ETERNIT, IL PM GUARINELLO RIPROVA A PORTARE A PROCESSO IL MAGNATE

Cinzia Marchegiani

Torino (TO)- Si riapre oggi a Torino un nuovo processo Eternit BIS, il PM Guariniello digerita la sentenza della Cassazione, ha chiesto il rinvio a giudizio per il magnate dell'Eternit Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio doloso aggravato nei confronti di 258 persone tra residenti ed ex lavoratori degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato e Cavagnolo, deceduti tra il 1989 e il 2014 per mesotelioma pleurico. Insomma Guariniello ci riprova a portare sul banco degli imputati il magnate svizzero Stephan Schmidheiny nonostante il suo precedente processo sia costato agli italiani un fiume di denaro pubblico e tanto dolore oltre a 6 anni di udienze. Infatti il PM Guariniello aveva chiesto l’imputazione di disastro a carico dell’imprenditore Stephan Schmidheiny ma il suo fu un errore di imputazione, infatti la Corte di legittimità sottolinea che l’imputazione di disastro a carico dell’imprenditore Stephan Schmidheiny non era quella più giusta da applicare per il rinvio a giudizio: “una scelta insostenibile dal punto di vista sistematico, oltre che contraria al buon senso”.

Le motivazioni depositate dalla Cassazione del precedente processo spiegavano come la prescrizione annullava di fatto i risarcimenti alle vittime, e faceva emerge con tutta evidenza lo scandalo che ha avvolto tutto questo dispendioso processo a Torino. Su questo processo incardinato male dalle suo origini, ritorna ora lo stesso PM, e ci riprova, sul suo curricula ETERNIT pesano come macigni i sei anni di lavoro, e un finale che molti dicevano scontato che la cassazione non ha avuto dubbi a ratificare, il reato, appunto di disastro ambientale richiesto, era già prescritto quando iniziarono le udienze.

ANCHE I  SINDACATI GGIL UIL CISLI SI COSTITUISCONO PARTE CIVILE

I sindacati Cgil Cisl Uil Piemonte si sono costituitI parti civili nel nuovo processo Eternit, che stamattina inizia domani, al Tribunale di Torino, e garantiranno il patrocinio ai familiari delle vittime attraverso un pool di avvocati delle rispettive organizzazioni.
"È la prosecuzione – affermano i segretari regionali Laura Seidita (Cgil), Marcello Maggio (Cisl) e Francesco Lo Grasso (Uil) – di un impegno profuso in tutti questi anni, a tutela dei lavoratori, e di una lotta portata avanti insieme all'Afeva e a un'intera comunità. Dopo la conclusione del primo processo, che non ha reso giustizia alle tante vittime da amianto e ai loro familiari, abbiamo deciso di costituirci parte civile nel nuovo processo per omicidio volontario nei confronti di 258 cittadini deceduti, di cui 68 ex lavoratori Eternit".

Al Premier Matteo Renzi, Cgil Cisl Uil piemontesi chiedono di onorare gli impegni assunti subito dopo la sentenza della Cassazione, nel novembre 2014: ovvero la costituzione di parte civile nel processo Eternit bis del governo italiano e l'adeguamento legislativo in merito alla necessaria revisione dell'istituto della prescrizione e, in modo particolare, sull'introduzione di una nuova norma relativa al disastro ambientale. Le segreterie regionali di Cgil Cisl Uil si appellano anche ai parlamentari piemontesi a sostegno dell'iniziativa sul disegno di legge, già approvato dal Senato il 4 marzo 2015 e non ancora dalla Camera, che stabilisce il delitto di disastro ambientale per alterazione irreversibile dell'equilibrio dell'ecosistema.

"È un passo avanti importante – fanno sapere i tre segretari Seidita (Cgil), Maggio (Cisl) e Lo Grasso (Uil) – che può essere ancora migliorato. Oltre alla tutela della salute per i cittadini, chiediamo anche il completamento della bonifica dei siti territoriali come promesso dagli ultimi governi che si sono succeduti fino ad oggi".

Ma la domanda lecita è: come fa il governo a costituirsi parte civile nel processo se è lo stesso il Ministero della salute che autorizzò la produzione di amianto nonostante le conseguenze cancerogene che quest'ultimo produca? Un quesito che il Presidente del PAE aveva sollevato ricordando questo scandalo e riallacciandosi alle motivazioni rese pubbliche della Cassazione, lo stesso Fuccelli infatti faceva notare come il vero colpevole non è l'imprenditore svizzero Schmidheiny titolare dell'Eternit: “E' l'ennesimo paradosso italiano, la produzione e lavorazione dell'asbesto (amianto) è fuori legge in Italia in forza della legge n. 257 del 1992, ma lo stabilimento di cemento-amianto Eternit di Casale Monferrato chiuse i battenti nel 1986 dopo 80 anni di attività. 2191 persone uccise dalle fibre killer e condannati in appello i responsabili per disastro doloso permanente.”

Tante attese per questo processo Eternit Bis, nella speranza che questa volta i familiari delle vittime non debbano gridare un'altra colta "ingiustizia è fatta".




ARRIVA SU RAI 1 A “L'ARENA” DI GILETTI LO SCANDALO DEI STIPENDI D’ORO NEL BUSINESS DEI RANDAGI NEL CANILE DI ROMA

Stipendi d'oro e milionari finanziamenti pubblici senza gara ma ai cani solo le briciole. La verità senza veli su chi specula sugli animali nella capitale approda in tv

di Cinzia Marchegiani

Roma – "Quanti soldi pubblici nel business dei randagi" titola così il servizio de L'Arena andata in onda su Rai 1 domenica 10 maggio 2015, dove Massimo Giletti ha puntato il dito contro l'associazione privata che gestisce i canili comunali di Roma, l' AVCPP (Associazione Volontari Canile Porta Portese). E esce una realtà da stipendi d'oro, milionari finanziamenti pubblici senza gara, nessun concorso pubblico ed assunzione di amici per chiamata diretta.

A commentare questo servizio della televisione pubblica interviene Stefano Fuccelli, Presidente del Partito Animalista Europeo: “Finalmente un ottimo servizio che mette in evidenza la speculazione perpetrata sulla pelle dei poveri cani detenuti all'interno dei canili di Roma. Giletti ha riportato i numeri contenuti nella nostre precedenti denunce. E’ dal 1997 che la Avcpp gestisce i canili comunali senza gara o bandi in totale violazione delle leggi italiane e normative europee vista la straordinaria entità dei finanziamenti pubblici. Le associazioni o cooperative assumono per chiamata diretta nel caso in cui vincessero una gara pubblica ma non è il caso dell’Avcpp che ottenendo il comodato per nomina avrebbe dovuto gestire con risorse proprie e non con i fondi pubblici, questo dice l’ art. 6 comma 2 della legge regionale 34/9.”

