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Roma

ARICCIA, IL TAR ANNULLA LA PROCLAMAZIONE A SINDACO DI EMILIO CIANFANELLI

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Tempo di lettura 2 minuti Il Comune di Ariccia potrebbe essere commissariato a giorni

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Chiara Rai

Il Tar ha annullato la proclamazione a sindaco di Ariccia di Emilio Cianfanelli. Il dispositivo di sentenza dovrebbe già trovarsi sulla scrivania del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Ancora si devono conoscere le motivazioni dei dispositivi di sentenza del Tar Lazio che, tra l’altro, ha accertato irregolarità nelle operazioni degli uffici elettorali in 12 sezioni. Senza dubbio il dispositivo più eclatante riguarda proprio l’elezione del sindaco Cianfanelli. Si tratta di un provvedimento che annulla la sua nomina. Si fa, dunque sempre più fondata l’ipotesi di un possibile e quanto più prossimo commissariamento di Ariccia. Si tratta del ricorso presentato dall’ex consigliere d’opposizione Giorgio Fabi nei confronti di Emilio Cianfanelli, Augusto Di Felice, Bernardo Marucci e Luisa Sallustio. Fabi ha chiesto “l'annullamento – come si legge nel dispositivo del 9 marzo – dell'atto di proclamazione degli eletti dell'ufficio centrale elettorale di ariccia del 1 giugno 2011 nella parte in cui e' stato proclamato sindaco il sig. Emilio Cianfanelli”. La richiesta è dunque univoca, cioè l’annullamento della proclamazione a sindaco di Cianfanelli. Ebbene, questo ricorso è stato accolto: “Il Tar Lazio definitivamente pronunciando sul ricorso – si legge ad litteram –  come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto annulla le operazioni elettorali come da motivazione. Spese compensate. Ordina alla Segreteria di effettuare la immediata trasmissione in copia della presente sentenza al Sindaco del Comune di Ariccia ed al Prefetto della Provincia di Roma ai sensi dell’art. 130 c.p.a. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa”. Il Tar ordina chiaramente l’esecutività di questa sentenza. Anche secondo il consigliere Pdl Pierluigi Fortini, dunque, la cittadina potrebbe anche essere commissariata nei prossimi giorni, anche perché nonostante il Comune intenda appellarsi al Consiglio di Stato, quest’ultimo dovrebbe concedere una sospensiva alla sentenza del Tar. E questo è tutto da vedere. Nel frattempo il prefetto Pecoraro potrebbe dare esecutività alla sentenza, commissariando il Comune. Intanto, il sindaco Cianfanelli non batte ciglio: “ quando escono le motivazioni – dice il primo cittadino –  faremo ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensiva e la decisione nel merito. Sono del parere che rispetto al commissariamento converrebbe aspettare l’ultimo appello, però è chiaro che stiamo agli ordini del Prefetto. A noi sembra tutto campato in aria, ho sottovalutato questa vicenda. A parti invertite non avrei mai agito con ricorsi e denunce a pioggia, è gente che non ha accettato il verdetto delle urne. C’è anche un’inchiesta penale della magistratura, che è la dimostrazione che è stata organizzata una brutta operazione nei confronti del presidente della sezione 15, e di un funzionario che è stato indagato e sospeso dal servizio. Il Tar è stato coraggioso nell’infilarsi in questa vicenda. Qui, noi non abbiamo fatto imbrogli”. Soddisfatto il consigliere Pdl Fortini: “per il centrodestra è stata una vittoria sopra ogni aspettativa – dice Fortini – perché non solo il Tar ha accertato irregolarità in ben 12 sezioni ma ha accolto il ricorso che riguarda la proclamazione a sindaco di Cianfanelli. Ci tengo a precisare che i due ricorsi contro la mia elezione a consigliere Comunale da parte di Ciccarella e Filosofi sono stati dichiarati dal Tar improcedibili”. 

 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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