GALLICANO NEL LAZIO: SUL GIALLO DELL’ISCRIZIONE DELL’ACCADEMIA KRONOS PARTE LA DIFFIDA AL COMUNE

Finché non sarà fatta piena luce e cristallina chiarezza sulla regolarità di iscrizione della suddetta sezione all’albo delle associazioni del comune di Gallicano nel Lazio, il Comune incassa la diffida da parte del Consigliere Mario Galli dall’affidare qualsivoglia servizio, non solo di guardie ambientali e zoofile, ma di qualsiasi natura, alla citata sezione territoriale Accademia Kronos di Gallicano nel Lazio e dal partecipare la stessa di contributi e/o patrocini diretti e/o indiretti, anche per tramite della Consulta stessa

di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio (RM) – Era partita come una semplice interrogazione in data 2.03.2015, a firma del consigliere d'opposizione Mario Galli (capogruppo Progetto Comune–Lista Civica) lo strano caso dello sbianchettamento nel documento con cui l’Accademia Kronos presentava per accedere all’iscrizione nell’albo delle associazioni del Comune di Gallicano nel Lazio. In effetti c’erano troppe ombre da dipanare su tutta la procedura sia dell’iscrizione che dell’attribuzione del codice fiscale dell’Accademia Kronos (onlus) che ad oggi risulta essere iscritta nell’albo delle associazioni del Comune di Gallicano nel Lazio.
 

IL CASO SI COMPLICA, PARTE LA DIFFIDA

Il 16 marzo 2015 arriva la risposta scritta, dal consigliere delegato Letizia Guadagnoli ma qualcosa non convince il consigliere Galli, che senza se e senza ma inoltra diffida al Comune di Gallicano nel Lazio dall’affidare qualsivoglia servizio, non solo di guardie ambientali e zoofile, ma di qualsiasi natura, alla citata sezione territoriale Accademia Kronos di Gallicano nel Lazio e dal partecipare la stessa di contributi e/o patrocini diretti e/o indiretti, anche per tramite della Consulta stessa, finché non sarà fatta piena luce e cristallina chiarezza sulla regolarità di iscrizione della suddetta sezione all’albo delle associazioni del comune di Gallicano nel Lazio, trasmettendo una copia della stessa diffida alla Prefettura di Roma, alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica di Tivoli, alla Tenenza CC di Palestrina, alla locale stazione CC, ala Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza ed alla Agenzia delle Entrate per le iniziative di rispettiva competenza che riterranno di dover intraprendere.

OBIEZIONI DA CHIARIRE

Il Consigliere Galli non si ritiene affatto soddisfatto dalle rassicurazioni e spiegazioni della risposta, anzi da esse emergono altri particolari, in particolare il passaggio dove oggettivamente emerge che alla data del 16.07.2014 la sezione territoriale Accademia Kronos di Gallicano nel Lazio, non aveva la citata autonomia finanziaria e patrimoniale, ovvero un specifica attribuzione di codice fiscale, poiché il documento di attribuzione del codice fiscale riporta la data del 5.12.2014 e dunque nemmeno sede legale nel comune di Gallicano nel Lazio, requisiti invece richiesti dal citato art. 3, comma 1. “Ma alla data del 16.07.2014 (non si sa bene da chi) – incalza il Consigliere Galli -viene presentata la seguente documentazione:
a) atto accademia Kronos di Ronciglione di riconoscimento della sezione Territoriale di Gallicano nel Lazio; b) nota regione Lazio riconoscimento accademia Kronos di Ronciglione all’albo regionale delle associazioni; c) decreto Ministero Ambiente iscrizione albo nazionale associazioni, sempre riferito all’accademia Kronos di Ronciglione.”

Galli facendo presente che nella nota del consigliere delegato Guadagnoli viene inoltre specificato che alla data del 10.09.2014 la sezione Territoriale ha trasmesso su richiesta del comune il Verbale di costituzione della stessa redatto in data 23.06.2014 e lo Statuto accademia Kronos: "ciò dimostrerebbe che c’è stata una seppur minima istruttoria (non si sa bene da parte di chi), ma c’è stata"– evidenzia lo stesso Galli.

Non solo, ma nella nota del consigliere delegato c’è un passaggio che afferma che il presidente della sezione Territoriale di Accademia Kronos, con mail del 5.12.2014, ha trasmesso una copia elettronica di un certificato di attribuzione del codice fiscale che in questa fase di costruzione della sezione del sito comunale da dedicare alle associazioni, non doveva essere oggetto di ulteriore verifica sul contenuto e sulla correttezza essendosi ormai completamente concluso il procedimento di iscrizione. Questa affermazione a detta del capogruppo Galli, sembra una contravvenzione alle disposizioni dell’art. 3 comma 2: ”ovvero se l’attribuzione del codice fiscale era condizione per l’iscrizione all’albo delle associazioni (e personalmente mi ricordo quanto se ne è discusso in sede di commissione consiliare) non si capisce perché, relativamente alla sezione territoriale di Kronos sia divenuto un semplice arricchimento del contenuto minimo dei documenti previsti, da richiedere in alcuni casi con contatti informali e pubblicato senza alcun protocollo di ricezione da parte del comune e trasmesso con semplice mail.” Certificato che risulta, tra l’altro, corretto come descritto nella precedente interrogazione citata – conclude la diffida del Consigliere Mario Galli.

In attesa quindi di comprendere la regolarità di questa iscrizione, il Comune di Gallicano incassa dall’affidare qualsivoglia servizio, non solo di guardie ambientali e zoofile, ma di qualsiasi natura, alla citata sezione territoriale Accademia Kronos di Gallicano nel Lazio e dal partecipare la stessa di contributi e/o patrocini diretti e/o indiretti.




TRIESTE: I GIOCHI GENDER A SCUOLA, IL CASO FINISCE IN PARLAMENTO MA GIA’ DAL 2013 ERA STATO ANNUNCIATO DALLE STESSE IDEATRICI

Arriva al parlamento l’interrogazione del Capogruppo Lega Nord, Massimiliano Fedriga in merito al progetto già antecedentemente sperimentato con i fondi della regione Friuli Venezia Giulia, con il patrocinio della presidente Serracchiani, ossia un gioco cosiddetto del rispetto, che nelle parole mirerebbe a contrastare la violenza sulle donne, ma insegna altro. Ma la ministra del’Istruzione dell'università e della ricerca, Stefania Giannini replica… tutto normale

di Cinzia Marchegiani

Trieste – Ecco come nasce il progetto “Pari e Dispari” approdato in una scuola di Trieste. In un articolo datato 23 agosto 2013 sotto il titolo “Ragazze Interrotte” venivano introdotti i giochi di genere che però hanno allarmato e non poco i genitori di tutt’Italia poiché invece di insegnare a scegliere senza preconcetto, sembra che annulli proprio quelle diversità uniche al mondo e che dovrebbero essere difese e rispettate, soprattutto la figura della mamma e del papà. Nell’articolo si annunciava già due ani fa, un progetto finalizzato ad educare fin da piccoli i bambini (maschi e femmine) a sentirsi liberi di scegliere i propri giochi e il proprio modo di essere, è un'idea sensata.

