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Roma

Anguillara, un giardino per Federica Mangiapelo

L'iniziativa sarà oggetto del prossimo Consiglio comunale straordinario

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Chiara Rai 

ANGUILLARA SABAZIA – Nella seduta straordinaria di Consiglio comunale del prossimo 13 e 14 ottobre verrà discussa l’intitolazione del giardino di fronte piazza del Comune a Federica Mangiapelo, la sedicenne uccisa nel 2012 sulle rive del lago di Bracciano. Una splendida ragazza solare alla quale è stata strappata barbaramente la vita nel fior fiore dei suoi anni, periodo breve, purtroppo, che ha trascorso nella cittadina di Anguillara alle porte di Roma. Soddisfatto dell’iniziativa dell’Amministrazione comunale guidata da Sabrina Anselmo Luigi, il padre di Federica: “Sia a me che a Rosella (madre della ragazza ndr.) hanno proposto questa iniziativa che ci rende molto lieti. Anche perché è una bella piazzetta e siamo contenti che in questo modo si vuole mantenere vivo il ricordo della nostra Federica”. I familiari della ragazza saranno dunque presenti in Consiglio Comunale e certamente non mancherà la vicinanza anche degli amici di Federica.

Nei giorni scorsi, quattordici anni di reclusione per omicidio volontario aggravato sono stati inflitti dalla prima Corte d'assise d'appello di Roma all’ex fidanzato di Federica Marco Di Muro. Quattro in meno rispetto alla sentenza di primo grado pronunciata dal gup di Civitavecchia a conclusione del processo col rito abbreviato. La riduzione è stata motivata dalla concessione delle attenuanti generiche equivalenti all'aggravante della minorata difesa contestata. Una sentenza che ha prodotto un altro grosso dolore per la famiglia Mangiapelo a cui nessuno potrà mai restituire Federica.
Difficile fin da subito l'inchiesta. Una prima consulenza concluse per un decesso per cause naturali; seguì una richiesta di archiviazione opposta che fece riaprire il caso. Il gip dispose un supplemento d'indagine affidando una perizia a tre medici, i quali però non giunsero a un risultato univoco. Seguì un incidente probatorio per l'effettuazione di una perizia collegiale, la quale, dopo l'approfondimento dettato da ulteriori indagini mediche, ritornò a indicare in un annegamento la causa del decesso di Federica Mangiapelo.

Due anni dopo, Marco Di Muro fu arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Secondo l'accusa, il giovane avrebbe ucciso la fidanzata Federica al culmine di una lite, probabilmente per motivi di gelosia; l'avrebbe prima strattonata facendola cadere a terra, e poi annegata tenendole la testa sott'acqua. Il 17 luglio 2015, dopo oltre tre ore di camera di consiglio, arrivò la condanna di Di Muro a 18 anni di reclusione.