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di Silvio Rossi
Una contrapposizione che, in casa romanista, non si vedeva da tempo. Critiche all’operato dei presidenti, negli anni scorsi, ce ne sono state molte, sia con la “nuova” proprietà d’oltreoceano, sia con la famiglia Sensi, ma una guerra dichiarata, come quella odierna da parte della “sud” nei confronti di Pallotta non ha confronti recenti di uguale durezza.
La “colpa” del patron giallorosso è non aver fatto ricorso contro la squalifica della curva per la prossima partita contro l’Atalanta, comminata dal giudice sportivo per gli striscioni contro Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto prima della finale di Coppa Italia Fiorentina Napoli dello scorso anno, rea ai loro occhi di aver guadagnato con le copie del libro “Ciro Vive”, il libro con cui la famiglia vuol mantenere presente il ricordo del figlio.
Una serie di insulti gratuiti, che invece di generare, una volta scoperto come gli incassi del libro sono devoluti in beneficenza, una richiesta di scuse (se mai sia possibile scusare tanta violenza verbale), vengono giustificati da un lievitare di insulti, indirizzati in questo caso contro chi non si è schierato per “dovere di scuderia” al loro fianco.
Prima della partita che non vedrà partecipare la curva sud, nei pressi dello stadio Olimpico, sono apparse scritte ingiuriose nei confronti di Pallotta, in cui si afferma che “la sud ti schifa”. Noi invece, la maggioranza dei tifosi, quelli che sanno distinguere un tifoso da un assassino, quelli che rispettano l’avversario, e non l’odiano, schifiamo i quattro violenti che non hanno compreso che lo sport è quanto di più lontano possa esistere rispetto alla violenza.
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