Si ma che c’entra con l’annullamento dei caratteri di genere uomo e donna se per insegnare che non occorre avere ne paura e ne vergogna di ciò che si vuole scegliere occorre cancellare le proprie differenze? L’articolo in questione continua affermando:” E deve averlo pensato anche la commissione della mia Regione, che ha deciso di finanziare questo progetto, che si chiamerà ‘Pari o dispari? Il gioco del rispetto’ e che partirà quest'anno scolastico, in quattro asili pilota del Friuli Venezia Giulia, con la distribuzione di kit didattici che insegneranno ai bambini, attraverso il gioco, a superare gli stereotipi e a rispettare la differenza di genere. Così che in futuro, se un dodicenne maschio vorrà essere bravo e buono, potrà farlo senza dubitare della sua identità di maschio e allo stesso modo, se una ragazza vorrà giocare a calcetto sulla spiaggia (o spaccare la faccia a chi glielo vorrà impedire), non si sentirà sbagliata. L'ho scritto tante volte su questo blog: bisogna partire dall'educazione, dai bambini. Ma non dalle scuole medie, non dalle elementari, quando sono già tutti divisi tra rosa e azzurro. Bisogna iniziare dagli asili, scardinando in tempo gli stereotipi che vogliono le femminucce brave e i maschietti avventurosi. E quindi adesso iniziamo.” L’articolo finisce con l’annuncio che il progetto ideato vede la luce grazie a Daniela Paci, insegnante della scuola dell'infanzia, e a Lucia Beltramini, psicologa, che supportano scientificamente e professionalmente questa idea.
Ora sul sito “Il Gioco del Rispetto” si legge che la stessa Daniela Paci si è occupata dei contenuti educativi del kit e della formazione degli insegnanti, e che collabora con Enti e Associazioni del Friuli Venezia Giulia in diversi progetti di formazione e ricerca contro la violenza di genere.

IL CASO APPRODA AL PARLAMENTO
Il capogruppo leghista Massimiliano Fedriga, deputato triestino, il 10 marzo 2015 ha presentato un’interrogazione sulla discussa iniziativa del Comune di Trieste, che recepisce la sperimentazione cofinanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia, sull’identità di genere. Fedriga chiede al ministro Giannini “se sia a conoscenza di questa iniziativa”, “se ne condivida le finalità” e se “non ritenga di intraprendere iniziative per scoraggiare il proseguimento di questo tipo di offerta scolastica, visto il malcontento dei genitori”.
Leggendo il testo dell’interrogazione emergono particolari particolarmente inquietanti su questo progetto nominato “Pari e Dispari”: “Peccato che questo gioco, in realtà, leggendo l'opuscolo informativo e il kit che vengono distribuiti nelle scuole materne, ovvero rivolti a bambini dai tre ai sei anni d'età, è palese che voglia andare a discutere, trattare e modificare il normale percorso di crescita della sessualità per i bambini. Le dico questo perché lo stesso opuscolo informativo di questo gioco del rispetto mira ad attuare un primo intervento che permetta loro di esplicitare e riorganizzare i loro pensieri offrendo ai bambini un punto di vista alternativo a quello tradizionale. Le chiedo, quindi, Ministro, visto che si tratta chiaramente di cercare di instillare l'ideologia gender fin dalla più tenera età, che posizione vuole assumere il suo Ministero per scoraggiare il proseguimento di iniziative di questo tipo, rivolte soprattutto a soggetti così indifesi dal punto di vista psicologico.”

La ministra dell’istruzione dell'università e della ricerca, Stefania Giannini risponde che l'iniziativa di cui lei fa menzione riguarda appunto un progetto del comune di Trieste, sulla base, però, di un'iniziativa regionale che è precedente anche nel tempo e che è stata proposta a diciotto scuole paritarie comunali dell'infanzia, sentite le famiglie e i rispettivi consigli scolastici e chiesta l'eventuale adesione: ”Io, ovviamente, ho doverosamente raccolto tutte le informazioni, sia dall'ufficio scolastico regionale, sia dai soggetti interessati. Sono in grado, quindi, di fornire alcune precisazioni di replica alla sua interrogazione. Il progetto, come lei ha detto, più specificamente si propone di fornire agli insegnanti della scuola dell'infanzia elementi teorici e strumenti pratici per operare con i bambini sui temi della parità e del contrasto alle discriminazioni e alla violenza contro le donne.” La ministra Giannini continua la sua arringa che però non lascia affatto soddisfatto l’On. Fedriga. La ministra di fatto precisa:”È un progetto che prevede formazione degli insegnanti, d'iniziativa presentata dagli stessi docenti ai rispettivi collegi, cui è poi demandata la decisione di proseguire nel percorso educativo. Quindi, una prima fase di formazione e una seconda fase di presentazione al contesto scolastico. Laddove e solo se si dovesse decidere di dare esecuzione a questo progetto, è prevista la convocazione di una riunione di tutti i genitori che potranno scegliere se aderire o meno. Ai bambini che non aderiranno al progetto, la scuola offrirà un'alternativa. Naturalmente, come sempre, questo progetto, come tutti gli altri che rientrano anche nell'autonomia educativa delle scuole sui vari temi – questo della discriminazione e della violenza contro le donne è uno dei temi su cui la scuola lavora da molto tempo – verrà sottoposto al consiglio della scuola. Pertanto, le preoccupazioni manifestate, quali il mancato coinvolgimento dei genitori e le non sufficienti garanzie offerte da chi è promotore di questo progetto, non riguardano, dai dati che sono a mia disposizione, la sfera di competenza, sia per la procedura, che per il merito, che, invece, testimonia un coinvolgimento pieno delle istituzioni e una piena facoltà, sia delle singole scuole, sia dei singoli insegnanti, sia, per ultimo, ma non da ultimo, delle singole famiglie di aderire a questo tipo di approfondimento.”

L’onorevole Fedriga replica alla Ministra Giannini e incalza decisamente facendo emergere talune responsabilità emerse da questo gioco che si vuol far passare come indolore e innocente per i piccoli bambini:”Devo dirle che le hanno mentito e da questo punto di vista c’è una responsabilità politica che le chiedo di verificare e prendere i dovuti provvedimenti. Le hanno mentito perché sono stati gli stessi genitori a dire che non sono stati informati. Il progetto, infatti, è presentato in modo generico, non andando a specificare di cosa si tratta realmente, semplicemente dicendo che è una sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.” Fedriga solleva una domanda precisa: “è una sensibilizzazione contro la violenza sulle donne dire – e cito esplicitamente il progetto – che i bambini possono esplorare i corpi dei loro compagni ascoltando il battito del cuore e che ovviamente i bambini possono riconoscere che ci sono delle differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell'area genitale? È un contrasto alla violenza sulle donne presentare delle schede in questo progetto che fanno indossare e scambiarsi vestiti tra maschietti e femminucce nelle scuole materne ? È un progetto contro la violenza sulle donne quando ai bambini si chiede di invertire i giochi e, quindi, la macchinina bisogna darla alla bambina e la bambola bisogna darla al bambino ? È un progetto contro la violenza sulle donne quando nelle stesse schede si dice esplicitamente che è molto importante che l'insegnante si ponga quale figura che permetta loro di mettere da parte le cosiddette differenze di genere per una nuova visione del maschile e del femminile ?
È una lotta contro la violenza sulle donne quando si presentano delle figure dove il papà e la mamma sono raffigurati in modo identico fisicamente e, per come sono vestiti, si differenziano solo dalla lunghezza dei capelli per dire che sono la stessa cosa ?”

QUANTO COSTA INSEGNARE AI BAMBINI CHE NON OCCORRE AVERE VERGOGNA DELLE PROPRIE SCELTE?
Fedriga non ha dubbi:” Il rispetto tra i sessi si ha nel rispetto della differenza e non sì può instillare in un bambino così piccolo, con questa violenza psicologica, un'ideologia , che è costata 11 mila euro al comune di Trieste, ma costerà ben di più, dal punto di vista sociale e psicologico, a soggetti così piccoli e indifesi. Chiediamo di agire immediatamente, perché questa non è una battaglia politica: è una battaglia per i nostri figli e il futuro delle nostre comunità e società.”

