DECESSI DA VACCINI ANTINFLUENZALI: I MEDICI CHIEDONO TUTELE DA EVENTUALI DENUNCE

di Cinzia Marchegiani


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I medici si preparano ad affrontare la prossima stagione influenzale 2015/2016 e lo fanno con la consapevolezza dei colpi di scena accaduti in quella appena passata, tra decessi e vaccinI inefficacI, vogliono tutelare la loro deontologia ma soprattutto eventuali denunce partite da famiglie che hanno avuto decessi dei propri cari dopo la somministrazione di medicinali letali..

Il fatto. La scorsa stagione influenzale ha insegnato che i vaccini pubblicizzati anche nella rete ammiraglia RaiUno con il “Fluad Show” a Porta a Porta erano inefficaci, ma che dopo dei decessi avvenuti in concomitanza alla profilassi vaccinale è stato sempre consigliato, ma a fine stagione, ed esattamente il 5 giugno 2015, l’agenzia del Farmaco Italiana lascia testimonianza ufficiale indelebile dell’efficacia, o meglio inefficacia del vaccino antinfluenzale che era raccomandato per la stagione 2014-2015 a tutti i cittadini, compresi i bambini: “Durante la stagione si sono diffusi i virus dell'influenza A(H1N1) pdm09, A (H3N2) e di tipo B virus, con il ceppo dominante A (H3N2) che ha rappresentato oltre il 50% di tutti i rilevamenti di virus. Dei virus H3N2 che sono stati ulteriormente analizzati, a causa di una deriva antigenica, il 71% era dissimile al ceppo del vaccino. Ciò ha causato l'efficacia limitata della componente H3N2 dei vaccini contro l'influenza della scorsa stagione. Le componenti A (H1N1) pdm09 e B del vaccino hanno offerto protezione contro i virus circolanti.

 

Lo scenario diventa ancora più grottesco se si pensa che il CDC (Centro di Controllo e Prevenzione Malattie) americano aveva specificato, con un comunicato risalente addirittura il 4 dicembre 2014, che il vaccino antinfluenzale non era più efficace ma nonostante tutto anche in America è stato comunque consigliato, ma tant’è che questo vaccino non avendo fatto il proprio lavoro, e cioè immunizzare dal virus predominante e proteggere dall’influenza, solo a stagione influenzale terminata veniva ritirato dagli scaffali, infatti negli USA la GlaxoSmithKline il 16 aprile 2015 aveva notificato con dicitura “URGENTE DOSI DA RITIRARE” al CDC e la FDA il richiamando volontariamente tutti i lotti rimanenti del vaccino antinfluenzale 2014-2015 del FLULAVAL® quadrivalente Thimerosal-Free (Siringhe preriempite). Il richiamo non riguardava problemi legati alla sicurezza del farmaco, ma perché i prodotti FLULAVAL potevano aver subito una ridotta efficacia a causa di una diminuzione della potenza rilevata attraverso i test di routine. Insomma anche in America si ritirano le dosi di vaccino dal mercato ma a stagione critica superata, mentre sono state vendute e somministrate durante la stagione influenzale pur sapendo appunto già a dicembre che era inefficace. Una politica sanitaria sospetta che ha messo in dubbio e in contrasto le priorità della salute delle persone da quella del portafoglio delle case farmaceutiche, in fondo quei lotti sarebbero andati al macero.

SNAMI e la presa di posizione  e il documento. La presa di posizione del sindacato dei medici Snami sul vaccinare in sicurezza “in netto anticipo” rispetto all’autunno in cui verrà proposta la campagna di vaccinazione antiinfluenzale 2015-16. Gianfranco Breccia, segretario nazionale dello Snami in largo anticipo alla prossima campagna vaccinale che investirà anche i medici prende posizione e informa che il loro sindacato lancia la sfida “vaccinazione antiinfluenzale sicura per Medici e Pazienti” perché ci sono troppe criticità che devono essere sanate per un compito che per i medici di famiglia è obbligatorio, in presenza di un piano concordato, come previsto dall’acn. Il professor Breccia spiega la situazione: “Mi ha colpito molto, ma è solo l’ultima vicenda in ordine cronologico, il fatto di Ivrea dove, dieci giorni fa, sette medici di nefrologia sono stati indagati dalla procura per omicidio colposo, per il decesso di un uomo di 65 anni, in seguito all'esposto presentato dai familiari. Al paziente, in trattamento dialitico, era stato somministrato un vaccino antinfluenzale, come previsto dalle linee guida. La famiglia chiede ora alla procura di capire se le cause della morte possono essere riconducibili alla sindrome di Guillain–Barrè, post vaccinale, non diagnosticata adeguatamente”.

Focus Sindrome di Guillain-Barrè: La sindrome di Guillain-Barré (SGB) definisce un gruppo di neuropatie post-infettive rare, che di solito si manifestano in pazienti in buona salute. Nella maggior parte dei casi, la comparsa di debolezza agli arti a seguito di una infezione da Campylobacter jejuni (il segno più frequentemente identificato all'esordio) è preceduta da una malattia infettiva. Inoltre, è stato osservato che la sindrome SGB si manifesta dopo vaccinazione o interventi chirurgici. Il trattamento consiste nella somministrazione di immunoglobuline (IVIg) per via endovenosa o plasmaferesi. Sono importanti la fisioterapia e la riabilitazione. La prognosi varia a seconda delle forme della SGB: alcuni pazienti si ristabiliscono completamente, altri non sono in grado di camminare 6 mesi dopo l'esordio della malattia, altri ancora non sopravvivono.

Angelo Testa Presidente Nazionale dello Snami rincara: “L’influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione continua e siamo consci che ogni anno questa epidemia determina elevati costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) che di costi sociali, per le assenze dal lavoro per cure proprie e dei familiari. Inoltre il ricorso all’ospedalizzazione per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane, comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri con possibili disfunzioni operative. E’ il contesto attuale di vaccinazione antiinfluenzale praticata dai Medici di Medicina Generale che non ci piace, e che necessita di una nostra netta presa di posizione”.

