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ANZIO E NETTUNO, ACQUA PUBBLICA: INSORGE IL COMITATO CITTADINO "SINDACI ORA BASTA! L'ACQUA NON E' UNA MERCE!"

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Tempo di lettura 4 minuti "Sindaci Bruschini e Chiavetta, anche se di colore politico opposto, sulla gestione dell’acqua vanno tranquillamente a braccetto"

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Redazione

Anzio / Nettuno (RM) – Con l’ultima deliberazione dei Sindaci dell’ATO 4 del 7/8/2014, sono state stabilite una serie di atti che vanno a sconvolgere le tariffe idriche aumentando a dismisura le bollette degli utenti. Tali iniziative. "oltre ad essere state prese in maniera illegittima non rispettando neanche le normali regole delle sedute della Conferenza dei Sindaci ed, in particolare per Anzio e Nettuno,  con la completa latitanza dei rispettivi" Dichiarano in una nota dal Comitato AcquaPubblica Anzio-Nettuno  

"Sindaci Bruschini e Chiavetta, anche se di colore politico opposto, sulla gestione dell’acqua vanno tranquillamente a braccetto, – prosegue la nota del Comitato –  sono state volute a spregio di ogni considerazione di natura politica, economica e sociale; solo per fare un favore al Gestore.

1) Il deposito cauzionale è un illecito normativo dato dal fatto che per effetto della Delibera n.86/2013 AEEG, in particolare all’art.3.2,  non può essere richiesto nel caso in cui il gestore non rispetti le prescrizioni sulla trasparenza e l’informazione nei confronti dell’utenza, in particolare se non viene adeguata la Carta dei Servizi secondo le prescrizioni dell’Autorità Nazionale deliberate con provvedimento n. 585/2012. Tutto questo Acqulatina non l’ha fatto. 

2) Conguagli pregressi:  nuove bollette e nuove magagne del gestore e dei loro complici politici. Su queste nuove fatture  sono riportate una serie di voci, in aggiunta alla normale tariffazione, che riguardano il famigerato “conguaglio o compensazione per partite pregresse”.  Solo che, è qui sta la magagna, questo conguaglio va richiesto secondo determinate prescrizioni normative che l’AEEG ha stabilito con la delibera n.585/2012e n.643/2013,. Tali prescrizioni prevedono che i conguagli vanno stabiliti e deliberati dall’AATO con atto approvato entro aprile 2012 ( vedi circolare AEEG del 09/10/2014) ai sensi degli artt.31e 32 delib.643/2013/R/idr AEEG e come prescritto dall’art. 34 c.1 lett. a) del MTT (allegato A delib 585/2012 AEEG). Nel 2012 ‘AATO 4 non ha deliberato nulla in merito se non il 7/08/2014, cioè  fuori tempo massimo. Inoltre nel frattempo è arrivato il provvedimento sanzionatorio dell’AEEG contro Acqualatina, la  delibera .n.481/2014/S/idr, con cui l’Autorità dichiara inammissibile tutti gli impegni presi da Acqualatina nel motivare e inviare all’utenza tutte le sue richieste. Quindi in base a tutte queste considerazioni la bolletta di Acqualatina è illegittima. Inoltre c’è da aggiungere  che questa operazione non era soggetta solo alla verifica dei costi a consuntivo, ma doveva essere parametrata in base alla determinazione della qualità del servizio e della qualità dell'acqua erogata, prevista nella Convenzione di gestione: il problema del famigerato parametro MALL. Il parametro MALL, è quel moltiplicatore applicato alla tariffa che indica qualità del servizio ( numero reclami, soddisfazione dell'utenza, numero delle controversie, manutenzione rete, riduzione dispersioni, ecc.) e la qualità dell'acqua ( analisi chimico-fisiche, risoluzione problema arsenico, miglioramenti, risoluzione e tempi di intervento, ecc.). L'ATO 4 molto tempo fa, visto il susseguirsi di rilevazioni in cui il MALL risultava sempre inferiore a 1, deliberò che tale parametro sarebbe stato fissato d'ufficio uguale 1 a prescindere, fino al 2011. Dalle tabelle infatti risulta che il MALL,  in tutti questi anni è stato sempre inferiore a 1, tanto da determinare lo scatto, previsto dalla Convenzione di Gestione, di una penale nei confronti di Acqualatina che negli anni avrebbe accumulato vari milioni da restituire all'utenza. Per non parlare poi del periodo di vacanza legislativa tra il 2010 e il 2011, sul problema arsenico, risolto poi con la richiesta di aumento del tasso di arsenico da 10 microgrammi/litro a 20 microgrammi/litro consentito dalla Commissione Europea fino al 31-12-2012. In questo lasso di tempo, l'acqua risultava non potabile o comunque non utilizzabile per molte cose ( preparazione di alimenti, bambini al di sotto dei 3 anni, donne in gravidanza, ecc.). Tanto che anche il sindaco Bruschini a suo tempo emise un'ordinanza per l'uso limitato dell'acqua. Anche in questo caso la qualità dell'acqua sarebbe scesa ai minimi termini, ma di tutto questo l'ATO 4 non ne ha tenuto conto nel determinare i conguagli pregressi tutti a favore di Acqualatina, come se il servizio e la qualità dell'acqua fossero stati sempre impeccabili.

