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Editoriali

AREZZO, OPERAZIONE TRACER: SGOMINATA BANDA CRIMINALE DEDITA A FURTI IN ABITAZIONI E NEGOZI IN TOSCANA, UMBRIA E MARCHE

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Tempo di lettura 4 minuti Brillante operazione condotta dai Carabinieri di Sansepolcro (Ar): Sette arresti e quattro persone indagate.

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Redazione

Arezzo – Sette arresti e quattro persone indagate. Sono i numeri salienti della brillante operazione condotta dai Carabinieri di Sansepolcro (AR), che ha permesso di disarticolare un gruppo criminale dedito ai furti in abitazione, in esercizi pubblici e commerciali in diversi Comuni della Toscana, dell’Umbria e delle Marche.
L’operazione, denominata “Tracer”, prende il nome da un supercriminale immaginario, pubblicato dalla DC Comics nel 1990, che possedeva velocità, agilità, sensi super sviluppati e mimetismo animale.

Di fronte al fenomeno dei reati predatori, che negli ultimi mesi si erano verificati sul territorio dell’Alta Valle del Tevere, era salita alta la preoccupazione della popolazione locale, colpita da un aumento dei furti in appartamento e di auto, sia in Sansepolcro che in altri centri come Pieve Santo Stefano ed Anghiari, ma anche nelle campagne, nelle zone industriali e nei negozi.

Per contrastare il fenomeno, opera non di delinquenza spicciola ma di gruppi criminali di matrice etnica in assetto specialistico, che disponevano di mezzi e uomini in grado di effettuare azioni tipiche da vero e proprio commando, i Carabinieri di Sansepolcro avviavano complesse indagini e prolungati servizi.
Nella nottata del 31/10/2013 attivavano i militari della Compagnia CC di Jesi e li guidavano, attraverso un costante e preciso monitoraggio, all’arresto, in Castelbellino (AN), di G. B. R., 21enne rumeno senza fissa dimora, U. V. e A. A. V., rumene di 31 e 22 anni residenti a Deruta (PG), nella flagranza del delitto di furto aggravato in concorso a danno della sala giochi “Calamity Slot”, con il recupero della refurtiva, circa tremila euro in monete. Nella circostanza un quarto malvivente, poi identificato in M. F., rumeno di anni 28 residente a Perugia, riusciva a sottrarsi all’arresto dandosi a precipitosa fuga a piedi lungo le campagne circostanti.

Mentre gli uomini depredavano i loro obiettivi le due donne, incensurate, fungevano da vedette e rimanevano in costante contatto telefonico con i loro complici per avvisarli dell’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.
L’arresto di G. B. R., U. V., e A. A. V., spingeva M. F., capo indiscusso del gruppo criminale, a colpire da solo. A seguito di un servizio di controllo dinamico, attivato nella serata precedente, alle ore 05:00 del 23/11/2013, in Sinalunga (SI), i Carabinieri di Sansepolcro (AR) lo traevano in arresto nella flagranza del delitto di furto aggravato a danno dell’esercizio pubblico denominato “Bar della Stazione”, con recupero dell’intera refurtiva.

Anche in quest’occasione, come già avvenuto in Castelbellino (AN), M. F. tentava di dileguarsi ma veniva prontamente bloccato dai militari operanti.

Le indagini consentivano di deferire alla competente A.G. tutti i predetti, ritenuti responsabili dei sotto elencati furti a danno di:
1)    Circolo privato “Sport Biliardo”, sito in via Ginna Marcelli n. 3, con l’effrazione di sei video poker e di un cambiamonete ed asportazione della somma di euro 10.000,00 circa, commesso in Sansepolcro (AR) durante la notte del 12/10/2013;
2)    “Autofficina Gatti & Mencucci”, sita in via Marco Polo n. 33/35, con l’asportazione di due notebook, attrezzatura da lavoro e merce varia, per un danno non quantificato, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
3)    Ditta “F.lli Gionchetti S.p.A.”, sita in via Marco Polo n. 2, con l’asportazione dell’autovettura Opel Astra targata EJ 051 VP, un notebook ed euro 100,00 in denaro contante, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
4)    Ditta “Cesari Giovanni”, sito in località Costa Cavalieri, con l’asportazione di pompe idrauliche, per un danno non quantificato, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
5)    Ditta “Ralò S.r.l.”, sita nella Zona Industriale, con l’asportazione di chilogrammi 2.500 di rame, per un danno quantificato in euro 15.000,00 circa, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
6)    Ditta “Halley Media S.n.c.”, sita in via Merloni, con l’asportazione di due notebook e la somma di euro 200,00 circa, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
7)    Cantina Bellisario, sita nella Zona Industriale, con l’asportazione di euro 100,00 in denaro contante, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
8)    Ditta “Vibroedil S.r.l.”, sita in via del Lavoro 6/8, con l’asportazione di quattro martelli demolitori e la somma di euro 100,00 in denaro contante, commesso in Castelbellino (AN) durante la notte del 27/10/2013.