La “Presa di posizione nei confronti delle Asl, a favore dei Colleghi” conclude Gianfranco Breccia: “Innanzi tutto ‘pretendere’ dalla parte pubblica una polizza assicurativa che ci tuteli da rischi legali e professionali, inerenti all’attività di vaccinazione. Informazione ai Colleghi perché espongano nella sala d’aspetto degli ambulatori,in buona evidenza, la scheda tecnica del vaccino da inoculare e raccolgano la firma del consenso informato in cui siano ben chiari gli effetti collaterali del farmaco. Inoltre andare a vaccinare negli ambulatori pubblici quando non si è dotati di frigorifero con doppio termostato,di frigo portatile per il trasporto dei vaccini e strumentazione per la rianimazione. Ovviamente accertarsi che le strutture Asl ne siano dotate. In sintesi un imperativo ‘Vaccinare SI, in sicurezza non solo per i pazienti,ma anche per NOI!’” conclude il segretario nazionale di Snami.

Consigliato un vaccino inefficace, mentre sono aumentati i ricoveri epr inlfuenza. Chi valuterà i danni legati alla salute e alla profilassi vaccinale se l’Aifa stessa ha dichiarato che parallelamente all’aumento dell’attività dell’influenza stagione 2014/2015 e vista la concomitante predominanza del ceppo A(H3N2), è stato osservato un eccesso di mortalità per tutte le cause tra le persone di età superiore ai 65 anni, tra le categorie più a rischio per le complicanze dell’influenza? Negli otto paesi dell'UE che hanno riportato i dati degli ospedali, si sono verificati in questa stagione 6.023 casi di ospedalizzazione per influenza, oltre la metà dei quali ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Insomma è’ stato consigliato un vaccino inefficace, che non ha protetto mentre si sono verificati eccesso di mortalità dovuta all’influenza stessa, un controsenso che dovrebbe essere analizzato seriamente, anche perché i disastri sanitari servono, seppur con molte vittime, a lanciare moniti severi ai professionisti del settore affinché quello che è accaduto possa essere evitato con intelligenza e lungimiranza nell’immediato futuro. La presa di posizione del sindacato dei medici Snami è il sintomo di un malessere profondo che le stesse istituzioni sanitarie e governative ne devono prendere atto, anche perché ormai le persone diffidano dei spot pubblicitari e la stagione passata è un esempio eclatante e tangibile di quello che il mondo intero è riuscito a partorire, ma sembra che nessuno pagherà per le vite umane perse.

Ma soprattutto ora più che mai, ci si chiede il motivo per il quale la campagna vaccinale non informa seriamente sui pro e i conto della profilassi, minimizzare i danni da vaccino sembra sia diventato uno sport nazionale, eppure una delle conseguenze è la Sindrome di Guillain-Barrè, che come riporta il sito di Orphanet, è stato osservato che la SGB si manifesta dopo vaccinazione o interventi chirurgici, in seguito a questa neuropatie alcuni pazienti si ristabiliscono completamente, altri non sono in grado di camminare 6 mesi dopo l'esordio della malattia, altri ancora non sopravvivono. La serietà di un sistema sanitario si evince da come attiva tutti i canali per una corretta informazione, oltre la tutela della salute della stessa comunità.




ROMA, PRODOTTI COSMETICI CONTRAFFATTI E CANCEROGENI: SEQUESTRATE 30 MILA CONFEZIONI

di Ci. Ma.

Cecchignola (Roma) – Un mercato parallelo scoperto dal maxi blitz da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nella zona Cecchignola, a Roma. In un magazzino sono state trovate oltre 30 mila confezioni di cosmetici e prodotti per la cura della persona (rossetti, smalti, ombretti, cipria,creme per il viso e per il corpo), le cui analisi chimiche hanno rivelato la presenza, ben oltre i limiti consentiti, di metalli pesanti e altre sostanze cancerogene, altamente dannose per la salute dei consumatori.

Cosmetici contraffatti con decalcomanie Pupa, MaxFactor, L’Oreal, Bilboa, Deborah, Rimmel, Aquolina e Labo. La merce sequestrata sarebbe stata venduta all’interno di flaconi cui venivano applicate le decalcomanie di note case di produzione, tra i quali Pupa, MaxFactor, L’Oreal, Bilboa, Deborah, Rimmel, Aquolina e Labo. Il titolare della ditta è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria di Roma il quale dovrà rispondere all’accusa di produzione e commercializzazione di prodotti cosmetici contraffatti.

 

Prodotti cancerogeni. Ma questi prodotti, oltre ad essere contraffatti, erano pericolosi per la salute delle persone che ne avrebbero fatto uso inconsapevole. 30 mila prodotti pronti ad invadere il mercato nazionale con guadagni da capogiro e venduti ad un prezzo inferiore rispetto a quello dei prodotti originali, che nascondevano oltre al marchio contraffatto, sostanze nocive per l’ignaro consumatore. Questo deve allertare chi compra alle bancarelle, o prodotti sottocosto che indicano immediatamente una provenienza dubbia dei cosmetici che tra l’altro vanno a diretto contatto con la pelle e quindi potenzialmente dannosi, di cui però poi è difficile risalire al danno ricevuto nel tempo.




ROMA, PANICO IN STRADA: 35 ENNE NON SI FERMA ALL’ALT E TENTA DI INVESTIRE UN POLIZIOTTO


di Ci. Ma.

Roma – Scene da panico per le vie di Roma ad opera di un 35enne, che ha pensato bene di non fermarsi all’alt di un posto di controllo realizzato dalla Polizia di Stato e fuggire seminando terrore e creando durante la folle corsa diverse situazioni ad alto rischio nella viabilità romana.
Quando gli agenti della Polizia di Stato in servizio al Reparto Volanti gli hanno intimato l’alt, l’uomo, alla guida di un’autovettura in via delle Isole Curzolane, ha accelerato la corsa tentando di investire uno dei poliziotti.