Per anni la Avcpp , spiega Fuccelli, ha spartito 3.200.000 euro/annui su 4.200.000 euro ( corrispondente ad oltre l’80% del totale ) di soldi pubblici per i 106 stipendiati suoi amici, una media di oltre 2.500 euro mensili: “da considerare che la bassa manovalanza, cioè gli addetti alla pulizia delle gabbie, percepisce la somma di circa 900 euro pertanto è facilmente intuibile quante persone hanno intascato dai 4 ai 5 mila euro mensili. Non solo – fa i conti Fuccelli – oltre agli stipendi sono previsti ulteriori costi per la gestione dei medesimi lavoratori ed esattamente come il costo gestione personale euro 47.000, costo sicurezza lavoratori euro 65.000, costo consulenza legale per contenziosi con i lavoratori euro 67.000.” Ma sembra che occorrerebbe aggiungere i costi annuali per le spese di gestione (come cancelleria, schede telefoniche ecc) corrispondenti ad euro 43.000….e il Presidente del PAE tuona:“neanche una multinazionale e’ così strutturata ma alla fine soltanto il 10% è destinato per il mantenimento degli animali." A questi conteggi c'è da escludere il contributo economico circa 300 volontari – minuziosamente specifica Fuccelli – che sommati ai 106 dipendenti compongono un esercito di 406 persone per gestire circa 900 animali, insomma emergerebbe un rapporto di uno a due!

Il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli evidenzia come che nel corso della trasmissione sul banco degli imputati il presidente della Avcpp, Simona Novi, era in evidente difficoltà e giustificava i bilanci con il gioco dei numeri tra entrate ed uscite che però conosciamo molto bene talmente tanto che la soglia non scende mai sotto il numero convenzionato di mille al giorno: "tutti i cani in esubero vengono sistematicamente affidati poiché l'Amministrazione capitolina non li conteggia e quindi sarebbero solo costi eccedenti a carico dell’ associazione ma senza scendere al di sotto altrimenti la medesima Amministrazione non erogherebbe i 18 euro al giorno per ogni cane di cui però soltanto il 10% e’ destinato agli sfortunati detenuti. La Sig.ra Novi dovrebbe sapere che molti canili convenzionati gestiti da validi volontari riescono a garantire un accettabile standard di benessere nonostante un contributo medio di 4 euro ad animale detenuto. Inoltre la Novi – focalizza lo stesso Fuccelli -non ha fatto cenno circa le illecità afferenti le condizioni igienico-sanitarie e le carenze strutturali visto che i canili sono privi delle autorizzazioni sanitarie Asl e non a norma con gli standard europei circa la tutela ed il benessere degli animali che intanto continuano a morire con atroci sofferenze.”

Conclude Fuccelli con una frase sibillina: "Centri d'accoglienza immigrati, campi rom e canili comunali non c'è differenza, il sistema è il medesimo: uomini od animali sfruttati solo ed esclusivamente per mero profitto."




DANNI DA VACCINO HPV: PROBLEMI DI EFFICACIA E SICUREZZ RISCHI PER LE DONNE, COSA ANCORA NON VIENE DETTO?

Stasera alle 19:00 su Radio Colosseum con David Gramiccioli, l’avv. Roberto Mastalia e la mamma di una ragazza che voleva solo che la figlia potesse usufruire di un presidio medico che gli ha rovinato completamente la vita, l’Osservatore d’Italia mette a disposizione il link della trasmissione http://www.radiocolosseum.it

di Cinzia Marchegiani

Stasera alle ore 19:00 Davide Gramiccioli torna con la sua trasmissione “Ouverture” su Radio Colosseum per parlare di vaccini e questa volta del controverso vaccino HPV, quello che viene consigliato alle giovani donne affinché possano essere protette dal cancro dell’utero. Ma cosa sappiamo in realtà di questo temutissimo vaccino? Su di lui esistono fiumi di tabella, petizioni esclusivamente firmate da medici, infermieri e addetti nel settore sanitario e moratorie affinché si valuti la sua efficacia e sicurezza, ma allora perché si fa campagna vaccinale proponendo questo vaccino facoltativo come se fosse una panacea miracolosa, senza alcun pericolo?

Stasera Gramiccioli intervisterà l’Avvocato Roberto Mastalia che segue il caso di una giovane ragazza che ha subito dei gravissimi problemi dopo aver fatto la profilassi con il vaccino HPV, in diretta telefonica ci sarà anche sua madre che racconterà come le istituzioni sanitarie  non si sono messe in azione per comprendere che malessere avesse colpito sua figlia. Un vero calvario. Un mondo sanitario strano quello che osserviamo, con slogan propagandistici esorta alla segnalazione delle reazioni avverse dei vaccini facendo la cosidetta “farmacovigilanza”, in netta contrapposizione invece alla storia di questa ragazza che invece dimostra con quanta reticenza e difficoltà le presunte vittime di un vaccino hanno difficoltà a poter esercitare i propri diritti, cioè quello di comunicare all’AIFA la reazione avversa dopo aver ricevuto una profilassi vaccinale.

STORIA CONTROVERSA
Dalle cronache e politica francese si viene a conoscenza che in 7 anni, 2 milioni di giovani donne sono stati vaccinati tra i 13 ei 26 anni. Eppure, secondo l'eurodeputato Michèle Rivasi, il vaccino potrebbe non ha l'efficacia attesa ed è la causa di gravi malattie. La protesta era partita proprio Michèle Rivasi MEP, che chiedeva una moratoria e l'introduzione di studi trasparenti e indipendenti in materia, poiché a febbraio 2014 Hollande annunciava l'intenzione di raddoppiare la vaccinazione contro il cancro della cervice dell'utero entro il 2021. Si legge: " Con il vaccino Gardasil dal 2006 commercializzato dalla Sanofi Pasteur MSD, che dovrebbe impedire lo sviluppo del cancro del collo utero abbiamo problemi efficacia, rischi con giovani donne che sviluppano malattie invalidanti, i conflitti di interesse legato alla sua immissione sul mercato e una forte ed efficace. Cerchiamo di smettere di dare questo vaccino! "
La petizione si basa sui risultati di Christopher Shaw, neurologo presso l'Università della British Columbia di Vancouver, in Canada, che ha trovato che alcune malattie come la sclerosi a placche, la malattia di Guillain-Barre, macrofagi o miofascite anche epilessia potrebbe verificarsi come risultato della vaccinazione. " Per me, Gardasil può influire sul sistema nervoso negativamente. alluminio, una potente neurotossina presente nel vaccino supera la barriera cervello " affermava il neurologo.
Inoltre, secondo Christopher Shaw e il dottor Lucija Tomljenovic, Gardasil non ha dimostrato la sua efficacia contro il cancro cervicale: “20 anni sarebbero necessari per ottenere tali prove, o la protezione del vaccino è limitata nel tempo”.
Proprio in Francia molte giovani donne di età compresa tra i 18 ei 24, sono vittime di malattie debilitanti dopo la vaccinazione. Secondo Jean-Christophe Coubris, avocato Oceane Bourguignon, la prima donna a presentare una denuncia dopo aver ricevuto compensi correlati alla sua malattia che si verificano un paio di giorni dopo la vaccinazione con Gardasil. Trenta le denunce sono state depositate al polo sanitario di Parigi contro il laboratorio di Sanofi Pasteur MSD, che commercializza Gardasil e l'Agenzia National Drug (MSNA) per "lesioni involontarie". La prima denuncia penale per questo vaccino è stata depositata 22 Novembre 2013 da Marie-Océane Bourguignon, soffre di una encefalomielite acuta attribuita ad una iniezione di Gardasil.

