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di Silvio Rossi
Roma – Oggi primo giorno di scuola per molti ragazzi romani (anche se in teoria nel Lazio le lezioni dovrebbero partire dal domani, molte scuole hanno anticipato di un giorno, per riservarselo nel caso di eventuali ponti). Primo giorno anche per i nuovi orari delle linee Roma Lido e Roma Nord, due importanti ferrovie urbane, nodi fondamentali per gli spostamenti di migliaia di romani e pendolari per raggiungere il centro cittadino, che a detta degli annunci ATAC hanno visto da oggi un incremento del numero delle corse giornaliere.
Appena hanno suonato le campanelle, subito un voto molto basso, di quelli che si scrivono con la penna rossa, sottolineati e accompagnati da nota da far firmare ai genitori, si è meritata ATAC per la gestione della linea Roma Nord.
Al capolinea di Piazzale Flaminio, stazione la cui vetustà è evidente a tutti, per la quale era previsto un riammodernamento, rinviato a causa del giubileo, in mattinata il caos regnava sovrano. Il pannello luminoso vicino la biglietteria che indicava i prossimi treni, era bloccato alle partenze delle ore 05:40, 06:00 e 06:10 (erano circa le 8:50). Quelli posizionati sulla testa dei binari, indicavano uno una partenza alle 08:47, poi diventati 08:50, senza che sullo stesso ci fosse nessun treno, sull’altro c’era un treno pronto, con motori accesi, e porte aperte. I passeggeri presenti in stazione sono saliti sopra speranzosi che nonostante l’informazione assente, perlomeno si partisse. Dopo due minuti, dall’altoparlante, con tono anche un po’ scocciato, giunge un invito ai passeggeri che sono saliti sul treno a scendere perché non fa servizio. Mi chiedo, un passeggero che trova un treno in posizione di partenza, con il motore acceso e le porte aperte, che dovrebbe mai fare? Non è più logico, se il treno non è destinato al transito, lasciarlo perlomeno con le porte chiuse?
Sull’altro binario, nel frattempo, il tabellone ha iniziato a dare i numeri. Partenza alle 8:55, poi alle 8:57, infine alle 09:00. Senza che nessun convoglio si appalesi. Alle nove in punto, giunge un treno stracolmo, proveniente da Montebello. Segno evidente che anche in senso inverso, qualche corsa deve essere saltata. I passeggeri scesi sembravano abbastanza scocciati dall’attesa e dal viaggio modello carri bestiame.
Non bisogna annunciare aumenti del servizio, con avvisi girati su stazioni, radio locali, manifesti, se poi non si riescono a garantire. Ma soprattutto, nel caso di malfunzionamenti o disservizi, il personale di stazione, sarebbe molto più utile se fornisse indicazioni puntuali ai passeggeri disorientati, invece di starsene a gruppetti di tre chiacchierando tra loro, infastiditi da dai passeggeri che “chissà cosa pretendono”…
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