 

Folle corsa, impatti, scontri tra macchine e testacoda. Dopo un lungo inseguimento da parte degli Agenti della Polizia di Stato e di una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri in ausilio, l’uomo non ha esitato ad attraversare incroci con semaforo rosso, percorrendo contromano via Giovi fino ad impattare quasi frontalmente contro un’autovettura che viaggiava regolarmente sulla carreggiata. Non contento, ha proseguito la sua folle corsa urtando un’auto parcheggiata e, dopo un testacoda ha ripreso la marcia in direzione di viale Carnaro.

Raggiunto dagli agenti, l’uomo alla guida del mezzo in fuga, ha cercato di speronarli perdendo nuovamente il controllo e andando a sbattere contro alcuni contenitori dei rifiuti. A quel punto i poliziotti sono scesi dalle volanti e lo hanno circondato. Questo, improvvisamente ha innescato la retromarcia cercando di investire di nuovo gli agenti. Durante la manovra uno degli operatori di Polizia è rimasto ferito dal passaggio dell’auto sul piede. Ormai braccato, l’uomo in fuga ha spento il motore ed è sceso dall’autovettura mettendo in atto un ultimo estremo tentativo di fuga. Percorsi pochi metri è stato bloccato dagli agenti della Polizia di Stato con l’ausilio di una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri sopraggiunta sul posto. Identificato per R.A. romano di 35 anni, con vari precedenti di Polizia, a causa delle ferite riportate è stato accompagnato in ospedale per le cure necessarie e per accertamenti tossicologici a seguito dei quali è risultato positivo agli oppiacei e alla cocaina. 

 

Dalle prime indagini il fermato, è risultato non aver mai conseguito la patente di guida. Contravvenzionato per le numerose infrazioni al Codice della Strada. L’uomo è stato arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. All’interno dell’autovettura gli agenti hanno rinvenuto vari attrezzi atti allo scasso e per questo è stato denunciato all’autorità giudiziaria.




ROMA ASSEDIATA DA SPACCIATORI DI DROGA: CRUENTO SCONTRO TRA MAGREBINI PER CONTENDERSI LE AREE

di Ci. Ma.

Roma – Ferragosto movimentato sul lungo Tevere. Nel corso di un servizio antidroga, disposto dal Comando Provinciale di Roma per il periodo di Ferragosto, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro supportati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato per rissa aggravata, 4 cittadini del Marocco, di età compresa tra i 20 e 28 anni, tutti disoccupati e già noti alle forze dell’ordine.

I militari, in abiti civili, stavano svolgendo un servizio antidroga nella zona compresa tra piazza Farnese, Campo de Fiori e via dei Pettinari, quando nei pressi di Pone Sisto, hanno notato due cittadini magrebini discutere animatamente. Al passaggio di un auto delle forze dell’ordine, sul Lungotevere dei Tebaldi, i due hanno desistito e si sono allontanati per non farsi notare. Subito dopo i due sono ricomparsi sul posto, questa volta accompagnati entrambi da alcuni connazionali, una dozzina circa in tutto, sono scesi sulla banchina del fiume Tevere dove hanno iniziato a colpirsi con calci, pugni e con bottiglie di vetro raccolte a terra.

Rissa cruenta e la retata. Nel frattempo i militari in borghese sono intervenuti assieme a diverse pattuglie del Nucleo Radiomobile giunte in supporto ai militari in borghese e nel fuggi, fuggi generale sono riusciti a bloccare 4 di loro. Un 25enne, è stato subito soccorso dai militari e dai medici del 118, perché presentava una vistosa ferita al collo provocata da un coccio di bottiglia, portato in codice rosso al pronto soccorso dell’Ospedale Santo Spirito e stato operato d’urgenza nella notte. I medici gli hanno estratto un frammento di vetro. Ora si trova ricoverato ma non in pericolo di vita. Nel corso della rissa alcuni di loro all’arrivo delle pattuglie dei Carabinieri sono stati notati gettare degli involucri sul fiume Tevere che sono stati portati via dalla corrente.

Zona Testaccio e stazione Termini. Sempre nella notte i Carabinieri della Compagnia Roma Centro nel corso dei controlli antidroga hanno arrestato altri 4 spacciatori nella zona di Testaccio e altri 2 nell’area della Stazione Ferroviaria di Termini, sequestrate numerose dosi di droga tra hashish e cocaina e diverse centinaia di euro, provento dell’illecita attività di spaccio. Due acquirenti italiani nel corso dei controlli sono stati denunciati a piede libero poiché hanno aggredito i militari nel tentativo di non essere identificati. Dovranno rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.




IMMIGRAZIONE INARRESTABILE: L’UE PREOCCUPATA STANZIA 2.400 MILIONI DI EURO SOLO PER ASSISTENZIALISMO

di Cinzia Marchegiani

L'Africa, il contenente più grande del globo, è stato deciso che deve riversarsi nei paesi che la Merkel sta comprando, Italia, Spagna e Grecia. Questa transumansa è stata definita la più grande migrazione planetaria della storia, eppure molti di questi migranti non avrebbero diritto a rimanere in Europa, o meglio Italia, Grecia e Spagna, poiché sono le uniche nazioni in cui questi richiedenti asilo vengono convogliati e devono rimanere, gli altri paesi membri hanno deciso con forza e determinazione che devono più varcare i loro confini, devono essere rispettati gli accordi di Scenghen. Si è creato un ciclo vizioso dove all’emergenza è stato sostituita il termine normalità, così senza alcuna lungimiranza flussi abnormi di persone vengono spostate costantemente e a qualsiasi prezzo umano e di logica pertinente nei paesi che hanno invero svenduto sovranità e decapitato i diritti dei suoi cittadini che ormai denunciano gravissime forme di discriminazione nei loro confronti. I malati, i disoccupati, i senza tetto sono quella parte della società di cui non ci deve più occupare, non producono, danno fastidio e cosa ancora più grave, non permettono, ai politici mafiosi, alla corruzione, al giro di affari di coop e confraternite di vattelapesca di alimentare quel business dell’accoglienza.

