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di Simonetta D'Onofrio
ARDEA (RM) – L’apertura di una nuova scuola superiore è sempre e comunque una bella notizia per la società civile, in particolare assume un valore maggior quando ci troviamo davanti a una città di oltre 50.000 abitanti, Ardea, che finora ne era totalmente sprovvista. Dopo tanti anni, finalmente il comune a sud di Roma, potrà avere il suo primo ed unico istituto superiore. Impegno questo preso con la cittadinanza e portato avanti positivamente dal sindaco Luca Di Fiori. In merito al risultato ottenuto il Sindaco ci dice: “Le chiacchiere stanno a zero. Lo avevamo detto e ora è stato fatto. Dopo decenni di parole al vento, di progetti insabbiati, ora la scuola superiore diventa realtà”.
Al Primo cittadino è giunta la comunicazione ufficiale dopo aver avuto il riscontro dell'approvazione del bilancio di Città metropolitana all'interno del quale sono stanziate risorse per la cantierizzazione, le indagini geologiche e archeologiche per la realizzazione della scuola secondaria di II grado di Ardea. A tal proposito il sindaco Di Fiori commenta così in merito all’avanzamento dell’ente preposto a dare il parere positivo alla opera: “Ecco cosa vuol dire avere un proprio rappresentante all'interno di una istituzione superiore come Città metropolitana, Ardea può contare infatti sul suo presidente del Consiglio, Massimiliano Giordani. Dai tempi della Presidenza della Provincia di Roma con Silvano Moffa, si è iniziato un lavoro che sembrava senza fine. I tagli ai bilanci, fatti, spesso, indiscriminatamente, tagliarono un'opera strategica per la nostra città. Nella scuola superiore di Ardea, infatti, potranno trovare spazio almeno 350 studenti. Un dato per noi rilevante visto l'alto pendolarismo di tutti i nostri ragazzi”.
Ci chiediamo come sia possibile che, per un’opera necessaria in una città in continua espansione demografica, bisogna attendere quindici anni dal progetto all’inizio dei lavori. Tempo perso, da una parte, per una burocrazia lontana dall’ascolto dei bisogni dei cittadini, dall’altro da una politica miope che non era riuscita ad incidere come avrebbe dovuto.
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