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ANTIDEPRESSIVO PAROXETINA, L'ALLARME DALL'INGHILTERRA: RISCHIO SUICIDIO PER I BAMBINI
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9 anni faon
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cmarchegiani
Silenzio del produttore, mentre il ministro della Salute Lorenzin e l’AIFA non si sono ancora attivati al ritiro in commercio. Il deputato europeo, l’on Pedicini: “Questo è un vero e proprio atto criminale che non si fa scrupoli neanche davanti la salute dei nostri bambini e dei nostri ragazzi”.
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di Cinzia Marchegiani
Lo scandalo emerso sul farmaco a base di Paroxetina sembra trascinare con se oltre gli orrori di una terapia inefficace e pericolosa prescritta a bambini e adolescenti (stimola tendenze suicide), anche un silenzio tutt'oggi persistente da parte delle istituzioni sanitarie e degli organi competenti garanti della tutela e sicurezza dei pazienti. A confutare questa evidenza farmacologica della Paroxetina è stata una ricerca scientifica pubblicata sul British Medical Journal, lo scorso 16 settembre 2015, una tra le più autorevoli riviste mediche al mondo.
Giùlemanidaibambini aveva denunciato questo scandalo il 28 ottobre 2015. Il comunicato stampa del Comitato GiùleManidaiBambini in cui si dava rilievo all’articolo del British Medical Journal, che dimostra l’assoluta irrilevanza scientifica degli studi a supporto dell’autorizzazione della Paroxetina aveva fatto emergere tutti i retroscena di uno studio che sembrerebbe alterato e che di fatto consente la prescrizione di un potentissimo farmaco a bambini e adolescenti che per evidenza neanche risulta efficace.
La scoperta agghiacciante. La revisione sulla Paroxetina, potente antidepressivo prescritto ai bambini dimostrava la pericolosità. Il Comitato Giùlemanidaimbambini a fine ottobre 2015 aveva sollevato e spiegato cosa stava accadendo intorno a questo potente farmaco prescritto ad adolescenti e bambini: “grazie alla recente revisione sistematica promossa dalla più autorevole rivista medica del mondo non lascia spazio a dubbi, i dati che finora hanno giustificato la prescrizione a bambini e adolescenti del potente antidepressivo a base di paroxetina – usato anche in Italia – risultavano falsati dal produttore, la multinazionale farmaceutica GSK – GlaxoSmithKline, e quella molecola è INEFFICACE E PERICOLOSA”.
Studio falsato. La verità dopo 14 anni. Si svela ora come la nebbia al sole la verità su questo studio. Luca Poma giornalista membro dell’Unione Nazionale Medico-Scientifica d’Informazione e portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini fa luce su questo scandalo vergognoso, spiegando lo studio cosiddetto “329” che era stato pubblicato nel 2001, a firma di 22 ricercatori, e originariamente pareva confermare l’appropriatezza d’uso per questa molecola nei casi di depressione. In realtà la ricerca fu redatta da Sally K. Laden, una ghostwriter pagata dalla casa farmaceutica che aveva finanziato la ricerca allo scopo di dimostrare l’efficacia della molecola. Ci sono voluti poi 14 anni – e la tenacia di validi ricercatori – per ribaltare i risultati dello studio, e dimostrare che la paroxetina aumenta il rischio di suicidio per i minori che la assumono.
Vendita di Paroxetina alle stelle grazie allo studio falsato. “Dopo lo studio n° 329 del 2001, le vendite della paroxetina e di altri SSRI subirono una fortissima impennata, grazie anche a prescrizioni di medici generici e pediatri, con il risultato che molti adolescenti subirono effetti negativi e alcuni morirono. La paroxetina divenne l’antidepressivo più venduto, con guadagni per centinaia di milioni di dollari e più di due milioni di ricette emesse ogni anno per i soli bambini e adolescenti”, ha commentato Paolo Migone, Medico specializzato in Psichiatria in Italia e in USA.
Istituzioni italiane e produttore in silenzio. Arriva la reazione politica da Bruxelles. Lo studio su questi farmaci a base di Paroxetina non sembrano aver prodotto ancora effetti sul ministero della salute, tanto che da Bruxelles arrivano le reazioni politiche alla notizia del British Medical Journal: l’EFDD chiede il ritiro dal commercio, e scrive una lettera aperta alla Commissione Europea e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Silenzio del produttore.