Immigrazione inarrestabile, nuovo intervento Commissione europea, 2.400 milioni di euro per assistenzialismo. L’Europa, preoccupata per l’invasione che evidentemente non accenna a termina, affrontate esclusivamente con l’accoglienza e l’assistenzialismo e a cifre da capogiro, Dimitris Avramopoulos Commissario europeo ha annunciato nella conferenza stampa del 14 agosto 2015 che la Commissione europea ha deciso di stanziare ulteriori 2.400 milioni di euro fino al 2020 per i paesi (ovviamente che accolgono) per aiutarli a migliorare i propri programmi per risolvere la situazione. Il finanziamento prevede la costruzione di nuovi rifugi per gli sfollati, il miglioramento delle procedure e dei metodi di integrazione e di accelerare il rimpatrio di coloro che non hanno ricevuto il permesso di rimanere in Europa in materia di asilo.
L'UE è preocupata. Il Commissario Avramópulos su richiesta del Presidente Juncker, ha di fatto rilasciato alla vigilia di Ferragosto un discorso affrontando la questione immigrazione dichiarandosi seriamente preoccupato per la situazione dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, speigando (per chi non se ne fosse accorto NdR), che l’Europa sta di fronte alla peggiore crisi di rifugiati dalla seconda guerra mondiale. Ed è proprio l'Europa che deve affrontare gli afflussi ingenti di persone che cercano rifugio all'interno dei nostri confini. Avramópulos, dopo la tensione sociale scoppiata a Kos riporta i dati della Grecia, dove la situazione nel paese è diventato particolarmente urgente: “Quasi 50mila migranti sono arrivati nel mese di luglio rispetto a meno 6 mila l'anno scorso per lo stesso mese”. Il Commissario spiega che il 13 agosto si è recato ad Atene per incontrare il ministro degli Interni e dei ministri responsabili per le migrazioni, il coordinamento di lavoro del governo, dell'ordine pubblico e del cittadino di protezione, gli affari marittimi e la salute e la sicurezza sociale: “Insieme siamo arrivati a un piano di gioco. Un piano per come possiamo lavorare insieme per affrontare un problema che non è greco. Un problema che è europeo”.

Ed ecco che dal cappello a cilindro dell’UE escono fuori una serie di finanziamenti per l’assistenzialismo ai migranti:
•  475 milioni alla Grecia. All'inizio di questa settimana, la Commissione europea ha approvato i programmi di finanziamento nazionali per la Grecia che ammontano a 474 milioni di euro. Come Primo Ministro Tsipras ha confermato già la scorsa settimana, la Grecia sta istituendo l'autorità di gestione di questi fondi. Una volta formalizzata, la prima erogazione di 30 milioni di euro sarà fatta a tempo di 4-5 giorni e poi il denaro può iniziare a fluire immediatamente. In totale, il paese ellenico ha ricevuto 124.000 immigrati di quest'anno, con un incremento del 750% rispetto allo scorso anno.
•  Dei 2.400 milioni di euro fino al 2020 gran parte del denaro andrà a Italia, Spagna e Grecia (548 milioni, 512 milioni e 475 milioni, rispettivamente), che hanno accolto il più grande afflusso di immigrati, per lo più provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente, per foraggiare l’indotto dell’accoglienza.
•  Poi ci sarà un finanziamento di emergenza: la Commissione sta rapidamente rintracciando la richiesta greca per 2,74 milioni di euro in fondi di emergenza sotto il finanziamento di sicurezza interna per sostenere la prima risposta accoglienza consegnato dall'UNHCR ai migranti sulle isole dell'Egeo appena arrivato. Nel mese di maggio, i soldi di emergenza è stato raddoppiato da 25 milioni a 50 milioni di euro per il 2015, con i paesi in prima linea come la Grecia in testa. E’ stato chiesto alla Grecia di mettere in un ulteriore richiesta di finanziamento di emergenza nell'ambito del “Fondo Asilo”, che ovviamente faranno.

L’immigrazione non si arresta, favorita da un feedback e un loop infinito, più sbarchi, più finanziamenti stanziati per l’asilo e assistenza in strutture alberghiere, resort, caserme, scuole e strutture non più in utilizzo, e con un passa parola che ha generato viaggi della speranza anche per molti giovani in cerca di lavoro. Questo flusso epocale non ha allertato invero alcuna strategia lungimirante in grado di affrontare e attuare politiche di integrazione. Ad oggi esiste solo l’assistenzialismo, che brucia milioni di tasse, e al contempo la transumanza sta divorando i diritti e i doveri degli stessi popoli che in questi paesi per legge devono rispettare. All’improvviso avverrà probabilmente che non saranno più sostenibili queste logiche dell’accoglienza e assistenza, e ovviamente si dovrà rispondere a tutte queste persone che sono state autorizzate a rimanere in Europa. Nuove forme di sfruttamento già si sono messe in atto, migranti utilizzati in caso di emergenze per lavori destinati alla Protezione Civile. Senza alcuna logica, senza strumenti concreti questa Europa sta tracciando solchi ben evidenti, dove nuovi diritti si formano, quelli vecchi si cancellano, mentre si creano forme di lavoro senza alcun rispetto dell’uomo e delle leggi nazionali che in virtù di emergenze saranno utilizzati chissà per quali impieghi. Dove vivranno queste persone dopo usciti dai resort, chi li affamerà, dove lavoreranno, come si integreranno? Enormi numeri che rappresentano adulti e bambini, che devono riprendere a vivere in un mondo che si definisce evoluto ma senza progetti e in balia di chissà quale politiche di integrazione all’orizzonte. Impensabile impegnare fondi milionari senza alcun limite per l’assistenzialismo mentre, molti cittadini europei, vivono per strada, nelle macchine, e muoiono nella completo silenzio delle istituzioni. Non si arginano le tensioni sociali mentre alcuni parlano di nuove forme di schiavitù, in fondo i cicli della storia dovrebbero insegnare. Ma questi scenari erano stati già predetti da tempo, visionari derisi da chi questa Europa le va proprio a pennello, in genere sono gli stessi che prendono lauti stipendi al parlamento europeo per decidere delle sorti della popolazione della metà del pianeta