Insomma emergerebbe dalle evidenze un percorso culturale travestito per corsi contro la violenza delle donne e si introduce nella scuola e soprattutto a bambini dai tre ai sei anni lo smantellamento del ruolo padre madre, che vengono visti con occhi ingenui dei bambini come due gocce d’acqua che possono fare le stesse cose…perché non lo fanno ugualmente pur conservando le proprie caratteristiche fisiche? E perché si è usato questo imprinting son dei disegni eloquenti? Dopo il genitore 1 e genitore 2 questa ad oggi sembra la strada intrapresa da un soggetto politicamente schierato che con progetti apparentemente educativi, (occorrerebbe valutarne la veridicità a lungo termine) vanno a colpire il valore della famiglia tradizionale poiché deve lasciare posto ad altre forme in evoluzione, come se per fare spazio alle nuove, occorre annullare quella naturale….
Ognuno faccia le proprie conclusioni, ma ai bambini è obbligo portare rispetto per il loro sviluppo psicologico sereno, farli entrare tramite un gioco in un mondo precostituito dai professionisti, deve sollevare le stesse riflessioni su come i bambini possano percepire questi flash… flash di foto, perché i bambini piccoli, dai tre a sei anni, acquisiscono messaggi dai disegni propinati e dai colori utilizzati, prima di tutto.
Ma soprattutto chi in realtà ci sta guadagnando utilizzando dei bambini per dei corsi che le stesse maestre con il buon senso e coscienza insegnano alla vita tutti i giorni?




TUMORI CEREBRALI: IN ARRIVO IL MP-MUS, UNA BOMBA INTELLIGENTE CHE SPEGNE ENERGETICAMENTE LE CELLULE MALIGNE

di Cinzia Marchegiani

Houston  – Un’anticipazione e una notizia eclatante che sarà edita il mese prossimo di aprile sulla copertina del ChemMedChem è l’annuncio di un farmaco sperimentale, il MP-MUS che attacca il tumore del tessuto cerebrale, andando a paralizzare la fonte di energia delle cellule malate, distruggendo dal 90 al 95% delle cellule del glioma maligno.

L’ampio studio quindi in prossima pubblicazione mostra come lo stesso farmaco può curare il cancro del cervello umano. I ricercatori sperano di iniziare a testare il farmaco in studi clinici umani nel 2016 o 2017. Il problema che sorge da questi studi dei farmaci testati sugli animali è se siano poi predittivi per gli essere umani, ma dagli esperimenti condotti sembrano confermare che il potente farmaco non influenzi negativamente le cellule sane del cervello umano in vitro, insomma sia estremamente selettivo.
 

David S. Baskin, Vice Presidente del Dipartimento di Neurochirurgia al Methodist Hospital di Houston spiega: "Siamo molto ottimisti sul fatto che ci arriveremo, il nostro lavoro ha dimostrato che il MP-MUS ha una tossicità molto bassa quando arriva nelle cellule tumorali, dopodiché cambia in una forma attiva, aggredendo esclusivamente le cellule malate, lasciando le cellule cerebrali sane intatte, insomma agisce come una bomba intelligente, un vero cecchino. A nostra conoscenza, questo è il primo esempio conosciuto di chemioterapia selettiva mitocondriale, che a nostro avviso rappresenta un nuovo potente approccio al cancro al cervello".
“Il glioma – ricorda il professor Baskin – è un tumore cerebrale che non lascia speranza, la sua è una diagnosi terribile da comunicare al malato, dovuta alla posizione del tumore stesso e per il modo in cui può infiltrarsi nel tessuto sano.” E purtroppo la chirurgia non è spesso utile a lungo termine – continua Baskin. Il farmaco chemioterapico più efficace a disposizione in questo momento, è il Temozolomide, che può prolungare la vita da 9 a 15 mesi, e la qualità della vita dei pazienti in quel periodo non è molto buona.
Per questo motivo, il professor Baskin ha spiegato che assieme ad altri ricercatori di tutto il mondo sono sempre alla ricerca di nuovi approcci terapeutici, come i vaccini destinati a favorire il riconoscimento del sistema immunitario del corpo e la rimozione di cellule tumorali, terapia genica e, nel caso di specie, il targeting delle cellule mitocondri tumorali.

I Gliomi (un tipo di tumore cerebrale) si sviluppano da cellule cerebrali chiamate astrociti.Gliomi rappresentano ben il 20 al 30 per cento di tutti i tumori del cervello e del sistema nervoso centrale.
 

I mitocondri sono chiamati le "centrali energetiche" delle cellule perché aiutano le cellule a creare energia. Nelle cellule tumorali questa funzione è parzialmente spenta, causando le cellule a fare affidamento su altri sistemi che generano energia. I numerosi mitocondri a forma di pillola in ogni cella eseguono una serie di altre funzioni fondamentali, comunque, e anche le cellule tumorali non possono crescere e dividersi senza mitocondri sani.

Il professor Baskin spiega l’eccezionalità di questa scoperta:”per fortuna è stato riscontrato e scoperto che un enzima chiamato MAO-B è over-espresso nelle cellule tumorali del cervello, il quale diventa l’obiettivo del farmaco sperimentale MP-MUS. Ciò significa che le cellule sane vengono esposte solo a bassi livelli di MP-MUS e dei loro mitocondri a livelli molto bassi. Invero nelle cellule tumorali la stragrande maggioranza del pro-farmaco viene convertito in legame P + -MUS, che riesce ad intrappolare essenzialmente il farmaco all'interno dei loro mitocondri dove poi attacca il DNA mitocondriale, spengendo così l’energia della cellula.”
Il problema delle concentrazioni dei farmaci è anch’esso una sfida e sembra che in questo caso si è riusciti ad ottenere effetti profondi con il MP-MUS a concentrazioni molto basse, circa 75 micromolare – spiega Baskin, Professore di Neurochirurgia, Weill Cornell Medical College: "Al contrario, la Temozolomide deve essere utilizzato a concentrazioni due o tre volte superiore per essere di qualche utilità per i pazienti."

La comprensione dei meccanismi cellulari ritorna prepotentemente in azione nel campo dell’oncologia, che deve ammettere una sconfitta pesante nel campo della chemioterapia convenzionale che a differenza del cecchino, è una bomba che uccide tutte le cellule, sane e malate. Ad oggi quindi si guarda con attenzione a questo studio poiché le terapie convenzionali e autorizzate per legge devono però arrendersi davanti alle statistiche che sono scoraggianti, perché soprattutto nel campo di molti titpi di tumori nessuno finora è riuscito a sconfiggerli.

Una confessione che fa riflettere su ciò che la scienza ha prodotto contro questo male che solo il nome mette paura, è della Dr.ssa Azra Raza, Dirigente del prestigioso Mds Center della Columbia University di New York, U.S.A., dove si studiano le rare sindromi mielodisplastiche, che possono degenerare in leucemia acuta, e Docente universitaria di Medicina, vincitrice nel 2012 del premio Hope Award for Cancer Research:” il cancro colpirà un uomo su due ed una donna su tre, dunque non stiamo esattamente vincendo la guerra contro questa malattia. Sono stati fatti consistenti progressi nella comprensione della biologia del cancro, ma le possibilità di cura non hanno tenuto il passo con la comprensione biologica. Una delle ragioni è che quei sistemi per sviluppare farmaci contro il cancro sono essenzialmente falliti. Possiamo e dobbiamo fare di meglio.” Questo sarà un argomento che l’Osservatore d’Italia cercherà di approfondire assieme agli esperti del settore medico e di ricerca.

Ora per i tumori cerebrali la speranza potrebbe arrivare da questa ricerca illuminante che viene dal Dipartimento di Neurochirurgia al Methodist Hospital di Houston con un farmaco che riesce ad aggredire selettivamente solo le cellule maligne, andando a spengere l’interruttore dell’energia vitale che da vita alle cellule malate stesse. Un farmaco intelligente che non uccide anche tutto il resto, insomma una rivoluzione!




SARDEGNA, INTESA RAGGIUNTA TRA MALATI DI SLA E ASSESSORE ARRU: INTERROTTO SCIOPERO DELLA FAME

 

L'Assessore Arru e la sua Segretaria hanno accettato un pranzo di lavoro nella sede della stessa associazione Comitato 16 Novembre che ha prodotto un un confronto serrato ma produttivo. Insomma finalmente sembra raggiunta l'intesa che mercoledì verrà formalizzata dalle firme dell'Assessore, Comitato 16 Novembre e Comitato Famiglie 162.