Lettera indirizzata alla Lorenzin, ministro della Salute e interrogazione urgente. Il coordinatore del Gruppo Parlamentare Efdd- M5S nella Commissione Ambiente e Sanità del Parlamento Europeo, Dott. Piernicola Pedicini, ha inviato una lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea. Nella lettera di chiede agli organi competenti italiani ed europei intervengano immediatamente con misure urgenti atte a vietare il commercio del farmaco
Alla Lorenzin chiesto il ritiro dal mercato italiano di farmaci a base di Paroxetina. Al ministro Lorenzin è stato chiesto il ritiro dal mercato italiano dei farmaci a base di Paroxetina; alla Commissione Europea è stato chiesto di attivare una procedura di deferimento all’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) per una nuova valutazione dei prodotti medicinali a base di Paroxetina (Direttiva 2001/83/Ce) e di aprire un’indagine finalizzata ad accertare se la multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK), che commercializza tutt’ora l’antidepressivo non abbia violato le norme antitrust dell’UE accordando un vantaggio sleale al proprio prodotto.
“La nuova ricerca pubblicata su British Medical Journal – afferma Pedicini – non lascia spazio a dubbi: la Paroxetina è ‘inefficace e pericolosa’. Allora questo significa che si specula sulla pelle dei nostri bambini?
L’on Pedicini chiede che lo studio non nemga ignorato e chiede al Minsitro dela salure Beatrice Lorenzin:
1. di sollecitare il provvedimento di revoca delle autorizzazioni di immissione in commercio (AIC) di prodotti a base di Paroxetina dal mercato italiano, motivando la scelta non solo in base al principio di precauzione previsto dal Trattato UE, ma anche sulla base di solidi dati scientifici forniti dallo studio dell’autorevole rivista scientifica British Medical Journal
2. prendere tutte le misure necessarie per avvisare i medici i cui pazienti assumono paroxetina ed i genitori i cui figli vengono trattati con questa molecola a trovare delle alternative terapeutiche più efficaci e soprattutto meno pericolose
3. verificare attraverso le ispezioni se, e in che modo, i titolari delle autorizzazioni di immissioni in commercio abbiano fornito alle autorità italiane elementi carenti, fuorvianti o addirittura falsi, al fine di ottenetre autorizzazioni in messa in commercio o proroghe alla commercializzazione di farmaci a base di paroxetina
4. verificare se il responsabile del servizio farmacovigilanza abbia fornito informazioni di segnalazioni di sospette reazioni avverse gravi o disattese sul territorio nazionale
5. comunicare tutti i dati relativi alla spesa sanitaria sostenuta dallo Stato italiano negli ultimi5 anni per il rimborso di farmaci a base di paroxetina
6. controllare se l’Agenzia Italiana del Farmaco abbia comminato tutte le sanzioni previste dalla normativa in caso di accertata violazione delle norme sulla farmacovigilanza.
Silenzio di tutti su questa evidenza sconcertante. “Stupisce il silenzio quasi assoluto sia degli organismi sanitari di controllo, che della Magistratura, che delle società scientifiche: nessuna chiara presa di posizione, nessuna iniziativa, nessun comunicato stampa. I bambini e gli adolescenti vengono danneggiati da questi prodotti, che continuano ad essere somministrati in modalità off label anche in Italia: le ragioni del business, sulla pelle dei minori, evidentemente sono più forti” commenta Luca Poma del Comitato Giùlemanidaibambini.
Inquietante come la sicurezza dei bambini e adolescenti abbiano priorità minori rispetto ad un business che danneggia i bambini. Un mondo al contrario occorre assistere ogni santo giorno, ogni qulavolta che uno scandalo colpisce le lobby del farmaco . Aberrante e sconcertante è ancoral'assordante silenzio. Il Comitato Giuùlemanidaibambini si è dimostrato sempre attivo nel monitorare questo mondo pieno di inqioetanti contraddizioni istituzionali.
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Cinzia
14 Febbraio 2018 at 16:45
Cosa facciamoboi che abbiamo preso il farmaco?