SIDNEY: BALENA DISPERATA RICHIAMA ATTENZIONE PER FAR RIMUOVERE SACCHETTI DI PLASTICA E UNA LENZA DALLA SUA BOCCA

Sidney (Australia) – Un salvataggio che rende onore a due giovani dell’Australia. Michael Riggio e Ivan Iskenderian, sono due pescatori che al rientro nel porto da una battuta di pesca si sono imbattuti in una balena insistente, che ha provato un paio di volte ad avvinarsi alla loro imbarcazione, sporgendo la testa fuori dall’acqua. I due pescatori si sono resi conto, dopo un primo momento di smarrimento, che aveva dei sacchetti di plastica e lenze che gli bloccavano proprio la bocca. Nell’incredulità di quello che gli stava accadendo, i due pescatori decisi ad aiutare la balena hanno cercato di avvicinarsi e con coraggio sono riusciti ad estrarre le buste e le lenze che evidentemente recavano un grande fastidio al gigante del mare. Grazie ai telefonini, mentre Ivan Iskenderian, allungandosi dall’imbarcazione estraeva il malloppo dalla bocca della balena, il suo amico riesce a scattare un selfie, mentre un altro gruppo di pescatori di un’altra imbarcazione riescono a filmare tutta la seuqnza del salvataggio. Il video ormai diventato famoso, ha permesso loro di testimoniare questa straordinaria esperienza vissuta a Medio Harbour, a nord di Sydney. La balena appena liberata, ha schiaffeggiato l’acqua con una delle sue grosse pinne, per esprimere la sua gratitudine. Insomma il video è diventato virale e ai due pescatori, ancora adesso non sembra vera questa avventura di bellezza unica.




ISCHIA: SVENTATA LA TRUFFA DELLE CASE FANTASMA IN AFFITTO AI TURISTI

 I Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, hanno rintracciato l’uomo che sotto falso nome ha truffato per una cifra di 10.160 euro con il trucchetto degli affitti di case mai esistite, ma sono stati avviati ulteriori accertamenti per verificare se il malfattore si è reso responsabile di analoghi episodi e per approfondire contatti emersi durante la perquisizione che riguardano località turistiche della riviera romagnola

di Ci. Ma.

Ischia (NA) – Il Comando Provinciale di Napoli di Ischia è riuscito ad individuare la persona che si era inventato un nome e anche appartamenti da affittare ai turisti per queste vacanze estive. Un 36enne di Giugliano in Campania domiciliato a Ischia aveva escogitato una truffa prendendo a pubblicare su internet (sotto falso nome) proposte di locazione estiva di appartamenti (inesistenti) in località balneari di Ischia.
Case e appartamenti con proposte allettanti in una cornice da favola avevano sollecitato l’interesse dei malcapitati. Infatti dopo la pubblicazione delle proposte su internet era stato contattato da varie persone e per telefonino o via email e si era messo d’accordo indicando l’anticipo da versare su alcuni conti correnti (che aveva acceso sotto falso nome).
I militari dell’Arma hanno avviato le indagini a seguito di denuncia sporta da ben 5 cittadini che erano arrivati sull’isola e scoperto che gli appartamenti erano inesistenti, l’anticipo della locazione erano soldi persi, le vacanze sfumate…

La scoperta della truffa. A partire dai conti correnti aperti con nome falso i carabinieri hanno scoperto il passaggio di soldi verso alcune carte postepay, con le quali venivano spesi i soldi versati come anticipo, e con un attento servizio di osservazione su una ricevitoria (dove erano stati effettuati pagamenti con una delle postepay) sono riusciti a individuare e bloccare l’utilizzatore della carta che veniva caricata dai conti incriminati.
L’uomo è stato subito sottoposto a perquisizioni, personale e domiciliare.
Nel suo domicilio a Ischia i militari dell’arma hanno rinvenuto e sequestrato 3 carte postepay riconducibili ai conti correnti sui quali erano stati versati i soldi truffati, alcune sim card con il numero di telefono corrispondente a quelli dei contatti preventivi e 10 grammi di hashish.
L’uomo è stato denunciato perché ritenuto responsabile di sostituzione di persona, truffa e detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Allo stato attuale delle indagini risulta che l’uomo ha truffato la cifra di 10.160 euro, ma sono stati avviati ulteriori accertamenti per verificare se il malfattore si è reso responsabile di analoghi episodi e per approfondire contatti emersi durante la perquisizione che riguardano località turistiche della riviera romagnola.




IL GOVERNATORE ZINGARETTI PUBBLICIZZA SOLO I COMUNI DI SINISTRA SUL SITO VISIT LAZIO: LA DENUNCIA DELL’ON. CANGEMI

Il video oggetto della contesa, è uno spot della regione Lazio “Gita ai Castelli” che dovrebbe pubblicizzare i comuni dei castelli Romani, ma all’appello ne mancano 7, quelli guidati da amministrazioni di centro destra

di Cinzia Marchegiani

Roma – IL video della denuncia https://www.youtube.com/watch?v=ym2xMx4BoUY

Il consigliere Giuseppe Cangemi, consigliere Ncd della Regione Lazio ha denunciato un grave caso di gestione allegra da parte del governatore del Lazio: "Zingaretti il fuggiasco paga video promozionali dei Castelli Romani, ma lo spot di Visit Lazio 'Una Gita ai Castelli' su 16 comuni ne celebra soltanto 9, di cui sette guidati da amministrazioni di centrosinistra. Ma guarda un po'" – così la nota spiega.

Il video, grazie all’uso dei droni riesce a trasmettere il sapore della bellezza di questi luoghi, dove la tradizione culinaria e le bellezze storiche e forestali si armonizzano in un’antica fiaba che fotografa la belelzza millenaria di questi patrimoni, peccato che però il GAL, Gruppo di Azione Locale Castelli Romani sembrerebbe omaggiare solo alcuni Comuni. Il video rientrerebbe nel progetto Terre Ospitali, unica forma di cooperazione dell’Asse IV del PSR Lazio di livello interregionale ove stanno nascendo numerosi prodotti di comunicazione realizzati per il territorio e che vede per protagonista anche il Comitato Territoriale delle Terre Ospitali, una rete di imprese che si impegnerà a presidiare i territori e garantirne la sostenibilità e lo sviluppo.

