COMPONENTI, QUINDI, SONO STATI OBIETTIVI?
Se obiettività significa atteggiamento imparziale, capacità da parte di chi osserva di eliminare la propria soggettività, è stato fatto l'esatto opposto.
Tutti i presupposti inducevano a farci ritenere che tali “lavori” avrebbero rappresentato una ulteriore occasione di sperpero del pubblico denaro, fin dall'inizio e cioé da quando venimmo a conoscenza dei nomi dei relatori e della Presidente di Commissione.

RELATORI SONO STATI LA SENATRICE ELENA CATTANEO E IL SENATORE D'AMBROSIO LETTIERI E PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE LA SENATRICE EMILIA GRAZIA DE BIASI
D'Ambrosio Lettieri è stato presidente Ordine Farmacisti di Bari, forte oppositore di Stamina fin dalla discussione in Aula, nel 2013, sul decreto Balduzzi.
Elena Cattaneo, insieme a P. Bianco e M. De Luca, ha persino ricevuto il premio “Public Service Award” per “l'impegno nel dibattito pubblico e politico in Italia in cui hanno sostenuto la necessità di rigorosi standard scientifici e medici”.
Appena nominata senatrice, in una intervista rilasciata a LA7, espose senza peli sulla lingua i suoi propositi di spazzar via Stamina grazie ai nuovi poteri che Napolitano le aveva conferito con la nomina senatoriale.
La stessa Presidente aveva rilasciato dichiarazioni in tal senso prima dell'inizio dei lavori.

PRETENDERE RIGOROSI STANDARD SCIENTIFICI E MEDICI NON È VITUPEREVOLE
Standard in italiano vuol dire norma, modello di riferimento a cui ci si uniforma.
Ora dobbiamo vedere cosa veniva infuso: se veniva infuso veleno di serpente (in tal caso tutte le argomentazioni svolte nella relazione assumono consistenza) oppure se venivano infuse cellule staminali, vive, pure, vitali, seguendo le Linee guida “consigliate” dall'ISS. Le linee venivano indicate dall'ISS e l'AIFA, contrariamente a quanto si è sostenuto, non ha avuto alcun potere in merito.

IMPOSSIBILE A CREDERCI
È l'IIS che detta o “consiglia” le linee guida. L'AIFA non c'entra niente. Il trasferimento di competenze è previsto solo dopo “l'entrata in vigore dei provvedimenti di attuazione dell’ultimo comma dell’articolo 3 della direttiva comunitaria 2001/83/CE, come modificato dall’articolo 28, secondo comma del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1394 del 2007”.
Lo ha ricordato lo stesso on.le prof. Balduzzi audito dalla stessa commissione “non essendo state successivamente adottate disposizioni di dettaglio dirette ad assicurare la piena esecuzione della disciplina comunitaria”.

MA NON HANNO SEMPRE SOSTENUTO, PERSINO IN QUESTA RELAZIONE, CHE LA NORMATIVA EUROPEA ERA GIÀ IN VIGORE IN ITALIA E CHE VENIVA DISATTESA?
Che non sia in vigore è dimostrato dalle “Proposte legislative” riportate in calce alla Relazione:
“La Commissione ritiene altresì necessaria l'adozione da parte del Ministero della Salute, sentita l’AIFA, del decreto ministeriale volto alla definitiva ed univoca attuazione dell’articolo 28 comma 2° del regolamento (CE) n. 1394/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2007, relativo alla disciplina di medicinali per terapia avanzata preparato su base non ripetitiva”.
La relazione della Commissione è datata 18 febbraio 2015!

PERCHÉ LA RELAZIONE PERDA VALENZA È NECESSARIO DIMOSTRARE CHE NON VI SONO STATI EFFETTI COLLATERALI
Qui basti dire che l'art. 2 co. 4, 4-bis, 4-ter L. 57/2013 impone che i risultati delle analisi di laboratorio vengano inviati al Ministero, Aifa, ISS, CNT e sono stati sempre inviati puntualmente.
Nessuna delle citate Autorità, preposte al recepimento delle informazioni imposte dalla legge e alla valutazione degli esiti e degli eventi avversi, ha mai avanzato una sia pur minima osservazione sulla qualità delle cellule e su eventuali esiti avversi tali da imporre un loro intervento.
La stessa AIFA, in persona del dott. Luca Pani, nell’esporre le ragioni che avrebbero determinato l’emissione del sequestro delle cellule ordinato a settembre scorso su iniziativa del P.M. Guariniello non rileva la pericolosità della terapia e/o mancanza dei presupposti normativi.

