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Chiara Rai
Di nuovo fermi i lavori al chilometro 11,5 della via Nettunense ad Ariccia (Castelli Romani), celeberrima area identificata da almeno sette anni come sede ideale del Nuovo Ospedale dei Castelli Romani. A dare nuovamente lo stop è stato il Genio Militare dopo un ulteriore rinvenimento di ordigni bellici. Infatti, intorno al due agosto sono stati disinnescati altri ordigni e fatte sgomberare per l’occasione quattro famiglie, residenti nei dintorni. E a giugno sono stati fatti brillare ulteriori due ordignii. Così il conto sale pressappoco a oltre 400 bombe da guerra ritrovate, tra cui esplosivi da arereo da 125 chilogrammi. Per il momento si ha contezza solo del fatto che il Genio Militare, a seguito di altri rinvenimenti di ordigni bellici, è appena subentrato nell’area in costruzione e che ha fatto sgomberare gli operai che avrebbero dovuto iniziare la gittata delle fondamenta. Questa versione è stata confermata dal direttore sanitario della Asl RmH Amedeo Cicogna, il quale non sa ancora dire per quanto tempo il Genio Militare stazionerà sulla Nettunese. Ricordiamo che l’ospedale servirà un’utenza di oltre 500 mila persone ed è principalmente rivolto ai residenti di Genzano, Lanuvio, Albano laziale, Cecchina, Ariccia e agli altri Comuni limitrofi fino al litorale, Ardea compresa. A maggior ragione si può comprendere la paura dei residenti castellani di fronte ad interruzioni prolungate, che in passato hanno riempito le cronache politiche dei giornali. Oggi questi fermi sono giustificati dal fatto che sono stati rinvenuti altri residui bellici. Quindi pare che al momento la terza posa della prima pietra sia scongiurata. Di fatti la seconda inaugurazione dell’opera è avvenuta lo scorso marzo alla presenza dell’ex governatrice del Lazio Renata Polveirini, con precisione due anni dopo l’altra posa della prima pietra con la partecipazione alla cerimonia dell’allora vicepresidente del Lazio Esterino Montino. Il conto alla rovescia scattato a marzo scorso, prevedeva ben mille e otto giorni di tempo per completare l’opera. Sessantacinque milioni di euro è l’importo di appalto del primo lotto su un totale di 120 milioni di euro per una struttura di tre piani con 285 posti letto tra cui 260 degenze, 59 day hospital, 20 solventi, 8 sale operatorie e 3 sale parto. Quasi la metà dei posti letto dell’altro progetto non andato a buon fine che si voleva realizzare in “project financing” denominato “policlinico dei Castelli”, arrivato alla soglia di decollo sotto la giunta Storace. Poi più nulla, arrivò il centrosinistra e l’iter fu riavvolto in favore del Nuovo ospedale, inteso come struttura pubblica. I recenti ritardi nell’avvio dei lavori sarebbero stati determinati dalla farraginosa gestione del rapporto tra la Regione, commissariata in ambito sanitario, e i ministeri.
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