Il caso denuncia. Cangemi nella nota attacca Nicola Zingaretti che sembrerebbe aver avuto un amnesia, scordandosi ben 7 comuni che hanno colori politici ben marcati, ma soprattutto in contrapposizione alla sinistra o meglio al Partito Democratico. Nella nota dell’On. Cangemi si legge tutta l’amarezza: “Nel filmato sponsorizzato anche sui social network a caccia di like mancano all'appello Monte Porzio Catone, Rocca Priora, Monte Compatri, Colonna, Marino e Grottaferrata, e bene ha fatto il sindaco di Monte Compatri, De Carolis, a lamentare l'amnesia della Giunta Zingaretti. Zingaretti ha tenuto per sé la delega sul turismo, promettendo come al solito meraviglie per rilanciare le attrazioni della nostra regione, ha messo l'ennesimo strapagato dirigente esterno, uno delle tante infornate del governatore dispensatore di poltrone, a guidare l'Agenzia regionale del turismo, e il risultato è uno spot promozionale di parte. Vorremmo sapere in base a quali criteri sono stati scelti alcuni comuni ed esclusi altri, anche alla luce della vetrina di Expo 2015 che dovrebbe dare spazio a tutto il territorio regionale. Il centrosinistra – conclude – non perde mai occasione di fare figuracce e di dimostrare tutta la sua cialtroneria”

Il GAL (Gruppo di Azione Locale dei Castelli Romani e Monti Prenestini) costituitosi il 22 ottobre 2009, è una struttura che coinvolge partner pubblici e privati ed è abilitato a gestire finanziamenti europei per promuovere lo sviluppo integrato del territorio. Il Gal, attraverso le varie opportunità d’investimento finanziario, fornisce strumenti di sviluppo in sostegno alle aziende agricole e alle imprese di lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli per sfruttare il proprio potenziale di flessibilità e innovazione oltre a sviluppare progetti di diversificazione e produzione di valore aggiunto; percorsi di qualificazione dei prodotti locali al fine di valorizzarne le caratteristiche distintive ed aumentarne il livello di notorietà; realizzazione di progetti di scala intercomunale a favore degli Enti Pubblici, finalizzati ad innovare le modalità di gestione e, soprattutto, fruizione del territorio con particolare riferimento al patrimonio forestale.

E sul video scandalo Cangemi avverte: “Non cerchino questi campioni di pastrocchi di correre ai riparti con una Gita ai Castelli parte seconda, la toppa sarebbe peggio del buco”.




TURCHIA: MACABRO SCHERZO AD UN RESORT, IL PERSONALE SIMULA ATTACCO JIHADISTA IN PISCINA

Momenti drammatici e di terrore per gli ospiti di uno strepitoso hotel, vittime di una rievocazione dell’attentato avvenuto al resort Sousse in Tunisia il 26 giugno 2015

di Cinzia Marchegiani

Turchia – I ricordi sono ancora fermi all’attacco terroristico del 26 giugno scorso in Tunisia, nel venerdì di Ramadan, quando degli uomini armati hanno fatto una strage nei due resort di lusso a Sousse nel golfo di Hammamet, uccidendo circa 40 turisti e seminando terrore su queste spiagge delle vacanze. La cornice è simile, un oasi incantevole viene presto sconvolta da un attacco di uormini armati entrati in un resort da favola in Turchia. ma è solo finzione.
Il resort è l'Hotel Grand Yazici Mares e il personale della struttura ricettiva ha pensato bene di fare uno scherzo per intrattenere i propri ospiti in grande stile che erano in piscina. Così mentre tutti erano a fare tuffi e prendere il sole, all’improvviso è stato scatenato il terrore quando degli uomini vestiti da mediorientali, con armi ben in vista, hanno fatto la grande entrata con fucili e contenitori con scritto sopra FUEL (carburante), scatenando letteralmente il panico. I turisti in preda al delirio gridavano e correvano per tutta la struttura, ad alcuni di loro è stato fatto il gesto di gettare addosso il carburante e facendo intendere di voler appiccare il fuoco con un accendino. Solo quando si sono recati al gestore gli ospiti hanno scoperto che era il risultato di un macabro scherzo, messo in scena dal personale del resort a 5 stelle.

Un disgustoso e orribile scherzo. Gli ospiti però non hanno gradito lo spettaco Holliwoodiano preparato per allietare la loro vacanza. Evidentemente il detto “Paese che vai usanza che trovi” va preso espressamente alla lettera. Di sicuro gli ospiti hanno pensato in quell’attimo esatto, che anche per loro era arrivata la fine.




FARMACI E REAZIONI AVVERSE: IL PRIMATO AI VACCINI

di Cinzia Marchegiani
I farmaci che i malati/pazienti prendono in seguito alla prescrizione di una terapia, o acquistati spontaneamente in farmacia sono sempre sotto farmacovigilanza, l’unico strumento per comprendere quando un’autorizzazione al commercio di un medicinale è da rivalutare. Il monitoraggio del consumo dei farmaci in relazione a tutte le possibili reazioni avverse che possono andare incontro a chi li consuma serve a sorvegliare costantemente il profilo di sicurezza di un medicinale dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio.

Nel rapporto OPSMED 2014, sono stati presentati anche i dati relativi all’analisi delle segnalazioni di sospette reazioni avverse registrate attraverso la Rete Nazionale di Farmacovigilanza. La rete di sorveglianza che garantisce da un lato la raccolta, la gestione e l’analisi delle segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse a farmaci (ADR) e dall’altro la pronta e capillare diffusione delle informazioni diramate dall’AIFA in merito alla sicurezza dei farmaci, attraverso un network che coinvolge l’AIFA, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, le Unità Sanitarie Locali, gli Ospedali, gli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico e le industrie farmaceutiche.

