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Chiara Rai
Per ora sono solo indiscrezioni e siamo pronti a pubblicare eventuali smentite, ma i fatti dei prossimi mesi potrebbero avallare questa fuga di notizie.
La cosa certa è che il biglietto Atac, dal prossimo giugno subirà un aumento del 50 per cento passando quindi da 1 euro a 1,50 euro. Bella batosta per le già martoriate tasche dei cittadini. Se si fosse calcolato l’aumento sulla base di 10 anni, con un’inflazione media al 2 per cento, l’aumento del biglietto sarebbe dovuto essere del 20 per cento, portando il prezzo del biglietto a 1,20 euro e non del 50 per cento.
Le indiscrezioni invece riguarderebbero un maxi taglio dei dipendenti Atac – Cotral e una prossima vicina fusione Atac – Cotral gravate da circa 1,5 miliardi di debiti. I debiti con le banche ammontano a ben 680 milioni e aggiungendo quelli verso fornitori, fisco e altri enti si arriva a un totale di 785 milioni. Sono numeri che emergono da un documento redatto da tecnici dei trasporti del Pdl, attualmente quasi di certo al vaglio del presidente della Regione Renata Polverini.
E sempre secondo le indiscrezioni il progetto di ristrutturazione, prevederebbe l’integrazione delle due società, focus su attività strategiche e cessione dei cespiti non strumentali. Atac (un colosso da 12 mila dipendenti) agisce a Roma mentre Cotral (grande poco più di un decimo: duemila dipendenti) nel Lazio.
La nascita
Cotral, nelle ambizioni espresse indirettamente dalla Regione già nell’autunno dello scorso anno, potrebbe dunque diventare quella «compagnia unica per il trasporto regionale» della quale si parlò anche a febbraio 2011, in un convegno della Provincia in occasione del quale Zingaretti propose «un'agenzia unica della mobilità», e la Polverini rilanciò con un'unica azienda.
Oggi quelle ipotesi sono tornate in auge. Lo scorso anno è stato rinnovato il contratto di servizio di Cotral, firmato dalla Regione alle stesse condizioni economiche precedenti. Il deficit Atac è altissimo, solo la Regione deve circa 120 milioni all’Atac. E, visto che su Trenitalia più di tanto non si può tagliare, l'Atac stessa potrebbe subire dei grandi tagli, non sforbiciate. Tagli che presumibilmente partiranno da sopra, i quadri, i dirigenti, le figure manageriali, fino ad arrivare alla base, tranvieri e autisti, sotto organico e con orari di lavoro che si allungheranno.
L’effetto della “maxi compagnia”
Grazie a questa fusione la contestata nomina dell’attuale presidente Cotral Adriano Palozzi in barba alla legge 148 del 2011 (che recita testualmente: “non può essere eletto presidente di una società con quote di partecipazione pubbliche chiunque abbia ricoperto, nei tre anni precedenti, il ruolo di amministratore negli stessi enti locali che sono anche azionisti della società” come nel caso di Palozzi che fino al 26 Novembre 2009 ha ricoperto il ruolo di Consigliere della Provincia di Roma, azionista in Cotral), ne uscirebbe fuori illesa e linda da una posizione “irregolare”, in quanto probabilmente non sarà Palozzi alla guida del nuovo colosso dei trasporti pubblici. Della vicenda Palozzi a tutt'oggi la Regione, che ha la paternità della nomina, non ha proferito parola.
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