 

di Cinzia Marchegiani

Capoterra (CA)
– I Malati di SLA avevano lanciato un ultimatun alla regione Sardegna: “da lunedì 16.03.2015 saremo in sciopero della fame al 50%, assunzione di 600 calorie al giorno, da lunedì 23.03.2015 rifiuteremo qualsiasi terapia, da mercoledì 25.03.2015 non assumeremo più nulla. Luigi Arru, sei un medico ematologo, sai benissimo quali conseguenze comportano queste azioni, mantieni tutti gli impegni, consultaci prima, non aspettare il 25! Se qualcuno si farà male sarà tutta tua la responsabilità. Non ti hanno prescritto di fare l'assessore, visto che ci sei pedala!” Finalmente arriva una lieta notizia, domani non inizieranno lo sciopero serrato della fame annunciato. Salvatore Usala, presidente del Comitato 16 Novembre con soddisfazione oggi parla di “Una Luce di Primavera”, e si perché l’Assessore Arru e la sua Segretaria hanno accettato un pranzo di lavoro nella sede della stessa associazione che ha prodotto un un confronto serrato ma produttivo. Insomma finalmente sembra raggiunta l'intesa che mercoledì verrà formalizzata dalle firme dell'Assessore, Comitato 16 Novembre e Comitato Famiglie 162.

I punti condivisi che hanno permesso la tregua di uno sciopero della fame ormai alla vigilia sono cinque:
1) In riferimento agli arretrati del "ritornare a casa" in settimana verranno fatte le determina per consentire alla ragioneria centrale la liquidazione urgente;
2) Il fondo nazionale per la non autosufficienza gravissimi, è stato portato al 50% pari a 4.607.000 euro distribuiti per 15.000 euro agli allettati, ventilati 24 ore o coma, per questa categoria, circa 180 persone, non ci sarà detrazione ISEE in quanto in ospedalizzazione domiciliare. Per tutti gli altri verrà elaborata una tabella ISEE specifica Circa 120 persone riceveranno 11.500 euro, sono ugualmente gravissimi al limite 70 persone riceveranno 8.000 euro, si tratta di gravissimi nel limbo,;
3) Per l'altro 50% del fondo nazionale, si è convenuto di verificare i punteggi per garantire che l'integrazione di 1.000 euro vada alle persone giuste;
4) Il progetto assistenziale decollerà a settembre, dopo i corsi formativi che riguarderanno 3 assistenti per gravissimo, verranno garantite le 24 ore di assistenza con personale formato e certificato. Gli assessorati al Lavoro e Sanità lavorano perche i corsi partano entro aprile.
5) L'Assessore si impegna a creare un unica commissione che lavori per le malattie altamente invalidanti, aldilà delle patologia specifica.

Mercoledì è stato programmato un breve incontro per la firma, dopo aver smussato gli ultimi spigoli.

Salvatore Usala quindi conferma che tutte le lotte, sciopero della fame, terapia e presidio sono sospesi a data da destinarsi: “Vigileremo perché tutti gli impegni vengano rispettati, per noi il tempo corre veloce, la burocrazia è degenerante, ma vedremo di dargli fuoco. Raffaele Paci, dati una mossa.”

Con le buone maniere  i malati ottengono il rispetto dei propri diritti….L'assessore Arru' ha pedalato come Usalaaveva chiesto di fare.




ZAGAROLO, SICUREZZA BIMBI: DOPPIO SCANDALO PROCESSIONARIE. COMUNE IN TILT SICUREZZA

 

LEGGI ANCHE: ZAGAROLO: IL COMUNE VA IN TILT PER LE PROCESSIONARIE, BIMBI NEL CAOS

 

GUARDA LA GALLERY FOTOGRAFICA IN FONDO ALL'ARTICOLO CHE TESTIMONIA LO STATO IN CUI VERSA IL TERRENO

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Spesso il giornale che segue il territorio serve ad informare i cittadini che vivono una comunità in merito alle problematiche a volte taciute dalle stesse istituzioni e dai suoi rappresentanti. Questa volta la storia dello scandalo delle processionarie ha preso una piega molto pesante e seria che mette in discussione il disastroso operato della stessa amministrazione che con enorme difficoltà, per non usare il termine "goffaggine", ha cercato invano di tutelare i beni più preziosi: l’ambiente, le scuole e soprattutto i bambini. Ecco questa storia ha dell’incredibile, sembrerebbe uscita da un film di disavventure di qualche personaggio maldestro, ma la realtà, come spesso accade, è più inquietante e della fantasia stessa.

 

Il fatto:
Scoppiato lo scandalo sulle colonne del nostro quotidiano riguardo la presenza delle processionarie sia sugli alberi che all’interno dell’istituto 275° Circolo Didattico De Amicis, l’assessore all’Ambiente del Comune di Zagarolo ha cercato di porre rimedio solo dopo due giorni dalla nostra pubblicazione, quando in realtà questo intervento doveva essere effettuato molto, ma molto prima, visto che un mese prima era partita dalla scuola una relazione indirizzata all'amministrazione comunale dove si segnalava la presenza delle larve delle processionarie anche all’interno dell’istituto.

L’intervento è stato così realizzato durante un giorno di apertura della scuola, senza informare preventivamente che sarebbe avvenuto il blocco di una via, né tantomeno informando le insegnati che ci sarebbe stata una bonifica che avrebbe potuto creare problemi a soggetti asmatici e allergici, tant’è che successivamente all'intervento di bonifica c’è stata una ulteriore relazione relativa i disagi sopportati dai bambini e dalle stesse maestre nel dover respirare aria fortemente piena di allergeni e non poter usufruire dell’apertura delle finestre per il ricambio di aria in classi dove in media ci sono 22/25 alunni. 

 

Il doppio scandalo:
La bonifica di questi alberi è stata realizzata tagliandone molti, ma tutti i rami, i tronchi e la vegetazione di risulta sono stati lasciati dentro lo stesso terreno e al confine con la stessa strada che i piccoli alunni percorrono per entrare a scuola. E usata anche per il parcheggio del personale della scuola.

Praticamente come testimoniato dal nostro reportage fotografico si è venuta a creare una zona piena di vegetazione che invece di risolvere il problema alla radice delle processionarie, rappresenta un ulteriore covo non ispezionabile, dove sia le processionarie che altri animali, come topi e serpenti, potrebbero nidificare indisturbati senza neanche essere visti.

L'abbandono di tutta la vegetazione tagliata rappresenta la fotografia esatta di come è stata gestita l'intera vicenda dall'amministrazione comunale: oltre ai pericoli già citati, la rete e i paletti che delimitano il terreno si presentano visibilmente instabili e la rete di confine fatica a contenere tutti l'ammasso dei rifiuti lasciati a marcire vicino alle scuole.

Abbiamo atteso che passasse sabato e domenica, insomma questo ultimo fine settimana in cui la scuola era chiusa, nella speranza che si provvedesse a togliere tutta quella coltre d’immondizia e poter scrivere che il problema era stato risolto nel migliore dei modi. Ma così non è stato.

E non finisce qui: A far accapponare ancora di più la pelle, oltre l’evidente stato in cui è stato lasciato questo terreno nelle vicinanze di una scuola, è la presenza ancora su un pino di un nido di processionarie all’interno dello stesso terreno.

"Ci sono giustificazioni che questa amministrazione può tirare fuori dal cappello a cilindro? – Commenta una residente visibilmente indignata – Quella vegetazione lasciata lì per terra rappresenta uno schiaffo alla sicurezza pubblica, – prosegue la cittadina – soprattutto perché a produrla è stato il comune di Zagarolo".

Ci è stato fatto anche sapere che in un’altra scuola limitrofa sono stati trovati dei topi e che si è dovuta realizzare una derattizzazione.

Insomma, tanto rumore per nulla: Il nido di processionarie è ancora presente su un albero e ora la presenza di questo mondezzaio di vegetazione a terra rappresenta un elemento aggiunto alla mancanza di sicurezza.