Farmaci immessi sul mercato e l'azzardo sulla pelle dei pazienti/malati. I farmaci immessi nel circuito nazionale o prescritti negli ospedali anche sotto forma di sperimentazione, sono soggetti a forme di controllo di farmacovigilanza che dovrebbero essere severe, e la stessa AIFA nel suo sito istituzionale, nella sezione ritiro farmaci, ne spiega perfettamente il motivo: “Il mercato farmaceutico ogni tanto viene scosso dal ritiro di un medicinale. A volte il ritiro colpisce medicinali in circolazione anche da diversi anni ed in alcuni casi i provvedimenti restrittivi riguardano veri e propri blockbuster. Si tratta di farmaci di uso specialistico in particolari sottopopolazioni ma anche terapie preventive come vaccini, farmaci di automedicazione e addirittura medicinali omeopatici. L’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti”. Questo perché i dati a disposizione al momento di capire se vale la pena metterlo a disposizione della comunità – specifica sempre l’AIFA, l’Agenzia dei Farmaci Italiana – sono sempre limitati a ciò che siamo in grado di valutare in un ambito sperimentale. “Spesso si è in condizioni distanti dalla pratica clinica di tutti i giorni, dove sono molteplici i fattori che entrano a complicare lo scenario del nuovo intervento terapeutico. Appare quasi scontato – continua la spiegazione AIFA – che, una volta in commercio, la disponibilità di un medicinale possa essere riconsiderata solo a fronte di nuovi dati di sicurezza. Ciò non prende in considerazione il fatto che un farmaco inefficace sbilancia il rapporto beneficio/rischio in modo tale che, per quanto infinitesimale e lieve sia il rischio, vengono a mancare le ragioni per lasciarlo in commercio. In conclusione, il monitoraggio continuo della sicurezza dei medicinali comporta una sempre possibile ed eventuale eliminazione della sostanza dal mercato. Dovrebbe poter valere lo stesso nel caso ci si renda conto che un farmaco è inefficace. Il ritiro di un farmaco è comunque un fenomeno che deve essere valutato in una logica di salute pubblica che tiene conto di tutte le variabili in gioco. Ogni volta che questo succede, deve insegnare qualcosa rispetto all’obiettivo primario: la cura dei pazienti.”

Dati rapporto OSMED 2014. Nel 2014 quasi la metà delle segnalazioni sono pervenute da medici ospedalieri (46%), seguiti da farmacisti (18%) e specialisti (14%). Ancora basse le segnalazioni dai medici di medicina generale (7%).È stato registrato anche un notevole incremento (+491%) delle segnalazioni provenienti dalle aziende farmaceutiche.
Dati numero segnalazioni in crescita. Sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) ben 51.204 segnalazioni di sospette reazioni avverse ai farmaci. Anche quest'anno il numero delle segnalazioni è in crescita: il tasso è stato di 842 segnalazioni per milione di abitanti, un valore che ha permesso all’Italia di collocarsi nella classifica dell’OMS all’undicesimo posto tra i Paesi al mondo con il più alto tasso di segnalazione e al quarto a livello europeo. Un altro dato interessante evidenzia che per numero assoluto di segnalazioni, il nostro Paese si colloca tra i paese che contribuiscono maggiormente ad inviare segnalazioni al WHO Global Individual Case Safety Report (ICSR) database collocandosi al primo posto per la qualità delle segnalazioni.

Reazioni avverse, il primato ai vaccini. Tornando ai numeri, rispetto all’anno precedente è stato registrato un incremento delle segnalazioni del +25%. L'aumento è stato osservato principalmente per i vaccini, con un +125% rispetto al 2013, che si spiega principalmente con l'avvio di specifici progetti di farmacovigilanza attiva che nell'anno 2014 sono stati focalizzati principalmente su questa categoria di medicinali.
La maggior parte delle segnalazioni pervenute nel 2014 ha riguardato i farmaci antineoplastici e immunomodulatori (17%), seguiti dai vaccini (14%), dagli antimicrobici generali per uso sistemico (13%), dai farmaci per il Sistema Nervoso Centrale (12%) e da quelli per sangue e organi emopoietici (11%).

Report secondo le regioni italiane.
Le reazioni avverse più segnalate sono state quelle cutanee, seguite da quelle delle patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione e da quelle gastrointestinali.
Dal punto di vista territoriale la crescita del numero di segnalazioni ha interessato quasi tutte le Regioni italiane, a esclusione di Valle d'Aosta (-34%), Basilicata (-30%), Puglia (-29%), Piemonte (-13%), Calabria (-4%), Emilia Romagna (-1%). Rispetto al 2013 gli aumenti più consistenti sono stati registrati nella Provincia Autonoma di Trento (+386%), in Molise (+210%), Sicilia (+168%), Liguria (+133%) e in Veneto (+97%).
Le Regioni con il più alto numero assoluto di segnalazioni e relativo tasso di segnalazione sono state la Lombardia, il Veneto e la Toscana, che complessivamente rappresentano più del 50% di tutte le segnalazioni dell'anno 2014.
Ecco perché le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse costituiscono un’importante fonte di informazioni per le attività di farmacovigilanza, in quanto consentono di rilevare potenziali segnali di allarme relativi all’uso di tutti i farmaci disponibili sul territorio nazionale. Nulla è certo e sicuro, poiché le stesse autorizzazioni in commercio dei prodotti farmaceutici si basano su dati sperimentali su un numero di persone talmente limitato per ottenere dati dettagliati, che spalmandoli su una comunità più ampia ne permette nel tempo e nella quantità di valutarne la sicurezza e l’efficacia. Insomma, il consumatore deve comunicare al proprio medico o anche direttamente alla rete nazionale di farmacovigilanza tutte quelle reazioni avverse affinché sia avvisata l’AIFA stessa. L’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti, ecco perché è fondamentale la farmacovigilanza.
 