"Il gran numero di testimonianze ricevute, vittime di malattie autoimmuni dopo l'iniezione di Gardasil, conferma come prodotto pericoloso, ha detto Jean-Christophe Coubris che promuove le 32 giovani donne. Alcuni scienziati (e sempre più molti) condividono questa sensazione, senza che vi sia alcun problema di mettere in discussione il principio della vaccinazione. Si scopre che la lettura delle conclusioni di questi scienziati Gardasil non è solo inutile, ma pericoloso. "

UNA TRASMISSIONE DANESE AFFRONTA IL CASO DI QUESTO VACCINO
La TV2 una delle stazioni televisive nazionali di Danimarca ha trasmesso lo scorso 26 March 2015 un documentario sui vaccini HPV dal titolo “I vaccinati Girls – Sick e tradito” . Si è concentrata sulla condizione di 3 ragazze che soffrono di gravi nuove condizioni mediche dopo essere stati vaccinati contro l'HPV con Gardasil. L'unica cosa che hanno in comune con migliaia di altre ragazze in tutto il mondo è che erano in buona salute prima di arrivare il vaccino – ora, sono gravemente malati.
Tutte e tre le ragazze sono state esaminati dalla testa ai piedi, senza diagnosi conclusiva e nessun aiuto con i loro sintomi, proprio come le ragazze in altri paesi in cui vengono utilizzati vaccini HPV.
Durante il documentario, due medici danesi di Frederiksberg Hospital hanno detto di non aver mai visto nulla di simile a questo durante tutta la loro carriera. Entrambi i medici hanno detto che avevano inviato corrispondenza con il servizio sanitario e medicinali danese per un totale di quattro volte nel corso dell'ultimo anno per avvertirli di possibili eventi avversi dopo iniezioni di HPV.

Il dr. Louise Brinth di Frederiksberg Hospital ha personalmente esaminato circa 80 ragazze di cui sospetta possa esserci effetti avversi delle vaccinazioni HPV. Ella afferma: “sono tutti vertigini, passano fuori, e quindi la stragrande maggioranza di loro forte mal di testa – mal di testa spesso cronici. Hanno dolori addominali e nausea. Hanno movimenti muscolari strani, non possono controllare.”
Il Direttore danese della Salute, Henrik G. Jenson concorda ma ha dichiarato: "Sì, vi è un modello, ma non è lo stesso come dire che esiste una connessione. Quando vediamo un modello nel modo in cui alcuni rapporti, vi è una base per fare alcune ulteriori spiegazioni, e approfondire questa roba. Ora, il fatto che il vaccino è stato approvato dalla European Medicines Agency EMA, e che è, essi sono quelli che fanno la valutazione della sicurezza."

Fra poco, conosceremo anche la storia della ragazza italiana seguita dall’avvocato Roberto Mastalia, specializzato in cause di malasanità e danni da vaccino. Quello che mi colpisce come giornalista e madre di una bambina, mi chiedo quanti casi in realtà esistano ma che sono invisibili e silenziosi perché queste famiglie non sono sufficientemente seguite a dovere dalle istituzioni sanitarie, ricordando come la campagna alla segnalazione della reazione avverse ai vaccini sia partita da poco a firma della ministra Lorenzin. Questa famiglia ha toccato con mano purtroppo che c’è un oceano tra il dire e fare, e a pagare in salute e gogna mediatica sono soprattutto le vittime di questo sistema sanitario, che prima sponsorizza vaccini, ma nel caso di presunti danni, le stesse istituzioni spesso non si attivano a capire in realtà se vi sono problemi di sicurezza e se lo fanno è troppo in ritardo rispetto al dolore e la danno che le stesse ragazze hanno ricevuto.

Allora stasera alle 19:00 su Radio Colosseum con David Gramiccioli, l’avv. Roberto Mastalia e la mamma di una ragazza che voleva solo che la figlia potesse usufrire di un presidio medico che gli ha rovinato completamente la vita, l’Osservatore d’Italia mette a disposizione il link della trasmissione http://www.radiocolosseum.it




SCANDALO PENSIONI, UN SOPRUSO DA 5 MILIARDI, IL GOVERNO SI PREPARA PER UN DECRETO PER ASSECONDARE LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

di Cinzia Marchegiani

Dopo la sentenza della Consulta che ha di fatto bocciato il blocco degli adeguamenti pensionistici, che con un colpo di spugna avevano disintegrato la perequazione delle pensioni degli anni 2012-2013, una manovra ricordata dal popolo italiano dalle lacrime di coccodrillo del’ex minisitro del lavoro Elsa Fornero, i pensionati hanno dovuto scoprire che era tutto illegale, un vero spruso. Lo stesso ex premier Monti in una confessione shock ha dichiarato sul blocco pensioni:"se non l'avessimo fatto sarebbe arrivata la Troika- difendendo di fatto il suo operato – il nostro primo dovere allora era evitare il default". Ora, il Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan deve fare i conti con le casse pubbliche, ma ha assicurato, non tranquillizzando le vittime di questa legge, che rispetterà la sentenza, dovendo anche minimizzare il più possibile l’impatto sugli stessi conti pubblici.

MA I RIMORSI NON SARANNO PER TUTTI
E ora per i pensionati si prospetta rimborsi una tantum. Il ministro Padoan in un’intervista spiega le prossime mosse, che serviranno a rispettare sia la sentenza ma anche gli impegni verso i partner europei con una soluzione che dovrà essere ovviamente compatibile con l’obiettivo programmatico del 2,6% per non scardinare la manovra di bilancio già predisposta: ”Se si dovesse ripristinare totalmente l’indicizzazione, l’Italia si troverebbe a violare simultaneamente il vincolo del 3%, l’aggiustamento strutturale e la regola del debito. Quest’ultimo, che sta iniziando a scendere, ricomincerebbe a salire, e la Commissione ci metterebbe immediatamente in procedura d’infrazione, sia per il deficit che per il debito. Con conseguenze per noi gravissime”.

DISCRIMINAZIONE: LA RESTITUZIONE SARÀ SELETTIVA E PARZIALE
Un buco da 5 miliardi che sembra non possano essere a tutti restituiti, così all’orizzonte si prospetta una restituzione modulata in base al valore dell’assegno. In poche parole si creerà una vera discriminazione avrà di più chi è titolare di un reddito più basso e meno, via via, chi lo ha più alto e sarà una tantum e sembra senza impostare una successiva rateizzazione per il residuo.

L’EX MINISTRO DEL LAVORO FORNERO GIRA LA COLPA A MONTI
L’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, sembra non voglia alcuna responsabilità per questa legge a sua firma, imputando la colpa alle premier Monti e l’idea di questa manovra fiscale e il congelamento delle pensioni.

L’UNIONE EUROPEA PUNTA I RIFLETTORI SULL’ITALIA
Da Bruxelles sono pronti i telescopi, la Commissione europea nella giornata di mercoledì 13 maggio, ha deciso di monitorare l’Italia, per capire il valore dell’'impatto quantitativo della decisione della Corte Costituzionale di bocciare la norma Fornero che di fatto ha bloccato la rivalutazione degli assegni previdenziali al costo della vita. 