ISOLA DEI FAMOSI: CHI VINCERA’ STASERA LA FINALE?

di Cinzia Marchegiani

E' iniziata su Canale 5 circa le 21:10 la finalissima de l’Isola dei Famosi. Una decima edizione che ha ottenuto un successo inaspettato e ha strappato un record inimmaginabile di ascolti. Stanotte in direttissima i finalisti Brice Martinet, Cecilia Rodriguez, Le Donatella, Rocco Siffredi e Valerio Scanu si contenderanno il forziere da 100 mila euro in gettoni d’oro, di cui la metà sarà devoluto in beneficenza. Il televoto sarà determinante come sempre e già nel web si sono scatenati i fans e i gruppi di ascolto. I naufraghi hanno già fatto ritorno dall’Hounduras e sanano presenti in studio accolti da Alessia Marcuzzi, Mara Venier e Alfonso Signorini. Cinquanta giorni vissuti tra tra Playas desnudas e Paloma e ora si affilano le armi. Ci saranno anche loro in studio, i tre eliminati della scorsa settimana, Alex Belli, Cristina Buccino e Andrea Montovoli .
Ma la puntata ha inizio con un duello carico di aspettative, tra Rocco Siffredi e Valerio Scanu, solo uno di loro potrà accedere al posto ufficiale come finalista assieme agli altri reduci naufraghi. Inizia così la suspense soprattutto dei fans che già si sono lanciati su Facebook e tweetter per motivare le loro scelte personali.

Se L’Isola dei Famosi è iniziato con un Uragano, chissà cosa attenderà i superstiti di questo reality show che ha dimostrato anche stavolta di saper risorgere dalle proprie ceneri. Manca davvero poco per gli amanti di questo Show….tutti a a fare pronostici per chi sarà il vincitore…




SMA TIPO 1: SENSAZIONALE SCOPERTA SULLA TERAPIA CON CELLULE STAMINALI

di Cinzia Marchegiani

Il primo studio al mondo delle evidenze cliniche oggetto delle terapie con le staminali mesenchimali allogeniche su tre bambini affetti da Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1, nota come la SMA1, è in stampa su una rivista scientifica internazionale. Gli autori, il Professor John Bach dell'università di Newark (massimo esperto mondiale di SMA tipo I) e il dottor Marcello Villanova, neurologo italiano che dirige l’unità di “Riabilitazione e Recupero Malattie Neuromuscolari” presso l’ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna, hanno avuto la conferma di questa notizia solo da pochissimi giorni e tramite le colonne del nostro quotidiano hanno voluto rendere pubblica questa straordinaria notizia.

L’Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1 è una terribile malattia genetica di tipo degenerativa, la sua diagnosi emerge nei primi di mesi di vita dei neonati, la prognosi è di solito infausta, in quanto la stragrande maggioranza dei pazienti muore nei primi due anni di vita per insufficienza respiratoria. La diagnosi della SMA1 di fatto è una drammatica condanna che viene annunciata ai genitori, la malattia risulta per la scienza medica incurabile.
Per questo motivo lo studio da poco accettato dalla rivista scientifica rappresenta uno spiraglio di luce che getta una partenza, una speranza unica che affonda le sue basi partendo dalla osservazione clinica dei pazienti in seguito alle somministrazioni di cellule staminali mesenchimali ricevute in un ospedale italiano, gli Spedali Civili di Brescia.

In esclusiva a parlarci di questo importante pubblicazione interviene un coautore, il dr Marcello Villanova
Questo nostro lavoro, mio e del Professor John Bach dell'università di Newark (massimo esperto mondiale di SMA tipo I), mette in rilievo evidenze inequivocabili di miglioramenti clinici in tre bambini affetti da Atrofia Muscolare Spinale tipo I (SMA I) trattati a Brescia. Riteniamo di avere competenze cliniche idonee per poter affermare questo. Il nostro compito è stato quello di valutare solo l'effetto finale di ciò che è accaduto presso gli Spedali Civili di Brescia. Come medici clinici abbiamo fatto solo il nostro dovere, quello che ci impone il nostro giuramento, abbiamo rivolto la nostra attenzione esclusivamente sui pazienti. Nell'articolo, tra l'altro, oltre ai dati ottenuti dalla nostra osservazione clinica, abbiamo allegato numerosi certificati di addetti ai lavori che attestano i miglioramenti. Insomma, a nostro avviso, la medicina aveva già dimostrato questi importanti contributi, bastava studiare con attenzione la documentazione nelle mani delle famiglie.
La SMA1 è una malattia severa che non lascia chance, e purtroppo ad oggi non esiste una valida terapia in grado di aiutare concretamente questi bambini. Quale molla ha spinto due medici a cercare questi tre casi, studiando non solo sulle cartelle cliniche che siete riusciti ad ottenere, ma visitando i pazienti che avevano risposto alle terapie ricevute?
Ci siamo sempre occupati di SMA tipo I. Non potevano tirarci indietro al richiamo di famiglie che cercavano solo una verità scientifica su ciò che avevano osservato sui propri figli durante i trattamenti con staminali mesenchimali effettuati a Brescia. Non conosciamo il metodo, in effetti questo non esiste, non ci sono pubblicazioni a riguardo. Tuttavia, non era questo l'obiettivo del nostro lavoro, noi abbiamo voluto studiare le evidenze cliniche emerse durante il trattamento infusionale. ,

Dunque un lavoro immenso questo studio, realizzato lontano dal clamore e una strada in salita che non ha per nulla ostacolato la ricerca di quelle oggettive testimonianze che questi piccoli malati avevano consegnato al mondo scientifico
Una cosa è certa, i piccoli malati che abbiamo monitorato non hanno mentito, molti altri si. Non ce ne vogliano sia coloro che non offrendo alternative terapeutiche si sono anche rifiutati di incontrarli appellandosi alle regole della buona scienza, sia coloro che pur mostrandosi apparentemente dalla parte dei più deboli hanno portato avanti solo i propri interessi. E vero quello che afferma, non è stato semplice scrivere questo articolo, come non è stato facile per me e il professor Bach dare una chiara giustificazione all'indifferenza che abbiamo colto nel mondo scientifico italiano, soprattutto poi, quando c'è un richiamo continuo di assistenza da parte di famiglie che ogni giorno si battono per la vita dei propri bambini, ormai segnata dalla natura. La SMA tipo I è una malattia che non offre chance, non c'è un solo articolo al mondo che parla di miglioramenti spontanei in questi bimbi, solo progressione fino alla morte. Il nostro lavoro è anche il risultato di un impegno a due, anche il Professor John Bach ha intuito rapidamente che tra dati clinici e documenti era diventato necessario e obbligatorio confrontarci, indagare e analizzare. Non è stato assolutamente facile rispondere a tanti quesiti, alcuni dei quali risultano ancora ignoti, abbiamo dovuto studiare attentamente tantissima documentazione medica, oltre che visitarli, e per questo ringraziamo la collaborazione dei genitori. Purtroppo, abbiamo incontrato anche tanta omertà. Il nostro compito non è stato quello di entrare nella vicenda giudiziaria che abbiamo sempre rispettato, ma lavorare assiduamente al loro fianco in modo tale da provare a fornire risposte scientifiche oneste ai vostri genitori che ci chiedevano un giudizio su ciò che di clinico loro stessi avevano osservato sui propri figli. Tutto ciò consci che spetta alla scienza e non alla magistratura fornire spiegazioni scientifiche sulla congruità di un trattamento medico. Va sottolineato che tutto il nostro lavoro è stato svolto in modo gratuito, compassionevole e senza conflitti di interesse. Certo, ci sarebbe piaciuto avere a disposizione mezzi molto più sostanziosi di quelli utilizzati, abbiamo lavorato in condizioni estremamente difficili, si trattava di cure compassionevoli e non di sperimentazione, ma riteniamo di aver ottenuto un buon risultato. Siamo convinti che le ingiustizie si vincono solo dando delle risposte oneste.

