Connect with us

In evidenza

Atac, aggredito macchinista Roma-Lido. I lavoratori: “Mancanza di sicurezza”

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

Ancora sangue, ancora un’aggressione contro il personale Atac. L’ennesimo episodio, che riaccende i fari sul tema della sicurezza, si è consumato martedì sera, 14 gennaio, alla fermata Tor di Valle della ferrovia regionale Roma-Lido. Quando, nello specifico, il macchinista rimproverava tre giovani balordi con accento dell’est, visibilmente ubriachi e alterati dai fumi dell’alcool.  

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il conducente, richiamato dall’accensione della spia “allarme passeggeri” sul banco di manovra del treno, raggiungeva diligentemente il vagone dal quale era partita la segnalazione. Ma una volta arrivato, si accorgeva che quella leva era stata tirata per puro spirito di divertimento: nessuno stato di imminente pericolo o anomalia del convoglio, tali da attivare l’allarme, ma solo un assurdo gioco, un passatempo.

Da qui il rimprovero – sacrosanto – trasformatosi, in pochi secondi, in un acceso diverbio, dove sarebbero volate parole grosse e pesanti. Nella concitazione uno dei tre balordi, forse infastidito, avrebbe sferrato un violento cazzotto in faccia al malcapitato macchinista, stordendolo, per poi darsi vigliaccamente alla fuga insieme ai compari della bravata.

Immediata la reazione delle RSU del “Collegio n. 18 di Atac SpA”, messa nera su bianco nella segnalazione, congiunta, trasmessa questa mattina ai vertici aziendali. “Più volte le stesse scriventi”, recita il documento, “hanno denunciato le criticità relative alla mancanza di sicurezza in cui tutto il personale è obbligato a lavorare, specialmente nelle ore notturne sulla linea Roma-Lido. Si richiede pertanto un maggior controllo da parte delle autorità di pubblica sicurezza e una riorganizzazione più razionale del servizio vigilanza GPG [vigilanza, ndr] lungo tutta la linea”. I rappresentanti sindacali esprimono “solidarietà al collega” e ammoniscono: “in caso di nuove aggressioni, attiveranno tutte le azioni possibili previste dalla L. 146/90 e successive modificazioni”. Ovvero, l’astensione immediata dal lavoro del personale su questa linea, formula consentita, ma solo in questi specifici casi, dalla normativa citata nella nota.

Nella fermata Tor di Valle, altra particolarità, “è presente dalle 5 alle 24 un vigile esclusivamente per piantonare il passaggio lasciato aperto sotto dal cantiere in costruzione”, racconta in forma anonima un lavoratore, “e rimasto tale dopo la sua sospensione”.