Parallelamente, i Carabinieri di Sansepolcro avevano avviato le indagini su un collegato gruppo criminale, facente capo a P. K., albanese di 33 anni, dedito ai furti in abitazione. Indagini che hanno permesso di acquisire elementi di responsabilità a carico del predetto P. K. in relazione ai furti in abitazione perpetrati, durante la notte dell’01/11/2013, nella frazione Santa Fiora di Sansepolcro (AR) e, durante la notte del 16/11/2013, nel centro abitato di Pieve Santo Stefano (AR).

A seguito di tali furti i malviventi si erano allontanati asportando tre autovetture, una Golf Volkswagen un’Audi A4 Allroad e un’Audi A3, del valore commerciale complessivo di euro 45.000,00 circa, tutte recuperate in Sansepolcro (AR) e Perugia dai Carabinieri di Sansepolcro (AR).
L’arresto in Sinalunga (SI) di M. F. ha probabilmente indotto P. K. & C. a “cambiare aria”, tant’è che, prima delle festività natalizie, tale gruppo si è spostato a Parigi (Francia).
Dopo un lungo e meticoloso lavoro d'indagine, il G.I.P. presso il Tribunale di Arezzo, dott.ssa Annamaria Loprete, ha accolto la richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere avanzata dal P.M. in sede nei confronti di M. F., U. V. e A. A. V., per il delitto di furto pluriaggravato commesso a danno del Circolo privato “Sport Biliardo” di Sansepolcro (AR).

Nel proprio provvedimento il G.I.P. sottolinea: “Sussistono insopprimibili esigenze cautelari afferenti al pericolo di reiterazione di fatti analoghi: siamo di fronte alla classica banda di rumeni che con insistenza, assiduità e assoluta irriverenza verso la legalità e i diritti altrui compie atti di predazione, confidando di poter rimanere impuniti e di essere favoriti da una legislazione in tema di diritti sulle libertà individuali più favorevoli rispetto a quelle del loro paese di appartenenza.”
Nella prima mattinata del 15/01/2014 i Carabinieri di Sansepolcro hanno tratto in arresto, in Siena e in Deruta (PG), i rumeni raggiunti dalla predetta ordinanza.
 

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Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Un anno senza Silvio Berlusconi

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Era il maggio del 2016, mancavano pochi giorni alla sfida tra Beppe Sala e Stefano Parisi candidati sindaco di Milano.
Io ero un “semplice” candidato nel municipio 8 ove ero residente.
Una serata elettorale come tante io, ovviamente, giacca e cravatta come “protocollo detta”.
Si avvicina un amico e mi fa: vuoi venire a salutare il presidente?
Io tentenno – non lo nascondo, mi vergognavo un po’ – lo seguo entro in una stanza.
Presenti lui, il presidente, Maria Stella Gelmini, il mio amico ed un altro paio di persone.
Presidente lui è Massimiliano Baglioni è uno dei candidati del nostro schieramento, dice il mio amico.
Il presidente mi stringe la mano mi saluta e con un sorriso smagliante mi chiede:
Cosa pensa di me?
Ed io, mai avuti peli sulla lingua, rispondo:
Presidente non mi è particolarmente simpatico, lo ammetto, ma apprezzo in Lei quella Follia che ci unisce in Erasmo da Rotterdam.
Sorride si gira verso la Gelmini e dice:
Mary segna il numero di questo ragazzo, mi piace perché dice ciò che pensa.
Si toglie lo stemma di Forza Italia che aveva sulla giacca e lo appende sulla mia.
Non lo nascondo: sono diventato rosso.

Oggi, ad un anno dalla morte di Silvio Berlusconi riapro il cassetto della mia memoria per ricordare questo italiano che ha fatto della Follia un impero economico, una fede calcistica, una galassia di telecomunicazioni.
Conservo con cura quella spilla simbolo di  un sogno, simbolo di libertà.
Grazie ancora, presidente, ma si ricordi: non mi è, ancora oggi, simpatico.

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