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di A.B.
Matteo Renzi firma la legge anticorruzione e condivide con il popolo virtuale di Twitter quanto avvenuto e scrive: “Anticorruzione. I gufi passano, le leggi restano. Verba volant, scripta manent”, poi su facebook commenta l’argomento dell’anticorruzione e del traguardo raggiunto dall’Italia scrivendo: “L'Italia torna un Paese all'avanguardia nella legislatura anti-corruzione. In un anno, il falso in bilancio, l'autoriciclaggio, i reati ambientali, l'Autorità di Cantone, le pene più dure per mafia e corruzione”.
Per quanto riguarda il falso in bilancio (articolo 10) le cose prenderanno una piega diversa, con il testo approvato chi commette falso in bilancio rischia la reclusione da 3 a 8 anni, se non quotata invece da 1 a 5. Per quanto riguarda i fatti di lieve entità la pena minima è di 6 mesi, mentre la massima è di 3 anni. Sarà il giudice a valutare l’entità in base al tipo di società, alle dimensioni della società e al tipo di condotta dolosa. La riduzione della pena si applica anche alle società che non possono fallire, il reato in questione è perseguibile con querela di parte e toccherà al giudice stabilire il danno causato. Vi è anche l’introduzione di un nuovo articolo nel codice civile, l’articolo 2621-ter, norma anticorruzione. Vi è stato un aumento per alcuni reati di corruzione in atti giudiziari, per induzione, peculato e corruzione propria. Vi è stato anche un aumento della pena carceraria per coloro che commettono il reato di associazione mafiosa.
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