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Roma

ARICCIA ELEZIONI, LA RESPONSABILE DEL COMUNE INDAGATA PER SOPPRESSIONE DI DOCUMENTO

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Tempo di lettura 5 minutiL'udienza fissata per il prossimo 19 settembre

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Cianfanelli: "Il mio timore è che si apra una brutta pagina che possa fare giurisprudenza se per mero vizio formale si possa arrivare al punto di far cadere un’amministrazione."

Di Felice: “In materia elettorale le irregolarità sono sempre sostanziali in quanto la disciplina normativa delle operazioni elettorali deve tutelare ex ante i contendenti."

 

Chiara Rai
Il Gip ha accolto la richiesta di incidente probatorio e la prosecuzioni delle indagini avanzata dal Pm nei confronti della responsabile della tenuta e revisione delle liste elettorali del Comune, indagata per soppressione di documento insieme ad ignoti. L’udienza si terrà il prossimo 19 settembre. Questa notizia cammina parallela alla vicenda delle elezioni di Ariccia dello scorso maggio 2011, di fatto annullate dal TAR assieme alle proclamazioni degli eletti. Da marzo scorso è insediato il commissario prefettizio Enza Caporale che nel caso si dovesse tornare alle urne, traghetterà la macchina amministrativa fino alle comunali 2013. A giorni sarà stilata la sentenza del Consiglio di Stato che lo scorso venerdì si è riunito per decidere nel merito avverso la sentenza emessa dal tribunale amministrativo. Nel caso non dovesse accogliere le irregolarità rilevate dal Tar, tornerà ad amministrare Ariccia, il sindaco di centrosinistra Emilio Cianfanelli che ha vinto poco più di un anno fa grazie a 32 voti di scarto rispetto al candidato col Terzo Polo Roberto Di Felice, che poi è uno dei maggiori promotori del ricorso accolto dal Tar. Mentre, la vicenda che ha la responsabile della tenuta e revisione delle liste elettorali del Comune, e che fa parte delle irregolarità rilevate dal Tar, è questa: nella sezione numero 15 risulterebbe mancante l'atto di nomina del Presidente della sezione. Per questo motivo, il TAR ritiene nulle le operazioni di voto poste in essere proprio a causa dell’assenza dell'atto di nomina del Presidente. La magistratura penale ha aperto un'inchiesta, sulla quale sta attivamente indagando, per accertare la verità e individuare le responsabilità personali riguardo alla vicenda della nomina del Presidente della sezione. Il centrosinistra ritiene l'irregolarità rilevata nella sezione 15 decisiva per giungere all'annullamento delle elezioni in quanto è quella che consentirebbe il superamento della prova di resistenza, ovvero il numero di voti contestati che, laddove fossero tutti riconosciuti a favore del ricorrente, non sarebbero comunque sufficienti a ribaltare il risultato elettorale. Una storia ingarbugliata che sembra non avere ne capo e ne coda: la responsabile della tenuta e revisione delle liste elettorali del Comune asserirebbe di non aver ricevuto, prodotto o visto sia l'atto di rinuncia che l'atto di nomina del presidente subentrato in sostituzione. Il marito della signora rinunciataria avrebbe dichiarato di aver presentato alla responsabile dell'ufficio elettorale l'atto di rinuncia della consorte e di aver indicato, su richiesta della stessa, il nominativo del presidente subentrato e infine il presidente subentrato che asserirebbe di aver ricevuto dal marito della signora rinunciataria l'atto di nomina redatto e firmato dalla responsabile dell'ufficio elettorale e di aver consegnato l'originale di tale atto alla Procura della Repubblica tramite i carabinieri della stazione di Ariccia. Questi particolari sono stati stilati dal centrosinistra in un dossier che sostanzialmente vuole dimostrare che le irregolarità rilevate dal Tar sarebbero meramente formali: “In tutta questa storia non ci sono stati brogli – dichiara il sindaco sospeso Emilio Cianfanelli – noi siamo parte danneggiata, siamo vittime. Il mio timore è che si apra una brutta pagina che possa fare giurisprudenza se per mero vizio formale si possa arrivare al punto di far cadere un’amministrazione. In questa vicenda non c’è dolo ovvero nelle irregolarità formali rilevate rimangono pienamente soddisfatte sia la libera espressione del voto e sia l'imparzialità della competizione”. Risoluto Roberto Di felice commenta: “In materia elettorale le irregolarità sono sempre sostanziali in quanto la disciplina normativa delle operazioni elettorali deve tutelare ex ante i contendenti. Faccio notare i diversi tentativi da parte della fazione avversa alla mia di suggestionare i giudici amministrativi, anche attraverso parlamentari ignari del caso nella sua complessità e completezza”.   

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