ZAGAROLO: GIORGIA MELONI SOSTIENE STEFANO NOVELLI

 

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Fabio Rampelli (Capogruppo camera deputati), Marco Silvestroni (Consigliere Area Metropolitana, portavoce provinciale) e Paolo Della Rocca, sindaco di Palombara Sabina, sanno persenti a Palazzo Rospigliosi 11 maggio 2015 alle ore 19:30 per la presentazione del candidato Stefano Novelli a sostegno del candidato a sindaco Aniello Nunziata

 

di Alessandro Rosa

Zagarolo (RM) – Fratelli d’Italia è pronta ad affrontare le elezioni amministrative del 31 maggio ormai alle porte anche nel Comune di Zagarolo. Partita da poco la campagna elettorale che ha visto uscire dal cappello di uno strano cilindro sette candidati a sindaco, con una novità, poiché per la prima volta in questo comune si voterà con il sistema maggioritario a doppio turno, che dichiarerà vincitore il candidato che raggiungerà la maggioranza assoluta (50% +1 dei voti validi), altrimenti si passerà al ballottaggio che incoronerà vincitore il candidato che otterrà, al secondo turno, la maggioranza relativa dei voti.
Domani a Palazzo Rospigliosi, nella stupenda cornice della Sala delle Bandiere saranno presentate le liste che appoggiano la candidatura a sindaco di Aniello Nunziata e per questa occasione tutta la compagine di Giorgia Meloni sarà presente in forze per sostenere la lista “UNITI per Zagarolo –FI e FDI” ed i particolare il portavoce di Fratelli d’Italia, Stefano Novelli, il cuore e l’anima di questo innovativo progetto che affronterà chi questa città per anni ha male amministrato.

Novelli, parliamo di questa destra a Zagarolo, ma allora esiste?
Certamente che esiste, è impensabile che in una realtà come in quella di Zagorolo, dove la sinistra fa da padrona da circa trent’anni, non esiste una vera forza di opposizione. Questo è quello che quei quattro consiglieri di “opposizioni” balzati nella compagine leodoriana volevano far credere alla NOSTRA GENTE, ma la figura barbina che hanno fatto è ormai sotto gli occhi di tutti, ora la gente sa che se si renderà complice di questo scellerato modo di fare politica, non potrà più lamentarsi del disastro ufficiale decretato dai fatti e documenti di una amministrazione totalmente “fallimentare”.

“Uniti per Zagarolo” questo è il nome della lista nella quale sono confluiti i due simboli di destra FI e FdI. Ma lei, come coordinatore politico della coalizione, non aveva chiuso le porte proprio a Forza Italia in questo progetto politico?
Quella chiusura era solamente un’ammonizione ai referenti sovracomunali che probabilmente non sapevano delle operazioni segrete che da tempo, qualche persona proclamatasi portavoce di Forza Italia, stava cercando di intavolare con altre forze politiche non certo di area destra. Ed è grazie alla caparbietà dell’attuale portavoce di FI, Aldo Fabrizi, ed anche grazie alla mediazione del mio infaticabile amico, Aldo Mulas (FdI) siamo riusciti a far quadrare il cerchio, creando l’unica alternativa politica al PD rappresentata in parlamento. Ma l’aspetto in questa storia che mi ha reso più felice, è stato l’ufficiale passaggio del testimone dall’amico e storico segretario del MSI, Pietro Giusti, persona che nel paese gode di una incondizionata stima frutto di antiche battaglie e riconoscimenti personali ottenuti sul campo.

Domani sarà presente a Palazzo Rospigliosi l’On. Fabio Rampelli che sponsorizzerà la sua candidatura
La sua presenza non può che farmi onore, una personaggio politico di tale integrità morale e politica che nei banchi del parlamento e assai difficile trovare al giorno d’oggi. Prendendomi una licenza, vorrei permettermi di paragonare il suo intuito nell’aver creduto ed ideato un movimento politico come Fratelli d’Italia che sta dimostrando un’identità sempre più forte e concreta a livello nazionale, al mio nel aver riacceso nei cuori dei cittadini zagarolesi di destra la speranza che finalmente dopo circa sei lustri di “regime” di sinistra, il nostro paese avrà la possibilità di tornare a credere nelle istituzioni in una politica sociale, per la famiglia e per i diritti e la tutela dei cittadini travolti dalla mala amministrazione, e dalla finta opposizione che finalmente ha mostrato il suo vero volto. Mi verrebbe da dire che fino a ieri Zagarolo era famosa per un piatto tipico locale chiamato “Tordo Matto”, ad oggi i piatti tipici sono due, il secondo è il “Salto della Quaglia”.

Lei deve essere una persona benvoluta, domani saranno al suo fianco anche l’On. Marco Silvestroni e il sindaco di Palomabra Sabina, Paolo della Rocca
Di Silvestroni cosa dire, oltre che un amico vero è stato il mio primo sponsor ufficiale, ha creduto in me e nelle mie possibilità, lasciandomi carta bianca in ogni decisione. Lui sta correndo come candidato a sindaco nel suo comune, quello di Albano Laziale ed il suo sostegno qui a Zagarolo, mi fa comprendere quanto abbia a cuore il nostro progetto.
La presenza di Paolo Della Rocca mi entusiasma, oltre che per la sua storica appartenenza al popolo di destra, anche perché nel suo doppio mandato di sindaco è riuscito a sovvertire la disastrosa performance della sinistra dalla quale aveva ereditato il testimone e i debiti, riuscendo addirittura a riportare in attivo i conti del comune da lui amministrato in un periodo di grossa crisi, come quello che stiamo attraversando. Questo a dimostrazione che, chi si nasconde dietro all’attuale crisi economica è solamente o un bugiardo o un incapace. E noi prenderemo come esempio tangibile la sua decennale amministrazione. Volevo infine ringraziare la candidata a consigliera Barbara Mereu da me fortemente voluta in abbinamento, la quale si sta spendendo per questo progetto, credendo fortemente nella capacità di poter cambiare il destino di questo paese. Palombara Sabina docet.

Allora domani fuochi d’artificio?
Per quelli dovremmo probabilmente aspettare per la metà di giugno, però posso garantirvi che sarà una serata scoppiettante, con una sorpresa da parte di Giorgia Meloni, ma soprattutto sarà un momento per condividere le nostre idee e scambiarci consigli preziosi, e brinderemo insieme per questa campagna elettorale ormai iniziata.




SARDEGNA UN FLUSSO DI MIGRANTI E DI MILIONI DI EURO PER RESORT SNOBBATI

di Cinzia Marchegiani

La Regione Sardegna rappresenta un esempio tangibile di quanto l’immigrazione dei flussi provenienti dall’Africa abbia profondamente colpito quest’isola. Gli ultimi dati aggiornati a febbraio 2015 indicano 1.402 immigrati accolti nelle strutture aggiudicate con regolare gara di appalto delle prefetture. La Sardegna partecipa concretamente con il 2% nella distribuzione delle persone assistite in mare o fatti arrivare attraverso voli speciali, nel cuore di questa isola. 