Il campo delle ricerca sulle cellule staminali mesenchimali che embrionali è un mondo affascinante che promette scoperte davvero rivoluzionarie nel campo della medicina per pazienti affetti da malattie oltre che rare, serie e invalidanti. Cosa ha di straordinario quello che avete clinicamente osservato in questi malati?
La ricerca su potenziali terapie cellulari nel contesto delle malattie neurodegenerative deve andare di pari passo con quella farmacologica. Nello campo della SMA attualmente ci sono farmaci che con un meccanismo di tipo farmaco-genetico sembrano dare risultati molto promettenti, magari questi potranno rappresentare presto una concreta realtà per questa malattia neurodegenerativa, potranno soppiantare l'idea della staminale mesenchimale (o forse potranno associarla) perché spinti anche da milioni di euro di investimenti. In effetti le terapie cellulari sono poco appetibili per l'industria farmaceutica, comportano alti costi, tempi lunghi e risultati incerti, e poi sono mirati su pochi pazienti, ma ciò non può giustificare il loro abbandono nel campo delle malattie rare. Riteniamo che i risultati ottenuti su questi bambini siano di estremo interesse scientifico, e poi ci sono tante altre malattie neurodegenerative e muscolari ancora orfane di ricerca sulle quali riteniamo giusto approfondire quanto accaduto. E' per questo motivo che auspichiamo maggiore chiarezza e verità scientifica su questa vicenda, lo auspichiamo come medici (penso che ci siano tanti altri colleghi curiosi di conoscere la verità) che lavorano con pazienti affetti da malattie devastanti, incurabili e dove il tempo è un lusso che questi non possono permettersi. Un medico deve fare il suo dovere, il diritto alla salute deve venire prima di quello dell'economia.

Queste terapie sono state etichettate pericolose senza alcuna prova oggettiva, in effetti nessuno ha voluto accertarne la paternità di queste affermazioni, sarebbe bastato che fossero richiamati i pazienti e monitorati scrupolosamente con specifiche analisi cliniche e strumentali. In questo modo si è lasciato il dubbio ma senza le prove certe!?
In effetti, questa vicenda ha sempre sorpreso il fatto che nonostante siano stati postulati effetti collaterali potenzialmente devastanti per questi bambini, nessuno si è preso la briga di imporre approfonditi controlli clinici nonostante il continuo richiamo da parte delle famiglie. Noi abbiamo una grande responsabilità etica, quella di parlare per questi bambini e per le loro famiglie. Non pensavo occorresse tanto coraggio. Il nostro tentativo è di cercare di portare la verità davanti a tutti, anche se in questa vicenda è veramente difficile trovare il modo giusto per farlo. Alcuni dati che hanno pubblicato su questi bimbi e che hanno dimostrato assenza di miglioramenti, ma solo progressivo peggioramento, denotano numerosi punti deboli. Tuttavia, sono stati utilizzati per cercare di bloccare le compassionevoli con le staminali ed attaccare i giudici civili definiti ignoranti in materia. Il ruolo dei giudici civili è stato estremamente importante in quanto ha cercato di far rispettare il principio dell'autodeterminazione e del rispetto della volontà del cittadino soprattutto quando qualcuno ritiene che il paziente debba essere in una posizione di completa dipendenza e di assoluta obbedienza alla scienza. Il nostro ruolo di medico oggi è sempre più difficile in quanto ogni giorno dobbiamo districarci tra quelle che sono le esigenze dei pazienti e quelle della società, tra il voler essere rispettosi della volontà libera del paziente ed il dover rispettare tetti di spesa, di budget, di linee guida.

Riguardo le terapie cellulari, c'è un interesse sempre crescente nel campo delle malattie pediatriche. Certo, questo pone dei grossi problemi etici perché i bambini non possono esprimere il loro consenso su terapie dove ancora oggi scarsi sono gli studi e pochissimi i laboratori in grado di portarli avanti. Qual è il confine tra etica e coscienza medica?
Queste terapie sono una certezza terapeutica per alcune malattie come quelle ematiche. Un problema ben più grande è quando parliamo di potenziale applicazione nel campo delle malattie neurodegenerative a prognosi rapidamente infausta, qui ragioniamo con numeri molto limitati e tempi brevissimi. L'enorme dubbio che nasce è quello tra applicare solo cure palliative o tentare terapie non ancora dimostrate in modo chiaro a livello scientifico con rischio di potenziali effetti collaterali e scarsi risultati. In questo caso, a mio avviso, dovrebbe spettare al medico e non all’AIFA o al Ministero della Salute, decidere se applicare terapie sperimentali in fase ancora estremamente iniziale su bambini che non hanno alternative terapeutiche ed una prognosi di vita estremamente limitata. Tutto questo dovrebbe essere deciso sulla base delle conoscenze scientifiche specifiche del medico ed in base alla sua coscienza. Queste soluzioni, nonostante debbano essere in generale scoraggiate, non devono essere vietate in modo assoluto, ma possono essere ritenute giustificate in taluni occasioni e dopo aver fornito informazioni adeguate ai genitori ed ottenuto un consenso informato. Questo non significa utilizzare i bambini come cavia, ma dare loro una chance in più di vita.

 

Avete ricevuto attacchi mirati con precisione hanno messo alla gogna lei e il professor Bach
In effetti è vero, ma pazienza. Per certi aspetti in Italia è la regola. Tuttavia, mi preme ricordare per i più sapienti, coloro i quali in questi mesi non hanno fatto altro che gettare fango sul nostro lavoro, che senza l'apporto degli studi del Professor John Bach (Università di Newark, USA) la maggior pare dei bambini affetti da SMA tipo I sarebbe deceduta anche oggi nell'arco di pochissimi mesi, come è sempre successo. Solo i suoi studi, il suo volersi prendere carico contro il parere di chiunque e le sue numerose pubblicazioni sulla ventilazione assistita e sulle tecniche di assistenza alla tosse hanno permesso a questi bimbi di vivere più a lungo. Questo è il risultato di passione, studio e attenzione al malato e alla sua dignità. Per molti per questi bambini esiste come soluzione solo la morte.

 

Dottor Villanova, il nostro quotidiano aveva per primo smontato l’affermazione che le cellule staminali mesenchimali non si trasformassero in neuroni, su cui invece si è imperniata una sofisticata e allarmante operazione di disinformazione
Il problema della trasformazione in neuroni è del tutto strumentale, abbiamo visto che pazienti con sclerosi multipla hanno ripreso a camminare dopo aver effettuato infusioni di staminali emopoietiche. Il perché e come è accaduto è ancora oggetto di studio, ma intanto prendiamoci i risultati clinici definiti addirittura miracolosi, godiamo insieme della felicità di ammalati relegati da anni in carrozzina. Questi dati hanno ancora più avvalorato il fatto che le terapie cellulari stanno entrando sempre più nel trattamento di malattie devastanti neurodegenerative. Sottolineiamo che tutto ciò non sarebbe accaduto se i ricercatori ed i clinici si fossero fermati solo ad una potenziale soluzione farmacologica del problema.