QUALE FU LA TESTUALE DICHIARAZIONE DEL DOTT. PANI?
La riporto integralmente: “Non è stata minimamente inibita l’infusione che Noemi avrebbe potuto fare normalmente come era accaduto con Celeste la settimana scorsa. Non si è impedito l’emocromo o altri esami, ma non ci si può arrogare il diritto di fare sperimentazione clinica al di fuori della legge. Se avessero rispettato le decisioni del giudice del lavoro, che non c’entra nulla con gli aspetti penali in cui gli ideatori di Stamina sono coinvolti, il sequestro non ci sarebbe stato. Invece hanno tentato di forzare il tipo di reato per cui sono stati rinviati a giudizio”.
Le date dimostrano che la storiella degli esami richiesti dalla dott.ssa Molino è una scusa impietosa. Infatti, la richiesta di sequestro è datata 14 agosto mentre la supposta richiesta di effettuazione di alcuni esami, a cui si riferisce il Dott. Pani, è del 20 di agosto e taluni esami non sono nemmeno riconducibili alla patologia della piccola Noemi per cui non avrebbero avuto alcuna valenza sperimentale.
Resta il fatto che AIFA, una delle Istituzioni deputata a raccogliere gli esiti delle infusioni ex lege 57/2013 art. 2 co. 4, 4-bis, 4-ter, dichiara che “Noemi avrebbe potuto fare (ndr l'infusione) normalmente come era accaduto con Celeste la settimana scorsa”.

QUINDI L'AIFA FIN DOPO IL SEQUESTRO NON AVEVA NULLA DA OBIETTARE IN MERITO A QUANTO VENIVA INFUSO
Noemi avrebbe potuto fare normalmente l'infusione se si fosse trattato di 'veleno di serpente', 'brodaglia', 'miscuglio', 'intruglio', 'mistura' come vengono definite le cellule staminali nella relazione?
Gli effetti collaterali paventati si limitano a enunciazioni teoriche da parte di coloro che vogliono togliere ai nostri ammalati l'unico mezzo per migliorare la qualità della vita. Partendo da tali basi, tentano persino di infangare l'operato di quei Tribunali che hanno autorizzato le infusioni definendole addirittura “reato” pur senza farsi carico della mancanza, in atti, di qualsiasi indagine condotta con criterio scientifico che abbia potuto accertare e dimostrare, con l’eloquenza risolutiva dei risultati acquisiti, la nocività o la stessa pericolosità della metodica Stamina.

LA XII COMMISSIONE SENATO CONTESTA L'INTERPRETAZIONE CHE AVETE DATO AL COMUNICATO N. 173/2013, 58 DEL MINISTERO SALUTE LADDOVE FATE RILEVARE CHE LA VITALITÀ DELLE CELLULE PRELEVATE CON IL PRIMO SEQUESTRO ERA RISULTATA “ADEGUATA A QUALSIASI USO TERAPEUTICO”
Quel comunicato risale al 2012 e non al 2013 come è stato riportato nella relazione. Quando furono sequestrate quelle cellule mio nipote Federico era ancora sanissimo per cui nulla ha da spartire con fatti che non lo riguardano. È stata una costante quella di mischiare fatti vecchi (San Marino) con gli interventi terapeutici fatti a Brescia facendo ricadere su questi supposte inadempienze, ad oggi non provate, di quelli.