GESTIONE ACCOGLIENZE, POLEMICHE MILIONARIE E RESORT SNOBBATI DAI MIGRANTI
I bandi delle Prefetture della Sardegna che servono ad aggiudicare alle strutture alberghiere e associazioni l’accoglienza degli immigrati, con tanto di erogazione “pocket money” del valore di 2,50 euro pro capite/pro die, fino ad un massimo di 7,50 euro per nucleo familiare (da fornire sotto forma di buoni spendibili in strutture ed esercizi commerciali convenzionati o di denaro contante) e di una tessera/ricarica telefonica di 15 euro all’ingresso nella struttura e l’erogazione per uso personale e per esigenze acclarate da prescrizione medica (di alcuni farmaci di fascia C, compresi quelli per uso pediatrico, quali antipiretici, antidolorifici, creme contro traumi, creme/pomate antiemorroidali, antiscabbia o per dermatiti in generale), nascondono in realtà un flusso di denaro incredibile, si parla di milioni e milioni di euro, che con procedure d’urgenza il Ministero dell’Interno eroga, 35 euro a persona per un totale di 275 giorni all’anno. Strutture che sono alberghi da favola che per un normale vacanziere costano 65/70 euro a persona. Ma non solo, quello che emerge dai fatti avvenuti su quest’isola ha dell’incredibile, oltre a questi appalti di natura milionaria, si celano altri costi legati ai voli di Stato per trasportare le persone che vengono accolte nelle strutture aggiudicatrici, resort da mille e una favola, poiché la Sardegna non ha tante disponibilità che possano soddisfare le condizioni richieste, del vitto, alloggio e assistenza. Ma i resort non sono spesso di gradimento e  vengono snobbati dai richiedenti d’asilo perché location troppo isolate e con un aggravio di spese gli stessi rifugiati chiedono e pretendono di essere spostati in altre città italiane…altri invece, approfittando della mancata sicurezza e vigilanza, sono fuggiti senza lasciare traccia.

DENUNCIA SU GLI ULTIMI SBARCHI 210 IMMIGRATI PRESI DAL CANALE DI SICILIA
Solo pochi giorni fa, una nave mercantile Spagnola ha fatto sbarcare direttamente al Porto di Cagliari 210 immigrati che aveva soccorso nel canale di Sicilia, e poi opportunamente distribuiti dalla Prefettura di Cagliari nelle strutture ricettive dell’isola, un operazione che ha imposto il blocco del traffico nella statale e impegnato centinaia di mezzi e uomini delle forse dell’ordine e volontariato.
“La Sardegna sta diventando come Lampedusa”, sono le preoccupazioni del deputato di Unidos Mauro Pili e Salavatore Deidda di FdI che commentando quest’ultima notizia hanno sollevato i timori che l’isola diventi la frontiera degli sbarchi provenienti da Libia e Nord Africa, vissuta di fatto come una forzatura dello Stato, facendo diventare questi porti come zona franca, alimentando anche le tensioni sociali. Deidda replica:”Non solo a Cagliari, divenuta oramai una zona franca sulle leggi riguardanti i parcheggiatori e venditori abusivi, ma ricordiamo anche Valledoria, Castelsardo, Aritzo. Le Istituzioni, sia quella regionale che le amministrazioni locali – prosegue Deidda – devono chiedere al Governo di attuare un blocco navale ed impedire l'arrivo di altre navi e, come richiesto dalla Regione Valle d'Aosta, rifiutarsi di essere oggetto di trasferimenti di immigrati su decisione del Ministro dell'Interno.”
Una lettura attenta dei bandi della prefettura si può intuire come questi “sbarchi forzati” erano contemplati: “tuttavia la Prefettura si riserva la facoltà di derogare a tale limite (100 posti per struttura) qualora la struttura abbia una capienza superiore, in relazione all’andamento del flusso migratorio ed in caso di indisponibilità di altre strutture idonee. 




SANITA’: PARTE LO SCIOPERO NAZIONALE CONTRO L’ABOLIZIONE DEL MEDICO DI FAMIGLIA

Si attiva il primo mese di ‘lotta sindacale’ che coinvolgerà i medici di medicina generale di tutte le province italiane. Il Segretario Generale Nazioanle della FIMMG – Federazione Italiana Medici di Famiglia – Giacomo Milillo avverte: “Maggio sarà un mese caldo” e il 19 maggio 2015 ci sarà lo sciopero nazionale

di Cinzia Marchegiani

Una realtà sempre più precaria e devastante che non colpisce solo i medici del nostro sistema sanitario, ma anche i pazienti e cittadini che vedono questa sanità ormai un corpo esanime. Una realtà fotografata dalle prese di posizioni degli stessi addetti al lavoro. Il Segretario Generale Nazioanle della FIMMG – Federazione Italiana Medici di Famiglia – Giacomo Milillo avverte: “Maggio sarà un mese caldo”. Con lo slogan “Io non vado col primo che capita. Il mio medico di famiglia lo scelgo io” parte la grande campagna della FIMMGcontro “l’abolizione del medico di famiglia”, che parte da questo sabato 9 maggio 2015, con una serie di mobilitazioni indette per protestare contro lo stallo delle trattative per il rinnovo della Convenzione. Si attiva così il primo mese di ‘lotta sindacale’ che coinvolgerà i medici di medicina generale di tutte le province italiane.

19 MAGGIO SCIOPERO NAZIONALE E CAMPAGNA COMUNICAZIONE DELLA FIMMG AI CITTADINI
Dal 18 maggio le città saranno ‘tappezzate’ di maxi manifesti per informare i cittadini sulle ragioni della protesta: nessuna Convenzione significa nessuna garanzia per la libertà di scelta del cittadino né per la libertà di curare del medico, entrambi assoggettati allo spezzatino sanitario che le Regioni hanno già cominciato a fare, significa anche impossibilità di sanzionare la parte regionale eventualmente inadempiente nei confronti dei medici e dei diritti assistenziali dei cittadini, perpetuando l'impunità di questi ultimi anni, significa non riorganizzare la Medicina di famiglia secondo criteri di migliore corrispondenza con i bisogni della popolazione.

COSA CHIEDONO
La Fimmg non chiede, in questo particolare momento del Paese, aumenti di stipendio per i medici, ma che i professionisti siano messi nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie capacità assistenziali.
Online anche una pagina dedicata alle iniziative (www.fimmg.org/manifestiAmoFimmg) e una petizione “Contro l’abolizione del medico di famiglia” (disponibile al link www.change.org/p/campagna-contro-l-abolizione-del-medico-di-famiglia), diretta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ai Presidenti di Regioni e Province autonome.

9 E 10 MAGGIO 2015 MANIFESTAZIONE STUDI APERTI
Si entrerà nel vivo nella giornata del 9 e 10 maggio 2015 con la manifestazione “Studi aperti” nei week end. Verranno aperti al pubblico alcuni ambulatori nelle varie province italiane dove i medici esporranno cartelli e distribuiranno materiale informativo per illustrare ai pazienti quali sono i rischi che sta correndo la medicina generale. L’iniziativa sarà replicata il 23 e 24 maggio.
La protesta della FIMMG avrà il suo culmine con lo sciopero nazionale della categoria proclamato per il 19 maggio. Quel giorno gli studi dei medici di famiglia saranno chiusi dalle ore 8 alle ore 20, ma verranno comunque garantite le prestazioni indispensabili: visite domiciliari urgenti, in assistenza programmata a pazienti terminali, prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI) e le ulteriori prestazioni definite nell’ambito degli Accordi regionali. Si fermeranno anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) dalle 20 alle 24, garantendo le prestazioni indispensabili.




