Connect with us

Esteri

ATTENTATI A PARIGI: L'EUROPA SCENDE IN CAMPO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti ”L'Europa unita risponde si” alla richiesta di aiuto mossa da Francoi Hollande secondo l'articolo 42.7 del Trattato Ue.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

di Matteo La Stella

Roma – L'Europa accoglie la richiesta d'aiuto da parte del presidente francese Francoi Hollande, secondo l'articolo 42.7 del Trattato di Lisbona. Sulla scia degli attentati terroristici che il 13 novembre scorso hanno scioccato Parigi ed in risposta al monito lanciato lunedì dallo stesso Hollande, che ha richiesto un coinvolgimento militare maggiore degli altri stati membri:”L'Europa unita risponde si”. Questo il responso dell'alto rappresentante per gli Affari Esteri Ue Federica Mogherini che annuncia il sostegno unanime da parte del Consiglio di Difesa- riunito a Bruxelles- in merito all'attuazione di una strategia collettiva prevista dall'articolo.

L'art.42.7 e la gli aiuti economici. Secondo la normativa prevista dal Trattato dell'Unione, infatti, uno stato membro vittima di aggressione può coinvolgere gli altri paesi che sono tenuti ad aiutarlo con tutti i mezzi a loro disposizione. In virtù della decisione presa, la Francia si avvia ad una serie di incontri bilaterali con i partner Ue per discutere il tipo di assistenza che ogni paese dovrà fornire. “L'aiuto dell'Europa- spiega il ministro della Difesa francese Yves Le Drian- potrebbe includere un maggiore supporto in Siria, Iraq, Africa”, concentrando l'attenzione su un determinato tipo di appoggio: quello militare. Ringraziando l'Europa per la mano tesa, il ministro ha poi ricordato che:”Si tratta della prima volta che si fa appello a questo articolo”, prima di rincarare la dose chiarendo come l'assistenza debba essere:” Rapida, altrimenti non ha senso”. Parigi, però, ha chiesto e ottienenuto anche aiuti economici da parte della Ue. "Dobbiamo dare tutti gli strumenti a polizia e gendarmeria – ha asserrito il primo ministro Manuel Valls – in uomini e in investimenti. Questo non lo faremo a detrimento del bilancio di altri settori. L'Europa deve capire. E aiutarci”. La Francia: “Sarà costretta a non rispettare” gli impegni dettati dal bilancio europeo. “Dobbiamo dare tutti gli strumenti alla polizia, alla gendarmeria e ai servizi di informazione” ha sottolineato Valls “Dobbiamo assumercene la responsabilità e l'Europa deve capirlo”. “Una cosa è chiara – la replica di Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e monetari – nelle circostanze attuali: in questo momento terribile la sicurezza dei cittadini in Francia e in Europa è la priorità assoluta, e la Commissione Ue lo capisce pienamente”.

Guerra all'Isis. Intanto, dopo le dichiarazioni di guerra nei confronti dello Stato Islamico, Parigi continua a bombardare Raqqua. La roccaforte siriana dell'Isis e i territori adiacenti sono stati oggetto di bombardamenti nella notte, come conferma lo Stato maggiore della Difesa:”Per la seconda volta in 24 ore le truppe francesi hanno effettuato un raid contro Daesh a Raqqa, in Siria”. Dieci i velivoli che hanno preso parte all'incursione sganciando un totale di 16 bombe su di una serie di obbiettivi individuati nel corso di numerose ricognizioni. Questa l'unica differenza rispetto al primo raid aereo, eseguito su postazioni segnalate dal Pentagono.

Caccia all'uomo. Nel frattempo si intensificano le ricerche per stanare l'ultimo fondamentalista ancora a piede libero dopo le stragi di Parigi. Salah Abdeslam si sarebbe diretto, secondo una prima ipotesi in Belgio. Da qui, stando alla ricostruzione del sito “Nouvel Observateur”, un soggetto vicino al jhiadista sarebbe partito per aiutarlo ad allontanarsi dal luogo degli attacchi. Abdeslam avrebbe telefonato quindi ad Hamza Attou poco dopo le 22, e con la tragedia ancora in corso gli avrebbe chiesto:”Pronto, puoi aiutarmi? Puoi venire a prendermi a Parigi? Ti pago la benzina e i pedaggi”.