Tornando al comunicato, qualora la sintassi italiana fosse stata usata in maniera ambigua o scorretta dal Ministero, c'è il successivo comunicato (n. 58 del 10 marzo 2013) che non lascia adito a interpretazioni:
“Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi ha interpellato il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Enrico Garaci, e il Direttore generale dell'Aifa, Luca Pani, sugli aspetti sanitari conseguenti ai complessi e non omogenei interventi dei giudici ordinari e amministrativi sull'impiego delle cellule staminali preparate presso gli Spedali Civili di Brescia secondo il metodo Stamina. Il Presidente dell'ISS e il Direttore generale dell'Aifa, nel ricordare che le cellule staminali predette risultano preparate non in conformità alle previsioni di legge e in laboratorio non autorizzato, hanno comunque osservato che, se a seguito di pronunce dei giudici viene dato comunque corso all'ulteriore impiego di tali cellule su alcuni pazienti, non sussistono specifiche ragioni per escludere che possano proseguire la stessa terapia i diversi pazienti che, a giudizio dei medici degli Spedali Civili di Brescia, hanno avuto un primo trattamento, senza che si siano verificati effetti indesiderati di rilievo, purché, in ogni caso, permanga il consenso informato del paziente o dei genitori del minore alla prosecuzione della cura”.
Ovviamente questo comunicato non viene citato nella “indagine conoscitiva”. Quindi nessun pericolo e rispetto delle norme in vigore. Dov'è il reato?

EPPURE VIENE RIPORTATA ANCHE QUI LA FAMOSA RELAZIONE DEL PROF. M. DOMINICI PRODIGA DI CRITICHE CONTRO LE CELLULE STAMINA
Quella relazione non riguarda le nostre cellule ma quelle sequestrate nel 2012. Non solo. Fu duramente e minuziosamente contestata sia dagli Spedali di Brescia che dalla stessa Regione Lombardia. Una “indagine conoscitiva” avrebbe dovuto quantomeno accennare a tali documenti di estrema importanza ai fini di una conoscenza dei fatti. Infine c'è anche la querela di Vannoni contro Dominici, anche questa di non secondaria importanza e non accennata.

SULL'EFFICACIA DELLA TERAPIA, A PAG. 27 VIENE RIPORTATA UNA DICHIARAZIONE DELL'AIFA OVE SOSTIENE CHE IN ALCUNI CASI “NON CI SONO ELEMENTI SUFFICIENTI PER POTER ESPRIMERE UNA VALUTAZIONE DELL'EFFICACIA” E NEGLI ALTRI “NON SONO STATI RISCONTRATI MIGLIORAMENTI OGGETTIVI”
L'AIFA sa benissimo che, dopo l'Ordinanza del 2012 con cui vietava la continuazione delle terapie, gli Ospedali di Brescia sono stati costretti a eseguire solo i controlli strettamente necessari che l'infusione richiedeva (controllo della febbre, emocromo, ecc.). Quando la dott.ssa Molino chiese che venisse effettuato qualche esame in più per Noemi abbiamo visto la reazione.

MA AVETE UNA VOSTRA DOCUMENTAZIONE MEDICA?
I commissari sanno benissimo che i pazienti hanno decine e decine di analisi strumentali eseguite in tantissime strutture pubbliche d'avanguardia. Non si tratta di certificati scritti dai medici (quelli si possono scrivere e rimangiare), si tratta di incontestabili ecografie, elettro, PEV consegnati in varie occasioni, alla Conferenza del 28 dicembre 2013 di Roma, ai Tribunali nei giudizi ex art. 700, al dott. Guariniello, al Tribunale di Riesame di Torino, alla stessa Commissione che, invece di citare e mostrare tali documenti (avendone avuto il consenso dai pazienti), cita le accennate, inconsistenti dichiarazioni del dott. Luca Pani.
Rendendo pubblici quei documenti non sarebbero state possibili tante affermazioni circa l'episodicità dei migliormenti, aggettivi fangosi su Stamina e sui pazienti (che alcuni pagliacci hanno chiamato “creduloni”), non sarebbe stato possibile dichiarare che “dall’art. 32 della Costituzione discende anche il dovere di proteggere da pseudo trattamenti non controllati e quindi potenzialmente dannosi” ed altre filastrocche simili.
Ma di tale documentazione medica non vi è traccia nella relazione.