AVASTIN LUCENTIS: LO SCANDALO DELLA GRANDE TRUFFA CONTINUA

 

AAAA Cercasi libertà di prescrizione del farmaco più economico. A rischio il rispetto della deontologia medica e il diritto alla salute pubblica. Il Presidente della SOI denuncia con amarezza una fase di stallo, viene calpesta la libertà di scelta deontologica dei medici e il rispetto dei diritti dei malati. Anche Silvio Garattini, farmacologo dell’Istituto Mario Negri bacchettava l’AIFA per la gestione di questo cartello dei farmaci

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di Cinzia Marchegiani

Il mondo della sanità, seppur candidamente tinteggiato dal ministro Lorenzin come una bella favola in convegni troppo spesso fini a se stessi ma lontani anni luce dalle vere esigenze e emergenze sanitarie che vivono i malati e i cittadini sul suolo italiano, mostra invece volti anacronistici e ossimori degli stessi slogan che vengono lanciati giusto il tempo di un tweet.

Il caso Avasti/Lucentis ha lasciato una ferita profonda nella storia della sanità, un danno mostruoso non solo per le casse dello Stato, si parla di danno erariale di circa 600 milioni di euro, ma soprattutto per le persone più bisognose, i pensionati colpiti da maculopatia che per problemi economici non hanno potuto avere accesso alle terapie perché era stato favorito un similare decisamente molto costoso. A molti di questi malati è stato negato il diritto alla salute: hanno trovato sulla propria strada una condanna amara, la cecità.

STORIA BEFFARDA DI UNA MALASANITA’ ITALIANA
Nonostante la sentenza del Tar del Lazio confermava di fatto la multa Antitrust di 180 milioni per la gravissima vicenda del cartello che ha favorito la vendita del più costoso farmaco Lucentis, procurando danno non solo ai cittadini costretti a interrompere o rinunciare alle cure perché non potevano permettersi di comprare tale farmaco, ma anche all'intero Servizio Sanitario Nazionale, ad oggi un altro scandalo viene perpetrato ai danni dei pazienti e alla libertà deontologica dei medici. 
Le stesse istituzioni che prima dovevano vigilare, bacchettate dall’antitrust e dai tribunali amministrativi, dove sono tuttora nel difendere il diritto alla salute e al rispetto del codice deontologico dei medici? Mistero.

DENUNCIA DELLA SOI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA….INASCOLTATA

Matteo Piovella, Presidente della Società Oftamologica Italiana, lo scorso febbraio 2015 è stato costretto a scrivere a Sergio Mattarella l’ennesima denuncia, ancora ad oggi inascoltata, denunciando un fatto ancora più agghiacciante, mettendo a conoscenza che attualmente nel nostro Paese, solo l’1% dei medici oculisti sono autorizzati e messi nella condizione di prescrivere Avastin: "negli Stati Uniti ed in Europa il 100% dei medici oculisti sono autorizzati a utilizzare il farmaco 43 volte meno costoso ma equivalente per efficacia e sicurezza. Insomma in Italia nonostante le pronunce del TAR del Lazio e dell'Antitrust continuano ad essere disattese le indicazioni che permetterebbero ai pazienti over 75 di essere curati." Il Presidente Piovella, ricorda come la SOI istituzionalmente lavora a sostegno dei medici oculisti nell’esclusivo interesse della tutela salute visiva della popolazione, e denuncia, forte delle vittorie sia del Tar che dell’AGCOM, che l’attuale sistema non funziona: “non funziona perché dei 130.000 pazienti che ogni anno necessitano di terapie intravitreali, la metà, – inciso Piovella continua – ovvero 65.000 persone, non ha più accesso ad alcuna cura, sia per la scarsa diffusione di Lucentis nelle strutture pubbliche (a causa degli alti costi) sia per le assurde difficoltà (derivanti da impedimenti normativi e burocratici di varia natura) nel reperimento e nell’uso di Avastin.” Ma non solo! Lo scenario potrebbe anche peggiorare poiché il continuo aumento del numero dei casi di maculopatia rapportato all’attuale insufficiente numero di iniezioni faranno sì che migliaia di cittadini perderanno la vista con conseguenti gravi ripercussioni su tutto il sistema. Per questo la SOI chiedeva un intervento del Presidente della Repubblica e del Premier con un SoS …Intervenite prima che sia troppo tardi per tutti!

Vi chiederete, come si sta muovendo il Ministro Lorenzin? Non lo sappiamo, ma forse non deve aver prodotto alcunché perché solo pochi giorni fa il Presidente della SOI, Piovella è ritornato con un video denuncia, che testimonia come dopo lo scandalo del cartello dei due farmaci equivalenti, una grande sconfitta per la professionalità ed etica medica e per il sopruso del diritto del malato.

ENNESIMA DENUNCIA A RISCHIO LIERTA’ DEONTOLOGICA E SOPRUSO DEL DIRITTO DEL MALATO

In questo video Matteo Piovella parla decisamente chiaro: la maggioranza dei oculisti italiani hanno perfettamente compreso che la querelle tra Avastin e Lucentis è soprattutto una battaglia per la libertà di prescrizione, della libertà di responsabilità e di riconosciuta professionalità dei medici oculisti. “Pure essendo la posizione di SOI perfettamente sostenibile e riconosciuta in tutto il mondo, oggi nonostante ci sono state quattro pronunce dei tribunali italiani e anche da parte della Corte di Giustizia Europea la situazione è in una fase di stallo. Di stallo – rimarca Piovella – perché non viene rispettata la libera scelta da parte del medico oculista se effettuare o meno la terapia intravitreale, libera scelta indispensabile perché la responsabilità può essere solo del medico oculista, e perché di fatto tutte le forze messe in campo che dovevano favorire l’utilizzo di Avastin ne hanno ottenuto un risultato opposto. Oggi, rispetto a sei mesi fa si usa Avastin il 90% in meno, quindi una grande sconfitta.”
Per questo motivo, Piovella ricorda come la SOI (nonostante tutto lo scandaloso silenzio NdR) continuerà a sostenere la libera coscienza e la libera prescrizione da parte del medico oculista e contemporaneamente sostenere quei diritti dei pazienti al’accesso alle cure.