Controlli a tappeto. Viceversa, controlli a tappetto da parte delle autorità francesi antiterrorismo hanno portato a 23 arresti tra domenica e lunedì. Centoventotto perquisizioni eseguite e andate avanti anche nella notte tra lunedì e martedì, tra Tolosa e Remis. Intanto a Bruxelles è salito il numero degli arrestati. Sono due, infatti, gli artificieri finiti in manette per la detenzione di nitrato di ammonio, componente chimico utile al confezzionamento delle cinture dei kamikaze. Oltre a Mohamed Amri, infatti, è finito in manette anche Hamza Attou, lo stesso che venerdì notte avrebbe offerto un passaggio al fuggitivo Salah Abdeslam. Altri arresti si sono registrati in Germania, nei pressi di Aquisgrana. Tre le persone bloccate dalle autorità tedesche per una possibile implicazione negli attentati di venerdì scorso. Secondo i media si tratterebbe di due donne ed un uomo, anche se al momento non è ancora stata data l'ufficialità da parte della polizia.

Dunque, oggi più di ieri il popolo francese rincorre la libertà, come nel celebre dipinto di Delacroix esposto al Louvre. Niente rivoluzioni interne, mirate a spodestare reggenti bramosi di antiche onnipotenze: stavolta l'indipendenza in gioco è totalmente diversa, e non riguarda solo il paese d'Oltralpe. La Francia indossa l'elmetto per il libero arbitrio della sua gente, perchè possa uscire di casa e prendere parte ad un concerto senza sentirsi costantemente minacciata dalla scimitarra jhiadista. Scende in campo contro quei fantasmi che si materializzano sempre più spesso sotto forma di bestie, assetate di fama e golose di sangue, che pur di mantenere alto il clima di terrore uccidono spietati, nascondendo la testa tra le righe del Corano. Questa volta l'Europa unita sostiene la guerra, perchè “torni nostro quel che fu già nostro”: la libertà di vivere.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Esteri

Usa, Biden: “Pronti a difendere Israele”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Poco fa io e la vicepresidente siamo stati informati nella Situation Room sugli sviluppi in Medio Oriente. Abbiamo ricevuto aggiornamenti sulle minacce poste dall’Iran e dai suoi alleati, sugli sforzi diplomatici per ridurre le tensioni regionali e sui preparativi per supportare Israele qualora venisse nuovamente attaccato”: lo scrive su X Joe Biden, postando una foto del team della sicurezza nazionale.

“Abbiamo anche discusso i passi che stiamo intraprendendo per difendere le nostre forze e rispondere a qualsiasi attacco contro il nostro personale nel modo e nel luogo che preferiamo”, ha aggiunto. 
   

Pezeshkian: ‘Israele riceverà una risposta per la sua insolenza’

‘L’Iran non vuole espandere la guerra e la crisi nella regione, ma il regime sionista riceverà sicuramente una risposta per i suoi crimini e la sua insolenza’. Lo ha detto il presidente iraniano, Massoud Pezeshkian, in un incontro ieri sera con il segretario del Consiglio di Sicurezza russo Sergei Shoigu, a Teheran.

 ‘Le azioni criminali di Israele a Gaza e l’assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh sono la chiara indicazione della violazione di tutte le leggi internazionali’, ha proseguito.

 Pezeshkian ha poi affermato che le relazioni con la Russia sono una priorità per l’Iran, in quanto ‘Mosca è stata un partner strategico e un amico dei tempi difficili per Teheran’. ‘Il tempo dell’unilateralismo di alcune potenze come gli Stati Uniti è passato’, ha aggiunto.

Shoigu, scrive l’agenzia Irna, ha definito Teheran un alleato strategico della Russia nella regione e ha sottolineato i tentativi dei due Paesi di risolvere la sicurezza e di formare un mondo multipolare. Il dirigente russo ha anche incontrato il capo di stato
maggiore delle forze armate iraniane nella tarda serata di lunedì.

Durante l’incontro, Mohamamd Bagheri ha affermato che gli Stati Uniti sanno bene che il mondo non è più bipolare. ‘L’Iran
e’ favorevole alla cooperazione trilaterale con Russia e Cina’, ha aggiunto. 

Bagheri, ‘Dobbiamo resistere e prendere misure reciproche’

 “L’Iran deve resistere e prendere misure reciproche, in conformità con il diritto internazionale, per affrontare le azioni malvagie del regime sionista, che è la causa dell’instabilità nella regione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ad interim Ali Bagheri in una conversazione telefonica avuta ieri sera con il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, il cui Paese è presidente di turno dell’Ue.