3) Nuova articolazione tariffaria. Con le ultime bollette arriva anche  la nuova articolazione tariffaria per il 2014. Da questo prospetto ci rendiamo conto dell’ulteriore ladrocinio ordito nei confronti dell’utenza, considerando sempre di più l’acqua una merce ed eliminando l’ultimo baluardo, eventualmente ancora in piedi, della peculiarità del bene acqua. La nuova articolazione tariffaria per il 2014, infatti, prevede, per esempio  il restringimento della fascia di consumo a tariffa agevolata (vecchia articolazione da 0 a 110 mc/anno) da 0 a 30 mc/anno, seppur con il contentino della tariffazione più bassa ( 0,35 €/mc, invece di 0,55 €./mc) ma aumentando la tariffa della fascia di consumo base (da 31 a 200 mc/anno) a 1,03 €./mc, invece delle vecchie 0,95€./mc. Pertanto, a conti fatti, lo scaglione a tariffa agevolata non copre neanche il consumo medio giornaliero (50 litri) di cui ogni persona ha diritto,  secondo la risoluzione ONU n.  GA/10967 del 28.07.2010, a cui l’Italia ha aderito. Infatti, per esempio, una famiglia media anche di sole 3  persone avrebbe diritto ad un consumo d’acqua giornaliero, se non gratis almeno a tariffa sociale agevolata, di 150 litri di acqua al giorno, corrispondenti a 54,75 mc/anno e non 30 mc/anno come deciso da Acqualatina e dai nostri Sindaci. Inoltre  l’Art. 2 della Costituzione stabilisce che: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. 

Per questo, dire che “l’acqua non è una merce” non è solo uno slogan ma un atto di difesa della democrazia di questo paese, un atto di controllo diretto dei cittadini su un servizio pubblico di interesse generale. A questa nuova aggressione dei “padroni” dell’acqua invitiamo tutti i cittadini a rispondere con il rifiuto a sottostare a decisioni completamente illegittime, anti costituzionali, impopolari, soprattutto in periodo di crisi economica, esclusivamente adottate per fare cassa e non certo per migliorare un servizio lasciato ormai allo sbando e di cui la politica ne vorrebbe fare l’oggetto del desiderio per la più grande speculazione finanziaria mai organizzata nella storia.

 Il Comitato Acqua Pubblica Anzio-Nettuno è pronto ad assistere tutti i cittadini che  si opporranno, con tutti i mezzi, a questa nuova gabella voluta dal Gestore e dai sui complici politici, nonché ai distacchi abusivi, perché l’acqua è vita e  chi stacca l’acqua cancella un diritto. 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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