 

Insomma, certificati importanti di tre piccoli pazienti erano alla portata di tutti coloro che potevano e volevano indagare dr Villanova?
In effetti in questo studio abbiamo allegato anche numerosi certificati di addetti ai lavori che attestano i miglioramenti. Insomma, come detto in precedenza la medicina aveva già dimostrato questi, bastava studiare con attenzione la documentazione nelle mani delle famiglie. Parliamo di risultati che io definisco unici e che qualcuno potrebbe contraddire solo con la dimostrazione di un miglioramento così eclatante e spontaneo in bimbi con SMA tipo I non trattati ed immobili da tempo, in effetti sarebbe una novità eclatante anche quella. Purtroppo, è impossibile, se così non fosse le morti non si giustificherebbero! Ho sempre sperato in un contraddittorio tra clinici, tra coloro che valutano solo l'effetto finale di un qualcosa. Sarebbe stato utile poter discutere con colleghi che abbiano la mia stessa esperienza e quella del Professor Bach, noi siano sempre stati disponibili per questo. Siamo medici poco propensi alle certezze assolute, specie quando parliamo di scienza, questa per esperienza è sempre un punto di partenza, mai di arrivo. Oggi questo lavoro è il risultato oggettivo di ciò che il mondo medico ha negato a priori con l’osservazione e la valutazione. I nostri risultati devono fornire una base di partenza per studi ulteriori, ma fino ad oggi non c'è studio al mondo che dimostra miglioramenti clinici in bambini con SMA tipo I con un qualsiasi trattamento farmacologico o altro, solo progressivo deterioramento. Ecco il vero motivo che con grande abnegazione ha spinto il sottoscritto e il professor Bach a non cestinare quello che con meraviglia ci aveva incuriosito. In fin dei conti non siamo noi a trarre beneficio da questo nostro lavoro, la nostra speranza è che ne traggono un giorno pazienti affetti da gravissime malattie.

Dr Villanova, in questa epocale disamina tra istituzioni, mondo scientifico e magistratura lascia davvero ora attoniti tutti, è emersa una verità processuale che non è assolutamente la verità oggettiva, tanto che questi piccoli malati sono stati scartati a priori, come se fosse una storia che non li riguardasse
Non sono mai entrato nel merito della vicenda giudiziaria che rispetto, tuttavia, sono stato sempre conscio che la verità scientifica non poteva essere fornita solo dall'indagine. Io, comunque, mi sono sempre attenuto a “innocent until proven guilty” in tutte le situazioni, compresa questa. Ho sempre collaborato con le Istituzioni. Purtroppo, per mesi ho subìto attacchi ingiusti solo per aver svolto il mio dovere. Non dimentico certamente il fatto di essere stato additato, da talune testate nazionali, tra gli indagati di questa vicenda, episodio che ha provocato in me un profondo dolore così come per i miei cari. Sottolineo che non lo sono mai stato e, per quanto possibile, ho sempre collaborato con chi mi ha ascoltato come persona informata sui fatti. Tutto ciò che ho svolto in questa vicenda l'ho fatto in modo gratuito e compassionevole. Quello che posso affermare è che siamo di fronte ad una vera tragedia, ad una caduta di civiltà ed abbandono di responsabilità civili e morali da parte di molti i quali hanno messo davanti i propri giochi di potere a discapito di chi soffre. Tuttavia, ho sempre creduto nei miei risultati nonostante le enormi difficoltà incontrare nella stesura di questo lavoro.

Dr Villanova, avremo modo di intervistare anche il Professor Bach?
Certo, per chi vuole il 30 Marzo sarà a Bologna.

Questa storia triste dimostra come si sta vivendo in un’epoca che identifica la conoscenza con la scienza e che tende ad applicare al metodo scientifico della quantità e della misura su ogni aspetto della vita dell’uomo, individuale e sociale. Ma la scienza non può decidere la qualità della vita e le sue scelte personali. Lo scartare le oggettività di questi bambini, volutamente sottaciute, ha permesso che le posizioni di scienziati che per etica e ruolo dovevano interrogarsi, prevalere invece lo scientismo con cui si è preteso di dare a tutto una risposta. Quando una società s’avvia verso la negazione e la soppressione della vita e il suo valore invero di immenso patrimonio umanistico, finisce per non trovare più le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell’uomo.

Inquietante ora rileggere le informazioni che il professor Umberto Cornelli, Adjunt Professor of Pharmacology, Loyola university School of Medicine, Chicago con una lettera a La Stampa aveva cercato di far comprendere: “La caratteristica delle cellule staminali è quella di contenere dei fattori (di crescita) che possono attivare la riparazione/differenziazione/duplicazione. Anche se appena iniettate in buona parte possono essere distrutte, esse liberano tali fattori (proprio in ragione della loro lisi) che possono collocarsi in zone irrorate, stimolando i processi sopra indicati. Pertanto non si può assolutamente disconoscere per esse un’azione indiretta. La soggettività delle risposte cliniche non può essere trascurata.”




EXPO 2015: ATTENZIONE, GLI ANIMALI DOMESTICI NON SONO AMMESSI

di Cinzia Marchegiani

Milano – Expo Milano 2015 è l’esposizione Universale che l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre 2015 e sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Ma attenzione, i proprietari di animali domestici con cui pensano di fare un viaggio e visitare EXPO 2015 va ricordato che i loro amici del cuore non sono ammessi, anzi, il sito spiega che sarà permessa eccezione solo per i cani per le persone non vedenti o altri cani da compagnia ma solo per specifiche ragioni mediche. Il sito expo 2015 in merito al divieto di entrare agli animali di qualsiasi tipo alla fiera supertecnologica parla chiaro anche per i furbetti che pensano di lasciare i loro amici pelosotti fuori la fiera: “si prega di notare che all’esterno del sito non sono previste aree o servizi dove lasciare gli animali durante la visita ad EXPO 2015” Insomma, non fate il viaggio con i vostri amici animali che non sappiamo dove metterli.”

Pensate un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, più di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali coinvolti, oltre 20 milioni di visitatori attesi. Sono questi i numeri dell’evento internazionale più importante che si terrà nel nostro Paese e non è stata data la possibilità di creare un’area dedicata agli amici animali.
Il genio italiano è inconfondibile verrebbe da dire….un’occasione sicuramente persa per una crescita culturale del nostro bel Paese.




ECLISSI SOLARE: CI SIAMO, MA ATTENZIONE AGLI OCCHI

di Cinzia Marchegiani

Ormai ci siamo, domani è attesa l’eclissi solare, dove la Luna passerà tra il Sole e la Terra. L’eclissi solare del 20 marzo 2015, conosciuta anche come eclissi dell’equinozio è un evento astronomico che avrà luogo dalle 7:40 alle 11:50 con il massimo intorno alle ore 9:46. Questa è la nona eclisse totale del ventunesimo secolo e complessivamente l’undicesimo passaggio dell’ombra della Luna sulla Terra (in questo secolo). La precedente eclissi solare totale visibile in Europa fu quella dell’11 agosto 1999 mentre la prossima avverrà il prossimo 12 agosto 2016.

Ma attenzione agli occhi, a mettere in guardia i molti spettatori di tutta europa, che si appresteranno ad osservare questo fenomeno storico, sono gli scienziati di tutta Europa, che vivamente vietando l’uso di occhiali da sole per vedere eclissi solare. E’ stato anche “assolutamente” non raccomandato vedere l’eclissi attraverso le telecamere di vetro e video scuri. Il Ministero della Sanità del Lussemburgo ha detto che questi oggetti non sono appropriati per osservare il sole, ma “pericolosi” e potrebbero causare danni “irreversibili” per la retina. Per guardare il fenomeno naturale, gli spettatori si dovranno dotare di occhiali particolarmente dedicati all’osservazione delle eclissi solari. Inoltre, tali vetri speciali per eclissi devono essere intatti, e non devono essere danneggiati da fori o graffi. 

Il professor Petrarca ricorda come l’Eclisse di Sole è sempre un fenomeno affascinante, che ha attirato l’attenzione della razza umana sin dai tempi antichi, quando non avevamo ancora le conoscenze per capire fino in fondo tutti i meccanismi di questo stupendo fenomeno celeste. Oggi, con il progresso tecnologico e scientifico, possiamo predire con precisione le Eclissi (che siano di Sole o di Luna) e quindi prepararci alla loro osservazione per tempo, seguendo alcuni accorgimenti per la nostra sicurezza e avendo a disposizione tutte le informazioni necessarie.




