NAPOLI: 7MILA PERSONE ALLA MANIFESTAZIONE UGL DEL 1 MAGGIO

di Cinzia Marchegiani

Il 1° maggio dovrebbe essere un giorno dedicato al lavoro, alla sua gente, ai diritti acquisiti, invece ancora si scende in piazza a manifestare per un sistema che sembra stringere sempre di più in una morsa letale, il lavoratore e il disoccupato.

Venerdì  nell’area di Bagnoli, in viale Giochi del Mediterraneo a Napoli, l’UGL durante il comizio della manifestazione nazionale per il Primo Maggio, alla quale hanno partecipato 7000 persone emerge con tutta la forza la drammaticità e l’insostenibilità dei lavoratori.

Sotto il palco sindacalisti, iscritti, lavoratori, giovani, famiglie provenienti da tutta Italia. E di tutte le categorie: dal Pubblico impiego alle Authority, dalle Costruzioni all’Igiene Ambientale, dalla Sicurezza civile ai Metalmeccanici, dal Terziario ai Bancari fino alle Attività ferroviarie. L’attesa è stata ritmata dal suono dei fischietti, della musica e delle percussioni del Gruppo tamburi imperiali Ferla al seguito dell’Ugl di Catania, Siracusa, Ragusa, Gela e di tutta l’Unione Regionale. Ad arredare la piazza, bandiere e striscioni dell’Ugl Piemonte – Valle d’Aosta, dei Chimici Torino, dell’Ugl di Asti, dell’Ugl di Bologna, di Imola, l’Ugl Costruzioni Caserta, dell’Ugl di San Severo, dell’Ugl Giovani. Uno striscione speciale è dedicato alla citta’ che ospita il 1 maggio dell’Ugl, Napoli, quello dell’Ugl Scuola per l’Istituto Martuscelli per ragazzi non vedenti e ipovedenti provenienti da tutta Italia.

Il problema non è quello di istituire un nuovo ministero per il Mezzogiorno, sono le politiche per il sud che il governo Renzi ha cancellato dal Def, lo ha detto il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, Parole d’ordine: Lavoro, Tutele, Sud e Ambiente:“Nelle mille pagine del documento economico finanziario – ha aggiunto Capone – il Sud è nominato una sola volta, come la Corea. Il problema vero dunque è quello di una politica per il Sud piuttosto che annunci e l’istituzione di un nuovo ministero”.
Oggi – ha sottolineato Capone– si inaugura l’Expo, manifestazione in cui l’Italia ha dimostrato tutte le contraddizioni di questa nazione, le stesse di Bagnoli. Perché le costruzioni non sono state finite e le figuracce fatte dall’Italia in termini di corruzione, di disorganizzazione, nessuno mai le cancellerà. Renzi sa fare solo le slide, le fa molto bene, ma poi viene smentito dai fatti”.
E Capone insiste, il nome inglese fa tendenza, ma verità italiana è che JobAct cancella l’art 18 e tutele. 




VACCINI, NESSUNA VERITA' ASSOLUTA: GIANNOTTA E TREMANTE SU RADIO COLOSSEUM

di Cinzia Marchegiani

Esiste una verità assoluta sui vaccini? Chi lo ammette non è corretto, perché questa pratica medica ha molti vuoti, la conferma di ciò è la sentenza della Corte Costituzionale 258/1994 al capo 5 bis che sancisce: "…proprio per la necessità di realizzare un corretto bilanciamento tra la tutela della salute del singolo e la concorrente tutela della salute collettiva, entrambe costituzionalmente garantite, si rendderebbe necessario porre in essere una completa e articolata normativa di carattere tecnico che, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individuasse con la maggior precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalle vaccinazioni, e determinasse se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità fossero praticabili su un piano di effettiva fattibilità…eventualmente stabilendo criteri selettivi in ordine alla utilità di eseguire gli accertamenti in questione". Ma ad oggi, nonostante slogan propagandistici del Ministero della salute sulla sicurezza dei vaccini, non confermata comunque dai casi dei reports dei danneggiati, non risulta che vi sia stato alcun legislatore che abbia messo in agenda questa importante guida, nonostante sia un dovere la tutela del diritto alla salute della collettività, pur non essendo compatibili con una vaccinazione, ne subiscono l'insulto per esserne gravemente danneggiati.


Un bambino che va incontro alla profilassi è una creatura fisicamente sana che dovrebbe ottenere un beneficio supplementare dalla protezione contro una malattia ipotetica futura che non necessariamente si potrà concretizzare. Proprio perché una pratica medica viene condotta su un soggetto verosimilmente sano, l’eventuale danno arrecato dalla pratica vaccinale non dovrebbe essere così osteggiato dalle pratiche di indennizzo da parte dello stesso Ministero della salute. Così oltre il danno anche la beffa.

OSPITI DELLA TRASMISSIONE

Il dottor Girolamo Giannotta che ha curato per l’Osservatore d’Italia importanti inchieste e informazioni essenziali e documentate sul mondo dei vaccini, stasera sarà ospite alla notissima trasmissione condotta da David Gramiccioli su RADIO COLOSSEUM. Spesso quando si affronta questo tema, c’è sempre il rischio di essere additati come antivaccinisti, un atteggiamento puerile controproducente verso chi mette in realtà al centro della propria vita e pratica medica il bambino, la sua salute e i suoi diritti. Il dr Giannotta, pediatra di lungo corso ha approfondito moltissimi studi che riguardano non solo i vaccini, ma l’autismo, e proprio su questa malattia molto complessa, che spesso con molta superficialità viene etichettata solo di origine genetica, ci ha regalato due bellissimi tabella degni di essere custoditi nelle librerie di ogni casa, affinché proprio durante la gravidanza si possa costruire giorno dopo giorno il futuro della vita che sarà piena dopo la nascita del bambino.
Durante la trasmissione Overture in programma dalle ore 19:00 alle 20:00 Davide Gramiccioli oltre al dr Giannotta avrà in diretta telefonica anche Giorgio Tremante, Presidente vittime dei Vaccini, un padre che combatte da oltre 40 anni alla ricerca della verità poiché ha avuto due figli morti ed un terzo rimasto cerebroleso a causa la vaccinazione antipolio e lotta per far ammettere ufficialmente alle istituzioni questa tragica verità.

LA STORIA DELLA FAMIGLIA TREMANTE

La tragedia che ha colpito la mia famiglia Tremante si è abbattuta su tre dei quattro figli. La storia della famiglia Tremante entrerà in quella della mala sanità italiana, i suoi tre figli, colpiti da reazione da vaccino, sono nati perfettamente sani e le manifestazioni di una possibile malattia sono comparse solo dopo la prima vaccinazione antipolio Sabin. “A Marco- spiega Tremante – il mio primogenito, sulla cartella clinica fu descritta la sintomatologia che presentò dopo l’antipolio Sabin. I disturbi manifestati (nistagmo oculare, tremori e difetti alla parola) erano stati messi in correlazione al Sabin dal pediatra, mentre altri medici avevano supposto diagnosi diverse quali tumore al cervello o encefalopatia degenerativa, mai confermate da alcun’analisi eseguita sul bambino.” Il primo figlio morì nel 1971 all’età sei anni. Col secondo figlio, nato nel 1970, non ci furono problemi. Ma il dramma si ripresentò con la nascita, avvenuta nel 1976, di due gemelli monoovulari. Nonostante la ferrea opposizione del padre Giorgio Tremante ad una legge che gli imponeva un’assurda e pericolosa obbligatorietà, senza nessun accertamento preventivo, vennero vaccinati e il giorno successivo iniziarono già ad affiorare i primi sintomi di qualche alterazione. Racconta così papà Giorgio: “sottoposi le cartelle cliniche dei primi ricoveri subiti dai miei figli a varie Università: negli Stati Uniti, in Inghilterra e perfino in Russia, proprio in quest’ultimo paese s’ipotizzò una malattia su carenze immunitarie che avrebbe confermato la responsabilità specifica delle vaccinazioni.”

DAVIDE GRAMICCIOLI, LA VOCE DI RADIO COLOSSEUM CHE DA ATTENZIONE AL MONDO DELLA SANITA'
Insomma stasera per gli affezionati ascoltatori il conduttore Davide Gramiccioli intervisterà due uomini diversi che sono legati a questo mondo. Uno medico, che tramite agli approfondimenti costanti sugli studi pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali sta tessendo un viaggio serio degno di attenzione da parte delle stesse istituzioni sanitarie. Andare avanti senza fare uno studio su ciò che ha prodotto le vaccinazioni in tantissimi anni di profilassi è come andare oltre a prescindere senza avere l’opportunità di fermarsi e capire dove si può agire per migliorare le prestazioni sanitarie sulla prevenzione delle malattie. L’altro, un genitore che ha impegnato tutta la sua vita al rispetto e alla dignità dei suoi figli, dove emerge con chiarezza come spesso i medici non danno ascolto alle osservazioni dei genitori, fonte importante di indicazioni e valutazioni che un medico e un pediatra non possono cestinare.

