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Reato d’usura: il focus ad Ariccia con Imposimato e Cuttaia

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ARICCIA (RM) – Si è tenuta oggi nella sala Maestra di Palazzo Chigi ad Ariccia una conferenza che presentava come tema di stretta attualità il reato d’usura.

Tra i relatori il professor Ferdinando Imposimato (magistrato, politico e avvocato, nonché presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione) e il prefetto Domenico Cuttaia (Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura).

 

Ferdinando Imposimato ha inquadrato il fenomeno dell’usura all’interno di un contesto criminale e soprattutto sociale. Con precisi richiami alla sua esperienza di magistrato, il professore ha utilizzato l’esempio di Domenico Balducci per far comprendere come si arriva ad un’accusa di usura ed estorsione, reati che sono spesso legati. È proprio durante il periodo dei processi alla Banda della Magliana che Imposimato registra un’imprecisione nella norma 644 del codice penale la quale disciplina il reato di usura. Tale legge, non tassativa, permette l’impunità di molti empi e il precario equilibrio nelle interpretazioni dei giudici. Il problema è lo Stato di bisogno che col vecchio Codice Rocco era elemento necessario per discutere di usura e che, oggi a seguito della legge 108 del 1996, come ha ricordato l’avvocato Sciamanna, diventa elemento accessorio. In pratica l’articolo ibidem configura la persona fisica dell’usuraio come colui che presta denaro facendosi promettere la restituzione con tassi d’interesse fuor di legge ma non indica la persona della vittima come colui che all’uopo di prestito diventa oggetto di tale tassazione e in seguito di estorsione. Bisogna infatti riferirsi a tutti quei casi in cui la vittima utilizza i soldi per finanziare traffici illegali e perciò vive fuori dallo Stato di Bisogno.

 

Il dibattito in seguito è uscito dai rigidi schemi tecnici e si è spostato sul canale economico e sociologico che è agli antipodi dell’usura. Con le indicazioni finanziarie del dottor Borbini, si è potuto comprendere che tutto inizia dalla crisi del 2001 negli USA, quando la Banca Centrale droga il mercato abbassando i tassi d’interesse incoraggiando i cittadini statunitensi ad una corsa alla compera del mattone. Si generano così debitori Prime (che restituiranno con certezza il mutuo) e Subprime (che non restituiranno il mutuo) ed il famoso Capital Ratios (un tesoro patrimoniale bancario). Nel 2006, dopo che le banche cartolarizzano i mutui subprime vendendoli ed allargandoli sul mercato, la bolla immobiliare scoppia ed i tassi di morosità impennano. Il 25% dei mutui non vengono restituiti. Al fallimento della manovra del Trickle down, segue il Credit Crunch per cui l’erogazione da parte delle banche viene bloccata. Si crea il fenomeno del sovra indebitamento che apre le porte all’usura.

 

Da questo punto prettamente economico si dirama la compagine sociale illustrata dalla sociologa Martiti. La dottoressa, rivolgendosi ai circa 40 studenti del liceo James Joyce, si è soffermata su tre punti indispensabili per comprendere e combattere l’usura: la sdrammatizzazione dei vizi che generano sovraindebitamento (alcool, droga, gioco d’azzardo); la consapevolezza e la coerenza delle proprie azioni ed infine la presa di responsabilità.

 

Per ultimi hanno parlato il dottor Morais e il prefetto Cuttaia, il primo per le istituzioni locali ed il secondo per il programma relativo al governo. Il responsabile dello sportello intercomunale antiusura e sovraindebitamento della città Metropolitana di Roma Capitale, descrive il suo lavoro svolto come volontario per aiutare le vittime di un fenomeno in crescita esponenziale nel nome della riservatezza e della privacy col solo e nobile fine di dare sostegno e senso di solidarietà a chi ne “ ha veramente bisogno”. Per quanto riguarda l’economicità di tali iniziative, è intervenuto Domenico Cuttaia che ha citato il Fondo di Prevenzione controllato dal Ministero di Economia e Finanza che devolve sostegno sotto forma di garanzie a tutti gli enti che si impegnano in tale progetto; ed il Fondo di Solidarietà che si avvale della legge 108/96 che prevede la confisca dei beni dell’usuraio e di un tesoro di 25 milioni in dieci mesi concretamente utili alle vittime titolari di attività commerciali dopo il processo. Insomma il tema dell’usura è stato affrontato in maniera organica e chiara davanti ad una platea attenta che ha compreso l’importanza della denuncia e degli sportelli di sostegno. Come effige dell’impegno umano delle istituzioni le lacrime dell’assessore Carla Gozzi che ha lavorato con UNICEF e che si intende di catene di fratellanza per sconfiggere un fenomeno sociale e criminoso che riguarda l’intera comunità.

Gianpaolo Plini

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Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

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Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.

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Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

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C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.

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