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Latina

APRILIA: I DEBITI DI ACQUALATINA NON SI SCARICANO SUI CITTADINI

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Tempo di lettura 2 minuti Il Consiglio ha ribadito fermamente la volontà già espressa dallo Statuto Comunale, cui è stato recentemente inserito il concetto di “acqua bene comune”

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Redazione

Aprilia (LT) – Si sono conclusi i lavori del Consiglio Comunale convocato dal Presidente Bruno Di Marcantonio, al termine del dibattito sulle interrogazioni e dei punti all’ordine del giorno, tutti approvati. Tra di essi, di particolare rilievo ha avuto la proposta di deliberazione sul tema della gestione del servizio idrico integrato, approvata in seguito ad un ampio dibattito e confronto tra le forze politiche rappresentate in aula consiliare.

Il Consiglio ha ribadito fermamente la volontà già espressa dallo Statuto Comunale, cui è stato recentemente inserito il concetto di “acqua bene comune”, ovverosia che la gestione del servizio idrico integrato debba essere realizzata senza finalità lucrative, in quanto servizio pubblico di interesse generale e che sia necessario avviare un percorso di ripubblicizzazione finalizzato al superamento dell’attuale forma privatistica.

A tal proposito, nel corso della recente seduta di Conferenza dei Sindaci dell’Ato4, il Comune di Aprilia è stato insieme ad altri dieci Comuni firmatario di un documento che ha espresso contrarietà alla delega al Presidente Armando Cusani per avviare una trattativa esplorativa con il socio privato sulla sua eventuale disponibilità a cedere le quote del pacchetto societario di Acqualatina.

Il Consiglio Comunale, in relazione a ciò, ha quindi deliberato la necessità di «un’esplorazione sistematica e imparziale delle condizioni economiche, finanziarie e patrimoniali in cui versa l’attuale gestore, ai fini di una serena valutazione dei costi e dei benefici di un’eventuale acquisizione delle quote detenute dal socio privato, previa manifestazione di interesse da parte dello stesso».

«Come già ampiamente espresso nei tavoli di competenza e più volte ribadito – ha commentato il Sindaco Antonio Terra – non vogliamo che, dietro alla facciata della ripubblicizzazione del servizio idrico, per la quale si è espressa favorevolmente la grande maggioranza degli italiani attraverso un Referendum, si nasconda l’opportunità di scaricare sugli enti locali, ovverosia su tutti i cittadini, la forte situazione debitoria che parrebbe aver accumulato Acqualatina, almeno stando a quanto riportano autorevoli media locali. Per questo motivo, ogni decisione in merito va assunta solo dopo aver chiarito i rapporti del gestore con i Consorzi di Bonifica, la Depfa Bank e le sue risorse umane. Infine, siamo sempre più convinti che debba essere un coordinamento di Comuni e non il Presidente Cusani a gestire le attività allo stesso oggi delegate».

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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