NELLA RELAZIONE VIENE RIPORTATA LA DICHIARAZIONE DI UN DOTTORE CHE A METÀ SETTEMBRE 2013 SMENTISCE I PROGRESSI OTTENUTI DA SMERALDINA DOPO LE INFUSIONI STAMINA
Sì, sì, ma esistono analisi strumentali (non certificati o pareri o consulti) che confermano quei risultati.
La neurologa Carla Pecoraro, in data 31/10/2013, certificava:
“L'osservazione e lo studio dei tracciati elettroencefalografici (qui si parla di analisi strumentali!) della piccola Smeralda…, dall'aprile 2012 al settembre 2013, mostrano una progressiva evoluzione migliorativa. Infatti, rispetto ai tracciati ECG di circa un anno fa, gli ultimi tracciati mostrano una maggiore organizzazione dell'attività cerebrale di fondo…..”.
“Unico elemento terapeutico in più può essere attribuito alle infusioni di cellule staminali secondo metodo Stamina”.

NELLA RELAZIONE SI CONTESTA L'USO DEL TERMINE “COMPASSIONEVOLE” CONIUGATO IN FORMA DI “CURA COMPASSIONEVOLE” “PERALTRO NON CONTEMPLATA DALLA MEDICINA E NEMMENO DALLA LEGISLAZIONE ITALIANA IN MATERIA”
È grave che la Commissione ignori che l’espressione “uso compassionevole” sia presente nell’art. 83 (n.1 e 2) del Regolamento (CE) N. 726/2004.
I singoli Stati sono autorizzati a derogare alle regole comunitarie per la messa in commercio dei farmaci quando si tratta di malattie letali o che non possono essere curate con un medicinale autorizzato o sperimentato. Vi è un lungo elenco di disposizioni legislative italiane, europee ed extraeuropee che prevedono tali cure “eccezionali”, “non sperimentate” a partire dall’art. 37 della Dichiarazione di Helsinki (aggiornata a ottobre 2013) che usa, invece, la dizione “interventi non provati nella pratica clinica”.

PER QUALE MOTIVO PARLANO SEMPRE DI “SPERIMENTAZIONE” RICHIAMANDONE LE NORME?
Altra costante di tutti i detrattori è stata quella di richiamare norme che riguardano la sperimentazione.
Le infusioni Stamina venivano fatte a “uso compassionevole” ed erano disciplinate dal Decreto Turco/Fazio (c.d. Decreto Cure compassionevoli) che esplicitamente esclude dal proprio ambito di applicazione le norme relative alla sperimentazione.
Il richiamo alle norme che riguardano la sperimentazione ha fatto discendere l'arbitraria conclusione “costante” che le cellule staminali siano state preparate non in conformità alle previsioni di legge e in laboratorio non autorizzato. Tali norme (laboratorio GMP, autorizzazione AIFA, ecc.) sono state previste solo in questi giorni con il nuovo decreto di Lorenzin del gennaio 2015 che, se legittimo, dovrebbe sostituire il decreto Turco/Fazio. Se le previsioni del nuovo decreto Lorenzin fossero state già in vigore, avrebbe senso questo decreto sostitutivo dell'altro? A chi vogliono raccontarla?

QUESTE TERAPIE NON SPERIMENTATE FINO A CHE PUNTO POSSONO ESSERE GIUSTIFICATE? E QUAL'È LA FUNZIONE DEI COMITATI ETICI?
Rispondo estrapolando un pensiero del prof. Salvatore Amato dalla sua relazione consegnata alla Commissione e nei fatti ignorata:
“Io penso che abbia ancora valore quanto il Comitato Nazionale per la Bioetica aveva osservato in un parere espresso sulla terapia antitumorale proposta dal prof. Di Bella, nella Nota di risposta del 16 gennaio 1998 in cui si afferma che 'se un Comitato Etico di struttura viene richiesto di un parere, che non implica una sperimentazione organica secondo le norme vigenti, bensì soltanto il giudizio di eticità o meno di una terapia inusuale od alternativa, praticata su di un singolo paziente, tale parere del Comitato del resto non vincolante perché grava su ogni singolo medico, e non è delegabile, la responsabilità professionale di decisioni di terapie innovative ed alternative, potrà essere in linea di massima favorevole a condizione che sussistano, in quel caso particolare, le condizioni di gravità da un lato, e di inutilizzabilità delle terapie consolidate dall'altro, tali da configurare un reale stato di necessità che può giustificare qualunque ragionevole tentativo terapeutico alternativo’”

