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Oltre 30.000 presente al Netcomm Forum, un successo anche per il 2023, nel corso della diciottesima edizione dell’evento di riferimento per il digital retail in Italia.
Lo scorso 18 maggio la kermesse si è conclusa con tre conferenze plenarie, 175 workshop di approfondimento e oltre trecento aziende sponsor ed espositrici. Numeri importanti per un marchio che è il riferimento assoluto nel settore dell’e-commerce italiano, i cui numeri dal 2020 non smettono di salire: nel 2022 l’e-commerce ha migliorato del +8% i già buoni dati del 2021, toccando i 33,2 miliardi di euro.
Quel che è chiaro è che il retail si sta via via evolvendo e contestualmente spostando verso nuove frontiere: sono queste le opportunità del futuro. Così Netcomm ha lanciato il primissimo “Manifesto dell’e-commerce”, con dieci punti da attenzionare, che rappresentano per l’appunto la direzione presa dal settore, protagonista di trasformazioni definibili anche epocali per quel che riguarda l’intero Paese. Il primo punto del Manifesto riguarda il valore economico del settore: il digital retail ha totalizzato 71 miliardi di valore di crescita, il primo driver dell’economia italiana, con un fatturato nettamente raddoppiato e con la compresenza di 723.000 imprese. Il secondo punto invece prende in esame le competenze: qui entrano in gioco le skill digitali, per imprese, ma anche per imprenditori e giovani.
Il terzo punto tocca l’argomento proximity commerce, che secondo gli esperti va sostenuto perché spinge sempre più verso l’integrazione tra i grandi marchi del commercio elettronico e i piccoli negozianti. Un mix, insomma, tra grandi e piccole imprese per la sostenibilità del settore. Senza dimenticare il Made in Italy, quarto punto del Manifesto: tutto in digitale ma valorizzando il patrimonio artistico, culturale, artigianale e tutto quel che concerne le bellezze della Penisola, sotto tutti i punti di vista.
Tutto verte sul digitale: i punti cinque, sei e sette del Manifesto forniscono attenzione su Mll digitali locali, distretti digitali e marketplace, probabilmente la novità degli ultimi anni: sono oltre 400 i marketplace internazionali su cui investire in export digitale.
Il punto otto verte sulla logistica e l’intermodalità: occorrono nuovi modelli di logistica, anche in ottica sostenibilità ambientale, economica, sociale. Il punto nove invece riguarda i pagamenti digitali, assieme ai marketplace la nuova frontiera dell’e-commerce. Tutte le industrie del mondo stanno incentivando pagamenti digitali anche “non convenzionali”, slegati cioè ai metodi bancari tradizionali, puntando quindi su canali come Satis Pay, i pagamenti via smartphone, le criptovalute. Questa apertura può essere rivoluzionaria per il prossimo decennio.
Ultimo punto, che racchiude tutti gli altri: le tecnologie sempre più centrali e performative, dall’AI ai Big Data alla Blockchain, passando per Realtà Aumentata e Realtà Virtuale. Questo è l’ultimo punto ma non per importanza: perché è anche la base di partenza per questo decalogo e per il futuro del digitale.
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