La diretta radiofonica alle 19:00 sarà accessibile digitando il link http://www.radiocolosseum.it

Questi sono gli tabella e le inchieste che l’Osservatore d’Italia, grazie al prezioso contributo del Dr Girolamo Giannotta ha dedicato ai suoi lettori

1.MORBILLO E VACCINAZIONE FACOLTATIVA MMR: SFATIAMO QUALCHE MITO

2.AUTISMO E LA GIORNATA MONDIALE: NEL CHIASSOSO FRASTUONO DELLA GENETICA IRROMPE SILENZIOSA L’EPIGENETICA

3. MENINGITE A MAGENTA: IL BAMBINO ERA STATO VACCINATO NEL 2009

4.MORTI DA MENINGITE E LA MALAINFORMAZIONE

5.VACCINO ANTINFLUENZALE: L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA

6.AUTISMO: QUALCOSA ACCADE ALLA NOSTRA SOCIETA' AL LIVELLO EPIDEMIOLOGICO

Il mondo dei vaccini e della profilassi è un mondo multi complesso, spesso sono le stesse istituzioni sanitarie ad osteggiare chi cerca di migliorare una pratica medica a beneficio del bambino, quando invece regala silenzi assordanti alle famiglie che purtroppo hanno un danneggiato da vaccino in casa. Ciò crea quella crepa sottovalutata che porta allo scollamento e alla mancanza di fiducia delle stesse istituzioni. Il mondo dei vaccini mostra due facce speculari, una bella e una mostruosa, e forse è arrivato il momento per i professionisti di affrontare con quella onestà etica e intellettuale questo dipolare problema, proteggere dalle probabili malattie ma anche dai danni irreversibili conseguenza delle profilassi stesse. Intollerabile che la vita dei bambini danneggiati, possa passare inosservata e violata, e considerata come un danno calcolato e accettabile, rispetto ai reports. Impensabile che proprio quelle famiglie vittime di pressapochismo e incapacità di difendere il diritto alla salute debbano caricarsi sulle proprie spalle questa importante battaglia. Questi figli abbandonati dalla scienza, dalle istituzioni e anche dagli sguardi di tutti noi…chiedono attenzione ma soprattutto è giunto il momento che lo Stato se ne faccia carico. Inquietante poi valutare come i libretti vaccinali sono stati redatti, spesso manca il numero del lotto del vaccino, la firma del medico, insomma una giungla che davvero non rappresenta la guida alla tutela del minore, perché di questo stiamo parlando.

Stasera dalle 19:00 alle 20:00 tutti sintonizzati su “Radio Colosseum”, un modo per comprendere e ampliare le conoscenze, il bambino è un patrimonio che non deve avere né eroi, né martiri, ma solo una grande opportunità di poter vivere la vita, e i grandi devono impegnarsi ad abbassare il quorum dei danni irreversibili, perché sono vite completamente spezzate, che hanno un nome e un cognome e non possono essere invisibili alla società.




IL MONDO DEI VACCINI: SU RADIO COLOSSEUM, INTERVISTA AL DR GIROLAMO GIANNOTTA E A GIORGIO TREMANTE, PRESIDENTE DELLE VITTIME DEI VACCINI

Durante la trasmissione “Overture” in programma dalle ore 19:00 alle 20:00 Davide Gramiccioli approfondirà i due mondi delle vaccinazioni, la prevenzione tramite la profilassi ma anche i danni da vaccino cui i bambini cadono vittime

di Cinzia Marchegiani

Esiste una verità assoluta sui vaccini? Chi lo ammette non è corretto, perché questa pratica medica ha molti vuoti, la conferma di ciò è la sentenza della Corte Costituzionale 258/1994 al capo 5 bis che sancisce: "...proprio per la necessità di realizzare un corretto bilanciamento tra la tutela della salute del singolo e la concorrente tutela della salute collettiva, entrambe costituzionalmente garantite, si renderebbe necessario porre in essere una completa e articolata normativa di carattere tecnico che, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individuasse con la maggior precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalle vaccinazioni, e determinasse se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità fossero praticabili su un piano di effettiva fattibilità…eventualmente stabilendo criteri selettivi in ordine alla utilità di eseguire gli accertamenti in questione". Ma ad oggi, nonostante slogan propagandistici del Ministero della salute sulla sicurezza dei vaccini, non confermata comunque dai casi dei reports dei danneggiati, non risulta che vi sia stato alcun legislatore che abbia messo in agenda questa importante guida, nonostante sia un dovere la tutela del diritto alla salute della collettività, pur non essendo compatibili con una vaccinazione, ne subiscono l'insulto per esserne gravemente danneggiati.

Un bambino che va incontro alla profilassi è una creatura fisicamente sana che dovrebbe ottenere ottenere un beneficio supplementare dalla protezione contro una malattia ipotetica futura che non necessariamente si potrà concretizzare. Proprio perché una pratica medica viene condotta su un soggetto verosimilmente sano, l’eventuale danno arrecato dalla pratica vaccinale non dovrebbe essere così osteggiato dalle pratiche di indennizzo da parte dello stesso Ministero della salute. Così oltre il danno anche la beffa.

TRASMISSIONE RADIOFONICA A CURA DI DAVIDE GRAMICCIOLI

Il dottor Girolamo Giannotta che ha curato per l’Osservatore d’Italia importanti inchieste e informazioni essenziali e documentate sul mondo dei vaccini, stasera sarà ospite alla notissima trasmissione condotta da Davide Gramiccioli su RADIO COLOSSEUM. Spesso quando si affronta questo tema, c’è sempre il rischio di essere additati come antivaccinisti, un atteggiamento puerile controproducente verso chi mette in realtà al centro della propria vita e pratica medica il bambino, la sua salute e i suoi diritti. Il dr Giannotta, pediatra di lungo corso ha approfondito moltissimi studi che riguardano non solo i vaccini, ma l’autismo, e proprio su questa malattia molto complessa, che spesso con molta superficialità viene etichettata solo di origine genetica, ci ha regalato due bellissimi tabella degni di essere custoditi nelle librerie di ogni casa, affinché proprio durante la gravidanza si possa costruire giorno dopo giorno il futuro della vita che sarà piena dopo la nascita del bambino.
Durante la trasmissione Overture in programma dalle ore 19:00 alle 20:00 Davide Gramiccioli oltre al dr Giannotta avrà in diretta telefonica anche Giorgio Tremante, Presidente vittime dei Vaccini, un padre che combatte da oltre 40 anni alla ricerca della verità poiché ha avuto due figli morti ed un terzo rimasto cerebroleso a causa la vaccinazione antipolio e lotta per far ammettere ufficialmente alle istituzioni questa tragica verità.

LA STORIA DELLA FAMIGLIA TREMANTE

La tragedia che ha colpito la mia famiglia Tremante si è abbattuta su tre dei quattro figli. La storia della famiglia Tremante entrerà in quella della mala sanità italiana, i suoi tre figli, colpiti da reazione da vaccino, sono nati perfettamente sani e le manifestazioni di una possibile malattia sono comparse solo dopo la prima vaccinazione antipolio Sabin. “A Marco- spiega Tremante – il mio primogenito, sulla cartella clinica fu descritta la sintomatologia che presentò dopo l’antipolio Sabin. I disturbi manifestati (nistagmo oculare, tremori e difetti alla parola) erano stati messi in correlazione al Sabin dal pediatra, mentre altri medici avevano supposto diagnosi diverse quali tumore al cervello o encefalopatia degenerativa, mai confermate da alcun’analisi eseguita sul bambino.” Il primo figlio morì nel 1971 all’età sei anni. Col secondo figlio, nato nel 1970, non ci furono problemi. Ma il dramma si ripresentò con la nascita, avvenuta nel 1976, di due gemelli monoovulari. Nonostante la ferrea opposizione del padre Giorgio Tremante ad una legge che gli imponeva un’assurda e pericolosa obbligatorietà, senza nessun accertamento preventivo, vennero vaccinati e il giorno successivo iniziarono già ad affiorare i primi sintomi di qualche alterazione. Racconta così papà Giorgio: “sottoposi le cartelle cliniche dei primi ricoveri subiti dai miei figli a varie Università: negli Stati Uniti, in Inghilterra e perfino in Russia, proprio in quest’ultimo paese s’ipotizzò una malattia su carenze immunitarie che avrebbe confermato la responsabilità specifica delle vaccinazioni.”

RADIO COLOSSEUM FRA POCO SI VA IN ONDA
Insomma fra poche ore per gli affezionati ascoltatori di questa trasmissione, il conduttore Davide Gramiccioli intervisterà due uomini diversi che sono legati a questo mondo. Uno medico, che tramite agli approfondimenti costanti sugli studi pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali sta tessendo un viaggio serio degno di attenzione da parte delle stesse istituzioni sanitarie. Andare avanti senza fare uno studio su ciò che ha prodotto le vaccinazioni in tantissimi anni di profilassi è come andare oltre a prescindere senza avere l’opportunità di fermarsi e capire dove si può agire per migliorare le prestazioni sanitarie sulla prevenzione delle malattie. L’altro, un genitore che ha impegnato tutta la sua vita al rispetto e alla dignità dei suoi figli, dove emerge con chiarezza come spesso i medici non danno ascolto alle osservazioni dei genitori, fonte importante di indicazioni e valutazioni che un medico e un pediatra non possono cestinare.

La diretta radiofonica alle 19:00 sarà accessibile digitando il link  http://www.radiocolosseum.it

Questi sono gli tabella e le inchieste che l’Osservatore d’Italia, grazie al prezioso contributo del Dr Girolamo Giannotta ha dedicato ai suoi lettori
1.MORBILLO E VACCINAZIONE FACOLTATIVA MMR: SFATIAMO QUALCHE MITO
http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=3974

2.AUTISMO E LA GIORNATA MONDIALE: NEL CHIASSOSO FRASTUONO DELLA GENETICA IRROMPE SILENZIOSA L’EPIGENETICA
http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=3820

3. MENINGITE A MAGENTA: IL BAMBINO ERA STATO VACCINATO NEL 2009 http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=3753

4.MORTI DA MENINGITE E LA MALAINFORMAZIONE
http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=3489

5.VACCINO ANTINFLUENZALE: L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=3105

6.AUTISMO: QUALCOSA ACCADE ALLA NOSTRA SOCIETA' AL LIVELLO EPIDEMIOLOGICO
http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=2976

LE CREPE DELLA SANITA'

Il mondo dei vaccini e della profilassi è un mondo multi complesso, spesso sono le stesse istituzioni sanitarie ad osteggiare chi cerca di migliorare una pratica medica a beneficio del bambino, quando invece regala silenzi assordanti alle famiglie che purtroppo hanno un danneggiato da vaccino in casa. Ciò crea quella crepa sottovalutata che porta allo scollamento e alla mancanza di fiducia delle stesse istituzioni. Il mondo dei vaccini mostra due facce speculari, una bella e una mostruosa, e forse è arrivato il momento per i professionisti di affrontare con quella onestà etica e intellettuale questo dipolare problema, proteggere dalle probabili malattie ma anche dai danni irreversibili conseguenza delle profilassi stesse. Intollerabile che la vita dei bambini danneggiati, possa passare inosservata e violata, e considerata come un danno calcolato e accettabile, rispetto ai reports. Impensabile che proprio quelle famiglie vittime di pressapochismo e incapacità di difendere il diritto alla salute debbano caricarsi sulle proprie spalle questa importante battaglia. Questi figli abbandonati dalla scienza, dalle istituzioni e anche dagli sguardi di tutti noi…chiedono attenzione ma soprattutto è giunto il momento che lo Stato se ne faccia carico. Inquietante poi valutare come i libretti vaccinali sono stati redatti, spesso manca il numero del lotto del vaccino, la firma del medico, insomma una giungla che davvero non rappresenta la guida alla tutela del minore, perché di questo stiamo parlando.

Stasera dalle 19:00 alle 20:00 tutti sintonizzati su Radio Colessum, un modo per comprendere e ampliare le conoscenze, il bambino è un patrimonio che non deve avere né eroi, né martiri, ma solo una grande opportunità di poter vivere la vita, e i grandi devono impegnarsi ad abbassare il quorum dei danni irreversibili, perché sono vite completamente spezzate, che hanno un nome e un cognome e non possono essere invisibili alla società.




MAXI INDAGINE PROCURA DI ORISTANO: TUTTI IN RETE, 21 ARRESTI, SINDACI, AMMINISTRATORI LOCALI E TECNICI COMUNALI E REGIONALI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E CORRUZIONE

Un giro d’affari da 850 mila euro, sindaci, funzionari comunali e regionali finiti nella rete della maxi indagine della procura di Oristano, i destinatari, sono stati accusati a vario titolo di avere condizionato illecitamente lo svolgimento di decine di gare d'appalto indette da differenti amministrazioni locali ed enti per l'assegnazione di incarichi di progettazione, servizi di ingegneria e consulenza tecnica connessi alla realizzazione di opere pubbliche

di Cinzia Marchegiani

Oristano (CA) – Ieri è stata una giornata che ha segnato il volto delle amministrazioni comunali e regionali della Sardegna. Nel corso della mattinata infatti la Guardia di Finanza di Oristano e i Carabinieri del Comando Compagnia di Tonara, con la collaborazione di molteplici reparti territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a 24 provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Oristano nell'ambito di indagini condotte congiuntamente, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Oristano, in relazione ad ipotesi di reato di associazione per delinquere (contestata a 14 degli indagati), turbativa d'asta e corruzione. A far scattare l'inchiesta è stato un esposto anonimo inviato alla Procura di Oristano. Da oggi inizieranno gli interrogatori di garanzia Il procuratore capo della Repubblica di Oristano Andrea Padalino Morichini ha coordinato le indagini insieme al sostituto Armando Mamone.

TUTTI IN RETE GLI AMMINISTRATORI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E CORRUZIONE NELLE GARE D'APPALTO

Un giro d’affari da 850 mila euro, sindaci, funzionari comunali e regionali finiti nella rete della maxi indagine della procura di Oristano, i destinatari dei provvedimenti restrittivi, 10 di custodia cautelare in carcere, 11 agli arresti domiciliari e 3 obblighi di dimora, sono amministratori locali, responsabili di uffici tecnici comunali e professionisti operanti in tutto l'ambito regionale, accusati, a vario titolo di avere condizionato illecitamente lo svolgimento di decine di gare d'appalto indette da differenti amministrazioni locali ed enti per l'assegnazione di incarichi di progettazione, servizi di ingegneria e consulenza tecnica connessi alla realizzazione di opere pubbliche. Agli arresti domiciliari il sindaco di Ortueri (Nuoro); il sindaco di Villasalto ( Cagliari) oltre un consigliere provinciale di Nuoro; il responsabile servizio tecnico Comune di Calasetta ( Carbonia Iglesias);il responsabile servizio tecnico comune di Villasalto ( Cagliari); il responsabile servizio tecnico del comune di Aritzo ( Nuoro); un professionista di Cagliari. Obbligo di dimora per i professionisti F. L. di Quartu ( Cagliari), S.S. di Siniscola ( Nuoro) e R.Z. di Selargius ( Cagliari).

L’INCHIESTA E LA TRUFFA

L’ingranaggio ideato era quello di commissionare tanti piccoli appalti senza necessità di alcuna gara d’appalto. La squadra era gestita, secondo gli inquirenti, da Salvatore Paolo Sanna, della società Engineering, quella che nel novembre del 2013 si aggiudicò l'appalto per la riqualificazione del centro storico di Aritzo, la vicenda dalla quale tutto ebbe origine.

Contestualmente all'esecuzione dei provvedimenti sono state eseguite numerose perquisizioni, in provincia di Nuoro, nel capoluogo, a Desulo, Ortueri, Belvì, Tonara, Aritzo, Nuoro, Siniscola, Irgoli e Posada e, in provincia di Cagliari, nel capoluogo, a Villasalto, San Giovanni Suergiu, Quartu Sant'Elena, San Vito e Sant'Antioco.

Ma sembra che altri due filoni d'inchiestata siano già partiti.




CAMPOBASSO: ARRESTATO DIRIGENTE MEDICO DELLA ASL

di Cinzia Marchegiani

Campobasso – Il NAS di Campobasso, il 14 aprile 2015 con il supporto dell’Arma territoriale ha eseguito un’ordinanza cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Larino su proposta del Sost. Procuratore Dr. Luca VENTURI – che ha disposto gli arresti domiciliari per un medico ginecologo, dipendente dell’Azienda Sanitaria Regione Molise, con incarico di dirigente medico presso il reparto di ostetricia e ginecologia del Presidio Ospedaliero di Termoli.

L’arresto giunge a conclusione di un anno di indagini avviate dai Carabinieri del NAS molisano, grazie alla denuncia di una donna che durante la propria gravidanza si era rivolta alla struttura pubblica senza ricevere la dovuta assistenza.
L’attività investigativa ha permesso di accertare che il dirigente medico con la complicità di un collega, sistematicamente, anche in periodi di assenza dal lavoro per malattia, utilizzava la struttura pubblica per svolgere la propria attività privata.
 

PECULATO E DANNO AL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

Le prove raccolte dai militari hanno permesso di scoprire che i sanitari avevano creato un canale alternativo al servizio sanitario pubblico, servendosi della struttura ospedaliera e delle apparecchiature pubbliche per fini privati, con conseguente illecito arricchimento in quanto inducevano le pazienti, in stato di gravidanza, a rivolgersi a loro per ricevere la dovuta assistenza sanitaria previo pagamento della prestazione.
 

SPERIMENTAZIONE ILLEGALE SULLE DONNNE ASSISTITE

Il medico arrestato, inoltre, con il concorso dei responsabili di una ditta farmaceutica di Perugia, in assenza di autorizzazione da parte dell’azienda sanitaria, aveva falsificato una sperimentazione su ignari pazienti ricoverati nel reparto ospedaliero, per certificare la validità di un farmaco commercializzato dalla ditta compiacente.




ROMA: FERMATO 37ENNE ROM CHE HA RAPITO E VIOLENTATO LA SUA EX


La vicenda è accaduta nella notte tra il 24 e il 25 aprile, quando la giovane donna è stata letteralmente rapita; sotto la minaccia di una chiave a croce – il cosiddetto “girabacchino” – è stata infatti costretta con la forza a salire a bordo dell’autovettura dell’uomo, in quel momento in compagnia di altre 2 persone.

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – Uno stupro a Roma come tanti se ne consumano. Lui 37anni, di etnia rom, residente nel campo nomadi di Castel Romano, l’uomo è stato ieri fermato dalla Polizia di Stato. La vittima una 21enne, una sua “ex” – anche lei di etnia rom – residente presso il campo di via di Salone, è stata rapita con l’auto e poi trascinata in un luogo isolato e poi violentata.

IL FATTO
La vicenda è accaduta nella notte tra il 24 e il 25 aprile, quando la giovane donna è stata letteralmente rapita; sotto la minaccia di una chiave a croce – il cosiddetto “girabacchino” – è stata infatti costretta con la forza a salire a bordo dell’autovettura dell’uomo, in quel momento in compagnia di altre 2 persone.
Bloccata nell’auto, è stata quindi portata presso il campo nomadi di Castel Romano, dove gli altri due uomini sono scesi facendola rimanere sola con il suo ex.
A questo punto l’uomo si è diretto in una strada buia ed isolata colpendo nel tragitto più volte la giovane per vincerne le resistenze; qui, l’ha obbligata a denudarsi e, con violenza, ha abusato di lei per circa mezz’ora. Al termine l’ha riaccompagnata al campo di via di Salone.
La giovane, scossa ed impaurita, non aveva inizialmente detto nulla a nessuno, neanche ai suoi genitori; ma il giorno seguente ha raccontato tutto al padre che ha avvisato la Polizia di Stato.
Sono stati gli agenti del Commissariato Casilino ad occuparsi della vicenda.

LE INDAGINI DELLA POLIZIA DI STATO E L'ARRESTO 

Ricostruendo l’accaduto con le precise dichiarazioni della giovane vittima sono riusciti in breve ad individuare il responsabile della violenza. I due si erano frequentati per circa un anno, fino a quando lei aveva scoperto che l’uomo aveva già una moglie e dei figli.

Non accettando questo allontanamento il 37enne aveva tenuto in diverse occasioni un atteggiamento molto violento nei suoi confronti; situazioni comunque mai denunciate prima dalla 21enne per timori di ritorsioni. Visitata al pronto soccorso ospedaliero, la giovane è stata sottoposta agli esami che hanno evidenziato l’effettiva violenza sessuale subita.
Gli investigatori, proprio ieri hanno così rintracciato l’uomo all’interno del campo nomadi di Castel Romano.
Identificato per S.K., l’uomo è stato accompagnato negli uffici di Polizia; gli accertamenti nella banca dati hanno fatto emergere i numerosi precedenti penali a suo carico. Al momento è stato sottoposto al Fermo di Polizia Giudiziaria.




TRAFFICO ILLEGALE DI ORGANI: CINA MAGGIORE PAESE DEL MERCATO NERO

E' anche un problema europeo. L'espianto di organi è un problema non solo in Cina, ma anche in Sud America, India, Pakistan ed Egitto. Gli acquirenti provengono dal Nord America, dall'Arabia Saudita e dall'Europa. I cittadini dell'UE viaggiano in altri paesi per ricevere un organo. In generale, i cittadini dell'UE che ritornano con complicazioni a causa di organi illecitamente ottenuti da prigionieri giustiziati non vengono indagati

di Cinzia Marchegiani

La domanda di organi è superiore all'offerta. Un problema serio che ha favorito lo sviluppo di una rete illegale di traffico di organi. Le commissioni all'Ambiente e agli Affari giuridici hanno organizzato un workshop sul traffico nero particolarmente sviluppato in Cina. Ma se l'attenzione è rivolta a Oriente, anche gli altri paesi sono implicati, ha ricordato il deputato Miroslav Mikolášik.

Un rene trapiantato su dieci è proveniente dal mercato nero. E i suoi destinatari sono pronti a pagare fino a 160.000 dollari, ha detto Marta Lóopez Fraga dal Consiglio d'Europa. Il deputato tedesco di centro destra Peter Liese e lo slovacco del PPE Miroslav Mikolášik hanno aperto il workshop a cui sono state invitate anche le autorità cinesi che non hanno potuto parteciparvi.

"Ci sono cittadini apparentemente europei che viaggiano in Cina per trarre profitto dal commercio illegale di organi. Si tratta di un problema europeo e un problema di diritti umani"- ha dichiarato Liese. "Il principio della tracciabilità deve essere rispettata. È importante notare che l'obiettivo non è quello di attaccare la Cina, perché accuse simili sono emerse anche in altri paesi" ha aggiunto Mikolášik.

PRELIEVO DI ORGANI IN CINA
Fino all'1 Gennaio 2015 gli organi sono stati asportati dai prigionieri giustiziati in Cina senza il loro consenso e trapiantati.
"Anche se la situazione è leggermente migliorata, il segreto sulle cifre della pena di morte e le statistiche di trapianto di organi sono molto difficili da ottenere" ha detto Jöelle Hivonnet dal Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE).

COSA FA L'UNIONE EUROPEA PER GLI ESPIANTI DI ORGANI?
L'espianto di organi è un problema non solo in Cina, ma anche in Sud America, India, Pakistan ed Egitto. Gli acquirenti provengono dal Nord America, dall'Arabia Saudita e dall'Europa. I cittadini dell'UE viaggiano in altri paesi per ricevere un organo. "In generale, i cittadini dell'UE che ritornano con complicazioni a causa di organi illecitamente ottenuti da prigionieri giustiziati non vengono indagati, perché i medici affermano di dover mantenere la riservatezza del paziente" – conferma Beatriz Domíinguez dell'Organizzazione Nazionale Trapianti spagnola.




CANCRO, SPERIMENTAZIONE ANIMALE E FALLIMENTO DELLA RICERCA: ORA SI PROVA AD UMANIZZARE IL TOPO

di Cinzia Marchegiani

Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio di come la sperimentazione animale non sia predittiva, per testare e studiare il cancro e le attività farmacologiche in questi piccoli animali lo dimostrerebbe il cambio di rotta di alcuni ricercatori negli Usa.

I tumori umani cresciuti in modelli di topo sono stati a lungo utilizzati per testare terapie anti-cancro promettenti. Tuttavia, quando un tumore umano viene trapiantato in un topo, il sistema immunitario del topo deve essere abbattuto in modo che non attacchi il tessuto tumorale impiantato, permettendo così il tumore di crescere. Uno studio dell'Università del Colorado Cancer Center pubblicato sulla rivista Oncogene descrive un nuovo modello, XactMice, in cui le cellule staminali del sangue umano sono usati per coltivare un sistema immunitario "umanizzato" del topo prima del trapianto del tumore.

Ora, con un sistema immunitario simile a quello umano si può interagire con un tumore, i ricercatori possono testare terapie anti-cancro in un ambiente molto più simile a quello trovato nei pazienti reali. Il nuovo modello può essere particolarmente importante per testare terapie a base di immunologia, che tentano di reclutare il sistema immunitario a colpire i tessuti tumorali.

Antonio Jimeno, MD, PhD, autore e direttore della University of Colorado School of Head and Neck Cancer Research Program Clinical Medicine dichiara: "Una delle ragioni che le terapie immunitarie anti-cancro terapie sono stati difficili da sviluppare è che forse non abbiamo avuto i modelli adeguati. Ora abbiamo un modello che consenta alcuni di questi studi". Il lavoro è stato eseguito in collaborazione con il Centro di Medicina Rigenerativa Gates di cui il Dr. Jimeno è un membro di facoltà.
"Abbiamo essenzialmente fatto un trapianto di midollo osseo su quei topi", ha detto il dottor Yosef Refaeli, co-autore corrispondente su questo lavoro e docente presso il Dipartimento di Dermatologia e Gates Center. I topi sono stati trattati con radiazioni di abbattere il sistema sanguigno esistente e quindi le cellule staminali umane da cordone ombelicale umano sono state introdotte per far ricrescere il sistema sanguigno, con elementi del sistema immunitario umano. "Dopo un paio di mesi, i topi divenne chimere – con le cellule del sangue umano e quindi il sistema immunitario umano," afferma Refaeli.
Un protocollo che mira a migliorare i modelli umanizzati da pazienti umani sta attualmente reclutando pazienti al CU Cancer Center. In primo luogo, i piccoli campioni di tumore saranno presi da melanoma e anche la testa e malati di cancro del collo. Cellule staminali del sangue di questi pazienti saranno utilizzati per "umanizzare" i topi, e poi i tumori dei pazienti saranno coltivate su topi abbinati con i loro sistemi immunitari. I topi sarà poi trattata con terapie anti-cancro, ei risultati saranno confrontati con risultati nei pazienti umani.
Jimeno afferma: "Questo potrebbe essere un modello migliore per diverse aree del cancro (e non il cancro) la ricerca, e dal momento che ogni topo offre un sacco di informazioni, saremo in grado di fare di più con meno topi".
Gli stessi autori confermano come la risposta alle chemioterapie tradizionali dipende da fattori di accoglienza e non solo su ciò che accade all'interno della cellula tumorale :”Oltre a un sistema immunitario umanizzato, il nostro modello permette tumori-paziente derivati di sviluppare in modo molto più simile a quella umana ambiente, nel complesso. Ad esempio, questa sarà una valida piattaforma per comprendere le basi della risposta alle terapie immunitarie e trovare modi migliori per dare il farmaco giusto al paziente giusto al momento giusto. "
Eppure la stessa farmacologia indica come sono evidenti i limiti delle prove pre-cliniche (cioè sugli animali) poiché l’estrapolazione dei dati di tossicità dagli animali all’uomo non è completamente attendibile ( Dixon 1908; Jelovsek, 1989) e per ragioni statistiche, un effetto avverso che si presenta è difficilmente rilevabile, proprio come nella sperimentazione clinica. Queste alcune deduzioni dalla farmacologia:

LA BEFFA DELLA CHEMIOTERAPIA: TERAPIA DEL CANCRO E SISTEMA IMMUNE: Sebbene la manipolazione della risposta immune dell’ospite in modelli tumorali animali abbia prodotto a volte risultati terapeutici impressionanti, i tentativi di estendere questi risultati a tumori umani sono generalmente deludenti.

RESISTENZA AI FARMACI, LA VERA ARMA E’ LA PREVENZIONE Molti pazienti sottoposti a chemioterapia non sono responsivi dall’esordio della malattia; i loro tumori sono resistenti agli agenti terapeutici comunemente disponibili. Altri pazienti possono rispondere inizialmente, ma in seguito vi è la ripresa della malattia. La spiegazione, che ben conoscono i medici e ricercatori, si comprendo conoscendo come le popolazioni di queste cellule impazzite si comportano. Infatti la popolazione delle cellule dei tumori diventa progressivamente eterogenea in funzione della crescita tumorale e dell’accrescimento del numero delle mutazioni che sono quelli resistenti ai farmaci. Per questo il fallimento della chemioterapia viene sostituito con più vigore con la prevenzione, poiché i tumori più piccoli sono genera mete più guaribili di quelli più grandi a causa dell’accresciuta probabilità di mutazioni farmaco-resistenti nei tumori più grandi.

LA CHEMIOTERAPIA, MANCANZA DI TOSSICITA’ SELETTIVA, LA SUA SCONFITTA: la maggior parte dei farmaci utilizzati hanno un indice terapeutico che si avvicina all’unità, i quanto esercitano effetti tossici su tessuti normali e tumorali perfino a dosaggi ottimali. Questa mancanza selettiva costituisce il maggior fattore limitante della chemioterapia dei tumori. I tessuti normali proliferano rapidamente, come il midollo osseo, gli epiteli del tratto gastrointestinale e i follicoli piliferi, sono i siti iù importanti di tossicità acuta cronica e tipo cumulativo.

CHEMIOTERAPICI E PROPRIETA’ CANCEROGENE: ricerche pre-cliniche mostrano che gli agenti alchilanti, le antracicicline e la procarbzina sono mutageni e cancerogeni. Vi è evidenza che i pazienti trattati con questi composti presentano un0aumentata incidenza si secondari tumori e la combinazione di radioterapia e chemioterapia con agenti alchilanti aumenta sostanzialmente il rischio di contrarre leucemia acuta mielocitica.

Importanti dichiarazioni sulla illogicità di questo tipo di sperimentazioni pre-cliniche sull’animale:
Dr.ssa Azra Raza, Dirigente del prestigioso Mds Center della Columbia University di New York, U.S.A., dove si studiano le rare sindromi mielodisplastiche, che possono degenerare in leucemia acuta, e Docente universitaria di Medicina, vincitrice nel 2012 del premio Hope Award for Cancer Research:” il cancro colpirà un uomo su due ed una donna su tre, dunque non stiamo esattamente vincendo la guerra contro questa malattia. Sono stati fatti consistenti progressi nella comprensione della biologia del cancro, ma le possibilità di cura non hanno tenuto il passo con la comprensione biologica. Una delle ragioni è che quei sistemi per sviluppare farmaci contro il cancro sono essenzialmente falliti, come la sperimentazione animale. Possiamo e dobbiamo fare di meglio. Sono su questo palco oggi a causa di un topo. All'inizio di quest'anno ho fatto notare che una delle ragioni per cui non stiamo sviluppando in tempo nuove terapie per il cancro è che ci stiamo basando troppo sui modelli animali. Ho ricevuto lettere d'odio da allora, ma il punto della questione è che abbiamo curato la leucemia mieloide acuta nei topi nel 1977 ed oggi negli umani stiamo usando quegli stessi farmaci con risultati assolutamente terribili. Dobbiamo smettere di studiare i topi, perchè sono essenzialmente inutili, e dobbiamo iniziare a studiare cellule umane fresche.''

Prof. Robert Weinberg, Professore di biologia al ''MIT'' – Massachusetts Institute of Technology – una delle più importanti Università e centri di ricerca al mondo, con sede a Cambridge, nel Massachusetts, U.S.A. , e vincitore della Medaglia Nazionale per la Scienza grazie alla sua scoperta del primo oncogene umano e del primo gene soppressore del tumore:''Uno dei modelli sperimentali del cancro umano più frequentemente usato è prendere cellule tumorali umane che vengono messe in coltura su una piastra di petri, metterle in un topo, un topo immunocompromesso, permettere ad esse di formare un tumore, e quindi esporre lo xenotrapianto che ne risulta a vari tipi di medicinali che potrebbero essere utili nella cura delle persone. Questi sono chiamati modelli preclinici. Ed è ben noto da più di un decennio, forse da vent’anni, che molti di questi modelli preclinici del cancro umano hanno pochissimo potere predittivo in termini della risposta degli esseri umani, cioè dei veri tumori umani nei pazienti. Malgrado le somiglianze genetiche e del sistema degli organi tra un topo nudo e un uomo in camice bianco, le due specie hanno differenze chiave in fisiologia, architettura dei tessuti, tempi del metabolismo, funzione del sistema immunitario, sistema di segnalazione molecolare eccetera. Quindi i tumori che sorgono in ognuno, per uno stesso valore dell’interruttore genetico, sono vastamente diversi. Un problema fondamentale che dev’essere risolto nell’intero sforzo della ricerca sul cancro, in termini di terapie, è che i modelli preclinici del cancro umano, in gran parte, sono del tutto inadeguati. Sebbene le industrie farmaceutiche riconoscano con chiarezza il problema, non vi hanno però rimediato. E sarebbe meglio che lo facessero, se non altro perché ogni anno le industrie farmaceutiche sprecano centinaia di milioni di dollari usando questi modelli.''

Il dato inquietante che emerge è come la chemioterapia fornisca per molte forme di neoplasie disseminate una "terapia palliativa" più che capace di portare a guarigione definitiva, a un’eliminazione temporanea dei segni e dei sintomi di malattia ed un prolungamento di vita, senza però specificare la sua qualità.
La prevenzione rappresenta attualmente l’unica strada per poter ottenere strategie vittoriose contro questo male che ad oggi ha solo protocolli, più delle volte con gravi effetti collaterali (resistenza agli agenti terapeutici, effetti tossici, collaterali, ricordando che sugli animali vengono eseguiti test di cancerogenicità dei chemioterapici antiblastici a dimostrazione che sono essi stessi agenti cancerogeni e responsabili delle neoplasie secondarie). E l’alimentazione rappresenta quindi un ruolo primario nella prevenzione della patogenesi del cancro, ma anche curativo.

Ma allora cosa serve questo modo di sperimentare…? Forse è arrivato il momento di voltare pagina, perché per tutti i calvari dei malati oncologici non basterebbe un’eternità per scrivere le loro memorie e tribolazioni. ma soprattutto verrebbe da chiedersi, se non sono efficaci perché ancora si somministrano? 




TELETHON: LA PROCURA INDAGA SU UN DIRIGENTE DELLA QUESTURA DI ROMA CHE ORDINO’ LA CARICA SUI MANIFESTANTI DEL PAE

La Procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati L. M, dirigente della Questura di Roma. Il fascicolo è stato assegnato al PM Fasanelli che indaga per i reati di abuso d'ufficio e lesioni personali: ordinò la carica con violenza indiscriminata contro i manifestanti inermi, donne, anziani e ragazzi

di Cinzia Marchegiani

Roma – Ci si potrebbe scrivere un libro dei racconti su questa strana democrazia in Italia. Ma in Italia è possibile manifestare pacificamente ancora, senza il rischio di essere linciati?

IL FATTO
Come ogni anno Telethon era ritornata a raccogliere fondi in Rai, tra volti di bambini e storie delicatissime di malattie genetiche e rare si esorta il pubblico a fare donazioni che in tantissimi anni hanno fatturato un vero tesoro, denaro che viene gestito per studi e sperimentazioni che dovrebbero portare un raggio di luce per tante famiglie che nell’ombra vivono drammi quotidiani insormontabili. La venticinquesima edizione della maratona televisiva Telethon è stata in onda dall’8 dicembre sulle reti Rai fino al giorno 14 dicembre 2014.

LA MANIFESTAZIONE DEL PAE
Il Partito Animalista Europeo, tramite il suo presidente Stefano Fuccelli, aveva organizzato una manifestazione pacifica fuori gli studi della Rai, proprio perché nessuno sembrava dar voce alle loro richieste, e assieme a tante altre associazioni, come tutti gli anni del resto, voleva sollevare un caso di forte discriminazione, nello specifico perché parlasi di rete pubblica e quindi dovrebbe fornire un servizio al cittadino a 360 gradi. Stefano Fuccelli evidenziava il dato oggettivo che vedeva l'azienda di Stato sponsorizzare soltanto ed unicamente Telethon e similari con i soldi pubblici provenienti quindi anche da chi, come confermato dall'oltre l'80% degli italiani, è contrario alla sperimentazione animale. Stefano Fuccelli dichiarava: ”La Rai ha il dovere di garantire la libera e corretta informazione senza omissioni o censure, soprattutto quando è la maggioranza democratica a richiederla. Più che servizio pubblico la Rai è al servizio dei pochi potenti legati con la solita lobby del farmaco.”

LA CARICA DELLA POLIZIA E LA DENUNCIA DEL PAE
I manifestanti, con striscioni, cartelli e megafoni, hanno in modo pacifico corretto e puntuale, contestato anche la faziosità della RAI in quanto servizio pubblico che non garantisce la corretta informazione e che nega il diritto di replica. Questo l'unico motivo che ha indotto il responsabile di Polizia, L. M. ad eseguire più cariche contro gli stessi manifestanti – dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – l'intento della Questura era di mettere a tacere qualsiasi forma di contestazione visto l'ingente dispiegamento delle forze, sovrabbondante per i pochi manifestanti: ben quattro blindati della Polizia di Stato e dei Carabinieri con i propri agenti in assetto anti sommossa. Negato il diritto di libertà di espressione represso tramite la sproporzionata azione dei poliziotti che non hanno esitato a colpire indistintamente chiunque si trovasse davanti spingendo con forza i manifestanti verso le autovetture in transito; tre donne ed un ragazzo trasportati in pronto soccorso, due in codice giallo e dieci giorni di prognosi. Tra i feriti anche Sonia Fraioli, responsabile dell'Ufficio Stampa del Pae, che ha riportato una lesione alla mano con prognosi di 28 giorni. Mentre effettuava riprese video che immortalavano gli abusi delle forze dell'ordine le è stata sottratta con violenza la telecamera e poi arrestata, sequestrato e distrutte le prove video. Costretto a ricorrere alle cure ospedaliere anche Enrico Rizzi, capo segreteria del Pae, che ha dovuto trascorrere la notte all'Ospedale Pertini. Se la caverà con sette giorni di prognosi, salvo complicazioni. – conclude il presidente Pae – Auspico medesimo sollecito provvedimento da parte del Capo della Polizia, Alessandro Pansa, che ha sollevato dall'incarico il comandante del reparto mobile di Cagliari per aver messo un like al post pubblicato da Tortosa, sospeso anch'esso "

LA PROCURA DI ROMA ORA INDAGA SUL DIRIGENTE DELLA POLIZIA DELLA QUESTURA DI ROMA
La Procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati L. M. dirigente della Questura di Roma. Il fascicolo è stato assegnato al PM Fasanelli che indaga per i reati di abuso d'ufficio e lesioni personali: ordinò la carica con violenza indiscriminata contro i manifestanti inermi, donne anziani e ragazzi.

Stefano Fuccelli si domanda come possa essere possibile che in Italia, modello di democrazia deve ogni volta mettere a dura prova la libertà di poter dimostrare le proprie idee…ci sarebbe da chiedersi cosa in realtà TELETHON abbia da temere dalla voce sollevata di ragazzi, anziani e donne che manifestano pacificamente davanti ad una sede Rai che non ha mai dato loro parola.

PERCHE NON E’ PERMESSO MANIFESTARE?
Non sarebbe neanche il primo caso denunciato anche dalla stesse forze dell’Ordine, costrette ad aggredire anche i disabili, quando loro arriva un ordine dall’alto. E non ci avremmo creduto se non fossero stati proprio i sindacati di polizia, in una vera confessione shock che nel mese di ottobre 2014 raccontarono in un incontro alla Camera tra una delegazione del M5S e i rappresentanti sindacali della polizia di Stato. Il video è stato trasmesso dal vivo in streaming il 1° ottobre 2014. L’incontro e il confronto seguiva quello dello scorso 16 settembre con tutti i rappresentanti del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Sembrerebbe che sia stato impartito l’ordine ai poliziotti dei Reparti squadra mobile di caricare i malati in carrozzina che manifestavano davanti ai palazzi di potere. Nello specifico si ricorda la manifestazioni sulle staminali, come cita il test:”addirittura fu dato l’ordine di caricarli perché erano entrati nella piazza di Palazzo Chigi. I colleghi, col senso del dovere non hanno eseguito gli ordini ma convinto i malati ad uscire. Capite bene la cassa di risonanza che avrebbe avuto, i reparti della polizia mobile andati contro la legge. Ma l’ordine c’era.”
Lo stesso video diventerà una denuncia che è un pugno nello stomaco per lo stato di diritto di questo paese. Nel video viene riferito che questi ordini assurdi arrivano spesso a chi lavora nelle strade.
Oltre al danno c’è anche la possibile beffa che oltre ad eseguire gli ordini, il poliziotto può finire sotto processo mentre i dirigenti (che li hanno impartiti) finiscono per raccontare versioni che si rivelano poi discordanti. Il poliziotto, beffa vuole, finisce nei guai: è lui l'unico colpevole, per la legge e l'opinione pubblica.

Sembrerebbe che le istituzioni quando non riesco ad affrontare le tematiche delicate, che coinvolgono salute, ricerca, disabilità, si avventurino in percorsi poco trasparenti, pensare che anche un disabile può essere aggredito quando pacificamente (ovviamente) manifesta, forse c’è da chiedersi davvero in che paese stiamo vivendo. Anche a Roma dei disabili Sandro e Marco Biviano, furono aggrediti da un agente in borghese, ma sembra che se non si effettua una chiara denuncia, il Ministero degli Interni non sia così predisposto a comprendere la dinamica esatta degli episodi..insomma, se hai soldi puoi chiedere giustizia. Anche lì solo la parola stamina metteva paura, e la storia è sempre un libro aperto, ma solo per chi la vuole conoscere.

Il PAE in merito all’apertura di indagine sul Dirigente che ordinò la carica sui manifestanti chiosa lo scorso dicembre:”quattro feriti, tre arrestati, quattro fermi di polizia tra cui il presidente del Pae rilasciati il giorno successivo e 2 denunciati a piede libero è il bilancio che è costato al Partito Animalista Europeo per la manifestazione organizzata davanti gli studi della Rai durante la maratona Telethon ‘Charity Show’ dello scorso dicembre.” 




ALBANO LAZIALE: MARCO SILVESTRONI ALLA CONQUISTA DI PALAZZO SAVELLI

 

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di Alessandro Rosa

Albano Laziale (Rm) – Ad Albano Laziale al teatro Alba Radians venerdì pomeriggio c’erano veramente tante persone e anche il direttivo di Fratelli d’Italia per sostenere la battaglia che Marco Silvestroni rilancia alle amministrative che porteranno gli elettori a scegliere il nuovo governo per Albano Laziale il prossimo 31 maggio ormai alle porte.

Tanta gente, una folla entusiasta e molto partecipativa, evidentemente questa competizione è entrata nel sangue di chi vede il comune di Albano Laziale ormai ad un passo dalla catastrofe. Marco Silvestroni non lo nasconde, Albano Laziale è all’impasse ed è evidente anche a chi mastica poco di politica, una maggioranza tenuta in piedi da equilibri labili e da una gestione che fa acqua da tutte le parti, anzi debiti. Marco Silvestroni la sente sua questa Albano Laziale, come una pianta da proteggere da una tempesta che senza pietà si è abbattuta e che presto potrebbe ritornare. Per questo il candidato sindaco Marco Silvestroni ha ribadito di voler affrontare a viso aperto chi questa bellissima città l’ha ridotta proprio male, e venerdì all'Alba Radians in una cornice di grande affetto e stima ha presentato alla comunità la sua squadra composta da persone che "vogliono diventare protagonisti attivi di questa corsa, di questo cambiamento che sentono ormai necessario".

Albano Laziale può e deve cambiare e la squadra di Marco Silvestroni è pronta a lavorare, c’è molto da fare ne sono consapevoli ma occorre ristabilire ordine, una sana amministrazione che riesca a mettere al centro del proprio interesse il cittadino, la famiglia, la sicurezza, e saper affrontare anche le nuove emergenze come il sostegno alla crisi, ai nuclei famigliari che devono trovare nelle istituzioni un ancora di salvezza, una mano concreta alle prime necessità.

Dai rumors nell’auditorium gli animi sono apparsi desti e i sostenitori si sentono davvero all’unisono con il candidato a sindaco. Ci sono stati giovani, ricchi di nuove speranze, anziani che con le loro rughe comprendono il valore delle parole appena ascoltate, e poi ci sono stati gli sguardi di tante persone al limite della gioventù e all’inizio della loro maturità che si sentono coinvolte appieno in questa battaglia, perché ora la sentono propria, la vivono sulla loro pelle e come affermato dagli stessi "vogliono dare un segnale deciso, concreto anche loro, con il sostegno e partecipazione".

Nove sono le liste che compongono la coalizione che sostiene Marco Silvestroni, Fratelli D'Italia, Il Cigno, Noi Con Salvini, Movimento Nuova Era Gente Libera, , Albano Giovane, Pavona Lista Albano, Territorio e Partecipazione. Insomma nuove energie si sono liberate nell’aria e le persone possono scegliere sapendo chi può davvero cambiare questa amministrazione, o invece sostenere chi in questi ultimi cinque anni ha disatteso promesse e speranze, in fondo il cittadino deve rendersi conto che è il diretto responsabile di quello che accade nel proprio paese, e non si può più demandare la responsabilità. 

Tra tanta gente non poteva mancare il direttivo di Fratelli d’Italia, e un saluto speciale anche di Fabio Rampelli, il capo gruppo di FdI al governo, che proprio venerdì ha chiesto le dìmissioni di Renzi e Alfano, dopo che il vertice dei capi di Stato e di Governo riunitisi a Bruxelles hanno chiesto raid chirurgici contro i barconi che stanno per essere usati dagli scafisti, azioni di intelligence per distruggere il modello di business realizzato dai trafficanti di uomini sul modello degli interventi anti pirateria, al largo della Somalia, bocciando categoricamente l’operato del governo italiano. 

Poi arriva lei, l’esplosiva Giorgia Meloni che ha chiuso la serata, svelando e raccontando la tragicità di questo governo, come riesce a fare la voce grossa con i più deboli e soprattutto con gli italiani, ma non riesce a farsi rispettare in Europa. Sembra una storia grottesca quella raccontata dalla Meloni, ma i fatti di questo governo, come quello preceduto dal Letta e Monti sono la testimonianza di come i beni primari dei cittadini italiani siano stati svenduti alla Troika europea, come ormai le leggi siano state orchestrate affinché si possa perpetrate ogni abuso, facendo diventare l’Italia meta di illegalità e insicurezza:”l’ultima perla dell’UE è quella di far prelevare le impronte digitali dei migranti, così che i membri dell’UE sappiano bene riconoscere per non far entrare nei loro paesi… chi in Italia dobbiamo accogliere”. E la Meloni non lascia nulla all’immaginazione, l’Italia, se non cambia questa direttiva, diventerà la terra promessa non solo dei profughi, ma dei clandestini:”il Frontex riporta dati agghiaccianti e afferma che la quasi totalità di chi arriva non è un profugo, non sono famiglie che fuggono, non lo potrebbero essere se sono quasi tutti uomini, pochissimi bambini e donne, l’Italia non può essere distrutta da questa politica non senso” – fa notare la Meloni. Bersaglio delle sue stoccate sono Alfano, la Boldrini e Renzi. Le persone rispondono e applaudono, le realtà che racconta la Meloni loro le vivono nella quotidianità, ma la stoccata finale la Meloni la dedica all’elettorato:”per cambiare non si deve votare il partito più grande, è l’elettorato che fa la bilancia, parliamo tanto di sovranità popolare e poi ci prestiamo al gioco del più potente…noi siamo l’ago della bilancia e la sovranità popolare la esercitiamo con ogni singolo voto”- tuona la Meloni.

Le luci sono ancora accese, Marco Silvestroni saluta il pubblico e gli amici, quasi tutti rimangono in sala, vogliono ancora confrontarsi e stare assieme, si sentono parte di una grande famiglia, con progetti, idee e la voglia di mettersi in campo per cambiare Albano Laziale.

A sostenere Marco Silvestroni c’è anche Stefano Novelli, responsabile di FdI di Zagarolo, anche lui concorrerà alle elezioni amministrative quest’anno nel proprio comune. Scambiandosi un augurio reciproco fatto di stima e affetto, si salutano.
Marco Silvestroni per Albano sarà un riferimento importante, non a caso le liste che appoggiano questa battaglia sono tante, e la condivisione di quel progetto che li ha fatti unire sotto la sua guida sarà la vera forza trainante per poter dare un contributo decisivo al cambiamento tanto atteso. “Questa volta voto Silvestroni”… è questo lo slogan con cui parte questa energica campagna elettorale.




RIFORMA DEL CATASTO: COSA DOVRANNO TEMERE I PROPRIETARI?

 

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di Cinzia Marchegiani

La riforma del catasto è alle porte e mette già paura per i mille risvolti che andranno irreversibilmente a cambiare la fiscalità immobiliare dei proprietari di tutta Italia, e non solo. Il 12 marzo 2014 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 23 con la quale il Parlamento ha delegato il Governo ad emanare norme in materia di riforma fiscale, e che contiene, al suo interno, le linee guida per realizzare la tanto attesa riforma del catasto urbano. Tale delega prevede l’emanazione di decreti legislativi attuativi entro un anno dall’entrata in vigore della stessa legge. Allo stato attuale è stato emanato il primo dei D.Lgs, che riguarda la composizione e attribuzione delle Commissioni Censuarie. L’Osservatore d’Italia era presente al convegno a carattere scientifico che lo scorso 16 aprile 2015 è stato organizzato presso alla Sala del Chiostro presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale della Sapienza di Roma che ha affrontato la svolta epocale che attenderà la riforma del Catasto italiano. Intervistiamo l’architetto Raul Masini, docente universitario nonché uno dei membri organizzatori del suddetto evento che indiscutibilmente ha prodotto un confronto fra eccellenze in ogni campo nonché sollevato anche criticità nella stima e nelle norme all’interno di questa riforma, indicando una riflessione tecniche affinché le distorsioni non producano effetti secondari e inappropriati di iniquità tra diversi proprietari immobiliari che abitano in posti diversi e con potenzialità diverse ambientali.

Prof. Masini, siamo in attesa dell’emanazione del provvedimento attuativo che riguarderà la individuazione dei criteri da utilizzare per procedere alla revisione del sistema estimativo attraverso l’utilizzo di funzioni statistiche e appositi algoritmi. In buona sostanza è prevista la definizione preventiva di complesse funzioni statistiche e una successiva fase di rilevazione puntuale delle informazioni sul territorio, in collaborazione con i Comuni e con gli Ordini professionali, per l’elaborazione e l’attribuzione dei nuovi parametri estimativi costituiti dai valori patrimoniali e dalle nuove rendite. Quali sono gli obiettivi di questa riforma che è stata definita per la suo impatto, epocale?
Di revisione del catasto dei fabbricati si parla da molti anni. Anche perché alla rendita catastale è legato il prelievo sul patrimonio immobiliare e una base imponibile datata produce le iniquità più volte denunciate. Mentre un sistema fiscale equo dovrebbe prevedere un prelievo contributivo proporzionale all’effettivo valore del bene. Ed è proprio in questa direzione che si muove la riforma del catasto che interesserà tutti i proprietari immobiliari e quindi la stragrande maggioranza degli italiani, visto che circa l’80% dei cittadini è proprietario dell’immobile in cui vive. Dunque la revisione degli estimi è finalizzata a recuperare situazioni di incongruità delle attuali rendite catastali e quindi a perseguire una perequazione fiscale nel settore impositivo immobiliare Le novità introdotte riguardano molti aspetti tra cui la necessità di attribuire a ciascuna unità immobiliare tanto il valore patrimoniale quanto la rendita catastale. Cambia inoltre il modo in cui dovrà essere misurata la consistenza di un immobile ovvero non più in vani catastali, ma in metri quadri di superficie, un parametro tecnico quindi decisamente più equo. C’è comunque nei proprietari immobiliari un timore diffuso, ossia che possa trattarsi dell’ennesima manovra per un inasprimento del prelievo fiscale. Hanno ragione?
Ciò è in parte giustificato dagli accadimenti degli ultimi anni che hanno visto l’accanimento della politica fiscale sulla tassazione immobiliare. Il risultato di tale politica è stato solo l’uccisione di un settore economico trainante per il nostro Paese quale l’edilizia, peraltro ancora più dirompente se si considera il momento di crisi generale globale che stiamo vivendo, in cui è in fortissima regressione anche il settore produttivo industriale.A fugare i dubbi e le diffidenze è intervenuto lo stesso legislatore che nella legge delega ha imposto che l’operazione avvenga ad invarianza del gettito per ogni singola imposta immobiliare. Quindi, in sostanza si tratterebbe di aumentare la base imponibile, attraverso l’equiparazione dei valori catastali a quelli di mercato, ridimensionando in proporzione le aliquote impositive.

C’è un però?
Nella pratica l’operazione sarà ben più complessa in rapporto alla natura delle singole imposte e alla commistione esistente tra agevolazioni ed imposizione, nonché per la molteplicità dei soggetti impositori, per cui sarà difficile un assestamento iniziale corretto, ma forse sarà da realizzare un modello dinamico da correggere gradualmente nel tempo. Certamente la riforma del catasto potrà essere una opportunità di ripresa per il Paese da non perdere, non solo dando corso alla delega, ma anche applicandola intelligentemente, guardando al futuro, allo sviluppo e non soltanto alle necessità economiche contingenti del momento.

Prof.. Masini, sarà possibile attuare la riforma in 5 anni come è stato previsto, oppure i tempi effettivamente necessari saranno più lunghi?
Se consideriamo che sul territorio italiano ci sono circa 62 milioni di unità immobiliari, che dovranno essere rilevate e sottoposte a classamento, sinceramente la previsione dei 5 anni per la piena attuazione della revisione mi sembra una previsione al quanto ottimistica. È indiscutibile che si tratti di un’impresa gigantesca, quasi pari per attività richieste alla formazione dell’attuale catasto, che durò circa 25 anni, anche se questa volta, bisogna tenere presente che, diversamente dal passato, la struttura informatizzata, dove raccogliere i dati, è già disponibile e gli strumenti e le informazioni ad oggi esistenti possono drasticamente comprimere i tempi.
Non è da escludere che si potrebbe procedere ad una attuazione graduale nel tempo, per successive fasi, che consentiranno di migliorare ed implementare il livello di precisione iniziale conseguito nella fase di impianto. Tale concetto è peraltro intrinseco nella disposizione del legislatore che mira ad un sistema dinamico, quindi automaticamente aggiornabile e perfettibile nel tempo, con l’emanazione di successivi decreti legislativi correttivi ed integrativi. Infine si potrebbe pensare anche ad una attuazione della riforma per ambiti territoriali omogenei, anche in linea con il concetto di federalismo fiscale e di decentramento dei servizi catastali, (delegando i comuni, esperienze già avviate in via sperimentale, affinché possano costituire modelli gestionali flessibili e adattabili alle specificità dei diversi territori, nonché semplificare le procedure di esercizio delle funzioni catastali decentrate),consentendo lo sviluppo del processo ad un team di personale ridotto, dedicabile da parte dell’Agenzia delle Entrate, senza intralcio per le attività ordinarie, come ad esempio è avvenuto in Spagna, la quale ha realizzato la riforma in un decennio, suddividendo il territorio nazionale in dieci ambiti, attivati uno per anno.

Può spiegare come verranno attribuiti i nuovi valori catastali alle unità immobiliari?
In buona sostanza, la novità principale della legge di revisione, sarà costituita dalla attribuzione ad ogni unità immobiliare sia del reddito annuo (rendita o valore d’uso) che del valore patrimoniale (valore di mercato o valore di scambio) e che tali valori non saranno più convenzionali come le attuali rendite, ma essendo rapportati ad un periodo economico vicino, rappresenteranno dati economici prossimi a quelli rilevabili dal mercato ordinario.
Al tal proposito occorre sottolineare che sotto un profilo sostanziale la rendita catastale è inferiore e differisce dal canone di locazione lordo in quanto è al netto delle spese di parte padronale costituite dalle spese di manutenzione, reintegra, assicurazione, gestione, sfitti ed inesigibilità, ecc., le quali ordinariamente incidono in media dal 25% al 40%, a seconda della tipologia immobiliare e della ubicazione.
La Riforma prevede il cambio anche delle denominazioni delle categorie catastali.
Certo, le unità immobiliari assumeranno una nuova categoria denominata anche “destinazione d’uso funzionale”. Ad esempio , nel gruppo delle abitazioni anziché le categorie A/1, A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 verrà introdotta un’unica categoria catastale denominata R/1 “Abitazioni in fabbricati residenziali e promiscui” (unità in un condominio) e per le categorie A/7 e A/8 l’unica categoria R/2- “Abitazioni in villino e in villa”, mentre la categoria A/11- “Abitazioni tipiche dei luoghi”, cambierà solo codifica in R/3, conservando la originaria denominazione. Ma la ridefinizione e l’aggiornamento delle tipologie immobiliari riguarderà anche gli altri gruppo di categoria vigenti.

Con la riforma che fine faranno le tariffe d’estimo unitarie?
E’ bene precisare che il nuovo sistema estimativo dei fabbricati non farà riferimento a tariffe d’estimo predeterminate, come in passato, ma procederà all’attribuzione di rendita e valore, distintamente per ogni unità immobiliare sulla base di specifici algoritmi di calcolo (funzioni statistiche e coefficienti correttivi riguardanti le caratteristiche che definiscono, a livello commerciale, il pregio di un’abitazione: dall’affaccio al piano, dallo stato di conservazione alla presenza o meno di un ascensore, fino al riscaldamento, autonomo o centralizzato. Insomma tutti quei requisiti che di solito vengono presi in considerazione quando si decide di affittare o acquistare un appartamento.) e relative tabelle parametriche che le andranno a sostituire e che saranno oggetto di approvazione da parte delle Commissioni Censuarie e di pubblicazione in G.U.
 

Quindi oltre al cambio di denominazione della categoria catastale e all’introduzione degli algoritmi di stima appena accennati, il nuovo classamento sarà basato sull’utilizzo del metro quadrato di superficie come parametro di misura della consistenza immobiliare delle unità a destinazione ordinaria, nonché sulla determinazione sia della rendita che del valore patrimoniale.
Pertanto il nuovo sistema estimativo basato su modelli matematico-statistici consentirà una più accurata e puntuale valutazione dei valori catastali da attribuire alle u.i., suscettibili di implementazione e aggiornamento automatico sia con riferimento agli algoritmi che con riferimento alle variabili di stima e relativi coefficienti correttivi.

Quali saranno le funzioni ed attribuzioni delle Commissioni Censuarie? Cosa scatterà?
Le Commissioni censuarie, introdotte in Italia nel lontano 1886, in seguito alla definizione del primo assetto fiscale del Paese, sono tuttora esistenti, anche se di fatto in disarmo. In molti casi, infatti, non si riuniscono più magari anche da 15 anni. Una volta entrata in vigore la riforma, il compito delle commissioni sarà quello di definire i nuovi valori da utilizzare per gli estimi catastali.
In particolare, le Commissioni Censuarie Locali (C.C.L.) provvederanno, entro 60 giorni dalla ricezione, alla validazione delle funzioni statistiche previste dall’art. 2 della legge 23/2014. Mentre la Commissione Centrale deciderà entro 90 giorni sui ricorsi dell’Agenzia delle Entrate, dei Comuni interessati e delle associazioni di categoria operanti nel settore immobiliare, contro le decisioni delle Commissioni censuarie locali, in merito al quadro delle categorie e classi delle u.i. urbane ed ai relativi prospetti tariffari dei singoli Comuni. Nei casi in cui la Commissione censuaria locale non abbia validato le funzioni statistiche e l’Agenzia delle Entrate non si sia conformata alle sue osservazioni, provvederà, entro 90 giorni, alla definitiva validazione delle funzioni statistiche e dei relativi ambiti di validazione.

Prof. Masini, lei solleva una crepa seria sul metodo del censimento che si attuerà e degli eventuali ricorsi che si potrebbero innescare. Si potrebbe configurare addirittura un conflitto d’interesse, lo spiega meglio ai nostri lettori?
Appare evidente la necessità, che tutta l’attività di raccolta dati e predisposizione delle funzioni statistiche, demandata all’Agenzia delle Entrate, sia svolta con la massima attenzione e che tale attività sia suscettibile di essere verificata con cura da parte delle Commissioni Censuarie, e laddove non sussista condivisione con l’operato dell’Agenzia, le stesse Commissioni abbiano la possibilità di far modificare all’Agenzia il proprio operato.
In relazione a ciò il contenuto del decreto non sembra rassicurare in tal senso. Infatti lasciano assai perplessi i termini ristretti concessi alle C.C.L. per espletare i propri compiti, nonché la previsione che a decidere sui ricorsi dell’Agenzia contro le decisioni delle C.C.L. sia una Commissione Centrale la cui composizione e fortemente squilibrata a favore degli Enti impositori ed in particolare dell’Agenzia delle Entrate stessa (infatti degli 11membri della commissione ben 5 sono dell’Agenzia e 2 dei Comuni). Quanto osservato, purtroppo, configura palesemente un evidente conflitto di interessi dell’Amministrazione finanziaria, che non rassicura sul corretto e veloce prosieguo della revisione del catasto, e che richiede quindi, già in partenza, la necessità di apportare i necessari correttivi.