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10 anni faon
di Michele Santulli
Arpino (FR)
La rete, grazie agli appassionati, mette a disposizione notizie della sua esistenza che pur breve, ha vissuto esperienze e successi europei inauditi. E il Gizziello, ciociaro arpinate, così celebrato e ammirato che ha trovato posto, come gli eletti, anche nella fondamentale Galleria dei Ritratti del Museo di Lon
dra. In verità il Comune di Arpino, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Lazio, già nel febbraio scorso organizzò un evento celebrativo della ricorrenza nella chiesa di San Michele con la stessa artista Veronica Fucci, cantante soprana appassionata in particolare di Gizziello, e la stessa strumentista Ma
rianna Polsinelli. Il 13 scorso era presente il valente chitarrista Roberto Culletta che si è esibito in due degli otto brani in programma. Questo di sabato scorso ci è sembrato possedere un qualcosa in più che lo ha distinto ed esaltato e cioè una iniziativa senza soldi pubblici né sponsors privati, quindi veramente sincera e sentita; la modesta quasi dimessa, pur se di raffinata qualità, ricercatezza mediatica: una locandina in squisiti caratteri tipografici e il particolare degli occhi di una vecchia immagine di Gizziello che sembravano vivi e, non in ultimo, la eleganza e raffinatezza e proprietà degli abiti e dei costumi dei tre protagonisti realizzati e confezionati da, anche lui arpinate, un maestro autentico della costumistica, non solo nazionale. Ripeto: senza un soldo pubblico -il che è già triste per certi aspetti- tanto più triste in quanto il medesimo giorno, alle nove di sera, ha avuto luogo in piazza, e con tanti soldi pubblici, la solita tipica kermesse italiana distributrice di stemmi e di coppe e di medaglie e di attestati e di premi, riservata ai soliti noti e ai soliti presenzialisti.
Bello sarebbe, auguriamoci che lo sarà in seguito, inserire il personaggio incredibile che fu Gizziello in contesti e commemorazioni, ma periodiche e regolari, intese alla promozione e valorizzazione della intiera tradizione musicale arpinate ricca come pochi di personalità ragguardevoli, oltre a Domenico Gizzi e al suo Gizziello, quali gli altri allievi arpinati usciti dalla sua prestigiosa scuola: Don Giacomo Cossa, basso, cantore alla Cappella Pontificia, Don Daniele Quadrini, basso, cantore alla cappella del Papa, Giuseppe Sedoti, soprano, amico del primo Gizziello, Cav. Filippo Sedoti, musico, al servizio per 29 anni di re Federico II di Prussia, Angelina Sperduti detta la Celestina per la bellezza della sua voce, soprano famosa. E poi Carlo Conti (1796-1868) valente compositore, della dinastia di Gizziello come pure Angelo Conti (1860-1930), filosofo e critico musicale, Elisa Cicco di Cola (1854-1950) grande pianista sulle scene internazionali, Luigi Embergher (1856-1943) violinista e liutaio nonché celebrato costruttore di strumenti a corda e poi infine forse il maggiore di tutti, Ennio Morricone, tra di noi.
Il ricchissimo patrimonio musicale della città di Arpino ben si inserisce in verità in quell’altro parimenti degno di attenzione e di cura che si registra in tutta la Ciociaria, non solo frusinate: anche la dea Euterpe, invero, ha molti seguaci, sia nella composizione, sia
nella strumentazione sia nel bel canto.