 “L’Iran attribuisce importanza al mantenimento della stabilità regionale, ma allo stesso tempo considera il suo legittimo diritto di difendere la sicurezza, la sovranità nazionale e l’integrità territoriale del Paese”, ha sottolineato Bagheri, citato dall’agenzia Irna.

Szijjártó, da parte sua, ha affermato che la comunità internazionale dovrebbe adottare tutte le misure possibili per prevenire l’escalation della tensione e della crisi. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha detto ieri di aver ricevuto da Bagheri, tramite il ministro degli Esteri ungherese, il messaggio che l’Iran ha deciso di attaccare Israele.

Continua a leggere

Cronaca

Finlandia, l’Orchestra Toscana apre il Festival di Musica di Turku

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti

image_pdfimage_print

Al via l’edizione 2024 del Turku Music Festival  che aprirà il prossimo 8 agosto con una interessante proposta musicale a cura di artisti provenienti da Firenze. Il concerto di apertura ha in programma una scaletta multinazionale di musiche di Gioachino Rossini, Camille Saint-Saëns, Franz Schubert e Felix Mendelssohn-Bartholdy, che accompagna il pubblico in uno splendido viaggio musicale.
 
Il Turku Music Festival è stato fondato dalla Musical Society di Turku nel 1960. Si è evoluto in un evento urbano diversificato con un’ampia gamma di eccellente musica, tra cui grandi concerti orchestrali, musica da camera, recital, jazz, eventi all’aperto e concerti per bambini. Il catalogo degli ospiti include ogni anno artisti finlandesi e stranieri. L’attuale direttore artistico è Klaus Mäkelä; i suoi predecessori includono Ville Matvejeff, Topi Lehtipuu, Olli Mustonen e Martti Rousi.
 
La città di Turku è gemellata con una rete di 13 città in tutta Europa. Turku e Firenze sono gemellate da oltre 30 anni. Il Turku Music Festival celebra questa relazione con un tocco di classe, portando il violoncellista Ettore Pagano, il direttore principale Diego Ceretta e una delle migliori orchestre italiane, l’Orchestra Della Toscana, da Firenze per tenere un concerto a Turku.
 
Questo il programma del Festival che si conclude il 29 agosto:
 
Gioacchino Rossini (1792–1868): Une larme (Una lacrima), tema e variazioni per violoncello e archi
 
Camille Saint-Saëns (1835–1921): Concerto per violoncello n. 1 in la minore op. 33
Allegro non troppo – Allegretto con moto – Tempo primo
 
Franz Schubert (1797–1828): Ouverture ‘in stile italiano’ n. 1 in re maggiore D.590
 
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1807–1847): Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 ‘Italiana’
 
Allegro vivace – Andando con moto – Con moto moderato – Saltarello: Presto
 
L’Orchesta della Toscana
 
Fondata a Firenze nel 1980, l’Orchestra della Toscana (ORT) è considerata una delle migliori orchestre in Italia. I suoi 44 musicisti si dividono anche in vari ensemble di musica da camera che si esibiscono in Toscana oltre alla loro base, lo storico Teatro Verdi. Il direttore artistico dell’ORT è Daniele Spini e il suo direttore principale è Diego Ceretta. L’orchestra si esibisce regolarmente in tutta Italia e in alcune delle più importanti sale da concerto del mondo, tra cui la Carnegie Hall di New York, il Teatro Coliseo di Buenos Aires e sedi a Hong Kong e in Giappone.
 
L’ORT ha collaborato con artisti quali Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Frans Brüggen, James Conlon, Myung-Whun Chung, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma, Emmanuel Pahud, Daniele Rustioni e Uto Ughi. Il repertorio dell’ORT comprende opere dal Barocco ai giorni nostri, con particolare attenzione alla musica contemporanea, che l’orchestra esegue regolarmente alla Biennale di Musica di Venezia e allo Strasbourg Music Festival.
 
Diego Ceretta, Direttore Principale dell’Orchestra della Toscana, ha studiato violino e direzione d’orchestra (con Daniele Agiman) al Conservatorio di Milano, diplomandosi con il massimo dei voti. Dopo aver debuttato alla direzione dell’Orchestra Filarmonica Italiana nel 2016, ha diretto diverse orchestre in Italia (tra cui le Orchestre Sinfoniche di Sanremo e Città di Grosseto e l’Ecomusic Big Band, che ha diretto anche in tournée alla Carnegie Hall di New York). Ha diretto le prime mondiali di diverse opere, tra cui Billy Budd di Federico Ghedini e La notte di Natale di Alberto Cara. Nella stagione 2023-2024, Ceretta dirige concerti con l’Orchestra della Toscana in Italia e all’estero e anche spettacoli de Il barbiere di Siviglia al Teatro Regio di Parma. Apparirà inoltre come direttore ospite con LaToscanini a Parma, il Teatro Regio di Torino, l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonia Siciliana e l’Orchestre National de Montpellier.
 