LE PROPOSTE LEGISLATIVE CHE LA COMMISSIONE HA INDICATO IN MERITO AI PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI SUI “TRATTAMENTI NON PROVATI” RIGUARDANO ANCHE I PAZIENTI AI QUALI SONO STATE SEQUESTRATE LE CELLULE?
Sì, in particolare quanto previsto al punto 1 lett. C:: “I provvedimenti autorizzativi già emessi dall’autorità giudiziaria anteriormente all’entrata in vigore della normativa e successivamente a tale vigenza in fase di esecuzione, che risultino adottati in violazione di norme comunitarie, di legge e regolamentari o in violazione di provvedimenti dell’autorità sanitaria nazionale o che comunque violino l’interesse generale e richiedano la pronta difesa dei pazienti, possono essere in qualsiasi tempo impugnati secondo quanto previsto al punto (b)”.

NON SI È DETTO SIN QUI CHE LE VOSTRE INFUSIONI SONO STATE FATTE SECONDO LA NORMATIVA?
Sì, ma il nuovo decreto Lorenzin di questi giorni fissa norme diverse da quelle del decreto Turco/Fazio: autorizzazione AIFA, GMP, ecc. In sostanza da adesso sarebbero in vigore quelle norme che fino ad oggi non lo erano pur avendo sempre sostenuto che lo fossero. Inoltre propongono che venga cancellata la legge 57/2013 il cui art. 2 stabilisce che coloro che hanno iniziato il trattamento possono continuarlo.

E CHE VI HANNO IMPEDITO DI CONTINUARE NONOSTANTE LA LEGGE
Già. Sembra di vivere chissà dove ma tutto questo sta succedendo in Italia.

E QUANDO RESTERETE SENZA LE INFUSIONI COSA VI RESTA?
La solidarietà di queste stesse persone che, nel mentre ci tolgono l'unica speranza, si sono sempre dichiarati “preoccupati per la salute dei pazienti”.

MESSA COSÌ MI SA DI CINISMO
Purtroppo stiamo sopportando l'impossibile.

NON SI PUÒ DISCONOSCERE CHE LA COMMISSIONE ABBIA SVOLTO UN LAVORO SCIENTIFICO MINUZIOSO SULLE CELLULE STAMINALI RIPORTANDO UN'APPENDICE APPROFONDITA
Duole dover constatare che una relazione di una commissione del Senato riporti, con un vero e proprio copia-incolla, quanto era già stato scritto altrove (v. ad es., L'Indice dei libri del mese, Biologia e medicina rigenerativa, 22 novembre 2013).

INTERESSANTE CAPIRE CHI HA STILATO QUESTA RELAZIONE. NELLA NOTA 1 SI LEGGE: “DURANTE LA PROCEDURA INFORMATIVA E LA STESURA DEL PRESENTE DOCUMENTO, LA COMMISSIONE SI È AVVALSA DELLA CONSULENZA DEL DOTT. JOSÉ DE FALCO E DELLA DOTT.SSA CHIARA LALLI”. MENTRE NELLA NOTA 3 SI LEGGE CHE LA CRONOLOGIA È RIPRESA, AGGIORNATA E MODIFICATA DALLA CRONOLOGIA DI UN LIBRO DI CORBELLINI. CHI SONO?
Josè De Falco è componente dell'ufficio in Senato della Cattaneo, e anche membro di Giunta dell’associazione Luca Coscioni. Gilberto Corbellini è co-presidente della stessa associazione Coscioni.
Digitando “chiara lalli stamina” e “corbellini stamina” e ancora “associazioni coscioni stamina”, ci si può rendere conto dell’imparzialità di questi soggetti e di quanto siano stati adatti a stilare un’indagine conoscitiva del Senato della nostra repubblica.

HO LETTO ADESSO ANCHE LA NOTA 2: “LA PRESENTE CRONOLOGIA È STATA REALIZZATA AGGIORNANDO ED ADATTANDO QUANTO PREDISPOSTO DALLO STAFF DELLA SENATRICE ELENA CATTANEO PER L’INCONTRO 'LE APPLICAZIONI DELLE CELLULE STAMINALI IN MEDICINA RIGENERATIVA' TENUTOSI PRESSO LA SALA ZUCCARI DI PALAZZO GIUSTINIANI IL 15 APRILE 2014, NELL’AMBITO DEL CICLO DI INCONTRI "SCIENZA, INNOVAZIONE E SALUTE" PROMOSSI DALLA COMMISSIONE IGIENE E SANITÀ DEL SENATO.
Tale incontro fu così ricordato da Cattaneo:
“Ieri, con scienziati di fama come Graziella Pellegrini, Luigi Naldini, Alessandra Biffi, Michele De Luca, abbiamo invece voluto parlare 'seriamente' di staminali in Senato: un luogo dove si sarebbe dovuto parlare di questo ben prima. Dopo mesi di bombardamento su Stamina – il più grande deragliamento nella storia della medicina italiana da anni – l’abbiamo fatto anche grazie all’indagine conoscitiva su Stamina svolta dal Senato. Sono stati presentati gli unici casi di cura con staminali per tre tipologie di malattia, a cui – va precisato – si arriva non certo attraverso scorciatoie o furberie. I trattamenti sicuri ed efficaci riguardano, oltre al trapianto di midollo, la ricostruzione della cornea, l’uso di staminali ematopoietiche per il trattamento di malattie immuno-ematologiche quali la leucodistrofia globoide cellulare (Gld o malattia di Krabbe)”.
È la malattia di Krabbe che sta portando alla morte mio nipote. Incredulo, telefonai ai medici indicati, sperando che negli ultimi giorni avessero trovato la soluzione.
La risposta potete ascoltarla voi stessi con una semplice telefonata o inviando una email a Telethon.
Eppure si parlava nel Senato e non in un'osteria.

Si conclude un’intervista che gli stessi autori manderanno alle competenze istituzionali, ma  forse sarebbe arrivato il momento di capire anche la posizione di chi ha votato all’unanimità questa legge di Stato italiano che autorizza la sperimentazione. Noi de l’Osservatore d’Italia abbiamo sempre sostenuto che qualcosa di grave era accaduto in quelle stanze dei bottoni, e che per amore di trasparenza e verità, non si doveva lasciare sospesa alcuna azione che potesse chiarire definitivamente una storia controversa, fatta soprattutto di ombre e di mezze verità. Con molta lungimiranza avevamo fatto un appello un anno fa: “Illustrissimo magistrato, non conosco il suo volto e neanche il suo nome, ma la sua capacità di analisi e di logica non potrà che trovare interessante la documentazione che è emersa su tutti i personaggi che ruotato intorno al caso stamina, partendo dalle istituzioni fino al conosciutissimo Davide Vannoni. Ognuno con il proprio contributo è diventato l’attore principale di una storia che per la sua assurdità sta erodendo l’etica di questa nazione, ma soprattutto mette a rischio la garanzia del diritto costituzionale scippato a bambini che hanno già un destino segnato da una malattia degenerativa, orfani di cura farmacologica”.




SCANDALO ETERNIT, CASSAZIONE CONFERMA: NESSUN RISARCIMENTO ALLE VITTIME

di Cinzia Marchegiani

Torino – Spietata la motivazione della cassazione nei confronti del processo imbastito per le morti dovute all’amianto nei comuni dove era presente la multinazionale, dell’imprenditore Schmideiny che produceva l’eternit, il fibrocemento, ottenuto da una mistura di cemento ed amianto a presa lenta ed elevata resistenza, parecchio utilizzata a partire dagli anni ’60, che invece provoca, per chi vi è a stretto contatto, asbetosi e mesotelioma pleurico.

