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Redazione
Roma – Si concluderà sul campo del Marano Equo la stagione 2015-16 dell’Atletico Torbellamonaca in Prima categoria. La squadra di mister Daniele Persico ha messo nel mirino l’obiettivo dei 60 punti che verrebbe centrato con una vittoria anche se la posizione di classifica non cambierà visto i cinque punti che dividono i capitolini dalla coppia di seconde composta da Vicovaro ed Estense Tivoli. «Il nostro è stato sicuramente un buon campionato anche se non è arrivato il piazzamento che tutti speravamo – commenta Alessio De Santis, capitano e uno dei fondatori dell’Atletico Torbellamonaca sei anni fa – Abbiamo cominciato con “l’handicap” delle prime tre sconfitte, ma successivamente la squadra ha avuto un ruolino davvero positivo e si è tolta grandi soddisfazioni, soprattutto al Panichelli dove sono cadute tutte le prime della classe (l’ultima è stata la Luiss domenica scorsa, piegata 2-1 con le reti di Marchetti e Ciferri, ndr) fatta eccezione per il Poli con cui abbiamo ottenuto due pareggi tra andata e ritorno. Comunque ringrazio tutto il gruppo, anche chi ha avuto meno spazio e chi è andato via a stagione in corso, perché hanno dato dimostrazione di aver capito cos’è l’Atletico Torbellamonaca». Uno che incarna assolutamente i valori del club è mister Daniele Persico. «Al di là del fatto che si tratta di un uomo eccezionale e di un tecnico preparatissimo che ama aggiornarsi continuamente – dice De Santis -, Persico è assolutamente fuori dal triste elenco di personaggi, che possono essere allenatori o anche direttori sportivi o peggio ancora presidenti, che vanno in giro con “la valigietta”. A questo proposito nell’ambiente sento girare alcune voci che, se corrispondessero al vero, sarebbero veramente indegne e nauseanti. Mi auguro che gli organi preposti indaghino a fondo e possano cancellare certi personaggi dal mondo del calcio dilettante. In questo senso l’Atletico Torbellamonaca può essere orgoglioso di un percorso, iniziato sei anni fa e fatto di tantissimi sacrifici, oltre che di un deciso cambiamento a livello disciplinare e di un’attività di importanza sociale altissima in un quartiere sempre bersagliato dai pregiudizi. Noi sentiamo, anche e soprattutto a livello organizzativo, di meritare il salto di categoria, ma quest’anno il campo ci ha detto che è mancata qualcosina. Vedremo in futuro, ma magari prossimamente potrebbe arrivare qualche novità…».
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