OMBRE DELL’OPERATO DELL’AIFA E DEL DICASTERO SANITA’
Tornano eloquenti le affermazioni di Sivio Garattini farmacologo dell’istituto Mario Negri di Milano,  in merito a  questo scandalo al sole che ha macchiato la sanità italiana. Proprio a marzo del 2014 rilasciava un’intervista esponendosi sul caso Avastin Lucenti, bacchettando la stessa AIFA, l’Agenzia dei Farmaci Italiana,  ricordando che le aziende farmaceutiche fanno la loro parte (ovviamente devo pensare ai profitti NdR) ma spetta alle autorità pubbliche difendere gli interessi dei cittadini. Silvio Garattini, ha esprresso un'idea personale e professionale di come sono andate le cose nel caso Avastin- Lucentis e di quale sia il ruolo dell'industria nel nostro paese. Non solo, ricorda che proprio su questo caso avevano nel lontano 2010 avevano segnalato la situazione, citando e pubblicando un articolo sul British Medical Journal, spiegando ai lettori che la verità era sotto gli occhi di tutti e cioè che la letteratura scientifica deponeva la certezza sull’equivalenza tra i due medicinali. Il professor Garattini punge le stesse istituzioni che hanno partorito una orrenda pagina della storia della sanità italiana, che di fatto non ha dato accesso alle cure a molte persone economicamente impossibilitati a curarsi e spiegava:” il problema è che l'autorità regolatoria, l'Aifa, oggi non può agire sulle indicazioni dei farmaci se l'industria non lo propone. Abbiamo chiesto maggiore autonomia per l'autorità".
Sull’AIFA fa una riflessione che dovrebbe sollecitare attenzione seria su chi già da tempo chiedeva la testa dei vertici dei suoi dirigenti, come Federconsumatori e Adusfeb. Il professor Garattini sottolineava già un anno fa che L’AIFA in questa storia non aveva fatto abbastanza: ”potevano essere proattivi – deciso Garattini rimbrottava – cercare delle soluzioni da proporre eventualmente all'Ema, l'autorità regolatoria europea. Vedo che oggi l'Aifa esprime soddisfazione per la decisione dell'Antitrust, allora prima poteva non rassegnarsi:
“Garattini inoltre proprio su questo scandalo fotografava un dato allarmante: “qui c'è in ballo un interesse pubblico, che ha a che fare con la spesa sanitaria in un periodo di crisi come questo. Le aziende produttrici difendono i propri interessi ma qualcuno deve difendere gli interessi comunità. Ricordiamoci che quanto spendiamo in più viene sottratto ad altre necessità".

Insomma gli italiani ora sanno che non serve andare ai convegni per sapere quali sono in “Falsi Miti”. Questa storia è un esempio di ossimoro che nuoce gravemente alla tutela della salute, dei diritto dei malati e anche alle casse del nostro servizio sanitario, che dopo lo scandalo  Avastin/Lucentis continua la truffa a danno dei malati e sembra di vedere il bellissimo e ironico film di Nanni Loy: “Pacco, Doppio Pacco e Contropaccotto”. Ovviamente il finale non serve raccontarlo.
E ora la domanda sorge spontanea, dove sono il Ministro della salute e la stessa Agenzia AIFA? Piovella sembra un fiore solitario in questo mare di mezze bugie e tante verità.




SANITA': BRUNO FEDI REPLICA A BEATRICE LORENZIN

Il prof.Bruno Fedi, specialista in Oncologia, Urologia, Anatomia Patologic e in Ostetricia, docente in Urologia, nonché primario in Anatomia Patologica dal 1970 al 2000, con oltre 100 pubblicazioni scientifiche ed innumerevoli tabella divulgativi, risponde pubblicamente alla ministra Lorenzin sul convegno promosso il 22 aprile 2014 e intiltola la sua missiva:“IL MODO DI RAGIONARE ITALIOTA ED IL PROGRESSO"

di Cinzia Marchegiani

Roma – Un convegno che doveva spazzare via i falsi miti, le leggende metropolitane che fotografano realtà irreali, ha restituito, tra censure di alcuni partecipanti, una sintomatica e anacronistica sanità italiana, fatta più di slogan che non possono certo soddisfare oltre il cittadino medio, anche chi di medicina e scienza ci fa pranzo, cena e colazione. E arriva così la risposta al mittente, del professor Bruno Fedi, ad un convegno dove il dibattito scientifico è stato solo per pochi. Lasciamo ai nostri lettori l’accesso ad una lettera che ci è pervenuta, affinché senza alcuna censura possa essere data informazione, o almeno la possibilità di replicare virtualmente, poiché in quel convegno sembra non ci sia stato un confronto serio non solo sulla sanità, ma sulla scienza quella vera, perché essa vive di dubbi, di continue ricerche ma soprattutto di dati, documenti ufficiali e scientifici che non possono essere manipolati in base alle mode. La scienza quella vera vive del confronto intellettuale che ha dato onori alla storia dell’umanità, come forza motrice e guida della medicina, e che ha prodotto progresso e tutela dei malati.

IL MODO DI RAGIONARE ITALIOTA ED IL PROGRESSO

La Sede del Convegno è il Complesso Monumentale Santo Spirito. Due sale immense, affrescate. Soffitto a cassettoni. Buffet gratuito per tutti i partecipanti; circa mille. I posti sono riempiti con scolaresche romane e crocerossine.
Le conduttrici aprono il Convegno dichiarando che si deve instaurare un colloquio ed ascoltare le opinioni di tutti. La Ministra Lorenzin illustra gli scopi. Il nostro S.S.N. è stato per anni il primo al mondo e deve tornare ad esserlo. Non possiamo perdere tempo in falsi problemi, ma promuovere la vera scienza (ma chi decide qual è vera? I politici?).
Annuncia una riforma per la scelta dei Direttori Generali dell A.S.L., dice che un buon ospedale è tale per la competenza di chi ci lavora (dovrebbe essere sembre stato così, ma non lo è!).
C’è un intermezzo affidato a Nino Frassica che riscuote un grande successo con una serie di luoghi comuni ridicoli. Lui mangia solo: “i prodotti del contadino”; “dopo i pasti beve un grappino e si fuma una bella sigaretta” (fa digerire); “con la dieta ha ottenuto un grande successo” (ha perso tremila euro); “dichiara che fa uso di droga” (come droga usa l’anguria), etc…
La Ministra riprende affermando che il mancato ricorso ai vaccini ha provocato centinaia di morti in più…L’esposizione viene interrotta da Stefano Fuccelli, il quale, temendo di non avere un’altra occasione si alza e grida che un Ministro dello Stato Italiano deve dire la verità, non può mentire come sta mentendo la Lorenzin, che non rappresenta tutto il mondo scientifico, secondo Fuccelli. Viene prontamente allontanato, nonostante le mie proteste. Non ha fatto minacce, non ha insultato nessuno. Ha solo espresso un’opinione come dichiarato negli scopi del Covegno.
Tutto quello che è stato descritto è emblematico della situazione italiana. Il Convegno è faraonico, ma la serietà delle affermazioni non è garantita. Si dichiara che si devono ascoltare le opinioni e si impedisce ad un cittadino (Fuccelli) di dire la sua.
Le affermazioni della Ministra sono semplice trionfalismo. Non è minimamente dimostrato che ci siano stati centinaia di morti per mancato di uso di vaccini (quali? Genericamente citati, senza specificare). Altre affermazioni sono un elenco di buoni propositi. Il fatto fondamentale è che molti relatori sono assolutamente non attendibili e la Ministra è la meno attendibile di tutti. I cittadini vengono trattati come imbecilli da imbonire. Vengono dichiarate una serie di verità notorie come l’assurdità di bere un bicchierino di liquore e fumarsi una sigaretta dopo i pasti. Sono affermazioni inutili, perchè tutti sanno che sono assurde.

