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Frascati (Rm) – Non ci sono state gare nel fine settimana scorso e così il presidente dell’Atletica Frascati Sandro Di Paola approfitta per fare alcune riflessioni: “Si sta chiudendo questa prima fase della stagione durante la quale, dati in mano, ci stiamo riaffermando come una delle migliori realtà regionale e nazionali soprattutto per la nostra capacità di creare dal nulla atleti di valore. Solo un paio di settimane fa abbiamo ottenuto ottimi risultati nelle finali regionali Under 14 (Ragazzi e Ragazze) per società e nel week-end in arrivo tre nostre atlete (Gloria Kabangu, Ginevra Di Mugno e Chiara Padoan) andranno a Milano per i campionati italiani Allieve con buone speranze di essere protagoniste. Tutto questo in un ambiente difficile, se non ostile, come quello in cui ci troviamo ad operare. Sono anni che ci battiamo con tutte le nostre forze per raggiungere traguardi di qualità, partendo dalla promozione giovanile e senza dimenticare l’aspetto sociale dello sport per tutti. Siamo da sempre attenti alla sana crescita psicofisica di centinaia di ragazzi e ragazze avviati ad una disciplina difficile come l’atletica dove il valore si misura con tempi e misure che non lasciano scampo a chi crede che nello sport, come nella vita, si possano prendere scorciatoie. Malgrado questo ci ritroviamo a dover allenare anche atleti di alto livello su una pista obsoleta di ormai 18 anni, pericolosa per i tendini e le articolazioni di tutti – sottolinea il presidente – Mi chiedo da anni se essermi dedicato a questo sport sia stato un grave errore o un atto di eroismo. L’errore più grande sicuramente è stato pensare che alla fine chi fosse andato a governare potesse riconoscere i nostri meriti, ma mi sbagliavo. Anzi, al contrario, non solo non c’è stata meritocrazia alcuna, ma addirittura la complicità se non addirittura la volontà di spaccare l’atletica frascatana arrecando un danno insanabile ad una realtà meritevole che esisteva da 40 anni. Gli stessi governanti che, nell’ignavia assoluta, hanno permesso che si trovassero i soldi pubblici, solo pochi anni fa, per autorizzare il rifacimento in erba sintetica del campo di calcio. Tutto questo favorendo società rivendute dopo essere state chiuse e riaperte come un comune negozio commerciale. Un fatto di una gravità assoluta perché si è voluto ignorare che quell’impianto andava rinnovato tutto, compresa la pista perché lì continuava ad esistere una delle più importanti realtà dell’atletica italiana da sempre… alla faccia della meritocrazia! Chiudo qui questo sfogo personale che lascia il tempo che trova perché come sempre devo pensare ai nostri atleti, andando sul campo come faccio da 50 anni. Sabato e domenica a Milano andranno a portare in alto il nome di una città che sicuramente non ci merita” chiosa amaramente Di Paola.
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