ZAGAROLO: IL COMUNE VA IN TILT PER LE PROCESSIONARIE, BIMBI NEL CAOS

Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE MicrosoftInternetExplorer4 L'aria intorno alla scuola era satura di polvere di legno dovuta all’eccessivo lavoro sul taglio degli alberi, tanto che i bambini hanno accusato tosse, alcuni irritazione e una maestra si è sentita poco bene per problemi allergici

 

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – In una società normale un'amministrazione pubblica tutela la salute pubblica specie quella dei bambini. E sempre in una società normale le famose toppe, che servono per riparare a quelle che dovrebbero essere rare leggerezze e non la "regola" da parte di chi è preposto alla tutela della salute pubblica, dovrebbero restituire il decoro alle responsabilità che sono venute meno.

Ma non sempre è così, come nel caso dello scandalo, che è stato denunciato lo scorso 16 marzo sulle colonne del nostro giornale [ZAGAROLO: A SCUOLA LO SCANDALO DELLE PROCESSIONARIE, BIMBI A RISCHIO]  relativo alla mancata presa d’atto, da parte dell’amministrazione comunale di Zagarolo, della denuncia di alcuni insegnati della scuola De Amicis che segnalavano, fin dallo scorso 9 febbraio 2015, la presenza dei nidi di processionarie sugli alberi attigui il plesso scolastico e di larve all’interno della struttura.

Ebbene, dopo esattamente due giorni dalla pubblicazione dell'articolo di denuncia, che fotografava la situazione in cui versava la scuola di Zagarolo, l'amministrazione comunale ha fatto effettuare dei lavori ma con i bambini presenti nelle classi.

Oltre un mese per informare il proprietario del terreno dove sono ubicati gli alberi che si affacciano sulla strada di accesso alla scuola e oltre un mese in cui la salute dei bambini è stata lasciata a rischio contaminazione da processionarie.

Quello che emerge è che dopo oltre un mese dalla comunicazione effettuata dagli insegnati agli organi competenti nessuno ha agito tempestivamente pensando che la salute pubblica dei bambini doveva avere una priorità indipendentemente dalla paternità di quegli alberi.

Così i piccoli alunni oltre a rischiare la contaminazione delle processionarie all’interno dei locali scolastici non sono potuti uscire, per ovvi motivi di sicurezza, nell'orario della ricreazione all'aperto e pare proprio che durante il mese fatidico nessuno abbia mosso foglia.

Ma ecco che il gigante partorisce il topolino: mercoledì 18 marzo 2015 durante la mattinata alla scuola era presente una super postazione con tanto di mezzo col cestello per ovviare al pericolo delle processionarie sugli alberi. E sempre la mattina del 18 marzo 2015 è stata transennata la strada dove che gli alunni percorrono per entrare alla scuola e dove le maestre possono parcheggiare le proprie vetture. I lavori sono iniziati appena è suonata la campanella delle lezioni, ma la squadra al lavoro, invece di isolare i nidi delle processionarie ha cominciato a tagliare non solo i rami, ma addirittura quasi tutti gli alberi su quella via, condizionando la qualità dell’intera giornata dei bambini. Le aule affacciate al piazzale oltre al rumore assordante hanno dovute convivere con le finestre chiuse senza la possibilità di avere ricambi d’aria necessarie alla salubrità stessa della classe dove in media ci sono 22/25 bambini.

La cosa peggiore che riportano le maestre è che l’aria intorno alla scuola era satura di polvere di legno dovuta all’eccessivo lavoro sul taglio degli alberi, tanto che, riferiscono le maestre, i bambini hanno accusato tosse, alcuni irritazione e una maestra si è sentita poco bene per problemi allergici. Per tutto questo è stata protocollata una relazione su come i bambini hanno vissuto una giornata scolastica senza che un benchè minimo preavviso potesse spiegare che presso la scuola si sarebbero effettuati i lavori che avrebbero potuto creare problemi a soggetti asmatici e allergici.

L’assessore all'ambiente del comune di Zagarolo Giacomo Vernini rispondendo a chi gli chiedeva informazioni su questa azione, ha spiegato che inizialmente i lavori erano stati programmati per la giornata di domenica ma a causa del maltempo non sono proseguiti nell’operazione e che la nuova data era stata fissata per mercoledì 18 marzo dopo la richiesta dei permessi per affiggere il divieto di sosta sulla strada che costeggia la scuola.

Insomma per avere un permesso a transennare la strada ci son voluti più di due giorni, e i lavori sono stati effettuati mercoledì mattina a oltre un mese dalla denuncia degli insegnanti e  dopo la pubblicazione del nostro articolo del 16 marzo 2015. 
Nessuno era a conoscenza del divieto ed in genere si avvisa il giorno prima con tanto di cartello se una tratto di strada sarà chiuso sia la transito che al parcheggio, indicando anche l’orario. Questo in modo da non recare disagio alla cittadinanza e soprattutto per chi quel tratto di strada lo utilizza giornalmente e… dulcis in fundo una zona in cui grava anche l’emergenza dei parcheggi.

Il cartello non c’era e il giorno prima – 17 marzo 2015  le maestre non erano state informate di questo divieto, infatti le stesse arrivando al distretto scolastico di Zagarolo nella mattinata di mercoledì per parcheggiare le proprie auto, hanno trovato la strada sbarrata dal divieto di accesso e hanno dovuto provvedere diversamente e anche alla svelta per non arrivare tardi all’entrata degli alunni in classe. E’ stato fatto infine presente che anche se i bambini erano rinchiusi nelle aule, con tanto di fazzoletti sulla faccia, dalla scuola entravano e uscivano docenti e personale sotto la fonte d’inquinamento del legno polverizzato e la caduta dei rami.

L'intera gestione di questa triste vicenda lascia pensare che il tema della sicurezza nelle scuole non sia proprio il "piatto forte" per l'amministrazione comunale di Zagarolo.
Per restare in tema scolastico l’intera amministrazione comunale si prende, nella nostra pagella virtuale, uno zero  con il ringraziamento dei bambini per come il loro diritto alla salute sia stato messo su una scala di priorità alquanto discutibile.

Quando si vuole rimediare alla gaffe e ad una grave inefficienza, la fretta spesso è cattiva consigliera. Questa operazione ne è l’esempio tangibile.

 




VITERBO: STUDENTESSE DENUNCIATE PER BULLISMO E DIFFAMAZIONE

di Cinzia Marchegiani

Viterbo – Una storia di bullismo e diffamazione. Due studentesse riportano il numero di telefono della loro compagna di classe sul muro del bagno dei ragazzi ma vengono scoperte e denunciate dalla Polizia di Stato .
L’episodio si è verificato nei primi giorni di marzo quando, utilizzando il numero gratuito“43002” messo a diposizione dal Ministero dell’Interno per segnalare gli episodi di bullismo che vedono coinvolti gli studenti, una ragazza ha inoltrato una richiesta di aiuto alla Sala Operativa della Questura di Viterbo.
L’operatore della Polizia di Stato rintracciava immediatamente la studentessa, che aveva lasciato il numero di telefono cellulare, la quale riferiva di essere vittima di un grave atto diffamatorio all’interno della scuola.
La ragazza veniva quindi invitata presso gli Uffici della Questura ove, alla presenza dei genitori, formalizzava la denuncia.

Gli accertamenti avviati immediatamente dal personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile – Sezione Minori, consentivano di accertare che all’interno dei bagni della scuola riservati ai maschi, ignoti avevano scritto il numero cellulare della ragazza indicandolo come un contatto per avere facili prestazioni sessuali.
Le successive indagini della Squadra Mobile, condotta anche attraverso l’audizione di numerose persone informate sui fatti, consentivano di individuare come autrici del grave atto diffamatorio due compagne di scuola della ragazza.
Tutte le risultanze investigative venivano trasfuse in una dettagliata informativa di reato inviata alla Procura dei Minori e le due responsabile denunciate per diffamazione
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Il buon esito dell’operazione della Sezione Minori della Squadra Mobile della Polizia di Stato ha evidenziato l’importanza de servizio SMS gratuito, attivo da novembre scorso anche nella nostra città, che consente agli studenti di segnalare in forma anonima episodi di bullismo e droga che vedono coinvolti come vittime o autori gli studenti.