Personalmente mi sento offeso che tutto questo sia dichiarato non da Frassica in uno spettacolo umoristico, ma da un Ministro della Repubblica in carica. Si prendono in giro gli italiani.
Le successive conferenze sono sulla stessa linea. Si deve dimostrare che esistono falsi miti ma che chi governa ed implicitamente la Ministra, hanno agito benissimo. Dunque siamo a livello di eccellenza in ogni settore. Blande affermazioni di alcuni dei relatori che contrastano con quanto affermato dalla ministra vengono ignorate. Per esempio il Prof. Novelli (Rettore di Tor Vergata) dice che produciamo diecimila ricercatori l’anno, ma possiamo dare un posto a settecento (!!!). La Ministra dichiara enfaticamente che si tratta di una dimostrazione di eccellenza: “Importiamo braccia, ma esportiamo cervelli”. Questa è una dichiarazione emblematica di tutto il Convegno che rende trascurabili tutte le altre. (Per esempio, vengono dichiarate assurde alcune credenze e cioè i falsi miti da contrapporre alle vere eccellenze). Viene dichiarato assurdo credere che l’A.I.D.S. sia ormai battuto e che la pillola protegga dalle malattie. La dichiarazione che esportiamo cervelli è, evidentemente, per la Ministra, una manifestazione di eccellenza.

Quest’ultimo è: “il modo di ragionare italiota”. Questo modo di pensare e di presentare le cose è emblematico della classe politica attuale e speriamo che non diventi anche quello dei ricercatori. Si dichiara un fatto vero (esportiamo cervelli), ma si valuta in senso opposto alla realtà. L’esportazione di cervelli è la più grave manifestazione di incapacità dell’intera classe politica di uscire dalla situazione di crisi attuale. Non sono neppure capaci di usare la ricchezza primaria che il Paese produce; non sono capaci di impiegare la nostra principale ricchezza e sono costretti a regalarla ad altri dopo aver speso ingenti somme per arrivare a produrla. Si calcola che lo Stato spenda molte migliaia di euro pro-capite per produrre un semplice laureato, che poi viene regalato ad altri paesi più ricchi, mentre persone che neppure sono arrivate alla laurea, diventano Ministri e dispongono di cifre ingentissime per convegni faraonici a scopo elettorale. Quando non vengono coinvolti in scandali ed episodi di corruzione vergognosi. Tutto il convegno è all’insegna del trionfalismo. Viene dichiarato che nella donazione degli organi, siamo ormai secondi in Europa, battuti solo dalla Spagna. Siamo i più rigorosi negli accertamenti; siamo i primi per i risultati; per la sopravvivenza a cinque anni; per tracciabilità.

Chiedo la parola e domando perché, in questa situazione, non sia stata promossa l’iniziativa di un gruppo di volontari, ben noti ai relatori, che volevano donare non solo i propri organi ma anche i propri corpi, quindi la possibilità di studiare malattie poco conosciute. E’ infatti noto che il grande progresso, nella conoscenza della patologia, fu assicurato dallo studio diretto dei cadaveri umani da parte degli anatomo-patologi. La mancanza di cadaveri ha impedito di studiare il Parkinson, la S.L.A. e altre malattie degenerative ed è una delle cause degli scarsi progressi effettuati. Risponde il Prof. D’Avack (filosofo), dicendo che donare gli organi e donare i corpi sono due cose diverse. E’ vero, ma si proponeva di donare sia organi che corpi. Sarebbe stato logico accettare gli organi, o almeno parlarne. Non opporre il silenzio oppure la risposta di un filosofo.

Tutto il Convegno si è svolto su questa falsariga che è il contrario della verità. I fatti fondamentali sono tre:
1) si ignora una parte della verità e non si da spazio a chi è di opinione contraria
2) si da una valutazione dei fatti contraria alla verità. Anche se i fatti sono veri, la valutazione è errata 3) si fanno dichiarazioni indimostrate e si affermano delle verità note e banali.

La ripresa pomeridiana inizia, come la mattina, con un comico che prende in giro con grande successo, suscitando enorme ilarità, alcuni costumi, come l’alimentazione vegetariana. L’intermezzo è sintomatico del livello culturale espresso da convegno.
Nella tavola rotonda conclusiva ad esprimere un parere sui fatti scientifici, sui falsi miti e la vera eccellenza, sono presenti la Ministra Lorenzin (non laureata) e Piero Angela (laureato in lettere). Mi chiedo perché sia stato escluso il povero Frassica. Era molto più spiritoso.

Il modo di ragionare descritto è scientificamente assurdo e conduce direttamente all’arresto del progresso dell’intero Paese, specialmente se effettuato nel campo scientifico. Il rifiuto di rispondere alle critiche che vengono fatte alla ricerca scientifica, si inquadra in un modo di pensare statico e dogmatico. Ritenere le proprie idee delle verità assolute, da non discutere con chi pensa in modo diverso ed ha molti fatti a sostegno delle proprie idee arresta il progresso scientifico. Il contributo dato dalla Ministra Lorenzin a cristallizzare la situazione com’è adesso è importante e caratteristico di un modo di ragionare che non facilita il progresso. E’ un atto di furbizia italiota: la comunicazione trionfalistica rassicura e suscita approvazione.

Prof. Bruno Fedi




ROMA: LA CAPITALE UFFICIALIZZA "NOI CON SALVINI" AL TEATRO BRANCACCIO

Redazione

Roma –  “La sfida al renzismo parte da qui”,  è con questo slogan che Salvini, Volpi e Di Stefano sbarcano a Roma con il progetto salviniano. 
Lunedì 11 maggio 2015 , alle ore 21:00, presso il Teatro Brancaccio, in via Merulana 244, Matteo Salvini incontrerà la cittadinanza romana per delineare le proposte da mettere in campo sul territorio. Insieme al leader leghista interverranno il senatore Raffaele Volpi, di “Noi con Salvini”, e Simone di Stefano, presidente di Sovranità.

“Da questo incontro – spiega Di Stefano – parte ufficialmente il progetto di Noi con Salvini nella capitale. Si tratta quindi di un appuntamento cruciale per tutti i movimenti che sostengono il progetto di Matteo Salvini. Da Roma partirà la sfida al renzismo che si estenderà al resto della nazione”.




REGNO UNITO VITTORIA DEI CONSERVATORI E SALVINI RILANCIA, CAMERON E' LEGHISTA

Salvini dall'Italia appoggia David Cameron, il suo programma lo potrei firmare anche domani

di Alessandro Rosa

Regno Unito – Dall'oltre Manica arrivano le notizie sulle elezioni del Paese, schiacciante è la vittoria del premier uscente David Camaron dei Conservatori. il suo partito allo spoglio già aveva la maggioranza assoluta, con 326 seggi. "E' la vittoria più dolce – ha detto lo stesso cameron parlando agli attivisti consertvatori – abbiamo sconfitto anche i sondaggisti e i commentatori ". Dall'Italia non si a attendere Matteo Salvini, che esclama:"Buone notizie dalle elezioni nel Regno Unito: vittoria dei conservatori e boom dei nazionalisti scozzesi, sinistra ASFALTATA e alleati di Grillo sconfitti. Difesa della moneta, referendum sull'Europa, stop all'immigrazione, blocco delle tasse fino al 2020: il programma di Cameron potrebbe firmarlo anche la Lega domani mattina."