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Roma

ARICCIA, SPACCATURE NELLA COALIZIONE DI CIANFANELLI: DI FELICE, LIBANORI, STACCOLI E DI LAZZARO RISPONDO ALL'EX SINDACO

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Tempo di lettura 4 minutiLibanori: "La verità è che Cianfanelli è preoccupato perché la sua coalizione lo sta abbandonando"

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[INTERVENTO (VIDEO) DI ROBERTO DI FELICE]

[INTERVENTO (VIDEO) DI GIOVANNI LIBANORI]

[INTERVENTO (VIDEO) DI PIETRO DI LAZZARO]

[INTERVENTO (VIDEO) DI GIANLUCA STACCOLI]

[INTERVENTO (VIDEO) DI ROBERTO STACCOLI]

 

Chiara Rai

Un vertice con Roberto Di Felice, Giovanni Libanori, Gianuca Staccoli e Pietro Di Lazzaro per rispondere in maniera compatta alle ultime “uscite” dell’ex sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, il quale ha avuto occasione di attribuire alla squadra di Di Felice, più precisamente alla famiglia Staccoli, l’etichetta di “speculatori edilizi”. Nonché, Cianfanelli più volte ha nominato in maniera offensiva l’Udc e il suo referente regionale Luciano Ciocchetti.
“Riferendomi a Cianfanelli e alle sue uscite, l’aggettivo che più mi viene in mente è inqualificabile – esordisce Giovanni Libanori – sarebbe il caso che si togliesse dalla bocca queste persone e questo partito e che non cerchi, in tale maniera ,di influenzare la sentenza del Consiglio di Stato. Sicuramente Cianfanelli è la persona meno adatta a dare lezioni di classe, di stile e soprattutto di morale. E poi che guardasse in casa propria prima di insultare la gente perbene”.  Libanori ha poi palesato i motivi del nervosismo dell’ex sindaco Cianfanelli: “La verità è che Cianfanelli è preoccupato perché la sua coalizione lo sta abbandonando, farebbe bene ad affrettarsi a risanare la sua coalizione. Qui si lavora e si continuano a pagare i danni di una scellerata amministrazione, si pensi ad esempio al “macigno” provocato dalla chiusura del ponte monumentale che pesa per 700 mila euro”. Allora che la finisca di nominarci e lasci che la Magistratura faccia il suo corso”. Libanori ha ribadito il fatto che sono i giudici gli attori principali e che in tutta questa vicenda non ci sono ne vincitori e ne vinti.  In ultimo l’esponente Udc Libanori, prima di assicurare che il partito non risponderà più agli attacchi di Cianfanelli fono al 13 luglio (a meno che non si verificano casi eccezionali), rilancia all'ex sindaco: “lui che si preoccupa tanto dei soldi spesi da noi per i ricorsi, perché non spiega chi è a pagare i suoi avvocati? I nostri ricorsi non costeranno nulla ai cittadini, invece in fretta e furia Cianfanelli ha fatto una delibera di incarico ai legali qualche giorno prima di conoscere il dispositivo della sentenza del Tar.
La parola è poi passata all’imprenditore Gianluca Staccoli che ha posto diversi interrogativi all’ex sindaco, uno fra i tanti è stato, “come mai è così preoccupato di tornare in poltrona? Ci sono forse delle operazioni in corso che devono essere portate a compimento? Ci sono delle dinamiche particolari che un nuovo amministratore potrebbe scoprire?”. Inoltre Staccoli, non ha perso occasione di sottolineare come sia consuetudine di Cianfanelli “creare situazioni ad hoc per distorcere la realtà dei fatti. Finora la famiglia Staccoli ha solo investito e se ci sono operazioni edilizie ad Ariccia, queste si riferiscono ai Prust, programmi di riqualificazione urbanistica che sono una creatura di Cianfanelli e risalgono al 1999 e rispetto ai quali, ripeto, abbiamo fatto solo investimenti (strade, fognature ecc.). Per questi Prust, il Comune ha già incassato i soldi del Ministero dei Lavori Pubblici. All’università ho imparato che il termine speculazione è tutt’altro”.
Poi la parola è passata a Pietro Di Lazzaro che ha ribadito la posizione del partito Udc e ha ben chiarito: “Rispediamo al mittente il discorso del cemento e aspettiamo con fiducia che la Magistratura faccia il suo corso”.
Infine la chiosa è stata di Di Felice che ha argomentato con documenti alla mano diverse inesattezze, coincidenze e operazioni mancine che negli anni hanno prodotto condanne, indagini in corso, ammanchi, bilanci irregolari eccetera.

L’osservatore, ha voluto estrarre alcuni spezzoni video degli interventi in occasione del vertice del 6 giugno ad Ariccia.

Buona visione 

 

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