Come un riflettore gigante ora la stessa cassazione  fa luce sullo stesso impianto accusatorio perdente già dall’inizio. Lunedì sono state depositate le motivazioni del verdetto di prescrizione che lo scorso 19 novembre 2014 ha annullato i risarcimenti alle vittime: “ Il processo torinese per le morti da amianto era prescritto prima ancora del rinvio a giudizio dell’imprenditore svizzero Schmideiny”. Ma non solo, ad avviso della Cassazione "a far data dall’agosto dell’anno 1993 era ormai acclarato l’effetto nocivo delle polveri di amianto la cui lavorazione, in quell’anno, era stata definitivamente inibita, con comando agli Enti pubblici di provvedere alla bonifica dei siti."

Secondo i giudici, inoltre, il processo doveva essere celebrato per lesioni e omicidio, piuttosto che per disastro, reato che peraltro non può essere ascritto a Schmidheiny oltre il 1986, quando fu dichiarato il fallimento delle società del gruppo. Ma non solo, secondo quanto deciso dalla Cassazione: "per effetto della constatazione della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente alla sentenza di I grado, cadono tutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni".

Una strategia quella del PM Guariniello che ora lascia molti dubbi e ombre poiché è stato dichiarato che aver contestato il reato di strage è stato un errore. Ad avviso della Cassazione:” l'imputazione di disastro a carico dell'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny non era la più adatta da applicare per il rinvio a giudizio dal momento che la condanna massima sarebbe troppo bassa, per chi miete morti e malati, perché punita con 12 anni di reclusione. Lo scrivono i supremi giudici nel verdetto Eternit.” La stessa Suprema Corte ravvisa “una scelta insostenibile dal punto di vista sistematico, oltre che contrario al buon senso poiché colui che dolosamente provoca, con la condotta produttiva di disastro, plurimi omicidi, ovverosia, in sostanza, una strage verrebbe punito con solo 12 anni di carcere.”

Da questa tragistoria all’italiana rimangono le famiglie disperate e ora sole, che con tutta la loro forza e voglia di riscatto avevano creduto nella giustizia. Famiglie segnate da dolori e gravi perdite, devono accettare anche questa amara verità, un impianto accusatorio fasullo che non ha prodotto neanche una scalfitura ai responsabili di questo disastro ambientale e della salute pubblica. La battaglia è stata condotta a dir poco senza senso dal pm Guariniello che a detta della Suprema Corte, oltre ad averla presa comoda e 15 anni di prescrizione già sarebbero tanti, ha anche sbagliato a configurare i reati. Alle stesse famiglie aspetterà forse di richiedere danni allo stesso Stato che deve fare i conti anche con un danno erariale non indifferente per tutti questi anni di processi costati evidentemente molto per le casse dello Stato italiano. Un marchio della giustizia che non passerà indifferente nella storia italiana. Una pagella senza appello per la procura torinese, bocciata. Oggi i morti da eternit sono stati uccisi due volte!




ZAGAROLO: STEFANO NOVELLI STACCA LA SPINA A FORZA ITALIA

 

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Redazione
Zagarolo (RM)
– A Zagarolo è polemica nel centro destra in merito alle alleanze politiche relative la candidatura di Aniello Nunziata. La diatriba nascerebbe a causa di situazioni non chiarite da parte di Forza Italia, secondo quanto riportato dal portavoce di FdI Stefano Novelli, in merito a precedenti accordi intercorsi con il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale. "In qualità di coordinatore politico delle liste di centro destra con candidato a sindaco Aniello Nunziata, – Si legge nella nota inviata da Stefano Novelli – in accordo con tutti i responsabili sovra comunali della stessa coalizione da lui rappresentata, prendendo atto che nonostante fossero stati presi accordi molte settimane orsono con il partito di Forza Italia, nello specifico con il capogruppo del Consiglio Comunale di Zagarolo e verificato che a tutt’oggi tale simbolo ancora risulta essere vagante in quanto i personaggi che vi ruotano non sono ufficialmente inquadrati nell’organigramma partitico, o addirittura appartenenti a compagini di centro sinistra, dichiara che la stessa Forza Italia, concorrerà da sola alla prossima competizione elettorale".