Anguillara, temperature glaciali al liceo Vian e istituto Paciolo: studenti protestano con termometri e coperte

 

di Silvio Rossi


ANGUILLARA – Non trovano pace le scuole di Anguillara per quanto riguarda la questione riscaldamenti. Dopo i guasti che hanno costretto la preside di via Verdi a mandare a casa i bambini delle prime due classi delle elementari, e dopo la manomissione di una valvola di chiusura al plesso di Scalo, sono le scuole superiori in via della Mainella ad accogliere i ragazzi con aule fredde. Gestita dalla Città Metropolitana, la scuola in questione ospita due filiali del liceo Vian e dell’Istituto Paciolo di Bracciano. Da lunedì scorso, quando l’istituto ha riaperto i cancelli, i problemi di riscaldamento non sono stati inferiori rispetto a quelli delle altre realtà sopra citate.


A causa delle classi fredde, da ieri, i ragazzi stanno protestando, manifestando avvolti in coperte per dimostrare il loro disagio. Questa mattina alcuni ragazzi, dopo che ieri un intervento coordinato tra sindaca e dirigente scolastica ha stabilito l’accensione anticipata delle caldaie, ha effettuato una misurazione delle temperatura nelle classi, riscontrando valori che variava da un minimo di 11 a un massimo di 13 gradi. Ascoltati i loro colleghi hanno deciso di non entrare in classe.
Il Comune ha imputato questo inconveniente alla chiusura delle manopole di alcuni termosifoni nei corridoi e in qualche aula. Comunicato dell’amministrazione accolto con rabbia da alcuni ragazzi, perché, a quanto affermano, “il tecnico addetto ai lavori di stamattina ci ha riferito che una caldaia era in blocco e i termosifoni non riuscivano a raggiungere la temperatura adeguata. E poi, parliamoci chiaro, per quanti siano i termosifoni che sono stati spenti (un piccolo numero), da accesi non avrebbero contribuito affatto al riscaldamento”.


Oltretutto, così come fanno presente alcuni genitori da noi ascoltati, nella maggior parte di scuole ed edifici pubblici, le manopole, specie nei termosifoni in luoghi di passaggio come i corridoi, vengono tolte, custodite da personale apposito, proprio per evitare che mani troppo lunghe intervengano continuamente nelle regolazioni. Come mai nella scuola anguillarina questo non è avvenuto?
Riproporre, dopo l’episodio delle elementari a Scalo, la teoria del sabotaggio – dice un genitore –  non depone a favore del lavoro dell’Amministrazione. Possibile che tutti siano pronti a fare qualcosa di illecito solo per far fare brutta figura a sindaco e company? A meno che il caso delle manopole chiuse non sia una riproposizione in chiave invernale del complotto dei frigoriferi abbandonati che ha tanto riempito le cronache capitoline negli scorsi mesi".