Il violoncellista Ettore Pagano (nato nel 2003) è noto per aver vinto i concorsi internazionali Anna Kull, Johannes Brahms e Khachaturian. Ha iniziato gli studi all’età di 9 anni con Riccardo Martinini, diplomandosi con lode presso l’Accademia di S. Cecilia a Roma nel 2021. Nel 2022 ha ottenuto il diploma presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona sotto la guida di Antonio Meneses. Pagano si è esibito nelle principali sale in Italia e in Europa, così come alla Carnegie Hall di New York con la Croatian Radio Orchestra, la Graz Philharmonic Orchestra, la Klaipeda Chamber Orchestra, la Euro Symphony Orchestra SFK e la Sicilian Symphony Orchestra. Nel 2018 ha registrato musiche di De Falla, Cassadò, Popper e Tchaikovsky per Musikstrasse.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

Cronaca

Dalla Finlandia un contributo per sostenere i pensionati ucraini

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Il governo finlandese ha generosamente donato 2 milioni di euro al PAM, Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP), per sostenere l’assistenza complementare finanziaria del WFP ai pensionati che vivono nelle regioni vicine alla linea del fronte.
Il programma di assistenza in denaro complementare del PAM, lanciato nell’agosto 2023, è progettato per supportare i pensionati con pensioni basse che vivono in aree di ostilità attive o possibili, come definite dallo Stato, integrando le pensioni che ricevono. Da agosto 2023, oltre 360.000 pensionati hanno ricevuto pagamenti dal WFP nell’ambito di questo programma. I contributi della Finlandia e di altri donatori stanno consentendo al PAM di espandere il programma fino alla fine del 2024. Complessivamente, da febbraio 2022, la Finlandia ha contribuito con 11 milioni di euro alle operazioni umanitarie del PAM in Ucraina. 1 milione di euro è stato utilizzato per sostenere un programma congiunto WFP-FAO di azione contro le mine in ambito agricolo per aiutare le famiglie rurali e i piccoli agricoltori a riavviare in sicurezza la produzione alimentare nella regione di Kharkiv, e 8 milioni di euro sono stati utilizzati per fornire assistenza alimentare alle comunità che vivono vicino alla linea del fronte, nonché assistenza in denaro ai più vulnerabili in tutto il paese.
“Fornendo fondi flessibili, la Finlandia continua a dimostrare il suo impegno per un’assistenza umanitaria basata sui principi, consentendoci al contempo di supportare gli ucraini che ne hanno più bisogno, di dare il via a nuove iniziative e di colmare le lacune nei finanziamenti”, ha affermato Richard Ragan, direttore nazionale del PAM in Ucraina. “Siamo profondamente grati al governo finlandese per il suo costante supporto ai nostri programmi umanitari e al popolo ucraino”. L’assistenza in denaro è uno dei tanti modi in cui il PAM supporta gli ucraini colpiti dalla guerra: l’organizzazione distribuisce anche scatole di cibo nelle aree più vicine alla linea del fronte, dove il cibo è difficile da trovare o molto costoso, supporta il programma nazionale di alimentazione scolastica nonché la bonifica sicura di terreni agricoli minati nella regione di Kharkiv per aiutare gli agricoltori e i produttori alimentari a riprendere il lavoro. Il PAM ha anche noleggiato 25 navi per esportare grano ucraino nei paesi bisognosi attraverso la Black Sea Grain Initiative e la Grain From Ukraine Initiative.
Nel 2023 il contributo finlandese al PAM è ammontato a circa 31 milioni di euro, quello dell’Italia a 41. Tuttavia, il contributo della Finlandia è più ampio rispetto a quello italiano in rapporto al PIL.
Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite è la più grande organizzazione umanitaria al mondo, con sede a Roma, impegnata a salvare vite umane in situazioni di emergenza e a utilizzare l’assistenza alimentare per costruire un percorso verso la pace, la stabilità e la prosperità per le persone che si stanno riprendendo da conflitti, disastri e dall’impatto dei cambiamenti climatici.



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti