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Roma

ARICCIA ELEZIONI TAR, CIANFANELLI A LIBANORI: "LIBANORI JUNIOR SI PRENDE TROPPO SUL SERIO"

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Redazione

Riceviamo e pubblichiamo una nota ufficiale del sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli.

"Leggo dell’attacco dell’Udc per bocca di Libanori. Non conosciamo Giovanni Libanori, sappiamo solo che è il figlio di Franco Libanori esponente della vecchia DC e mio amico e che ha la fama di essere nella sua Nemi un “ammazzasindaci”. Sappiamo anche che ha un incarico ben remunerato in un’azienda regionale, datogli per appartenenza politica e non certo per essere stato eletto o per aver vinto un concorso pubblico, è lì solo per essere un signore iscritto all’Udc.  Io non penso a dimettermi perché sono stato eletto dai cittadini di Ariccia in maniera trasparente e le irregolarità formali (di cui ancora non abbiamo le motivazioni dal Tar) hanno portato anche, per alcune di esse, all’apertura di un’indagine penale. Questo dà la misura di quanto questa sia una brutta vicenda, una pagina nera per Ariccia, dove (presunti aggiunge l'osservatore laziale) grandi interessi edilizi provano a sovvertire per via giudiziaria una maggioranza votata e voluta dai cittadini. Riceviamo infatti continui attacchi perché su Ariccia i giovani rampolli scesi in campo con Di Felice (sarebbero aggiungel'osservatore) legati a interessi edilizi per migliaia di metri cubi di cemento. Rimaniamo sereni, perché in tutto questo noi non c’entriamo nulla.
Tengo poi a precisare che io non ho mai insultato il Vice Presidente Ciocchetti, anzi, sono stato io oggetto di pesanti attacchi nel corso dello scorso convegno promosso dall’Udc sul Piano casa. Convegno organizzato da Ciocchetti e dal suo membro del consiglio provinciale non credo per questi (presunti aggiunge l'osservatore laziale) interessi edilizi, ma per il bene della comunità ariccina che noi per primi e da sempre intendiamo tutelare da inutili cementificazioni a vantaggio di pochi costruttori, cementificazioni che ai nostri giovani e alle nostre famiglie non danno una reale soluzione abitativa.
In ultimo, leggendo la sollecitazione che Libanori junior fa al Prefetto, invitandolo a commissariare Ariccia (sempre per il bene della nostra città), l’unico commento che posso fare è che a Libanori junior manca l’autoironia del suo più famoso padre il quale ha avuto il merito di essere eletto e non nominato. Crediamo che si prenda troppo sul serio, è il caso che si valuti con più rigore".

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