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di Cinzia Marchegiani
Roma – La Lega Nord contesta il governo dopo l’arresto del 22enne marocchino Abdel Majid Touil, presunto autore della strage del Bardo, entrato in Italia infiltrandosi sui barconi e il 20 maggio 2015 si è recata al Comando dei Carabinieri presentando l’esposto. I reati citati nella denuncia sono “favoreggiamento del terrorismo – favoreggiamento dell’immigrazione clandestina – omicidio colposo – assistenza agli associati” (articolo 270 ter del codice cenale). Non hanno visto altra possibilità i capigruppo di Camera e Senato Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio, se non recarsi alla caserma dei carabinieri di San Lorenzo in Lucina, a Roma. Si legge: “Con Mare Nostrum prima e Triton poi il governo ha fatto sbarcare sulle coste italiane oltre 170mila clandestini, ma il governo ne sta gestendo solo 64.886 e di queste solo 36.330 hanno presentato domanda, poi esaminata, per l’eventuale richiesta di asilo politico o del più generico permesso di soggiorno per motivi umanitari e solo 3.650 istanze sono state accolte per motivi di asilo politico”.
Ne consegue che “ben 105mila persone sbarcate non sono mai state identificate o si sono sottratte volontariamente all’identificazione e parrebbero soggetti presenti sul territorio in stato di clandestinità”, insieme a chi ha presentato richieste respinte. Il Carroccio segnala inoltre alle forze dell’ordine che “altre 200mila persone sarebbero presenti sulle coste libiche” pronte ad essere imbarcate.
Mare Nostrum e Triton sarebbero stati quindi – per i parlamentari leghisti – “un aiuto fattivo e concreto ai trafficanti”. La Lega Nord cita ‘Foreign Policy’ nel ricondurre il traffico degli esseri umani a un’arma nelle mani dell’Isis e le rivelazioni del consigliere del governo libico di Tobruk Abdul Basit Haroun, per cui i barconi sarebbero utilizzati per infiltrare pericolosi adepti dell’organizzazione in Europa, come sembra dimostrare l’arresto di Touil Abdel Majid. Ma, nonostante questo – contesta la Lega – i ministri italiani direttamente coinvolti nella sicurezza nazionale (premier, Alfano e Gentiloni) hanno pubblicamente e ufficialmente negato ogni possibile rischio: "E’ quindi possibile ritenere che il governo italiano stia favorendo, attraverso un apporto determinante, in modo esterno, le associazioni criminali mafiose che avrebbero ritenuto il nostro Stato quello più adatto agli sbarchi” conclude il comunicato della Lega.
Paolo Arrigoni, componente per la Lega Nord del comitato Schengen in merito dichiara:”La situazione è gravissima. Solo Renzi e Alfano negano l'evidenza. Oggi il comandante generale della guardia di finanza in comitato Schengen ha evidenziato come le tratte dello sfruttamento passino anche dalla Turchia e dall'Egitto – continua Arrigoni – paesi che questo governo considera 'amici'. Questa è l'ennesima prova delle bugie del ministro dell'interno che si giustifica sempre dicendo che il problema è solo in Libia e che l'instabilità politica di questo stato impedisce soluzioni. Sembra che il governo stia aspettando un dramma per muoversi. Abbiano un sussulto di dignità,si rendano conto della loro inadeguatezza, se ne vadano lasciando così posto a chi è in grado di gestire e fermare l'invasione" conclude Arrigoni.
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