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Roma

ARICCIA: SPARISCE LO SPOLVERINI DALLA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA

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Tempo di lettura 2 minutiTutto questo silente trasferimento in realtà baipassa totalmente l’accordo di programma con il comune di Ariccia e il Programma Operativo 2013-2015

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di Chiara Rai

Ariccia (RM) – Lo Spolverini non c’è più. E’ sparito, come fosse stato passato un cancellino su una vecchia lavagna. A dimostrarlo è la sua più totale assenza dal documento tecnico di riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione Lazio e dalle voci comparse relativamente al nosocomio di Marino San Giuseppe. A Marino appare improvvisamente “recupero e riabilitazione” oltre al day hospital multi specialistico, al day surgery multi specialistico, ostetricia e pediatria. Dunque l’unico ospedale pubblico per la riabilitazione del centro sud e isole viene depennato come non fosse mai esistito nonostante siano stati impiegati per la struttura ariccina circa 8 milioni per il reparto fisiatrico e tre milioni di euro per il piano terra. Il destino è quello di rimanere un contenitore con ambulatori vari, uffici amministrativi, post – acuzie ecc.

Tutto questo silente trasferimento in realtà baipassa totalmente l’accordo di programma con il comune di Ariccia e il Programma Operativo 2013-2015. La realtà dei fatti è che se la riabilitazione che doveva andare al Nuovo Ospedale dei Castelli finisce a Marino e il materno infantile a Genzano, di che cosa si occuperà il Nuovo Ospedale dei Castelli? Di chirurgia estetica? Il Comitato Salviamo lo Spolverini di Ariccia con Massimo Moretti e Teresa Fani in prima fila stanno intanto preparando una mobilitazione pubblica nelle piazze,  in ASL ed in Regione oltre che provvedere a quanto annunciato dal Sindaco nel Consiglio Comunale del 28/10, una denuncia nei confronti di chi ha disatteso in maniera unilaterale all'accordo di programma.

Se la riorganizzazione della rete ospedaliera è finalizzata alla salvaguardia degli obbiettivi strategici di rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio, perché si buttano altri soldi e non ci si concentra sul Nuovo Ospedale dei Castelli che, come annunciato dallo stesso Nicola Zingaretti, sarà il punto di riferimento dell’intera area Castellana. E’ li che servono le risorse e nell’attesa che sia completato, al fine di non sperperare altri  soldi, deve essere mantenuto tutto così.  Perché si continua con questo svuotamento e rigonfiamento dei nosocomi a seconda delle esigenze politiche? Ma non era stato promesso dalla regione che la sanità non sarebbe stata più politicizzata? L'Osservatore d'Italia non abbasserà la guardia.