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Tempo di lettura 2 minutiDue depositi clandestini di merce contraffatta e non sicura sono stati individuati ad Aprilia (LT) e Anagni (FR) dai Finanzieri del Comando Provinciale Roma, che hanno sventato l’immissione sul mercato di oltre 830.000 articoli – contraffatti e pericolosi per la salute dei consumatori – denunciando due persone all’Autorità Giudiziaria.
I “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego della Capitale, prevedendo una
recrudescenza del traffico illecito di prodotti di cartolibreria in occasione della riapertura delle scuole, hanno concentrato la loro attenzione sui punti vendita e sui trasporti di tale materiale. Proprio durante un controllo su strada è stato fermato un automezzo diretto verso un negozio del centro storico di Roma, ove i Finanzieri hanno sequestrato oltre 20.000 pezzi tra matite, penne, gomme, quaderni, astucci, temperamatite e tubetti di
colla, privi del marchio di sicurezza “CE”. Risalendo la filiera dell’approvvigionamento, le Fiamme Gialle sono giunte a un deposito clandestino ubicato ad Anagni, ove sono stati rinvenuti ulteriori 5.500 accessori con i marchi contraffatti “All Star CV”, “Marvell” e
“Device of mustache”, nonché 86.500 articoli di cartoleria non conformi al c.d. “Codice del Consumo”, per lo più pennarelli ed evidenziatori.
Nella rete dei controlli è finita anche un’altra società operante nel settore, nei cui locali, ubicati nel quartiere Ostiense della Capitale, i “Baschi Verdi” hanno rinvenuto circa 600.000 articoli contraffatti e non rispettosi della normativa comunitaria e nazionale (cartucce per stampanti, carica-batterie e accessori vari per tablet e cellulari). Anche in questo caso è stato ricostruito il canale distributivo, individuando un deposito di rilevanti
dimensioni, ubicato nella zona industriale di Aprilia, al cui interno erano stoccati altri 120.000 pezzi pericolosi per la salute degli acquirenti.
Tutta la merce sequestrata, se venduta, avrebbe potuto fruttare ai responsabili dell’attività illecita ricavi per oltre un milione di euro. Due persone di nazionalità cinese sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Roma per i reati di ricettazione, frode in commercio e introduzione e vendita di prodotti con marchi falsi, oltre che segnalate in via amministrativa per la violazione del c.d. “Codice del Consumo”.
L’operazione si inquadra nel più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti e a ogni altra forma di illegalità economico-finanziaria predisposto della Guardia di Finanza, volto alla salvaguardia degli imprenditori onesti e alla tutela della saluta e della sicurezza dei
consumatori.
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