Roma
Ardea: presto l'aperture di nuove aree archeologiche
Tempo di lettura 3 minutiIl sindaco Di Fiori: "Ora la prossima tappa sarà l'apertura del museo comunale"
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8 anni faon
di Simonetta D'Onofrio
ARDEA (RM) – Lo straordinario patrimonio delle aree archeologiche del Lazio sarà arricchito da altre aree di elevata significatività storica. Si tratta nientedimeno che di realtà storiche citate anche nell’Eneide, come l’area “Castrum Inui”, il porto e la fortezza romana dell'antica città dei Rutuli, dove il loro re, Turno, è presentato come antagonista di Enea, protagonista assoluto del poema epico di Virgilio.
Un esempio concreto di come la cultura, quella vera, possa rappresentare un volano per apportare in un territorio a sud di Roma, prestigio e crescita turistica, tutto finalizzato a poter condividere il bene culturale e portare lavoro alle giovani generazioni. In questo caso, anche la tenacia di un sindaco è stata fondamentale. Un compito non semplice, ottenuto con un assiduo impegno, orgoglioso di rappresentare una comunità che conta quasi 50.000 abitanti, raggiungendo come obiettivo, l’approvazione di un documento primario, votato dal Consiglio comunale, che permetterà ad Ardea di essere valorizzata e conosciuta in tutto il mondo.
È in estrema sintesi ciò che ha raggiunto Luca Di Fiori, sindaco di Ardea, nel consiglio comunale, ribadendo come possa essere questo un momento storico per Ardea. E ci dice quanto segue: “Mai, dalla nascita come Comune, si era stipulato un atto con la Soprintendenza per l'apertura definitiva delle aree archeologiche. Un obiettivo raggiunto dalla mia amministrazione e ne sono particolarmente orgoglioso. Un lavoro lungo, durato anni, ma che alla fine ha premiato l’impegno speso per convalidare il progetto. Infatti c’è stata l'approvazione, da parte del Consiglio comunale, della bozza del protocollo d'intesa tra il Comune e la Soprintendenza dell'archeologia, delle belle arti e del paesaggio per l'area metropolitana di Roma”.
Il documento di fatto apre alla gestione delle aree archeologiche di Casalinaccio, Colle della Noce, dell'Oratorio cristiano ipogeo e di Castrum Inui per permettere la realizzazione di visite guidate e di un piano per la fruibilità. La soprintendenza affida al Comune la responsabilità della custodia delle aree per la loro apertura al pubblico e l’amministrazione avrà l'onere della loro pulizia e manutenzione ordinaria, soprattutto per le attività di diserbo e pulizia, per la manutenzione dei percorsi di visita, delle tettoie, degli impianti elettrici e idrici e delle recinzioni. Ardea, direttamente o attraverso cooperative, società o associazioni culturali, che abbiano per statuto finalità di promozione e diffusione di conoscenza dei beni culturali, provvederà alla loro promozione e valorizzazione. In questo modo si potranno effettuare visite accompagnate o guidate con l'impiego esclusivamente di personale abilitato a farle nelle aree archeologiche con l'istituzione di un centro organizzativo al cui referente dovrà essere preferibilmente affidata la custodia delle chiavi di accesso delle aree. Il protocollo d'intesa apre alla possibilità di svolgere anche attività didattiche e culturali. La delibera del Consiglio permetterà al sindaco Luca Di Fiori di firmare il protocollo già siglato dal soprintendente Alfonsina Russo. Il risultato portato a casa consentirà alle aree archeologiche di diventare fruibili a tutti. L’ amministrazione ha capito come sia fondamentale la cultura e il turismo per far crescere il territorio. Già ci sono state delle aperture straordinarie che hanno dimostrato un grande riscontro di pubblico.
Di Fiori ci ricorda come “l'apertura delle aree archeologiche di una delle civiltà fondanti della cultura classica sarà di notevole interesse non solo per turisti dall'Italia ma anche dall'estero. E sarà, sicuramente, un'opportunità per tanti giovani del territorio che potranno esercitare le loro attività creative non solo come guide ma anche nella ricettività e nel marketing.” Anche il ruolo reso dalla sovraintendenza Francesco Di Mario, delegato della soprintendenza, e la soprintendente Alfonsina Russo sono stati fondamentali, per essere stati grandi sostenitori di questa volontà comune di rendere fruibili le aree. Il Primo Cittadino infatti ribadisce come la città ha nella soprintendenza un valido partner che saprà far mantenere elevato il livello di qualità che verrà offerto nella gestione. Ora la prossima tappa sarà l'apertura del museo comunale. Questo protocollo è il frutto di un lavoro di anni. In soprintendenza, al ministero dei Beni culturali, poi di nuovo qui sul territorio. Si sono volute interpretare le esigenze della città ma anche, allo stesso modo, si vuol dar lustro alle straordinarie campagne di scavo condotte per decenni dalla stessa soprintendenza e dallo stesso Di Mario.”
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