ROMA: DOPO L'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA E L'INTERVENTO DI ASSOTUTELA LUCREZIA VIENE RICOVERATA AL GEMELLI

 

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di Cinzia Marchegiani

Roma – L’osservatore d’Italia aveva dato voce alla signora Lucrezia, nome di fantasia, donna disabile e costretta su un letto a causa di una malattia neurodegenerativa molto grave e rara. Nonostante Lucrezia avesse presentato al pronto soccorso la richiesta del medico curante in cui si chiedeva il ricovero urgente per effettuare accertamenti per sospetta meningite, si era vista negare il suo diritto di malata al Policlinico Gemelli di Roma e veniva dimessa e rimandata immediatamente a casa senza controlli effettuati e senza alcuna diagnosi. Nella cartella di pronto soccorso rilasciata alla sventurata Lucrezia, veniva però consigliato di tornare in ospedale se lei o i suoi familiari avessero ravvisato dei particolari sintomi, quali cefalea severa o ingravescente, confusione, sonnolenza o difficoltà a rimanere svegli, convulsioni, vomito ripetuto, instabilità della marcia, mancanza di equilibrio, disturbi visivi o visione doppia, riduzione della forza di un braccio o di una gamba. Il Pronto soccorso invitava tra l’altro ad effettuare una visita infettivologica e una serie lunghissima di accertamenti a pagamento per poter accertare l’infezione, tra cui :

1) RM Cervello e Tronco Encefalico Angolo ponto cerebellare;

2) RM Rachide Cervicale;

3) RM Rachide Lombosacrale;

4) RM Rachide Dorsale;

5) Eco color doppler Tronchi Epioaortici;

6) Ecodoppler Cardiaca.

7) Eco Reni e Surreni;

8) V. Urologica.


Lucrezia era disperata, aveva convulsioni continue, dolori e cefalea, impossibilitata a muoversi non poteva più usufruire dell'assistenza domiciliare, poiché le assistenti, senza un certificato di diagnosi che scongiurasse il contagio da meningite, si rifiutavano di entrarvi in contatto. Così oltre a non sapere la causa del suo forte malessere, si è vista privata delle cure quotidiane che le sono necessarie per la sopravvivenza.

La nuova richiesta del medico curante per ricovero urgente.
Il medico curante di famiglia che si era recato di nuovo dalla signora Lucrezia per un peggioramento del suo quadro clinico aveva formulato una richiesta stavolta di ricovero per sospetta meningite, specificando che “il paziente è affetto da Meningocele laterale affetta Sindrome di Lehman, che presenta da 10 giorni febbricola, cefalea pulsante ingravescente, edema della mucosa e episodi convulsivi, trattata con antibiotico gentalin 80 mg fin qui senza alcun beneficio, spiegando tra l’altro che la paziente ha un pregresso infarto del miocardio”, ma dall'ospedale, la signora Lucrezia riferiva, le rispondevano che comunque avrebbe dovuto fare l'accesso tramite il Pronto soccorso e sarebbero passati anche altri sette giorni.

Decisivo il supporto legale di AssoTutela. Una storia incredibile stava divorando Lucrezia e la sua famiglia.
L’osservatore d’Italia in questo caso è riuscito a fare da tramite tra la signora Lucrezia e l’associazione AssoTutela, che subito è intervenuta difendendo i diritti di un malato, tra l’altro in una condizione di disabilità grave, a cui venivano a mancare anche l’assistenza basilare giornaliera per la sua sopravvivenza, poiché non aveva la diagnosi e la certezza che non fosse contagiosa.
Il legale dell'associazione l'avvocato Antonio Petrongolo ha inviato immediatamente una pec indirizzata al ministro Beatrice Lorenzin per via del Consiglio Sanitario Nazionale, oltre alle varie competenze e uffici dello stesso Policlinico Gemelli, inviando anche la documentazione in possesso del nostro giornale, e segnalava urgentemente il caso della signora Lucrezia che si era vista rifiutare il ricovero in maniera ingiustificata da parte del Policlinico Gemelli in Roma dichiarando: “Atteso che le risposte rese non hanno spessore esaustivo, attesa la ingravescenza della patologia citata, mi determino ad adire le stesse Autorità internazionali allo scopo preposte (CEDU) avvisando che, qualora la situazione della signorara dovessero peggiorare, sarete solidalmente ritenuti responsabili delle dannose conseguenze alla stessa arrecate”.

Vittoria, quindi, per Lucrezia, grazie soprattutto all'intervento determinante di Assotutela.
La signora Lucrezia, il giorno dopo l'articolo di denuncia del nostro giornale e dell’azione legale di Assotutela, è stata contattata immediatamente dalla direzione sanitaria del Policlinico Gemelli che le ha dato appuntamento per le ore 16:00 dello stesso giorno al fine del ricovero senza passare per il pronto Soccorso. Insomma, la fortuna di Lucrezia è l’aver gridato la sua grave disavventura e aver trovato chi è riuscito a dare voce ma soprattutto a difendere i suoi diritti.
Il presidente AssoTutela Michel Maritato intervistato da l’Osservatore d’Italia spiega: “Eravamo sicuri della professionalità di uno dei più importanti nosocomi d'Italia e non abbiamo perso la fiducia nonostante siamo dovuti intervenire per questo ricovero, ora vigiliremo che non sia soltanto un paliativo per la stampa”.
Un grazie anche all’Avvocato Petrongolo che prontamente ha letto la documentazione a lui inviata e deciso un azione di diffida nei confronti del Policlinico e del Ministero della Salute, il quale ammonisce: “Questi sono purtroppo i difetti della spending review di Zingaretti la quale ha effetti deleteri anche su chi versa in condizioni di effettivo bisogno di avere una prestazione necessaria per la patologia delle quali è affetta”.

L’Osservatore d’Italia ha contattato telefonicamente Lucrezia che ha spiegato di essere stata ricoverata al reparto neurologia e ringrazia del provvido intervento. Dal Gemelli le hanno comunicato che servirà una settimana per fare tutti gli accertamenti, consapevoli che ha una malattia talmente grave che deve essere anche maneggiata con cura. Lei stessa spiega che nella sua casa ha tutte le sue comodità e conforto, ma la sua permanenza necessaria all’ospedale le permetterà di avere finalmente una diagnosi che possa dare una terapia e risolvere le sue sofferenze insorte ultimamente, che vanno a sommarsi al suo quadro clinico davvero serio.