Connect with us

Roma

ANGUILLARA – UDC : “PIZZORNO RIGIOCA CON L’ARSENICO E AUMENTA LA SPESA PER LA FORNITURA DEGLI IMPIANTI ”

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

Redazione

Anguillara (RM) – “La celerità della Giunta Pizzorno per risolvere il problema dell’arsenico e consentire la potabilità delle reti idriche di Colle Biadaro e Ponton Elce arriva al paradosso: dopo il fallimento della gara con cinque ditte scelte dall’Amministrazione, promuove un indagine di mercato in palese contrasto con il testo unico sugli appalti e ne incrementa la spesa del 4% a carico dei contribuenti riducendone di pari passo la manutenzione da dodici a cinque mesi ”. Così Sergio Manciuria e Mario Fantauzzi del Gruppo Udc di Anguillara, dopo aver preso visione dell’indagine di mercato sulla fornitura degli impianti di dearsenificazione promossa dal Primo Cittadino alla chetichella e con la massima trasparenza durante il venerdi santo esclusivamente sul sito comunale.“In attesa di discutere in Consiglio comunale la nostra proposta di abbattere le tariffe per l’anno 2013 a causa del perdurare dell’avvelenamento dell’acqua per il consumo umano – sottolineano i consiglieri -,  non si comprende dopo appena due mesi, con quale criterio la stessa fornitura degli  impianti debba limitarsi alla provvisorietà ed aumentarne i costi in misura sensibile”. In realtà – evidenziano i rappresentanti Udc –  siamo di fronte ad un’indagine di mercato che rappresenta una vera e propria “competizione sartoriale”. Infatti,  in dieci giorni – pubblicazione il 29 Marzo e consegna dell’offerta l’08 Aprile, comprese le festività di Pasqua – l’azienda interessata deve prendere visione degli acquedotti, versare una cauzione provvisoria e redigere un progetto dove vengano rappresentate nei particolari i profili qualitativi, quantitativi, organizzativi e temporale degli impianti.

Se per ammissione dello stesso Capo Area Lavori Pubblici ora esautorato dall’incarico dopo la mancata aggiudicazione all’unica ditta per incongruità sul ribasso pari allo zero per cento e dichiarazioni simili con l’altro concorrente escluso, la gestione della fornitura degli impianti di dearsenificazione ha manifestato profili d’illegalità amministrativa – concludono Manciuria e Fantauzzi –  oggi risulta poco chiaro quali “fenomeni aziendali” esistano sul mercato che nell’arco di una decade (compresa la Santa Pasqua e il week end del 6 e 7 Aprile) siano in grado dal nulla di predisporre tutti questi documenti ed essere in possesso della categoria specialistica (SOA). Delle due l’una: o la pezza è peggio del buco, oppure soltanto la magistratura potrà fare piena luce sulle cause che hanno portato dapprima all’annullamento di una gara e ora con la procedura d’urgenza, dopo un silenzio omertoso di quaranta giorni dalla determina di segnalazione all’autorità di vigilanza sugli appalti pretesa dalla minoranza, all’indizione di un indagine di mercato con l’aumento dei costi a carico delle nostre casse comunali”.

[ INDAGINE ARSENICO ]